Balla coi Gufi?, Role con Lyvie. Aperta

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Suguni
view post Posted on 11/4/2021, 11:29 by: Suguni
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N. Susan Gwen – 15 anni – prefetto Tassorosso

Dove accidenti si era cacciato quel pennuto? Era tutta la mattina che lo cercava, aveva persino rimproverato Galileo per aver tentato di spaventarlo, più che sicuramente, con i suoi agguati felini. In risposta il gatto era rimasto a dormire tranquillo sulle lenzuola, non era di certo un suo problema. Esasperata la Tassorosso era andata in giardino per trovare uno di quei cimeli inutili, ma sbrilluccicosi, che ad Edgar piacevano tanto e per i quali perdeva tutto il tempo che aveva. Si aspettava infatti di sorprenderlo a fare la stessa cosa; ma il freddo la costrinse a tornare all'interno del Castello, procurandole una triste ed agghiacciante rivelazione. I posti che il suo corvo preferiva frequentare si potevano contare sulle dita di una mano. Vuoi vedere che Edgar, a causa del freddo tipico invernale, era andato a pavoneggiarsi tra uccelli non della sua specie? Un brivido le percorse tutta la schiena, non dovuto di certo al cambio di temperatura provato nell'attraversare il portone della scuola. C'era un solo posto che da sempre evitava ad Hogwarts: tutto il Castello aveva il suo fascino ed ogni luogo, interno od esterno, destava la sua curiosità; ogni luogo, tranne uno. Quello che per lei era il luogo dell'eterna condanna, dove i demoni dagli occhi inquietanti roteavano le loro teste in maniera armoniosamente raccapricciante. La guferia.
Non era certa di aver avuto la deduzione corretta e poteva benissimamente rimandare la faccenda ad un altro giorno, ma in una delle sue tasche aveva riposto una lettera che desiderava consegnare prima di partire per quelle vacanze Natalizie; se non l'avesse spedita quel giorno, non sarebbe mai arrivata in tempo. Quindi se non trovava Edgar adesso, avrebbe fatto prima a consegnare quella lettera personalmente. Sospirò mentre riponeva il suo cappotto nella Sala Comune, dove ancora una volta provò invano a richiamare il suo corvo, fin quando non si rassegnò e raccolse degli avanzi di cibo – Edgar mangiava qualsiasi cosa, quindi andava bene tutto, da merendine a spuntini trafugati dalle cucine – e si incamminò verso le scale. Sperò vivamente che le facessero sbagliare strada, evitando che raggiungesse la Torre di Divinazione, ma ovviamente, quando si va di fretta le scale tendono a muoversi repentinamente; al contrario, quando i tuoi passi si muovono incerti, le scale stesse non provano alcuna facezia nel farti arrivare in ritardo e metterti i bastoni tra le ruote o, in questo caso, i gradini tra i piani. Quindi la Torre divenne uno dei luoghi più vicini e facilmente raggiungibili di tutti i tempi. Non appena fu sul pianerottolo dell'ultimo piano, la Tassorosso guardò indietro con disprezzo, lanciando uno sguardo di cruenta disapprovazione a tutte le scale appena percorse.


Si fermò almeno una decina di passi prima, deglutendo nervosamente. Aveva raggiunto l'inferno e, con il coraggio praticamente in Sala Comune, quindi dall'altra parte del Castello, la Tassorosso mosse i suoi piedi verso quel luogo oscuro. Più si avvicinava, più percepiva delle voci e più i suoi passi diventavano incerti: quegli animali demoniaci sapevano anche parlare? Il che poteva renderli più interessanti, ma sicuramente non abbassava il loro essere inquietanti. Si trattava di semplici animali, non erano creature fantastiche, era impossibile che potessero parlare, *c'è qualche trucco sotto..*
Bastò infatti raggiungere la destinazione per scoprirlo: due ragazze stavano parlando tranquillamente fra quegli esseri immondi. Una delle due era palesemente una Corvonero – indossava la sua divisa scolastica, i colori erano evidenti – mentre l'altra dai capelli castani, che indossva un berretto rosso, era di spalle e non poteva dire in alcun modo di conoscerla. Non che la Corvonero fosse tra le sue cerchie, non era abitudine della Tassorosso ricordarsi dei volti. Si fermò comunque sulla soglia della guferia, evitando di interrompere le due ragazze, ma la sua attenzione si spostò inevitabilmente verso tutte quelle teste sinistre che si voltarono nella sua direzione. Si erano mossi quasi tutti all'unisono e la nuova arrivata spalancò gli occhi trattenendo il respiro, cercando di evitare che la sua immaginazione la portasse a vedere quei mostri assalirla. Credeva che restare ferma esattamente in quel punto rendesse la situazione pacifica e riprese a respirare. «Che puzza» Disse spontaneamente, con voce flebile e un poco tremante, distogliendo finalmente il suo timore da quegli occhi infernali. Era tutta colpa del suo corvo se si trovava lì, sempre colpa sua se stringeva del cibo nella mano destra, piegata in avanti. Le bastò poco per realizzare l'errore commesso, così impegnata a trovare Edgar che non aveva minimamente pensato alle possibilità che quegli avanzi avrebbero potuto causare. Qualche gufo aveva probabilmente percepito l'odore di cibo e conseguentemente iniziò a compiere alcuni passi nella sua direzione. Mosso il primo, tutti gli altri iniziarono a salterellare verso la Tassorosso che aveva appena raggiunto il chiarore delle sue azioni. Istintivamente lasciò cadere tutto quello che aveva raccolto, lanciandolo il più lontano possibile da lei, poi si portò le braccia verso la testa per coprirla. L'assalto di quei volatili sarebbe stato ovvio, sperava solo di non aver colpito una delle due ragazze.


Salve :*-*:
chiedo venia per aver supposto di vedere Lyvie di spalle, è arrivata dopo quindi mi sono immaginata la scena in questo modo, spero non sia un problema.
In ogni caso, Edgar ci raggiungerà al prossimo turno, per questa volta la mia Tassina ha già fatto danni...scusatela!
 
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