Balla coi Gufi?, Role con Lyvie. Aperta

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view post Posted on 20/12/2020, 17:38
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Di sole e di gatti

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Amelia Gin Moonword

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10 Dicembre. Hogwarts

Gin non era ragazza da vestiti principeschi da fata. Quando lesse l'annuncio dell'imminente ballo della scuola fu subito rapita dal pensiero dei bellissimi abiti che avrebbe potuto vedere, dalle cose buonissime che avrebbe potuto mangiare, dai colori tenui e dagli odori zuccherini e terrosi dei fiori che avrebbe potuto vedere e sentire e che il mondo delle fate le faceva venire alla mente, finché con orrore non si ricordò che lei non aveva un vestito per il ballo. Non che le importasse chissà quanto: alla scuola babbana nemmeno ci sarebbe andata. Ma quando era arrivata ad Hogwarts si era ripromessa che avrebbe almeno tentato di partecipare alle attività della scuola. Ci avrebbe provato. Quindi era.... corsa in biblioteca. Si era documentata per un intero pomeriggio sulla storia delle fate e, soprattutto, sulla loro origine. La Storia della Magia era la materia che, insieme a Pozioni, la affascinava e le piaceva di più, indipendentemente dai voti che aveva e che sperava di avere. Il pomeriggio passato in biblioteca era effettivamente stato fruttuoso ed aveva finalmente capito che non avrebbe mai indossato un abito vaporoso da principessa e dai colori pastello: in primo luogo perché voleva recuperare il significato storico delle fate, e le voleva collegare alle prime fate che si conoscevano nella storia, ovvero le Parche, in secondo luogo perché il suo colore preferito, per gli abiti, era il nero e quindi su quello avrebbe lavorato.

Le era venuto in mente di realizzare un copricapo con le sue mani, cosa in cui era particolarmente brava, così come nell'arte del cucito, ma le servivano gli attrezzi principali, tra cui soprattutto il tessuto. Non aveva nemmeno portato con sé il suo cofanetto con il materiale da cucito, perché aveva pensato, all'epoca, che sarebbe stata una cosa stupida. Ed eccola invece che ora sospirava al pensiero che forse sua madre lo aveva buttato nel pattume insieme a tutta la sua roba! Ma poi, sua madre aveva davvero buttato via tutte le sue cose? Da quando aveva ricevuto la sua lettera di ammissione ad Hogwarts non le aveva praticamente più rivolto la parola. Nonna Millicent le aveva brevemente detto che la madre aveva rifiutato la strada della magia e Gin non sapeva se era anch'essa una strega o meno. Fatto stava che l'aver scoperto che lei, la figlia, era una strega e che avrebbe frequentato Hogwarts, l'aveva chiusa in un silenzio arrabbiato e quasi assoluto. A Gin pesava fino ad un certo punto: non era mai andata troppo d'accordo con la madre. Però ogni tanto ripensava con nostalgia a casa, alle serate in cui giocavano a Scarabeo con la madre e il padre, o quando aprivano una bottiglia di buon Sidro e guardavano insieme qualche film alla televisione.

Era immersa in questi pensieri quando si ricordò di una cosa: lei aveva Ka, il suo gufo nero. Avrebbe potuto mandarlo a casa dai genitori con una lettera per la madre, pregandola di inviarle il suo cofanetto del cucito e magari anche qualche pezzo di tessuto. E se proprio la madre non voleva spedirglielo, poteva sempre dire a Ka di entrare in camera sua e di cercare almeno il cofanetto. Sì avrebbe fatto così. Ka era bravo e avrebbe immediatamente capito.

Scrisse dunque una lettera alla madre su un pezzo di pergamena e si avviò alla guferia, in cerca di Ka. La lettera non era troppo melensa ma nemmeno troppo rigida. Chiedeva alla madre come andava e le diceva che le mancava ma che si trovava bene ad Hogwarts. Quindi introduceva il tema di alcune cose che aveva lasciato a casa e che potevano esserle utili. Chiudeva pregandola di consegnarle a Ka, allegava una breve lista. Mandava a lei e a papà un abbraccio e sperava di poter tornare a casa durante le vacanze estive.

Semplice quanto bastava.


Era arrivata in cima alla torre di Divinazione che ospitava la Guferia. Ormai era diventata un'esperta nel salire tutti quegli scalini. Si recava in guferia tutte le mattine per salutare Ka e portargli qualcosa da mangiare. Era diventato un gufo nero grande e maestoso e, spesso, le portava rametti, piume e fiori che trovava in giro. Sapeva che Gin poteva confezionare delle cose carine con quelle cose e a lui faceva piacere vederla felice. O almeno questo era quello che Gin si immaginava.

Anche quel pomeriggio, infatti, Ka aveva messo da parte qualche rametto colorato, davvero interessante. Forse li avrebbe potuti usare per il vestito del ballo. Gli fece una carezza, evitando di indugiare sull'odore pungente che c'era sempre in Guferia.

"Oggi devo chiederti di fare un viaggetto fino Londra. Avrei bisogno che andassi da mamma. Lo so che tu non l'hai mai conosciuta ma non è una persona cattiva: solo potrebbe non essere troppo felice di vederti" gli disse. Poi gli spiegò cosa doveva fare. Ka era un gufo molto intelligente e sembrava aver capito. Ka bubolò dolcemente, come per rassicurarla che avrebbe fatto il possibile. Gin gli diede alcuni biscotti di riserva, che Ka divorò con gioia poi gli legò la lettera alla zampa. Stava per spiccare il volo quando un rumore li fece voltare entrambi: una civetta piccola e bianca era appena entrata in guferia e, come una scheggia, si dirigeva verso di loro. Aveva un pacco tra le zampe che fece cadere in testa alla ragazza. Per fortuna Gin aveva i riflessi pronti perché lo agguantò prima che cadesse per terra. Chi poteva mandarle qualcosa? C'era un biglietto, lo aprì. Era di nonna Millicent:

"Mia cara Gin. Ho saputo che sei una giovane Corvonero. Tante congratulazioni! Avrei tanto voluto scriverti prima ma il viaggio che ho deciso di intraprendere dopo la tua partenza da casa non mi ha permesso di farlo. Un giorno ti racconterò tutto, promesso. Ma per ora ti faccio le mie congratulazioni: tu non lo sai, ma c'è una tradizione di Corvonero nella nostra famiglia. Non tutti, certo, ma io stessa ero in quella casata e sono certa che troverai amici degni di te e della tua sete di conoscenza. Il tuo compleanno è ormai passato da qualche settimana, ti mando due piccoli regali che credo gradirai. Nel pacco troverai un piccolo anello a forma di aquila, con al centro un piccolo lapislazzulo blu. L'ho fatto fare per te, in onore della casata di Corvonero. Non ha alcun potere magico ma, devo dire, che è molto bello. Poi troverai un piccolo bauletto che contiene alcuni attrezzi da cucito. So quanto sei brava nel cucito e credo che sia ora per te di possedere gli attrezzi giusti. Vedrai che con un pizzico di magia ti aiuteranno nelle tue nuove creazioni. Non fanno niente di eccezionale ma ti permetteranno di accelerare un po' i tempi! Nel cofanetto troverai anche alcuni tessuti di varia natura. Non so cosa ti può essere utile, ma ho messo alcune cose carine. Spero che questi regali ti piacciano e che ti siano utili! Con affetto nonna Cent.

PS: sono ancora in viaggio, non è prudente che mi scrivi. Invece dovresti scrivere a tua mamma, le manchi molto".


La felicità si dipinse sul volto di Gin alle parole della nonna. Non poteva credere che la nonna la conoscesse così bene da averle mandato esattamente quello che le serviva! Stava per correre in camera sua ad aprire il pacchetto, incartato con una semplice carta marrone, quanto ricordò le ultime parole della lettera di nonna "dovresti scrivere alla mamma, le manchi molto". Un nodo alla gola si formò e Gin si pentì di essere stata così orgogliosa da non averle mai scritto. Riprese dunque la lettera da Ka, aggiunse al volo qualche abbraccio e bacio in più qua e là e la riconsegnò al gufo.

"Sarà più semplice ora, se anche non ti da quello che le chiedo non importa, ok?" Ka le mordicchiò piano il dito e spiccò il volo. Gin si affacciò da una delle finestre per osservarlo volare. "Torna presto" gli urlò dietro. Teneva saldamente in mano il pacchetto ancora chiuso.







PS: 101 | PM: 50 | PC: 51 | EXP: 1




© Gaelle





Chiesto autorizzazione per cofanetto magico. Mi dicono che posso poiché non ha effetti magici particolari. È un semplice oggetto di vita quotidiana del mondo magico. Stessa cosa per i tessuti: non hanno potere di alterare le statistiche
 
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view post Posted on 23/12/2020, 21:29
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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Alla notizia del ballo, non poté che sentirsi interiormente molto, ma molto elettrizzata. Non aveva mai partecipato a balli in vita sua, di conseguenza si sentiva ancor più entusiasta del normale. Tuttavia, tutta questa sensazione di adrenalina era molto contenuta nella giovane Serpeverde. Il ballo era sulla bocca di tutti, ma lei non ne parlava: preferiva fantasticare per conto suo sull'outfit da realizzare, sugli accessori da abbinare.
Ma, di più importante, c'era sicuramente l'informare la sua famiglia sugli ultimi avvenimenti nella scuola. Non vedeva sua madre e sua nonna da mesi ormai, la mancanza soprattutto di quest'ultima cominciava a farsi sentire. Con Kyros totalmente distante da lei, si sentiva quasi soffocare. Aveva sempre avuto suo fratello al suo fianco, per qualsiasi cosa: i due gemelli sembravano quasi vivere in simbiosi. Ora che tutto era cambiato, anche Lyvie aveva percepito tale cambiamento: teneva tutto per sé, per sé e le sue lettere che spediva alla nonna.
Non era una situazione semplice, ma doveva conviverci. Avere il tanto amato ed odiato fratello nella stessa casata non aiutava, tutte le volte che aveva provato a parlarci veniva sempre rifiutata o allontanata. Cos'era cambiato? La giovane Serpeverde non sapeva proprio come spiegarselo.
Di certo, però, non voleva ammorbare ulteriormente sua nonna e sua madre con tutti quei pensieri. Ormai accennava solamente a suo fratello, parlando perlopiù dei voti che prendeva, delle lezioni, delle amicizie che era riuscita a coltivare nel suo tempo ad Hogwarts, del lavoro come garzona che aveva al Testa di Porco. Venne fuori una lettera ben corposa, che aveva piegato per bene com'era solita fare ormai.
Si recava ogni settimana alla Guferia, e quello era uno di quei giorni in cui sarebbe salita fin su alla torre di Divinazione per farlo. Fare tutte quelle scale non le pesava, non era una ragazzina pigra perché si muoveva sempre e - inoltre - ormai poteva anche salire fin su ad occhi chiusi.
Giunse in Guferia quindi, con la lettera nella mano dominante che teneva lungo il fianco. Era un orario in cui di solito non trovava mai nessuno nel posto, per cui era sicura di essere sola. Ma quando sentì al suo interno la voce di una ragazza riuscì a ricredersi e, avanzando, si rese ben presto conto che si trattasse di Amelia, la sua collega al Testa di Porco.
Si stupì di vederla lì, non trattenendosi un attimo dal proferire parola per salutarla.


« Ehi, ciao. È la prima volta che ci incontriamo ad Hogwarts o sbaglio? » domandò la moretta, osservandola con occhi incuriositi. Era venuta lì per lo stesso scopo, chiaramente.
Non aggiunse altro Lyvie, limitandosi a dare al primo gufo disponibile la propria lettera, che ben presto sarebbe giunta a casa Synfenir, in Irlanda. Era certa che, il giorno dopo, avrebbe già ricevuto risposta.


PS: 114 • PM: 57 • PC: 55 • EXP: 3




 
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view post Posted on 27/12/2020, 17:50
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Amelia Gin Moonword

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Gin era così immersa nei suoi pensieri, che già andavano con eccitazione all'oggetto che teneva fra le mani, che non sentì salire le scale. In genere era molto attenta ai rumori e non si faceva cogliere di sorpresa ma, quel giorno, la sua testa era affollata di idee. Quando una voce si rivolse a lei, si girò di scatto, quasi facendo cadere il pacchetto che aveva in mano. Lo salvò in extremis e osservò la ragazza che era entrata. Era la sua collega al Testa di Porco. L'aveva già vista diverse volte nel cambio di turno, ma non si erano mai parlate rivolte più di un veloce cenno del capo o di un saluto. Del resto Gin era ligia alle regole, almeno per ora, e quando le avevano raccomandato che ad Hogsmeade ci poteva andare solo e SOLAMENTE per il lavoro di garzone e che finito il turno doveva tornare IMMEDIATAMENTE al castello, lei aveva preso quelle raccomandazioni alla lettera. Le fece però piacere incontrare la ragazza al di fuori del lavoro. Era sempre stata incuriosita da quel volto dolco, che vedeva spesso arrossato e da quei capelli corti e ribelli. Ma sapeva che era una Serpeverde e questo l'aveva un po' frenata nel fare la sua conoscenza.

Si trovò, dunque, ad osservarla e si sentì un po' sulle spine.


«Ciao» le rispose «Sì, mi sembra che sia la prima volta che ci vediamo a scuola. Mi stavo chiedendo infatti se studiavi qui, l'altro giorno. Credo che non ci siamo mai presentate. Io sono Gin. Mi chiamo Amelia ufficialmente, ma io preferisco Gin. Tu sei Lyvie, vero?» Gin, da precisina qual era, aveva chiesto il suo nome al folletto che stava in cucina al Testa di Porco, che le aveva risposto anche se non proprio in maniera socievole.

Poi aggiunse, tendendole la mano «che ne dici del nuovo menù delle feste, bello vero?»







PS: 101 | PM: 51 | PC: 51 | EXP: 1.5




© Gaelle




Aggiungo lo spoiler, scusami. Vedi tu come proseguire il discorso sul menù. Se ci pensiamo insieme in onGDR, in questa role, brevemente, possiamo forse immaginare che ci sia stata una prima proposta che noi abbiamo migliorato. Credo più credibile.
 
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view post Posted on 25/3/2021, 09:35
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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La vide piuttosto nervosa, così Lyvie alternò per un attimo lo sguardo tra il pacchetto che quasi aveva fatto cadere e lei. Sì, paradossalmente si erano più viste al Testa di Porco che ad Hogwarts. Ma non c'era da stupirsi, il castello era davvero immenso, quasi labirintico.
Non sapeva neanche che fosse Corvonero. Almeno, non era Grifondoro.


« Sì, è la prima volta. » asserì la giovane Serpeverde, rivolgendole un sorriso accennato quando si accostò vicino ad uno dei gusti per potergli consegnare la lettera che si era portata appresso.
Non conosceva neanche il suo nome, effettivamente. Non c'erano state delle presentazioni proprio ufficiali al Testa di Porco, come spesso e volentieri succedeva. Si sapeva, non era un luogo particolarmente amichevole e accogliente.


« Lyvie, sì! Lyvie Synfenir. Gin, dunque. » ripeté il suo nome per tenerselo ben impresso in testa, sbadata com'era coi nomi in generale.
Lasciò volare il gufo, voltandosi finalmente verso di lei in modo da rivolgerle un sorriso stavolta più cordiale per la sua seconda domanda, proprio mentre le stringeva la mano per presentarsi educatamente. Il suo interesse verso il Testa di Porco era notevole.


« Non male, devo dire! Ci sono delle cose davvero interessanti. » asserì la moretta, annuendo convinta delle proprie parole. Era entusiasta quanto lei di tutta quella situazione: finalmente, qualcosa sarebbe stato organizzato per bene al Testa di Porco. Ma ciò avrebbe comportato il doppio del lavoro che, forse, era l'unica cosa che la seccava.

« Come ti stai trovando al Testa di Porco? So che non è il posto più accogliente del mondo, ma dopo un po' ti ci abitui. » chiese allora, contenta di poter fare un po' di conversazione con lei. Si sarebbero sopportate a vicenda nel pub, tanto valeva provare ad approfondire la sua conoscenza.


PS: 114 • PM: 57 • PC: 55 • EXP: 3







Scusa il ritardo biblico :flower:

 
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view post Posted on 11/4/2021, 11:29
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Dove accidenti si era cacciato quel pennuto? Era tutta la mattina che lo cercava, aveva persino rimproverato Galileo per aver tentato di spaventarlo, più che sicuramente, con i suoi agguati felini. In risposta il gatto era rimasto a dormire tranquillo sulle lenzuola, non era di certo un suo problema. Esasperata la Tassorosso era andata in giardino per trovare uno di quei cimeli inutili, ma sbrilluccicosi, che ad Edgar piacevano tanto e per i quali perdeva tutto il tempo che aveva. Si aspettava infatti di sorprenderlo a fare la stessa cosa; ma il freddo la costrinse a tornare all'interno del Castello, procurandole una triste ed agghiacciante rivelazione. I posti che il suo corvo preferiva frequentare si potevano contare sulle dita di una mano. Vuoi vedere che Edgar, a causa del freddo tipico invernale, era andato a pavoneggiarsi tra uccelli non della sua specie? Un brivido le percorse tutta la schiena, non dovuto di certo al cambio di temperatura provato nell'attraversare il portone della scuola. C'era un solo posto che da sempre evitava ad Hogwarts: tutto il Castello aveva il suo fascino ed ogni luogo, interno od esterno, destava la sua curiosità; ogni luogo, tranne uno. Quello che per lei era il luogo dell'eterna condanna, dove i demoni dagli occhi inquietanti roteavano le loro teste in maniera armoniosamente raccapricciante. La guferia.
Non era certa di aver avuto la deduzione corretta e poteva benissimamente rimandare la faccenda ad un altro giorno, ma in una delle sue tasche aveva riposto una lettera che desiderava consegnare prima di partire per quelle vacanze Natalizie; se non l'avesse spedita quel giorno, non sarebbe mai arrivata in tempo. Quindi se non trovava Edgar adesso, avrebbe fatto prima a consegnare quella lettera personalmente. Sospirò mentre riponeva il suo cappotto nella Sala Comune, dove ancora una volta provò invano a richiamare il suo corvo, fin quando non si rassegnò e raccolse degli avanzi di cibo – Edgar mangiava qualsiasi cosa, quindi andava bene tutto, da merendine a spuntini trafugati dalle cucine – e si incamminò verso le scale. Sperò vivamente che le facessero sbagliare strada, evitando che raggiungesse la Torre di Divinazione, ma ovviamente, quando si va di fretta le scale tendono a muoversi repentinamente; al contrario, quando i tuoi passi si muovono incerti, le scale stesse non provano alcuna facezia nel farti arrivare in ritardo e metterti i bastoni tra le ruote o, in questo caso, i gradini tra i piani. Quindi la Torre divenne uno dei luoghi più vicini e facilmente raggiungibili di tutti i tempi. Non appena fu sul pianerottolo dell'ultimo piano, la Tassorosso guardò indietro con disprezzo, lanciando uno sguardo di cruenta disapprovazione a tutte le scale appena percorse.


Si fermò almeno una decina di passi prima, deglutendo nervosamente. Aveva raggiunto l'inferno e, con il coraggio praticamente in Sala Comune, quindi dall'altra parte del Castello, la Tassorosso mosse i suoi piedi verso quel luogo oscuro. Più si avvicinava, più percepiva delle voci e più i suoi passi diventavano incerti: quegli animali demoniaci sapevano anche parlare? Il che poteva renderli più interessanti, ma sicuramente non abbassava il loro essere inquietanti. Si trattava di semplici animali, non erano creature fantastiche, era impossibile che potessero parlare, *c'è qualche trucco sotto..*
Bastò infatti raggiungere la destinazione per scoprirlo: due ragazze stavano parlando tranquillamente fra quegli esseri immondi. Una delle due era palesemente una Corvonero – indossava la sua divisa scolastica, i colori erano evidenti – mentre l'altra dai capelli castani, che indossva un berretto rosso, era di spalle e non poteva dire in alcun modo di conoscerla. Non che la Corvonero fosse tra le sue cerchie, non era abitudine della Tassorosso ricordarsi dei volti. Si fermò comunque sulla soglia della guferia, evitando di interrompere le due ragazze, ma la sua attenzione si spostò inevitabilmente verso tutte quelle teste sinistre che si voltarono nella sua direzione. Si erano mossi quasi tutti all'unisono e la nuova arrivata spalancò gli occhi trattenendo il respiro, cercando di evitare che la sua immaginazione la portasse a vedere quei mostri assalirla. Credeva che restare ferma esattamente in quel punto rendesse la situazione pacifica e riprese a respirare. «Che puzza» Disse spontaneamente, con voce flebile e un poco tremante, distogliendo finalmente il suo timore da quegli occhi infernali. Era tutta colpa del suo corvo se si trovava lì, sempre colpa sua se stringeva del cibo nella mano destra, piegata in avanti. Le bastò poco per realizzare l'errore commesso, così impegnata a trovare Edgar che non aveva minimamente pensato alle possibilità che quegli avanzi avrebbero potuto causare. Qualche gufo aveva probabilmente percepito l'odore di cibo e conseguentemente iniziò a compiere alcuni passi nella sua direzione. Mosso il primo, tutti gli altri iniziarono a salterellare verso la Tassorosso che aveva appena raggiunto il chiarore delle sue azioni. Istintivamente lasciò cadere tutto quello che aveva raccolto, lanciandolo il più lontano possibile da lei, poi si portò le braccia verso la testa per coprirla. L'assalto di quei volatili sarebbe stato ovvio, sperava solo di non aver colpito una delle due ragazze.


Salve :*-*:
chiedo venia per aver supposto di vedere Lyvie di spalle, è arrivata dopo quindi mi sono immaginata la scena in questo modo, spero non sia un problema.
In ogni caso, Edgar ci raggiungerà al prossimo turno, per questa volta la mia Tassina ha già fatto danni...scusatela!
 
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view post Posted on 12/4/2021, 10:26
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Ka era già lontano. Lo si poteva ancora scorgere all'orizzonte e presto si sarebbe confuso con la nebbia invernale che iniziava a salire dal lago. L'attenzione di Gin era rivolta alla collega del Testa di Porco che si era appena presentata. Gin ricordava bene: non si erano mai incrociate ad Hogwarts. Come era possibile? Il castello era davvero così grande?

«È strano che non ci siamo mai viste, non trovi? Anche se devo ammettere che a parte le aule delle lezioni, la biblioteca e la mia Sala comune non è che io giri molto per il castello!» il suo tono di voce si era fatto più frizzante... qualcosa le frullava per la testa.

«Comunque è un piacere conoscerti al di fuori di quel tugurio, Lyvie» e subito aggiunse «mi trovo bene al Testa di Porco: ho una lista interminabile di libri che vorrei comprare, e la paga del locale spero mi aiuti a fare qualche acquisto! Per non parlare delle cioccorane...Tu collezioni le figurine?».

Gin stava finendo di parlare quando un'altra ragazza si affacciò all'ingresso della guferia: sembrava più grande di loro e aveva dei capelli neri drittissimi. Ad Amelia fecero venire subito in mente le immagini di Cleopatra che aveva visto nei libri babbani. La ragazza non fece in tempo ad entrare che subito fu quasi assalita da un gruppo di gufi. Un leggero odore di tramezzini prosciutto e maionese arrivò alle narici di Gin e il suo stomaco brontolò: ancora una volta doveva aver saltato la merenda o, peggio, la cena. Quanto tempo era passato da quando si era avventurata verso la guferia?

«Ciao» disse Gin rivolgendosi alla nuova arrivata. Educazione e cordialità erano per lei una caratteristica naturale. Ma, nel trambusto causato dai gufi che cercavano di arraffarsi pezzi di cibo, non sapeva se il suo saluto si sarebbe sentito. Che la nuova arrivata avesse bisogno di aiuto? I gufi non se la sarebbero certo mangiata!!! O forse sì?







PS: 103 | PM: 51 | PC: 51 | EXP: 1.5




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Era vero, era proprio strano che non si fossero mai viste al di fuori del Testa di Porco, fino a quel momento. Nonostante tutti i mesi passati ad Hogwarts, spesso e volentieri Lyvie si perdeva ancora, dunque pensò che fosse più che normale perdersi visi conosciuti per strada.

« Davvero? Allora qui sono io quella che gira un sacco, perdendosi sempre. » ironizzò la moretta, concordando però silenziosamente con lei sul fatto che, sì, era piuttosto strano il fatto che non si fossero mai viste tra quelle mura.
Alle sue parole non poté che sorriderle, annuendo di conseguenza per tutta quella sua voglia di lavorare in quella topaia per arricchirsi la sacca. Era, in fondo, quello che faceva anche lei.

« Sui libri sono d'accordo, mi piace molto leggere! Fortunatamente abbiamo anche le mance da dividere, sicuramente riusciremo entrambe ad andare a comprare qualche manuale in più! Potremmo andare insieme, volendo... E, no, non colleziono figurine. Però adoro le cioccorane! » replicò infine, svelandole il lato più goloso di sé. Adorava davvero le cioccolate, così come tutti i dolci presenti sul mercato magico.
Fu pochi attimi dopo che percepì dietro di sé l'ingresso di una terza persona che, voltandosi, si rivelò essere per lei un volto sconosciuto. Era sicuramente una Tassorosso, forse più grande di loro due: una Tassorosso decisamente spaventata. Per quale strano motivo?
Lyvie aggrottò le sopracciglia, incredula e confusa per il suo comportamento. Ma presto capì che la sua paura era causata dalla presenza dei centinaia di gufi presenti nella struttura. Aveva fifa dei pennuti?
Quasi rise la giovane Serpeverde, soprattutto quando gettò a terra il tramezzino che stava mangiando - pessima mossa in presenza di gufi affamati come cani -, il più lontano possibile da sé. Quando si coprì la testa con le mani fu come la ciliegina sulla torta per lei: non poté trattenere una risata, proprio dopo che Gin decise di salutarla.

« Guarda che non ti mangiano. Li hai distratti per bene col tuo tramezzino. » scherzò la Serpeverde, dopo essersi girata per osservare meglio la scenetta esilarante, avrebbe pagato per rivederla di nuovo.
Come poteva avere paura dei gufi? Erano adorabili!


PS: 114 • PM: 57 • PC: 55 • EXP: 3







Perdonate il ritardo imperdonabile :flower:
 
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view post Posted on 27/1/2022, 12:38
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Il caos generato dal repentino battito di ali dei diversi pennuti nella sala, causò non poco trambusto. Piume fugaci si sollevarono insieme alla polvere, mentre tutti i volatili attratti dal cibo si riversavano sul pavimento. La Tassorosso, con ancora la testa coperta per lo spavento, fermò la paura e la voglia di scappare quando udì le parole della ragazza di spalle, seppure non sembravano proprio dette per tranquillizzarla. Liberò il capo dalla sua presa per guardarsi intorno, notando il movimento del polverone che lentamente si posava tra le beccate dei pennuti. Era una scena a dir poco riprovevole, non riusciva a guardare l'affanno delle piume che lottavano per quel po' di cibo. Così alzò lo sguardo, per trovare la calma del motivo per cui si era recata in guferia, del quale si era ormai già pentita. Notò le due ragazze ora rivolte verso di lei: una evidentemente preoccupata per la sua incolumità, l'altra con espressione totalmente opposta. Si soffermò su quest'ultima, chiedendosi se la sua fosse stata una scena davvero ridicola. In effetti aveva poco senso la paura dei gufi, avrebbe potuto ammetterlo, di contro però non riusciva proprio a superarla. Ne avete mai visto uno da vicino? Con la testa che ruota su se stessa per fissarti da ogni angolazione? Da brivido.
In ogni caso, visto il sorriso divertito della ragazza, le guance della Tassorosso iniziarono a divampare per l'imbarazzo
«Ciao» Rispose al saluto con tono basso ed impacciato, spostando fugacemente l'occhio sui pennuti per accertarsi che fossero ancora concentrati su altro, oltre che per evitare di incorciare quello sguardo derisorio. «Fortuna che non mangiano anche carne umana..» Aggiunse poi sarcasticamente. «La scena sarebbe potuta essere decisamente più inquietante.» Ed il solo pensiero le procurò dei brividi lungo la schiena. Come facevano a starsene a chiacchierare tranquillamente in quel posto? Deglutì risollevando lo sguardo, non sapendo più dove poter guardare. Si concentrò quindi sulla Corvonero che sembrava aver preso la situazione in maniera meno divertita. «Ero venuta qui per cercare il mio corvo, spero di non aver interrotto nulla..» Si scusò implicitamente, cercando di muoversi in un cerchio con centro il marasma di volatili, che probabilmente stavano terminando quel poco di cibo lanciato, e raggio decisamente lungo per quanto possibile in quella stanza. Teneva d'occhio i movimenti di quei famigli, compresi quelli che non erano stati attratti dal lancio del piattello, mentre li squadrava uno per uno, senza però trovare il suo. Era strano che non fosse nemmeno lì, stava per perdere la pazienza. Le aveva fatto rischiare un infarto, oltre che una bellissima figurina da idiota, non poteva farla andare via a mani vuote. Stava per chiedere alle due ragazze se lo avessero visto, pensando di descrivere il suo piumaggio probabilmente facile da notare, quando alcuni volatili decisero di allontanarsi dal luogo della zuffa, per trovare spazio altrove. Anche questa volta, fu istintivo sollevare le braccia, seppure il pudore gliele avesse frenate ad altezza delle spalle.
«Maledetti esseri» Borbottò sottovoce. «Edgar, se sei qui per favore..» *Risparmiami questa agonia* Completò la frase nella sua mente, sperando che la pronuncia di quel nome da parte sua giungesse all'apparato uditivo del corvo. Era idiota anche non trovare il proprio postino in mezzo a tutti gli altri?

 
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Gin era molto dispiaciuta per l’inquietudine della giovane Tassorosso. Era più grande di loro; di qualche anno, a giudicare dal suo aspetto. Si capiva che era abituata alla vita nel castello e si capiva anche che quello non era il suo luogo preferito. Al movimento dei gufi anche Gin si era leggermente scossa, in fondo erano in netta minoranza. Ma la paura che le sembrava di leggere nella ragazza pareva molto maggiore del lieve spavento causato dal trambusto. Lyvie invece sembrava divertita.

«Fortuna che non mangiano anche carne umana.. La scena sarebbe potuta essere decisamente più inquietante.» disse la ragazza.

«Eh sì, è proprio una fortuna! Anche perché temo che in quel caso non ti sarei potuta essere di grande aiuto. Praticamente conosco due incantesimi in croce, e nemmeno bene!» le disse sperando di distrarla con le sue parole. Quindi aggiunse «Non ti preoccupare, non hai interrotto nulla. Io e Lyvie siamo entrambe impiegate al Testa di Porco come garzoni e dicevamo che era strano non esserci mai incontrate nel castello, prima di oggi. E guarda in che posto ci siamo trovate! Comunque io sono Gin. Non so come, ma se posso esserti d’aiuto volentieri...» disse porgendo la mano alla Tassorosso e dimenticandosi, dato il trambusto, la proposta di Lyvie di andare insieme a spendere la paga.









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L'imbarazzo della ragazza era chiaro e palpabile, come biasimarla? Ma chi era, in fondo, Lyvie per giudicare: ognuno aveva le sue paure. Lei era la prima fifona, anche se non lo avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura. Giocava a fare la coraggiosa, ma sotto sotto un po' il timore la frenava spesso.
Fu alle parole della nuova arrivata che si lasciò andare ad un piccolo sorriso divertito, osservandola con occhi curiosi. Si poteva dire che aveva cominciato a starle simpatica o, almeno, questa fu la sua prima impressione. In fondo, la prima impressione era tutto per lei: se qualcuno le stava simpatico a pelle, si cominciava già sulla strada giusta in termini di relazioni sociali.

« Inquietante? Sarebbe stato un horror. E tu la vittima. » ironizzando, incrementò volutamente la paura della Tassorosso, non potendo proprio fare a meno di mettere il dito nella piaga per il puro gusto di giocare sulle sue paure. Non lo faceva con cattiveria, era solo puro divertimento.
Rivolse uno sguardo complice a Gin, ritrovandosi completamente con le sue parole: erano solo delle studentesse del primo anno, in fondo.

« Non interrompi nulla. » la rassicurò infine, come per mettere un "cerotto" sul suo comportamento punzecchiante che, per certe persone, poteva risultare antipatico.
Ci pensò l'amica Corvonero a spiegarle il loro rapporto e cosa stessero facendo nel momento del suo arrivo, quando aggiunse: « Mi sembra proprio di aver visto un corvo. Forse sopra? », cercò ora con lo sguardo il pennuto dal colore come la pece, proprio subito dopo la proposta di aiuto da parte dell'amica.

« Ci mettiamo all'opera? »


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view post Posted on 10/3/2023, 10:05
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Le risposte delle due studentesse erano praticamente opposte: lo Yin e lo Yang; la Luna e il Sole nell'universo; Jack e Locke persi sull'isola. Eppure erano lì insieme, magari come il polo positivo e quello negativo delle calamite. Non sapeva cosa stessero facendo prima del suo arrivo, tutto era possibile: potevano stare litigando, inevitabilmente in disaccordo su qualcosa, oppure il contrario animate dal fascino dei poli che si attraggono. In entrambi i casi era innegabilmente curioso, la Tassorosso avrebbe davvero voluto saperlo, ma probabilmente il suo comportamento aveva cambiato le carte in tavola. Quante possibilità ci sono di incontrare qualcuno che ha paura dei gufi?
Tutta la magia dell'ignoto, che rendeva l'immaginazione della ragazzina libera di costruire qualsiasi tipo di immagine, fu comunque spezzata dalla spiegazione della Corvonero che, con gentilezza, aveva giustificato il motivo per cui i suoi gesti maldestri non avevano interrotto nulla. Avrebbe voluto sorridere per rinnovare le sue scuse e ringraziare della cortesia, ma la scena horror di quegli esseri che beccavano sulle sue viscere, estraendole al di fuori del suo corpo in un lago vermiglio, la immobilizzò; le gote arrossate persero colore in un battito di ciglia interrotto. Le parole dell'altra studentessa erano state letali. Fortunatamente anche quella crudeltà aveva trovato un po' di premura e seppure la Tassorosso non sapeva se dovesse considerarla una battuta e riderci sopra, ingoiò il magone e si ricompose per tornare cordiale:
«Grazie per l'aiuto» Fece qualche passo con più tranquillità, ormai quegli esseri immondi erano pian piano tornati ad appollaiarsi, qualcuno con uno spuntino in più degli altri e in generale tutti ignari di quello che avevano causato. Una volta più vicina, strinse con educazione la mano della Corvonero, che ora aveva un nome anche per lei. «Io sono Gwen, piacere» Si aspettava che anche l'altra ragazza si presentasse, seppure il suo nome era appena stato pronunciato da Gin, ma non si azzardò a porgerle la mano se non lo avesse fatto lei per prima: non era il tipo da costringere qualcuno a fare qualcosa, in nessun modo, anche se il suo sguardo era palesemente curioso.

«Si chiama Edgar» Disse poi. Probabilmente il nome del suo famiglio era già chiaro a tutti, ma non ricordava di averlo nominato fra quei batticuori, quindi le sembrò doveroso presentarlo. «È un bianconero facile da notare: è come se indossasse un gilet. E ne va molto fiero!» Aggiunse, ritenendo ovvio quel commento sulla razza del suo corvo, dopo iniziò anche lei a cercare nel punto in alto dove le sembrava stesse guardando l'altra ragazza.
Il tanto desiderato animale fece la sua entrata direttamente dall'esterno, attraversando gli archi delle finestre utilizzate dai volatili come porto di partenza per le loro consegne.
Quindi in realtà Edgar non era nella guferia – non ancora almeno – e la Tassorosso aveva rischiato inutilmente che il suo cuore smettesse di battere.
«Eccoti!» Il tono era sia indignato che lieto di rivedere il pennuto il quale, dopo un breve volo da esibizionista quale era, si posò sul braccio della studentessa, che glielo aveva allungato d'istinto per consentirgli l'atterraggio. Non era chiaro se fosse stato all'esterno tutto il tempo, magari fermo su alcune sporgenze della guferia, e dopo aver sentito il suo nome fosse entrato attratto dal richiamo della sua padrona, oppure se era tutta una fortunata coincidenza. Il problema principale era che stringeva con fierezza qualcosa nel suo becco: aveva trovato l'ennesimo ed inutile gingillo che rifletteva la luce. «Cos'hai trovato questa volta?» In questo caso il tono della Tassorosso era evidentemente cambiato, stufo dei capricci del volatile. Aveva aperto il palmo dell'altra mano verso Edgar, per fargli capire di dovergli consegnare quel tesoro, ma il pennuto sembrava schizzinoso. «Avanti, vediamo!» Il corvo girava il suo becco mentre la studentessa cercava di convincerlo a star fermo: una scenetta che dall'esterno poteva sembrare divertente, oppure totalmente tediosa.
Alla fine comunque, con una buona dose di pazienza, la Tassorosso riuscì a farsi consegnare il fantomatico oggettino. Si trattava di un fermaglio, uno di quelli a scatto in metallo, sul quale erano presenti alcuni finti diamantini che riflettevano la luce fin troppo bene. Non era il genere di accessorio che la ragazzina usava abitualmente, era certa che non fosse suo ed il problema sorse immediatamente: Edgar era un ladro!
«Dove lo hai preso?» Disse preoccupata, come se avesse potuto capire la risposta. Poi si rivolse alle altre due studentesse con malinconica speranza: «Ne avete mai visto uno prima?»

 
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view post Posted on 3/3/2024, 16:05
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Amelia Gin Moonword

studentessa |11 anni | I anno | Corvonero | Mood: | Outfit: divisa Corvonero











Gwen e Lyvie. Gin voleva imprimersi bene nella mente i loro nomi. Certe volte aveva la tendenza a dimenticarsi le cose ma non voleva assolutamente farlo in quel caso. Erano due ragazze molto diverse tra loro e Gin si stava chiedendo perché, in fin dei conti, stavano tutte e tre lì. Certo, c’era il caso che le aveva riunite. Ognuna di loro aveva il suo obiettivo personale per quella giornata ma, per qualche ragione, il fato le aveva riunite in quella stanza maleodorante e piena di spifferi che era la guferia.

*Devo forse andare via ? O devo stare e vedere che succede?* si ritrovò a pensare. In fondo, aveva il pacchetto regalo della nonna ancora in mano e ancora non aperto. La curiosità era fortissima ma allo stesso tempo le sarebbe piaciuto fare due chiacchere con le ragazze appena conosciute. Sembravano interessanti. Certo Gwen era molto più grande di lei, poteva vederlo chiaramente. Sicuramente era solo carina perché è questo che fanno i ragazzi più grandi con le matricole. Mentre stava decidendo cosa fare, arrivò quello che sembrava il corvo tanto atteso dalla ragazza più grande.

«Cos'hai trovato questa volta?» quella frase la riscosse dai suoi pensieri e in quel momento Gin decise che il suo pacchetto poteva aspettare ancora un poco. Osservò la scena. Il corvo sembrava aver portato qualcosa, ma non sembrava propenso a consegnarlo alla sua padrona. Gin rise a quella scenetta.

«Sembra proprio avere un bel caratterino il tuo corvo!» disse sorridendo.

Finalmente il corvo mollò la presa. Dalla sua posizione non riusciva a vedere bene cosa avesse consegnato ma Gwen colmò la sua curiosità mostrando alle altre l’oggetto. Era una spilla.

«Ne avete mai visto uno prima?» chiese Gwen.

Gin si avvicinò di qualche passo e lo osservò meglio.

«Non, direi. Ma anche il mio gufo ogni tanto mi porta delle cose. Lui si limita a cose rotte o rametti e foglie a dire il vero…. però con il ballo imminente… immagino che quasi tutte le ragazze del castello abbiano tirato fuori i loro ornamenti» disse infine.

*Ornamenti??? Ma dove vivi, nel Medioevo?* disse tra sé e sé, pensando di star facendo una figura non proprio brillante.









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Chiedo umilmente perdono per l'attesa. Sono però finalmente tornata, quindi risponderò più velocemente da qui in avanti!
 
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view post Posted on 8/3/2024, 22:16
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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Capì che la propria provocazione era andata a segno, cosa che la fece sorridere inevitabilmente divertita. Non voleva stuzzicarla troppo però, limitandosi così a cambiare argomento. Sapeva che quello non era un comportamento molto simpatico, soprattutto per determinate persone, ma la Serpina - in uno strano e contorto modo - stava cercando un modo per connettere con la nuova arrivata, perché la incuriosiva.
La tipa sembrava chiamarsi Gwen, porse prima la mano a Gin, che sicuramente era più alla mano di lei. Tuttavia, Lyvie non era affatto una persona maleducata. Difatti, non esitò nell’allungare una mano verso di lei per prima, facendole un cenno del capo con la consapevolezza di non dover ripetere nuovamente il proprio nome, perché la collega l’aveva fatto per lei. Si aspettò che ricambiasse il gesto.
Dovevano cercare un corvo di nome Edgar. Ma com’era che, proprio lei, avesse un famiglio del genere? Perché prendere un pennuto se aveva paura?
Decise che non erano affari suoi.

« Un bianconero? Troviamolo, dai! Vorrei vederlo. » incuriosita dall’aspetto di questo fantomatico corvo, avanzò un passo per prestarsi di buon grado in quella ricerca, con occhi vispi.
E così questi si alzarono con quelli di Gwen, dopo aver rivolto uno sguardo veloce a Gin. Un bellissimo corvo con tanto di gilet - gli mancava solamente il papillon - entrò nella guferia proprio in quel preciso momento. Che tempismo!
Edgar volò verso di loro e atterrò sul braccio della tassorosso, incuriosendo ulteriormente la moretta. Soprattutto nel momento in cui notò anche lei qualcosa di luccicante che teneva nel becco. Osservò la scenetta in silenzio, accennando un sorriso per l’ilarità della situazione.
Poi, si concentrò su quel fermaglietto. Alla domanda di Gwen ci pensò su un attimo, ma quel piccolo oggetto non faceva scattare alcuna campanellina nel proprio cervello.
Non poté che asserire alle parole di Gin, dandole pienamente ragione.

« Potrebbe essere di qualche studentessa. Non è che possiamo fare una specie di annuncio? Magari è un oggetto importante per qualcuno. » provò a suggerire Lyvie, stavolta in maniera seria in merito all’argomento.
Conosceva bene l’importanza che si poteva dare agli oggetti materiali, per cui non poté che prendere quella situazione con le pinze, mentre con lo sguardo cercava una risposta dalle due.


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view post Posted on 13/4/2024, 11:14
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Dunque anche l'altra ragazza aveva deciso di stringerle la mano; in risposta la Tassorosso le offrì una stretta poco salda e oltremodo gelida: era evidente il disagio che stava provando in quel momento e la sua mano rifletteva proprio tale emozione. Aveva dimostrato pienamente il suo 'speciale' rapporto con quelle creature e forse per le due nuove conoscenze sarebbe stato facile immaginare il motivo per cui aveva scelto un corvo come postino. Dal suo punto di vista, i corvi possiedono di gran lunga un'eleganza maggiore rispetto ai gufi e generalmente sono molto più intelligenti: è noto che i corvi siano in grado di risolvere problemi complessi che riguardano la quotidianità e sanno adattarsi ad ambienti e situazioni di ogni tipo. Mentre i gufi... Per lei sono sempre stati una fonte di disagio, non solo per il loro modo inquietante di guardarsi intorno – possono ruotare il collo senza finire in ipossia! – ma anche per i suoni che disturbano la quiete notturna. Ovvio dunque che preferisse la natura elegante e discreta dei corvi.
Il suo Edgar aveva un carattere esibizionista, forse proprio perché lei stessa era stata conquistata dal suo piumaggio elegante e lo aveva sempre ammirato per questo, accentuando così la sua vanità, ma non era questo il suo maggior difetto. In quel momento infatti, ne aveva dimostrato uno decisamente più grave che la Tassorosso conosceva, anche se il famiglio non era mai arrivato a tanto. Di solito raccoglieva cianfrusaglie inutili e senza alcun valore, per lui meravigliose esclusivamente per il modo in cui riflettevano la luce; spesso infatti i suoi regali erano pezzi di oggetti in alluminio consumati dal tempo. Persino la Corvonero aveva confermato questa natura, comunque tipica dei volatili,
«Già, suppongo sia un desiderio innato per la costruzione di un nido.» E non era di certo la prima volta che sentiva di considerare tale aspetto. «Anche Edgar ha sempre prediletto cose sostanzialmente inutili..» Questa volta però c'era un vero e proprio «Ornamento» Ripeté le parole di Gin con tono interrogativo: aveva pienamente ragione e la sua incertezza era dovuta principalmente all'argomento 'ballo' più che alla parola scelta. Osservò il trofeo dell'animale mentre pensava che aveva sempre visto le sue coetanee darsi un mucchio da fare in vista di questi eventi, al contrario suo che ci pensava sempre con superficialità, quindi la Corvonero aveva sicuramente centrato la situazione.
L'idea dell'annuncio proposta poco dopo sembrava perfetta, avrebbe persino potuto scusarsi della sfrontatezza di Edgar con la legittima proprietaria. La Tassorosso era già più rincuorata e stava per rispondere a Lyvie con entusiasmo, pronta ad immaginarsi i volantini da preparare per l'occasione, quando dalle sue spalle iniziarono ad udirsi imprecazioni accanite e colme di astio.

«Quel corvo schifoso! Lo spennerò una piuma alla volta!»
Era chiaramente una voce maschile e dal respiro sembrava essersi affannato, probabilmente all'inseguimento del colpevole. Aveva sicuramente visto volare Edgar verso la guferia e lo aveva rincorso il più in fretta possibile per raggiungerlo, ma giunto lassù si era trovato in una stanza molto meno vuota di quel che si aspettava: l'animale che inseguiva era posato sul braccio della Tassorosso, la quale impugnava l'agognato fermaglio. L'evidenza sembrava praticamente ovvia, «È tuo quel ladro disgustoso?!» Il ragazzo puntò subito il dito verso di lei, ma non appena notò il fermaglio si precipitò a strapparglielo dalle mani con sdegno. Quei gesti avevano indispettito il corvo che iniziò a sbattere le ali gracchiando in difesa della sua strega. Avrebbe potuto beccarlo in qualsiasi momento e la Nieranth fece qualche passo indietro per allontanarlo dal ragazzo, cercando di calmare il suo famiglio. Era stata presa alla sprovvista e più che tranquillizzare tutti, non sapeva cos'altro fare: «Non lo aveva mai fatto prima! Ti chiedo scusa!»


Forse mi piace far danni?
Non ho volutamente descritto il ragazzo, fatene ciò che vi pare..sono curiosa! :fru:
 
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13 replies since 20/12/2020, 17:38   399 views
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