Sweet Dreams... Are Made Of This, privata - TW: aghi, incubi, cose brutte

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Draven.
view post Posted on 16/2/2024, 14:17 by: Draven.
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Nella mia testa sento l’eco di quello scricchiolio infernale. Chiudendo le palpebre vedo solo aghi. Infermiere, siringhe, sangue, violenza… Se mi vedo spuntare un pinguino a caso, avrei la conferma di essere nel mio peggior incubo.
Qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi sia la causa che ci ha trascinati qui, mi auguro solo di trovare una via d’uscita al più presto. Non penso più ai ‘come’ o ai ‘perché’: voglio solo andare via.
Per fortuna, Alice mi dà retta quando la spingo verso la direzione opposta a quel gruppo di schizzate. Anche se il buio pesto che ci si presenta davanti non appare tanto gratificante. Non lo è nemmeno ritrovarsi a schivare i cadaveri purulenti riversi a terra.
Mi viene da vomitare. Forse anche un po’ da piangere.
Ho le mani sporche e fatico a respirare.
Mi rendo conto che continuo a camminare, a passo svelto, solo perché ho bisogno di trovare un’uscita il più presto possibile.
Alla fine del corridoio buio, quando l’oscurità inizia a farsi talmente densa da non farmi più vedere a terra, mi fermo; cerco con le mani una parete, avanzando lentamente un po’ alla mia sinistra e mi fermo di nuovo solo a contatto col muro solido. Sono sicuro che Alice sia con me perché sento le sue dita aggrappate al retro della felpa. Per un istante penso che potrebbe anche non esserci lei alle mie spalle, ma il suono della voce, per mia fortuna, fa svanire la preoccupazione in un batter d’occhio.

No. Non ha senso. Non è reale. Eravamo a Hogwarts e non abbiamo più la bacchetta. È come quando ci siamo conosciuti. - dichiaro, più convinto di quanto in realtà non sia. Credere che non sia altro che un incubo, un pessimo sogno indotto, è l’unica cosa che potrebbe farci uscire da qui illesi e senza più traumi di quelli che avevo già prima di arrivarci.

Ti ricordi come abbiamo fatto a liberarci degli zombie, l’altra volta? Ci avevano accerchiato in quella casa. Tu la conoscevi, possibile? Avevamo trovato delle armi, ma non le abbiamo mai usate, giusto? Forse tu sì… Cazzo, non mi ricordo bene. - comincio a riflettere a voce alta, seppur con un tono sommesso. È come se fossi entrato in modalità sopravvivenza dall’incontro con le infermiere, per cui la mia voce è quasi un bisbiglio.
Uno stridio sul pavimento mi zittisce. L’istinto mi fa indietreggiare e andare a sbattere contro Alice.
Ti prego, Dio o chi per lui, fa che non sia un’altra infermiera.
Mi paralizzo, in silenzio.
Un altro stridio.
È come se qualcosa di metallico e pesante venisse ritmicamente trascinata a terra.
 
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15 replies since 2/10/2023, 00:53   391 views
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