Ehilà, carissimi amici della notte.
In
questo topic vi avevo promesso che avrei parlato a ruota libera di videogiochi arcade, quando ispirato dal buio delle tenebre ne rispolvero/riscopro qualcuno.
E come non inaugurare questo fantasmagorico thread della passione (arcade) se non con il seguente titolozzo che non rigiocavo da molto, moltissimo tempo?
“Noi esseri umani che siamo? Spettri, impalpabile ombra” – SofocleApro le danze con l'opera targata Jaleco del 1991, una delle preferite del vostro amorevole Gu di quartiere, alla quale è legato l'aneddoto del mio nickname. Ebbene sì, sto parlando di ファンタズム (PHANTASM), conosciuto nel resto del mondo come Avenging Spirit e sviluppato da C.P. Brain.
Ricordo che ai tempi recuperai il porting per il caro vecchio mattone (il Game Boy) proprio in versione giapponese.
Seppur all'epoca avessi a malapena sedici anni, ero già attratto dalla cultura nipponica e da tutto ciò che non fosse PAL. Scoperto il misfatto, disdegnavo con tutto me stesso le bruttissime edizioni europee (ma anche occidentali in generale), sia per motivi puramente tecnici (tagli, censure, cover orrende e adattamenti penosi), sia per la questione bande nere e 50Hz (nel caso delle versioni nostrane).
Gradito il gioco, passò presto in sordina, finendo inevitabilmente nel dimenticatoio... almeno finché non lo riscoprii una decina di anni dopo grazie al MAME, venendo così a conoscenza della sua originale versione da sala giochi.
Era all'incirca il 2001 quando il giovane Gualtiero scaricava le prime versioni Windows del più famoso emulatore in circolazione.
In quel periodo non c'erano certamente tutti i titoli che oggigiorno ritroviamo disponibili in maniera rapida e comoda; ricordo che il supporto era costante e ogni tot venivano aggiunti giochi (era tutto una piacevole scoperta continua... quasi mi scende la lacrimuccia nostalgica al sol pensiero).
Per mia fortuna Phantasm era già disponibile (caricato da Luca Elia nel 1999) e così, rivedendo il vecchio giochino che tanto mi aveva fatto compagnia mentre ero in giro con il mio fidato mattoncino, decisi di rigiocarlo nella sua controparte da sala.
Inutile dirvi che mi ci chiusi, tanto da provare varie combinazioni per finirlo con il massimo punteggio e il più velocemente possibile.
In cosa consiste? Avete presente la meccanica di punta di Super Mario Odyssey? Bene, grossomodo la feature principale – nonché il core della produzione Jaleco – è davvero molto simile a quella dell'ultima avventura
Mariesca.
Avviato Phantasm, ci viene chiesto di scegliere uno tra quattro personaggi disponibili. Con il fantasmino prendiamo in possesso il corpo del malcapitato di turno, ma il giocatore pensa sia tutto normale e che non abbia fatto altro che scegliere un personaggio che impersonerà per la durata di tutta l'avventura.
Saltellando e facendo incetta di nemici, inevitabile sopraggiunge la morte ed è qui che l'opera mostra la sua natura: il piccolo spiritello fuoriesce dalla salma appena defunta e a quel punto siamo nuovamente noi ad impersonalo, dovendo decidere così di quale nuovo corpo impossessarci. Qui capiamo la funzione principale che dà il titolo in copertina al gioco.
È possibile addirittura prendere il controllo di qualsiasi nemico, offrendo una libertà incredibile e svariati approcci di gameplay.
Come avrete intuito, ogni personaggio ha le proprie abilità e questo consente quindi non solo di switchare in continuazione tra le varie personalità, ma anche di rigiocare il titolo più e più volte cercando sempre approcci differenti e – soprattutto – quali nemici di cui impossessarsi si rivelino meglio in determinate circostanze e contro gli spietati boss (alcuni sono stronzi forte, ah!).
Così facendo si può ambire a quello che è lo spirito del gaming arcade, ossia cercare di totalizzare un punteggio sempre più alto e portarlo a compimento nel minor tempo possibile. Occhio però a non perdere il corpo più efficace nel momento del bisogno, eheh!
Phantasm è un action platform, spesso su più assi, e talvolta bisogna sfruttare le abilità dei vari personaggi per raggiungere qualche segreto. Tecnicamente è bello solido, veloce e musicalmente rulla di brutto; le tracce di alcuni stage rimangono impresse.
Rigiocandolo sul MAME lo apprezzai davvero tantissimo e la meccanica principale l'ho talmente adorata che il fantasmino birichino mi diede l'ispirazione a farmi chiamare il Gu Fantasma.
Non che io abbia il potere di entrare e fuoriuscire dai corpi delle persone (oppure chissà, eheh...), però mi piaceva come suonava e considerando che nei forum sono sempre stato un lurkatore seriale di professione, ben si addiceva dunque alla mia persona.
L'idea alla base di questo giochillo è molto semplice quanto assai efficace e oltre Super Mario Odyssey ben prima di Nintendo abbiamo potuto ammirare una feature piuttosto simile in giochi come BlaZeon di Atlus (un altro piccolo gioiello arcade) e Geist di n-Space (FPS molto caruccio e peculiare per il mitico
Cubetto delle meraviglie).
Sicuramente esistono altri titoli che portano avanti meccaniche del genere, magari usciti ancor prima di Phantasm (dovrei indagare). Non mi viene da considerare Hoshi no Kaabii (Kirby) semplicemente perché il concetto, seppur simile alla base, è comunque diverso (Kirby copia le abilità dei nemici, non se ne impossessa o cattura la forma e questo fa sì che continui ad avere anche le sue caratteristiche fisiche).
Questa notte oltre Phantasm avevo fatto ripartire anche altri due graziosissimi titoletti, ma ve ne parlerò in una prossima occasione (dannazione, è tardissimo!!).
È sempre bello divertirsi con la semplicità di queste produzioni ancora oggi così fresche e soddisfacenti, ma anche peculiari ed accoglienti. Bastano pochi secondi per sentirsi subito (o di nuovo) a casa.
Ora però non mi resta che dissiparmi nuovamente nell'oscurità.
Ma tornerò!
-il Gu Fantasma-
幻
Edited by Phantom¬ - 20/7/2023, 21:38
