[9 ottobre ] - Lezione di Babbanologia

chiusura il 17 ottobre

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  1. [Gala]
     
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    Prima di rispondere a questa lezione, leggete attentamente il regolamento del GDR. Ogni messaggio deve essere preceduto da nome, anno e casa di appartenenza del personaggio. SE AVETE INTENZIONE DI SEGUIRE ALTRE MATERIE DOVETE PRIMA POSTARE LÌ, perché in ordine cronologico questa lezione viene dopo.

    Galangel Klaym


    il professore entrò in classe quellA mattina.
    o meglio, avRebbe voluto entrare in classe.
    Ma poi si ricordò dellA prova preparata nottetempo per gli studenti: aveva chiesto al preside Di avere per la sua prIma leziOne un aula con una porta normale, proprio come quelle dei babbani, con chiave e serratura,e l'aveva Stregata personalmente rendendola non apribile con l' alohomora o magie simili. il preside l'aVevA acconteNtato, curIoso di sapere il moTivo, lui gliel'aveva rivelatO e da allora il pReside non ha più smEsso di ridere.
    aveva appeso alla porta un cartello azzurrino, che recitava così:
    "ai tuoi piedi non mi spalanco
    ai tuoi ordini non cedo
    tu però non esser stanco
    se alle richieste non mi piego"

    voleva dimostrare in questo modo agli studenti quanto fosse difficile cavarsela senza poter usare la magia anche nelle situazioni normali, come aprire una porta chiusa.
    per evitare che gli studenti potessero scassinarla con la forza, aveva rinforzato la porta.
    voleva che usassero il loro ingegno per aprirla, non la magia o le maniere forti.
    "un ingegno smisurato per il mago è dono grato" era scritto sul retro del cartello.
    superò uno strambo armadio in corridoio e si avviò in sala grande per la colazione, sarebbe tornato in aula più tardi, dando il tempo agli studenti di pensare come entrare.

    solo una volta che avete pensato a come entrare in classe e avete scritto la prima parte della vostra storia, allora potete leggere qui di seguito lo spoiler.non siate curiosi, vi rovinereste le sorprese! (se proprio non riuscite a trovare un modo, leggete di seguito, però almeno provateci, c'è Un InDiZiO NeLlA StOrIa ChE AvEtE ApPeNa LeTtO)

    SPOILER (click to view)
    una volta entrato in aula con l'unico modo possibile lasciato agli studenti, si sedette e aspettò che arrivassero.
    era fiducioso, la prova non era impossibile, bastava solo ragionarci un po.
    dopo un po infatti arrivarono ad uno ad uno, uscendo dalle ante di uno strambo armadio, per l'esattezza una copia esatta di quello posizionato in corridoio.
    "buongiorno ragazzi" esordì il professore quando la classe fu al completo.
    gli studenti lo salutarono, alcuni contenti altri arrabbiati, probabilmente per la prova che gli aveva dato ancora prima di entrare in classe.
    "come avete capito non è facile essere dei babbani e doversi affidare solo alle proprie capacità"
    "ma l'armadio era magico" replicò uno studente.
    "si ma l'idea di entrarci è stata vostra, non è uscita da quella bacchetta" rispose il professore.

    "bene, cominciamo la lezione di oggi...chi di voi sa cosa è un babbano? tutti immagino! ma chi di voi sa cosa vuol dire la parola babbano?"
    nessuno alzò la mano per rispondere.
    "siamo qui proprio per imparare" continuò il professore "vedete quegli strani libri pesanti con tantissime pagine? i babbani li chiamano vocabolari, e li usano per conoscere le parole che non sanno. buffo no? qualche babbano inventa delle parole e gli altri devono leggere li sopra cosa vogliono dire. detto questo, lascio a voi il compito di capire cosa significa, senza usare la magia, ma solo le vostre abilità, in questo caso si tratta di imparare ad usare un vocabolario."

    scrivete le sensazioni che provate prendendo parte alla lezione, come è andata la vostra prova col vocabolario,che definizione avete trovato e se siete d'accordo o meno con essa (non cercate su enciclopedie di harry potter o simili, ma su i vocabolari babbani che avete a casa!) le vostre difficoltà e i vostri pensieri sui babbani.
    se avete trovato altri modi per entrare in classe diversi dall'armadio svanitore non importa, non modificate la vostra storia, non verrà penalizzata di alcun voto


    Edited by [Gala] - 9/10/2008, 22:55
     
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  2. little kairi
     
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    Emily McGregory 3° anno Grifondoro

    Emily, Marianne e Lucas si avviarono verso l'aula di babbanologia, arrivati alla porta dell'aula, notarono un cartello che recitava
    "ai tuoi piedi non mi spalanco
    ai tuoi ordini non cedo
    tu però non esser stanco
    se alle richieste non mi piego"

    - Fantastico cos'è?- chiese Emily scettica
    - E io che ne so?- rispose Lucas girandolo, ecco un'altra scritta
    "Un ingegno smisurato è per il mago un dono grato"
    - Ma non è la scritta della statua di Priscilla Corvonero?- domandò Marianne
    - Si lo è...Mary perchè non sei una corvonero accidenti a te- imprecò Lucas
    - Perchè avrei dovuto esserlo scusa?- chiese lei offesa
    - Perchè sei la più intelligente, e un corvonero farebbe comodo...-
    Marianne fece per ribattere ma Emily li interruppe
    - Ragazzi concentriamoci!-
    - Ok- risposero i due all'unisono
    - Essendo la lezione di babbanologia, non credo sia corretto usare la magia- considerò Marianne -Senza contare che ha detto "Ai tuoi ordini non cedo"-
    - Nè la forza- aggiunse Lucas
    - Quindi dovermmo provare ad aprirla con la chiave, ma non c'è la chiave!- sottolineò Emily
    - Allora- disse Emily- Partiamo dalla parte semplice-
    - Perchè c'è una parte semplice?- chiese Lucas, Marianne ridacchiò
    Emily continuò imperterrita il suo ragionamento -Allora "Tu però non esser stanco", un quando è stanco dove va?-
    - A letto- rispose Marianne
    - E con cosa si copre?-
    - Bè con le coperte- disse Lucas scettico
    - Bene! Passiamo avanti!-
    - Ma non hai risolto...-
    - Passiamo avanti Mary- disse fra i denti
    - Ok-
    - Bene "Ai tuoi piedi non mi spalanco"...Che cosa si spalanca?-
    - Bè le porte, le finestre, le ante- contò sulle dita Lucas
    - E che cosa potresti spalancare qui?-
    - Bè la porta e l'armadio- disse stupita Marianne, ma lo stupore sparì non appena vide lo sguardo di Emily si illuminò
    - Mi sono perso qualcosa?- chiese spaesato Lucas
    - Allora, le coperte dove si mettono?-
    - Nell'armadio-
    - Esatto!E qui cosa puoi spalancare?-
    - L'armadio- sussurrò lui capendo finalmente la soluzione all'indovinello
    I tre si precipitarono verso quell'armadio orribile, entrarono e videro una porta, l'aprirono ed entrarono nell'aula con il sorriso sulle labbra, il professore era dietro la cattedra, il trio andò a sedersi negli ultimi banchi.
    Il professore aveva l'aria di una persona paziente, molto gentile, Emily provò un moto di simpatia per quel professore imprevedibile e un pò strano. Si complimentò di come avessero capito l'indovinello per entrare nell'aula, parlò del vocabolario babbano, e ordinò loro di imparare ad usarlo.
    Emily lo aprì e notò subito il fatto che le parola fossero scritte in ordine alfabetico, decise di mettersi al lavoro, non trovò molto difficile trovare la parola babbano, ma tutte quelle definizione la stordivano un pò, alla fine riuscì a trovare la definizione esatta ,la scritta recitava così "Babbano= Lo stesso etimo di Babbaleo(v.q.voce)Sciocco, gonzo".
    La campanella suonò e tutti i vocabolari si chiusero con un tonfo, tutti gli studenti sciamarono verso l'armadio commentando l'esito della lezione

    Edited by little kairi - 11/10/2008, 13:31
     
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    Auror di 1° Livello

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    Elissa Greek- 3° anno- Corvonero
    Elissa era scettica circa l'insegnamento di Babbanologia "A cosa serve imparare le abitudini dei babbani se non lo siamo e possiamo usare la magia?Mah certe volte questa scuola è prorpio strana!!". Poi, però, le affiorò un pensierino nella mente, era scettica allo stesso modo prima di iniziare Incantesimi
    "Certo era diverso, Incantesimi mi è sempre piaciuta come materia, era il professore che non mi convinceva, però poi si è rivelato simpatico!!", sul suo viso apparve un leggero sorisetto mentre ricordava quel professore tanto strano.
    Il fluire dei suoi pensieri fu interrotto bruscamente da una spallata che Elissa ricevetta da una ragazza, che correva affannata e non si girò neanche per chiederle scusa ma glielo lo urlò durante la corsa:
    <<scusaaaa!!!>>
    "Mah , chissà dove va così di corsa??ci vule ancora un quarto d'ora se non di più per l'inizio delle lez..."
    I suo pensieri furono interrotti dall'orologio della scuola che suonò esattamente 8 volte, dopo di chè aggiunse due tocchi più bassi. qualche minuto per realizzare che ore erano e Elissa iniziò a correre come la ragazza di prima verso l'aula di Babbanologia. Per poco non rischiava di inciampare nella divisa.
    Quando arrivò aveva il fiatone. Un gruppettto non indifferente di ragazzi era davanti la porta dell'aula, immobile. Elissa pensò di ver sbagliato classe, forse durante la cora non si era accorta che le scale lavevano portata in un altro corridoio, "Già, alle scale piace cambiare!!" Elissa si avvicinò ad uno dei ragazzi e chiese:
    <<scusa, ma è questa l'aula di babbanologia??>>
    <<a quanto pare si!!>>
    <<e...cosa stanno facendo?>>
    <<non sio se conosci il prof. Klaym, a lui piace farci questi scherzi...>>
    <<ehm...che scherzi??>>
    Il ragazzo guardò la ragazza come se le volesse dire "ma non sai prprio niente!!!" oppure "E vai a scocciare qualcun altro!!" Elissa non capì bene cosa volesse intendere con quello sguardo, però il ragazzo rispose ugualmente:
    <<davanti la porta vi è un cartello che recita
    CITAZIONE

    "ai tuoi piedi non mi spalanco
    ai tuoi ordini non cedo
    tu però non esser stanco
    se alle richieste non mi piego"


    e sul retro vi è un altra scritta
    CITAZIONE
    "un ingegno smisurato per il mago è dono grato"

    >> A questo punto il ragazzo si scostò da Elissa talmente veloce che non fece neanche in tempo a ringraziarlo.
    "Mmh, allora pensiamo ai tuoi piedi non mi spalanco cosa vuol dire?ok, la porta non si spalanc ai piedi quindi era inutile dirlo, cos'è che si spalanca davanti ai piedi, sicuro qulacosa di basso, mmh la porticina di un cane, bhe qualsiasi cosa che sia bassa insomma!"Elissa doveva scrivere tutte queste cose ma quando andò per prendere il foglo di pergamena non lo trovò, ma non voleva chiedere nuovamente qulacosa ai suoi compagni, si laciò andar all'indietro e si accorse di sbattere vicino qualcosa. "uh, un armadio, potrei prendere da qui un fogliodi pergamena.."cercò di aprire le ante ma erano chiuse così tentò di aprirle con la magia, ma queste nn si mossero nemmeno.
    "Ci deve essere qualcosa di segreto a noi studenti se non possiamo aprirlo neanche con la magia." Elissa iniziò a incuriosirsi si avvicino ancora di pìù all'amarmadio ma non prese bene le distanze e andò a sbattare con la caviglia vicino alla maniglia del cassetto posto dinanzi ai suoi piedi. Elissa non ci fece molto caso inizialmente e cercò di aprire con nuovi incantesimi l'armadio, senza successo. "aihio, la caviglia fa ancora male, ma chi è che mette un cassetto giusto dinanzi ai pie...Ma certo ai tuoi pidi non mi spalanco!!La porta non si spalanca ma il cassetto si" Provò ad aprirlo una e più volte senza successo poi rabbiosa disse:
    <<e vabbene fai come vuoi non aprirti>>
    il cassetto si aprì automaticamente, sotto mille cianfrusaglie trovò una piccola chiave, subito corse vicino la porta dell'aula ma la chiave era decisamente troppo piccola, ce ne sarebbero volute 5 di chiavi così per far aprire quella porta. Così Elissa tornò indientro un pò sconsolata e si ritrovò nuovamente davanti l'armadio sbilenco. Questo aveva una piccola serratura, Elissa provò ad infilarci la chiave per vedere cosa c'era dentro quell'armadio tanto segreto. La chiave iniziò a girare:
    "Uno, due, tre."
    La porta si aprì cigolando ma il resto dei ragazzi non ci fece caso, "Ma è vuoto" Pensò Elissa sconfortata, "aspetta c'è un qulacosa che luccica" era una maniglia, una normalissima maniglia. "Alle richieste non mi piego!!" Elissa provò a piegare la maniglia, era eccitata forse aveva risolto l'indovinello, purtroppo la maniglia non si mosse. "Allora il cassetto era ai miei piedi ma nn si è aperto quando l'ho provato ad aprire io, quindi la maniglia nn si piega ai miei ordini e quindi...No ma è un idea troppo stupida...Vabbè tentar non nuoce...", Elissa si piegò verso la maniglia e disse: <<non aprirti!!>>. Magicamente la maniglia si mosse e il fondo dell'armadio si ritirò, Elissa entrò in un piccolo tunnel, alla fine vi era la luce entrò e...Trovò il professor Klaym seduto all cattedra...
    <<buon giorno professore!!>>
    Dopo di lei entrarono altri ragazzi e presero posto. Il professore iniziò la sua lezione e chiese ai ragazzi una cosa apparantemente semplice:
    CITAZIONE
    <<cosa sn i babbani?>>

    "Tutti sanno cosa sono, Sono persone senza poteri magici." Ma il prof chiese un alta cosa:
    CITAZIONE
    Cosa vuol dire la parola Babbano?

    , a questa domanda nessuno seppe rispondere, "Credo che il professore se lo aspettasse", infatti vi erano dei Vocabolari su ogni banco, Elissa non cercava una parola sul vocabolario da secoli. Iniziò a sfogliarlo, senza poter usare la magia, si innervosì molto non riusciva a trovare ka parola.
    "B-, B-, Ba- Bac- no no Bab-Babn- no indientro BABBA-, BABBAM- BABBANO ECCO!! FINALMETE!!Elissa lesse la definizione e la trascrisse sul foglio di pergamena che aveva trovato sul suo banco:

    La parola Babbano fa parte di uno dei dialetti Italiani, più precisamente il Toscano. I Toscani utilizzano questa parola per indicare una persona sciocca, stolta, infatti in Italiano Babbano vuol dire Babbeo: Sciocco, Semplicione. Perciò si indica con la parola Babbani coloro che non possiedon poteri magici e quindi sono semplici.


    Elissa rilesse la sua mini-relazione si alzò e la consegnò al professore, poi uscì dall'aula utilizzando lo stesso armadio da dove era entrata.
    <<arrivederci professore!!>> Uscì dallìarmadio entusiasta per la prova iniziale, un pò meno per la lezione effettiva, e si disse in sla grande.
     
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  4. Lady Violaluna
     
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    Kaila Becket,1°anno Corvonero


    Kaila si diresse verso l'aula di babbanologia con la sua amica Lalula,erano appena arrivate e videro la porta e un cartello:"Uhm un enigma."disse Lalula
    :"Sì e se siamo corvonero,dobbiamo saperlo risolvere"Provarono un incantesimo ma poi lasciarono perdere,così ragionarono:"Ai tuoi piedi non mi spalanco,quindi la chiave non è sotto di noi.ai tuoi ordini non cedo,quindi niente incantesimi e poi.....""Continuo io Kaila"Fece Lalula"Però non esser stanco...quindi non dobbiamo andare a cercare luoghi comodi,se alle richieste non mi piego.....di nuovo ci dice che non bisogna forzare.""Allora se non è sotto di noi e non è in un luogo comodo(quindi nascosta)dobbiamo trovare un luogo occultato e scomodo."Si guardarono e urlarono insieme:"L'ARMADIO"e così entrarono e trovarono un'altra porta,entrarono e si misero al banco vicine.
    Kaila e Lalula ascoltavano la lezione e pensavano dove avrebbero trovato un vocabolario da babbani,avrebbero prima cercato in biblioteca e poi avrebbero chiesto alla nonna di Kaila se glie ne mandava uno.
    :"Mi dispiace non l'ho abbiamo il"vocabolario"."Così chiamarono la nonna di Kaila che era appassionata di oggetti babbani e quasi subito arrivò il vocabolario.
    "Allora vediamo un po'babbo bab babb babba babbano........
    Termine italiano usato come dispreggiativo di babbeo,usato prevalentemente in toscana,umbria e lazio.""Ah vuol dire questo per loro babbano?non lo sapevo"fece Lalula,"Be neanche io se è per questo e poi scusa ora lo sappiamo e staremo attenti quando lo diremo a qualcuno!"

    Edited by Lady Violaluna - 12/10/2008, 15:22
     
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  5. LauLui95
     
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    Juliet McGray 5° anno Grifondoro

    Mi alzai quella mattina contentissima... mi è sempre piaciuta questa materia: "Babbanologia"!
    Mi recai subito davanti l'aula ma... c'era qualcosa di diverso... LA PORTA!!! ...Si la porta era molto diversa... era una porta babbana!! Sopra c'era un cartello ke diceva:
    "ai tuoi piedi non mi spalanco
    ai tuoi ordini non cedo
    tu però non esser stanco
    se alle richieste non mi piego"

    Subito pensai che il professore doveva essere molto bizzarro per aver scritto e messo qualcosa del genere alla porta.
    Io mi girai intorno e non vedevo nessuno... ad un tratto mi accorsi che c'era un armadio abbastanza inquietante... lo aprì e... mi ritrovai in classe! Mi sedetti al 2° banco della fila centrale.
    Quando la classe fu piena il professore iniziò a spiegare:
    "chi di voi sa cosa è un babbano?
    tutti immagino!
    ma chi di voi sa cosa vuol dire la parola babbano?"

    nessuno alzò la mano per rispondere.
    Allora in quell'istante mi dovetti ricredere il prof aveva avuto una buona idea di certo ci aveva stipiti tutti!
    Poi ci diede dei vocabolari dicendoci:
    "lascio a voi il compito di capire cosa significa, senza usare la magia, ma solo le vostre abilità, in questo caso si tratta di imparare ad usare un vocabolario."
    Io trovai: Babbano: Babbeo, Allocco, Ingenuo, Sprovveduto.
    In quell'istante la lezione finì e tutti i vocabolari si chiusero e si rimisero al proprio posto.
    Uscimmo tutti dalla classe. E io iniziai di nuovo a pensare che dopo tutto il prof non era tanto male!!
     
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  6. THati
     
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    Desy Cormac - 3° anno Grifondoro

    Desy si diresse verso l'aula di Babbanologia...era la prima volta che entrava in quell'aula. Tutta contenta della sua prima ora di lezione di quella materia non si accorse del cartello azzurro attaccato alla porta e mise subito la mano sulla maniglia per aprirla.
    "Ma come...non si apre? L'orario diceva che avevamo Babbanologia." Solo dopo si accorse del foglio e lo lesse:

    “ai tuoi piedi non mi spalanco
    ai tuoi ordini non cedo
    tu però non esser stanco
    se alle richieste non mi piego"


    "Ehhhhhhh??? Cos'è che dovrei fare? Iniziamo bene con questa materia...pensavo fosse abbastanza semplice...non avevo previsto un indovinello."
    "Ai tuoi piedi non mi spalanco...quindi non si aprirà mai se starò qui ferma a far niente.
    ...ai tuoi ordini non cedo...lo immaginavo, era troppo scontato usare la magia...ma tentar non nuoce" tirò fuori dalla tasca la sua bacchetta ed esclamò "Alhomora!" Non accadde nulla.
    "...tu però non esser stanco...se alle richieste non mi piego. Pensa Desy, pensa...cosa può significare? Ci dev'essere un motivo di questo indovinello...ci vuole mettere alla prova."
    Poi notò un'altra scritta sul retro del cartello

    "un ingegno smisurato per il mago è dono grato"



    "Moooolto confortante saperlo!"
    "Allora, concentrazione...non si apre con la magia e di sicuro non dovrò stare qua a pensare tutta la mattina...ma qual'è la risposta?" Non riusciva a capire...gli indovinelli gli piacevano ma quello non aveva molto senso.
    "Ai tuoi piedi non mi spalanco, ai tuoi ordini non cedo, tu però non esser stanco, se alle richieste non mi piego...piego...piego! Ma si ci sono...bisogna trovare un'altra via per entrare. Ai tuoi piedi non mi spalanco...quindi non è qui. Tu però non esser stanco...devo camminare."
    Si incamminò per il corridoi quando notò qualcosa che prima non aveva notato...un armadio.
    "Può essere...?" Aprì le ante e ci si infilò dentro. Subito si ritrovò nella stanza di Babbanologia davanti a quel professore che l'aveva fatta tanto pensare e ad alcuni studenti che già erano arrivati. Quando la classe si riempì finalmente iniziarono la vera lezione.
    "Bene, cominciamo la lezione di oggi...chi di voi sa cosa è un babbano? Tutti immagino! Ma chi di voi sa cosa vuol dire la parola babbano?"
    Nessuno seppe rispondere a quella domanda...per fortuna che il professor Klaym li tirò subito fuori da quel silenzio imbarazzante. Lasciò ai ragazzi il compito di capire il significato di quella parola che avevano usato così tante volte ma che mai prima di all’ora avevano provato a spiegare.
    Sopra ogni banco c’erano dei libroni giganteschi chiamati vocabolari e i ragazzi dovevano cercare lì la risposta del compito di quel giorno.
    Ci fu un rumore di pagine girate e anche Desy aprì il suo e andò alla lettera B. Dopo un po’ di ricerca si accorse che la parola Babbano non c’era in quegli strani libri, ma era presente una parola che ci assomigliava molto:
    Babbeo: aggettivo che significa sciocco, sempliciotto, tonto.
    Quindi era quella la risposta...finalmente conosceva il significato di quella familiare parola.
    Scrisse subito sul foglio la definizione di Babbano (cioè una persona sciocca, sempliciotta che non ha alcun potere magico), si alzò e consegnò proprio nel momento in cui suonò la campanella.
    Il professore salutò i suoi studenti e tutti loro uscirono. Desy, felice per la sua prima lezione di Babbanologia e per aver scoperto un’altra cosa nuova che in tutti quegli anni aveva igniorato, si diresse verso il corridoi per la prossima lezione.
     
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    Inarrestabile Individualità Supervanitosa

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    le parti di interazione sono state scritte con il consenso dei proprietari dei personaggi ^__^

    Asteriel Ridenow - 6° anno - Corvonero

    Mi sentivo fluttuare nell'aria... abbastanza reale come sogno... no direi troppo vero, sentivo la coperta sopra di me, ma non il materasso che mi sosteneva! Spalancai gli occhi e feci la conoscenza con la stoffa in alto del letto a baldacchino. Urlai. Urlare significa dispiegare una sirena e un urlo mi giunse in risposta... ma pure una risata malvagia. Non potevo avere dubbi a chi appartenesse quest'ultima. "Mettimi giùùùù pazza che non sei altroooooo" come risultato ottenni di essere spostata verso destra e la coperta mi abbandonò, fluttuavo muovendo le gambe come una pazza, guardai giù e vidi Ysandre sghignazzare come una matta godendosi lo spettacolo di me che volavo per la camera. Tutto ad un tratto si fece silenzio e compresi che stavo per giungere a destinazione: il letto di Eib, lei che si spostò velocemente per non farci uccidere. Piombai giù senza fare troppi danni e io e Eib iniziammo una lotta verbale con Ysandre: noi le dicevamo di tutto sulla sua sanità mentale e lei rideva.
    Capito che non avrei ottenuto nulla, mi aflosciai sul materasso inerme, con il cuore a mille.
    Le sentii parlare, ma le loro voci erano sempre più distanti...

    Aprii gli occhi. Silenzio. Scattai in piedi. La stanza era vuota. Era chissà che ora era!

    Era troppo, decisamente troppo tardi, mentre scendevo le scale praticamente volando, decisi di evitare accuratamente la Sala Grande. La colazione non l'avrei vista, sarei arrivata tutta imbrattata di marmellata. Ero già abbastanza in disordine, i capelli mi svolazzavano alla rinfusa, non mi azzardai a guardare le scarpe per vedere se erano dello stesso paio, dato che avevo già notato che le calze non erano gemelle.
    Con il fiatone avvistai i miei compagni fermi davanti alla porta dell'aula di babbanologia. Cercai di frenare la mia folle corsa, andai a sbattere gentilmente conto Ysandre che si girò per nulla stupita, con sguardo sornione. Cercai di giustificare in qualche modo il mio stato attuale e il mio ritardo ma mi accorsi di non avere abbastanza ossigeno noi polmoni per fare altro che emettere respiri affannati e dovetti sorbirmi la sua gioiosa voce chiedermi: "Ah Asty, ti eri persa per le scale? Perchè quello sguardo? Sembra quasi che ti stessero cacciando i cavalieri della Caccia Selvaggia! Sei stata brava a seminarli... Ah che dolce sensazione mi pervade al solo ricordo della amabile vendetta ehm... volevo dire gentile sorpresa di poco fa!". Afferrai il suo braccio mentre gesticolava per dare più enfasi al suo discorso e annaspai dicendo: "Mi so-so no riadd-ormentata!" Lei mi guardò fissa e scoppiò a ridere, non riuscii a trattenermi e quando riuscii a riprendermi guardai la porta dell'aula e chiesi come mai stessimo lì fuori. Se non altro il prof Klaym non c'era e forse non ero così tanto in ritardo.
    Ysandre mi spiegò che la lezione partiva dalla porta, inarcai un sopracciglio e mi avvicinai per leggere il cartellino che c'era appeso, lo girai e sorrisi "un ingegno smisurato per il mago è dono grato" inizio lezione e d'anno degno di un corvonero!
    Mi voltai a guardare Nick e Eiblin che non avevo visto e li salutai con la mano, mi avvicinai e chiesi :"Cosa ne pensate? ovvero... avete provato ad aprire?" Scossero la testa, nulla da fare, non c'era verso. Tornai alla porta, nel frattempo dei ragazzi stavano provando a girare la maniglia con scarso successo oppure a sbirciare attraverso la serratura. Mi feci spazio e fissai con fare deciso quel pezzo di legno verticale. Sfoderai la bacchetta e stavo per dire "alohomora" quando come un fulmine a ciel sereno capii che era inutile, era le lezione di babbanologia. I trucchetti dei maghi non sarebbero serviti a nulla, quindi la bacchetta avrebbe avuto altre funzioni... tipo del piede di porco? Sbuffai, non era il caso di rovinarla per queste mansioni, però tentar non nuoce. Mi inginocchiai davanti alla serratura e cercai di far passare la bacchetta lì dentro ma subito capii che era una cosa impossibile, tentai, anche se avevo già visto tutti i miei compagni, ad abbassare la maniglia. Naturalmente non ebbi risultati migliori, sospirai frustrata riducendo gli occhi a due fessure e mi appoggiai di peso alla porta ma non si mosse di un millimetro. Non era possibile, io non posso essere sconfitta da una porta!
    "una forcina per capelli! Come nei film! Tutte le ragazze hanno forcine nei capelli per scassinare le porte, io non ne ho di sicuro... "
    Guardai Ysa, Nick e Eib che rispettivamente stavano scuotendo la testa, guardando in giro e mangiandosi le unghie. Mi avvicinai a loro ma la mancanza della proteine della colazione e gli sforzi sovraumani per scardinare la porta, mi colpirono e iniziai a vedere fosco. Notai Nick che si spostava e pensai che mi venisse incontro galantemente avendo notato il mio quasi-mancamento, ma mi sbagliavo. Uscì dal mio campo visivo e mi trovai a sbattere pesantemente contro un dannato armadio. Ysa e Eib mi si fecero vicino e riuscii a mormorare che era tutto a posto. Nick fissava con un'incredibile interesse le porte dell'armadio che si erano aperte, io riuscii ad alzarmi da sola e Eib chiese: "Non sentite come una corrente d'aria provenire..." e parlammo assieme "dall'armadio?" Ysandre non stette a pensarci troppo e spalancò le porte e ci fiondammo dentro.
    "Quello era il mio piede!" dissi al mio assalitore
    "Certo non si può dire che hai il piedino da fata!" ridacchiò Nick
    "Cos'è un modo per giustificare di aver fatto male alla mia stellina?" Sibillò Ysandre
    "Ma da dove diamine si esce da questo coso?" Sbuffò Eib e in quel preciso istante la schiena dell'armadio si aprì verso un'aula gradevolmente illuminata dai raggi del sole. Per grazia divina, ovvero a Ysandre che mi sosteneva, riuscii a non ruzzolare sul pavimento. La ringraziai con un cenno della testa, mi girai a guardare il prof Klaym che ci sorrideva soddisfatto e ci salutò. Ricambiammo il saluto e ci spostammo per fare spazio agli altri che erano arrivati dopo di noi.
    Ci accomodammo alla prima fila di banchi a disposizione e il professore ci spiegò in cosa consisteva la lezione: prendere confidenza con i vocabolari e cercare la definizione di babbano. Non mi ero mai posta il problema del significato di quel termine, l'avevo appreso come un dogma da sempre in casa mia e conoscevo il significato "magico" del termine.. ma i babbani, cosa ne potevano sapere? C'era un dizionario per ogni studente sul banco, erano dei mattoni enormi con le copertine rigide. Avevo già fatto la loro conoscenza alla scuola babbana, quindi non rimaneva che aprire il librone e sfogliare in cerca del lemma che mi serviva. Per prima cosa cercai la lettera b... baba, babbà, babaù... babbalocco, c'ero quasi... se c'era... Babbano! si! allora: /bab'bano/ aggettivo anche sostantivo maschile, toscano Babbeo. Sgranai gli occhi. Babbeo! I babbani secondo i babbani sono babbei! Uh Beato Elua! Era la cosa più babbea che avessi mai letto. Cercai di tirare fuori dalla borsa una pergamena ma mi accorsi che ero sprovvista di tale accessorio, stavo per aprire bocca quando Ysa smorzò ogni mio sforzo piazzandomi pergamena e penna di riserva davanti, stava sorridendo continuando a fissare il vocabolario. Le mandai un bacio e mi misi a trascrivere e pensai di aggiungere anche il significato di babbeo, sperando che il compito fosse più completo.
    Babbeo: /bab'beo/ [voce onomatopeica con suffisso dispregiativo] aggettivo, anche sostantivo maschile - sciocco, semplicione, che è privo di giudizio, senno, criterio, intelligenza, insulso, stolido.
    Insomma ci andavano giù pesante i vocabolari sui babbani! Misi giù la penna e pensai a quanto si dovessero essere divertiti i primi maghi a chiamare i loro innocenti amici senza magia così, magari era iniziato per scherzo e la cosa non era affatto offensiva. Oppure era proprio per essere offensivi che usavano quel termine... ho come la sensazione che questa seconda opzione sia la più probabile.
    Io sono mezza babbana, e devo dire che ce ne metto abbastanza di mio per essere sciocca, non penso che derivi dal fatto del mio mezzo sangue. I babbani non sono per forza di cosa così terribili. Mi fanno anche un po' tenerezza, con tutte quelle loro macchine insulse, ma se madre natura ha scelto così, non ci resta che assecondarla. Mi alzai assieme ai miei compagni e consegnai il foglio al professore con un cenno del capo e dopo il mio unico pensiero fu quello di intrufolarmi nelle cucine e convincere un elfo domestico che la mia sanità mentale dipendeva da una fetta di torta alle mele... e pure del succo di zucca!
     
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    Michael Maloox-3° anno-Grifondoro
    “Dormire.Oggi voglio dormire.Non ho voglia di andare a lezione, neanche se avessi la possibilità di imparare l’incantesimo per volare senza scopa..Beh no,forse per questo potrei anche trovare la voglia di alzarmi.O forse no.Cuscino non voglio lasciarti.Ma perché ?? Oggi noo !!”.
    Diciamo che la giornata di Michael non era iniziata proprio bene.Non aveva proprio voglia di alzarsi.
    “Palpebre pesanti,occhi gonfi,occhiaie,fiacchezza,voglia di non fare niente se non dormire”,stava pensando,”ok,sono stanco”.E si girò sull’altro fianco.poi si ricordò che quel giorno aveva la prima lezione di Babbanologia,e lentamente (un bradipo ci avrebbe messo di meno), si alzò,si vestì,dopo una lunga pausa in bagno per svegliarsi con l’acqua fredda del rubinetto,e si diresse verso la Sala Grande.
    “Oggi razione tripla di caffè” pensò,mentre si sedeva al tavolo sempre troppo rumoroso di Grifondoro,ma scoprì con orrore che quella mattina il caffè..NON C’ERA !!
    “Ma dai,proprio oggi ??” e con umore nero cominciò a versarsi i cereali nella tazza,per poi aggiungerci solo del latte.”Uffa e strauffa,è proprio una giornata no,speriamo che la lezione sia abbastanza elettrizzante da tenermi sveglio”.
    Si avviò lentamente (sempre il bradipo!) e imboccato il corridoio dell’aula,arrivato a tre metri dalla porta,si fermò e sgranò gli occhi.Poi se li stropicciò,ma quando li riaprì la porta era ancora lì.”Sto sognando ?? Perché c’è una porta babbana ?!”.Diffidente e scettico,fece per aprirla,ma la maniglia non si mossè di un centimetro.”Perfetto”disse sarcastico”ci mancava solo la porta che non si apre”.
    Provò a spingere con più forza,e mentre si buttava di peso sulla maniglia,si accorse del cartellino azzurro appeso alla porta.
    CITAZIONE
    "ai tuoi piedi non mi spalanco
    ai tuoi ordini non cedo
    tu però non esser stanco
    se alle richieste non mi piego"

    “Fantastico,ora anche gli indovinelli”. Era frustrato ed arrabbiato,e così sbattè il pugno sulla porta,facendo girare il cartellino,che riportava un’altra scritta:
    CITAZIONE
    "un ingegno smisurato per il mago è dono grato"

    “Il motto dei Corvonero ?? Vuol dire che loro saranno avvantaggiati ?’ Ed io,che sono Grifondoro ??” fu il pensiero sciocco che gli balenò alla testa. Lo soppresse immediatamente,dicendosi:“Figurati se un professore aiuterebbe solo alcuni studenti”.
    Restò lì,fermo,leggendo più volte il cartellino.”Il motto di Priscilla Corvonero non può essere stato messo lì per niente,magari è un aiuto alla soluzione dell’indovinello,oppure spiega come risolverlo”.
    "Un ingegno smisurato per il mago è dono grato".Dono grato.Ingegno.Mago.Ingegno.Ingegno..
    “Vorrà dire che bisogna usare la logica ?? Magnifico,proprio oggi che sono al massimo delle mie capacità mentali !!” esclamò sarcastico.
    Così cominciò a pensare. “Ai tuoi piedi non mi spalanco”. Per un attimo si guardò i piedi,senza un motivo,e poi alzò lo sguardo sulla porta “Beh,questo è chiaro:non hai intenzione di aprirti.E lo ho già sperimentato”.
    “Ai tuoi ordini non cedo”. ”Non ti aprirai anche se te lo comando,e allora quando ti apri ??”
    “Tu però non esser stanco”. “Troppo tardi,lo sono già.E non sai quanto vorrei essere nel mio letto a dormire”
    “Se alle richieste non mi piego". “Sei di coccio eh ??”
    Ci ragionò su,ma mentre le prime tre strofe avevano un senso,se riferite alla porta,l’ultima non c’entrava niente. “Una porta non si piega,si apre”. Cominciò a pensare che la soluzione fosse proprio in quell’ultima strofa,e cominciò ad immaginare le cose più disparate.
    “Strane cose provoca l’assenza di caffè”. Dopo essere stato tanto in piedi aveva male alle gambe,e così si sedette appoggiato contro quella stramaledetta porta. Cinse le gambe con le braccia e si abbandonò sulle ginocchia,pensando a come fare. Quando rialzò la testa,notò che stava stropicciando la divisa,che aveva trovato piegata e stirata quella mattina ai piedi del suo letto.
    “Non mi piego,piegati,non mi piego,piegati:i vestiti andrebbero a pennello con la quarta stofa.Peccato che non c’entrino niente con una porta”.
    Però,alzando lo sguardo,vi un armadio,che prima non aveva notato,visto che la mente era altrove,sognando del caffè.
    “Che ci fa un armadio in un corridoio ??”. Appena finì di formulare questo pensiero,un’idea bislacca lo colpì come un martello.
    “E se l’armadio fosse la porta per arrivare in aula ?? Un armadio contiene i vestiti,che si piegano,deve essere resistente,si apre come una porta”. Anche se non trovava una risposta alla terza strofa,si alzò ugualmente,e si diresse titubante verso l’armadio.
    Quando si fermò davanti,pensò che doveva essere proprio un idiota,per credere di dover passare attraverso un armadio.”Se domattina non c’è il caffè,gli elfi domestici mi sentiranno..”.
    Aprì l’armadio:era vuoto,un banalissimo e normalissimo armadio. “Forse bisogna entrarci e chiudersi dentro”. Soffocando il pensiero di essere pazzo,entrò e si chiuse dentro.Aspettò qualche istante,sperando che succedesse qualcosa,ma niente.
    “Non è possibile,mi sto davvero stufando” e sconsolato si appoggiò alla parte opposta alle ante. Immediatamente questa si staccò,e lui si ritrovò sulla soglia dell’aula di Babbanologia.
    “Ma certo,quando si è stanchi,si tende ad appoggiarsi contro qualcosa. Sagace” e si andò a sedere:alcuni studenti erano già arrivati, ma ne mancavano ancora. Il professore lo guardava con un’espressione divertita,forse a causa della smorfia che stava facendo.
    Dopo che furono arrivati tutti gli stridenti,il professore si presentò e spiegò il compito del giorno:trovare il significato della parola “Babbano” sui vocabolari,dei strani libroni che,come aveva detto il professore,contenevano tutte le parole.
    Michael prese il suo e cominciò a sfogliarlo, arrivò fino alla “b” e trovò subito la parola:
    Babbano:è un termine dal significato dispregiativo di babbeo, usato prevalentemente in Toscana, Umbria e Lazio.Il vocabolario rimandva alla voce Babbeo,e così fece Michael.
    Babbeo: (da un supposto volg.lat. *BABBEJUS=BABBIUS, sciocco) che parla senza sapere quel che dice,sciocco,semplicione.
    “Non c’è che dire,una vera definizione dei “senza poteri””.Tuttavia era proprio vero: i Babbani erano babbei perché parlavano del mondo senza conoscerlo del tutto. Pretendevano di conoscere tutto,ed invece no,sono dei babbei. Il pensiero che seguì a questa conclusione fu di pietà:”Poveretti,non conoscono il mondo e si sono dati molto da fare per riempire questa mancanza”. Scrisse questi pensieri,oltre alla definizione di babbeo,e consegnò il foglio al professore,cercando di assumere un sorriso che non intendesse scocciatura.”Speriamo che per pranzo ci sia il caffè”.
     
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    Ysandre Hastur - 6° Anno - Corvonero

    Le parti interattive, che possono essere simili in più ruolate, sono state pensate e scritte con il consenso e la collaborazione completa dei proprietari dei rispettivi personaggi.

    Doveva succedere prima o poi... Un giorno o l'altro dovevo svegliarmi prima di loro... Ma non immaginavo che sarebbe stato tanto presto! Oh, la mattinata si prospettava gioiosa, pensai, mentre cercavo di decidere tra le tante idee malvage che mi affollavano la mente. Dunque... il fuoco è da escludere, poi mi si affumicano i vestiti. Acqua gelata? No, troppi controschizzi... Idea! Il caro, vecchio Wingardium Leviosa!
    Sogghignando, presi la bacchetta dal comodino, la puntai verso la mia cara amica Asteriel e le spedii un incantesimo di levitazione non verbale. Lei iniziò a fluttuare pian piano, finché non aprì gli occhi a mezz'aria, urlando. Ovviamente, un urlo di Asty equivale più o meno alla... dolce vocina di una sirena fuori dall'acqua, circa, e questo fece svegliare anche Eihblin. Mh, dovremmo proporre le urla di Asty come cura al Distillato della Morte Vivente, pensai con una risata malvagia.
    "Mettimi giùùùù pazza che non sei altroooooo," urlò Asteriel, e io la accontentai, facendola svolazzare allegramente verso il letto di Eib, che si spostò all'ultimo secondo per evitarla. Poi ebbe inizio una serie di sproloqui, probabilmente sulla mia mancanza di sanità mentale, ma non ero in grado di capirli appieno, piegata in due dalle risate com'ero... Alla fine Eib desistette e si alzò ed andò a prepararsi, mentre Asty si accasciava sul materasso e piombava di nuovo tra le braccia di Morfeo.
    "Ma la lasciamo lì a dormire?" mi chiese perplessa Eibhlin mentre uscivamo dalla stanza. "Sì dai, sembra tanto tranquilla..." E poi ora siamo pari, pensai soddisfatta sulla strada per la Sala Grande. Mentre addentavo una fetta di pane e cioccolata, controllai l'orario: "Ci aspetta la prima lezione di babbanologia, Eibhlìn," annunciai alla mia amica che mi guardava ancora in cagnesco. "Suvvia, per uno scherzetto innocente... Almeno consolati, a lezione non potrò fare nulla," aggiunsi serafica.
    Davanti alla porta dell'aula incontrammo Nicolas, che salutò allegramente, ed altrettanto allegramente ci informò che la suddetta porta era sprangata. Mi chinai ad esaminarla e mi accorsi che era una porta di fattura babbana, e a coronare il tutto c'era un cartello azzurrino con una specie di indovinello, e sul retro, una scritta familiare.
    "Un ingegno smisurato... Eib, ma non è il nostro motto questo?" La mia amica annuì. "Allora, la maniglia non funziona, la magia neanche a dirlo... Che facciamo, la tiriamo giù a spallate?" chiesi confusa.
    "Ma io sono gracile!" protestò Eibhlin.

    Nick stava ancora armeggiando con i cardini: "Per quello aspettiamo che arrivi qualche studente formato armadio... Pensavo di smontare i cardini ed aprirla nell'altro verso."
    Le nostre espressioni dovevano essere abbastanza comiche, perché lui aggiunse sghignazzando: "Beh, che avete da guardare in quel modo, l'idea è di Da Vinci!"
    "Sì, e la porta al preside gliela ripaga lui?" contestai. Anche se, in fondo, l'idea non era male...
    Stavamo ancora rimuginando quando qualcosa piombò giù per il corridoio e addosso alla mia schiena. Dieci a uno che è Asteriel, scommisi con me stessa mentre mi giravo a controllare. Come Volevasi Dimostrare.
    "Ah Asty, ti eri persa per le scale? Perchè quello sguardo? Sembra quasi che ti stessero cacciando i cavalieri della Caccia Selvaggia! Sei stata brava a seminarli... Ah che dolce sensazione mi pervade al solo ricordo della amabile vendetta ehm... volevo dire gentile sorpresa di poco fa!" le dissi sghignazzando mentre lei mi afferrava il braccio e annaspava di essersi riaddormentata, con un'espressione talmente buffa da farmi scoppiare a ridere. Quando si riprese salutò Nick ed Eibhlin, poi le spiegammo la siuazione, e provò anche lei ad esaminare la porta senza risultato. Mentre Asty faceva le sue prove io continuavo a lambiccarmi il cervello, finché non la vidi avvicinarsi a noi barcollando. Nick si spostò verso di lei, ma Asty lo mancò e finì a sbattere contro l'armadio... Decisamente molto Asteriel. Ci avvicinammo a lei, ma riuscì ad alzarsi da sola, nonostante l'aria fredda che ci colpì. Aria fredda? Eib chiese: "Non sentite come una corrente d'aria provenire..." e concludemmo la frase tutte insieme: "dall'armadio?" Senza pensarci due volte superai Nick e mi buttai dentro l'armadio.
    "Ma che roba è, la vendetta di Narnia?" mormorai mentre ci facevamo strada. "Cosa sarebbe questo Narnia, una creatura mitologica?" chiese una voce alle mie spalle. "No Nick, è un libro babbano! Giacché siamo in tema..." Lui rise, e nel farlo calpestò inavvertitamente il piede di Asteriel.
    "Quello era il mio piede!" si lamentò lei. "Certo non si può dire che hai il piedino da fata!" ridacchiò Nick, e io sibilai minacciosa, "Cos'è questo, un modo per giustificare di aver fatto male alla mia stellina?"
    "Ma da dove diamine si esce da questo coso?" sbuffò Eib, e finalmente vedemmo la luce dell'aula. Sostenni Asteriel, che stava crollando, e ci voltammo verso il professor Klaym che sorrideva, prendendo posto ai primi banchi. Klaym ci spiegò cosa dovevamo fare... Un compito facile, per una half-blood come me, cresciuta a pane ed enciclopedia!
    Presi il dizionario che era sul banco e cercai la parola Babbano: anche se di sicuro non pensavo di trovarla in un vocabolario non-magico, non ero troppo sorpresa del significato. Presi la pergamena e la penna, le posai sul banco e passai quelle di riserva ad Asty (ero sicura che se ne sarebbe dimenticata), così lei mi mandò un bacetto. Io le feci l'occhiolino ed iniziai a scrivere.

    Sul vocabolario Zingarelli 1997 il lemma "Babbano" riconduce a "Babbeo". Babbano è infatti definito come "aggettivo, anche sostantivo maschile. Dialetto toscano per Babbeo."
    Analizzando il lemma in questione si evince come i maghi che contribuirono alla creazione di questo termine non fossero affatto bendisposti nei confronti della popolazione non-magica. Lo stesso vocabolario definisce infatti babbeo come: "onomatopea con significato dispregiativo. Aggettivo, anche sostantivo maschile. Sciocco, semplicione. Ironicamente proprio uno scrittore babbano, Leonardo Sciascia, scrisse: si sa che i babbei non hanno memoria.
    Una definizione senza dubbio ostile, nonché a mio parere immeritata. E' risaputo infatti che da secoli le menti della comunità magica e non magica contribuiscono allo stesso modo allo sviluppo dell'umanità."


    Soddisfatta, consegnai il compito ed uscii dall'aula, ripensando con un po' di amarezza a come i babbani siano stati presi in giro per secoli senza che neanche lo sapessero.
     
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  10. [Gala]
     
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    User deleted


    i voti sono i seguenti:

    Felix Felicis: Eccezionale (corvonero)
    Sir Maloox: Eccezionale (grifondoro)
    Deirdre: Eccezionale (corvonero)
    Magic_girl92: Eccezionale (corvonero)
    Thati: Oltre Ogni Previsione (grifondoro)
    Little Kairi: Oltre Ogni Previsione (grifondoro)
    Lady Violaluna: Accettabile (corvonero)
    Laului95: Accettabile (grifondoro)

    non ho voluto dare insufficienze essendo la prima lezione,anche se qualcuno meritava un voto più basso ho preferito alzarli un po tutti come incoraggiamento.
    complimenti agli studenti, ci vediamo alla prossima lezione!

    Edited by [Gala] - 21/10/2008, 22:06
     
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9 replies since 9/10/2008, 10:02   371 views
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