Weez-Lee's Wizard Wheezes, Privata

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view post Posted on 25/11/2021, 20:19
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Jolene White22 anni | infermiera | animagus | outfitDiagon Alley, popolata da un incessante flusso di Maghi, Streghe e Creature ad ogni ora di qualsiasi giorno, era in quel weekend perfino più affollata del solito. La Londra magica sembrava intenzionata ad approfittare dei pochi giorni di bel tempo concessile prima che tutti, guardando fuori dalle finestre delle proprie case, pensassero inevitabilmente: è arrivato l'inverno, inglese, grigio e piovoso.
Uno scalpiccio incessante trasportava la folla tra i vecchi negozi; a guardarli dall'alto di quel cielo che per una volta prometteva di reggere bene per tutta la giornata, i passanti sarebbero apparsi come tante formiche, altrettanto numerosi e indaffarati in intenti imperscrutabili. Jolene poteva immaginarli, visti attraverso lo sguardo della rondine, e poteva addirittura tracciare il proprio percorso: un basco color crema che ora avanzava, ora si accostava alle vetrine, si allungava per sbirciarvi dentro, e talvolta approfittava di una porta aperta per infilarsi dentro prima che il campanello avesse finito di tintinnare.
È una bella giornata e non c'è nessun motivo di essere agitati, si ripeteva, e per la maggior parte del tempo riusciva addirittura a credersi. Pensarsi al di sopra di tutta quella gente la aiutava a mantenere un certo distacco, e così i suoi occhi incontravano i volti di chi le stava intorno, ma nella sua mente esistevano solo le sommità delle loro teste. Non si sarebbe fatta rovinare una giornata come quella, soleggiata e piena di allegria, l'ideale per dimenticare per un po' che al mondo esistessero doveri e preoccupazioni. Si era vestita con cura, scegliendo toni chiari perché facessero giustizia alla luminosità del cielo, e perché parlassero al mondo del buon umore che era decisa a preservare. Quei vestiti erano un sorriso perenne che aveva deciso di imprimere sulla propria figura, un po' come il bagliore bianco dei denti dell'enorme pupazzo che torreggiava sopra ai Tiri Vispi.
Jolene non riusciva mai a passarvi sotto senza alzare lo sguardo, accogliendo l'ormai familiare sensazione di vertigine che le solleticava lo stomaco a vedersi sovrastare da un così gaio gigante. Avrebbe fatto lo stesso anche quel giorno, se non fosse stato per la confusione che attirò la sua attenzione ai piedi del palazzo, proprio davanti alle vetrine.
Qualcuno aveva montato una bancarella sbilenca, fatta di assi inchiodate le une alle altre senza nessuna considerazione degli angoli retti. Qualcuna era scura come il mogano, altre sembravano fatte di compensato scadente, un paio erano state staccate da cassette della frutta, a giudicare dalle scritte sbiadite che vi erano impresse. Arance della Sicilia, si leggeva con un certo senso di irrealtà, perché alzando lo sguardo si vedeva il ripiano piegato sotto ad ogni tipo di cianfrusaglie - cappelli cenciosi e carillon stonati, libri dagli angoli rosicchiati, un ammasso indistinto di ferraglia che potevano essere ugualmente anelli o bulloni, ma di arance o altra frutta non c'era nemmeno l'ombra.
Davanti a una simile postazione, un duo altrettanto curioso strepitava a gran voce per attirare i passanti. Un uomo e una donna, entrambi dovevano aver superato da tempo la cinquantina; lui aveva un viso abbronzato, tirato in un sorriso che vi tracciava solchi strani, che lo facevano sembrare una maschera di cuoio un po' troppo esaltata. Lei scintillava in un costume di paillettes che aveva visto giorni migliori, e agitava in aria un bastone dal manico ricurvo.
«Accorrete, signore e signori, non volete perdervi le meraviglie degli Weez-Lee!»
«Io sono Weez!» Jolene spostò lo sguardo sull'uomo, che prese la parola abbagliandola con il suo sorriso inquietantemente ampio. Inconsapevolmente rallentò, al pari di altri passanti, arrivando a fermarsi a qualche passo dai due.
«E io sono Lee! Scherzi di prima mano, originalità e divertimento garantiti con il marchio più innovativo del settore! Venite, venite, non volete essere i primi a provare le nostre invenzioni? Certo che lo volete! Lei, signorina!» Jolene si rese conto con un senso di gelo che indicavano lei. «Lei, con la chioma rossa! Si avvicini, non sia timida. Ha mai provato il Glitter Smaterializzante Weez-Lee? Non è una normale polvere volante, non serve un camino per spostarsi all'istante, e con che effetto scenico!»
Senza avere la prontezza per protestare, Jolene venne afferrata per un braccio da un sorridente signor Weez, che la tirò fino a posizionarla di fronte alla bancarella. Come l'assistente di uno show – o come una vittima sacrificale. Poi toccò a Lee avvicinarsele, tenendo alta sopra alla testa una piccola pallina colorata.
«Avete mai voluto sorprendere i vostri interlocutori con un'uscita di scena da togliere il fiato? Ebbene, con il nostro Glitter Smaterializzante gli applausi sono garantiti! Rimanga lì, signorina. Uno...»
No, un attimo, cosa stava succedendo? Jolene se ne stava immobilizzata come un cerbiatto abbagliato da un Lumos, facendo correre sulla folla uno sguardo disperato.
«Due...»
Perché le gambe non sembravano funzionarle? Almeno che dicesse qualcosa, per Merlino, doveva interrompere quella pagliacciata. Aprì la bocca per protestare.
«Tre!»
Lee lanciò la sfera sopra alla testa di Jolene. Arrivato all'apice della sua parabola, l'oggetto esplose e una nube di glitter rosa shocking avvolse Jolene interamente. Chiuse gli occhi e la bocca, un po' troppo tardi per evitare di mangiarsi qualche minuscolo e fastidioso glitter. Quando ritornò a guardare, il mondo stava riapparendo attraverso una cortina sempre più rara di brillanti rosa. Lei si trovava nello stesso identico luogo di prima, non si era spostata di un millimetro.
Weez e Lee si scambiarono uno sguardo un po' preoccupato. Poi il primo spalancò le braccia come ad inglobarvi Jolene dentro ad una cornice. La poveretta era ricoperta di brillantini da capo a piedi, qualcuno le offuscava la vista ogni volta che sbatteva le ciglia, e all'improvviso aveva una sgradevole sensazione di prurito sulla schiena. «Ta-dan! Effetto scenico!»
Voleva piangere.

 
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view post Posted on 28/11/2021, 19:46
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Alice Wagner16 anni | Prefetto Grifondoro | 3 anno | outfitIl freddo sole londinese, nascosto da una patina sottile di nuvole e colorato un un giallo spento, illuminava il cielo di una luce opaca. Timidamente sembrava spuntare a tratti, infilandosi in un vicoletto buio o riflettendo sulla superficie liscia di una finestra, volteggiava tra le pieghe delle nubi rincorrendo il vento leggero e spesso risplendendo in tutta la sua bellezza sulle testa dei passanti. Sarebbe stato bello bearsi di quel calore passeggero e scomparire nelle viuzze strette del quartiere di Diagon Alley, scomparire tra le mille anime, nel turbinio nella folla. Alice però era dalla sera prima di turno al negozio, era stata una nottata particolarmente piena. Lei ed Eloise avevano dovuto fare il controllo del magazzino il che aveva significato un infinito numero di ore passate tra scherzi, dolci e bombe ad orologeria di ogni tipo, non era un caso il fatto che su ogni pacco ci fosse scritto maneggiare con cura. Non aveva praticamente chiuso occhio e quando la Tassorosso era venuto a darle il cambio avevano finito per sonnecchiare entrambe per una buona oretta, accasciate contro qualche scaffale polveroso. Era successo ad entrambe, almeno un paio di volte a testa, di vedersi scoppiare qualcosa addosso o di dover ripulire una caccobomba rovesciata sul pavimento. Era stato estenuante e solo ora potevano dire di aver preso una boccata d'aria fresca, avevano finito. Alice aveva finalmente la possibilità di tornare al castello, buttarsi sul suo comodo letto e dire addio al mondo, mentre Eloise doveva aspettare almeno un altro paio di consegne prima di poter staccare. Afferrò i jeans scuri e la felpa grigia arrotolandosela addosso completamente a caso, poteva anche stare al contrario per quanto gliene importasse. I capelli corti le stavano spettinati sul viso e lei non sembrava assolutamente intenzionata a volerli sistemare mentre si avvolgeva la sciarpa color rosso-oro intorno al collo e una giacca scura. Ovviamente che non vuoi si impigli nel septum al naso? E dagli giù di imprecazioni tedesche. Stava quasi per addormentarsi in piedi quando un gran baccano proveniente proprio da appena fuori il negozio prese a ronzarle nelle orecchie. Ma chi cavolo era che urlava? Si infilò la bacchetta nella tasca dei pantaloni e uscì fuori, un'espressione decisamente irritata sul volto. Quello che le si dipinse davanti era la scena più assurda che avesse mai visto. C'erano due tizi sbucati da chissà dove che avevano messo su la bancarella più tarocca della terra, entrambi indossavano vestiti consunti, probabilmente di un buon triliardo di anni prima, rappezzati alla bell'e meglio e volevano in qualche modo attirare la folla intorno a loro, pronti a mostrare i loro trucchi da quattro soldi. Alice rimase sull'uscio con un sopracciglio alzato. Weez e Lee. Ma che era quella pagliacciata? Si avvicinò a loro con fare piccato << Ehhh Wezz e Jizz >> Lee o che cavolo era << Ma che pensate di fare di fronte al nostro negozio? Finirete per dar fuoco a qualcosa con queste porcher----mrs White! >> Alice spalancò gli occhi, prese a sbattere le palpebre più velocemente. Là in mezzo, coperta di coriandoli di seconda mano, se ne stava Jolene White, l'infermiera della scuola. Un'espressione di voglia di morte solcava il suo viso mentre Alice passava lo sguardo dai lei a due probabili galeotti << Ma che ca-->> venne interrotta bruscamente da Weez che con fare giocoso e aitante venne incontro ad Alice << EBBENE! Guardate signore e signori! La nostra bella dama è volata così tanto in là da incontrare se stessa alla tenera età di quindici anni! Eccoci signori>> si mise in mezzo Lee, trascinando Alice al centro del "palcoscenico" con un sorriso di plastica stampato sul volto << Se non è questa magia non so io davvero quale lo sia!! >> Okay ora la cosa iniziava seriamente a darle ai nervi. Prima di tutto lei aveva sedici anni. Sedici e in secondo luogo cosa cavolo pensavano di poter fare quei due imbroglioni? Alice si scostò bruscamente dalla presa di Lee, occhieggiando Jolene come a volerle dire mo li meno io sti qua stai tranqui Jolè tutto tranqui<< OOOOH ma che è sta cagata ?? Se non levate questo rudere traballante da qui vi assicuro che questi glitter scadenti saranno l'ultima cosa che riuscirete a usare per scomparire.... e dato i risultati io non mi metterei a fare scommesse >> Ma che facevano sul serio questi cialtroni? Mo si metteva lei a chiamare la Polizei magggica, che ce lo avevano un permesso regolare per vedere queste cianfrusaglie?



Edited by Nontiscordardime - 29/11/2021, 11:07
 
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view post Posted on 26/12/2021, 17:00
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Jolene White22 anni | infermiera | animagus | outfitIn seguito, Jolene avrebbe giustificato la sua iniziale immobilità come il frutto della sorpresa: nessuno sano di mente avrebbe potuto prevedere una simile situazione, e quando c'era così tanto di cui stupirsi, diveniva difficile porre una reale resistenza. Fu così che si lasciò strattonare nello stupido spettacolino di Weez e Lee, e si sentiva ancora smarrita mentre gli occhi della folla la scandagliavano scettici, passando in rassegna il suo viso e tutta la sua figura, fino a scendere al mucchietto di brillantini che sporcava la strada intorno ai suoi piedi. Si sentiva sgradevolmente esposta, ma non era tanto l'imbarazzo a metterla a disagio, quanto la consapevolezza acuta di quante persone si fossero raccolte. Almeno una dozzina di facce curiose che si protendeva oltre alla spalla di chi gli stava di fronte così da vedere meglio, vedere lei, il centro sempre più soffocato di quell'inutile teatrino. Si trovava circondata da sconosciuti in una situazione fuori del suo controllo: due incubi divenuti realtà senza alcun preavviso.
Fu una voce nuova, femminile, a scuoterla dall'iniziale torpore. Jolene riconobbe Alice Wagner senza difficoltà, aiutata dalla sciarpa rosso-oro che portava al collo. Il suo nome non le sarebbe forse sovvenuto tanto facilmente, se non fosse stato per la recente nomina a prefetto – evento che inevitabilmente portava ad essere sulla bocca di tutti.
Essere riconosciuta da una studentessa aggiunse al danno la beffa, se così si può dire. Per quanto si sforzasse di apparire tranquilla e a suo agio, arrivando anche a scrollarsi una manciata di glitter dalla spalla, Jolene sapeva che il suo imbarazzo era palpabile. Il sorriso che rivolse ad Alice somigliava più ad una smorfia di disperazione.
In men che non si dica, i due cialtroni approfittarono della nuova comparsa per salvare il loro spettacolo da quattro soldi. Anche Alice venne trascinata ad incontrare l'attenzione del pubblico, posta a fianco di una sua ipotetica versione adulta incarnata da Jolene. Divertente. Letteralmente esilarante, Weez e Beez. Non che avessero tutti i torti, in effetti la somiglianza tra le due era evidente, ma Jolene era abituata a vedersi attribuire fantomatici legami di sangue con qualsiasi pel di carota incrociasse la sua strada. Aveva smesso di essere divertente già prima che avesse raggiunto l'adolescenza.
Nemmeno Alice sembrò apprezzare, perché, dopo aver rivolto uno sguardo a Jolene, cominciò a inveire contro Weez e Lee con un'energia sorprendente. La Grifondoro sprizzava indignazione da tutti i pori, tanto che Jolene poté giurare che i sorrisi plasticati di Weez e Lee avessero vacillato per un momento.
L'esempio di Alice sembrò finalmente scuoterla. Sapeva che era suo il dovere di prendere in mano la situazione – in quanto adulta, e soprattutto in quanto parte del personale scolastico, da lei ci si aspettava che sapesse come agire per il meglio. Alla fine fu una fortuna, dunque, che Alice fosse uscita dal negozio proprio allora. Da un lato la sua veemenza caricò di energia anche Jolene, dall'altro la prospettiva che gli animi si incendiassero la convinse a calmare un minimo le acque.
Infatti, per quanto fosse divertente vedere Weez e Lee messi in difficoltà da una ragazzina che non aveva ancora finito gli studi, Jolene decise che era meglio intervenire, o la situazione sarebbe presto sfuggita di mano. Così, fece un passo per avvicinarsi ad Alice, a rendere subito chiaro lo schieramento – erano loro due contro i vecchi cialtroni. A differenza della Grifondoro, però, Jolene si sforzava di trasmettere una calma imperturbabile. Si tolse il basco con gesti lenti e precisi, così da scuotere via tutti i brillantini che lo imbrattavano di rosa.
Mentre era intenta a fare ciò, si rivolse ad Alice, anche se ebbe cura di usare un tono di voce abbastanza alto da farsi sentire da tutti i presenti, Weez e Lee per primi. «In effetti mi sembra una concorrenza piuttosto scorretta, no? Come credi che la prenderanno i Gemelli?» Ricordava che Alice lavorava per loro, come aveva ribadito lei stessa appena era entrata in scena. A dire la verità non sapeva nemmeno se i Weasley fossero nel negozio in quel momento, ma non era quello l'importante: lanciò ad Alice uno sguardo significativo, stammi dietro. Poi abbassò noncurante le palpebre, fino a fissare il proprio basco. Continuò a togliere gli ultimi brillantini con le dita. «Li ho incontrati solo una volta, ma ricordo che fossero piuttosto... attaccati a ciò che è loro, diciamo così. Per un malinteso hanno pensato che avessi preso un pezzo di scacchi di un'invenzione ancora in via di perfezionamento, non vi dico che storia!» Alzò la testa e sorrise a Weez e Lee. «Stavano per chiamare gli Antimago, pensate un po'. Per un'unica pedina. Sarebbe potuto diventare un incidente davvero spiacevole!» Calmare le acque non implicava per forza rinunciare a tutto il divertimento, no?

 
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view post Posted on 21/1/2022, 19:48
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Alice Wagner16 anni | Prefetto Grifondoro | 3 anno | outfitIPer quanto la situazione fosse totalmente assurda, aveva un che di divertente. Alice non si riusciva a spiegare come quei due bricconi fossero riusciti a metter su quelle due tegole traballanti e addirittura ad attirare qualche curioso osservatore. Con tutte le probabilità stavano semplicemente rubando la scena ai Tiri Vispi, dove le persone erano intente a dirigersi per comprare degli scherzi che funzionavano davvero mentre Lee e Weez non facevano che brillare di luce riflessa. E anche piuttosto scadente. Insomma finito il trucchetto da quattro soldi che non faceva ridere davvero nessuno, nè tantomeno le due rosse lì presenti, i due fantomatici sbruffoni iniziarono a vedersela piuttosto male. Mrs White non ci stava andando giù leggero e in qualche modo Alice, spinta da quell'ondata di intimidazioni orali, decise di prendere la palla al balzo. Lanciò un'occhiata complice alla rossa di fianco, buttandosi in mezzo alla discussione con fare tracotante << Puah mrs. White ha perfettamente ragione. Non li conoscete affatto! Si dia il caso che IO >> e indicò il cartellino che teneva appuntato ancora sulla felpa << Ci lavori lì. Eh sì miei cari. E non penso proprio che questa iniziativa possa essere in alcun modo vista bene dai Gemelli. >> i due parvero sbiancare sempre di più, tempo dieci minuti ed Alice era sicura, se la sarebbero data a gambe, forse senza nemmeno aver tirato via baracca e baracchino. Ma non bastava infierire e basta, ora la questione era proprio personale. Insomma che volevano rubarle il lavoro? << Non costringetemi-Non costringetemi a tornare in Negozio e->> tirò fuori la chiave che utilizzava per chiudere le vetrine e mettere tutto in sicurezza a fine turno << Ah tirar fuori l'arma segretissima che utilizziamo per i ladruncoli come voi! >> quale arma di distruzione esattamente? Non ne aveva idea nemmeno lei, ma se ne stava lì a rigirare a mezz'aria il braccino con su la chiave, provando ad assumere un'aria minacciosa. C'era un qualcosa nella parola arma segreta che dava un che di apocalittico alla cosa e in qualche modo incuteva timore, almeno secondo lei.
La reazione dei due fu la cosa che Alice meno si aspettava nel mondo. Weez le si avvicinò con fare piuttosto losco e senza nemmeno darle un secondo per capire cosa fosse effettivamente successo, le sfilò la chiave da sotto il naso. Alice rimase per mezzo secondo senza sapere cosa dire, si guardò la mano, guardò Jolene e poi di nuovo la mano e nemmeno il tempo di aggiungere nessun insulto che il baracchino si trasformò a metà tra una zattera e un tappeto fatto di assi di legno, sul quale i due erano agilmente saltati, pronti a fuggire via incontro al tramonto darsela a gambe. Le emozioni passarono rapide sul viso della Grifondoro, stupore, incertezza, rabbia e....panico. Panico assurdo. Cosa cavolo era appena successo?




Mi scuso per l'enorme ritardo, mea culpaaaa. Stavo cercando un'idea folle e penso mi sia venuta :ugo:

 
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view post Posted on 10/3/2022, 16:35
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Jolene White22 anni | infermiera | animagus | outfitJolene era sicura che Alice non si sarebbe fatta pregare, ed infatti eccola lì a darle man forte, sfruttando il suo ruolo di garzona per aggiungere maggiore peso alle sue minacce.
Nel frattempo Jolene si ritenne soddisfatta dell'operazione di pulizia svolta sul proprio basco, e se lo rimise in testa con gesti lenti, come se non sentisse affatto la tensione che andava consolidandosi ad ogni nuovo scambio. Cominciò a divertirsi sul serio quando la Grifondoro nominò a sorpresa una certa arma segreta nascosta all'interno del negozio: dovette mordersi la guancia per non scoppiare a ridere, quindi si sforzò di appianare la smorfia che rischiava di tradirla.
Si sentiva un po' ridicola ad essersi agitata tanto fino a qualche minuto prima: Weez e Lee l'avevano messa in difficoltà con l'effetto sorpresa, ma ora che aveva compreso le dinamiche del gioco capiva che era fin troppo facile averla vinta contro di loro. Si convinse che non c'era da prenderli sul serio: erano solo due cialtroni poco convincenti che cercavano di tirare avanti la baracca – letteralmente – con mezzucci discutibili. Era quasi commovente vederli impallidire come due cenci di fronte ad Alice, e alla chiave che sventolava davanti alle loro facce.
Giudicandoli ormai innocui, Jolene pensò di intervenire per riappacificare gli animi; fece un passo in avanti – altri glitter le caddero dalle spalle – e cominciò in tono conciliante: «Credo che ormai sia chiaro che...», ma non fece in tempo a concludere che l'intera situazione si capovolse inaspettatamente.
Al pari di Alice, non poté fare altro se non assistere alla scena a bocca aperta. Provò una fitta di panico nel rendersi conto che Weez e Lee stavano per scappare con la chiave di Alice, panico che presto si trasformò in indignazione. Si era spinta fino a concedere loro il beneficio del dubbio, ma quello era troppo.
Per fortuna, lo strano marchingegno era messo bene quanto i costumi di scena della coppia: vale a dire, prese a sbuffare come una locomotiva sovraccarica e, a parte qualche scossone pietoso, non si mosse di un millimetro. Davanti a quell'ennesimo spettacolino, Jolene decise che era ora di finirla.
«Vieni con me» sussurrò ad Alice, poi le passò di fianco e con passo deciso raggiunse la strana struttura. «Ora basa» dichiarò, e salì sopra. Si sforzò di mantenere l'equilibrio a dispetto dei sussulti che ancora scuotevano il mezzo. Nonostante fosse grossa la metà di Weez, gli si piazzò davanti con una certa sicurezza. «Alla vostra età vi sembra il caso di rubare ad una studentessa? Restituite subito la chiave, qui la vostra scenetta si è spinta oltre.» Tese la mano, mentre un altro scossone la costringeva a spostare leggermente i piedi; sembrava di stare su uno di quei bus babbani impazziti, con la differenza che in questo caso non sarebbero andati avanti neanche di mezzo metro – ne era sicura.


Parlando di ritardo... Scusami :aiuto:

 
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view post Posted on 10/4/2022, 16:45
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Alice Wagner16 anni | Prefetto Grifondoro | 3 anno | outfitIAlice non avrebbe mai immaginato, una volta messi i piedi fuori dai Tiri Vispi, di finire in una scenetta del genere. Doveva dire però che quell'ammontare di balle messe su per cercare di spaventare i due cialtroni, l'aveva messo buonumore. Vedere come mrs White le reggeva il gioco e lei di rimando le aveva fatto considerare il personale scolastico sotto un'altra luce. Gente con cui ci si poteva anche divertire ogni tanto. In realtà Alice non si era mai soffermata troppo su nessuna figura che appartenesse ai "grandi" per così dire, ma Jolene sembrava una tipa a posto. Alice stessa trovava divertente le scuse che l'altra aveva utilizzato per scoraggiare le mire espansionistiche di Weez e Lee e ovviamente ci aveva messo del suo. La cosa dell'arma segreta era piuttosto assurda e dovette ammettere di aver fatto fatica a pronunciarla sembrando seria. Eppure mentre gesticolava di grossi arsenali presenti in negozio i due bricconcelli la svaligiarono sotto i suoi occhi. Momenti di panico passeggeri attraversarono il viso delle due fino a che per Jolene quella goccia fu decisamente ingrombrante. Strabordò dal vaso della sua pazienza e si rivoltò dritta in faccia ai due. Alice la seguì, lievemente sopresa dalla sua reazione in effetti non ricordava di averla mai vista così autoritaria. Gli stessi due che si erano avviati su quel mezzuccio altalenante finirono per rimanerci secchi. Non se lo aspettavano manco loro. Alice seguì la White a ruota, accingendosi a salire su quell'altalena scassata, questa scena non poteva proprio perdersela. Weez e Lee si scambiarono un'occhiata, Weez poi si si fece avanti, cercando di distrarre Jolene con le sue doti oratorie da cialtrone << Ma-Ma signorina cosa dice, deve essere sfuggita di mano alla ragazzina! Ecco qua cara, l'abbiamo presa giusto in tempo, prima che questa finisse pericolosamente dispersa chissà dove-->> e quindi allungò la mano porgendo la chiave ad Alice. La Grifondoro sembrò tirare finalmente un sospiro di sollievo. Non l'avrebbero licenziata, la chiave era tra le sue mani. Si apprestò immediatamente ad afferrarla, mentre Lee dietro confabulava qualcosa. Sembrava quasi volesse far partire quello strano mezzo con loro sopra, ma a che pro? Alice si avvicinò a Jolene e le parlò piano, gli sguardi malandrini li conosceva bene e quei due non sembravano proprio avere buone intenzioni << Ahm mrs White, non mi fraintenda è stato fantastico vederla in azione, ma-- dopo questa incredibile esperienza credo sia meglio filarcela al più presto possibile....>> insomma darsela a gambe sembrava l'opzione migliore, chissà quali altri squallidi trucchetti avevano i due infilati nella manica?

 
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