Sweet Dreams... Are Made Of This, privata - TW: aghi, incubi, cose brutte

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Draven.
view post Posted on 6/12/2023, 13:00 by: Draven.
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Un rivolo di sudore gelido mi attraversa la spina dorsale facendomi rabbrividire. Credo di aver già visto una scena simile in un qualche film horror e c’è una piccola parte di me che spera che non sia altro che semplice frutto della mia mente; magari sono caduto per le scale, ho sbattuto la testa e questa non è nient’altro che la conseguenza di un’improvvisa goffaggine. Onestamente, lo preferirei. Mi aggancio all’improbabile possibilità come fossi sull’orlo di un precipizio. Nonostante mi senta addosso l’attenzione di quelle cose, i cui arti scricchiolanti non fanno che accentuare il disagio. Cioè: già di per sé l’ambientazione rende la situazione un po’ una merda, gli effetti sonori non fanno che peggiorarla.
Per quanto stupido sia distogliere l’attenzione da loro anche solo per un istante, visto il papabile pericolo che comportano, chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo. Lo faccio per riprendere -o almeno tentare di riprendere- un po’ di freddezza e lucidità. Devo ignorare le siringhe. Anche le teste mozzate non sono il massimo.
Quando rialzo le palpebre, noto subito che lo squadrone di infermiere si è fatto più vicino e che quell’idiota di Alice si è appiccicata al muro come un ragno pur di evitarle e cercare di superarle. In qualche modo, la luce della sua torcia le distrae e, seppur restando qualche istante col fiato sospeso per timore che possano reagire alla sua vicinanza, cuor di leone riesce a sfangarla e raggiungermi.
Vorrei risponderle. Almeno con l’imprecazione di rimando che percepisco sulla punta della lingua, ma nell’esatto istante in cui finisce di parlare, una delle infermiere scatta in avanti, come attratta dal suono della voce di Alice. Impugna un coltello che sembra quasi un machete e lo punta davanti a sé, verso di noi, finendo col colpire alla gola una delle sue compagne frapposta tra di noi.

Non ci vedono. – mi ritrovo, invece, a dire a bassa voce. È una constatazione. Reagiscono ai suoni e alle fonti di luce, ma perlopiù ai rumori.
Dall’istintivo gesto dell’infermiera con il coltello ne deriva una reazione a catena fin troppo rapida: quella aggredita alla gola si volta, lancia la siringa che teneva in mano come fosse una freccetta e tutte le altre iniziano a muoversi aggredendosi a vicenda.

Col cazzo che mi ci avvicino. – esordisco, con tutta la delicatezza di cui dispongo, prima di dar retta al mio istinto e voltarmi. Lo stesso input che mi sprona a muovere le gambe nella direzione opposta a quella scena infernale, mi suscita l’esigenza di dare una spinta ad Alice per direzionarla verso i miei stessi intenti: raggiungere l’altro capo del buio corridoio e vedere che altro ci aspetta.
 
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15 replies since 2/10/2023, 00:53   390 views
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