Luogo purtroppo abbandonato, inserito fra i luoghi del cuore da recuperare dal Fai ma che trovo sia stupendo e andrebbe salvato dallo stato di abbandono.
CREDITS Google, fondoambiente.it , vaquelpaese.com Viale Varese, 25, VIGGIU', VA
Il vecchio Cimitero di Viggiù in provincia di Varese è stato aperto nel 1820 e chiuso nel 1910, da allora non ha subito alcun intervento ed è stato lasciato nel totale abbandono. Viene aperto alle visite solo nel giorno dei morti, il 2 novembre.
Situato nel bel mezzo del paese, è stato dismesso per l’impossibilità di essere ampliato. Rimasto così intatto, conserva un’atmosfera romantica e “preraffaellita”.
Le lapidi, i sepolcri e i cenotafi riposano sotto imponenti alberi e raccontano pagine della storia Viggiutese dell’800. Le statue di maggior pregio sono state rimosse e collocate all’interno dei musei e nei saloni di villa Borromeo.
Numerose erano le cappelle, la più notevole delle quali è quella della famiglia Corti in elegante stile neoclassico. Tra di esse spuntano nel prato piccoli cippi numerati dove sono sepolte persone comuni.
Lì riposano anche alcuni tra gli Artisti viggiutesi: Luigi Buzzi Leone, Antonio Bottinelli, Luigi Buzzi Giberto, Santino Pellegatta, Giosué Argenti. Ad Enrico Butti, famoso scultore dell’tempo cui è dedicato anche il Museo poco fuori le mura, è attribuita la sepoltura Cattò. Anche altri artisti sono presenti Luigi Buzzi Leone, Luigi Buzzi Giberto, Luigi Bottinelli.
Molte tombe riporterebbero simboli appartenenti alla Massoneria.
Attualmente il Cimitero è curato da volontari del Comune e del Gruppo Alpini Viggiù Clivio ma certamente non possono occuparsi di interventi più consistenti per i quali non sono stati messi a disposizione dei finanziamenti.
Una delle tombe più note è quella di Adalgisa Faré Cassani (1976-1908)
Per la sua bellezza e per la sua atmosfera di serenità, questo piccolo Cimitero viene paragonato a un Pere Lachaise in miniatura.