« Awkward Encounters », Privata

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Draven.
view post Posted on 28/1/2024, 00:28 by: Draven.
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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C’era silenzio nella serra n.3, erano andati tutti via. Anche la professoressa si era lasciata alle spalle lui e la sua deprimente realizzazione di essere davvero troppo scarso in Erbologia. Era un miracolo che fosse riuscito a superare gli esami del terzo anno, ma il programma del quarto gli si poneva davanti come uno scoglio insormontabile. Era nettamente più complesso e, da quelle prime settimane di studio, se n’era reso conto con immensa delusione. Già che la materia non fosse esattamente tra le sue favorite, ci si metteva l’incapacità di comprendonio; o, forse, le due cose erano collegate a stretto giro.
Recuperò le sue cose e uscì da lì prima di rischiare di essere colto da istinti poco lodevoli. Distruggere la serra per nervosismo non avrebbe fatto altro che peggiorare la sua posizione.
Avrebbe preferito sottostare a qualsiasi altra necessità, piuttosto che chiedere aiuto ma, uscendo da lì con l’intento di non migliorare i propri voti con minacce e violenza, si convinse di non avere scelta. O meglio, un'altra scelta l'aveva: continuare ad andare male. E non era contemplabile.
C’era un vanesio Tassorosso nella loro classe che da anni primeggiava nella materia agricola. Sarebbe andato da lui, nonostante non ne avesse la benché minima voglia.
Quanto tempo era passato dalla fine della lezione? Dieci, quindici minuti? Quanto lontano poteva essere andato?
Sperò di trovarlo presto, prima che la ragione e l’orgoglio potessero impedirgli di andare avanti con quella missione degradante. Non c’era niente di peggio dell’ammettere di aver bisogno di aiuto, peggio se di un Tassorosso. Non riusciva proprio a pensare a niente di più avvilente ed era meglio evitare di continuare a rimuginarci troppo su.
Raggiunto il secondo piano senza riuscire a trovarlo, si trovò addirittura costretto a chiedere un po’ in giro ed è parecchio difficile descrivere qualcuno che non si è mai osservato con alcun interesse e senza saperne il nome: “è alto… più o meno così”, “capelli castani, non biondi, forse nemmeno rossi, corti ma non troppo”, “gli occhi… ce li ha, tutti e due”.
Altre scale, altro giro di occhiatacce dagli interlocutori Tassorosso che si trovavano parecchio spaesati a sentirsi rivolgere la parola da uno che parlava solitamente poco o niente e ignorava tutti, senza riuscire a capirlo e impossibilitati a farlo notare per via dello sguardo iniettato di sangue che leggevano negli occhi del Serpeverde. Era diventata una situazione incresciosa per tutta la casata, a quel punto.
Ma raggiunto il quarto piano ebbe finalmente successo. A fare il civettuolo con un paio di concasate più giovani, a qualche passo di distanza dall’ingresso della biblioteca, il fenomeno dell’agricoltura magica se ne stava tutto tronfio a sghignazzare, inconsapevole.
Gli si avvicinò, fermandosi alle spalle delle due ragazze.

Possiamo parlare un momento? - bofonchiò tra i denti stretti, come se stesse cercando di trattenere un dolore incommensurabile. Una delle due ragazze lo squadrò da cima a fondo e gli si rivolse a braccia conserte.

C'è qualche problema, Prefetto Serpeverde? - gli chiese, in un tono che fece storcere il naso a Draven. Non che ci volesse molto a infastidirlo, ma non era a lei che aveva rivolto la parola... Perché si era intromessa?
Riteneva inappropriate e del tutto futili certe dinamiche sociali, per cui la ignorò e rialzò prontamente lo sguardo a incontrare di nuovo quello del suo obiettivo: sorrideva di una felicità priva, almeno in apparenza, di qualsiasi sarcasmo. E, se non fosse che non aveva tempo da perdere, gli avrebbe chiesto che cazzo avesse da sorridere così in un tale momento di assoluto disagio.

Certo che possiamo parlare! Finalmente, direi. - rispose il Tassorosso, con un entusiasmo che non fece altro che accrescere il senso di disgusto per se stesso che Draven aveva iniziato a provare dal momento in cui aveva messo piede fuori dalla serra. Era stata una pessima, pessima idea andare da quel tizio.
Mentre si maledì con ogni fibra di sé, il giallo/nero congedò le due amichette. Protese una mano verso Draven e, avendo l'impressione che intendesse spronarlo a spostarsi dall'ingresso alla Biblioteca, lo anticipò di qualche passo per evitare di farsi toccare da lui. Ora, però, la parte più complicata: come chiedergli aiuto senza chiedergli aiuto?

Senti, avrei... No. Mhm... Mi presteresti i tuoi appunti di Erbologia? - ebbe giusto il tempo di chiedere, con non poche difficoltà, prima di veder arrivare un'altra Tassorosso con la coda degli occhi.
 
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