Live through music, Prova Words of Magic

Londra, 10 Ottobre
Era appena uscita da Evviva lo Zufolo col sorriso stampato in volto. Come sempre la dolcezza di Oliver l’aveva colpita. Appena tornata a casa avrebbe approfittato dello stereo dei cugini per ascoltare i CD che le aveva regalato. Si addentrò nella Londra babbana, da lì intendeva raggiungere Diagon Alley.
Mentre percorreva il marciapiede si perse ad osservare le varie vetrine, una in particolare attirò la sua attenzione. Vi erano esposti oggetti fatti a mano di ogni tipo, il più interessante era un minuscolo ciondolo portachiavi a forma di diapason. Sorrise istintivamente, tornando con la mente alla sua infanzia. Juliet utilizzava, ed utilizza tutt’ora, quello strumento per accordare il suo pianoforte, ormai sono diversi anni che lo suona.

“Ti compro il pianoforte
mi disse se prometti di studiare
tirando le coperte
mio padre la Vigilia di Natale
e in sogno quella notte
lo vidi e lo sapevo già suonare
la musica è così ti porta via con sé
e tu diventi solo come un piccolo Chopin”

Da piccola non capiva niente di musica, ma rimaneva affascinata dalle dita della cugina che scorrevano delicate, leggere come piume sui candidi tasti. Si esercitava moltissimo e lei rimaneva lì ad osservarla e soprattutto ad ascoltarla. Una volta, di nascosto, provò anche lei a premere, o meglio a malmenare i poveri tasti. Per poco non ne fece saltare uno. Ne risultò un suono talmente assordante da richiamare nella stanza chiunque fosse in casa. Come immaginerete si beccò una bella strigliata, dato che aveva rischiato di danneggiare lo strumento. Fu allora che entrò in gioco il diapason. Juliet con gesti esperti accordò io piano, riportando le note emesse alle giuste tonalità. Una melodia talmente dolce da trasportarla lontano.

“Sull'ebano e l'avorio
di questo pianoforte un po' scordato
io faccio il mio lavoro”

Quella della musica è una passione molto recente, ma da sempre ha destato in lei una certa curiosità. Al tempo, la domanda che l’assillava era: come fa un pezzetto di metallo ripiegato, un oggetto tanto anonimo, a essere la “cura” per uno strumento nobile come il piano. Come poteva aiutarlo ad emettere qualcosa di così piacevole. Con il tempo ha iniziato a capire, ma il sincero stupore di quando era bambina non è cambiato. Certo, non diventerà mai una musicista, non ha le capacità, ma è abbastanza matura da apprezzare ciò che la musica ha da offrire. I testi, tanto per cominciare, che molto spesso puntano a far sentire compreso l’ascoltatore, ma anche a farlo riflettere. Un semplice giro di chitarra acustica può far emozionare, spesso il suono fa leva sui sensi e senza pensarci anche lei, come molti, si ritrova a piangere.

“la musica è così ti porta via con sé
e più la cerchi e più la trovi lì
la chiave dei perché”

Credeva, sperava di non sbagliarsi, che questa nobile arte fosse un punto in comune con Oliver, che tra l’atro si occupa della rubrica musicale del Profeta. Aveva letto alcuni suoi articoli, incluso quello su Shey, che l’ha condotta per la prima volta nel negozio dove lavora come commesso. Quella minuscola riproduzione del diapason la colpì a tal punto che decise potesse essere un regalo ideale per lui. Alla fine, emettendo anch’esso una sua caratteristica vibrazione sonora, il famoso La, è ciò che permette quella perfetta armonia che dà i brividi.

“E quando ti accarezza
la musica ti dà le vibrazioni
di un corpo di ragazza”

Senza attendere oltre entrò nel locale.

Hogwarts, 12 Ottobre
Le lezioni pomeridiane erano ormai terminate e lei si apprestava a recarsi in Guferia per effettuare la consegna. Passò dalla Sala Comune, dove recuperò un pacchettino cobalto di circa dieci centimetri per lato, avvolto con un nastro sottile color carta da zucchero, e il materiale per scrivere.
Salì velocemente le scale della Torre di Divinazione, uno dei luoghi della scuola che frequentava assiduamente. Varcò la soglia e si appartò per stilare il suo messaggio:

“Quando sono uscita da Evviva lo Zufolo mi sono imbattuta in un oggetto che mi ha risvegliato tanti ricordi. Mia cugina suona il piano, sono sicura che la troveresti simpatica. Per accordarlo utilizza uno strumento che a me personalmente ha sempre incuriosito: il diapason. Uno strumento dall’aria insignificante, ma che però mantiene ben oleati gli ingranaggi delle melodie, fa tornare ogni nota al suo posto, alla giusta tonalità.
Ecco, questo e ciò in cui mi sono imbattuta. Non proprio a dimensione naturale, ma in miniatura. Dato che condividiamo la stessa passione per la musica ho pensato potesse piacerti! Certo, non potrai accordarci i meravigliosi pianoforti o le chitarre che sono in negozio, ma chissà che anche solo sfiorandolo non possa rendere più sopportabili, più dolci, le note stonate della tua vita. In fondo questo fa la musica, no? rende tutto più piacevole, più spensierato!

P.S: Grazie ancora di cuore per i CD, sono rimasta piacevolmente sorpresa! I tuoi consigli sono sempre preziosi! In particolare, ho apprezzato il testo di The Lost Soul, davvero toccante!

Con affetto,
Camille”

“Ma questo mio concerto
è un urlo fra le stelle e l'infinito”

La vita sa essere molto pesante, ma la musica molto spesso risolleva anche nei momenti peggiori. Per questo non poteva farne a meno nelle sue giornate. È ciò che ogni tanto le serve per riavere il sorriso.
«Mi raccomando, porta questo ad Oliver Brior, nella Sala Comune Grifondoro!» Con attenzione affidò la missiva ed il regalo ad Anacleto, che liberò avvicinandosi alla finestra.

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