cornerstone, Colloquio di orientamento | Niahndra Alistine

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Mistake
view post Posted on 27/12/2023, 18:47 by: Mistake
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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cornerstone
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Colloquio di orientamento pre G.U.F.O.

D
a salvezza insperata a disastro inevitabile, nel tempo di un battito di ciglia. La vita sapeva essere crudele.
Niahndra deglutì qualunque parola le fosse rimasta incastrata in gola e sbatté le palpebre nella speranza di poter resettare quel fotogramma o, anche meglio, il suo cervello. Il significato delle parole della docente venne tradotto con quel secondo di ritardo e lo scollamento tra suono e labiale non fece niente per mitigare il disorientamento provato. Ma stava recuperando.
Inspirò ossigeno attraverso la bocca dischiusa in un "oh" silenzioso, poi intrappolò il labbro inferiore tra i denti mentre soppesava le sue opzioni. Era obliquamente consapevole del fatto che una delle due alternative proposte fosse marcatamente preferibile a livello sociale; e magari, considerò, per lei avrebbe potuto costituire tabula rasa.
«Se è così», cominciò senza riuscire a nascondere del tutto la sua riluttanza. «la ringrazio per il suo tempo». Era fisicamente incapace di pronunciare le parole "accetto volentieri" da quanto false le sentiva, ma per quanto indiretta sperava che quella risposta fosse comunque adeguata.

Se lo scambio tra docente ed elfo domestico l'aveva confusa, il commento della professoressa Walker sul loro fantomatico rapporto di amicizia la spiazzò completamente. Le conoscenze e credenze di Niahndra sugli elfi domestici derivavano da voci di corridoi e pregiudizi; nella sua testa, gli unici a circondarsi ancora dagli elfi erano quelle cariatidi di mago che passavano il tempo a sputare sentenze basate sulla purezza del sangue. L'associazione del CREPA si faceva sentire, ovviamente, ma una simile familiarità tra strega ed elfo sfidava tutte le norme della società lasciando Niahndra completamente senza appigli. Fu quasi (quasi) grata della domanda personale che Adeline Walker le rivolse: finalmente qualcosa a cui sapeva rispondere in modo appropriato. Più o meno. Forse. Non fosse stato per il vuoto mentale del momento. L'idea, poi, di dover ripetere cose già dette a Miss White la urtava in maniera irrazionale, per quanto fosse necessario.
Stava giusto appuntandosi mentalmente le informazioni da snocciolare nella maniera più rapida possibile quando un vassoio argentato fece la sua comparsa. Niahndra attese educatamente che l'altra terminasse di leggere il messaggio e nel frattempo si guardò intorno per capire se fosse il caso di mettersi nuovamente a sedere oppure no: c'era qualcosa di sbagliato nell'occupare l'ufficio dopo che il proprietario era uscito.
Poi, richiamata, spostò di nuovo la sua attenzione sulla donna e sul foglio che impugnava. Scorse la grafia con una certa rapidità rilasciando uno sbuffo semi-divertito. Era difficile uguagliare il livello di confidenza e familiarità che l'insegnante le stava offrendo in quel momento, avrebbe trovato molto meno complicato mantenere una dinamica puramente formale e distaccata. Si sforzò comunque ti tenere un sorriso morbido sul volto, poi contò fino a cinque e si decise a strappare il cerotto.
«Onestamente? Un consiglio mi farebbe comodo. Uh, con la professoressa White stavamo discutendo proprio delle mie inclinazioni, e come trasportarle nel mondo del lavoro».
Lasciò scorrere qualche secondo di pausa prima di proseguire.
«Stavo escludendo un lavoro nella sanità pubblica o qualsiasi mansione pesantemente incentrata sulle —mmh— relazioni?». Un'occhiata rapida al viso bicromatico dell'altra. «In generale mi piace aggiustare le cose, risolvere problemi». E lo intendeva nel senso meno letterale del termine perché era assolutamente negata per qualsiasi lavoro manuale. «Con la testa. Non con le mani, intendo».
Con le mani era più brava a rompere.
 
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