La bionda ci mise ben poco a dimenticare ogni ragione che potesse opporsi a quella spedizione. L'idea di una mappa di Hogwarts che mostra i passaggi segreti era troppo esaltante per poter pensare ad altro. Vivienne seguì con lo sguardo il dito di Alice che le mostrava i vari punti del castello. Annuì alle sue spiegazioni, anche se non era molto convinta di aver veramente capito: l'orientamento non era il suo forte. «Allora deve essere vera per forza. » Vivienne era una persona facilmente suggestionabile e credulona, ma il nome di Eloise Lynch era garanzia di qualità su quel tipo di oggetti. Arrivate a quel punto, anche l'ultimo rimasuglio di dubbio che poteva essere rimasto a Vivienne si dissolse, e la ricerca del passaggio iniziò senza troppi complimenti. Vivienne cedette ben presto la mappa alla rossa, ben più brava di lei a decifrare quella serie di quadrati e linee totalmente incomprensibili. La seguì fino alla statua della strega orba. Vivienne aveva visto quella statua per la prima volta appena arrivata ad Hogwarts; aveva sbagliato piano per raggiungere l'aula di Difesa contro le Arti Oscure e si era ritrovata davanti alla statua che la fissava con sguardo di rimprovero: "già sei in ritardo e ora ti perdi pure?" Troppo impegnata a decifrare lo sguardo della strega, non si accorse dell'indovinello finché non fu Alice a farglielo notare. « Un indovinello? Fa vedere, fa vedere! » L'entusiasmo che trapelava dalla sua voce era più dettato dalla curiosità di aver effettivamente scoperto qualcosa che dall'effettiva voglia di risolvere l'indovinello. O meglio, Vivienne avrebbe provato con tutta se stessa, ma "risolvere cose" non era una cosa che le venisse proprio naturale. Si sporse verso la mappa e lesse ad alta voce l'indovinello. « "Quando la luce inizia a cambiare, più grande o più piccolo inizio a diventare." Come funziona, se diciamo la risposta giusta si apre il passaggio? » Fu la prima teoria che le venne in mente: dopotutto, si trovavano in una scuola di magia, tutto era possibile! Nel dirlo ad alta voce, però, qualcosa non la convinceva. Intanto c'era anche una questione più urgente da risolvere: la soluzione dell'indovinello. « Ok. Una cosa per volta. Troviamo la soluzione, intanto. Cos'è che si ingrandisce a seconda della luce? Le finestre? No, sono un'idiota. » Con Alice si sentiva abbastanza libera di pensare a voce alta, senza preoccuparsi di dire cose stupide. «Qualche idea? » Si rivolse all'amica, mentre iniziava a camminare avanti e indietro davanti alla statua, forse sperando in un'illuminazione divina. L'entusiasmo diventò in pochi minuti frustrazione: perché era così difficile? Qualcosa che cambia con la luce? Poi, quasi per istinto, le tornò in mente quella volta che sua madre l'aveva portata a fare una visita oculistica; il dottore le aveva messo le gocce per far dilatare le pupille e le aveva detto che per un paio d'ore la luce le avrebbe dato fastidio, fino a quando l'effetto delle gocce stesse fosse sparito. Lei non aveva capito bene il nesso tra le due cose, così il medico le aveva spiegato che le pupille si adattano alla luce, ingrandendosi e rimpicciolendosi... proprio come l'indovinello! « Ma certo!! Si ingrandiscono e rimpiccioliscono con la luce, le pupille! » Esclamò a voce troppo alta - fortuna che erano da sole. « E ora che l'abbiamo risolto? Dobbiamo dirlo alla statua? » La mappa non è che fornisse chissà quale informazione, era praticamente un indovinello nell'indovinello. « La risposta è la pupilla. » Dopo essersi piazzata di fronte alla statua, Vivienne pronunciò le parole in modo solenne, ma anche così non successe nulla. « Insomma! La pupilla! Questa! » Vivienne si sporse a toccare l'occhio della statua, quello sano. Ma nel momento in cui il suo dito venne a contatto con la statua, Viv sentì un piccolo click sotto al polpastrello, come avesse pigiato un bottone. Non fece in tempo a realizzare cosa fosse accaduto che il passaggio si era aperto, proprio davanti ai loro occhi.
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