steady blue in an unsteady future, Colloquio di Orientamento

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Daddy E. Toobl
view post Posted on 29/8/2023, 08:09 by: Daddy E. Toobl
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bHVoGtO

Il suo animo era ricolmo di rabbia.
Non sopportava che qualcuno si arrendesse, non sopportava che Megan si arrendesse.
La vita non era fatta di accadimenti, di colpi che ti piegano fino a farti stremare a terra. No.
La vita era fatta per essere vissuta, divorata, conquistando ogni singolo pezzettino di gioia, anche - e sopratutto - quando c’è qualcosa o qualcuno che ti prova a far piegare la testa.
Se ci fosse stata qualsiasi altra persona davanti a lui avrebbe reagito con forza, mostrando con vigore quanto fosse folle un discorso di quel genere , ma aveva Megan davanti e pertanto si sentì di placare le sue emozioni.
Era certo, non poteva fermarsi dal non rispondere, non poteva restare in silenzio a sentire quella manica di astrusi pensieri ulteriormente, ma allo stesso tempo non voleva mancare di tatto e rispetto.
Mosse la scopa in direzione di lei, come a voler incrociare le loro traiettorie.
Veramente pensava quanto aveva detto? Veramente il suo cervello aveva elaborato un pensiero privo di critiche e che portava dritto ad una sola destinazione?

“Loro hanno fatto una scelta. Sono morti da egoisti”.
Quella frase risuonava nel suo cervello con costanza e più si ripeteva più gli sembrava assurda.
Egoisti per cosa? Per chi? Che avevano fatto per risultare “egoisti” e agire per i propri interessi? Cosa avevano fatto se non andare a lavorare per darle un futuro migliore, un’infanzia piacevole, priva di qualsiasi pensiero?
Cosa c’era di così egoista in una scelta? Se lei fosse andata a lezione di astronomia e caduta dalla Torre qualche Corvonero si sarebbe potuto risentire di quella scelta? L’avrebbe potuta ritenere egoista?

“Quella vocina sarà sempre presente”.
Come faceva ad esserne certa? Da quanto viveva quell’agonia? Un paio di anni? Come poteva sapere che la vocina avrebbe continuato a tamburellare perennemente?
Che poi continuava a domandarsi come potesse permettere a qualcosa di irreale di condizionarla, convincerla che era sola, che doveva soffrire, vivere una vita di stenti. Lei doveva reagire, doveva far si che quella voce diventasse una forza, un modo per reagire alla vita piuttosto che piegarsi.

“Ti sbagli”.


*Mi sbaglio?*

Domandò a se stesso, mentre il discorso continuava a procedere dentro di lui in maniera sconclusionata.
Se c’era una cosa di cui era certo era che Megan non sarebbe rimasta sola, che c’erano delle persone che tenevano a lei.
Che avesse accanto solamente pupazzi e approfittatori? Poteva darsi, ma a chi poteva dare la colpa se non a se stessa delle sue relazioni ? Chi le diceva che non poteva uscire da quella angusta posizione?

Fece un solo tiro di sigaretta, poi vedendo il rifiuto da parte della Corvonero quella non accesa la rimise nel pacchetto e l’altra la lanciò via.
Se Megan non fumava, anche lui non avrebbe fumato. Magari gli dava fastidio, magari avrebbe rovinato quel momento.
Si mosse in avanti e le prese la mano. Non aspettò il suo consenso, non attese che si tranquillizzasse. Agì e basta.
Osservandola negli occhi, mentre cercava di sigillare quel contatto fisico, quel patto tra loro due, disse:


-Posso aiutarti a fare quello che non vuoi fare. Posso aiutarti ad andare avanti.
La tua vita non può restare bloccata ad un evento, per quanto spiacevole questo sia.
Non puoi permetterti di restare congelata nel tempo fintanto che non avrai scoperto la verità sui tuoi. Che poi a cosa serve la verità? Chi te la può fornire? Le parole sono parole e chiunque le possa pronunciare non saprà mai quello che realmente hanno fatto o pensato i tuoi quando sono andati.

Megan tu sei qui, ora.
Respiri, il tuo cuore batte. Tu sei qui.
E per quanto pensi che la tua vita sia miserabile e vuota, hai il dovere di viverla al meglio nei cento anni che ti rimangono.
Veramente vuoi chiuderti in te stessa? Veramente vuoi fare carte false per un futuro fatto di mantenimento di promesse e vendetta, senza darti la possibilità di conoscere il mondo per quello che è e la vita che ti circonda?
Ci sono momenti neri, ma non sono eterni. Ci si sente soli, ma in realtà non è così.

Io ci sono.
Se non mi vedi vienimi a cercare in studio, se non mi leggi scrivimi un gufo, se non mi senti fa un fischio che sicuramente ti risponderò.-


Sapeva che le sue parole potevano venire ignorate, sommerse da quel nero che oramai contornavano la ragazza, ma aveva comunque deciso di agire.
Se non si provava a scavare in quella coltre di rabbia, come si poteva arrivare alla ragazza, come si poteva arrivare a colpirla nel profondo.
Rimase in silenzio a studiarla. Non sapeva come avrebbe reagito, ma voleva sapere come si sarebbe mossa.
Dopo tanto tempo, quella era la prima volta che avevano intavolato un discorso serio, dovevano dargli la giusta importanza.




Edited by Daddy E. Toobl - 1/11/2023, 13:50
 
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