steady blue in an unsteady future, Colloquio di Orientamento

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Daddy E. Toobl
view post Posted on 12/1/2023, 09:53 by: Daddy E. Toobl
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bHVoGtO

Alla prima affermazione della ragazza, al narratore, gli sarebbe piaciuto rispondere con un quantomai schietto “Certo, ho fatto i soldi, Megan” ma, Daddy, molto meno venale tra i due, sentenziò con sincerità:

-Ad onor del vero gran parte del mobilio è del precedente docente. È probabile che Midnight si fosse spinto molto in là con le pretese nei confronti di Peverell.
Io mi sono solamente limitato a togliere tonnellate di drappi di velluto nero con cui gli piaceva arricchire i suoi ambienti e a rendere il luogo più confortevole per voi e Ciccio.
Gli unici miei acquisti sono stati i manichini e i libri. I tomi di Dorian li ho dati alle fiamme; non so proprio come facesse a leggere quei sermoni in latino. Forse, merito del suo ego.-


Facendo un rapido gesto come a voler scansare da lui tutte le idiozie proferite dal suo predecessore, notando il giocare con gli anelli della Corvonero e la posizione delle mani sul grembo, domandò:

-Sei a disagio?-

Quella fu la prima sensazione che arrivò a lui con sorpresa.
Era vero che i loro rapporti erano sempre stati in bilico tra l’essere formali e il totalmente confidenziali, ma non credeva che quella nuova veste potesse scaturire in lei repulsione.
Sorridendo, senza star troppo a meditare sulla questione, osservò la ragazza ponderando alla sua domanda.
“Come stai?” era il classico quesito al quale poteva rispondere con una chiacchiera infinita o con una sola parola; era quella classica domanda che stabiliva la vera e propria distinzione tra una persona con la quale si voleva parlare e una con cui si voleva tagliare corto.
Cercando di trovare una via di mezzo - dato che non gli andava di ammorbare il suo interlocutore- disse :


-Sto bene.
Finalmente ho trovato una mia stabilità e ora so cosa voglio dalla vita.
Quando ho lasciato la spilla da Caposcuola a te, mi sono sentito smarrito.
Ero si il mentore della casata, la memoria storica di quanto accaduto nella Torre di Divinazione, ma allo stesso non avevo una mia propria identità.
Uscire dal castello, avere delle esperienze fuori da Londra, mi ha permesso di trovare la quadra, di capire chi sono e spero che questo accadi anche per te.-


Osservandola con decisione, rimase alcuni secondi in silenzio.
Prima di ogni discorso tra di loro, avrebbero dovuto parlare della vita di Megan. Una questione di cui non andava fiero, dato che non aveva avuto modo di poterle stare vicino.
Cogliendo l’affermazione della ragazza, si gettò a capofitto nell’argomento, cercando si di essere delicato nei modi, ma anche di farle capire la sua vicinanza:


-Immagino sia difficile e mi dispiace.
Non ti parlerò con fare triste e non ti darò risposte banali, non ritengo siano necessarie; non voglio trattarti come una bambina e non lo farò.-


Si bloccò un istante, giusto il tempo per renderle chiaro quanto stava per dire:

-Devi sapere però che se hai bisogno di aiuto o hai voglia sfogarti con qualcuno ci sono e se non vuoi tornare a Londra basta che me lo dici e troviamo una soluzione.

Ti posso dare anche le chiavi della casa che ho scoperto di avere in Italia, se hai voglia di respirare aria al profumo di agrumi.-


Non si mise lì a dire che quella casa era una villa e che il profumo di agrumi non era dato da un piccolo arbusto bensì da ettari di terreno su cui vi erano un’infinità di alberi da frutto.
Non gli piaceva fare il bello, a prescindere dalla discussione.
Cercando di spostare velocemente il discorso verso lidi felici, rispose all’affermazione della ragazza:


-…E tu non pensare che io ti chiami Caposcuola, non sarebbe da me!-

Notando come il discorso era proseguito, Toobl, si alzò per avviarsi verso un baule di medie dimensioni.
Di spalle a Megan,disse:


-Ah sei venuta a fare il colloquio di orientamento obbligatorio dei G.U.F.O? Potevi dirmelo che volevi prendere due Berretti Rossi con un Flipendo!-

Continuando a smuovere quanto si trovava all’interno del baule, alla vista di quanto gli serviva, esclamò:

-Trovato!-

Lentamente dal baule apparve una scopa scura, dalla saggina color nero pece.
Sul manico - tirato a lucido - il simbolo della runa Sowilo appariva in tutto il suo splendore, segno distintivo di chi era e chi fosse Daddy Toobl.
Quante guerre aveva fatto quella Gelbstrum e ora era diventata un passatempo, il suo hobby preferito nei momenti di pace.
Mentre si avvicinava verso la porta del suo studio che portava alla sua aula, proseguì a parlare:


-Faremo il colloquio a modo nostro.
Richiamare la tua scopa nell’aula cosi che poi partiamo da lì in direzione dei Giardini. -


Girandosi verso di lei con sguardo soddisfatto, mentre le faceva cenno di scendere le scale prima di lui, concluse:

-Ora sei in grado di volare anche da sola. -


 
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