La paura e la fobia

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baby_93
icon13  view post Posted on 6/5/2007, 20:11




La paura è una delle emozioni fondamentali, irrinunciabile per la nostra sopravvivenza, in quanto ci consente di riconoscere le situazioni di pericolo, di confrontarle con le nostre strategie di difesa, e infine ci mette in condizioni di affrontarle (attacco) o di evitarle (fuga). La reazione di allarme, con i suoi correlati fisici e psichici, è quella che ci consente concretamente di far fronte al compito che la paura ci segnala. La funzione evolutiva della paura non si limita alla sola difesa nei confronti del pericolo, ma ricopre un ruolo esplorativo fondamentale, stimolando la conoscenza attraverso il timore della novità: tutto ciò che è nuovo e sconosciuto suscita preoccupazione, stimolando a rendere noto l’ignoto, per estinguere la paura. Nell’uomo, differentemente che nell’animale, la paura viene suscitata non solo da pericoli e novità presenti nel mondo esterno, ma anche da conflitti e difficoltà che nascono nel mondo interno e che, a volte, vengono trasferiti su oggetti e situazioni del mondo esterno come accade, appunto, nella fobia.

L’oggetto della paura fobica può anche essere considerato oggettivamente pericoloso, per esempio nel caso della paura di volare (dell’aereo), ma più spesso è il significato attribuitogli dal soggetto a renderlo tale. Contrariamente alla paura, che prevede una scelta tra esplorazione ed evitamento della situazione temuta, la fobia sclerotizza il comportamento di chi ne soffre in un evitamento continuo, fino alla totale estinzione dell’esplorazione. Il passaggio della paura dalla normalità alla patologia avviene quando queste interferiscono con le normali capacità evolutive e adattative e provocano un’alterazione della qualità della vita dell’individuo.

La fobia specifica

La fobia specifica è una paura irragionevole, senza apparente giustificazione, marcata e persistente, di un determinato oggetto, luogo o situazione. Il soggetto che ne soffre è, generalmente, pienamente consapevole della irrazionalità della sua paura, nonostante ciò ne è completamente preda. La frequenza di queste particolari forme d’ansia è molto alta nella popolazione generale, con una distribuzione maggiore nell’infanzia e nell’età giovane-adulta, anche se tutte le fasce d’età risultano colpite.

Le persone che soffrono di queste fobie sperimentano un disagio molto profondo, sia per l’intensità dell’ansia, che può arrivare sino al panico acuto e che comunque colora di una sensazione di penoso allarme tutta la loro giornata, sia per il completo stravolgimento che questa condizione provoca nella loro vita. Per fuggire alla paura, infatti, fanno percorsi contorti e complicati per evitare l’oggetto, il luogo o la situazione che la possano scatenare; possono trovarsi nella condizione di dover spesso cambiare lavoro per non essere costretti a prendere un ascensore, o la metropolitana o l’aereo, o parlare in pubblico; per gli stessi motivi le loro relazioni sociali sono fortemente penalizzate; i rapporti familiari possono subire conseguenze negative a causa della mancanza di autonomia di questi soggetti e dell’estrema dipendenza che sviluppano nei confronti di alcuni loro familiari.

Le situazioni fobiche vengono sopportate con grave disagio e fatica ed interferiscono significativamente con la normale routine quotidiana (scuola, lavoro, attività e relazioni sociali). Più frequentemente, però, con il crescere dell’intensità dell’ansia generata dal contatto con lo stimolo fobico e con la comparsa di una reazione ansiosa anche al solo pensiero di un eventuale contatto con tale stimolo (ansia anticipatoria), le situazioni e gli oggetti temuti vengono evitati.

L’evitamento genera a sua volta una drastica limitazione della vita personale, professionale e di relazione del soggetto, peraltro già abbondantemente compromessa dall’ansia anticipatoria e dall’eventuale panico, riducendo ulteriormente la sua autonomia fisica e mentale, costringendolo entro
spazi ristretti e amputando le sue capacità di esplorazione.

Tipi di fobia specifica
Le fobie specifiche si differenziano, sulla base dell’oggetto della paura o dell’evitamento, in diversi sottotipi:

-Tipo situazionale, che comprende la paura di situazioni specifiche, per esempio prendere mezzi pubblici, guidare la macchina, volare, attraversare tunnel o ponti, prendere l’ascensore, entrare in luoghi chiusi;
-Tipo ambiente naturale, per esempio la paura di eventi o circostanze ambientali, come tempeste, altezze, acqua;
-Tipo animali, che comprende la paura di animali o insetti, per esempio ragni, topi, serpenti, cani;
-Tipo sangue, ferite, iniezioni, nel quale la paura insorge alla vista del sangue o di ferite aperte, oppure quando si è sottoposti ad iniezioni o ad altre procedure mediche;
-Di altro tipo, cioè la paura di situazioni di vario genere, per esempio cadere da grandi altezze, udire suoni troppo forti e, nei bambini, paura di personaggi in maschera.

Alcune di queste fobie, come quella degli animali, quella dell’acqua, quella del sangue e "del dottore", si manifestano più frequentemente nei bambini, ma possono presentarsi a qualsiasi età. Spesso la fobia può aver avuto origine da un reale incontro traumatico con un determinato oggetto o situazione, che può aver provocato effettivamente una reazione ansiosa. è questo il caso, ad esempio, di una fobia dell’acqua che insorga in seguito ad un rischio serio di annegamento, oppure di una paura dell’aereo sviluppata dopo l’esperienza di una grave emergenza in volo. Ovviamente, se in quella circostanza la paura può essere stata legittima, la sua eccessiva durata nel tempo, e soprattutto l’evitamento continuo di situazioni analoghe, può assumere carattere di patologia e dare alla paura proporzioni fobiche.

Alcuni autori statunitensi hanno stilato una sorta di “classifica” delle fobie più diffuse, che risulterebbero, in ordine di frequenza, le seguenti:

-Aracnofobia, la paura dei ragni;
-Antropofobia, la paura della gente e dei contatti sociali;
-Aerofobia, la paura di volare;
-Agorafobia, la paura degli spazi aperti;
-Claustrofobia, la paura degli spazi chiusi;
-Acrofobia, la paura delle altezze;
-Carcinomafobia, la paura del cancro;
-Brontofobia, la paura delle tempeste, dei tuoni, dei cicloni, degli uragani, dei tornado;
-Necrofobia, la paura della morte;
-Cardiofobia, la paura degli attacchi cardiaci.

A cura di Alberto Siracusano e Cinzia Niolu
Cattedra di Psichiatria, Dipartimento di Neuroscienze
Università di Roma "Tor Vergata"


Edited by baby_93 - 6/7/2007, 19:52
 
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