Vacanze di Natale, Role Aperta - Silias Thom Morgan - Adeline Walker

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view post Posted on 10/12/2022, 14:03
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Snape

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Dopo aver svolto gli esami per la conclusione del primo anno, Silias, si concesse un pò di meritato riposo approfittando delle vacanze di natale incombenti. Il suo stato d'animo era pressoché hai limiti storici, non passava minuto a pensare a l'esito del suo lavoro. E mentre rimuginava in sala grande, un gufo un po cieco gli cadde davanti , quasi rompendo il grande tavolo in legno. Si trattava di Pollo, un vecchio gufo di suo padre ...Guarda un po chi si vede, ciao vecchia ciabatta, è da un po che non ti vedo, e credimi non sono per niente felice che tu sia piombato qui...per Silias pollo non era un portatore di buone notizie, quando lo vedeva tremava...'' chissà papà cosa vuole, non si fa sentire spesso e quando lo fa è per testare qualche suo incantesimo o semplicemente per obbligarmi a fare cose in famiglia ''...tolse la lettera dal becco di pollo, e leggendola scoppio a ridere...Lo sapevo ...Il messaggio era chiaro, doveva recarsi a diagon alley, perchè i suoi genitori, per motivi di lavoro dovevano partire, e volevano salutarlo... '' Chissà dove andranno sta volta, ma questo non cambierà i miei piani , io me ne rimango a Hogwarts, non voglio proprio passare le feste dalla zia Tina, non ci penso per nulla al mondo'' ...Silias non amava le feste, e soprattutto non amava il natale, essendo il periodo dell'anno che odiava di più. Ma suo padre e sua madre di quello che voleva lui gli interessava ben poco, in quanto doveva ubbidire, e subirsi tutte quelle cene e pranzi con i parenti, ma quest'anno aveva il coltello dalla parte del manico, avrebbe passato le feste al castello, si sarebbe rilassato in biblioteca, e di nascosto avrebbe usufruito del bagno dei prefetti, insomma, gli si prospettava una natale perfetto, e non se lo sarebbe fatto portare via, nemmeno dai suoi genitori....''Caro papà, questa volta non vincerai, questa volta passero il natale come dico io ''....Il piccolo serpeverde, determinato tornò in dormitorio, aprii l'armadio e si vesti per l'occorrenza...''Silias puoi farcela - questa volta non l'avranno vinta, puoi batterli ''...Mentre si cambiava, continuava ad auto incoraggiarsi, sicuro che avrebbe portato a casa la sua prima vittoria...bene sono pronto....



Il suo outfit era casual, molto sportivo, aveva optato per una magliettina bianca sbottonata e un cappotto besh con pelliccia grigia , un paio di jeans sfumati e una camicia scozzese rossa e nera legata in vita. Era solito vestirsi cosi, anche se già sapeva che sua madre averebbe avuto da ridere ugualmente, in quanto gli avrebbe fatto notare che i suoi vestiti erano troppo leggeri per quel periodo. Ma questo riusciva a gestirlo, quello che non riusciva a gestire era la pressione che i suoi genitori gli mettevano. Quando giunse nel luogo dell'incontro, trovò sua madre in veste di rompiscatole già su la modalità on, e suo padre che se ne stava immerso davanti una vetrina di scope da corsa. La donna gli corse in contro e lo abbraccio, l'altro genitore senza staccarsi dalla vetrina gli fece un cenno con la mano.....Ciao anche a te papà...sua madre lo prese per un braccio e lo trascinò, fece lo stesso con il marito, portandoli dentro il paiolo magico....veniamo al dunque - che volete ?....Silias voleva congedarsi subito da quella riunione mentre sua madre e suo padre gli rimbeccavano il fatto che gli era mancato....mi siete mancati anche voi, ma so già che dovete dirmi qualcosa quindi veniamo al sodo...A parlare fu il capo famiglia, che gli disse che questo natale non ci sarebbero stati, e che doveva andare da sua zia Tina...ma anche no ...rispose Silias, facendo capire subito le sue intenzioni, e quando i genitori si alzarono per andare a fare una commissione lui rimase dentro il paiolo con la testa tra le nuvole, come se stava studiando una strategia che potesse funzionare, e fu allora che una voce in lontananza lo raggiunse ....


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view post Posted on 12/12/2022, 22:26
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Luci.
Piccole luci colorate, festose e brillanti, si riflettevano nello sguardo bicromo della Medimag che - al termine di una giornata particolarmente lunga ed impegnativa - si era improvvisamente resa conto di quanto il Natale fosse alle porte.
E poco importava che da settimane colleghi e pazienti le facessero gli auguri, poco importava che lo stesso San Mungo fosse stato adeguatamente decorato - in particolar modo nei reparti di lunga degenza - la londinese negli ultimi tempi a malapena aveva tirato fuori il naso da calderoni e cartelle, figurarsi l'ebrezza di festeggiare qualcosa.
Così, delicata quanto una mazza di un troll, la consapevolezza che l'imbiancata festa era ormai pericolosamente vicina l'aveva colpita facendole sgranare stupita lo sguardo.
Il naso all'insù, Londra inspirava aria gelida che sapeva di neve, e insieme si stringeva appena le spalle in imbarazzo con se stessa.
Adeline Walker amava il Natale, da che ne aveva ricordo, ma al contempo.. la imbarazzava.
La imbarazzava da morire il pensiero di una festa dedicata alla famiglia, al concetto stesso di nascita, amore, unione.. Mentre lei, il più delle volte, passava quelle 24 ore rinchiusa nel suo studio in ospedale dando fissa la propria disponibilità perchè - sia mai - qualche idromele avvelenato, qualche intossicazione da pozione, infusi d'amore indesiderati e distillati male.. alla peggio, una bella nottata passata sui calderoni immersa nei suoi adorati intrugli.
Rabbrividì un poco, stringendosi di più nel suo cappotto di lana.
Doveva scrollarsi di dosso quella sensazione strisciante di inadeguatezza e disagio, e a fronte di quel freddo pungente, un locale caldo ed accogliente sarebbe stato l'ideale.

Varcò la soglia del Paiolo Magico scrutando con attenzione i suoi ospiti: innanzitutto erano tanti constatò non sapendo ancora bene se rallegrarsene o meno, ed inoltre piuttosto chiacchiericci e festosi.
-Beh, cos'altro altrimenti.-
Si ritrovò a pensare un pò a disagio.
Si tolse il cappotto, sfregandosi un ultima volta le mani sulle lunghe e morbide maniche del suo maglione in lana bianca, e si diresse verso il primo posto libero che individuò.
Il tavolo era sgombero, ma in realtà un ragazzino piuttosto giovane - Adeline non era mai stata particolarmente brava con l'età delle persone - se ne stava seduto sulla sedia lì accanto:
-Scusa, posso?-
Chiese quindi gentile la Medimag, accennando un sorriso.
-Con questo freddo si rintanano tutti al caldo e trovare un posto libero diventa..-
Lasciò in sospeso la frase, lasciando intendere la conclusione con un breve cenno della mano che andava ad indicare le numerose presenze che li circondavano e riempivano il locale.
Lo sguardo bicromo di Londra andò a sondare il giovane di fronte a lei: aveva un bel paio di occhi scuri, incorniciati da lineamenti ancora giovani ma belli, e folti capelli castani.
Decisamente in età da studio - e un altro sorriso fece capolino tra le labbra della ex Bronzo Blu che già tratteneva appena la classica domanda "A che casa appartieni?" in attesa della risposta del mago.
Tra le altre cose, anche lui sembrava apparentemente solo, senza amici o familiari di sorta lì attorno: una piccola fitta strinse il muscolo cardiaco della londinese, che per quanto in imbarazzo fosse nei confronti di una banalissima festa, non avrebbe mai voluto che qualcun altro sperimentasse quello stesso disagio. Il Natale d'altronde aveva così tanto da offrire.. calore, accoglienza, affetto, riposo - così come sorpresa, gioia e compagnia.
Tamburellò piano le dita sulle braccia ancora incrociate, abbracciate alla sua giacca.
Troppi pensieri, troppe emozioni, troppo caos in quelli che erano stati appena due o tre battiti di ciglia.
-Sei uno studente di Hogwarts?-
..Non si era trattenuta poi molto alla fine.

Ma forse in fondo, era meglio così.
 
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view post Posted on 1/1/2023, 18:05
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La voce che raggiunse Silias proveniva da una giovane donna bionda con due occhi molti particolari...nessun problema, non si nega mai un posto a sedere a una ragazza, quindi prego è tutta tua...rispose indicando la sedia. Non rifiutò la compagnia della donzella, e questo conoscendo Silias era molto strano...è vero....disse con sguardo indiretto... tutti si rintanano qui al caldo, mentre il freddo ci osserva triste dalla finestra chiedendosi il motivo per il quale scappiamo tutti da lui... fece un mezzo sorriso, quasi a indicare che le sue doti di cabarettista erano pressochè scarse....Comunque si , studio ad Hogwarts ...il giovane si torse verso la ragazza per poterla guardare meglio negli occhi...primo anno, con esami molto complessi alle spalle, mi chiedevo se sarebbero mai terminati, o se sarei diventato anch'io un fantasma ... la sua voce era diventata sottile, come se in essa ci fossero tracce di insicurezza...e credimi se ti dico che non ho la più pallida idea del loro esito ...quel tarlo lo logorava, stava diventando patetico a furia di pensarci ....comunque piacer---...proprio in quel preciso momento silias vide con la coda dell'occhio i suoi genitori rientrare nel locale, diretti verso il tavolo....preparati per l'imbarazzo più totale...sapeva a cosa sarebbe andando incontro guardando il volto della madre, e l'ok del padre a cui non trovò senso...SILIAS !...la mamma quasi urlo, mentre suo padre l'afferrò per un braccio zittendola...tua madre voleva dirti che ti aspettiamo davanti al negozio Accessori per il Quidditch, ma prima dobbiamo regolare alcuni conti alla gringotts, quindi bevi anche la tua cioccolato con comodo ...un altro Ok giunse da parte sua, mentre il ragazzo lo fissava confuso di quello che stava succedendo, non capiva quel loro gesto, visto che lo avevano torturato per vederlo...Ma io volev-...un'altro strattone costrinse la donna a mollare il figlio, visto che venne trascinata fuori da suo marito...Scusami erano i miei genitori, guarda non so perchè hanno reagito in questo modo, di solito sono moltooooo più invadenti di cosi...non stava per nulla scherzando , conosceva molto bene i due esemplari che stavano lasciando quel locale...comunque dicevo, io sono Silias Thom Morgan, e loro erano i miei strambi genitori....chiuse la frase grattandosi la testa, stando a indicare che quello che diceva era il vero ...invece tu sei ? ...incrocio le braccia appoggiando la schiena allo schienale della sedia ...





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Edited by Silias Thom Morgan - 1/1/2023, 20:59
 
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view post Posted on 3/1/2023, 17:32
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Il mago le rispose cortese e Adeline gli rimandò un ampio sorriso.
Posò il cappotto sullo schienale della sedia e prese posto accanto a lui, crucciando il volto solo per qualche secondo ,mentre un ingombrante mago dietro di lei la colpiva involontariamente dandole una spallata.
Una volta seduta però, emettendo un piccolo sospiro di sollievo, ascoltò volentieri le parole del mago: -Perché te lo immagini triste?- commentò quindi cordiale, sgranando gli occhioni.
Il locale era davvero pieno e il chiacchiericcio di sottofondo le faceva ronzare vagamente le orecchie.
Non le piacevano i rumori così intensi, la infastidivano e la mettevano vagamente a disagio.
La curiosità rivolta alla nuova conoscenza però riusciva a distrarla a sufficienza, e Londra scoprì lieta di aver azzeccato il ruolo del mago e che altro ti aspettavi?.
-Beh, congratulazioni per i tuoi esami allora!- rispose sorridendo comprensiva.
Ricordava bene l’agitazione pre e post esami, e sebbene fosse stata sempre piuttosto brava in termini di risultati accademici, poteva ben capire lo stato d’animo del ragazzo.
-Se ti sei impegnato, i risultati finali conteranno solo relativamente.- continuò incoraggiante -e in ogni caso hai una buona scusante per festeggiare.-
Tamburellò piano le dita sul piano ligneo del tavolo, mentre lo sguardo vagava per qualche secondo lungo quella marea di gente: appena avesse avvistato un cameriere, avrebbe ordinato qualcosa di caldo, magari una burrobirra.
L’attenzione stava tornando naturalmente al mago, le labbra già pronte a schiudersi per presentarsi, quando..-Preparati per l'imbarazzo più totale..-
La frase lasciò la londinese interdetta per una manciata di attimi, prima che una voce – sconosciuta – riuscì con sole sei lettere a sovrastare incredibilmente il vociante caos già presente nel locale.
Due figure adulte si avvicinarono velocemente al loro tavolo e bastarono le parole espresse ed un paio di secondi scrupolosamente spesi nello studio di quei volti perché Adeline capisse che si trattavano dei genitori del suo giovane interlocutore.
Assistette muta alla scena, non volendo ignorare completamente l’avvenimento ma non volendo neanche intromettersi: risolse così focalizzando la propria attenzione sulle ombre opache che si intravedevano al di là dei vetri ghiacciati di una finestra lì accanto. Sembrava essere in atto una piccola battaglia di palle di neve, e la cosa la fece sorridere leggermente, dissociata quasi completamente da quella situazione che – per mille e uno motivi a dir poco – decisamente avrebbe volentieri evitato.
-Scusami erano i miei genitori, guarda non so perchè hanno reagito in questo modo, di solito sono moltooooo più invadenti di cosi.-
Riportò contenta lo sguardo sullo studente, osservando solo per un attimo le due figure che si allontanavano tra la folla.
-La famiglia..- una piccola fitta le strinse il costato -Magari non la si sceglie, ma rimane pur sempre la propria famiglia.-
Si strinse nelle spalle, sorridendo questa volta incerta.
Il mago sarà pure stato ben più giovane di lei, ma Adeline non era decisamente l’adulto adatto a trattare certi temi.
Sarà per questo che cadi in certe frasi fatte quando si parla di famiglia, mh dolce Adels?
Fu lieta quindi che il ragazzo riprendesse le presentazioni e chiedesse di lei:
-Piacere Silias, io sono Adeline, Adeline Walker.-
Appoggiò il mento sul palmo della mancina, osservando incuriosita il mago.
-Primo anno..ti è piaciuta la scuola e le lezioni sin ora?- chiese.
Poi, il tono di voce un poco più basso, con sfumature di incertezza, aggiunse: -Se ci pensi comunque, la base dell’invadenza.. è l’interesse. I tuoi genitori si interessano di te e della tua vita.-
 
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view post Posted on 3/1/2023, 19:42
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L'imbarazzo svanì con l'uscita di scena dei suoi genitori, lasciando spazio a uno sguardo fermo che il ragazzo continuava ad usare per studiare la ragazza. La causa era dovuta alla sua strana reazione a tutta quella scenetta messa in atto dai suoi genitori, scenetta che Silias conosceva molto bene, e con cui aveva avuto a che fare innumerevoli volte. Ma nonostante le sue doti di osservatore erano alte non riuscii comunque a intravedere nulla all'interno dei suoi bellissimi occhi. Il suo modo di porsi con le persone era molto intraprendente e il suo modo di parlare lo etichettavano a uno che si atteggiava, come se voleva calarsi nella parte di uomo, ignorando la sua vera età. Questo suo difetto era molto evidente quando il discorso iniziava man mano a diventare sempre più ampio, come se Silias fosse ignaro delle parole che stava usando e il modo in cui le poneva. Non amava che la gente pensasse fosse strano, o peggio un montato, cosi aveva trovato un modo per aggirare quel suo problema...hai un bellissimo nome Adeline, anche il tuo cognome è molto bello, il mio invece è un cognome maledetto, credo che lo sia anch'io...Le sue parole iniziavano a diventare pesanti, come se non volesse esternarle realmente...La mia famiglia ha un passato molto oscuro, si molto oscuro....accavallo le gambe e incrocio le braccia, indice che iniziava a parlare più del dovuto...Non trovo invadenti mio padre e mia madre, trovo invadente il cognome che porto, nascere in una famiglia di puro sangue con un nonno che ti disprezza non è il massimo, sai lui è il classico mago che ritiene che quelli come me siano feccia..tornò ad assumere una posizione più naturale e sciolta...ma di quello che vuole lui mi frega ben poco, io so chi sono e chi voglio diventare, e la convinzione che ci riuscirò non verrà distrutta da nessuno...in quel momento si accorse che stava straparlando, cosi afferrò un cameriere di passaggio per la manica e attuò la sua strategia, che consistenza semplicemente a quella di cambiare discorso...Scusa la signorina vorrebbe ordinare...Attese che il cameriere prendesse l'ordine per poi ricominciare a straparlare...La scuola mi è piaciuta, stare in Serpeverde era la mia ambizione, ma sinceramente mi andava bene tutto tranne Grifondoro, e questo diciamo mi ha fatto risultare a molti antipatico, che a detta loro io dimostro con le parole un età che non mi appartiene...stava toccando un tasto dolente, in quanto di amici non ne aveva , qualche conoscenza ma niente di più...Loro mi giudicano solo dall’apparenza senza conoscere chi sono realmente...sorseggio la sua cioccolata...mi ritengo strano lo ammetto, ma mi ritengo anche molto intelligente, e non penso che quello che dico o penso possa influenzare la mia età, non credo proprio, io penso che la colpa sia dovuta al fatto che leggo molto, forse la causa sono proprio i libri...sorseggio ancora la bevanda...sinceramente ...abbandonò il bicchiere restando fisso su Adeline ...ora sto risultando antipatico ? ...un mezzo sorriso tornò su le labbra di Silias, ma quel sorriso nascondeva qualcosa che si portava dietro da molto tempo, come se fosse una sicura o una scialuppa di salvataggio, che poteva usare quando si trovava in difficoltà, consapevole che la sua situazione era insopportabile per chiunque...se non vuoi rispondere fa nulla , piuttosto dimmi tu di cosa ti occupi ? ...Il paiolo magico sembrava essere diventato il suo salotto avendo eliminato tutti i presenti, restando solo lui e Adeline a chiacchierare come due vecchi amici ...

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Edited by Silias Thom Morgan - 3/1/2023, 20:32
 
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view post Posted on 6/1/2023, 22:19
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Infiniti attimi erano nati, vissuti e poi morti in quel breve lasso di tempo che era seguito alle parole di Adeline, come se dentro la sua testolina dorata infuriasse - come al solito piccola Ad - una burrascosa tempesta.
Per fortuna però, il giovane studente sembrava essere tutto sommato di buona parlantina.
Complice forse la rapida comparsa dei suoi familiari, il mago rispose all’ultimo commento di Londra con una specifica rispetto a cosa, effettivamente, trovasse invadente.
Adeline, curiosa di natura ed interessata al genere umano e alle sue infinite possibilità e storie di vita pressoché da – beh - sempre, si ritrovò così ad ascoltare attenta, le mani poggiate sul grembo, il capo leggermente inclinato.
Era il genere di posizione che le capitava di assumere sovente anche a lavoro, quando particolarmente assorbita dalla storia che stava accogliendo.
Le confidenze dello studente la stavano inconsapevolmente colpendo dritta al petto, graffiandola sotto pelle: riconosceva Londra qualche triste punto di coincidenza o quantomeno vicinanza con la propria di storia.
Da fuori però, si limitò a sbattere un paio di volte le ciglia, come se invece fosse vagamente perplessa.
-Nessun cognome- iniziò quindi, prendendo un piccolo respiro mozzato -è maledetto.-
E lei poteva esserne la prova vivente.
-Sei tu e unicamente tu a decretare chi sei.-
Su questo punto, Adeline era fermissima. Sguardo e voce infatti evidenziavano il suo pensiero, mentre ancora raccolte sul grembo, le mani si irrigidivano un poco, stringendosi in due pugni.
Prese un silenzioso respiro profondo, rendendosi improvvisamente conto di come, negli ultimi attimi, le orecchie le si fossero tappate come se sott’acqua.
Il mondo esterno tornò con il suo gran vociare e i rumori del locale, delle persone, della vita attorno a lei tutto ad un tratto le riempirono i timpani, la pelle e l’animo, tranquillizzandola persino.
Lo sguardo bicromo sondava con profonda attenzione quei lineamenti tanto giovani quanto, per certi aspetti, apparentemente maturi.
-La scuola mi è piaciuta, stare in Serpeverde era la mia ambizione, ma sinceramente mi andava bene tutto tranne Grifondoro, e questo diciamo mi ha fatto risultare a molti antipatico, che a detta loro io dimostro con le parole un età che non mi appartiene..-
Sorrise gentile alle parole del mago, lieta che in ogni caso, la scuola fosse un luogo in cui si potesse sentire a casa – scaramucce a parte, com’è ovvio.
-Tranquillo, a me non stai risultando affatto antipatico.-
Si ritrovò così a rispondere la Medimag con un ampio sorriso, conciliante.
-Anzi, ben lungi dal discutere le scelte del Cappello Parlante- commentò in aggiunta -ma con la breve descrizione che mi hai offerto, ti avrei visto bene anche tra i Bronzo Blu.-
Gli fece un occhiolino amichevole.
-Io sono stata una Corvonero in effetti.. o meglio, in fondo credo di esserlo ancora- ridacchiò un poco, sollevando brevemente le spalle -ma entrambi i miei genitori erano Grifondoro e l’unica sorella di mia mamma è stata una Serpeverde, come te.-
Si trattenne con ritegno dallo specificare i rapporti con suddetta parente che – dir si voglia – erano bel oltre la definizione di clinico/patologico/tossico/traumatizzante chi più ne ha più ne metta ma di certo non per la Casa di appartenenza della zia.
Anzi, magari fosse stato quello il problema.
Sorrise ancora alla domanda successiva del Verde Argento, annuendo con un breve cenno della testolina dorata:-Medimag a rapporto.- disse infatti, muovendo la mancina con fare militare -Lavoro nel reparto Avvelenamenti, mi piace.. cercò di riassumere l’enorme mole di lavoro in cui ogni giorno si avvolgeva come un’enorme sciarpa di lana o dietro il quale ti barrichi come mura in cemento armato Ad? in poche parole -.. giocare un po' con pozioni, distillati, antidoti e veleni.-
-Tu sei bravo in Pozioni?-
Caso mai un giorno le fosse servito un buon assistente..
 
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view post Posted on 11/1/2023, 21:40
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I' due ragazzi parlavano come due vecchi amici, Silias ascoltava Adeline, la guardava e cercava di capire come si sentisse ad essere diplomata e avere un lavoro da svolgere che gli piaceva. Non aveva mai avuto grandi ambizioni, solo una, che continuava a portare avanti - quella di distruggere suo Nonno. Suo nonno un essere che non gradiva la sua presenza, se avesse potuto lo avrebbe eliminato lui stesso. Ma per sua fortuna suo padre era un grandissimo mago e la sua protezione bastava per farlo vivere normalmente, ma Silias voleva a tutti i costi affermasi e calpestare quel vecchio che lo etichettava come agente patogeno della famiglia Morgam. …Una medimag, interessante...La professione della giovane gli interessava, ma quello che più lo incuriosiva era i l fatto che lei poteva toccare con mano tutto quello che lui poteva solo leggere nei libri…Sono più portato per le arti oscure...si lasciò scappare questo piccolo segreto, ma con furbizia cercò di recuperare al suo gaffe…Sempre a scopo accademico sia chiaro...i suoi occhi mentivano, ma quelle cose dette da un bambino potevano risultare solo fesserie, solo parole ripetute a pappagallo dopo aver letto un libro, niente di che, per sua fortuna la sua età giovava a suo favore, e poté recuperare da quella frase detta senza pensare ma vera a tutti gli effetti. Silias aveva un debole per quelle arti, le trovava stranamente affascinanti e per un ragazzino al primo anno era pressoché irisia solo aver per un istante tale pensiero…Si adoro pozioni, ma non sono un grande pozionista, diciamo che ho i miei limiti, ma vorrei continuare a coltivare questa passione alimentandola e perchè no un giorno dare vita a pozioni che aiutino il mondo magico...altra bugia, la pace nel mondo e la salvaguardia dell'umanità erano ideali che lasciavano il tempo che trovavano, non era quel tipo di mago, e non lo sarebbe mai stato, in quanto lui amava e bramava il potere…Una corvonero, non so se posso farti questa domanda ma mi sono sempre chiesto come siano le sale comuni delle altre case, e quindi mi chiedevo se ti andava di disiscriverla, sempre se ti è permesso di farlo come ex studente...il tempo scorreva e Silias non badava a lui, anzi sperava che si fermasse e che quella cioccolata calda non terminasse mai…spero di non averi messa in difficoltà con tale domanda...avere una ex studente affermata davanti non gli sarebbe mai ricapitato, e voleva approfittare della cosa.…mi chiedevo anche se la tua vita da studente e la tua vita ideale combacino con quella che ti avevi prefissata...non si controllava più non badava affatto alle domande che stava partorendo la sua bocca, voleva solo approfondire e sperava di essere accontentato…purtroppo sono fatto così, ho un undici anni ma adoro indagare su il passato delle persone, mio padre dice sempre che la mia sete di sapere mi porterà alla rovina, sei del suo stesso parere ? ...





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view post Posted on 14/1/2023, 20:52
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A ognuno il suo.
Se aveva imparato una cosa dal suo passato familiare e dal lavoro che quotidianamente svolgeva era che ogni singolo essere vivente si portava dietro un quantitativo tale di vissuti ed esperienze, infiniti profondi universi, che bisognava solo che stupirsi all’idea che quei fragili confini di pelle e strutture di ossa e muscoli riuscissero a reggere al peso. Oppure, più semplicemente, bisognava abituarcisi.
Adeline dondolava indecisa tra quelle due opzioni: se ne stupiva, quasi continuamente, ma rimaneva quella consapevolezza di fondo per cui.. a ognuno, il suo.
-Il concetto stesso di oscurità interessa molti.- rispose semplicemente, inclinando un poco la testa -In fondo, ad alcuni il buio fa paura.. altri lo attraversano incuriositi.-
Era decisamente un piccolo Serpeverde in erba, anche se più che alla casa scolastica – che d’altronde poteva vantare anche ottimi nomi a dispetto della brutta reputazione - la Medimag stava pensando a sguardi, modi di fare, di muoversi e parlare, echi di un lontano passato vissuto tra una buona fetta della peggiore gentaglia magica possibile – seppur nobile tzk.
Qualcosa, in quel maghetto, le aveva ricordato qualcuno.
- Si adoro pozioni, ma non sono un grande pozionista, diciamo che ho i miei limiti, ma vorrei continuare a coltivare questa passione alimentandola e perchè no un giorno dare vita a pozioni che aiutino il mondo magico... -
Riprese il filo del discorso, cercando di mantenerlo sul leggero.
-Tutti hanno dei limiti. Ma avere delle grandi ambizioni aiuta di certo.-
Sorrise conciliante, indecisa su quali sensazioni le scatenava nell’animo quel piccolo Verde Argento.
Era giovane, a soli undici anni doveva ancora sperimentare quasi tutto della vita reale, del mondo al di fuori della sua famiglia e delle pareti scolastiche.
Aveva bisogno di aiuto?
Il fantasmagorico potere di Adeline Walker: rendersi disponibile a potenziali richieste di aiuto persino quando.. completamente inesistenti.
-Oh, è splendida.- commentò raggiante, accogliendo contenta il nuovo argomento di discussione -Purchè non ti riveli la posizione, non credo sia vietato descrivere solo l’interno delle Sale.- continuò, ragionando a voce alta -Da una parte, si tratta in fondo solamente di tappezzeria.. dall’altra, anche se scoprissi l’ubicazione esatta, difficilmente riusciresti ad entrare, come per qualsiasi Casa.-
Strizzò l’occhio verde in un occhiolino divertito - in pochi d’altronde sapevano che ad impedire l’entrata alla Sala Comune dei Corvonero agli estranei era un battente magico, dalle sembianze di un Corvo, che al posto di una banale parola d’ordine proponeva domande acute alle quali, senza risposta esatta.. beh, persino i Bronzo Blu potevano rimanere crudelmente estromessi.
D’altronde, il sapere non ha pietà.
-Ovviamente è tutto decorato con i nostri colori, il bronzo ed il blu. Abbiamo a mio parere una delle panoramiche migliori di tutta la scuola – anche se questo può risultare soggettivo immagino, sicuramente anche la vostra sarà splendida- precisò gentile, stringendosi tra le spalle - la Sala Comune è ampia e c’è una bella statua di Priscilla Corvonero all’ingresso e..- sorrise, ricordando con gioia i dettagli di quella che era stata letteralmente la sua casa per ben sette anni - Beh, abbiamo ovviamente una marea di librerie e scaffali a disposizione di tutti.-
Poggiò il mento sul palmo di una mano.
Alla fine poteva aver descritto una qualsiasi delle quattro case, in effetti, al di là degli ovvi colori e del busto di Priscilla – chissà se Grifoni, Tassi e Serpi avevano statue simili dei loro fondatori?
-Ad ogni modo sì, combaciano.- concluse rispondendo a una delle ultime domande del mago, incuriosita da tanto vicendevole interesse -Ahahah hai appena chiesto ad una Corvonero se crede che il sapere possa portare alla rovina?-
Ridacchiò osservando divertita il Verde Argento.
-Ovvio che no.- rispose quindi tornando serena -Ovviamente bisogna saperlo gestire il sapere.. è d’altronde una forma di potere non indifferente con molteplici possibilità di messa in pratica.-
Tornò ad inclinare un poco il capo, lasciando scivolare da un lato i capelli dorati.
-Del passato delle persone ad ogni modo, puoi farci qualcosa ma non granchè.-
Commentò infine.
-E’ il presente che detiene il potere di tutto.-

Edited by Adeline Walker - 14/1/2023, 22:57
 
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view post Posted on 29/1/2023, 15:51
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Silias si sentiva a suo agio, non scricchiolava le dita e neanche abbassava lo sguardo, cosa che stava a indicare il suo gradimento per la donna che aveva davanti a se. Non era cosa comune per il giovane serpeverdse riservare questo comportamento per chiunque, in quanto se la ragazza fosse risultata noiosa sarebbe stata liquidata all'istante...spero non ti offenderai, ma gli abissi del lago nero non possono essere battuti dal tuo panorama...un sorriso sboccio su il volto del ragazzo...naturalmente sto scherzando ...non stava scherzando, quel sorriso era la sua arma migliore per nascondere quello che pensava realmente...La tua casa deve essere molto bella, da come la descrivi è perfetta per una mente predisposta allo studio ...era a conoscenza della fama dei corvonero, del loro essere super intelligenti e molto colti, ma snobbare qualsiasi cosa era nella sua indole...Quindi hai scelto un obbiettivo e lo hai raggiunto...le sue parole erano molto invadenti, come se avesse trasformato quella donna in un libro da leggere ... Non è facile scrivere il proprio destino, fissare una meta e raggiungerla come vorremmo, io non ho ancora niente su cui puntare, pensavo che una volta frequentato Hogwarts tutto sarebbe stato più chiaro, ma non è stato cosi...interruppe il discorso per poi riprendere fissando fuori dalla finestra ...guardami , ora sono qui in un locale dopo gli esami a sorseggiare cioccolata, come se tutto quello che ho fatto per tutto l’anno sia stato solo un dovere da figlio e verso la società, mi chiedo se il mio posto sia realmente questo, se le scelte fatte rispecchino la mia volontà, oppure sia solo stato indottrinato dal volere dei miei genitori o da una presunta normalità che non riesco a calzare...non amava essere definito un bravo bambino, era stato sempre propenso ad infrangere il sistema ...Quello che dici è corretto, bisogna sempre saper ciò che si sta facendo...disse analizzando ancora le parole di Adeline su il sapere.. il sapere è un modo di dire, un modo per mascherare il potere, la sapienza è un arma a doppio taglio, proprio come hai detto tu, ma la tua mansione di medico, ti porterà a intraprendere una strada di sapere senza fine, perché il tuo cervello vorrà sempre di più...fece una pausa sorseggiando ancora la sua cioccolata...Tutti siamo assetati di potere, tutti lo vogliamo , e credimi io sono il più affamato di tutti...il suo sguardo per un attimo cambiò espressione...Ma so gestirlo, so gestire la mia natura...arrestò le sue parole e incrociando le mani su il tavolo attese che la ragazza focalizzasse quello che stava dicendo...ti sei mai chiesta perché esiste il bene e il male e perchè ci si debba schierare ? perché se amo l'oscurità debbo essere cacciato via dalla luce, solo perché essa rappresenta il bene ? baggianate, secondo la mia mente da bambino io credo che il male e il bene nascono insieme a ognuno di noi, e accettare uno dei due non deve essere condizionato da chi ci circonda, siamo noi che dobbiamo scegliere per chi schierarci, anzi no , per chi vivere ....le sue parole esternate con dolore erano come vortici, cose se avessero azzerato la gravità all'interno di quel bar, come se Silias si avesse tolto un peso, ma quello che lo preoccupava era il fatto che quella ragazza avrebbe potuto non gradire quel suo sfogo a cuore aperto, d'altronde non aveva mai potuto esternare quello che pensava con gli altri...ma questo è solo un pensiero buttato li da un piccolo undicenne, invece Adeline come vede il mondo, cosa prova quando riesce a curare un paziente o a trovare un antidoto per un veleno mortale...la sua curiosità iniziava a crescere ... e poi non ti ho chiesto se sei sposata,
insomma parlami di te , sempre se non sono troppo invadente ..
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Oliver harrypotter.it
 
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view post Posted on 11/2/2023, 12:49
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-Spero non ti offenderai, ma gli abissi del lago nero non possono essere battuti dal tuo panorama..-
Adeline batté un paio di volte le ciglia, vagamente perplessa.
Precoce quel Verde Argento.
Stava comunque sorridendo cordiale però quando una piccola attenuante fu aggiunta dal mago, che così in tutta risposta ottenne un sorriso gentile ed una strizzata d’occhio: -Tempo un paio di anni e avrai la fila a scuola.. posto che tu non l’abbia già. -
Incrociò le braccia, ridacchiando l’attimo seguente -E sempre che a te interessi la questione.-
Nel complesso, poteva all’apparenza avere una personalità e atteggiamenti ambivalenti e fortemente altalenanti, ma Adeline non si trovava poi così male a chiacchierare con quel maghetto.
Era curioso, e individualità come quelle avevano sempre stimolato la mente analitica della Medimag.
-Ad ogni modo, sì.- rispose alle parole successive del Serpeverde, orgogliosa della sua ex casata e del suo attuale lavoro - Non è facile scrivere il proprio destino, fissare una meta e raggiungerla come vorremmo, io non ho ancora niente su cui puntare, pensavo che una volta frequentato Hogwarts tutto sarebbe stato più chiaro, ma non è stato cosi.
Guardami, ora sono qui in un locale dopo gli esami a sorseggiare cioccolata, come se tutto quello che ho fatto per tutto l’anno sia stato solo un dovere da figlio e verso la società, mi chiedo se il mio posto sia realmente questo, se le scelte fatte rispecchino la mia volontà, oppure sia solo stato indottrinato dal volere dei miei genitori o da una presunta normalità che non riesco a calzare. -

-Non.. non è facile, hai ragione.- strinse appena le labbra, comprensiva -Ma sei ancora talmente giovane.. e so che può infastidire come frase, ma è vera per il semplice fatto che non hai ancora avuto l’occasione di fare una marea di esperienze, conoscenze, e banalmente il tuo cervello deve ancora finire di formarsi completamente.- aggiunse, accennando delle spallucce.
Le sembrava sufficientemente intelligente ed acuto quel Verde Argento, per comprendere che le sue parole fossero meri fatti, motivazioni alla base, e non modalità di sminuimento o presa in giro.
-Questo non vuol dire neanche che tutto ciò cui hai esperito sin ora non sia importante e/o non abbia avuto le sue ripercussioni nel bene o nel male - precisò - Significa solo che hai ancora tanto altro di fronte. -
Rifletté ancora qualche attimo, prima di aggiungere:-Se ti può consolare, è abbastanza comune la confusione rispetto a ciò che si vuole, ciò che si crede vogliano i genitori, la società.. a questo punto della tua crescita. Eri un bambino completamente dipendente dalle figure genitoriali, il potere, l’autorità decisionale e di volontà erano completamente eterocentrate su di loro.
Tra qualche anno invece sarai completamente indipendente, ogni più piccola decisione dipenderà anche legalmente da te, ogni scelta..-

Prese un attimo fiato, ripensando a quella libertà imposta che l’aveva resa troppo indipendente, troppo presto.
-Il punto è che ora sei in quella scomoda via di mezzo in cui devi capire cosa ancora di te appartiene in realtà alla tua famiglia.. e cosa invece è davvero tuo. E il punto è, che magari non hai ancora sviluppato qualcosa di davvero tuo, e sarebbe normale anche questo.-
Lo sguardo bicromo si abbassò per un attimo, le pupille a muoversi rapide di fronte a ricordi invisibili.
-La chiave di volta alla fine è lo scontro. Devi scontrarti contro qualcosa o qualcuno per riuscire a definire chi sei. Devi.. se trovi dei muri, dei confini altrui, troverai anche i tuoi. Se non esistesse un “altro” non esisterebbe neanche un “io”. Dopodichè, trovando un “io”.. potrai trovare anche tanti altri “simili a me”.-
Finì la frase mentre le si spezzava la voce.
Indirizzò lo sguardo altrove, verso la folla che ancora caoticamente riempiva il locale, guardandola senza vederla.
Parole sagge per chi di scontri, muri e confini non ne aveva mai neanche intuito la forma.
Il suo “io”, alla fine, era rimasto Caos, tenuto a malapena insieme da quella sottile e pallida pelle che lo o la? rivestiva.
Si aggrappò al discorso di quel maghetto, ascoltandone ogni singola parola per scappare - codarda - da quelle zone d’ombra della sua mente e del suo animo.
Voleva solo rincuorarlo, rassicurarlo, farlo sentire compreso e al sicuro: all’improvviso invece, era lei quella in difficoltà.
Catturò appena in tempo uno sguardo oscuro dietro i tratti da ragazzino del mago, e lo rinchiuse dietro le palpebre, per il tempo di un respiro, mentre il Verde Argento concludeva il suo discorso.
-Capisco.- perché era più che in grado -Ma non condivido tutto.-
-Non ci si deve schierare per forza..- ma chi poteva essere lei per parlare di schieramenti, confini e definizioni? -Ma è anche vero che sì, bene e male coesistono nei nostri animi..il punto è, che inevitabilmente - le si spezzò di nuovo la voce -O il più delle volte- si corresse subito -vince una delle due parti. Vince la parte che si nutre di più.-
Restò in silenzio, sorvolando consapevolmente le ultime parole del mago inerenti il “per chi vivere”.
Le si era chiuso lo stomaco a onor del vero e sapeva che le sue mani probabilmente avevano perso qualche grado di temperatura.
Quegli ultimi minuti di conversazione l’avevano quasi portata al ko emotivo.
Cercò di recuperare, aggrappandosi agli spunti di discussione di Silias:
-Mi sembri solo molto curioso, non invadente.- lo rassicurò quindi gentile -E in realtà non c’è poi molto da dire: vivo da sola a Londra e occupo tra le 18 e le 20 ore delle mie giornate lavorando, in ospedale o a casa.-
Le venne quasi da ridere a sentirsi dire ad alta voce quelle parole, come se solo in quel momento acquisissero realtà.
-Merlino può sembrare.. può sembrare pesante o simili ma in realtà mi piace molto il lavoro che faccio. Mi piacciono le persone. Principalmente ne sono incuriosita.-
”Il più delle volte confusa, dolce Ad.”
-E a te?-
 
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view post Posted on 11/2/2023, 19:53
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Parlare all'interno del paiolo magico con una bellissima ragazza era l'ultimo dei suoi pensieri. Quel giorno Silias si aspettava tutto tranne quello che stava succedendo, lui seduto con una ragazza bella e intelligente con cui poteva parlare mentre sorseggiava la sua bollente cioccolata fondente. Non era da lui intrattenersi con uno sconosciuto, di solito quando a scuola cercavano di far conversazione, lui si limitava a non rispondere allontanandosi. Era bravissimo a rigettare l'aiuto di chiunque, amicizia e amore compresi. Non avvertiva il bisogno di avere per forza qualcuno vicino che lo incoraggiasse o l'amasse, per questo quando udii le parole della medimag gli venne da sorridere…Nessuna fila, sono molto bravo ad allontanare chiunque provi ad avvicinarsi a me...quel sorriso beffardo ormai sembrava essere stato analizzato dalla sua nuova amica...Comunque credo di aver forzato troppo la mano con il mio straparlare..era palese che tutto quello che avesse detto era uscito dalla sua bocca per sfogo, come se quelle parole riusciva a pronunciarle solo al suo riflesso nello specchio....A scuola potrebbero fraintendere se mi udissero pronunciare la parola oscurità....indicò fuori...e poi non trovi che l'atmosfera è troppo bella per rovinarla...il suo indice indicava la finestra...adoro la neve , cosi pura e fredda, credo sia il mio elemento...Il suo sguardo torno a fissare la giovane donna...spero che questo ragazzino non ti stia mettendo in imbarazzo...ancora una volta la sua curiosità ebbe la meglio...Mi chiedo perché tu non abbia risposto alla mia domanda per intero...la ragazza aveva nominato Londra le ore di lavoro che gli aspettavano ma non aveva ampliato la risposta come desiderava il serpeverde...davvero non sei sposata ?...questo spiazzo anche silias stesso che poggiando la schiena alla sedia pensò che stesse realmente esagerando...mi chiedo come faccia una ragazza intelligente e bella come te a non avere nessuno vicino....stava realmente esagerando, ma non riusciva a fermarsi, come se una scimmia gli stava suggerendo le sciocchezze da dire all'orecchio ...io non ho tempo per l'amore , e per ora neanche la cerco, non so neanche cosa voglia dire amare se vogliamo dirla tutta.....nella sua testa ripeteva di stare zitto e non continuare, ma ormai aveva preso il via ...scusa se la mia curiosità verso i tuoi confronti è cosi audace....riuscii ad arrestare la lingua e cercò di cambiare argomento per riparare i danni...Io vivo con i miei, come detto sono un serpverde - amo leggere e non ho amici , fidanzate e hobby di alcun genere, non mi piace il quidditch e adoro leggere durante la notte in cima alla torre di astronomia quando riesco a non farmi beccare dai prefetti...senza motivo sorrise, e coprendosi la bocca per paura che lo potessero sentire aggiunse ...una volta ho usato anche i loro bagni ahahah.....una risata spontanea e sopratutto reale invase il paiolo magico, quella risata era davvero un miracolo di natale...






Oliver harrypotter.it
 
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view post Posted on 17/2/2023, 22:23
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[-La chiave di volta alla fine è lo scontro. Devi scontrarti contro qualcosa o qualcuno per riuscire a definire chi sei. Devi.. se trovi dei muri, dei confini altrui, troverai anche i tuoi. Se non esistesse un “altro” non esisterebbe neanche un “io”. Dopodichè, trovando un “io”.. potrai trovare anche tanti altri “simili a me”.-]

C’era nero e ingarbugliato caos intrappolato nel petto della giovane Medimag, che iniziava a chiedersi dove diamine fossero quei muri.
Anzi. Dove diamine fossero quelle persone.
C’era così tanto spazio attorno a lei, così tanto vuoto, da boccheggiare muti, i polmoni svuotati.
C’era così tanto..
-E’ un elemento magnifico con il quale sentirsi affine.-
Riprese con ferocia le briglie della sua mente, ancorandosi alla realtà.
Sorrise mite quindi al commento successivo del Verde Argento: era vero, non aveva risposto completamente alla sua domanda, con cognizione di causa a dirla tutta.
Stessa cognizione di causa infatti, che le fece ribadire, muta, il concetto.
Un muro, in effetti c’era.
Era il suo, in effetti, e aveva impiegato anni ad intessere ogni singolo arrugginito ma inscalfibile filo.
Non sarebbe stato un undicenne incontrato casualmente in un locale ad avvicinarsi anche solo lontanamente, e per altro in maniera così casuale, al suo muro e – meno che mai – al suo tiepido e tenero contenuto.
-Ti ringrazio per i complimenti Silias.- commentò quindi semplicemente, gentile in ogni caso.
Continuò ad ascoltare attenta il Verde Argento, comunque sinceramente incuriosita.
Ridacchiò appena prima di rispondergli: -Posso capire la smania di sapere, l’impegno, la perseveranza..ma qualcosa oltre dovrai.. ti consiglio davvero di trovarlo. Ti servirà.- accennò un occhiolino -Non importa che sia lo sport più famoso del mondo magico, o necessariamente una fidanzata, un gruppo di amici..magari quel qualcosa non sarà nulla di tutto questo. Però ti servirà.-
Fece spallucce, annuendo piano, convinta delle sue parole.
Stava per riprendere parola quando un guizzo di luminosa luce argentea per un attimo le comparve accanto al volto, facendo un rapidissimo giro della sua testolina dorata: era il patronus di una delle infermiere del suo reparto, un piccolo coleottero.
-Oh che..no.-
Crucciò lo sguardo, scattando in piedi l’attimo seguente: qualcosa non andava, e poteva anche ipotizzare cosa, chi e come facendo un rapido recap mentale dei pazienti attualmente ricoverati – senza considerare le potenziali infinite possibilità di nuovi arrivi.
-Perdonami, Silias, devo.. è il lavoro. Devo scappare.-
Raccolse cappotto e sciarpa, buttò qualche galeone sul tavolo gettando un ultimo rapido sguardo al locale, alla folla. Al caos che - esterno o interno che fosse – si stava già lasciando alle spalle, la mente lucida, razionale, pronta, volta altrove.
-Buona giornata – buona.. fortuna.-
Gli strizzò un occhiolino e sorrise ancora un’ultima volta prima di smaterializzarsi con un leggero * pop * lì sul posto.
 
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view post Posted on 22/2/2023, 21:00
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Il tempo sembrava essersi fermato, e silias se ne stava seduto lì con un sorriso che non aveva mai avuto. La ragazza gli parlava, rispondeva e dava consigli. Non era indignata dal suo comportamento, anzi sembrava rispettarlo, sembrava quasi capirlo. Ma questo a silias procurava un po di fastidio, come se tutto quello che stava succedendo fosse un illusione, come se quello che stava succedendo fosse solo opera della sua immaginazione, come un pazzo, un pazzo scatenato che non avendo amici e nessuno con cui parlare, e per questo ne creava di immaginari. Ma quella donna era reale, lei si era seduta al suo tavolo e sempre lei, aveva iniziato a rivolgergli la parola, come una falena attratta dalla luce. Si era sempre sentito dispotico e soprattutto non amava per nulla la compagnia, ma quel suo sguardo così profondo così caldo , gli aveva permesso di infrangere ogni limite che si era imposto, era riuscito ad andare oltre, e con grande stupore si era concesso il lusso di accoglierla senza snobbarla. Ma quella magia sarebbe durata poco, perché tutto quello che sembra magico prima o poi svanisce, e anche lei prima o poi si sarebbe alzata, e lui avrebbe guardato le sue spalle allontanarsi senza più rivederla...e questo ? ...la sua espressione fu chiara, era sorpreso, non sapeva cosa stesse succedendo quando un piccolo coleottero comparve su il tavolo, ma non era come gli altri della sua specie, era argenteo come se fosse uno spirito...che vuol dire quel ...oh che ... no ?...come detto tutto prima o poi finisce, come quell'incontro, la ragazza scattò in piedi ...aspetta dove vai ? ...si scusò prima di smaterializzarsi, e proprio in quel momento apparvero i suoi genitori…dobbiamo finire quel discorsetto…disse sua madre mentre slias era pronto a non arrendersi...resto su le mie decisioni ... non avrebbe assecondato il loro volere, si sarebbe imputato, e questa volta avrebbe trascorso il natale che desiderava…


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