Un suono mai udito, Annullata

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view post Posted on 16/6/2022, 14:12
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Corvonero
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Edmund Artemis Knight
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*Di qua no, di qua nemmeno... Forse si va di là...*

Erano da poco passate le 9,30 e i corridoi del Castello di Hogwarts, a quell'ora del sabato mattina, erano ancora poco trafficati, per non dire deserti, dunque le circostanze erano ottime per la missione che Edmund quel giorno si era prefisso di portare a termine: l'esplorazione dell'ala ovest del terzo piano.
Tutto era iniziato per caso, aveva sentito due Corvonero del quinto anno parlare in Sala Comune di questa particolare aula della musica, dicevano che ci andavano per ascoltare un po' di musica e che era perfetta per questo scopo ma anche per suonarvi all'interno, uno dei due affermava di aver assistito in essa addirittura a un concerto. Era stato inevitabile per Edmund mettersi a raccogliere ogni informazione possibile sulla natura e sulla collocazione di questa speciale aula. Aveva così appreso numerose informazioni, un po' cercando in biblioteca, un po' parlando con gli informatissimi abitanti dei quadri: si trattava non di una banale aula bensì di un vero e proprio Auditorium, all'apparenza poteva sembrare una comune aula, all'esterno non vi era nulla che lo contraddistinguesse, ma al suo interno vi trovava posto un ambiente ampio e spazioso sormontato da un'ampia volta per rendere l'acustica impeccabile, inoltre era fornito di leggii e numerosissimi libri e spartiti musicali, oltre che di un pianoforte.
Appurato dunque che non si trattava di un'invenzione di quei ragazzi ma che l'esistenza di tale aula era comprovata da quanto scritto nei libri, Edmund si era imposto di trovare questo Auditorium e verificare se fosse proprio come gli era stato descritto.

Erano alcune settimane infatti che stava provando a convincere i genitori a comprargli un violino da studio da tenere a scuola. Lunghi mesi lo separavano dall'estate e l'idea di stare tutto quel tempo senza suonare lo rattristava e lo preoccupava allo stesso tempo; gli mancava il suo passatempo prediletto, valvola di sfogo delle sue emozioni, ed era preoccupato di perdere l'abilità raggiunta negli anni precedenti. Portare ad Hogwarts un violino richiedeva però anche un luogo adatto in cui potersi esercitare, di certo non avrebbe potuto mettersi a suonare in mezzo ai corridoi o in Sala Comune. Per i mesi primaverili avrebbe potuto prendere in considerazione l'idea di recarsi tra gli alberi nel limitare della foresta, non che l'idea lo entusiasmasse ma poteva essere una soluzione accettabile, un luogo isolato e non frequentato da studenti. Rimaneva però il problema per i mesi freddi e la notizia dell'esistenza dell'auditorium era manna piovuta del cielo, sembrava essere l'ideale per i suoi scopi. Dunque si trattava di trovarla innanzitutto per verificarne la conformità alle sue esigenze.

Aveva finora appreso essere collocata al terzo piano nell'ala ovest, più o meno nei dintorni dell'aula di incantesimi, tuttavia mancando una precisa pianta del castello e non avendo letto nulla che aiutasse a individuarne più precisamente la collocazione doveva ispezionare l'intera ala controllando le aule una ad una, con un po' di fortuna forse sarebbe riuscito a trovare l'Auditorium di Hogwarts prima dell'ora di pranzo.
Si era dunque messo all'opera, e con pazienza aveva già controllato due corridoi, per un totale di circa 13 aule; quella mattina, non essendoci lezioni, Edmund non indossava la divisa con lo stemma di Corvonero bensì una camicia blu notte e un paio di comodi jeans, un maglioncino grigio chiaro appoggiato sulle spalle, e la tracolla con alcuni libri sempre con sé. Tra le mani aveva un foglietto, non si riusciva a intravedere molto, al più si scorgeva esservi disegnati diversi quadratini, alcuni vuoti, alcuni segnati con una frettolosa ics, in alcuni infine dei segni che avrebbero voluto essere lettere: in quel foglietto Edmund aveva rappresentato, pur con un discreto margine di approssimazione, una sua versione di pianta della zona che aveva fin qui esaminato. Aveva appena finito di segnare la ics sull'ultimo quadratino corrispondente all'ultima aula di quel corridoio quando fu raggiunto da una voce acuta e squillante diretta senza ombra di dubbio proprio a lui. L'undicenne alzò gli occhi e scorse una figura femminile, apparteneva a una donna abbastanza giovane, dal portamento elegante, e con una considerazione di sé forse un tantino eccessiva; teneva i capelli raccolti in una sofisticata acconciatura e un sorriso orgoglioso e vanitoso non abbandonava mai le sue labbra. Edmund si guardò intorno con circospezione, attento a non essere visto da altri.

Si voltò più volte indietro, a controllare non arrivasse nessuno, e tese le orecchie al massimo, pronte a cogliere ogni minimo rumore di passi in lontananza, attento a non farsi cogliere a parlare con la donna. Gli occhi chiari del ragazzino si posero quindi di nuovo sulla strega, osservando il suo cappello, sempre uguale a se stesso e il suo trucco sempre così eccessivo. Quando questa terminò di parlare Edmund le sorrise come era solito fare e dopo essersi schiarito la voce le rispose col suo consueto tono garbato. Il corpo ruotò lievemente a destra e la mano con cui scriveva, con la piuma tra il medio e l'anulare, si allungò ad indicare un corridoio in lontananza, anche lo sguardo si spostò dalla donna accennando alla medesima direzione.


«Già fatto! Allora sì, di là sono andato e anche di là, se là in fondo vado a sinistra penso che mi faccia tornare al corridoio dove abbiamo iniziato, penso che dobbiamo andare a destra adesso!»

disse con tono tranquillo ma piuttosto deciso,

«Tu sei riuscita a farti dire qualcosa da quei...?»


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