steady blue in an unsteady future, Colloquio di Orientamento

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Megan M. Haven
view post Posted on 28/2/2023, 22:06 by: Megan M. Haven
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Ocean eyes.

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«Quanto l’ho detestato, ricordi?»
Aveva riso guardandosi intorno ancora una volta. Dorian Midnight era stata la piaga di Hogwarts per anni. Egocentrico, narcisista e totalmente incapace di trasmettere l’amore per quella materia che millantava tanto di saper insegnare ma che, invece, i fatti lo avevano visto praticare con l’unico scopo di volersi elevare davanti a degli studenti. Megan ancora ricordava il sollievo provato quando era stata annunciata la sua dipartita dal castello, dopo aver passato anni a cercare con tutto l’impegno possibile di portare a casa dei voti che superassero l’Eccellente in Difesa Contro le Arti Oscure.
Si era in tal modo lasciata uscire dalle labbra uno sbuffo annoiato, ruotando gli occhi all’indietro e tornando poi a guardare l’ex-Caposcuola.
Sciolta la presa liberando le mani, una volta che Daddy le aveva fatto notare quanto quell’atteggiamento poteva sembrare un’evidente forma di disagio, la Corvonero aveva scosso la testa sorridendo per tranquillizzarlo: quel tipo di reazione era data più da un nervosismo generale che dall’avere il ragazzo davanti sé, non era in imbarazzo. Una sensazione che tentava spesse volte di gestire in quel modo, scaricando la tensione accumulata lungo le dita affusolate senza dargli pace.

Lo aveva ascoltato attentamente senza interromperlo, anche quando il flusso delle parole avevano toccato corde troppo sottili da rischiare di troncarle da un momento all’altro. Un riverbero assordante nella quiete di quello spazio. Quando i ricordi tornarono a galla indotti da un discorso che, per quanto fosse attento e accurato, le aveva lasciato arrivare il cuore in gola, Megan aveva accennato un sorriso in maniera forzata ma senza nascondere la profonda gratitudine che, d’altra parte, le arrossò le gote portandola ad abbassare la testa per un piccolo ma significativo momento.
L’idea che avrebbe potuto evadere dalla capitale britannica era allettante, ancora di più che fosse una decisione definitiva, cosa a cui aveva molte volte pensato e che con l’avanzare dell’età diventava un pensiero sempre più concreto e fattibile da realizzare. Poi, nella quiete che si frappose tra le parole del professore e i movimenti successivi che lo videro alzarsi dalla sedia; Megan rimase ad osservarlo.
«Trovato!»
«Cosa?» aveva risposto prontamente, prima ancora di vedere la Gelbstrum spuntare fuori come un coniglio dal cilindro.
«Aspetta... Che hai in mente?»
Lo aveva visto dirigersi verso l’uscita dell’ufficio costringendola ad alzarsi di scatto e seguirlo.
«Faremo il colloquio a modo nostro. Richiama la tua scopa nell’aula cosi che poi partiamo da lì in direzione dei Giardini.»
Un gesto cordiale per lasciarla passare e così Megan lo superò scendendo la scala a chiocciola.
Aprì la finestra con un colpo di bacchetta per poi pronunciare l’incanto di appello: «Accio Firebolt!» enunciò a voce alta, il ciliegio teso dinanzi a sé in direzione dell'orizzonte. Qualche istante e la scopa l’avrebbe raggiunta.
«Sono proprio curiosa di sapere cosa hai in mente» lo guardò di sottecchi prima di montare in sella al mezzo e darsi la spinta uscendo dall’aula oltrepassando la cornice dell’ampia finestra dirigendosi verso i Giardini.


 
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