I luoghi del Guardiacaccia

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view post Posted on 16/12/2020, 12:48
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La capanna del Guardiacaccia si presenta come un edificio di modeste dimensioni costituito interamente di pietre dalle quali, in alcuni punti, spiccano erbe spontanee. Di forma circolare, il tetto rassomiglia al tradizionale cappello da mago.
L'interno è costituito da un'unica stanza circolare con un piccolo bagno oscurato, un cucinotto, un tavolo circolare in mogano circondato da un paio di ceppi, un camino, un armadio, una poltrona ed un ampio letto.
Un arredamento minimal e rustico rivelano un sapiente sfruttamento delle risorse naturali.
L'unica modifica rimasta dal predecessore è costituita da una botola situata al centro della stanza nascosta dal tavolo; Lucien non ha ancora avuto modo di scoprire cosa custodisca.
Usciti dalla pesante porta di legno e discesi i tre scalini di pietra, se si volge lo sguardo ad ovest è possibile scorgere il capanno degli attrezzi, un secondo edificio più piccolo ma figurativamente molto simile alla capanna. Il capanno ospita, da nome, i principali attrezzi del mestiere -se si esclude la bacchetta- come seghe, asce, sacchi di mangime per le creature magiche, fertilizzanti, cataste di legno e asce di varie dimensioni ecc.
L'ingresso è salvaguardato da un ampio lucchetto incantato mediante Colloportus, in modo da assicurarne l'accesso unicamente all'addetto ai lavori, piuttosto che ai curiosoni o malintenzionati.
A pochi metri dagli edifici si trova il celeberrimo orto delle zucche, famoso quasi quanto il Platano Picchiatore. Diverse famiglie di cucurbitacee vengono amorevolmente coltivate nei perimetri delimitati da staccionate di legno e sfruttate dagli elfi delle cucine per la preparazione del succo di zucca e, ad Halloween, per le tradizionali decorazioni del castello. Contrassegnato da un cartello che ne rimarca la pericolosità, un piccolo spazio riservato alle zucche carnivore, pericolose per chiunque non sappia come approciarvisi.


terrari e creature
Fate sono tre e si dividono l'habitat su misura ricreato in un'ampolla di vetro, che permette loro un facile accesso e la visione del mondo che le circonda. La loro scarsa intelligenza le rende creature mansuete, seppur vanitose e facilmente irritabili, che non si avventurerebbero mai oltre i confini imposti e dunque facili da gestire.
Ciascuna può deporre fino a cinquanta uova che vengono deposte sotto le foglie. Una volta schiuse appaiono delle larve colorate che dopo dieci giorni filano un bozzolo dal quale dopo un mese escono in versione adulta. Sono materia di studio del primo anno di Cura delle Creature Magiche, inoltre producono diversi ingredienti utili per la preparazione di pozioni, come la polvere ottenuta dall'essiccamento e sbriciolamento delle ali, utile per produrre la Pozione Soporifera.
I nuovi esemplari vengono ciclicamente rilasciati una volta pronti e tre di questi restano nell'ampolla fino alla nuova schiusa, perciò ogni anno gli studenti che le ammirano ne vedranno di nuove, con sfumature delle ali sempre diverse.


Streeler Quest'anno l'enorme lumaca gigante di nome Harold, portata a Hogwarts da Hagrid a suo tempo, ha raggiunto i due metri e mezzo. Dimora in una speciale serra situata all'inizio della Foresta Proibita, resistente alla scia velenosa della lumaca. È ricoperta di 3-5 cm di substrato, corteccia delle piante di sughero e rami di alberi morti. Vederla muoversi lentamente nel proprio spazio vitale è affascinante per via dei continui mutamenti cromatici del suo guscio.
La creatura viene nutrita con gli scarti delle cucine o si nutre autonomamente di piccoli roditori e produce una buona quantità di bava di Streeler, utile in Erbologia e nella disinfestazione di varie erbacce. Viene inoltre sfruttata per contenere la colonia di Horklump che infesta l'orto.


Horklump un'infestazione di Horklump nell'orto delle zucche rappresenta uno dei lasciti del predecessore di Lucien, Ethan. Fortunatamente la cosa è stata circoscritta ad una piccola zolla di terra delimitata da uno steccato. La bava di Harold permette di limitarne l'espansione, difatti sono materia di studio per gli studenti, curiosi di abbandonare le raffigurazioni nei libri e vederne degli esemplari dal vivo. Anche per questo la colonia non è stata completamente sterminata, inoltre gli Horklump, che si nutrono autonomamente di vermi terricoli, forniscono alla scuola una scorta illimitata di succo di Horklump, utile per le pozioni.


Augurey Tear è un anziano esemplare femminile di Fenice Irlandese dalle fattezze analoghe ad un avvoltoio smunto e provato. Vive a Capo tempesta, così Lucien ha denominato l'habitat che lo ospita, un nido di rose canine e rovi a forma di lacrima dove una pioggia incantata cade sul suo occupante creando un notevole effetto scenico (senza, ovviamente, bagnare davvero il volatile). Il suo straziante verso, basso e pulsante, funge da segnatempo per il Guardiacaccia il quale sfrutta le previsioni di pioggia per gestire al meglio le proprie mansioni. In inverno, però, quando il gemito diventa pressochè interrotto a causa delle continue piogge, viene talvolta silenziato attraverso il medesimo incantesimo usato per i Fwooper.


Il Platano Picchiatore fu piantato nel giardino di Hogwarts nel 1971 ed è un particolare tipo di salice molto raro ed aggressivo. Essendo vecchio dorme per la maggior parte del tempo, ma se qualcuno gli si avvicinasse producendo un suono o toccandolo, esso si risveglierebbe furente, emettendo un verso simile a quello di un orso ma più profondo e spaventoso. Per effettuare l'ordinaria manutenzione, la potatura di alcuni rami o la raccolta dei fiori che nascono in primavera -simili a peli lanosi i cui frutti sferici sono ricoperti di semi molto preziosi- Lucien preme le radici aggrovigliate al fine di placare il moto impazzito dei rami, oppure ripiega sull'incantesimo Immobilus.
Il precedente Guardiacaccia aveva affisso una serie di cartelli a qualche metro di distanza dall'iroso tronco come monito perché nessuno vi si avvicini, rischiando una visita in Infermeria.

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Il cosiddetto lago nero è un grande lago d'acqua dolce situato a sud del castello di Hogwarts, che si trova su una scogliera a picco sull'acqua. Il lago ospita abitanti molto insoliti tra cui un calamaro gigante, che il Guardiacaccia deve controllare che riposo mansueto nelle acque lacustri e non diventi un pericolo per gli abitanti del castello, un villaggio di Tritoni, Avvincini e una comunità di Maridi. Il lago ha un diametro di circa mezzo miglio e sotto di esso si trova il Sotterraneo di Serpeverde, la terza camera più grande del castello.
Secondo la tradizione, ogni anno o nuovi studenti raggiungono Hogwarts per la prima volta attraversando il lago in barca, accompagnati dal Guardiacaccia che va a prenderli al termine della corsa del treno.
Su un lato del lago si trova l'isola degli Asticelli dove ci sono alcuni alberi, uno dei quali contenente queste creature.


la foresta proibita
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È una fitta foresta situata ad est del castello e composta da faggi, querce, pini, sicomori e tassi, oltre ad un fitto sottobosco come l'erba nodosa e spine. Ci sono sentieri, ruscelli e alcune radure. Fuori dal sentiero la strada è quasi impraticabile, anche se alcuni maghi e creature sono riusciti ad attraversarla.
La foresta ospita un vasto e strano assortimento di creature, talune molto pericolose. Tutto ciò che è selvaggio e pericoloso trova posto nella fitta boscaglia, si parla addirittura di licantropi, cani a tre teste e Troll.
Gli studenti di Hogwarts non hanno il permesso di avventurarvisi, tranne in occasionali lezioni di Cura delle Creature Magiche accompagnati dal docente o per punizioni, di cui si fa carico il Guardiacaccia.
Lucien vi spende molto tempo per controllare che i villaggi dei Centauri prosperino in serenità, così come gli Ippogrifi, Unicorni e Threstal, oltre che occuparsi del loro sostentamento.
Naturalmente per farlo deve stare molto attento a non incrociare creature pericolose come le Acromantule che dimorano nelle caverne.

Threstal sono enormi cavalli alati visibili solo alle persone che hanno assistito alla morte. Lucien in tal senso ha tristemente l'opportunità di accostarvisi nella condizione più ottimale, ossia vedendoli. Sebbene il loro aspetto possa indurre a credere il contrario, queste creature hanno un'indole docile e tranquilla e se non vengono disturbati non nuocciono a nessuno. Sono onnivori e nonostante allo stato brado caccino piccoli mammiferi e uccelli, sono anche spazzini e non esitano a mangiare le carogne o i rifiuti, perciò Lucien porta loro gli avanzi delle cucine del castello che possono risultare idonei alla loro nutrizione.
Trainano le carrozze dal villaggio di Hogsmeade a Hogwarts.

Ippogrifi sono creature volanti con la testa, le ali e le zampe anteriori di un'aquila gigante ed il corpo (comprese le zampe posteriori e la coda) di un cavallo. I loro occhi sono arancioni, mentre i colori dei singoli ippogrifi variano ed includono il nero, il bronzo, castagna, grigio e roano. Ippogrifi addomesticati dimorano in recinzioni situate all'interno della foresta. Lucien si occupa di nutrirli con insetti, uccelli e piccoli animali come ratti e furetti.
Gli esemplari della scuola possono riprodursi in periodi specifici -durante la riproduzione nidificano sul terreno e depongono un unico, grande e fragile uovo che si schiude entro ventiquattro ore e il piccolo è in grado di volare entro una settimana dalla nascita. Quando ciò accade si ha materiale innovativo ed insolito per le lezioni di Cura delle Creature Magiche.




Edited by Horus Sekhmeth - 16/5/2023, 14:48
 
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view post Posted on 4/1/2021, 10:49
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"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

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Un gufo sarebbe giunto al Capanno del Guardiacaccia con un pacco regalo rettangolare stretto fra le zampe.
La confezione riportava lungo tutto il fronte le stampe bianche di alcuni fiocchi di neve dall'aria innocente e un biglietto pendeva di lato, appeso al filo di corda decorativa: "Per Lucien".
Sarebbe bastato per il Guardiacaccia scartare il dono per potersi trovare una bella palla di neve in faccia, gentilmente offerta dallo scherzo magico all'interno della Confezione regalo spara-neve di Zonko.
Lucien dopo aver schivato o accolto il ghiaccio dritto in faccia, avrebbe potuto aprire il regalo vero: un funzionale quanto bel paio di Sovrappantaloni in pelle nera di Tebo della celebre sartoria di Mr. Elegant.
Una piccola ricevuta (non riportante il prezzo) avrebbe permesso a Lucien di poter cambiare via Gufo la taglia qualora Ariel non avesse indovinato quella giusta.
In allegato una piccola letterina:
"Ehi Luce!
Questi pantaloni a quanto pare ti dovrebbero aiutare a rimanere qualche giorno di vita in più ad Hogwarts quando dovrai fare le passeggiate per la Foresta Proibita.
Cerca però di non fare niente di stupido solo perché ti senti figo ad averli addosso!
Però sentiti libero di sentirti figo nell'averli addosso, cioè, mi sembrano stretti e a me forse farebbero venire l'ansia ad averli addosso, ma ho un amico che porta cose del genere e sapessi che chapet che gli fanno gli donano molto.
Stay safe, Cravenmoore.

Ariel Vinstav
p.s. sì sono in ritardo con i regali di natale
p.p.s. t'è andato bene il natale e il capodanno? I tuoi come stanno?"
Sovrappantaloni in pelle
Realizzati in pelle di Tebo, resistente e antistrappo, favoriscono il camuffamento della propria presenza negli ambienti naturali (coprono l’odore umano in favore di quello animale). Proteggono dagli incantesimi medio-deboli rivolti alle gambe (1a, 2a classe).
Salute +1
Corpo +2

© petrichor.

 
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view post Posted on 7/1/2021, 00:51
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Daisy, quel giorno, era incredibilmente collaborativa. La piccola civetta non solo accettò di buon grado di farsi legare alle zampe il pacco regalo accuratamente incartato e decorato, ma addirittura non chiese più di due biscotti gufici e sei minuti di moine prima di lasciarsi convincere a spiccare il volo.
Così, lasciò l'Infermeria come una piccola sagoma scura contro al cielo grigio. Volò sopra ai terreni di Hogwarts quando questi erano ancora semi addormentati, avvolti nella luce incerta di un primo mattino deserto. Tra tutti gli abitanti del castello, Lucien, forse, aveva già cominciato le proprie attività; nel caso in cui non lo avesse trovato, Daisy avrebbe semplicemente lasciato il regalo davanti all'uscio della porta, in attesa.

Ciao Lu,
tantissimi auguri di buone feste! Perdonami il ritardo, torno solo ora dalle vacanze, e purtroppo non sono riuscita a trovare un gufo che potesse arrivare fino da te da così lontano. Spero che tu abbia trascorso delle bellissime settimane.
Non penso che il regalo abbia bisogno di spiegazioni, ma spero che i libri possano essere interessanti, ed offrirti qualche nuova curiosità di cui ancora non eri a conoscenza. È un nostro vizio come Corvi quello di voler sempre imparare senza fermarci mai, no?
Con affetto,
Jolene



Il pacchetto contiene il set dei libri “Erbologia dell'Occidente”, volumi I e II (+2pm).

 
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view post Posted on 4/2/2021, 19:08
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Il rientro al Castello di Hogwarts era sempre una vera gioia per Bes. Lo chiamavano così per un errore, una di quelle vocette di guferie che saltano da trespolo a trespolo, che mai si fermano, e che arrivano a confondere tutti. Il suo vero nome, infatti, non era Bes, ma Boss, e lì si esprimeva una differenza più che sostanziale. Si aggirava da anni alla Redazione del Profeta, era un gufo di nobili natali, con una famiglia che da generazioni operava nel settore come impeccabili, maestosi postini. Da parte propria, Bes - o Boss, dipendeva un po' dalle circostanze, e da come gli giravano gli artigli in quel momento - era forse l'unico a non aver ancora stretto amicizie. Certo, c'era qualche gufetto, un paio di civette, nessun barbagianni - trovava d'istinto che fossero antipatici, non avrebbe saputo neanche spiegarne il motivo, ma più di tanto non c'era chissà quale impegno da parte propria. Continuava a versare impegno e assoluta dedizione nel lavoro, e tanto gli bastava per tirare avanti. Soffrirai la solitudine, osava dirgli qualcuno. E lui, a quel punto di nuovo Boss, e non Bes, attaccava con una filippica di versetti striduli, cacciando via l'uno e l'altro tra i colleghi postini. Aveva un trespolo tutto suo, e non voleva alcuna compagnia. Hogwarts, però, era un luogo che gli infondeva di certo un ottimo umore. Si aggiungeva che la consegna del giorno riguardasse il Guardiacaccia, e nessun altro posto tra i confini della Scuola di Magia appariva agli occhi di Bes con più incanto. C'erano sempre profumi deliziosi, da quelle parti. Come quel topolino che lesto lesto guizzava via, proprio accanto ad una ghiotta marmotta. Lasciò la copia del giornale davanti la porta d'ingresso, e in assoluto silenzio cominciò la sua caccia. Oh, che giorno glorioso!


Per festeggiare Carnevale e San Valentino,
in allegato per tutti gli abbonati del Profeta:

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GIOCHI ENIGMISTICI
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Lucien Cravenmoore

CITAZIONE (Camille Donovan @ 16/1/2021, 19:36) 
Il Gramo
tra Simbologia e Realtà
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Per i maghi e le streghe che sono esperti Divinatori, il Gramo – rappresentato in Tasseografia come un cane nero di grande taglia – viene considerato di cattivo auspicio, per la precisione un presagio di morte. Si dice che chiunque lo veda, dal vivo, morirà poco tempo dopo. Ma perché proprio un cane nero, chi o cosa è questo essere? Bene, oggi cercheremo di darvi una risposta. Si tratta effettivamente di un cane, di taglia più grande del normale, con pelo nero e folto e occhi gialli, più o meno accesi. Negli stati Nord Europei si trova comunemente in lande desolate e umide, dove tende a nascondersi in zone buie di paludi, boschi e luoghi simili. La sua natura è sempre stata molto dibattuta, i vari studiosi del Ministero della Magia sono incerti se classificarlo come Spettro oppure Animale, anche se attualmente prevale la seconda. È molto schivo e sostanzialmente innocuo, il Ministero lo ha classificato con una pericolosità di livello XXX. Essendo considerato un presagio di morte, c'è l'idea nel mondo magico che la sua presenza possa anticiparla, ma al momento non se ne ha ancora la certezza.


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Nelle leggende anglosassoni viene descritto in molti modi, si parla spesso di Cani Neri, grandi creature notturne dal pelo ispido, di colore nero o verde fosforescente, e occhi fiammeggianti. Si dice che questi esseri siano spiriti al servizio del Demonio, vagano sulla terra per riscuotere le anime dei defunti, strappandole via dai corpi con un morso per poi condurle nell’oltretomba. Secondo i Celti, invece, si tratta di spiriti che, assumendo la forma di Mastini, traghettano le anime (sottoforma di piccole sfere luminose) portandole al Nemeton, un albero, di solito una vecchia Quercia, sacro per i Druidi e che cresce all’intersezione di specifiche linee energetiche sotterranee, dette Linee o Correnti Telluriche, che rappresentato il sottile confine tra il regno dei morti e quello dei vivi. Nel Medioevo, sempre in Inghilterra, si parlava di Barghest, uno spettro con sembianze di lupo che perseguitava le anime dei dannati. Questa leggenda è arrivata poi anche in Nord Europa e in Scandinavia, dove si parla anche di Gramo della Chiesa o Gramo Cimiteriale, un cane spettrale dagli occhi rossi che protegge questi luoghi sacri e le anime che vi sono sepolte. Secondo la leggenda, il primo Gramo Cimiteriale era un cane, ucciso in sacrificio e poi bruciato, la cui anima vagava tra le lapidi come guardiano. Questo macabro rituale si effettuava ogni volta che veniva costruito un cimitero, proprio per garantirne la protezione da parte di questi spiriti. Nella cultura norrena è conosciuto come Garmr e si dice sia a guardia dell’aldilà (Hel), accovacciato di fronte alla caverna Gnipahellir. Viene descritto come un feroce mastino con il pelo insanguinato, che può essere oltrepassato da un’anima se questa gli offre un pezzo di pane dolce intriso nel proprio sangue. Stando alla leggenda, esso riuscirà a liberarsi dalla catena che lo lega solo quando arriverà il Ragnarǫk, durante il quale parteciperà alla battaglia finale.

«Feroce latra Garmr dinanzi a Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno e il lupo correrà.
Molte scienze ella conosce: da lontano scorgo
il destino degli dèi, possenti divinità di vittoria.
»

Edda poetica - Völuspá - Profezia della Veggente


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Nella cultura ellenica, ma più in generale negli stati del Mar Mediterraneo, invece, vengono chiamati Cerberi. Nella mitologia greco-romana, infatti, Cerbero era il segugio a tre teste posto a guardia dell’Ade (o Averno); il suo compito era impedire alle anime di fuggirne. Viene descritto con il corpo ricoperto di serpenti velenosi che si rizzano e sibilano ad ogni suo latrato, il quale non corrisponde a quello di un cane normale, ma ad un rombo di tuono. Con il tempo queste creature sono arrivate e diventate note, con i nomi più disparati, in molte zone del mondo. In Centro America, ad esempio, si pensa siano venuti a contatto molto spesso con i babbani, che hanno iniziato a far girare storie su di loro chiamandoli, in un dialetto spagnolo locale, Cadejo Negro e Cadejo Blanco. Entrambi sono spiriti che appaiono ai viaggiatori sempre sotto forma di cani di grande taglia, il primo per spaventarli e il secondo per guidarli e riportarli sulla retta via. Si racconta che le prime voci sul Cadejo Negro vennero da Alejandro Gomez e Diego Hernandez, due Magizoologi che per lavoro stavano andando in California quando lo incontrarono. Mentre si recavano verso il confine tra il Messico e gli Stati Uniti, vennero inseguiti per un paio di chilometri da una di queste creature, finché non trovarono riparo in un vecchio capannone abbandonato. A seguito di questa disavventura fecero rapporto al Ministero della Magia Americano, che con il loro aiuto iniziò ad indagare.

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Nonostante le varie storie e leggende, non ci sono state altre testimonianze solide, perlomeno nel Regno Unito, fino a un paio di anni fa. Ci sono stati un paio di casi interessanti e molto particolari di avvistamento: uno a Bedfords Park, a Romford, località alle porte di Londra, e uno a Dublino. Il primo avvistamento è avvenuto da parte di Jocelyn McKenzie, una giovane strega di Londra in visita alla madre, residente a Romford. Le due si erano recate al vicino Bedfords Park per una tranquilla passeggiata, quando Jocelyn scorse una strana ombra a poca distanza da loro. «Non so cosa fosse con esattezza, ma non avevo mai visto una creatura simile prima, magica o meno. Quando ci siamo fermate, l’ombra si è voltata. Sembrava avere le fattezze di uno strano cane o forse un lupo, ma la cosa strana è che aveva gli occhi infuocati. Ero spaventata, ma quando l’ho visto muoversi non ho resistito e l’ho seguito.» La ragazza, dopo aver chiesto alla madre di aspettarla su una panchina lì vicino, seguì la strana creatura, che la portò ad una macabra scoperta. «Ad un certo punto l’ho visto ai piedi di un albero, chino su una sagoma informe. Quando dopo pochi secondi è sparito, mi sono avvicinata per vedere cos’era. Quello che ho visto era il cadavere di una giovane donna. Ancora non so cosa abbia fatto quella creatura, ma tutt’oggi penso che se non l’avessi seguita probabilmente quella povera ragazza non avrebbe avuto giustizia per ciò che le hanno fatto.»
Jocelyn chiamò immediatamente le autorità babbane, in modo che si occupassero della faccenda. La vittima si chiamava Clarissa Taylor, uccisa in uno scatto d’ira dal vicino, a seguito di una lite per futili motivi; probabilmente quello che ha visto Jocelyn era il Gramo. Sembra infatti che la creatura si fosse avvicinata, quasi come avvertendo la morte.


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Il secondo avvistamento è avvenuto nella primavera dello scorso anno, da parte di Thomas Walker e Susanne Harris, babbani che lavorano come medici legali presso il Sir Patrick Dun's Hospital di Dublino. In Aprile ci fu un tragico incidente stradale, nei pressi del Phoenix Park, a ovest di Dublino, dove rimasero coinvolte due auto e un pullman di linea cittadino, tutte vetture babbane, in cui si contarono circa quindici vittime. Thomas e Susanne, accorsi sul posto per recuperare le salme, stavano per ripartire a bordo del mezzo di servizio quando notarono, al limitare del parco, una strana creatura che li stava osservando. «Somigliava molto ad un cane, ma era strano. Soprattutto ci osservava con occhi di un colore giallo acceso, piuttosto inquietanti. Sul momento non ce ne siamo preoccupati, pensavamo addirittura si trattasse di un’allucinazione dovuta allo stress della situazione» ha dichiarato Thomas. I corpi vennero portati tutti presso l’obitorio, per effettuare le analisi autoptiche di routine, dove attirarono un visitatore inaspettato. Susanne era in ufficio intenta a terminare i rapporti, da consegnare alle autorità per permettere la chiusura del caso, quando avvertì uno strano rumore provenire dalla sala autoptica. «Mi sono subito alzata dalla scrivania per andare a vedere di cosa si trattava, pensavo fosse caduto qualcosa. Quando mi sono affacciata alla porta ho visto che nella stanza, vicino a una delle celle che servono a tenere i corpi, era accovacciato un cane, di taglia più grande rispetto al normale. Avvertendo la mia presenza si è voltato, rivelando occhi di un colore giallo acceso, gli stessi della creatura che ci osservava al parco. Presa dal panico ho gridato, attirando l’attenzione di Thomas» ha dichiarato Susanne. «Sentendo gridare Susanne sono subito corso a vedere cosa fosse successo. Appena varcata la soglia della sala autoptica, ho visto la mia collega terrorizzata e una strana creatura che le stava ringhiando. Guardando meglio, mi sono accorto che era lo strano cane visto sul luogo dell’incidente. Non ci potevo credere» ha confermato Thomas. Spaventata dalle urla, la strana creatura si dileguò in breve tempo. Il giorno dopo Thomas chiamò la protezione animali per informarli dell’accaduto, ma senza nessun riscontro. Ad un certo punto, sconfortati, pensarono seriamente di essersi immaginati tutto. Il Ministero della Magia però, incuriosito dalla situazione, inviò alcuni maghi per indagare. Scoprirono, dopo qualche giorno, che si trattava di un Gramo avvicinatosi un po’ troppo ai babbani, terrorizzandoli. Per prima cosa Obliviarono Thomas, Susanne e tutte le persone con cui avevano parlato della faccenda, poi perlustrano Phoenix Park e altre zone della città per cercare di individuare la creatura. Dalle ricerche però non ottennero niente, il Gramo era sparito senza lasciare traccia.

Ancora non si sa esattamente come si comportano queste creature, ma, oltre al fatto che in qualche modo possano legarsi alla morte, a me piace l’idea, come riportato dalle leggende, che facciano da guida alle anime ormai sperse, soprattutto se coinvolte in morti violente. Quindi, se mai vi capiterà di vederne uno, non spaventatevi, ma osservateli in silenzio, potrebbero farvi fare scoperte macabre come fornirvi interessanti informazioni sulla loro natura. Spero che questo articolo abbia aperto la vostra mente così come ha aperto la mia, ma soprattutto vi abbia fatto capire che non tutte le creature che sembrano cattive alla fine lo sono.

Vostra,
Camille Donovan

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view post Posted on 2/3/2021, 16:42
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Il mattino splendeva della primavera imminente, tanto che era un vero piacere imbarcarsi nel lungo viaggio che dalla Redazione della Gazzetta portava fino alla scuola di Hogwarts. Con la sua coroncina di margherite calcata sulla testolina graziosa, a Mademoiselle LaRouge sembrava di trasportare lei stessa il bel tempo, quasi che il sole seguisse il suo volo fin sopra ai possedimenti del castello. Il vento le scompigliava appena le piume rossicce, e di tanto in tanto riusciva a staccare uno o due petali dalla sua coroncina che, a dire la verità, era ormai un po’ appassita. Ad ogni modo, rimaneva un tocco di stile che pochi altri gufi avrebbero potuto vantare, e qualche sguardo si innalzava verso il volo della bella gufetta mentre questa si dirigeva spedita verso la capanna del guardiacaccia. Aveva sentito che fosse francese, ma, dato che lo avevano assunto da poco, non aveva ancora avuto modo di vederlo con i suoi occhi. Quella voce da sola, comunque, bastava a renderlo particolarmente simpatico a Mademoiselle. Così simpatico che decise di sua spontanea volontà di separarsi di uno dei fiori che l’adornavano, per posarlo sul giornale che lasciò appena fuori dalla capanna – la margherita aveva solo un paio di petali ingialliti, per il resto era fresca come appena colta, o così si diceva Mademoiselle. Dopo quel piccolo omaggio, allora, si allontanò.


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Lucien Cravenmoore
Complimenti, hai risolto correttamente i giochi enigmistici di Febbraio!

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Era un tiepido pomeriggio di fine ottobre quando alla luce del sole autunnale avevamo salutato le sorelle Harvey, con i cuori colmi di gioia e di speranza: trepidanti ed emozionati eravamo tutti con il naso all’insù, intenti ad ammirare la loro mongolfiera innalzarsi sempre più in alto nel cielo azzurro, desiderosi di essere proprio lì, insieme a loro, pronti a vivere quella che si preannunciava un’avventura meravigliosa.

Amelia e Liz Harvey sono partite cariche di aspettative, le loro e le nostre, alla volta di un viaggio non solo all’insegna della ricerca ma anche con lo scopo di sensibilizzare maghi e streghe di tutte le età: per festeggiare il decennale della fondazione del loro ente – l’Istituto Harvey per la Ricerca e gli Studi Naturalistici – sono infatti partite in spedizione per visitare gli angoli più remoti del Mondo Magico e ricordarci, tra le altre cose, quanto la natura che ci circonda sia meravigliosa e soprattutto talmente preziosa e delicata da aver bisogno di tutti i nostri sforzi per essere protetta.

La Riserva dei Draghi Occhiodopali in Nuova Zelanda, il Centro Studi Animali Artici in Siberia, la poco esplorata Isola di Walarai nel Pacifico del Nord, queste sono solo alcune delle tappe che rientrano nel loro itinerario e che ci erano state svelate in anteprima: un viaggio che si era preannunciato lungo e faticoso, ed eravamo certi che prima di giugno non avremmo ricevuto notizie dalle due sorelle, convinti che l’inacessibilità della maggior parte delle riserve non avrebbe consentito alcuna comunicazione con il mondo esterno.

Eppure, Amelia e Liz Harvey non smettono mai di stupirci: un paio di settimane fa sulla scrivania del direttore delle Edizioni Agrippa è comparso un misteriosissimo pacco, avvolto da carta marrone e decorato da piume variopinte appartenenti a varie specie magiche diverse. Nessun destinatario, nessuna lettera d’accompagnamento se non un minuscolo biglietto scritto in tutta fretta, poche parole sbiadite dalle intemperie: “Per il Mondo Magico, con tutto il nostro affetto. A. & e L. H.
All’interno, un regalo inaspettato e meraviglioso, una piccola perla preziosa pronta ad occupare il posto più pregiato nelle librerie delle case di tutta la comunità magica, perché siamo certi che nessuno di voi resisterà alla tentazione di averne una copia nelle proprie mani.
E’ infatti con immenso piacere, gratitudine ed emozione che vi presentiamo in anteprima “Il ritmo dell’Amazzonia”, una raccolta fotografica della tappa delle sorelle Harvey nella Riserva Magica del Rio Amazzoni: un insieme di testimonianze preziose e rare, scatti inediti che per la prima volta nella storia ci raggiungono da oltreoceano pronti a farci sognare.

Avete mai partecipato a una schiusa di Acromantule? Da piccoli avreste voluto possedere un drago per volare tra le nuvole, ma vi siete sempre dovuti accontentare di modellini giocattolo e di colorate immagini nei libri?
Vi basterà sfogliare le pagine di questa raccolta per tornare bambini e farvi abbracciare dalla bellezza della natura della Foresta Amazzonica e dei suoi abitanti magici: gli scatti, opera di entrambe le sorelle, vi permetteranno di viaggiare al di là dell’Atlantico e di immergervi tra creature e specie floreali mai visti prima, anche grazie ad un incanto speciale che farà prendere vita a riproduzioni cartacee della flora e della fauna amazzoniche. Potrete infatti ammirare le Lumache di Fuoco e le Salamandre stendersi sulle rocce più calde alla luce del sole, gruppi di Diricawl – una specie rara da osservare in questi luoghi – passeggiare tra il fogliame, Ippogrifi e Cavalli Alati volteggiare nel cielo: non mancano all’appello i Serpenti Cornuti e le pietre preziose che brillano incastonate nella loro fronte, e i Curupiras, nani brasiliani forti sostenitori della salvaguardia delle creature magiche. E infine uno scatto rarissimo, pronto a far fremere il cuore dei più appassionati: le due sorelle, infatti, sono riuscite a scorgere tra i cieli sudamericani un esemplare di Vipertooth Peruviano ed è la prima volta che abbiamo notizie di tale specie di drago che non provengano da miti e leggende.

Ma le sorprese non finiscono qui: ad accompagnare questa raccolta fotografica così speciale e preziosa, infatti, ci sarà una prefazione eccezionale e di tutto rispetto, scritta dalla rinomata preside di Castelobruxo, Benedita Dourado. Grazie alle sue parole scopriamo che Amelia e Liz Harvey hanno fatto tappa alla Scuola di Magia brasiliana, prendendo parte alla vita quotidiana degli studenti e tenendo, a sorpresa, una piccola lezione per il corpo studentesco.
Un evento che sembra porre le basi per l’inizio di una vera e propria collaborazione con la scuola magica brasiliana e che siamo certi permetterà di rendere ancora più saldi i nostri rapporti con le altre comunità magiche del mondo, a dimostrazione di come il viaggio delle sorelle Harvey non sia una semplice avventura di ricerca ma il primo passo per costruire un mondo governato dalla pace e dalla condivisione dell’amore per la natura che ci circonda.



Informiamo i nostri abbonati che la raccolta fotografica delle sorelle Harvey, "Il ritmo dell'Amazzonia", sarà in vendita esclusiva durante l'evento inaugurale per il rinnovo del Serraglio Stregato a Diagon Alley.


 
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view post Posted on 4/3/2021, 14:15
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Il mattino si era da poco acceso di un cielo pallido che, con il suo grigio uniforme, ricordava come febbraio fosse ancora soggetto ai capricci dell'inverno. Jolene ricordava con quale dolcezza il sole avesse rischiarato Hogsmeade solo qualche giorno addietro, quando lei, Lucien ed Ariel ne avevano approfittato per quel loro pic-nic un po' fuori dagli schemi. Il contrasto con il momento presente contribuiva ad incorniciare di malinconia quell'uscita, come se si trovasse molto più indietro nel tempo. Quel genere di confronti le veniva naturale, dato che ciò che si apprestava a fare era, in un certo senso, una prosecuzione di quanto cominciato allora.
Jolene controllò rapidamente il bigliettino: Regalare dei fiori. Se lo ricacciò in tasca, e non fece nessuno sforzo per nascondere il largo sorriso che le venne spontaneo al pensiero di come avrebbe adempito a quella prova. Non che avesse in mente qualcosa di particolarmente eclatante; tuttavia, qualcosa le diceva che il suo gesto avrebbe generato dello stupore, pur in tutta la sua semplicità.
Strinse più vicino al busto il mazzo di fiori che aveva in mano, accelerando al contempo il passo. Attraversò rapidamente il giardino della scuola, tagliando dritto verso la capanna del guardiacaccia. Se non andava errata, a quell'ora del mattino Lucien doveva trovarsi nella Foresta, o in qualche altra zona dove era richiesto il suo lavoro quotidiano. Insomma, l'importante era non vederselo spuntare proprio alla capanna, perché preferiva che trovasse il suo dono in solitaria. Le sembrava che aggiungesse valore al tutto, per qualche ragione e, dato che non avrebbe potuto affidare a Daisy un bouquet che era più grande di lei, poteva solo sperare di beccare il momento giusto.
Per Jolene, il gesto di regalare dei fiori al suo vecchio amico aveva un significato reale e sentito. La prova del Madama era solo un incentivo, un suggerimento su un modo diverso di esprimere un affetto sincero. Aveva preso tutto molto sul serio, tanto che le ci erano voluti diversi giorni per decidere, infine, che i fiori che meglio avrebbero comunicato le sue intenzioni fossero le coloratissime zinnie. Le aveva create lei stessa grazie all'incanto Orchideus, e ne andava piuttosto fiera. Non profumavano – l'unico rammarico di quella specie –, ma il loro aspetto così ricco e vivace bastava a rallegrare chiunque vi posasse lo sguardo. Era questo che sperava: che i fiori facessero Lucien felice almeno quanto lo era lei nel portarglieli. Si era informata, e sapeva che ogni colore di quella variopinta composizione racchiudeva un significato ben preciso: magenta per un affetto durevole, rosso per la costanza, e giallo in onore dei vecchi ricordi. Tutto questo trasportava, come un omaggio, verso la capanna.
Si guardò intorno, sperando di non scorgere Lucien da nessuna parte. Si approssimò alla soglia, e lì posò il mazzo di fiori, ordinatamente avvolto in carta di velina bianca. Legato al nastro verde che teneva il tutto insieme, un biglietto avrebbe funto da spiegazione per il momento in cui Lucien avrebbe scoperto il regalo e, possibilmente, Jolene non sarebbe stata lì a rendere tutto palese con la sua presenza.

Amo le zinnie perché, oltre ad essere incantevoli nei loro colori così vivaci, portano uno dei messaggi più dolci. Parlano di amicizia e di tempo – di costanza, e di bei ricordi. Non avrei potuto donarti nessun altro fiore.

Jolene

 
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view post Posted on 5/4/2021, 15:48
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La redazione era stata chiara e intransigente: Harold doveva tenersi lontano dalle cucine di Hogwarts, almeno mentre era in servizio. Mesi e mesi trascorsi a consegnare la posta nei sotterranei avevano portato il gufo a familiarizzare con gli Elfi che si occupavano di preparare i deliziosi pasti per gli abitanti del castello – e con i pasti stessi, il che a quanto pare era un problema, quando la pancia piena sfociava in un comprensibile sonnellino, i giornali ancora attaccati alla zampa.
Erano stati presi provvedimenti, e ora Harold si vedeva assegnare solo consegne nelle alte torri, negli uffici degli insegnanti oppure, come in quel caso, nei luoghi del guardiacaccia. Il gufo lanciò uno sguardo di valutazione alle zucche dell’orto, chiedendosi quanto potessero essere buone da mangiare. Distratto com’era, per poco non andò a sbattere contro alla porta della capanna di Lucien. Recuperò in fretta il controllo: era importante evitare urti, quel giorno più che mai, visto che non si limitava a portare una consegna ordinaria. Lucien, infatti, avrebbe trovato ad attenderlo, accanto alla solita copia del quotidiano, anche un uovo di cioccolato, con il quale la Gazzetta portava i suoi auguri di pasqua a tutti gli abbonati.


Buona Pasqua dalla Redazione della Gazzetta!
In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Uovo Magipiuma (+1 Punto Corpo)
Opera artigianale del rinomato Chef Gautier, è un uovo di cioccolato al latte con un sottilissimo rivestimento interno di ganache al cacao e semi di fuoco; un pulviscolo di fleur de sel di Camargue sfuma in un gusto tanto vellutato quanto audace. È decorato in superficie da piume colorate in zucchero Muscovado e cristaux de lune célestine, ingrediente segreto della cucina francese (ricetta completa, pag. 7) – Contiene una sorpresa, un vivace giocattolino dalla forma di un uccello magico, in legno e dipinto a mano. Sistemato sulla spalla, infatti, attiva la sua magia.

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Può essere un Diricawl, che vi farà sparire in uno sbuffo e comparire ad un passo distante; un Fwooper, che vi permetterà di cambiare il colore di ogni oggetto sfiorato; un Augurey, che farà comparire un guizzo di pioggia poco più avanti; un Tuono Alato, che vi permetterà di riprodurre il suono dei lampi e dei tuoni ad ogni battito di mani; una Fenice, che farà spuntare scintille di fuoco e di cenere sotto i vostri piedi; un Occamy, che farà ingrandire parti del volto o delle mani per qualche attimo; effetti divertenti e tutti innocui, sempre attivi quando il giocattolino sarà sulla vostra spalla. Ogni uovo contiene un solo uccellino giocattolo. (Offgdr a vostra scelta). Che sia quello che più vi rappresenti? Scopritelo nel Quiz a tema! click


GIOCHI ENIGMISTICI
Altro appuntamento con i giochi enigmistici.
Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!




Complimenti, hai risolto correttamente i giochi di marzo!

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Dicono che la vita riesca sempre a sorprenderci quando meno ce lo aspettiamo: che se sappiamo pazientare essa saprà premiarci e avvolgerci nella sua Bellezza meravigliandoci ancora. Ed è così che torniamo bambini per un istante, increduli di fronte alla magia della Natura entriamo in sintonia con la stessa e ci sentiamo più vivi, più presenti.

Petty River lavora allo Zoo di Londra ormai da qualche anno, eppure è la prima ad ammettere quanto sia impossibile abituarsi alle sorprese che la natura regala all’improvviso, senza chiedere nulla in cambio: responsabile della zona quattro, dedicata ai volatili magici, è stata la prima ad individuare la meraviglia che da un paio di settimane è al centro delle attenzioni e delle chiacchiere nella nostra comunità.


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« Ogni sera seguo lo stesso sentiero all’interno dell’area e mi occupo dei volatili con un ordine preciso, » ha raccontato ai nostri inviati della Gazzetta, « e di solito lascio i Diricawl per ultimi perché, ecco, sapete come sono: adorano scomparire all’improvviso quindi uno dei metodi migliori per assicurarsi che siano tutti nel nido è attendere che si siano addormentati e avvicinarsi senza fare il minimo rumore. Quella sera ho dovuto fare appello a tutto l’autocontrollo che possiedo per trattenere lo stupore e non svegliarli. »
Non si riferisce ai Diricawl quando parla al plurale o almeno non direttamente, per quanto notoriamente queste creature magiche sappiano conquistare il cuore di molti maghi e streghe grazie al loro aspetto grazioso.
«
Ne ho notate solo un paio, nascoste tra le piume di Betty, uno dei primi esemplari di cui mi sono occupata non appena ho ottenuto il lavoro qui: piccole e lucenti, una leggera sfumatura che dal viola vira all’azzurro cielo, per poi tramutare in blu notte sulla sommità. Era la prima volta che vedevo le uova di Diricawl dal vivo e mai avrei immaginato che sarebbe stato possibile. »

Dopo le uova di Ippocampo al London Aquarium sembra che Londra abbia ricevuto nuovamente una benedizione da Madre Natura, anche se i più scettici diranno che questi traguardi sono semplicemente il risultato dello straordinario lavoro dei dipendenti e degli esperti che hanno dedicato la loro vita alla salvaguardia delle creature del Mondo Magico. Finalmente possiamo annunciare anche noi questa meravigliosa notizia e confermare che le voci sono vere: tra qualche giorno, per la precisione a Pasqua, il 4 aprile, lo Zoo di Londra diventerà la casa di cento nuovi esemplari di Diricawl.
Un numero sorprendente che molti hanno faticato a credere vero, eppure la notizia non è per niente falsa: sono esattamente cento le uova che il giorno dopo quella meravigliosa scoperta Petty River ha contato nell’area dei Diricawl all’interno dello Zoo.

Un evento straordinario che ha attirato a Londra innumerevoli esperti del Mondo Magico da ogni parte del globo: tra di loro Adrien Bertrand, Magizoologo esperto in volatili magici, che ha preso la primissima Passaporta disponibile da Parigi non appena ha ricevuto la notizia.
«
E’ splendido, assolutamente straordinario: studio le creature magiche da almeno quindici anni e mai avrei immaginato che nella mia vita avrei avuto l’occasione di partecipare ad un evento simile! » è difficile per noi riuscire a seguirlo mentre cammina avanti e indietro estasiato davanti alla zona dei Diricawl, « Come ben sapete i Diricawl sono uccelli con un grande istinto di conservazione che al minimo sentore di pericolo spariscono in un puf! lasciando dietro di sé solo qualche piuma: solitamente quando depongono le uova è impossibile individuare il nido che hanno prescelto anche perché sembrerebbe che anche esse riescano a scomparire insieme ai genitori. Il fatto che le uova siano state deposte qui e che ancora non siano scomparse dalla nostra vista è il chiaro segnale che i Diricawl si trovano a loro agio all’interno dello Zoo. Petty River sta facendo un lavoro meraviglioso, è evidente. »

L’abilità di Petty River nel suo lavoro appare splendente anche ai nostri occhi, e non possiamo che unirci ai complimenti che sta ricevendo da esperti e studiosi di tutto il Mondo Magico: non appena si è resa conto della portata dell’evento e della sua importanza la strega infatti ha provveduto a modificare l’area dedicata ai Diricawl per rendere l’ambiente accogliente e adatto alla cova delle uova.
Ma Petty River era anche consapevole che la bellezza andava condivisa, e ha voluto superarsi dimostrando una sensibilità fuori dal comune: all’interno della zona dei Diricawl, tra cespugli rigogliosi e mucchi di vivide foglie verdi, si snoda infatti un percorso apposito per i visitatori che permette di ammirare più da vicino le creature senza rischiare che si spaventino e scompaiano grazie a speciali incantesimi insonorizzanti.
L’area completamente rinnovata è già stata aperta al pubblico e tutti si preparano a partecipare al lieto evento della schiusa tra qualche giorno: per l’occasione è stato istituito un biglietto speciale di appena 3 Galeoni per l’accesso all’area volatili, il cui ricavato andrà a sostenere l’Ente per la Salvaguardia delle Specie Magiche che ha sede proprio all’interno dello Zoo.

Quindi cari lettori, se vorrete rendere la vostra domenica di Pasqua più luminosa e prendere parte ad un evento unico nel suo genere, di cui si parlerà ancora negli anni a venire, noi vi aspettiamo allo Zoo di Londra, area quattro, per meravigliarci e ammirare insieme il dono magico che la Natura ci ha regalato.

 
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view post Posted on 5/4/2021, 19:30
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2 aprilemattinohappy b-day!
«Ottimo, Tina, vedo che le vibrisse sono scomparse del tutto. Direi che sei libera di andare.»
La ragazzina schizzò in piedi con tanta energia che per poco non rovesciò il comodino posto accanto al letto in cui aveva speso gli ultimi due giorni e le ultime due notti. Era successo tutto per colpa di un incanto Trasfigurativo vagante particolarmente ostinato – non si era ancora capito chi lo avesse castato, ma Jolene avrebbe voluto fargli i suoi complimenti per la decisione con cui i baffi da gatto avevano messo radici nelle guance di una terrorizzata Tina. Ci era voluto qualche sforzo, ma infine, quando quel mattino la studentessa si passò le dita sul viso, trovò la pelle perfettamente liscia, senza neanche l'ombra degli ispidi attributi felini. Vedendo la luminosità rinnovata nel suo sguardo, Jolene le sorrise.
«Grazie, Miss White. Io...» Tina fece un vago cenno verso la porta: doveva andare, era stata liberata appena in tempo per la colazione.
«Certo, non voglio trattenerti più del dovuto. Ma, Tina?» La ragazzina si fermò che era già a metà strada verso l'uscita. Lanciò a Jolene un'occhiata in cui si leggeva la paura di venire trattenuta per qualche altro esame – per tutto il giorno, magari addirittura per tutto il weekend...
Ma Jolene aveva altro da dirle: «Posso chiederti un favore? Dopo hai lezione di Cura delle Creature Magiche, vero?». Tina annuì, e Jolene continuò: «Ho una piccola consegna che purtroppo non posso sbrigare da sola. Sai dov'è la capanna del guardiacaccia, dovrebbe essere proprio sulla tua strada». Si voltò per prendere qualcosa dalla scrivania, ma non pensava di sbagliarsi sulla fugace apparsa di un violento rossore sulle guance della studentessa. Tra le ragazzine di Hogwarts era una reazione piuttosto comune, quando si nominava Lucien. Jolene dovette sopprimere un sorriso, quando si voltò per porgere a Tina una scatola di cartone di medie dimensioni e piuttosto leggera. «Se non ti dispiace...»
Tina non la lasciò finire: «Certo, Miss White, può contare su di me! Ci vado subito».
Detto fatto: prese la scatola dalle mani di Jolene, ed era fuori dall'infermeria prima ancora che quella potesse dire Quidditch. Forse avrei dovuto dirle di fare attenzione a non rovesciare la scatola pensò Jolene con una punta di apprensione, immaginandosi già una parte del regalo per Lucien spiaccicata contro al coperchio. Ormai non le restava che sperare bene.
Raggiunse la finestra, lasciando correre lo sguardo sul cortile della scuola, sempre più verde man mano che avanzava la bella stagione. In lontananza, perfino la linea scura della Foresta Proibita sembrava più accogliente, sotto al cielo terso e luminoso dei raggi del sole appena sorto. Poteva immaginarsi a camminare sul terreno ormai sgelato, intenta a portare lei stessa il regalo all'amico, così come aveva fatto per il mazzo di fiori qualche settimana prima. Purtroppo però Tina non era stata l'unica paziente, e altri due attendevano che le loro ferite venissero controllate. Avrebbe potuto attendere di liberarsi, ma ci teneva che Lucien ricevesse il suo pensiero fin dal mattino – che sapesse fin da subito che, nel giorno del suo compleanno, si trovava tra i pensieri di una vecchia amica.



L'episodio è retrodatato perché io ho un pessimo tempismo, ma Jolene è più brava.
Tina consegna – fortunatamente intatta – una scatola di cartone bianco sul cui coperchio è impresso, ad eleganti lettere, il logo di una pasticceria di Londra. All'interno vi sono sei cupcake con glassa, cioccolato e frutti di bosco. Sì, sono bellini come nella foto.
Attaccato alla parte interna del coperchio vi è un piccolo pacchettino azzurro. Dentro, Lucien troverà i gioielli occhi di Luna (gemelli da abbinare a camicie per le occasioni più eleganti oppure, se avvicinati, si uniranno formando un elegante fermaglio per intricate acconciature femminili. Questi gioielli cambiano forma a seconda delle fasi lunari: con la luna piena avranno una forma circolare, durante la luna calante quella di uno spicchio e così via, ma soltanto durante la luna nuova sulla loro superficie apparirà il disegno degli occhi dei Mooncalf, in richiamo alle loro danze. +2PS) e un bigliettino:

La vita del guardiacaccia è dura: sempre a correre di qua e di là tra mille cose da fare, dovendo pure fare attenzione a non inciampare nelle zucche carnivore o nelle scale. Spero che una dose massiccia di zuccheri ti possa aiutare ad affrontare la giornata – questa giornata così speciale.
I gemelli sono per le serate eleganti al Testa di Porco.
A proposito, come festeggerai? Spero tanto di riuscire a beccarti in Sala Grande, così potrò farti gli auguri di persona. Ti voglio bene, Luce.

Jolene

 
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view post Posted on 6/4/2021, 17:50
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"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

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Un gufo comune farebbe la sua comparsa nel primo pomeriggio del 6 Aprile nei cieli di Hogwarts con la precisa direttiva di raggiungere il Capanno del Guardiacaccia di Castello.
Fra le zampe del postino pende uno scatolo rettangolare di piccole dimensioni retto con gli artigli dallo spago che decora l'incarto monocromatico verde foresta e sostiene il cartellino in cartone su cui è riportata la scritta "Per Luce-Luce".
Sul dorso della carta da regalo è scritto con inchiostro viola l'indirizzo, il nome del destinatario e disegnati qua e là delle stelle stilizzate e alcuni boccini d'oro caricaturali esageratamente tozzi.
Aperto il pacco, Lucien avrebbe visto una copia di Hélas, Je me suis Transfiguré Les Pieds di Malecrit, la stessa davanti cui tempo addietro lei e l'amico si erano incontrati per la prima volta dopo anni di silenzi.
Subito sotto si trova un'edizione del Quidditch Attraverso i Secoli piuttosto recente disposta di illustrazioni di alta qualità delle palle da gioco, le scope volanti e gli stendardi delle squadre estere di Quidditch.
Una busta da lettera anonima riporta al suo interno alcuni fiori colti nel suo giardino e un biglietto d'auguri, scritto in francese:

ARIEL A RAPPORTOOO!
Sono in ritardo, ma il fatto è che mi ero dimenticata sia il giorno del tuo compleanno, sia che fossimo già al sei. Ups.
Quindi ho pensato: "ook, Ariel, bella figura di Trol! Manda i regali in ritardo e fai finta di nulla".
E così ecco qua due libri con qualcuna delle cose che so ti piacciono di più: me (perché quello di Malecrit lo abbiamo visto insieme da BiblioMagic) e il Quidditch.
Se poi dagli anni della scuola sono cambiati i tuoi gusti, allora è colpa tua che non me lo hai detto.
Quando riusciamo dobbiamo uscire e spassarcela per festeggiarti, Luce.
Ti mando un super abbraccio e tanti auguri!
p.s. ma alla fine la Segretaria che vive in mezzo alle scale ha fatto colpo? Devo mandarle le mie congratulazioni?
p.p.s. Pensavo di regalarti una pioggia di lettere d'amore finte da far recapitare alla Sala Grande per Pranzo, sono stata GENEROSISSIMA!

Super Ariel, Paladina dei Ritardi e il Fuso Orario
xoxo


Nel pacco Lucien trova il Quidditch Attraverso i Secoli di Kennilworthy Whisp (1 PM) e Hélas, Je me suis Transfiguré Les Pieds di Malecrit (1 PM)

 
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view post Posted on 25/9/2021, 09:07
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WVgKZx4«Si, si, va bene, dopo la consegna sei libera di andare dove preferisci. Hai la giornata libera.» e vorrei ben dire, aggiungerei. Una consegna entro il raggio di mezzo miglio è a dir poco imbarazzante. Insomma, cosa ti impedisce di fartela da sola, signorina McLinder? Sono una civetta di un certo livello, io, non un vecchio gufo da quattro zellini.
Arruffo le piume, in tutto il mio sdegno, mentre un pacchetto e la rispettiva lettera che l’accompagna vengono legate alla mia zampa protesa. Nel mentre non manco di mettere in mostra i miei artigli affilati, non tanto perché sarei davvero disposta a graffiare - che gesto poco elegante – ma soltanto così, per mettere le cose in chiaro. Alla fine cedo alla tentazione del biscottino gufico che mi sbandiera sotto il becco, nel tentativo di rabbonire il mio animo. E, seppur con riluttanza, sono costretta ad ammettere che riesce nel suo intento - accidenti a lei. Con un lieve stridio afferro il bocconcino e le mie piume tornano al loro posto al tocco di una carezza. Il mio pensiero corre ai boschi di pini e abeti del nord, alle nebbioline che, pigre, abbracciano i prati al calar della sera. Forse, se volo con abbastanza solerzia, potrei riuscire a raggiungere anche le montagne prima della mezzanotte e, lì, fermarmi per una caccia notturna al chiar di luna. Sarei di ritorno ad Hogwarts appena in tempo per l’ora di colazione. Sarebbe perfetto.
Pregustando il viaggio che mi attende dopo aver compiuto il mio incarico, spicco il volo dalla finestra. Mi libro in alto, godendo della sensazione di libertà che mi dona il vento sulle ali. E poi…beh, ritorno giù. La Capanna del Guardiacaccia è a un tiro di schioppo dal mio punto di partenza, del resto. Con tutta me stessa spero che nei dintorni non ci siano altri gufi a guardarmi, sarebbe alquanto avvilente. Intercetto con lo sguardo una finestra socchiusa e con un solo battito d’ali mi poso sullo schienale di una sedia. "Toh, prenditi il tuo pacco, umano." dico con uno stridio, da cui forse trapela un po’ troppa impazienza. Mi faccio perdonare lisciando le piume ed elargendo al ragazzo uno sguardo tutto zucchero e stelline – di solito a loro piace. Mi trattengo nella Capanna appena il tempo necessario per assicurarmi che lui legga il biglietto e scarti il pacchetto, osservando disinvolta la sua reazione. Poi, con la certezza di aver compiuto il mio dovere, spicco nuovamente in volo, stavolta puntando dritto verso nord.

Mio caro Lucien,
ti scrivo queste righe per congratularmi per la tua nomina a Docente di Hogwarts – che gran traguardo, eh? Sono certa che sarai un ottimo insegnante per i nostri Studenti, la tua passione e la tua profonda conoscenza della materia non potranno che arricchire la nostra Scuola. Nel pacchetto trovi un semplice pensiero da parte mia, con la speranza che possa accompagnarti nei momenti più difficili. Si rivelerà utile!
Sarà un piacere incontrarti anche tra i corridoi di Hogwarts, di tanto in tanto.
Con affetto sincero,
Atena

"KEEP CALM AND SQUEEZE THE NIFFLER."


ZgE587xInsieme alla lettera, trovi: un pupazzo antistress a forma di Snaso. Utile per affrontare con atteggiamento zen anche i momenti più difficili della vita scolastica. Ta-dan! ~♡
 
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view post Posted on 3/10/2021, 14:14
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Otonne giungeva dall'incantevole, fiabesca regione dell'Alsazia, in Francia. Il suo stesso nome era francese, scrigno di una musicalità che non aveva eguali in nessun'altra lingua. Di quel periodo, in Autunno, era facile confondersi – Otonne ricordava la parola Automne, e forse quella stessa combinazione ispirava molto di più lo stesso gufo reale. Era piacevole sentire gli altri colleghi tentare di bubolare qualche parolina in francese, i versetti risultavano sul loro becco ancor più striduli di quanto non fossero nell'idioma materno – per lui, ad ogni modo, altro non era che una deliziosa fonte di divertimento. Quella settimana, poi, era contento: si prospettava all'orizzonte una spedizione sui confini del Reno, si vociferava infatti che un gruppetto di Magizoologi avesse richiesto la collaborazione di una pattuglia di giornalisti per un lavoro sul campo, e lui – uno dei gufi più diligenti in assoluto alla Gazzetta del Profeta – era stato inserito nel team in partenza. Il fiume Reno sapeva portarlo a giorni felici, a quando era appena un pulcino, a quando tutto era più spensierato. Già sentiva il brivido dell'aspettativa lungo le piume e fino agli artigli, tanto da renderlo leggermente più distratto del solito. Durante la consegna del giorno per il Professor Cravenmoore, infatti, il gufo non aveva notato di aver commesso un semplicissimo errore: sorvolando il giardino dei confini di Hogwarts, fino a raggiungere la Capanna del Guardiacaccia, tutto era andato liscio come l'olio. Non c'erano Snasi all'assalto, non c'erano Ippogrifi né Thestral nei dintorni, tutto sanciva sicurezza, e così la testolina di Otonne aveva continuato con le sue fantasie per l'imminente spedizione oltremanica. Insieme alla copia del giornale e alla coppia dei buoni premio, però, lasciò scivolare un pacchetto che stringeva fino ad un attimo prima nella zampetta destra. Un pacchetto in cartone, molto semplice, con soltanto uno straccio di pergamena in superficie – una comunicazione a caratteri cubitali, un invito a prestare attenzione a "non toccare le zucche". Nella scatolina, infatti, c'era un rametto di legno con tante zucchette e fantasmini di tessuto: all'apparenza tradizionali decorazioni di Halloween, e nella fattispecie... qualcosa di più. Se malauguratamente fossero state sfiorate, la testa del malcapitato si sarebbe trasformata esattamente in una zucca. Bella grossa, arancione, polposa, una zucca a tutti gli effetti. Un sortilegio indolore, molto breve nella propria durata, ma di certo non qualcosa che andava consegnato con il giornale. Ma Otonne, un po' estasiato, già volava via senza timore.


Buon mese di Halloween dalla Redazione della Gazzetta!
In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

CZvooNH

GIOCHI ENIGMISTICI
Altro appuntamento con i giochi enigmistici.
Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!

Complimenti, hai risolto correttamente i giochi enigmistici di Aprile!


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Lucien Cravenmoore






CITAZIONE (petrichor. @ 2/10/2021, 17:40) 

Abby Roland:
lo scandalo di una madre animagus.

"Sono ancora in corso le indagini preliminari per il caso Roland, l'Animagus che rivendica il suo ruolo di madre in vesti non umane. Il Wizengamot non ha ancora espresso una data per il processo definitivo."

L'Ufficio Applicazione della legge sulla magia è da settimane in subbuglio davanti all'uragano mediatico del caso Abigail "Abby" Roland.
Qualora vi foste persi gli ultimi articoli a riguardo, Abigail Roland era investita fino al mese scorso della carica di Consulente di Trasfigurazione presso il Ministero della Magia britannico.
A soli ventotto anni aveva ottenuto sei mesi fa la gestione di un progetto di ricerca sul campo di sua stessa proposta.
Con l'approvazione del Ministero Babbano, la Signorina Roland avrebbe dovuto cercare di integrarsi con successo in una riserva naturale di Orsi Bruni nel Kent e rispondere alla domanda "una creatura non disposta di magia ha modo di poter riconoscere come estraneo alla propria specie un mago trasfigurato o questo può venire riconosciuto come pari?".

Calimus B. Wood, opinionista decennale per Trasfigurazione Oggi, la celebre rivista accademica del settore, commentò il progetto nell'edizione dello scorso Febbraio come "un'emozionante iniziativa ministeriale che potrebbe mettere in discussione le attuali considerazioni sulla Trasfigurazione Umana", annunciando nel suo articolo di critica completa disponibilità a poterla personalmente supportare nel suo percorso.

Ciò che forse Wood e i suoi lettori non potevano prevedere fu il successo della ricerca non nel campo accademico, ma giudiziario.
E' il 6 Agosto quando venne segnalata la mancata consegna del rapporto di ricerche del Consulente Roland ed il 7 Agosto quando il Supervisore Consulente Thomas Weaver ritornava a mani vuote dal Kent senza essere riuscito a trovare la Roland.
Il 10 Agosto una squadra di quattro ricercatori del Dipartimento per il Controllo e Salvaguardia dell'Ambiente Magico e un Consulente di Trasfigurazione raggiungono la riserva in cerca di Abigail: i sospetti l'avrebbero immaginata bloccata nella sua forma d'animagus per una trasfigurazione troppo prolungata o al più ferita dagli orsi del posto qualora la sua tesi di ricerca si fosse rivelata scorretta.

Invece, dopo otto ore di ricerca, Abigail Roland venne trovata in forma umana, incolume, ai piedi di un faggio al limitare della Riserva.
La causa della sua scomparsa? Un cucciolo di orso fra le sue braccia.
Alle prime accuse di negligenza dell'ufficio, Abigail Roland si mostrò indifferente, arrivando invece a richiedere un permesso di licenza per maternità.
La maternità per chi, vi starete chiedendo? Per il cucciolo di orso, ovviamente.
"Ho trovato Tubby da solo a metà Giugno quando ero ancora trasformata ed è stato amore a prima vista. L'imprinting mi ha resa sua madre più dell'orsa che l'ha innaturalmente abbandonato. E' mio dovere come figura di riferimento del cucciolo mantenere il mio ruolo in natura di sua guida finché non sarà adulto e autosufficiente." Così afferma Abigail alla nostra Redazione.

La situazione a quel punto è stata portata fra le mani della Corte del Wizengamot.
Da una parte l'Ufficio Applicazione della legge sulla magia richiede che il cucciolo venga riconsegnato alle autorità babbane in gestione della Riserva Naturale Orsi Bruni del Kent e che Abigail Roland venga destituita del suo ruolo di Consulente, pagando un'ingente somma di galeoni per i fondi alla ricerca andati perduti per la sua negligenza, dall'altra parte del banco Abby Roland muove a sua volta denuncia al Secondo Livello, attestando come i suoi diritti di madre dovrebbero venire tutelati dalla legge magica per via dell'imprinting naturale che la lega all'orso orfano e che, qualora spezzati, risulterebbero in un trauma irreversibile per l'animale.

L'Avvomago Lucas Montmorency dalla parte dell'accusa afferma come l'imputato debba necessariamente accettare di eseguire i dovuti test del San Mungo per poter ottenere il proscioglimento per difetto di imputabilità per vizio totale di mente (accreditabile al momento solo in teoria per un danno permanente al cervello per abuso di trasfigurazione umana in tempi prolungati), ma pare che proprio ieri, 1 Ottobre, Abigail Roland si sia rifiutata di collaborare e sia sfuggita alle autorità rifugiandosi nella Riserva Naturale del Kent, accorrendo alle zampe di suo figlio.

Solo il Wizengamot, ora, sembra poter sfatare i nostri dubbi.
Può Abigail Roland considerabile legalmente madre del giovane orso?
E se sì, come tutelare la coppia?
E' reale la condizione di imprinting paventata da Abigail o è un'impressione sostenuta da problematiche mediche?
La nostra Redazione rimane in attesa di sviluppi.

di Ariel A. Vinstav


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view post Posted on 4/10/2021, 13:01
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"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

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Uno dei gufi in servizio dal centro postale della Londra Sud aveva appena lasciato la sede principale della Gazzetta del Profeta per recapitare in Scozia un pacco regalo.
La confezione, anonima color caffè, riportava su ogni fianco una striscia di tessuto rosso riportante la scritta bianca "Attenzione! Morde!" scritta a mano in inchiostro bianco da Ariel.
Effettivamente, alla rimessa del Guardiacaccia sarebbe stato recapitato un regalo abbastanza movimentato.
Sul primo scalino della capanna, la confezione si dibatteva a destra e sinistra ogni tanto, seguendo un pattern irregolare.
Al suo interno?
Una lettera appuntata sul coperchio di uno scatolo verde scuro.

"Pensavi davvero le mie Super Spie non mi avrebbero informata dell'assunzione?
CHI E' QUESTO DAMERINO TUTTO SERIO E AMBIZIOSO, EH?
P r o f e s s o r
C r a v e n m o o r e.
Sento già i sospiri di tua madre e le lacrime versate sulle note del "sapevo avresti fatto carriera".
Non le diremo che sei raccomandato perché Lucille Delle Scale ti ama perdutamente, non ti preoccupare, né le dirò della Signorina Read con cui passi il tempo a fare il bagno con i plimpi.

Per ripagarmi della mia generosità e discrezione, hai ricevuto un Regalo che fa più danno e casino di me.
Quando sollevi il coperchio, tieni la bacchetta pronta per calmarlo, ok?
Mi hanno consigliato di fare le carezzina alla spina del libro in alternativa, sempre se ci arrivi a toccarlo.
Mi ringrazierai :<31:

Ariel "Splendida e Unica" Vinstav."



Nel pacco Lucien trova Il Libro Mostro dei Mostri (3 PM).
Congratulescion on docenza <3

 
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view post Posted on 5/10/2021, 14:00
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Quel pomeriggio il piccolo Anacleto, dopo la solita scorpacciata di biscottini gufici, si librò in aria dalla Torre di Divinazione. Il Gufetto di proprietà della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts venne ingaggiato, ancora una volta, dalla Tassorosso per effettuare una consegna speciale. La leggera brezza gli carezzava le piume, mentre Anacleto si lasciava trasportare dolcemente in direzione della capanna del Guardiacaccia, o meglio l’abitazione del neo-Docente di Cura delle Creature Magiche. Arrivato a destinazione, planò verso la porta, lasciando cadere delicatamente sul primo gradino un pacchetto. Una scatolina color caramello, sul coperchio era appuntata una lettera.
La carta era color avorio e vi era vergato il nome del destinatario: Al Signor. Lucien Cravenmoore

«Ci tenevo davvero a congratularmi per la nomina a Docente! Sono sicura che ricoprirà egregiamente il ruolo. Io dovrò aspettare ancora un po’ per seguire le lezione, ma passerò sicuramente per un saluto a Tear! A proposito, come sta?
Voci di corridoio dicono che dà anche lezioni d’intaglio? Non so se con il nuovo incarico avrà ancora tempo per questo corso extrascolastico, ma nel dubbio, sapendo che ha questa passione, ho pensato di recapitarle qualcosa che potrà esserle utile per l’occasione! Il manico è personalizzabile con un incisione!

Saluti,
Camille»








Nel pacchettino Lucien trova un coltellino multiuso da intaglio (Click). Sono sicura si divertirà come un bambino a Natale con questo :secret: :<31:
Ancora congratulazioni Cara :<31: :<31:
 
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view post Posted on 7/10/2021, 18:03
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The North remembers. ♥

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Arthur avrebbe continuato felicemente a riposare sul pino appena fuori dall’ufficio postale di quel paesino sperduto della Scozia dove viveva, ma il lavoro era lavoro e non poteva di certo sottrarsi ai suoi compiti. Isobel e Willy erano già fuori e non c’erano altri gufi postini disponibili: aveva schioccato il becco infastidito quando Bart gli aveva fatto cenno di scendere, e aveva guardato torvo la cliente mentre questa gli legava alla zampa il messaggio da consegnare. Perché mai quella turista – perché altro non poteva essere che una turista, a giudicare dall’aspetto – lo stava spedendo fino ad Hogwarts? Zittì ogni domanda con i biscottini gufici che la strega gli stava offrendo, e ripensandoci forse gli importava poco del motivo del viaggio. Prima partiva prima sarebbe potuto tornare a riposare sul suo amato ramo.
Il viaggio gli apparve relativamente poco lungo, nonostante fossero passati mesi dall’ultima consegna al di fuori del paese: il profilo del castello in lontananza gli fece fremere le piume, tanto era meraviglioso. Lambì i profili degli alberi della Foresta Probita con attenzione – suo cugino Karl gli aveva raccontato di gufi e barbagianni spariti passando per di là, per poi individuare senza problemi il luogo dove effettuare la consegna. Picchiettò con il becco contro una finestra lasciata socchiusa finché non si aprì a sufficienza per lasciarlo passare: volò fino al tavolo circolare, prendendo posto accanto ad una bottiglia piena a metà e attese pazientemente l’arrivo del destinatario della sua consegna, approfittando per schiacciare un pisolino.

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Legato alla zampa del gufo Lucien avrebbe trovato un piccolo sacchetto di velluto verde bosco, con al suo interno un foglio di pergamena arrotolato e quattro gelatine dorate.

“Sabato ore 9.30, Ceann Loch Lìobhann (Kinlochleven).
Sempre se puoi prenderti un paio di giorni liberi, Professor Cravenmoore.
J.

PS. me ne avevi parlato un po’ di tempo fa, sbaglio o ti interessavano? Spero si rivelino utili!”
→ All'interno del sacchetto, oltre al messaggio, Lucien troverà 4 gelatine d'oro 🌸


Edited by Jane Read - 9/10/2021, 10:55
 
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view post Posted on 7/11/2021, 14:57
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Carmelita era una barbagiannetta molto distratta, era un vizio di famiglia: suo padre, un giorno, aveva lasciato la consegna della Gazzetta del Profeta sulla testa del Ministro della Magia; sua madre, invece, aveva ben pensato di affrettare la consegna di alcuni giornali sfruttando la stessa Metropolvere di un gruppo di reporter di guerra, capitando involontariamente (e anche abbrustolita alle piume) in un campo di allenamento tra i ghiacciai dell'Antartico. Purtroppo nessuno di loro era mai stato un postino d'eccezione, e c'era chi sosteneva che non meritassero il lavoro presso il Profeta. In parte avevano anche ragione, ma quello di Carmelita, dei suoi genitori e dei suoi fratelli risultava essere un diritto ereditario: da generazioni erano gufi messaggeri, nati e cresciuti tra i trespoli della sede giornalistica. Nell'ultimo periodo, anche per allontanare quei versetti malvagi sul proprio conto, Carmelita aveva deciso di impegnarsi al meglio nel suo lavoro; quel mattino, convinta di aver recuperato la consegna corretta, arrivò alla Capanna del Guardiacaccia in perfetto orario, alle prime ore dell'alba. Lasciò tutto di fronte la porta, un po' come suo solito, e così soddisfatta si concesse perfino un attimo di riposo su una delle zucche al limitare della struttura. Non era poi così difficile, si diceva, essere un postino perfettamente diligente. Ci era andata quasi vicina. In allegato alla copia di giornale e al buono premio vinto dal Professor Cravenmoore, infatti, Carmelita aveva portato anche un pacchettino che era sicurissima appartenesse alla consegna e che, in realtà, altro non era che un dono assolutamente personale di un giornalista. Un dono che Lucien Cravenmoore avrebbe trovato tutto per sé – si trattava di una confezione in vetro, dalla forma di un gufo, con al suo interno mandorle di prima qualità, tutte sotto incantesimo affinché non finissero mai. Una scorta infinita di mandorle, con tanto di romantico, sdolcinato bigliettino: un appuntamento, alle sette in punto. Era forse il caso di andare? Che Lucien Cravenmoore avesse attirato molti pretendenti, d'altronde, non era affatto una novità.


GIOCHI ENIGMISTICI
Altro appuntamento con i giochi enigmistici.
Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!

Complimenti, hai risolto correttamente i giochi enigmistici di Ottobre!


mSrM2ru


Lucien Cravenmoore





CITAZIONE (Camille Donovan @ 2/11/2021, 17:31) 
Mollicci in Armature
Sotterranei di Hogwarts sotto assalto!

Grida di terrore percuotono le mura di Hogwarts. La causa, però, non sono le inquietanti decorazioni appese in occasione della festività di Halloween. Una serie di Mollicci si è nascosta all’interno delle armature poste lungo il corridoio dei sotterranei. Pochi giorni fa, durante quella che sembrava una tranquilla serata come tante altre, hanno deciso di saltare fuori all’improvviso, tormentando, anzi spaventando indistintamente studenti ed insegnanti. Molti di voi sapranno sicuramente che creature infide sono i Mollicci, magari li avete anche affrontati. Alcuni di voi, invece, si ritrovano per la prima volta faccia a faccia. Com’è finita questa strana battaglia? Ve lo racconto più avanti! Adesso, per coloro che non li conoscono, e che sicuramente dovranno ancora seguire la temuta lezione di Difesa Contro le Arti Oscure che li riguarda, vi fornisco di seguito alcune informazioni fondamentali.

Cosa sono i Mollicci?
I Mollicci possono essere semplicemente definiti come il nostro peggior incubo, letteralmente. Nessuno conosce il loro vero aspetto, si tratta di esseri mutaforma capaci di trasformarsi nelle nostre più profonde paure se ci compaiono davanti. Per questa loro caratteristica, il Ministero della Magia li ha classificati con una pericolosità pari a XXX. I Mollicci, come i Poltergeist, non sono e non sono mai stati vivi, vengono definiti infatti non-esseri. Si pensa siano generati dalle emozioni umane, come i Dissennatori, in particolare dalla “paura”, la più irrazionale e incontrollabile. Se ne nutrono e si accrescono grazie ad essa, diventando sempre più forti. È possibile cacciarli, ma torneranno comunque numerosi. Purtroppo, quando scoprono una sostanziosa fonte di cibo non sono disposti a cederla facilmente. Anche queste creature, però, hanno dei punti deboli: la luce e le risate. Si trovano solitamente nascosti in luoghi chiusi, bui ed umidi, come cantine, soffitte, vecchi bauli o armadi. Se non riescono a trovarli, si nascondono solitamente nelle zone ombreggiate dei boschi o negli angoli celati di vicoli cittadini. Per neutralizzarli si utilizzano le risate, che li rendono particolarmente deboli ed inoffensivi. Com’è possibile? Per provocare delle sane ed incontenibili risate, è necessario castare sul Molliccio l’Incanto “Riddikulus”. Così facendo, la creatura assumerà una sembianza comica che scatenerà l’ilarità di chi sta attorno. Più persone rideranno, più s’indebolirà e si vedrà costretto alla fuga. Il problema? Non è semplice, richiede molta concentrazione e non sempre si riesce a mantenere il sangue freddo di fronte alle proprie fobie. Possono arrivare a prendersela anche con i babbani. Alcuni si limitano ad emettere rumori molesti, magari scuotendo il baule dove si rintanano, oppure grattando sui pavimenti. In quest’ultimo caso vengono scambiati comunemente per dei roditori. Altri tendono invece a mettersi fin troppo in mostra.

Molliccio di Canterbury
I babbani credevano fosse un vecchio eremita pazzo e cannibale, in realtà si trattava di un Molliccio molto piccolo. Nessuno di loro ha mai avuto un incontro ravvicinato, molti parlavano di un’ombra slanciata e scheletrica che si aggirava tra gli alberi di un bosco poco distante dalla cittadina. Si narra che qualcuno l’abbia persino visto sorridere, se così si può dire. Metteva in mostra i denti, affilati come rasoi e appuntiti come spilli, che scintillavano nell’atto di riflettere i lattiginosi raggi lunari.

“The moon kissed blades on his demonic face - (Robinson Adrian, 1820)”


Pare che il molliccio avesse fatto leva su una delle paranoie ricorrenti degli abitanti. Tempo addietro, un lupo famelico uccise parecchi capi di bestiame di alcuni contadini della zona, cercando persino di aggredire coloro che volevano liberarsene. Infine lo uccisero, ma il ricordo delle sue fauci insanguinate perseguitò a lungo la gente di Canterbury. Di notte, inoltre, avvertivano una risata stridula e raccapricciante, come quella di un folle, provenire da una delle caverne. Tale effetto era dovuto al cozzare di alcune pietre, accidentale o meno, che, grazie all’eco regalato dalla struttura naturale, rimbombava ed ampliava il suo volume. Quando accadeva, i pensieri dei poveri abitanti si dirottavano verso macabre immagini. Nuove, innocenti vittime intrappolate nelle sue grinfie. Vittime con cui si divertiva prima di commettere l’omicidio.

“He laughed rudely in front of his victims - (Robinson Adrian, 1820)”


Adamina Jones, un’anziana ed arzilla strega, insospettita decise d’indagare. Una sera si fece coraggio e si recò alla grotta incriminata. Niente faceva pensare che qualcuno ci vivesse. Era tutto buio, nessun fuoco a regalare luce e calore. Adamina, con un colpo di bacchetta, illuminò l’ambiente. A quel punto, qualcosa sgattaiolò tra le ombre. Ancora più curiosa, aumentò la luminosità. Quello che si trovò davanti la lasciò di stucco. La figura di suo marito, un babbano burbero e profondamente contrario alla magia, le stava lanciando occhiate di disappunto. Quando le rivelò di essere una strega, l’uomo iniziò a odiarla, neanche la lunga malattia che lo attanagliò placò il suo animo. Peccato, però, che fosse deceduto da almeno un anno. Adamina capì quindi contro cosa stesse combattendo. La notte dopo tornò, portando con sé una cassa di legno. Il Molliccio attaccò di nuovo, ma lei lo respinse e lo indusse ad entrare nella cassa, che poi sigillò con una serie d’Incantesimi. Da allora nessuno sentì più parlare del “Cannibale di Canterbury”.

Il Molliccio della Vecchia Londra
Le sue tracce risalgono al XIX secolo. Si tramutava in un assassino e, furtivamente, si aggirava di notte per le strade secondarie di Londra. Probabilmente l’omicida in questione era Jack the Ripper ed il Molliccio, approfittando della paura che i cittadini provavano anche solo al sentirlo nominare, per un breve periodo si finse lui.

“Spotted Jack the Ripper again? At the moment still no victims - (The Daily Prophet, 1889)”


William Harrison, un giovane mago e dipendente del Ministero, nonché amante dei criceti, castando il Riddikulus lo trasformò in una di queste morbide creaturine. Una volta reso innocuo, lo rinchiuse in una solida scatola di legno.

L'Urlante Uomo Nero di Strathtully
Originario della Scozia, questo Molliccio si nutrì delle paure dei Babbani talmente a lungo da ingigantirsi. Assunse le sembianze di un'elefantesca ombra nera, su cui torreggiavano fiammeggianti occhi bianchi. I superstiziosi s’inventarono le teorie più strampalate.

“Two bright discs floated in the darkness. Is this what death looks like? - (Hughes Brendan, 1912)”


Aaliyah Dankworth, impiegata presso il Dipartimento Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, nella divisione Esseri e Spiriti, venne incaricata di occuparsi del caso. Quando se lo trovò davanti, la prima cosa che la colpì furono proprio gli occhi grandi e luminosi, come due fari che fendono l’oscurità notturna. La fecero pensare a delle creature piccole e delicate che di solito, grazie alle loro protuberanze simili a lampadine, regalano il buonumore a grandi e piccini: le lucciole. Si figurò nella mente uno di questi coleotteri e castò il Riddikulus. L’incantesimo sortì il suo effetto ed il Molliccio, date le piccole dimensioni dovute alla sua nuova forma, venne catturato con un portafiammiferi.
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Da qualche giorno, alcune di queste creature infestano i sotterranei della Scuola di Hogwarts. Inizialmente si avvertivano solo dei cigolii sinistri, attribuiti alle antiche armature che necessitano continuamente di manutenzione. I cigolii sono diventati sempre più insistenti e fastidiosi, come se qualcuno dall’interno cercasse di animare le armature. Il Signor Gazza, incaricato di capire la causa, ha pensato si trattasse di uno dei pessimi scherzi di Pix, il molesto Poltergeist che si diverte a infastidire gli abitanti del Castello.

«L’ho beccato nello sgabuzzino ed interrogato a riguardo, ma il furfante ha negato. Come se non fosse capace di una cosa del genere quel disgraziato! Prima o poi lo do in pasto a Mrs. Purr! Ovviamente non gli ho creduto, ma l’unica cosa da fare era tenerlo d’occhio.» ha dichiarato il Custode.

Pix per una volta aveva detto la verità. Infatti, poche ore dopo l’interrogatorio, una studentessa della Casa Serpeverde ha avuto uno spiacevole incontro mentre tornava in Sala Comune.

«Avevo appena terminato di cenare e, dopo aver lasciato il tavolo in Sala Grande, mi sono diretta nei Sotterranei. Quando ho percorso l’ultimo gradino della scala a chiocciola mi hanno colpito subito dei rumori sospetti. Certo, si avvertivano da giorni, ma mai così forti. Sembrava che una delle armature fosse caduta a terra. Mi sono avvicinata per accertarmi che tutto fosse a posto quando, svoltato l’angolo, ho trovato davanti a me un…un…scusa, sono ancora scioccata…ho trovato di fronte a me un topo…era molto alto, raggiungeva quasi la mia statura e io…odio quelli esserini, mi terrorizzano…non sapevo che fare, così ho urlato». Al suo grido sono arrivati alcuni studenti che, come lei, stavano tornando alle proprie camerate, e anche parte del corpo docenti. La creatura, trovatasi di fronte così tante persone, ha iniziato ad assumere diversi aspetti, cercando di spaventare più sventurati possibili. Passò dai serpenti, ai ragni, ai pagliacci, fino ai cadaveri di amici e parenti dei presenti.

«Ho visto il corpo di mia sorella gemella. Lei era proprio accanto a me, le ho stretto forte la mano. Credevo di averla persa. Siamo legatissime. È vero quello che si dice a proposito dei gemelli, morirei se non l’avessi più al mio fianco.»

I Mollicci scavano nell’animo di chi fronteggiano, spesso si è consapevoli delle proprie paure, altre volte no. Essi, per quanto possibile, frugano senza permesso nel nostro subconscio per estorcere tali informazioni.

«Non sapevo di essere condizionato a tal punto dall’ansia di fallire! Quando, per disgrazia, ha incrociato il mio sguardo si è trasformato nel Preside Peverell. Ha iniziato ad inveire contro di me, diceva che sono un incapace e che voleva cacciarmi dalla scuola. Ho trattenuto a stento le lacrime. Anche se successivamente ho capito che non era reale, mi ha comunque segnato.»

Ciò che ci terrorizza, che ci blocca, che ci condiziona, come evidenziato da questo ragazzo, non sempre è qualcosa di fisico. Probabilmente le paure peggiori sono quelle che, inconsapevolmente, ci creiamo da soli attraverso le nostre paranoie. Esse diventano un ostacolo insormontabile se non si affrontano e i Mollicci, ma non solo, saranno in grado di ritorcerle contro di noi come armi micidiali. Purtroppo, non era l’unico Molliccio presente. Dalle restanti armature, richiamati dalle grida e dagli schiamazzi concitati, ne sono sbucati altri cinque.

«Quel figlio di Morgana si è materializzato alle mie spalle. Mi sono voltato, ritrovandomi in uno sgradito tête-à-tête con un cobra. Mi paralizzo quando ne vedo uno, ho avuto un’esperienza orribile da piccolo. Finii al San Mungo per il morso di quella bestiaccia, quasi ci lasciavo la pelle! Ho ancora i brividi…»

Dopo attimi di caos che sembravano ore, gli insegnanti e gli alunni più grandi hanno cominciato a respingerli. Grazie al repentino intervento, i Mollicci sono tornati a nascondersi nel “confortevole” involucro di metallo. Le armature, con i loro poco pacifici inquilini, sono state poi riposte sotto chiave nello sgabuzzino vicino all’Aula di Pozioni, in attesa di una squadra della divisione Esseri e Spiriti inviata dal Ministero che venisse a prenderli in custodia. La porta è stata costantemente sorvegliata dal Signor Gazza, ma non è bastato a contenere un astuto fuggitivo, che probabilmente ha approfittato di un colpo di sonno del suo carceriere. Il mattino dopo, mentre si consumava la consueta abbondante colazione in Sala Grande, dal portone principale, anticipata da un grido assordante, ha fatto irruzione una mummia. Sì, avete capito bene, una mummia! Ha iniziato a girovagare tra i tavoli seminando il panico e bende che, staccandosi dal corpo, sono finite ad avvolgere le succulente brioche di zucca e qualche salsiccia.

«Credo non toccherò mai più una brioche in vita mia! Una delle bende si è attorcigliata come un verme giallognolo attorno a quella che avevo davanti, mi ha fatto talmente impressione che ho lanciato il piatto in aria. So di aver reagito in maniera esagerata, ma è stato più forte di me!»

Anche questo Molliccio, come quello della sera precedente, a causa delle troppe persone presenti ha assunto molteplici forme. La peggiore? I pipistrelli, o meglio il pipistrello. Una creatura lunga circa 70 cm che vagava impazzita, sbattendo le sottili ali membranose e buttando a terra tutto ciò che trovava sul suo cammino. Non si sa a chi appartenesse tale fobia, la cosa certa è che i docenti hanno approfittato della sua taglia minuta per cacciarlo e rinchiuderlo dentro un vassoio porta vivande, anch’esso prontamente sigillato e messo in sicurezza nello sgabuzzino. Per quanto riguarda noi studenti, in via precauzionale ci è stato caldamente consigliato di accendere le nostre bacchette durante le passeggiate nelle zone ombreggiate del Castello e nelle ore più buie della giornata, magari utilizzando un Lumos. Inoltre, gli insegnanti si sono prodigati per farci esercitare con il Riddikulus. Eccessivo? Vi assicuro di no. Niente è abbastanza quando si tratta di combattere ciò che ci spaventa. Nel tardo pomeriggio è intervenuta la squadra di disinfestazione, che nel giro di qualche ora ha sgomberato i Sotterranei da questi esseri molesti. Durante la notte, però, sono stati avvertiti nuovamente strani rumori, come di graffi e oggetti che vengono trascinati. Può darsi che sia solo una suggestione dovuta ai traumi subiti. Oppure c’è altro dietro? Chi può dirlo?

Vostra,
Camille Donovan

Code • Oliver


Edited by Il Gufo Espresso - 10/11/2021, 19:51
 
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