Sweet Dreams... Are Made Of This, privata - TW: aghi, incubi, cose brutte

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Draven.
view post Posted on 3/11/2023, 00:23 by: Draven.
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Qualsiasi cosa sia, quella bevanda fa schifo. Il sapore nauseante, che mi ricorda un po' l'acqua ossigenata, mi resta sulla punta della lingua e accentua il gusto metallico del piercing a cui mi ero praticamente abituato da mesi. Ma non ho molto tempo per focalizzarmi su questo. È, più di ogni altra cosa, la fredda umidità, improvvisa e penetrante fin dentro le ossa, a cogliere tutta la mia attenzione. Mi sento confuso e non sono nemmeno sicuro di avere gli occhi aperti da quanto fitto sia il buio che mi circonda.
Che cazzo succede?!
Sono ancora appoggiato a quello che mi sembra essere il corrimano delle scale e mi ritrovo a sentirmi alquanto preoccupato all’idea di avanzare qualche passo nell’assoluta oscurità; potrei cadere nell’androne e sarebbe spiacevole per tutti, me in primis.
Nonostante il pensiero, comunque: tiro su il cappuccio della felpa, mi stringo tra le braccia per cercare di riscaldarmi e metto poi un piede davanti l’altro, praticamente toccando con il tallone del sinistro la punta del destro per avanzare gradualmente e in modo più o meno sicuro. Un crack assorda nel silenzio. D’istinto abbasso lo sguardo, perché sono sicuro di aver appena acciaccato qualcosa in vetro… Forse mi è solo sfuggita di mano la bottiglia che stavo bevendo.
Temo che qualche piccolo infrangi-regole ci abbia appena lanciato addosso una buiopesto.

Alice? – esordisco in quel vuoto nero. Ma la voce, per quanto normale e senza alcun cenno dell’improvvisa agitazione che sento per via dell’incognita in cui mi ritrovo, mi ritorna indietro con un’eco particolarmente fastidiosa. E un brivido gelido mi attraversa la spina dorsale.
Ma che cazzo succede?!
Abbasso le maniche della felpa fino a stringere i polsini tra le dita. Non sono mai stato sensibile al freddo in tutta la mia vita e questa sensazione mi giunge nuova. Porco Merlino, dormo nudo anche d’inverno! L’umidità mi piace al punto da prediligere il posto in Sala Grande sotto la finestra da cui arrivano spifferi perpetui!
Qualcosa non va. Più di una, in realtà.
Mentre mi chiedo perché mai stia patendo quest’improvviso cambio di temperatura, con le dita tremanti della sinistra cerco la bacchetta nella tasca dei jeans… Non c’è e sono sicuro di averla portata con me per la ronda.
Ho come un déjà vu e la sensazione non fa che acuire il mio senso di disagio.

Alice? – ripeto, ma a voce un po' più alta. Azzardo un altro passo e il suono di vetri rotti riverbera di nuovo in quello che, per via di un'eco ben più ovattata, inizio a pensare che non sia affatto l’androne delle scale di Hogwarts.

Se è successo di nuovo, stavolta ammazzo qualcuno. – bofonchio tra me e me, maledicendo l’artefice di quel disagio e la coincidenza di quello che, nei meandri della mia memoria, inizia a prendere possesso come una realtà che ho già vissuto con la Prefetto Grifondoro. A dirla tutta, è così che ci siamo effettivamente conosciuti dopo esserci ignorati totalmente durante le lezioni per boh tempo. Una pozione “sogni svegli” o una roba del genere. Qualcosa come un paio d’anni fa, Pix l’aveva rifilata ad alcuni studenti durante il periodo di Carnevale ed Alice ed io ci eravamo trovati catapultati in un’Apocalisse di Inferi. Avevo letto di quelle creature in qualche libro in biblioteca e, ad oggi, continuo a sostenere che si trattasse di loro, nonostante poi, una volta recuperati i ricordi dell’esperienza, ricordai anche quanto Alice mi avesse preso in giro per non averli, invece, identificati d’istinto come semplici Zombie. Ad ogni modo, ecco: ci si metteva anche il fattore memoria. In quell’occasione, quando avevamo poi ripreso conoscenza, ci ritrovammo completamente rincoglioniti e solo dopo settimane e settimane di brainstorming riuscimmo a venire a capo della vicenda. Spero di ricordare tutto, stavolta, perché ho degli omicidi da compiere per compensare il mio pessimo umore del momento.
Attendo, comunque, diversi minuti fermo immobile nella speranza che sia davvero solo una maledetta buiopesto e che sia stata solo la paranoia ad attivare altri pensieri.
Ma il buio non cessa, nemmeno dopo aver iniziato a contare i secondi e averne fatti passare 1000.
Nessuna buiopesto dura più di quindici minuti.
Merda.
Avanzo di un altro passo e un altro ancora.
Percorro qualcosa come tre o quattro metri al massimo prima di sbattere la faccia contro un muro. Lo tasto, nonostante gli arti mi tremino dal freddo e una presumibile carta da parati ridotta a brandelli mi graffi i palmi delle mani.
Percorro la parete verso la mia sinistra, tra rumori vari di oggetti acciaccati, finchè non trovo un buco e, presumo e spero, sia una porta. Mentre cerco di valicare la soglia restando attaccato al muro, la mano destra tocca qualcosa che mi sembra un pulsante che, d’istinto, premo senza troppe cerimonie.
Una luce tremolante e molto, molto, gialla si accende su un lettino d’ospedale dismesso, illuminando parzialmente anche il resto della stanza. Mi ritrovo a fissare lo sguardo lì dove, inizialmente, credevo esserci il corrimano delle scale del castello e mi rendo conto che, invece, è una finestra senza infissi. Non riesco a vedere oltre, il buio all’esterno è quasi pari a quello che mi ha accolto nella stanza.
Poso lo sguardo a terra, c’è riverso di tutto: attrezzi metallici da chirurgia, garze sporche di sangue e roba che non voglio nemmeno provare a pensare di identificare, vetri rotti che sembrano provenire dall’applique sul soffitto e presumibilmente dalla fu finestra… E siringhe. Tante. Troppe siringhe.
Con un balzo all’indietro mi ritrovo di nuovo immerso nell’oscurità di un corridoio da cui riesco a malapena a vedere i miei piedi grazie alla luce sfrigolante nella stanza che, adesso, mi si apre di fronte.

ALICE? – stavolta lo grido, con un tono che mi raschia la gola.
Non ho mai sperato tanto di poterla vedere.
Col senno di poi, mi sa che gli zombie non erano così male.
 
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15 replies since 2/10/2023, 00:53   391 views
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