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Io ho tecnica personale.Di mia invenzione.. Non è niente di speciale.. In pratica si mette una torpilla da pochi grammi,un finale di 1,20 - 1,50 m e una mo del 4 su cui di solito metto mais del supermercato.. Si pastura un po col mais sullo scalino del lago dopo che si è individuato con la sonda,si lancia la lenza su per giu in quel punto e poi si ripastura un po. Tengo la canna col fino in bando e non in tensione, vedo il filo che si tende e do l'incocciata. Trovo spesso l'amo non sulle labbra, ma nella parte interna della bocca. Secondo me la carpa non sente il peso della torpilla e ingoia. Viceversa con pesi piu grandi da 40 -50 gr la carpa sente tirare e sputa l'esca. Sente che c'è qualcosa che no va. Idem anche se si usa lo scorrevole, molte volte l'abboccata non va a buon fine perché la canna è in tiro.
Non so se vi è mai capitato di vedere video dove anche con esche voluminose la carpa sente tirare e sputa l'esca. Su you tube ci sono.. -
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Io pescate poco ma sempre con tecnica rozza per cui piombo sopra e amo sotto, se no a volte più da fine con piombo sotto è amo sopra 😁 . -
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Buondì, ho un libro della De Vecchi degli anni '80 Pesca alla carpa e alla tinca dove la tecnica che dici è riportata.
Quando ero piccino tante volte ho fatto cosi, soprattutto pescando nel sottosponda.
Di più quando ho mosso i primi passi a ledgering uno dei dubbi era proprio la lunghezza del terminale: trovai un bell'articolo su il pescatore d'acqua dolce 1° numero che consigliava di partire da 50-60 cm, allungarlo se non si vedevano abboccate e accorciarlo se l'esca mancava. Ovviamente subito sperimentato.
Ora questa è una pesca che faccio solo d'estate quando porto i miei figli ma per mia esperienza ti posso dire che un finale lungo e una lenza molle aiutano nella presentazione dell'esca, però danno il tempo alla carpa di fare quello che vuole: se peschi ad esempio in ambienti molto ristretti o sottosponda noterai che il pesce prima di mangiare l'esca ci mette alcuni minuti, con la lenza in continua frenesia a differenza di quando si pesca sulla distanza dove si vede il filo tendersi di colpo. Il problema che così facendo si deve aspettare il momento buono per ferrare e non sempre è facile. La cosa si complica quando inizia a esserci un pò di vento.
Con gli anni, apprendendo qualche nozione di carpfishing, ho visto che utlizzando l'hair rig, e nel caso del mais un push stop tipo drennan (ma anche decathlon ce l'ha) puoi fare dei finalini molto corti: la carpa tende ad aspirare il boccone e quando lo "sputa" l'amo in posizione anteriore tende a rimanere aggangiato nella parte inferiore della bocca: a quel punto o una ferrata o un piombo autoferrante fanno il resto.
Così facendo si perdono meno abboccate, almeno questo è quello che per mia esperienza posso consigliarti.. -
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sono cosi' stordito che non mi sono accorto di questo thread
lasciamo stare cf, qualche volta l'ho praticato ma non e' il mio forte, lo ammetto
spesso le mie pescate a carpe sono improvvisate. quindi una canna da spinning un po' tosta, piombo a bottone da 20 gr attaccato alla girella con moschettone, terminale ignorante con filo a 0.20 a 0.40 (a seconda del filo che ho in bobina), un amo e del mais sopra.
dalle mie parti per tradizione si usano ami enormi, piu' per i pescegatti che per le carpe, ma comunque di solito sto dal 5 al 3.. -
.sono cosi' stordito che non mi sono accorto di questo thread
lasciamo stare cf, qualche volta l'ho praticato ma non e' il mio forte, lo ammetto
spesso le mie pescate a carpe sono improvvisate. quindi una canna da spinning un po' tosta, piombo a bottone da 20 gr attaccato alla girella con moschettone, terminale ignorante con filo a 0.20 a 0.40 (a seconda del filo che ho in bobina), un amo e del mais sopra.
dalle mie parti per tradizione si usano ami enormi, piu' per i pescegatti che per le carpe, ma comunque di solito sto dal 5 al 3.
Mi piacciono queste cose rozze. -
.Buondì, ho un libro della De Vecchi degli anni '80 Pesca alla carpa e alla tinca dove la tecnica che dici è riportata.
Quando ero piccino tante volte ho fatto cosi, soprattutto pescando nel sottosponda.
Di più quando ho mosso i primi passi a ledgering uno dei dubbi era proprio la lunghezza del terminale: trovai un bell'articolo su il pescatore d'acqua dolce 1° numero che consigliava di partire da 50-60 cm, allungarlo se non si vedevano abboccate e accorciarlo se l'esca mancava. Ovviamente subito sperimentato.
Ora questa è una pesca che faccio solo d'estate quando porto i miei figli ma per mia esperienza ti posso dire che un finale lungo e una lenza molle aiutano nella presentazione dell'esca, però danno il tempo alla carpa di fare quello che vuole: se peschi ad esempio in ambienti molto ristretti o sottosponda noterai che il pesce prima di mangiare l'esca ci mette alcuni minuti, con la lenza in continua frenesia a differenza di quando si pesca sulla distanza dove si vede il filo tendersi di colpo. Il problema che così facendo si deve aspettare il momento buono per ferrare e non sempre è facile. La cosa si complica quando inizia a esserci un pò di vento.
Con gli anni, apprendendo qualche nozione di carpfishing, ho visto che utlizzando l'hair rig, e nel caso del mais un push stop tipo drennan (ma anche decathlon ce l'ha) puoi fare dei finalini molto corti: la carpa tende ad aspirare il boccone e quando lo "sputa" l'amo in posizione anteriore tende a rimanere aggangiato nella parte inferiore della bocca: a quel punto o una ferrata o un piombo autoferrante fanno il resto.
Così facendo si perdono meno abboccate, almeno questo è quello che per mia esperienza posso consigliarti.
Molto interessante.. Mi ero perso il tuo commento.. O forse lo avevo visto e mi ero ripromesso di rispondere e poi non l'ho fatto. Si diciamo che pescare come ho descritto su è stat una mia intuizione,non sapevo che esistesse già.sono cosi' stordito che non mi sono accorto di questo thread
lasciamo stare cf, qualche volta l'ho praticato ma non e' il mio forte, lo ammetto
spesso le mie pescate a carpe sono improvvisate. quindi una canna da spinning un po' tosta, piombo a bottone da 20 gr attaccato alla girella con moschettone, terminale ignorante con filo a 0.20 a 0.40 (a seconda del filo che ho in bobina), un amo e del mais sopra.
dalle mie parti per tradizione si usano ami enormi, piu' per i pescegatti che per le carpe, ma comunque di solito sto dal 5 al 3.
A fondo tutti usano ami grandi penso.. E' a galla che magari c'è chi usa anche ami piccoli. Magari proporzionati all'esca.. -
.CITAZIONEA fondo tutti usano ami grandi penso.. E' a galla che magari c'è chi usa anche ami piccoli. Magari proporzionati all'esca
E' sempre un problema di presentazione: sul fondo il boccone è quasi sempre fermo per cui l'esca adagiata nasconde bene l'amo grande.
A a galla o a mezz'acqua il pesce lo vede meglio e soprattutto se si usano esche come bigattini o vermi ostacola i movimenti dell'esca.
Magari la carpa è un pò più rozza ma se provi col cavedano te ne rendi subito conto cambiando e mettendo un amo più piccino.. -
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no, qua siamo rozzi e basta. anche a tappo appaiono ami del 4 in tutta scioltezza. . -
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Allora viva la pesca rozza 😅😅😅 . -
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basta che funzioni . -
.no, qua siamo rozzi e basta. anche a tappo appaiono ami del 4 in tutta scioltezza.
Ma ci sta un 4 se usi il granturco.. Per le carpe.. L'amo va proporzionato all'esca.. Se mi metti un 4 sul bigatino ne ne vuole una masnada per coprirlo ! XD. -
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su questo aveva ragione immane il cavedanone, che diceva che il bigattino era un'esca pessima sotto questo profilo. perche' dannarsi con lo 0.00000qualcosa e un ametto micro, quando con mais o lombrico riesci a fare cavedani con un amo ed un filo ben piu' grosso??? . -
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Grandi Walters 😄 Che personaggio, però era diretto e diceva tante verità : pace all’anima sua . -
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si, fuori come un terrazzo ma due idee buone le aveva.
personalmente, andando a carpe a tappo o a scardole col pane mi e' gia' successo di agganciare cavedani con terminali anche da 0.20, cosa per cui i puristi della passata potrebbero picchiarmi con le retine per pasturare..