cornerstone, Colloquio di orientamento | Niahndra Alistine

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Unconsoled
view post Posted on 3/7/2023, 19:16 by: Unconsoled
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Jolene White

22 anni | docente | colloquio di orientamento


«Niahndra!» Sorprendentemente, anziché dall'interno dell'ufficio, la voce proveniva dalle spalle della ragazza. Allegra e un po' trafelata, Jolene percorreva il corridoio a piccoli passi veloci, la lunga gonna che le svolazzava intorno alle gambe. In una mano reggeva un vassoio coperto da un panno a scacchi, mentre con l'altra stava recuperando la bacchetta. «Sono in ritardo? Perdonami, sono corsa giù a recuperare delle paste per il tè. Spero che tu non abbia già mangiato, ho fatto mettere da parte le migliori.» L'orario in effetti richiamava le migliori tradizioni inglesi, che Jolene pensava di onorare quel giorno insieme alla sua ospite.
Si fece strada fino alla porta; la serratura scattò al comando di un incanto non verbale, e Jolene fece segno a Niahndra di precederla all'interno.
Benché vi si fosse trasferita da poco, l'ufficio straripava già di oggetti. Jolene aveva fatto del suo meglio per riordinare in vista del colloquio, ma c'era poco che potesse fare per i libri che non trovavano posto sugli scaffali, e che quindi dovevano essere impilati su seggiole e tavolini. Le finestre però erano ampie, e lasciavano entrare tutta la calda luce del pomeriggio, ammorbidendo i contorni delle cose e scacciando le zone d'ombra che normalmente caratterizzano una stanza così affollata; Jolene aveva lasciato socchiuso, e una leggera brezza faceva smuovere le tende.
Appoggiò il vassoio sul lungo tavolo di fronte al divano, prima di dirigersi verso una delle credenze. «Mettiti pure comoda dove preferisci. Prendi anche tu del tè?» La parte dell'ospitalità le veniva straordinariamente facile, ma non si era dimenticata che Niahndra si era presentata lì per un motivo ben preciso. A dire la verità, si era un po' sorpresa della richiesta di colloquio: stava ancora prendendo confidenza con il nuovo lavoro, e non si era fatta un'idea precisa della visione che gli studenti avevano di lei. Durante le lezioni cercava di coinvolgerli e li incoraggiava a fare proprie quelle ore, attraverso le esercitazioni e i loro quesiti; fuori dagli orari prestabiliti, si assicurava di rimanere sempre disponibile, e nel complesso il suo coinvolgimento era stato così totalizzante da allontanarla da molte altre attività, perfino dai suoi affetti. Jolene, tuttavia, accettava di buon grado questi compromessi, perché voleva diventare l'insegnante che lei, da studentessa, avrebbe sempre voluto. Affidabile, quindi, con la testa sulle spalle: i capelli raccolti dietro la nuca e la camicia dal colletto rigido definivano anche in quel momento il suo desiderio di apparire più matura; a volte temeva di non sapere abbastanza, di non avere alle spalle un'esperienza sufficientemente lunga da fare di lei un autentico punto di riferimento. La Tassorosso, tuttavia, aveva visto in lei qualche qualità che l'aveva convinta a rivolgersi proprio a lei; così, Jolene era decisa a non deluderla.
«Permettimi una domanda molto diretta, Niahndra.» Rivolse alla ragazza uno sguardo da dietro da dietro la spalla, sfumando con un sorriso quella che poteva sembrare un'introduzione brusca. Le tazzine del tè tintinnarono allegramente sui loro piattini mentre Jolene preparava il tè con mani veloci. «Quanto hai le idee chiare su quello che vuoi fare una volta terminati gli studi?» Non c'era una risposta corretta, e il tono rimaneva quello di una chiacchierata informale.

 
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