+Dark & Gothic Lolita+

Eliogabalo l'Imperatore Romano transgender.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 25/4/2021, 13:53
Avatar

++**La Dix Croix**++

Group:
Administrator
Posts:
63,372
Location:
*+From the Gothic Mana's Castle+*

Status:


Eliogabalo l'Imperatore Romano transgender.

1E3DUc6

Di certo avrete letto il suo nome nei libri di scuola o sentito pronunciarlo in vari documentari che narrano della storia di Roma e del suo Impero costituito da moltissimi imperatori, alcuni dei quali rimasero al potere per tempi brevi, come in questo caso dato che Eliogabalo che è stato un imperatore romano, appartenente alla dinastia dei Severi, regnò dal 218 al 222, anno della sua morte.
Divenne imperatore a soli 14 anni ma a 18 venne assassinato per i suoi vizi .
4 anni di impero , che però bastarono per farlo restare impresso nella storia per le controversie religiose e morali che caratterizzarono la sua vita.
Ma vediamo di conoscerlo meglio....


0Nn4fFg

CREDITS: Google, Wikipedia.it

Siriano di origine, Eliogabalo era, per diritto ereditario, l'alto sacerdote del dio sole (El-Gabal) di Emesa, sua città d'origine.
Il nome "Eliogabalo" deriva infatti da due parole siriache, El ("dio") e gabal (concetto associabile a "montagna"), e significa "il dio [che si manifesta in una] montagna", chiaro riferimento alla divinità solare di cui era sacerdote, rappresentata da un betilo (una pietra sacra); non fu mai usato da Avito Bassiano, né dai suoi contemporanei, ma è attestato solo a partire da una fonte del IV secolo.

mPdmNXa

Il regno di Eliogabalo fu fortemente segnato dal suo tentativo di importare il culto solare di Emesa a Roma e dall'opposizione a questa politica religiosa. Il giovane imperatore siriano, infatti, sovvertì le tradizioni religiose romane, sostituendo a Giove, signore del pantheon romano, la nuova divinità solare del Sol Invictus, che aveva gli stessi attributi del dio solare di Emesa; contrasse anche, in qualità di gran sacerdote di Sol Invictus, un matrimonio con una vergine vestale, che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere il matrimonio tra il proprio dio e Vesta.

La politica religiosa e i suoi eccessi sessuali (ebbe cinque mogli e due mariti) causarono una crescente opposizione del popolo e del Senato romano, che culminò con il suo assassinio per mano della guardia pretoriana e l'insediamento del cugino Alessandro Severo.
Eliogabalo fu inoltre colpito dalla damnatio memoriae.
Il suo governo si guadagnò tra i contemporanei fama di eccentricità, decadenza, depravazione e fanatismo.

Controversie religiose

La politica religiosa fu l'elemento prioritario di Eliogabalo, tutto compreso nella sua funzione di gran sacerdote, ma, al contempo, fu anche la causa primaria dell'opposizione che dovette affrontare: il suo obiettivo principale, infatti, non era semplicemente quello di fare entrare il dio sole di Emesa, El-Gabal, nel pantheon romano, ma quello di renderlo la divinità principale della Religione romana, prima associandolo a Giove e poi facendovi confluire tutte le divinità romane.

Fin dal regno di Settimio Severo l'adorazione della divinità solare era cresciuta in tutto l'impero; Eliogabalo sfruttò questa popolarità per introdurre El-Gabal, che venne rinominato Deus Sol Invictus ("Dio Sole Invitto") e posto al di sopra di Giove (il culto venne introdotto a partire dal 220); per rafforzare il legame tra il nuovo dio e la Religione romana Eliogabalo fece contrarre a Deus Sol Invictus un "matrimonio sacro" (hieros gamos) con Astarte (la dea lunare), con Minerva, e con la dea cartaginese Urania (Dea Caelestis o Tanit).

6MY9qd4
Eliogabalo alla guida di un carro con sedici cavalli bianchi, dove su un altare di pietre poggiava il cono di pietra nera
Illustrazione di A. Leroux


Ulteriore oltraggio alla sensibilità religiosa dei Romani fu causato dalla sua decisione di unirsi in matrimonio con la vergine vestale Aquilia Severa: l'unione del sacerdote del dio sole con la sacerdotessa della dea Vesta avrebbe dato, nelle intenzioni dell'imperatore, "bambini simili a dei"; si trattava della rottura di una antichissima e onorata tradizione romana, tanto che, per legge, una vestale che avesse perso la propria verginità veniva seppellita viva.

Per diventare l'alto sacerdote di El-Gabal, Eliogabalo si fece circoncidere, costringendo pure alcuni suoi collaboratori a fare lo stesso: Cassio Dione racconta che pensò persino di castrarsi, ma non ebbe poi il coraggio di farlo.

Controversie sull'identità di genere

E quei arriviamo al perchè ho voluto dedicargli un articolo in questa sezione...

lQfRxA2

L'orientamento sessuale di Eliogabalo e la sua identità di genere sono stati origine di controversie e dibattiti; va notato, però, che in Eliogabalo l'aspetto religioso e quello sessuale erano profondamente intrecciati, come usuale nella cultura orientale, ma la società romana non comprese questo aspetto a essa alieno e dunque considerò stravaganti e scandalose le pratiche sessuali del proprio imperatore, tra cui le orge, i rapporti omosessuali e transessuali, la prostituzione, all'interno delle quali va intesa la ricerca dell'androginia e della castrazione.

Eliogabalo sposò, per poi divorziare, cinque donne, delle quali solo tre sono conosciute.
La sua prima moglie fu Giulia Cornelia Paula, che sposò poco dopo essere giunto a Roma (autunno 219), allo scopo di avere presto dei figli con i quali continuare la dinastia, ma dalla quale divorziò nelle prime settimane del 220 sulla base di una non meglio specificata imperfezione fisica, allo scopo di sposare la seconda moglie, la vergine vestale Aquilia Severa; nel giro di un anno, però, pose fine al controverso legame con Aquilia per sposare Annia Faustina (luglio 221), una discendente di Marco Aurelio e la vedova di Pomponio Basso, fatto giustiziare da poco da Eliogabalo stesso; entro la fine dell'anno, infine, tornò da Aquilia.

Stando però al senatore e storico contemporaneo Cassio Dione la sua relazione più stabile sarebbe stata quella con un auriga, uno schiavo biondo proveniente dalla Caria di nome Ierocle, al quale l'imperatore si riferiva chiamandolo suo marito.

La Historia Augusta, scritta un secolo dopo i fatti, afferma che sposò anche un uomo di nome Zotico, un atleta di Smirne, con una cerimonia pubblica nella capitale.

Cassio Dione scrisse inoltre che Eliogabalo si dipingeva le palpebre, si depilava e indossava parrucche prima di prostituirsi nelle taverne e nei bordelli, e persino nel palazzo imperiale:

«Infine, riservò una stanza nel palazzo e lì commetteva le sue indecenze, standosene sempre nudo sulla porta della camera, come fanno le prostitute, e scuotendo le tende che pendevano da anelli d'oro, mentre con voce dolce e melliflua sollecitava i passanti.»
(Cassio Dione, Storia romana, lxxx.13)


Erodiano commenta che Eliogabalo sciupò il suo bell'aspetto naturale facendo uso di troppo trucco.
Venne spesso descritto mentre «si deliziava di essere chiamato l'amante, la moglie, la regina di Ierocle», e si narra che abbia offerto metà dell'Impero romano al medico che potesse dotarlo di genitali femminili.

Di conseguenza, Eliogabalo è stato spesso descritto dagli scrittori moderni come transgender, molto probabilmente transessuale.

Caduta e morte (221–222)

Entro il 221 le eccentricità di Eliogabalo, in particolare la sua relazione con Ierocle, causarono il progressivo scollamento tra l'imperatore e la guardia pretoriana.
Inoltre l'imperatore fece anche alcune scelte politiche poco felici, come l'assunzione del consolato per tre volte consecutive (218, sostituendo Macrino, 219 e 220), una scelta fatta per l'ultima volta da Domiziano e da allora considerata un segno di dispotismo.

Quando Giulia Mesa si accorse che il sostegno popolare ad Eliogabalo stava crollando rapidamente decise che lui e sua madre Giulia Soemia, che lo aveva incoraggiato nelle sue pratiche religiose, dovessero essere rimpiazzati da qualcuno di più affidabile e popolare.
Per trovare un sostituto al soglio imperiale Giulia Mesa si rivolse all'altra figlia, Giulia Mamea, e al figlio di lei, il tredicenne Alessiano (che assunse il nome di Alessandro Severo): Eliogabalo fu convinto ad associare il cugino al potere per lasciare a lui le cure secolari e meglio dedicarsi a quelle religiose. Alessandro fu adottato dal cugino (21 giugno 221 ), da cui ricevette il titolo di cesare e con il quale condivise il consolato per quello stesso anno (222).

Sempre nell'ottica di riguadagnare il consenso va visto il divorzio dalla vergine vestale Aquilia Severa e il matrimonio con la nobile Annia Faustina.

Eliogabalo, però, si rese conto che i soldati, il Senato e il popolo gli preferivano il cugino, e decise di cambiare le cose.

Dopo avere tentato ripetutamente di fare assassinare Alessandro, protetto dalla nonna Giulia Mesa, l'imperatore ordinò al Senato di annullare l'elezione a cesare del cugino e di ricoprire di fango le sue statue, ma i soldati si ribellarono ed Eliogabalo si salvò a malapena dalla loro rabbia; l'ordine non fu eseguito.

I rapporti tra Eliogabalo e il cugino/figlio si deteriorarono rapidamente entro la fine del 221: solo per le pressioni della madre e della nonna l'imperatore accettò di comparire in pubblico assieme ad Alessandro in occasione della loro assunzione del consolato (1º gennaio 222).

L'imperatore mise in giro la voce che il cugino era moribondo per vedere la reazione della guardia pretoriana.
Alla notizia i soldati si ribellarono, pretendendo che Eliogabalo e Alessandro si presentassero nel loro accampamento.
L'imperatore si presentò al campo dei pretoriani l'11 marzo 222, assieme al cugino e alla propria madre Giulia Soemia; al suo arrivo i pretoriani iniziarono ad acclamare il loro favorito Alessandro, ignorando Eliogabalo, che ordinò allora l'arresto e l'esecuzione sommaria di coloro che sostenevano Alessandro, con l'accusa di ribellione.
In risposta i pretoriani assalirono l'imperatore e poi sua madre:

«Fece un tentativo di fuggire, e sarebbe riuscito a raggiungere un qualche luogo nascosto in una latrina, se non fosse stato scoperto e ucciso, all'età di diciotto anni. La madre, che lo abbracciò e lo strinse fortemente, morì con lui; le loro teste furono spiccate dal busto e i loro corpi, dopo essere stati denudati, furono prima trascinati per tutta la città, e poi il corpo della madre fu gettato in un posto o in un altro, mentre il suo venne gettato nel fiume.»
(Cassio Dione, Storia romana, LXXX, 20)


Erodiano, invece, afferma che i cadaveri di Eliogabalo e di sua madre furono inizialmente lasciati insepolti per essere deturpati da chiunque lo desiderasse, finché non vennero gettati nelle fogne.

Con la sua morte molti dei suoi collaboratori furono uccisi o deposti, inclusi Ierocle e Comazone.
I suoi editti religiosi furono annullati ed El-Gabal fu mandato indietro ad Emesa.
Alle donne fu proibito per sempre di partecipare alle sedute del Senato romano, mentre fu decisa la damnatio memoriae contro di lui: le sue statue furono distrutte, il nome cancellato dai documenti e dalle iscrizioni, fu proibito piangerlo pubblicamente e seppellirlo.

8uLKubA
Statua di Eliogabalo come Ercole (Volto ri-scolpito su Alessandro Severo), Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Ierocle

Ierocle (in latino: Hierocles; ... – 222) fu l'amante dell'imperatore romano Eliogabalo (218-222).

Ierocle era originario della Caria; fatto schiavo, divenne un auriga e così conobbe il giovane imperatore, che si dilettava a correre nelle gare di carri senza riguardo per la propria posizione.
Eliogabalo prese Ierocle come proprio amante, cosa non estranea alla cultura romana, come dimostrato dal caso di Adriano e Antinoo; ma Eliogabalo aveva un ruolo passivo nel rapporto omosessuale, tanto che una fonte a lui non favorevole vuole che una volta esclamasse:
«Sono deliziato dall'essere chiamato la donna, la moglie, la regina di Ierocle»

TGSSgDt
(Scusate ma ci stava troppo bene <3 <3 )

Ierocle fu molto influente a corte: sposò infatti Eliogabalo e l'imperatore cercò di farlo proclamare cesare, cioè vice-imperatore, ma non vi riuscì.

Dovendo il proprio potere all'amore dell'imperatore, Ierocle cercò di tutelarsi impedendo che altri amanti di Eliogabalo lo spodestassero dal ruolo di favorito.
Accadde che Eliogabalo si invaghì di un atleta di nome Zotico, che fece venire a Roma; Ierocle riuscì a disinnescare il pericolo convincendo un coppiere a drogare il vino destinato a Zotico, cosicché non potesse avere una erezione: Eliogabalo, insoddisfatto, cacciò Zotico, e la posizione di Ierocle fu salva.

Ierocle morì in occasione della caduta di Eliogabalo, che fu ucciso dalla guardia pretoriana l'11 marzo 222.

Vita e vizi racchiusi in un quadro....

Ed ora vi parlo del quadro che mi ha spinto a scrivere questo articolo su costui..

hj7z9ER

Le rose di Eliogabalo (inglese: The Roses of Heliogabalus) è un dipinto ad olio su tela del 1888 del pittore anglo-olandese Lawrence Alma-Tadema, oggi parte di una collezione privata di Juan Antonio Pérez Simón.

Il dipinto è ispirato da un episodio della vita dell'imperatore romano Eliogabalo (218-222) e raccontato nella Historia Augusta (Vita di Eliogabalo, xxi.5).
Eliogabalo, che l'opera del IV secolo descrive come un debosciato, invitò alcuni suoi conoscenti a cena, dopo aver fatto preparare un finto soffitto che reggeva una gran quantità di petali di rosa; durante la cena lo fece aprire sopra i propri convitati, inondandoli di petali, tanto che alcuni di questi morirono soffocati.

In primo piano sono raffigurati gli invitati ricoperti di petali.
In secondo piano è visibile Eliogabalo, con una veste e il diadema d'oro, assieme alla madre Giulia Soemia e ad un accompagnatore.

wJy6U2w

Dietro di loro si trova una suonatrice di flauto doppio (tibia) e una statua di Dioniso, ispirata ad un originale conservato nei Musei Vaticani.

Ma la sua figura è giunta a noi anche grazie ad altre opere di artisti che si sono avvicendati nella storia.

Il matrimonio sacro del sole e della luna
Cosa c’entra col matrimonio?!

Ce lo spiega Oscar Wilde nel suo “Ritratto di Dorian Grey”dove scrive :
“… come Eliogabalo, aveva imbellettato il viso, e con le donne aveva filato la lana, e aveva trasportato la Luna da Cartagine per unirla in matrimonio mistico col Sole».
Quando egli salì al trono, introdusse il culto del Sol Invictus. Diede poi una moglie al sole, la dea cartaginese Astarte.

Ma anche altri artisti più recenti hanno preso spunto dalla figura controversa di questo Imperatore.

Nel 2017 l’Opera di Parigi mise in scena l’ Eliogabalo di Francesco Cavalli, il direttore fu il giovane Thomas Jolly.
Come si legge nel comunicato dell’Opera la scelta di Jolly è questa: “ accept the character’s contradictions and ambiguities.”

A curare i costumi ci ha pensato Gareth Pugh.

pTzF238

 
Web Contacts  Top
0 replies since 25/4/2021, 13:53   515 views
  Share