Occhio al Futuro, Intervista al Docente del Mese

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view post Posted on 6/5/2021, 13:56
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Il gran giorno era arrivato e Lucien aveva organizzato meticolosamente ogni più fine dettaglio. Da quando gli era stato richiesto quell'articolo, aveva speso notti insonni ad interrogarsi su come affrontare la cosa e alla fine aveva scelto di non rinunciare a Lady Amortentia, pseudonimo che celava la sua collaborazione con la testata magica britannica.
Forse i lettori che avevano frequentato Hogwarts nel suo stesso periodo avrebbero potuto associarlo a lui, in ottemperanza alla nomea ed al curioso soprannome con cui lo avevano rivestito in quegli anni spensierati, ma globalmente un alone di mistero aleggiava attorno "alla giornalista". E tale doveva restare.
Fu per questo che il Guardiacaccia si attivó con perizia, contattando per tempo il professor Drake al fine di organizzare un appuntamento per l'intervista e si fece aiutare dal personale del Profeta per farsi trasfigurare il volto, sfruttando una foto della signoranonna d'esempio; gli furono forniti abiti ad hoc, con tanto di guanti per oscurare le mani maschili, e grazie a qualche Engorgio qua e là quando si specchiò in uno dei bagni degli uffici principali della Redazione a Londra, scoppiò in una risata gutturale. Per niente femminile ma, ehi, i miracoli non poteva farli e non disponeva nemmeno di un mese per preparare la Pozione Polisucco.
Erano da poco scoccate le tre di pomeriggio quando Lady Amortentia (la cui bizzarra figura non aveva mancato di attirare qualche sguardo curioso) bussò alla porta di cedro decorata con chincaglierie di ogni genere. Non udendo risposta, non se ne stette a bighellonare fino all'arrivo del proprietario dell'ufficio, ma pensò bene di intrufolarsi furtivamente all'interno. «Ops!» trillò una voce femminile sporcata di raucedine, mentre il guanto merlato faceva scattare una delle maniglie ferrose e, simultaneamente, riproduceva il noto din dòn delle campane. Una musica rilassante investì l'arzilla vecchietta quando si immerse tra le tende, inducendola a credere di esser stata catapultata in un Sognisveglio Brevettato particolarmente vivido. Lieta di non rischiare di inciampare tra i cordoncini intrecciati che pendevano dal soffitto (visto che già le bastavano i dannati tacchi degli stivaletti oldbutgold facenti parte del travestimento), la vecchina riuscì egregiamente a superare il corridoio-radura senza cadere come una vecchia (appunto) arrivando nella zona dedicata alle arti divinatorie.
Le ere geologiche L'età non le aveva ancora insegnato a tenere le mani grinzose al loro posto così, curiosa, agguantò una sfera di cristallo con una mano ed un'ampolla con l'altra, alla quale accostò un occhio usandola come binocolo improvvisato per scrutare il tendaggio variopinto. Fu in qual momento che un nuovo suono di passi si aggiunse al sottofondo musicale, facendole captare l'arrivo del docente.
Le labbra incartapecorite, imbellettate di un acceso amaranto, si tesero in un sorriso gioviale. «Giovanotto, eccola qui!» lo accolse festosa, manco avesse visto un golden snidget. «Mentre l'aspettavo mi sono permessa di curiosare» ficcanasare «.. e come non restare incantati da questa nicchia scenica? Sembra di essere in un altro mondo! Non che desideri arrivarci presto, beninteso, anche se non sembra sono ancora giovane e gagliarda.» uno sfarfallio di lunghe ciglia ossidiana fu intravedibile oltre gli spessi occhiali, la cui montatura riproponeva tazzine e teiere in movimento lungo tutto il perimetro rigido. «Oh, che sciocchina, non mi sono nemmeno presentata.» scosse la testa con aria affranta, il labbro tremulo si unì al tic dell'occhio destro. «Lady Amortentia, del Profeta. Ora capisco perché vogliono che la intervisti, giovanotto, la sua ecletticità traspare già dal suo, ehm, habitat naturale.» Ripose l'ampolla sul ripiano - ma non la sfera, che incastrò nel fianco come un giocatore di Quidditch avrebbe sorretto con fierezza la sua Pluffa nonostante il peso, per far vedere a Francis che sotto sotto non era ancora così decrepita - ed allungò la mano appena liberata, guantata, verso Francis Drake come collante di presentazione. «Meno male che non sono qui per la chiromanzia. Ahimè, le miei mani hanno avuto un triste téte a téte con un Bubotubero, sfociata in dolorose piaghe legate alla comparsa di fastidiose bolle gialle. Non potrebbe vedere nemmeno la linea della vita, per quel che ne resta. Ma la botanica è uno dei pochi passatempi che la mia veneranda età ancora mi permette.» un avvilito e strascicato sospiro pose fine, finalmente, a quello sproloquio senza arte né parte.

Lady Amortentia
Azioni concordate

 
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view post Posted on 15/6/2021, 22:43
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Quel mattino mi svegliai pieno di gioia ed entusiasmo, consapevole che sarebbe stata una giornata speciale. Tenevo dell’incenso di sandalo in una mano, creando cerchi di fumo nell’aria, pensando a quanta strada avessi percorso da quando ero un semplice cartomante in viaggio ad ora che potevo vantare un ufficio tutto mio. E non era tutto perché di lì a poco sarebbe arrivata la sola, la favolosa nonché unica… Lady Amortentia.

Come fosse arrivato il mio nome a lei era qualcosa che avrei ancora dovuto scoprire. Non mi era nemmeno tanto chiaro il motivo dell’intervista. Preso dal gaudio e dal giubilo della proposta avevo dimenticato perfino di leggere il contenuto completo della lettera inviatami. Guardando le pile disordinate di fogli sulla scrivania mi chiesi chissà dove fosse finita.

Occhi chiusi, respiri profondi. Tra indice e pollice davo tocchi nell’aria come se l’incenso fosse stato la mia stessa bacchetta.

Fu nel mezzo di una giravolta fatata che lo scampanellio dei ciondoli, appesi alla porta del mio ufficio, tradirono la presenza di un visitatore. Che fosse giunta la mia intervistatrice?

La zona in cui mi trovavo era completamente affumicata, come se un gruppo di ragazzi avesse sfumacchiato da un narghilè per tutta la notte, così tardai un po’ nel palesarmi alla giornalista. Presi a saltare in aria scacciando con le mani le spire di fumo. Capii solo dopo un po’ che non sarebbe servito a nulla.

Così, posai quello che rimaneva dell’incenso sull’apposito piattino e andai ad accogliere l’ospite seguito da nuvole fumose d’incenso. E la trovai lì, nella nicchia dedicata agli strumenti.

Sembrava essersi data un gran da fare a curiosare l’area ma non mi stupii, era tipico dei giornalisti andare in giro a ficcanasare. Non mi importò molto il fatto che avesse preso degli oggetti tra le mani, ma trovai un po’ invadente da parte sua l’essersi avvicinata ad essi senza nemmeno chiedere il permesso. Che tipo di persona era davvero Lady Amortentia? Non riuscii a dare un nome alla sensazione che provavo ma si avvicinava molto a quello che generalmente si chiama “sospetto”.

La misi da parte. Quella sensazione.

Insomma, tra un giovanotto e l’altro più i vari convenevoli la donna si presentò continuando a giocherellare con una delle mie sfere.

“Mia cara Lady, le consiglio di non giocare troppo con quella sfera… si dice che romperla possa portare ad una morte improvvisa!”

Dissi con un tono misto di avvertimento e apprensione, accompagnato da uno sguardo serio.

In realtà si trattava di una semplice sfera giocattolo senza alcun potere magico ma inventai il tutto giusto per scherzarci un po’ su e osservare la reazione della donna che, appunto, sembrava temere l’altro mondo.

Si presentò ma non aveva bisogno di una reale presentazione. Tutti ad Hogwarts conoscevano il suo nome, me incluso.

“Lady, posso chiamarla Lady vero?” Dissi genuinamente “Le sue parole mi lusingano… E stia pure tranquilla, non farei nulla che possa metterla in imbarazzo. Anche se, qualora volesse un qualsiasi altro tipo di squarcio nel futuro… o perché no… nel presente… beh ci sono mille altre mantiche oltre la chiromanzia cui possiamo fare ricorso. Nel frattempo possiamo accomodarci nella sala apposita e potrà dirmi un po’ di più sia sulla sua passione per la botanica che riguardo l’intervista per cui ci siamo già accordati… Mi segua pure.”

Senza aspettare cenni corsi entusiasta attraversando i vari veli del mio ufficio fino ad indicare con un indice un cuscino posto per terra di fronte ad un tavolino.

Su di esso ribolliva già una teiera pronta a versare del caldo tè nelle tazze una volta decisa la bustina da immergervi.

“Spero non sia scomodo sedersi per terra… Scelga pure il tè che preferisce dalla mia collezione.”

Francis Dhevan Drake
 
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view post Posted on 16/6/2021, 13:51
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Adombrato da una nuvola di fumo, la star dell'incontro raggiunse Lucien aka Lady Amortentia. Quest'ultimo ne ricordava vagamente i tratti fisionomici, intravisti prima al cenone del PURR e successivamente una sera alla Testa di Porco (capitolo ad alto tasso alcolico di cui serbava ricordi nebulosi e sommari) ma ovviamente dovette tenere la cosa per sè. A parte l'aspetto piacevole e curato, il docente di Divinazione emanava un'aura positiva e fiduciosa; era facile comprendere a cosa fosse dovuta la sua fama anche ad un primo approccio: i modi gai e cordiali erano ciò che ci si sarebbe aspettati anche da un amico o un confidente, oltre che da un insegnante. Quando udì la sua raccomandazione sulla sfera e le implicazioni dipese da un'eventuale rottura, la vecchietta sbiancò esibendo un paio di comici occhi pallati e le labbra grinzose che si ritraevano come un grinzafico. Pochi secondi dopo parve ridestarsi da un incubo ad occhi aperti e, riponendo con estrema cura la sfera dove l'aveva presa, precisò «Figliolo, sono sopravvissuta al Vaiolo del Drago e alla Febbre Malarica. Ci vuole ben altro per mettermi al tappeto.» batté un pugno guantato sul generoso davanzale, cercando comicamente di darsi un tono. Lanciò un'ultima occhiata alla sfera, quasi si aspettasse di scorgervi qualcosa nella sua trasparenza, e nel mentre si affrettò a rispondere «Certo caro, puoi anche chiamarmi nonna se ti aggrada. Ad averlo un nipote così carino, i miei sembrano la risultante di diete a base di Decotti Dilatanti e Pozioni Drizzacapelli. Ahhh l'adolescenza!» il palmo della mancina si spalmò sulla guancia rugosa e gli occhietti sembrarono vedere cose invisibili ad altri occhi.
Alla proposta paventata dal mago, Lucien fu tentato di cedere, ma rifletté che avrebbe rischiato troppo dunque si abbandonò ad un generico «Grazie, magari se ci avanza tempo ...» Aveva ben chiaro il motivo della sua visita ed era fermamente intenzionato ad ottenerlo. A beneficio personale, ma anche dell'altro.
Lo seguì docile facendosi strada tra i veli multicolori, affascinato dall'ambiente mistico che Francis era riuscito a ricreare. Sebbene avrebbe potuto mantenere il passo spedito dell'intervistato, mantenne un'andatura lenta e malferma. Appoggiandosi all'aria, fece finta di trovare difficoltà nel sedersi sul comodo cuscino che il professor Drake gli aveva indicato; uno sguardo curioso gli offrì uno scorcio sulla lastra d'inchiostro del Lago Nero che era possibile scorgere da una finestra.
Sbirciò di sottecchi il resto dell'ambiente ed i movimenti del mago, poi inforcò gli occhiali tartarugati e liberò la piuma autocorreggente, pronto ad incidere la punta su un'elegante pergamena. Fece virare l'estremità per indicare un Tè Oolong, altrimenti noto come "drago scuro".
«Come ti anticipavo via gufo, la Gazzetta del Profeta mi ha commissionato la stesura di un articolo che ti riguardi poiché sei stato designato come miglior docente dell'anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.» una breve pausa offrì il tempo di assimilare il concetto e notare, eventualmente, una qualche reazione da parte del docente. «Naturlmente nell'articolo non troverai nulla che tu non abbia scelto di confidarmi e colgo l'occasione per rinnovarti i miei ringraziamenti per aver accettato questa intervista. Ti sarei grata se potessi dirmi qualcosa di te, del tuo trascorso prima di ottenere la cattedra e cosa ti ha spinto ad intraprendere la strada dell’insegnamento. Ciò che ritieni possa offrire un'idea accurata ai nostri lettori di chi è Francis Drake fece una breve pausa, increspando le rughe sull'ampia fronte mentre la corrugava. I guanti gli/le facevano sudare le mani, ma cercò di scacciarne il pensiero concentrandosi sulle domani, piuttosto che sul pensiero che il Tè avrebbe incrementato la sua temperatura corporea. «Secondariamente, ti sarei grata se mi spiegassi la tua modalità di didattica, quali sono gli aspetti positivi e negativi che stai riscontrando e quale ritieni sia l'impatto emotivo dei tuoi studenti e se c'è qualche novità all'orizzonte.» Gli inviati del Profeta e coloro che avevano operato la scelta che stava a monte di quell'articolo avevano interrogato diversi studenti della scuola ed il nome che maggiormente era affiorato sulle loro bocche compiaciute era stato quello di Francis Drake. Ma Lady Amortentia voleva sapere da lui perché credeva si fosse arrivati a quel titolo.

Lady Amortentia

 
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view post Posted on 17/7/2021, 21:22
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Al battere del pugno sul davanzale mi chiesi quanto davvero Lady Amortentia avesse dato attenzione alle mie parole. Trovai parecchio interessante il fatto che non fosse spaventata dalla cattiva sorte ma, allo stesso tempo, mi preoccupò veder traballare ampolle, mazzi e aggeggi divinatori vari. Non ebbi il tempo di preoccuparmene abbastanza che subito la mia attenzione venne rapita dalle Sue parole.

“Certo caro, puoi anche chiamarmi nonna se ti aggrada…”

Non ascoltai nemmeno le restanti frasi che scoppiai in un urlo infantile accompagnato da un concitato battere di mani.

“Nonna è perfetto, ho sempre desiderato una terza nonna… Sa, non c’è due senza tre. Anche se, ovviamente, mi permetto di dirle che ha un’aria molto più esuberante e giovanile di una tipica nonna…”

Chiusi gli occhi come ispirato da una visione, inspirando a braccia aperte.

“Sì, cara Nonna Amortentia sento che il suo animo è molto giovane!”

Dissi forse realmente ispirato. Oppure semplicemente per compiacerla? In fondo era risaputo che fossi un people pleaser. Anche a costo di rimetterci in auto validazione.

Aprii gli occhi un po’ in ritardo, giusto il tempo per sentir rifiutare gentilmente l’offerta di lettura. Probabilmente Nonna Amortentia era una donna parecchio riservata. Chissà quante ne aveva passate tra mariti defunti, la spruzzolosi medievale e chissà quali altre piaghe del suo vissuto passato. Ma avrei fatto di tutto per metterla a suo agio e fui certo che sarei riuscito a darle la giusta fiducia per trattenerla quei minutini in più, il giusto per dare sfogo e sfoggio alla mie abilità e dare anche a lei qualche informazione frizzicarella per migliorare la sua giornata.

“…sei stato designato come miglior docente dell’anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.”

Slacciandomi dal turbinare dei miei pensieri feci in tempo ad ascoltare quanto annunciato solennemente dalla giornalista, accorgendomi che aveva già preso a scribacchiare qualcosa su di una pergamena. Era il titolo o avevo già detto qualcosa di interessante?

L’impressione che avrei potuto darle era quella di fissarla negli occhi ma in realtà stavo semplicemente elaborando quanto aveva detto. Miglior docente? Io?

“…ma c’è stata una votazione che lei sappia? Non vorrei si fosse sbagliata con qualche altro professore!”

Ridacchiai.

“In ogni caso mi piacerebbe essere intervistato ugualmente. Ho sempre sognato essere intervistato da lei… quindi anche ci fosse stato qualche errore perlomeno potrò conservare questo ricordo di lei… qui… nel mio ufficio. Nonna cara”

Unii pollice e indice di ciascuna mano a formare un cuore. Che felicità. Quasi mi tremavano le gambe dalla gioia di iniziare a chiacchierare con Nonna Amortentia. Tanti sogni divenuti realtà in così poco tempo. Mi venne comunque il dubbio di aver sbagliato incenso perché ebbi l’improvvisa consapevolezza di essere un po’ troppo disinibito rispetto al solito.

Mi importava?

“Quindi qualcosa di me e del mio trascorso… insegnamento, positivi negativi ecc… ok ci sono”

Appuntai mentalmente.

“Allora non vorrei annoiarla troppo quindi cercherò di essere breve e conciso… Il mio trascorso è stato un trascorso. Come il suo. Non c’è granché di speciale o interessante se non il fatto che sia personale ed unico. Come, appunto, il trascorso di ciascuno.”

Sorrisi facendo un cenno col capo verso la tazza di tè. La teiera magica aveva versato l’acqua fumante nelle tazze di entrambi.

Sorseggiai.

“Quello che posso dirle è che, restando in tema insegnamento, la mia passione per le arti divinatorie è nata coi tarocchi. Fu mio padre a regalarmi il mio primo mazzo e ad iniziarmi a quello che sarebbe stato un lungo cammino… dubito tuttora che si sia concluso a dire il vero…”

Per un attimo la mente vagò in cerca di quel padre. Chissà in quale posto si era cacciato.

“… finiti gli studi ad Hogwarts sono andato alla ricerca di me stesso ma anche alla ricerca di novità. Forse finanche alla ricerca di… un segno. Sentivo il forte bisogno di concretizzare gli anni di studio, di dare forma ai racconti che da bambino ascoltavo e leggevo di culture lontane, di affinare la mia arte primaria e approfondirne e conoscerne di nuove. Sa, Nonna Amortentia… si dice in giro che i viaggi ti cambino. Ma quello che ho imparato dai miei viaggi è che il cambiamento non avviene a causa o in virtù del viaggio. Il cambiamento è già dentro di noi. È come uno di quei bottoni rossi con su scritto ‘non toccare’. È sempre lì e hai paura di premerlo. Poi succede qualcosa e puff. Ti fai coraggio, vuoi andare contro le regole, smetti di avere l’ansia… Oppure l’ansia ce l’hai comunque ma lo fai lo stesso. Lo premi e tutto cambia. Così è stato per me ed eccomi qui, davanti a lei a sorseggiare del buon tè!”

Mi accorsi di tenere la tazza dal suo bordo, stretto tra i polpastrelli di entrambe le mani. L’avevo davvero premuto quel bottone? Ma da dove mi era venuta quella pseudo-metafora? Evidentemente l’intervista stava sortendo un qualche effetto poetizzante sui miei discorsi. O era ancora colpa di quell’incenso?

“Mi son guadagnato da vivere perlopiù come cartomante di strada, offrendo letture a passanti, maghi o babbani che fossero! Se mi trovo a ricoprire questo ruolo oggi è probabilmente una questione di fortuna. Non mi fraintenda però, penso di aver meritato ciò che ho. Ma al mondo esistono molte persone meritevoli tanto quanto me che non hanno ciò che meritano. Per questo le dico che ho avuto fortuna e beh… ne sono molto grato.”

Già, la fortuna. Oppure era stato l’universo? Gli dei? Dio? Lucille?

“Ah potrebbe fare una menzione speciale per Lucille Darmont nel suo articolo? Ci terrei molto se potesse scrivere che la ringrazio molto per l’opportunità, magari che le mando un saluto speciale, che dice?”

Pensai alla cara dolce Lucille. Chissà anche lei che si trovava a fare in quel momento. Se faceva un colloquio o se si rilassava sulle scale del castello.

“Per quanto riguarda aspetti negativi e positivi non credo di poterle dare una risposta semplice. Io non credo molto in questo tipo di concetti o categorie. Tutto può essere positivo e tutto può essere negativo, dipende da come lo si guarda. L’appeso vede tutto sottosopra, questo non significa che ciò che vede sia capovolto… O che lui stia male così appeso per una gamba. In ogni positivo c’è un negativo e viceversa. Le posso dire che dei miei studenti non potrei mai lamentarmi, sono tutti ragazzi curiosi e con grande potenziale. Amo stabilire connessioni e trasmettere quanto ho appreso e quanto sto ancora apprendendo… è un lavoro che avviene su due fronti. Imparano loro ma impari anche tu. Per ora la mia unica preoccupazione risiede nel cambiare il programma ancora in uso nella scuola. Sto già riorganizzando mie vecchie ricerche e appunti per arricchire il corso di divinazione ma… aspetto ordini dai piani alti.”

Indicai in su con l’indice facendo segni con gli occhi. Visionai un immaginario gruppo di persone che dall’alto potevano conferirmi il permesso di modificare quel programma ormai obsoleto.

“Può fare qualcosa anche per questo cara Nonna Amortentia? Non so… magari potrebbe dare una smossa a questa situazione di stallo!”

Questa volta piegai il gomito come se Nonna Amortentia fosse ormai davvero una mia parente stretta, una dama da compagnia… un’amica di vecchia data. Le mie sopracciglia ammiccavano.

“Allora… come sto andando per ora?”

Chiesi con euforia.


Francis Dhevan Drake

 
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view post Posted on 19/7/2021, 14:08
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Da dietro le spesse lenti degli occhiali a mezzaluna, gli occhietti vispi di Lady Amortentia scrutavano incuriositi il docente di Divinazione, quasi si aspettassero di cogliere il motivo della nomina dal solo atteggiamento. L'urlo infantile accompagnato dal concitato battere di mani cui egli si abbandonò fece trasalire l'anziana strega che, per un attimo, parve vacillare sui tacchi degli stivaletti. «Stai forse dicendo tra le righe che sembro più giovane?» la lusinga andò a segno e una candida dentatura si rivelò dal sipario sporcato cremisi delle labbra incartapecorite. Come molte donne, anche la Lady pareva suscettibile alle lusinghe, specie se provenivano da un bel giovane come Francis Drake. «Comunque è tutto merito dei miei nipoti. Loro riescono a regalarmi una seconda giovinezza!» In effetti, pensò Lucien, era ciò che nonna Amaltea ripeteva ogni volta che lui ed Océane andavano a trovarla. L'esuberanza non era stata scalfita dagli acciacchi dell'età e dal mutamento del riflesso nello specchio e in lei c'era davvero molto del figlio scomparso qualche anno addietro.
Notò dalla reazione del mago che probabilmente, nonostante l'accenno nella pergamena che gli aveva fatto pervenire, doveva ancora assimilare la notizia della nomina. Come dargli torto? Dopotutto si trattava di qualcosa di davvero inaspettato. «Temo di non conoscere la risposta. I miei superiori mi hanno solo omaggiata dell'incarico, ma non si sono spesi in dettagli.» spiegò in tono quasi mortificato. Un così caro ragazzo non avrebbe dovuto nutrire dubbi che vi fosse stato un errore a monte, sebbene fosse la prima ad essere incuriosita dal fatto che non fossero stati vagliati candidati con più anni di lavoro attivo nel castello. Eppure più cercava di cogliere l'essenza di Drake, più si convinceva che se fossero stati presi in causa gli studenti, era facile supporre che avrebbero manifestato simpatia e stima nei riguardi di un docente che si diceva essere molto preparato e fuori dagli schemi, bizzarro e piacevole nei modi come si stava dimostrando.
Quel "nonna cara" le sciolse il cuore simile ad un grinzafico. L'aroma dell'incenso era intenso e trascinava verso un'altra dimensione, o almeno questa fu l'impressione della strega.
Umile
Il primo aggettivo che balenò nella sua mente si cuciva sulle parole dell'uomo. Chissà quanti studenti, approcciandosi a lui, si erano sentiti suoi pari, forse arrivando quasi a dimenticare per un attimo il ruolo che ricopriva per vedervi un amico, un confidente, un parente acquisito. Qualcuno a cui donare la propria fiducia e stima.
Prese un sorso di thè ed ascolto attenta, la piuma che nel mentre provvedeva ad imprimere quelle rivelazioni sulla pergamena. Dedusse, dalla commuovente metafora del bottone rosso, che forse Drake aveva avuto qualche contatto significativo con il mondo babbano. Sì appuntò di cercare informazioni a riguardo, prima di redigere l'articolo.
«Vorrei potermi considerare come quel vecchietto che porta regali ai babbani... come si chiama.. Nonno Nasale o qualcosa di simile.. » ohh si, avrebbe tanto voluto aiutare quel caro ragazzo tanto desideroso di apportare migliorie al programma della propria materia. «... ma non ho agganci qui al castello. Sono giusto stata aiutata da uno scapestrato giovincello, credo sia il guardiacaccia, per arrivare in questo ufficio. Però potrei citare questa cosa nell'articolo, magari potrebbe aiutare in qualche modo la tua causa. Un regalino da Lady Amortentia, se così vogliamo considerarlo.» Si appuntò mentalmente di citare la cosa nell'articolo, chissà che non potesse tornargli utile. Sorseggiò ancora il buon Tè, lasciandosi inebriare dalle miscele.
«Invece com'è il rapporto con i tuoi studenti? E come ti sembra percepiscano la tua figura? La relegano solo al ruolo che ricopri oppure è successo che venissero a confidarsi o ti esponesssro questioni che esulano da Divinazione?» La domanda mirava a capire se gli studenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts vedessero in Francia Drake qualcuno con cui poter andare oltre i soli concetti divinatori.

Lady Amortentia

 
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