VIVERE ULTRAS forum: I colori ci dividono, la mentalità ci unisce! (dal 23/01/04)

BRESCIA..la nostra terra.., Immagini e racconti della nostra patria..

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view post Posted on 2/8/2007, 16:02     +1   -1

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Propongo di mattere qui foto e racconti della nostra amatissima terra.comincio io con un posto che adoro..capo di lago.


IL LAGO MORO

(MOIR)= lagozza; in “celtico” lago basso

Il lago Moro è un laghetto d’origine glaciale, con le seguenti caratteristiche:

E’ situato a 380 metri sul livello del mare;

La sua profondità è di metri 42;

Larghezza 300 metri;

Lunghezza 850 metri.


Il lago è circondato dal verde dei boschi di castagni e di betulle. Nei pressi dello stesso c’è un paesino chiamato “Capo di Lago” compreso di chiesetta ed ha come patrona “Santa Polonia” che si festeggia il 9 febbraio. Le sue acque sembrano scurissime dal colore del tipo di roccia che ne costituisce il fondo.

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Il lago Moro è nascosto tra le collinette che lo circondano. E’ diviso fra due comuni: Darfo Boario Terme e Angolo Terme. Si ritiene che la zona sia area d’antichissime abitazioni palafitticole del periodo che va dall’età del bronzo a quella del ferro. Il lago è meta di numerosi turisti provenienti dai paesi vicini e dalle provincie di Bergamo e Milano. E’ consentito fare il bagno, tuffarsi nelle gelide acque verdi, usare barche a vela o pedalò; si possono anche noleggiare.

Non si possono, però, usare barche a motore (motoscafi, battello, gommoni.

Si può pescare, cacciare nei vicini boschi durante i periodi di caccia.

Alcuni sub immergendosi hanno perlustrando il fondo, costatando che è in prevalenza fangoso mentre alcune parti sono ricche d’alghe.

A tutela del lago c’è un gruppo di soci chiamato “Amici del Lago Moro” che svolge un’attività per migliorare e salvaguardare il territorio e l’ambiente. Ogni anno si riuniscono per discutere e decidere nuovi obbiettivi (organizzare passeggiate, costruire servizi igenici, che durante la stagione estiva, con la massiccia presenza di bagnanti, risulta un vero problema).

Il lago è anche noto agli abitanti del luogo per le numerose leggende. Una di queste narra che nelle notti di luna piena si sente il pianto di un bambino, lasciato dalla sua mamma sulla superfice del lago all’ interno della culla e la si vede galleggiare in mezzo lago.


PREMETTO CHE OGNI OT SARà CANCELLATO.E L'UTENTE SOTTOMESSO DA WOLF IL TRAVIONE.COPRITEVI LE SPALLE.. :D
 
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wolf_72
view post Posted on 2/8/2007, 16:08     +1   -1




Il Monte Orfano è un rilievo isolato che si estende nei territori dei comuni di Coccaglio, Cologne, Erbusco e Rovato per una lunghezza di oltre cinque Km. La sua unica dorsale, diretta da nord-ovest a sud-est, è disegnata da un crinale con andamento ondulatorio irregolare composto da vertici, dossi, cime secondarie, brevi piani e selle, e tocca il punto più alto a 452 metri.
Geologia
Dal punto di vista geologico il Monte Orfano è il più antico e interessante




affioramento della pianura padana ed è composto dal cosiddetto "conglomerato" di natura litorale. In particolare, l' elevata frequenza degli elementi ciottolosi grossolani e la buona estensione conglomeratica presuppongono l' esistenza in loco di un antico delta fluviale. Al monte è stata attribuita un'età da 26 a 5 milioni di anni, mentre il suo aspetto attuale è dovuto all' azione erosiva dei ghiacci che ne modellarono sommità e versanti.




Flora
Il monte è diviso in un versante settentrionale e in un versante meridionale con diversi caratteri botanici. Il versante a Nord, che risente delle correnti fredde e umide provenienti dal Lago d' Iseo, è meno sfruttato per le maggiori difficoltà di accesso e presenta una notevole varietà di specie arboree. La più diffusa è la Castanea Sativa, ma sulle pendici del monte è possibile anche trovare il carpino nero, la robinea, alcune querce, il pino nero, gli olmi e gli ornielli. Il sottobosco è composto in prevalenza da felci aquiline, molinie, edera e festuca solcata.
Il terreno è secco e debolmente acido. Il versante meridionale è caratterizzato da zone coltivate e spiazzi erbosi.
Fauna
La fauna del Monte Orfano è quasi esclusivamente costituita da avifauna, ad esclusione dei leporini e di alcune specie di rettili e anfibi (in particolare il tritone alpino). Sul monte sono presenti: il fagiano, la starna (immessi periodicamente a scopo venatorio), la quaglia, il piccione terraiolo, lo storno, il merlo, il passero, la muttaggia, la civetta, l'allocco, l'assiolo, il barbagianni, la tortora, lo scricciolo, la capinera, il santimpallo, la cincia mora, la cinciallegra, il fringuello, il verdone, il cardellino, il torcicollo, il balestrucio, il pigliamosche, l'usignolo, il cuculo e il pettirosso.
Storia
Per la sua felice posizione geografica il Monte Orfano è stato popolato sin dai tempi antichi: in vetta sono stati trovati resti di insediamenti difensivi risalenti al neolitico e in prossimità della chiesa di san Michele sono numerosi i cocci di ceramica nera rinvenuti e riferibili allo stesso periodo.
Dopo i Celti furono gli etruschi a insediarsi sull'Orfano, edificando nell'estremo sperone occidentale del monte (zona del Convento San Giacomo) una fortezza, utilizzata come base dal grosso delle forze stanziate nel territorio di Coccaglio. Quindi nel quinto secolo d.C. fu la volta dei Cenomani che modificarono il paesaggio con la costruzione di potenti bastioni in pietra e legna a difesa del territorio.
I romani poi ristrutturarono queste fortificazioni, rendendosi conto della notevole importanza strategica e militare del Monte: dove prima sorgeva la fortezza etrusca fu costruita una torre di avvistamento di cui ora rimane soltanto la base. Infine fu la volta dei Longobardi, la cui traccia più significativa è senza dubbio la suggestiva chiesa di San Michele.
Il nome del monte, invece, stando alle fonti risale al 795: secondo alcuni è dovuto al fatto che esso è isolato da altri rilievi, mentre secondo altri "Orfano" starebbe semplicemente a indicare un' altura montana, termine che ha un corrispettivo in altre lingue europee.
Strettamente legata alle vicende umane è anche la vegetazione del monte. Alle origini, infatti, l'Orfano era coperto principalmente da querce nella parte sud e da castagni a nord, le viti compaiono soltanto in periodo romano, mentre per i primi terrazzamenti bisogna arrivare al 1400. Venendo, invece, ai giorni nostri uno degli interventi più significativi (e discussi) è stata l'introduzione del pino nero.

Edited by wolf_72 - 2/8/2007, 17:22
 
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view post Posted on 2/8/2007, 16:16     +1   -1

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Per arrivare a Montecchio di Darfo passi, partendo da Boario, sul così detto “ponte romano”. E’ un bel ponte, a campata unica, costruito in blocchi di granito e pietra simona verso il 1700, sui resti di un ponte più antico che collegava il castello medioevale sul Monticolo alla sponda opposta del fiume. In quel punto l’Oglio crea un’ansa dolce che rispecchia nelle sue acque il ponte sottile: nella luce dell’alba sembra un nastro teso fra le due sponde. Dopo il ponte, di fianco alla chiesa parrocchiale, la chiesetta dell’Oratorio, quattrocentesca, con la stessa magia di colori e di figure di S. Maria in Esine

Guardate la mia valle che bella che è.. :wub:
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poncaràl1911
view post Posted on 2/8/2007, 16:21     +1   -1




La Val Camonica è la valle del fiume Oglio, che la percorre interamente da Ponte di Legno al Lago d'Iseo.

I principali centri della valle sono Darfo Boario Terme, Breno, Edolo e Ponte di Legno. Darfo-Boario Terme è il centro più popoloso della Valle, mentre Breno ne è tradizionalmente considerata la capitale "morale".

Le montagne che la circondano comprendono numerose cime sopra i 3000 m; fra queste si segnalano ad est tutto il gruppo dell'Adamello (3539 m) e a nord le cime che la separano dalla Valfurva, fra cui la Punta San Matteo (3678 m). Grazie ad esse l'alta Val Camonica (ed in particolare Ponte di Legno, situato alla sua testata) è un'importante zona turistica, dotata fra l'altro di numerosi impianti sciistici.

Al di fuori dell'alta valle vi sono altri importanti centri turistici, quali Monte Campione (sport invernali), Boario Terme (località termale), Capo di Ponte (ove si trovano gran parti dei graffiti rupestri), Schilpario (sito nella limitrofa Val di Scalve, valle bergamasca scavata dal torrente Dezzo) ed Aprica (a cavallo dell'omonimo passo, al confine con la provincia di Sondrio).

Storia

La Val Camonica fu abitata nella preistoria da diverse popolazioni: le più antiche tracce di frequentazione risalgono al Paleolitico superiore, oltre 13mila anni fa, come testimoniato da un fondo di capanna (bivacco stagionale) ritrovato in sede di scavo a Cividate Camuno. La popolazione più importante citata dalle fonti storiche (Plinio il Vecchio), fu, nell'età del Ferro, quella dei Camuni. Essi mantennero la loro indipendenza fino al 16 a.C., quando la Valcamonica venne annessa all'Impero Romano, come testimoniato dalla epigrafe di Augusto a La Turbie. Di origine incerta (probabilmente Euganea), questo popolo ci ha lasciato i notevoli graffiti rupestri che testimoniano di una via commerciale nell'Età del Bronzo, che passava attraverso le Alpi collegando il Nord Europa all'Italia settentrionale.

Durante il Medioevo la Valle Camonica fu attraversata da Carlo, re dei Franchi, che concesse ampi territori ai monaci di Tours in questi luoghi. A partire dal XIII secolo, iniziò ad acquistare influenza la famiglia dei Federici, ghibellina, che controllava i castelli di Gorzone e Mu, e che risultò vincitrice in una lotta secolare contro la famiglia dei Nobili di Lozio, quasi completamente massacrata nel corso del XV secolo. Poco dopo quest'epoca, la Valle Camonica venne annessa ai domini della Repubblica di Venezia, sotto cui rimase fino al 1797. In quell'anno, la valle fu percorsa dalle truppe napoleoniche, e con i trattati di Campoformio, dell'anno successivo, venne annessa all'Impero Austro-Ungarico. Assieme al resto della Lombardia, fu annessa al Regno di Sardegna durante la Seconda guerra di Indipendenza (1860).

Nella storia recente, le montagne sul lato orientale delle valle furono teatro di aspri combattimenti fra italiani ed austroungarici durante la Prima guerra mondiale, ed è ancora possibile scorgere i segni di questo avvenimento (tratti di reticolati, resti di baraccamenti, e persino affusti di cannoni).



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view post Posted on 2/8/2007, 16:35     +1   -1

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MONTISOLA

Montisola è la perla del lago d’Iseo. Uno dei luoghi più ambiti e frequentati del lago durante i mesi estivi. E’ la più grande isola lacustre d’Europa. I collegamenti sono assicurati giornalmente da tutte le altre località del lago. Ai turisti è consentita solo la circolazione con biciclette o con i pulmini del servizio comunale. Le località da visitare sono:Siviano, Carzano, Novale, Masse, Singhignano, Olzano, Sensole, Peschiera Maraglio, Senzano, Menzino, Cure.
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view post Posted on 2/8/2007, 16:52     +1   -1

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MONTECAMPIONE




Vicina al Lago d'Iseo, di fronte al suggestivo scenario dei monti della Presolana, Montecampione è una delle più giovani e moderne stazioni di villeggiatura e sport invernali.
Facilmente raggiungibile da tutte le località del nord Italia, a soli 15 minuti d'auto da Darfo Boario Terme, dispone di 40 Km di piste panoramiche per lo sci alpino che si sviluppano fra i 1.200 ed i 2.000 metri.
Piste adatte a tutti i tipi di sciatori, come già rilevato prima della loro costruzione da tecnici esperti in materia e confermato da uno che di sci se ne intende…. come Zeno Colò, che aveva da subito intuito le potenzialità turistiche del territorio.
L'ambiente circostante è di grande bellezza: la Valcamonica infatti, che si estende a nord del Lago di Iseo fino al Passo del Tonale, offre un paesaggio vario ed articolato, con piccole valli minori e confluenti e con versanti a volte aspri e rocciosi, altre ricchi di verdissimi boschi di conifere.
Innumerevoli ed incantevoli, quindi le escursioni da fare nel periodo estivo ma anche in inverno, magari nella neve e con le "ciàspole" (le racchette da neve).

Per gli amanti della storia - o meglio della preistoria - vale la pena di ricordare che la Valcamonica è famosa in tutto in mondo per le pitture rupestri e per la civiltà camuna, primo esempio di insediamento preistorico del nord Italia. E forse non tutti sanno dell'esistenza del "Gruppo di Montecampione", un tipo di roccia lavica rinvenuta in zona che i geologi fanno risalire ad un apparato vulcanico eroso nel corso dei millenni la cui camera magmatica pare fosse relativamente superficiale (circa 1.500 metri di profondità).

Insomma, Moncampione unisce davvero sport, natura, cultura e storia, ma senza rinunciare alla modernità che la contraddistingue; basti pensare agli impianti di risalita e di innevamento, ma anche all'architettura ed alle infrastrutture.
Celebre è infatti la sua "piazzetta", progettata dall'architetto Gianmaria Beretta (che si è ispirato alla più famosa piazzetta di Porto Rotondo), e significativi per la forma architettonica sono i condomini ed i complessi residenziali e commerciali di quota 1.200 e di quota 1.800

Negozi, ristoranti, pizzerie, un cinema da 400 posti ed una discoteca in grado di far ballare oltre 500 giovani completano l'offerta turistica di Montecampione, adatta agli sportivi ma ideale per tutta la famiglia.
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CIVO '87
view post Posted on 2/8/2007, 17:15     +1   -1




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La Franciacorta è una zona collinare tra Brescia e l'estremità meridionale del Lago d'Iseo.

È rinomata sia per la dolcezza del paesaggio, sia per la produzione di vini sia rossi sia bianchi. È una delle due zone italiane a vocazione spumanticola. La produzione e commercializzazione di vini e spumanti è andata assumendo un'importanza sempre maggiore negli utimi anni, tanto da fregiarsi del marchio DOCG. Il nome "Franciacorta" è pertanto diventato ultimamente sininimo di vino spumante DOCG prodotto nei numerosi vigneti della zona e conosciuto in tutto il mondo.

Il territorio per lo più collinare e anticamente cosparso di boschi è stato ultimamente trasformato con l'impianto di numerosi vigneti che ne caratterizzano la peculiarità. Gli enti locali sono impegnati a salvaguardarne l'aspetto paesaggistico e conservativo sia dal lato fisico che dal punto di vista storico-culturale: numerose infatti le testimonianze architettoniche dell'antichità (monasteri, chiese, abbazie, ville e castelli dell'epoca medioevale).

Al confine meridionale della Franciacorta è stituato il Monte Orfano, di chiara origine morenica, che raggiunge 451 m di altezza massima.

Una lontana leggenda racconta che Carlo Magno, conquistata Brescia longobarda nel 774, pose l'accampamento a Rodengo Saiano. Quando venne il momento di celebrare la festa di San Dionigi, che lui aveva giurato di festeggiare a Parigi, risolse la questione decretando che questa terra era come una "piccola Francia", e ordinò che così fosse chiamata tutta la zona.
La tesi realistica più ricorrente, e storicamente plausibile, allude alle "corti franche", cioè al fatto che i principali centri dell'arco morenico erano all'origine corti altomedievali, che con l'arrivo dei monaci cluniacensi godettero di franchigie (curtes francæ).

Edited by CIVO '87 - 2/8/2007, 18:17
 
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view post Posted on 2/8/2007, 17:24     +1   -1

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TERME DI BOARIO

Le Terme di Boario da millenni sono luogo di rigenerazione per il corpo e per lo spirito, luogo in cui le diverse espressioni dell'acqua ci fanno ritrovare equilibrio e benessere. Qui, le acque termali permangono fino a 15 anni a contatto con rocce di diversa natura, purificandosi ed arricchendosi di preziosi minerali ed elementi benefici per il nostro corpo.

Le Terme sono, quindi, la risposta ideale per chi desidera mantenere nel tempo o migliorare la propria salute, in modo naturale. E, ancora, rilassare le tensioni, tonificare, disintossicare l'organismo e godere di un periodo all'insegna del "mantenersi e ritornare in forma", in sintonia con il paesaggio dalla natura distensiva ma assai energetica. E, nel verde dell'incantevole Parco Termale, spettacoli all'aperto, feste e shopping.
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IL DUOMO

Il Duomo Nuovo venne edificato tra il 1604 e il 1825; venne scelta l'area su cui sorgeva la basilica (estiva) paleocristiana di S. Pietro de Dom (V-VI secolo).
In origine venne contattato il famosissimo architetto Andrea Palladio ma per questioni di carattere economico si decise di affidare il progetto al giovane architetto bresciano Giovan Battista Lantana e la direzione del cantiere - per i primi venti anni - al bresciano Pietro Maria Bagnadore che era scultore, pittore oltre che architetto.
La grandiosa facciata fu eretta ad opera degli architetti bresciani Giovan Battista e Antonio Marchetti mentre i lavori vennero ultimati dall'architetto milanese Luigi Cagnola che provvide ad erigere la bella cupola che richiama peraltro quella di S. Pietro a Roma. Quest'ultima venne poi distrutta durante i bombardamenti del 1943 e ricostruita dopo la guerra.
La facciata è imponente e solenne, l'interno è a croce greca con tre navate e cupola centrale affrescata.
All'interno si possono ammirare lo Sposalizio, la Visitazione e la Nascita della Vergine del Romanino e il Sacrificio di Isacco del Moretto oltre a diverse opere scultoree.

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view post Posted on 3/8/2007, 13:22     +1   -1

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ARCHEOPARK

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L'Archeopark è un grande museo interattivo all'aperto creato per rivivere il passato attraverso ricostruzioni, su base scientifica, di insediamenti preistorici sotto la costante e diretta osservazione dell'ideatore del parco stesso, l'archeologo camuno dr. Ausilio Priuli. In uno spazio di circa centomila metri quadrati immerso nella natura è possibile ripercorrere e rivivere 15.000 anni di storia degli antichi Camuni e delle genti padane ed alpine.
La caratteristica peculiare di questo grande parco tematico polifunzionale è


costituita dal fatto che non è solo da visitare, ma da vivere, si possono infatti svolgere una serie di attività come ad esempio: tirare con l'arco; manipolare l'argilla; battere il rame; cuocere i vasi; lavorare l'osso, il legno e la pietra; macinare il grano; fare il pane; conciare le pelli; ecc..
Nell'Archeopark si può esplorare una grotta come quelle in cui, oltre 10.000 anni fa, avevano dipinto e graffito i loro dei e le figure degli animali che cacciavano; osservare come i nomadi mesolitici (10.000 - 7.000 anni fa) avevano organizzato i loro ripari sottoroccia; inoltrarsi nei campi di lino, miglio, grano e lenticchie, seguiti da un gregge di capre e sostare nella fattoria neolitica, nel deposito degli attrezzi agricoli per provare ad impugnare la zappa ed il falcetto, tirare il carro a ruote piene e comprendere come vivevano i primi agricoltori. Sostare nelle capanne del grande villaggio palafitticolo, come poteva essere 4.000 anni fa, che si protende nel lago in cui le piroghe avanzavano a colpi di pagaia, tra gli uccelli acquatici, le canne palustri e le ninfee. Risalire la collina per conquistare un castelliere, villaggio fortificato come doveva essere 3.000 anni fa; soffermarsi in un dolce pianoro coronato da alberi ed entrare nelle case di tronchi simili e quelle di 2.500 anni fa, dove lavorano alcuni artigiani, come in un vero e proprio museo vivente. Percorrere un grande labirinto ricostruito sulla scorta dei disegni trovati sulle rocce di Luine, Capo d Ponte e Cimbergo.
Il parco è aperto tutto l'anno.
Archeopark
Loc. Gattaro - Tel. 0364 529552


 
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I support my local team
view post Posted on 27/8/2007, 23:06     +1   -1




[QUOTE=wolf_72,2/8/2007, 17:08]
Il Monte Orfano è un rilievo isolato che si estende nei territori dei comuni di Coccaglio, Cologne, Erbusco e Rovato per una lunghezza di oltre cinque Km. La sua unica dorsale, diretta da nord-ovest a sud-est, è disegnata da un crinale con andamento ondulatorio irregolare composto da vertici, dossi, cime secondarie, brevi piani e selle, e tocca il punto più alto a 452 metri.
Geologia
Dal punto di vista geologico il Monte Orfano è il più antico e interessante


(IMG:http://i13.tinypic.com/50725ua.jpg)

affioramento della pianura padana ed è composto dal cosiddetto "conglomerato" di natura litorale. In particolare, l' elevata frequenza degli elementi ciottolosi grossolani e la buona estensione conglomeratica presuppongono l' esistenza in loco di un antico delta fluviale. Al monte è stata attribuita un'età da 26 a 5 milioni di anni, mentre il suo aspetto attuale è dovuto all' azione erosiva dei ghiacci che ne modellarono sommità e versanti.



FIGA DALLA PRIMA FOTO SI VEDE BAITA MIA..LI SOTTO IL CONVENTO...
 
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BIRA & BRESA
view post Posted on 19/10/2007, 16:02     +1   -1




....E per tocc i mongoi che i sa mia endole paitu...
...spero si veda...ostia...
Mappa Paitone
 
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Marco1911
view post Posted on 19/10/2007, 16:06     +1   -1




per mongoli si intende OdioBergamo1911 e amici :P
 
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view post Posted on 19/10/2007, 16:09     +1   -1

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ci credete che di 10 paesi intorno a paitone conosco solo prevalle..? :D
 
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BIRA & BRESA
view post Posted on 19/10/2007, 16:12     +1   -1




 
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Marco1911
view post Posted on 19/10/2007, 16:14     +1   -1




CITAZIONE (OdioBergamo1911 @ 19/10/2007, 17:09)
ci credete che di 10 paesi intorno a paitone conosco solo prevalle..? :D

complimenti! si capisce che sei di Darfo. va bè anche io non conosco la tua zona :D :P
 
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59 replies since 2/8/2007, 16:02   4824 views
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