steady blue in an unsteady future, Colloquio di Orientamento

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Megan M. Haven
view post Posted on 17/4/2023, 11:59 by: Megan M. Haven
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Ocean eyes.

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«Andiamo!»
Un invito a seguirlo.
Megan montò a cavallo della scopa e subito si spinse con i piedi a far leva sulle gambe, pronta a decollare e seguire l’ex-Covonero ovunque egli avesse voluto portarla.
Si lasciò cadere nel vuoto: busto appiattito sulla superficie di legno, cosce strette e mani ben salde lungo il manico. Il freddo pungente le pizzicò la pelle e l’assenza degli occhialini la obbligò a socchiudere appena le palpebre. Lacrime di riflesso scesero sulle guance perdendosi tra le lunghe ciocche corvine puntate verso l’etere, spinte dalla gravità. Megan poté godere di quel senso di pace, abbracciata dall’elemento che ne accresceva il vigore. Il vento accarezzava il corpo, nel tentativo di frenare la picchiata sul terreno, distendeva i pensieri che si racchiudevano in quel momento soltanto.
Lasciò Daddy continuare quella folle corsa contro morte certa e spinse d'improvviso il manico della Firebolt verso l’alto, tenendo ben saldo il corpo sul mezzo, accertandosi di poter eludere al contraccolpo. Non era stata abbastanza coraggiosa.
Compiuta la manovra, spinse nuovamente il manico verso il terreno, questa volta accompagnandolo lentamente per rimettersi in linea con l’asse.
Asciugò il viso. Le dita della mano destra tolsero le lacrime incastrate tra le ciglia, per poi tornare ben salde sul legno. Rallentò la corsa, vide Daddy risalire a tutta velocità in sella alla Gelbstrum e lo seguì verso il Lago Nero abbozzando un lieve sorriso in risposta alle sue parole.
Il sole rifletteva sullo specchio d’acqua sempre più vicino. Piccole onde sospinte dal vento davano movimento al lago e giochi di luce rischiaravano il blu profondo della sua superficie. Le iridi oltremare si persero a scrutarne le impercettibili sfumature, lasciando le palpebre chiudersi appena per mettere a fuoco. Le domande del docente condussero Megan a distogliere l’attenzione sul panorama. Stava percorrendo un sentiero privo di confini, seguiva un percorso a lei sconosciuto. Il cuore, un nugolo di sensazioni che l’accarezzavano con leggerezza.
«Hai chiaro cosa vorresti fare finiti i GUFO? Proseguirai gli studi oppure proverai a fare carriera senza alcuna specializzazione».
«Non mi fermerò.»
La voce, più alta, sovrastò il fruscio delle scope e il sibilo costante del vento nelle orecchie. Lo sguardo si posò, breve, su Daddy, accompagnato da un sorriso sbieco.
«Non so ancora dove orientarmi, in realtà. Sono tentata a seguire le orme dei miei genitori: la carriera ministeriale sino a raggiungere l’Ufficio Misteri; ma ci sono talmente tante strade da poter intraprendere…» La consapevolezza, martellante, non le dà pace. Il tempo era trascorso lento da quando la sua vita era cambiata ma per Megan scorreva sempre troppo veloce all’interno delle mura di Hogwarts.
«Non so, forse sto semplicemente inventando scuse su scuse.»
Sorrise.
«Mi avvicino alla fine e abbandonare questo posto fa paura. Probabilmente sai cosa intendo… » Tornò a guardarlo: «Come è stato per te?» chiese infine.

 
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