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Cetriolini sugli occhietti più vispi e dolci del mondo, una stoffa di tela color panna avvolta sulla testolina, piume brillanti dai colori del miele e della nocciola, Divina era... divina. Governava l'eleganza del proprio nome nel miglior modo possibile, con quella verve eccentrica che la rendeva ancor più unica, meravigliosa e originale di quanto già non fosse di per sé. Inseguita da gufetti, barbagiennetti e tanti, tantissimi altri colleghi della Redazione del Profeta, volava invece in assoluta tranquillità – libera oramai dal trattamento di bellezza che aveva concluso alla lettera. Si diceva fosse stata una strega, una nobildonna oppure una giovinetta nel fiore dell'età – tra i giornalisti giravano molte voci sul conto di Divina, per alcuni altro non era che un Animagus sotto copertura. Non che lei vi avesse mai capito tanto, l'importante d'altronde risiedeva nei suoi sogni: il premio di reginetta dei cieli, prima o poi, sarebbe stato suo. E mai, mai vi avrebbe più rinunciato. Dopo aver consegnato tutto presso l'Ufficio del Professor Drake, si concesse una brevissima pausa lungo la scrivania dello stregone: aveva un certo stile, non poteva negarlo, quasi desiderò conoscerlo e incontrarlo di persona. Lasciò invece il profumo delle mandorle tostate, le stesse che aveva mangiato quel mattino – beccato, più che mangiato: una, due, tre di numero, non di più. La bellezza, si sapeva, era sinonimo di sacrificio. Per festeggiare la Festa di San Patrizio, in allegato per tutti gli abbonati del Profeta: GIOCHI ENIGMISTICI Altro appuntamento con i giochi enigmistici. Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno! Francis Dhevan Drake CITAZIONE (Camille Donovan @ 3/3/2022, 20:47) Djembe incantati che riproducono il ruggito del Nundu. Corni che t’illudono di avere al fianco un Erumpent. Persino tamburelli infuocati che ricordano la nascita di una Fenice. Tutto questo è la magica Animal Crew. Ma cos’è? O meglio, chi sono? Si tratta di un gruppo di ballerini/musicisti composto dai fratelli Adan, Xolani, Yohance, Dalmar ed Erasto Tesfaye. Originari dell’Etiopia, si sono trasferiti in Scozia con i genitori quando erano molto piccoli, ma dopo gli studi hanno deciso di recuperare le loro radici. Per festeggiare il superamento dei M.A.G.O del più piccolo dei cinque, ovvero Xolani, si sono recati nella loro terra natia, vi sono rimasti circa tre mesi, praticamente l’intera estate. Lì hanno scoperto suoni e danze tipiche quasi dimenticate che, con entusiasmo e la gioia nel cuore, hanno deciso di far conoscere agli abitanti del Regno Unito. Da sempre sono appassionati di teatro e dello spettacolo in ogni sua forma, in età scolastica si sono persino dilettati in piccoli ruoli in musical e simili. Il loro progetto primario era quello di scrivere un rubrica giornalistica dedicata a questo meraviglioso mondo, però quel viaggio ha stravolto tutto. Questo è avvenuto circa quattro anni fa. Al loro ritorno hanno deciso di aprire una scuola per giovani musicisti e ballerini, insegnando tutto ciò che loro stessi avevano appreso in quelle Terre lontane. L’utilizzo di strumenti musicali particolari, acrobazie circondate da illusioni magiche che accompagnano i movimenti fluidi. Ma non solo, da un paio di anni, in occasione del Carnevale, organizzano esibizioni e parate lungo le High Street dei quartieri magici, portandovi la loro allegria, la loro cultura e, non meno importante, il loro talento. Lo scorso anno si sono esibiti a Diagon Alley, quest’anno, invece, toccherà al Villaggio di Hogsmeade. Ad intrattenere il pubblico i fratelli Tesfaye in persona, accompagnati da alcuni studenti delle classi avanzate. Prima di entrare nel dettaglio, però, vi racconto la loro storia.
Chi sono i fratelli Tesfaye? I fratelli Tesfaye sono, dal più piccolo al più grande, Xolani (21 anni), Adan (23 anni), Yohance (25 anni), Dalmar (26 anni) ed Erasto (28 anni). Nati nel Villaggio magico di Ooreenkoms, accuratamente celato ad occhi babbani e situato poco fuori la cittadina di Debre Berhan, nella Regione degli Amara, si sono trasferiti in tenera età a Edimburgo. Solo da adulti sono riusciti a tornare, finalmente, alle origini. Lì si sono trovati davanti un mondo completamente diverso, fatto di maghi e streghe custodi di antiche danze e tradizioni. Al ritmo di suoni tribali, emanati da strumenti in grado di evocare i versi delle creature magiche locali fino addirittura a riprodurre la loro immagine fedele, creano coreografie uniche. I ballerini, inoltre, indossao variopinte maschere sui loro volti. Maschere intagliate nel legno, o fatte di piume, per un effetto animalesco che rende tutto ancora più realistico.
Erasto: «Ognuno di noi ha avuto emozioni contrastanti, ma una cosa è certa…eravamo tutti affascinati da quello che si trovava sotto i nostri occhi!» vennero catapultati in un luogo pieno di colore. Lunghi drappi di stoffa arcobaleno decoravano le capanne in legno. Un luogo pieno di allegria. Le risate dei bambini aleggiavano nell’aria. Ma soprattutto pieno di…musica. La musica della natura. Al centro del Villaggio, sotto un enorme Baobab, poterono assistere ad uno spettacolo molto particolare.
Adan: «Uno degli anziani del Villaggio – scoprimmo poi che il suo nome era Ghedi – stava suonando uno Djembe, ma non uno qualunque! Quando lo percuoteva con la punta delle dita, emetteva un potente ruggito, seguito da una leggera e fitta nebbiolina…» esso richiamava il Nundu, ma ovviamente lo sbuffo di fumo emesso non era mefitico e letale come l’alito della creatura. Anzi, i ballerini entrarono in scena proprio in quel momento, fendendo in maniera acrobatica la coltre.
Dalmar: «Sembrava davvero di avere attorno l’intera fauna magica africana. Un’esperienza incredibile! una delle ballerine indossava un semplice abito grigio, quasi anonimo, e una maschera piumata altrettanto spenta. In mano, però, stringeva un tamburello. Quando lo fece tintinnare accadde qualcosa di sorprendente!» la ragazza venne avvolta dalle fiamme. In pochi secondi però, che agli occhi degli ignari spettatori, presi alla sprovvista e inizialmente preoccupati, parvero eterni, ricomparve con indosso un abito e una maschera dalle tonalità rosso-arancio. Esattamente come una Fenice che prende vita dalle sue stesse ceneri. E quello fu solo il principio. Altri strumenti si aggiunsero, altre voci animalesche si fecero sentire, così come coloro a cui appartenevano. I ballerini volteggiavano, piroettavano assieme a intangibili Fwooper. Altri, con agili capriole e salti, schivavano lo spettro di un Erumpent. Tutto era meraviglia. Lo stupore, il totale coinvolgimento spinse i ragazzi a saperne di più. Ad imparare, persino come ricreare uno spettacolo tanto d’impatto.
Xolani: «Non potevamo credere ai nostri occhi! Io fui il primo ad avvicinarmi, a porre domande. Gli abitanti del Villaggio erano restii, il quel momento rifiutarono di rispondere. Per loro in fondo eravamo stranieri, non sapevano se aprirsi o meno con noi. In un certo senso dovevamo conquistare la loro fiducia…» ci misero un po’ a conquistarla. Dopo circa una settimana che soggiornavano lì, a stretto contatto con un popolo che diventava giorno dopo giorno sempre più caloroso nei loro confronti, l’anziano e saggio Ghedi li prese da parte e decise di svelare loro i segreti dietro l’esibizione a cui avevano assistito. I nostri protagonisti, d’altro canto, non si tirarono indietro. Vollero provare in prima persona, ma il percorso per raggiungere certi livelli si rivelò abbastanza tortuoso.
Yohance: «Non eravamo nuovi a certe cose. Per noi non era inusuale imparare coreografie, cantare o suonare qualcosa su un palco. Abbiamo preso parte alcuni musical da ragazzini, ma quella fu un esperienza completamente diversa. Richiese sicuramente uno sforzo fisico maggiore…e poi, beh, anche utilizzare strumenti nuovi e particolari non fu semplice…» dettero comunque prova di essere allievi eccellenti. Yohance e Xolani mostrarono subito un talento spiccato per la danza, mentre Adan, Dalmar ed Erasto si rivelarono ottimi musicisti. Purtroppo, però, anche le cose belle hanno una fine, o meglio così ci raccontano gli altri. L’estate e le loro avventure nel continente africano stavano per giungere al termine, la loro vita nel Regno Unito li chiamava a gran voce. Prima di partire, però, l’intero Villaggio chiese loro di provare ad esibirsi, per mostrare cosa avevano appreso fino ad allora. Ovviamente accettarono. quell’ultima sera fece scattare qualcosa in loro, accendendo la fiamma di un’idea forse azzardata.
Erasto: «A Edimburgo avevamo le nostre vite, il nostro sogno di diventare giornalisti purtroppo rimase in un cassetto. Io avevo preso impegni per scrivere alcuni trattati di Erbologia, una delle materie in cui avevo preso i M.A.G.O. Xolani doveva trovare la sua strada, gli altri miei fratelli stavano provando a fare richiesta per qualche piccolo incarico al Ministero. nessuno di noi, però, era pienamente soddisfatto, così pensammo di giocarci tutto con una follia…» decisero di portare con loro un po’ di quella cultura quasi dimenticata. Chiesero ovviamente il permesso a coloro che li avevano accolti con tanto entusiasmo, che fortunatamente venne accordato. Una volta tornati a casa presero il coraggio a quattro mani e si gettarono a capofitto nella nuova sfida: aprire una scuola per giovani ballerini/musicisti. Una scuola dove poter trasmettere alle future generazioni quell’antica e affascinante arte che loro stessi avevano appreso. Il principio fu in salita, ma in pochi mesi tutto divenne tutto più facile. Le iscrizioni aumentarono esponenzialmente, molti giovani maghi e streghe vennero attratti da ciò che proponevano. Nel giro di un anno, grazie ad un fruttuoso passaparola, la loro scuola al centro del quartiere magico di Edimburgo fu sulla bocca di tutti. Attualmente conta un totale di 50 allievi, alcuni addirittura provenienti da paesi limitrofi. La scuola propone corsi estivi per i ragazzi che devono frequentare Hogwarts, per chi ha meno di undici anni ci sono corsi di ogni ordine e grado annuali, così come per gli adulti che vogliono provare a cimentarsi, nonostante credano che l’età possa intralciarli. Per chi proviene da altre zone del Regno Unito, o comunque da città troppo distanti, è disponibile una struttura attigua attrezzata appositamente per fornire vitto e alloggio. Insomma, sembra allettante, non credete?
Lo spettacolo vero e proprio Per farsi conoscere ancora meglio, i fratelli Tesfaye hanno pensato di coinvolgere gli studenti delle classi avanzate in un progetto molto originale, ovvero organizzare delle parate in una delle feste più amate dell’anno: il Carnevale. Una ricorrenza folle, allegra e colorata fino allo stremo esattamente come lo show che mettono su da un paio d’anni a questa parte. Le coreografie sono curate da Yohance e Xolani. A scandire il ritmo, invece, saranno Adan, Dalmar ed Erasto. Quest’anno si esibiranno a Hogsmeade e ad accompagnarli come ballerini ci saranno: • Danette Jones (18 anni, di Londra) • Desmond Brown (19 anni, di Dublino) • Harlan Thompson (17 anni, di Edimburgo)
Assieme ad Erasto con il djembe ci saranno: • Jaxon Hall (15 anni, di Edimburgo) • Leroi Wood (18 anni, di Manchester)
Ai corni assieme a Adan ci saranno: • Philip Turner (16 anni, di Newcastle) • Eulalia Gray (16 anni, di Luss)
Infine, ai flauti di pan assieme a Dalmar ci saranno: • Fannie Jenkins (20 anni, di Fort William) • Gwendoline Palmer (17 anni, di Sheffield)
Tutti loro vi aspettano a braccia aperte nella piazza principale di Hogsmeade durante l’ultima settimana di Carnevale, per scortarvi poi lungo le varie viuzze come in una selvaggia passeggiata nella Savana. Danze che sembrano impossibili, flauti che evocheranno volatili esotici come i Fwooper. Corni che chiamano a sé Erumpent scatenati. E molto, molto altro vi attende. Chissà, magari potrebbero anche coinvolgervi in qualche acrobazia, quindi mettetevi costumi adatti, ma soprattutto comodi, e allenatevi sodo.
Vostra, Camille Donovan Code • Oliver
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