Pergamene e civette, Per Gaelle

« Older   Newer »
  Share  
Narcissa Miller
view post Posted on 29/11/2020, 17:59




Narcissa Elodie
Miller
«O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!»

► Mood: Happy► Età: 12 anni ► Ruolo: Studentessa► Outfit: Divisa di Serpeverde

O
gni volta che risaliva quelle scale era sempre un tuffo al cuore. Ancora ricordava il giorno, anzi la sera, in cui aveva ricevuto quella dannatissima lettera di sua madre. La sensazione di disgusto che aveva provato leggendo quelle parole era stata incommensurabile. Nel giro di pochi attimi, infatti, non solo aveva imprecato mentalmente nei confronti della viltà della donna, che non aveva avuto nemmeno il coraggio di presentarsi a Hogwarts per darle una simile notizia, ma anche perché poco dopo c'erano state delle incomprensioni con la Caposcuola di Corvonero. Se solo avesse potuto avere tra le mani una Gitatempo, Narcissa era certa che avrebbe volentieri fatto un viaggetto a ritroso nel tempo per cancellare quell'orrenda e indelebile giornata che s'era conclusa con l'appallottolamento della pergamena e il suo conseguente bruciare nel caminetto della Sala Comune di Serpeverde.
Adesso risaliva lentamente le scale a chiocciola che l'avrebbero condotta alla Guferia, luogo che immancabilmente faceva riaffiorare nella sua mente la montagna di disgrazie che aveva colpito la sua famiglia. Lì Earl, la civetta che Helena Cooper le aveva regalato poco prima di iniziare l'avventura a Hogwarts, l'attendeva bramoso come ogni volta che lei varcava la soglia.
Un puzzo di carta di giornale stantia e di rancido investì in pieno le narici di Narcissa. Per quanto ormai fossero settimane che si recava lassù quasi quotidianamente, ancora il suo stomaco e il suo naso non s'erano abituati a quell'olezzo a dir poco nauseabondo. Deglutendo e sentendo lo stomaco contorcersi in eloquenti salti carpiati, Narcissa accelerò il passo arrivando all'interno della torre. Lì il sole timidamente filtrava dai finestroni che consentivano ai volatili di accedere in ingresso e in uscita dalla scuola.
Alcuni rapaci sbattevano le ali, uno di loro in particolare aveva l'aria indignata, quasi si sentisse superiore rispetto agli altri pennuti presenti in sala. Narcissa indugiò qualche istante su quel volatile, osservandone il bianco piumaggio e gli occhi cremisi. Doveva ammettere che, nonostante tutto, aveva una certa classe. Poi un conato di vomito le rammentò il motivo per cui s'era affrettata a risalire la chiocciola in quel modo. Trattenendo il respiro ancora per qualche istante, Narcissa attraversò a grandi falcate la Guferia e andò ad affacciarsi a uno degli interstizi della torre. Senza pensarci due volte, inspirò profondamente l'aria fresca e pulita, cercando di abituarsi gradualmente a quell'olezzo ormai così famigliare ma sempre ripugnante.
Earl, la sua civetta, coccoveggiò amichevolmente e dispiegò le ali in segno di saluto. Narcissa prese una seconda boccata d'aria prima di voltarsi e sentirsi pronta per accogliere la sua civetta. Giù nel giardino un paio di studenti si stavano affrettando per raggiungere le Serre di Erbologia.

*Probabilmente qualcuno è in ritardo* pensò Narcissa ridacchiando tra sé e sé.
Poi udì distintamente delle piume accarezzarle il volto. Come a voler calamitare su di sé l'attenzione della ragazza, Earl le era volato sulla spalle e le aveva becchettato l'orecchio destro.

"Ehi, Earl, mi hai fatto male!" gemette Narcissa, allontanando con un gesto brusco il becco della civetta dalla sua testa. L'idea di farsi staccare un'orecchia non era ancora contemplata, per lo meno non quel giorno.
Narcissa tese il braccio sinistro verso l'esterno e la civetta comprese di dovercisi appoggiare. La Serpeverde ne osservò il volo, garbato, composto e mai frettoloso. Un paio di battiti d'ali ed Earl era lì, sul suo avambraccio, pronto a ricevere qualche ricompensa. Narcissa rovistò nelle tasche della divisa e ne estrasse alcuni semi di girasole e un tozzo di pane secco che aveva sgraffignato in Sala Grande quella mattina. Non era granché, ma era sicura che Earl avrebbe gradito. E difatti, senza far troppi complimenti, l'uccello si avventò nel pugno di cibo che Narcissa teneva sul palmo della mano libera. La civetta prese a sbocconcellare felicemente, del tutto inconsapevole di quelle che avrebbero potuto essere le sue mansioni di lì a breve.
Earl divorò il pane secco quasi non mangiasse da mesi e poi svolazzò per la Guferia esternando palesemente tutta la sua soddisfazione. Narcissa, nel mentre, estrasse una busta dalla tasca e richiamò a sé la piccola civetta marrone.

"Earl, lo sai che mi fido di te" esordì cauta.
Sapeva che quello che stava per chiedergli avrebbe mandato su tutte le furie il piccolo Earl, ma non aveva altro messaggero di fiducia se non lui.
L'uccello si avvicinò a Narcissa e andò ad appollaiarsi sul trespolo appena adiacente osservando la busta con diffidenza. Lei lo guardò e sorrise freddamente, del tutto immersa nei suoi pensieri. Stringeva tra le mani la lettera che avrebbe dovuto spedire diverso tempo prima a Lord Byron. Uno dei tanti motivi di litigio con sua nonna Elodie e suo nonno Florian. Eppure non era del tutto sicura che Byron volesse conoscere quel lato di lei, anche se nonna Elodie sosteneva il contrario. Sospirò affranta, cercando nei meandri della sua borsetta un nastro per poter affrancare quella pergamena alla zampa del suo gufo. La busta, sigillata con il classico sigillo di Hogwarts che veniva concesso agli studenti, recava una scritta:

CITAZIONE
Mr. Lord Byron,
Galles, UK

La bimba sospirò e con meticolosa attenzione cominciò a cercare di annodare la lettera alla zampetta della civetta che, stranamente, sembrava restia a volersi imbarcare in quel viaggio. Probabilmente l'idea di andare da Lord Byron turbava Earl tanto quanto scrivere quella lettera aveva provocato dei rimorsi in Narcissa...




Gaelle eccoci qua!
 
Top
view post Posted on 29/11/2020, 19:08
Avatar

Di sole e di gatti

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
1,824
Location:
Ferrara

Status:



Amelia Gin Moonword
‹ Studentessa al primo anno ‹ 11 anni ‹ Outfit


Gin era arrivata ad Hogwarts da un po' e il tempo sembrava avere fretta di scorrere. Ancora non si era abituata alla vita nel castello, alle giornate scandite dalle lezioni, i compiti e le abbuffate in Sala Grande. Dopo i primi giorni, in cui si era rimpinzata di tutte quelle leccornie, il suo appetito era diminuito: le leccornie c'erano sempre e, piano piano, tornava a mangiare ad un ritmo più salutare. Non che le importasse troppo della linea, ma non voleva certo morire giovane di infarto! A scuola le ragazze che incontrava erano bellissime e lei le osservava con ammirazione, ma non riusciva (o non voleva) trasporre su se stessa quelle cure che l'avrebbero resa forse più carina. Gin si occupava soprattutto dello studio e di Ka, il suo gufo nero.
Ka l'aveva sempre raggiunta quando la voleva salutare o meglio, quando voleva ricevere da lei qualche coccola, finché un giorno Gin non si chiese dove stessero di base i gufi. Una ragazza le indicò quindi la Guferia e lei si sentì parecchio stupida quando scoprì che era nella stessa torre del suo dormitorio.


*Tanta voglia di scoprire e invece non ho ancora visto niente!* si disse. Ed era vero. Quando era arrivata si era ripromessa di scoprire i misteri del castello, non per spirito di avventura (forse un pochino) ma soprattutto per amore della conoscenza: era vissuta nel mondo babbano da sempre e ora aveva sete di conoscere tutte le particolarità del mondo magico. E invece, tra tutti i compiti e le lezioni, le sembrava di non avere tanto tempo libero per esplorare. O forse sì? Fatto sta che quel giorno aveva deciso di andare a vedere dove stava Ka quando non gironzolava tra i boschi o si rintanava nella sua camera da letto.
Salì dunque in Guferia, ma prima di raggiungere la cima, Ka la raggiunse. Le fece un verso. Non era allarmato, ma sembrava comunque volerle dire qualcosa.


*Che ci sia qualcuno?* pensò. Fece per tornare indietro, quando si disse tra sé *Gin, insomma, non hai praticamente ancora conosciuto nessuno, se anche ci fosse qualcuno lassù mica ti mangerà! Eppoi non l'hai nemmeno vista la Guferia!*
Così salì l'ultima decina di scalini e un odore acre e pungente di escrementi la investì in pieno.
"Ma che schifo!" le sfuggì dalle labbra, prima di accorgersi che in effetti la Guferia non era vuota. C'era un ragazza dai lunghi capelli biondi che sembrava armeggiare con uno degli animali. Pareva in difficoltà. L'aveva intravista nei corridoi nei giorni precedenti: era parecchio bella. Ed era una Serpeverde. Gin aveva sentito ormai diverse storie sui Serpeverde, ma preferiva non credere troppo agli stereotipi.
"Ciao, non sapevo ci fosse qualcuno" disse con tono incerto, poi aggiunse "ti serve aiuto?"

png
‹ PS: 100 ‹ PC: 50 ‹ PM: 50 ‹ EXP: 1





Non sono ancora riuscita a produrre una foto di dimensioni corrette, ma mi hanno appena confermato il PV quindi rimedierò rapidamente. Ma, intanto, per darti una idea della mia PG.... eccola in tutto il suo splendore!
 
Top
Narcissa Miller
view post Posted on 29/11/2020, 19:39




Narcissa Elodie
Miller
«O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!»

► Mood: Happy ► Età: 12 anni ► Ruolo: Studentessa► Outfit: Divisa di Serpeverde

N
arcissa sbuffò apertamente. Detestava quando Earl si ribellava al suo tocco e ultimamente lo faceva spesso. Da quando l'aveva spedito una volta a casa di nonna Elodie, Earl aveva smesso di rispondere ai suoi comandi, quasi fosse accaduto qualcosa di non meglio specificato che Earl, ovviamente, non avrebbe mai potuto raccontarle nei dettagli.
"Stai fermo, stai fe..."
Stava ancora imprecando nei confronti della povera civetta, quando si interruppe bruscamente. Narcissa restò in silenzio, fissando le piume sfumate di Earl. Sono...
*Passi?* pensò restando qualche istante impalata col fiato sospeso.
La bimba si dimenticò per un momento persino di respirare e si voltò verso la scala a chiocciola. I passi si facevano sempre più vicini. Sicuramente non era nessuno che lei stesse aspettando. Era uscita dal dormitorio salutando Lyvie, la sua amica e compagna di stanza, ma non s'era accordata in alcun modo con lei. In verità nemmeno s'era sprecata a dirle che sarebbe salita sin in cima alla Guferia dal sotterraneo. Probabilmente avrebbe posto domande e, visto il soggetto a cui era indirizzata la pergamena, Narcissa aveva preferito restare sul vago.
D'un tratto i sospetti divennero realtà. Una voce femminile arrivò distintamente alle orecchie di Narcissa. Era un dato di fatto: una ragazza aveva parlato e, no, la voce non era quella di Lyvie, né di qualche altra compagna conosciuta.
Earl si agitò più del previsto. Senza che Narcissa potesse rendersi conto, accadde tutto nella frazione di un attimo: la voce, il battito d'ali e la sua caduta. Nel mentre, la busta, ancora non affrancata alla zampa della civetta, scivolò e cadde svolazzando sul pavimento lercio della Guferia. Narcissa non se ne accorse.

*Auch!* pensò quando si ritrovò con il fondoschiena direttamente sul pavimento.
Solo in quel preciso istante realizzò dov'era atterrata. E un'espressione schifata si dipinse sul suo volto.

*Oh mer...coledì* imprecò, sforzandosi, seppur mentalmente, di mantenere un contegno e di non scadere nel volgare.
Nello stesso momento in cui la sua espressione facciale stava toccando il massimo del disgusto, una figura fece capolino dalla scala a chiocciola. Una massa di lunghi capelli castani, con riflessi ramati accentuati dai raggi solari, aveva appena fatto il suo ingresso. E l'aveva vista in una situazione decisamente imbarazzante. Earl, quasi a schernirla, agitò nuovamente le ali ed emise uno stridio.

*Ottimo, decisamente OTTIMO*
Narcissa si ricompose rapidamente. Con un balzo - e maledicendosi per aver toccato anche con le mani il pavimento sporco di escrementi di gufi e civette - si rialzò sulle gambe. La divisa, constatò immediatamente, era sporca. Ignorando la presenza della ragazza, Narcissa alzò la bacchetta e poi lo sguardo su di lei. A primo impatto il suo sarebbe potuto apparire come un benvenuto non propriamente caloroso. Qualcuno che amava screditarla, se in presenza, avrebbe suggerito alla Corvonero di darsela a gambe levate, perché, in fondo, tutti sapevano la terribile e letale potenza magica di Narcissa, no? Talmente potente che non era ancora capace di sconfiggere con successo un Molliccio, ma dettagli.
"No, grazie" replicò a denti stretti.
A quel punto, abbassò la bacchetta e la puntò al suo sedere, dove una grossa macchia di sporco aveva rovinato la stoffa nera della divisa.

"Gratta e netta" disse muovendo il polso con convinzione e ringraziando il cielo d'aver seguito con ossequiosa attenzione le lezioni della professoressa McLinder.
Dopo essersi sincerata di non aver più del sudiciume indosso, l'attenzione di Narcissa andò a focalizzarsi del tutto sulla Corvonero che aveva davanti. Narcissa inclinò leggermente il capo, posando i suoi occhioni color del ghiaccio sulla figura esile della bimba. A occhio e croce doveva avere la sua età. Anzi, quasi sicuramente, perché in quel frangente l'ora buca l'avevano soltanto gli studenti del primo anno.

"Cosa ci fai qui?" domandò con freddezza, senza distogliere lo sguardo.



Edited by Narcissa Miller - 29/11/2020, 19:55
 
Top
view post Posted on 30/11/2020, 14:55
Avatar

Di sole e di gatti

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
1,824
Location:
Ferrara

Status:



Amelia Gin Moonword
‹ Studentessa primo anno ‹ 11 anni ‹ Outfit


Quando Gin aprì la bocca si era perfettamente resa conto che la ragazza stava facendo qualcosa con un gufo e che non ci stava riuscendo. Che stesse cercando di consegnargli una lettera o di spennarlo, Gin non lo sapeva. Quello che però seppe subito è che lei aveva fatto un guaio, perché al suono della sua voce il pennuto si agitò parecchio e la ragazza scivolò sul pavimento e finì col sedere per terra. La vocina nella testa di Gin le diceva *scappa, sciocca*, ma un certo amore per il rischio, una leggera preoccupazione per la ragazza e soprattutto la curiosità la fecero restare dove si trovava. Del resto quella ragazza doveva avere più o meno la sua età, anche se non se la ricordava a lezione, ma questo non voleva dire niente poiché Gin prestava più attenzione al docente che a chi aveva attorno! La sua curiosità venne ben presto appagata. La ragazza infatti si era abilmente alzata, *e quei capelli? come è possibile che non si siano praticamente mossi dalla loro perfetta piega?* pensò Gin e d'un tratto la sua mente volò all'ultima volta che aveva fatto un capitombolo simile. In quell'occasione era caduta dentro il pollaio della nonna, in Francia, e quando si era rialzata non solo aveva escrementi di volatili su tutti i vestiti ma anche parecchie piume e schifezze varie nei capelli. Ma queste memorie vennero dissipate subitaneamente dall'oggetto della curiosità: la ragazza sapeva fare magie di utilità generale e la magia che fece era PARECCHIO utile. Soprattutto a Gin che spesso faceva simili figure!

«Come hai fatto? Quell'incantesimo... com'era? Gratta e sgratta....gratta e sgrassa....? Fenomenale!» le uscì d'impulso dalle labbra, senza rendersi conto dello sguardo freddo della ragazza, poi si ricordò delle buone maniere e del fatto che una domanda le era stata, invece, posta.

«Io? Sono qui per il mio gufo Ka. La tua magia è stata fantastica! Io non conosco niente del genere!» si affrettò a dire e poi azzardò «dove posso impararla anche io?» le disse e, infine, aggiunse «Ah comunque io sono Gin».

Notò che c'era una lettera per terra ma non disse niente, intanto perché non sapeva se era della ragazza e poi perché se anche fosse stata sua, preferiva se ne accorgesse da sé. Non aveva nessuna intenzione di passare per una sapientona, già il suo chiederle se aveva bisogno di aiuto non le sembrava fosse stato accolto molto bene, a giudicare dallo sguardo che le stava rivolgendo. Ma Gin non era una che avrebbe abbassato gli occhi, quindi sostenne lo sguardo, anche perché voleva a tutti i costi imparare quell'incantesimo.
png
‹ PS: 100 ‹ PC: 50 ‹ PM: 50 ‹ EXP: 1

 
Top
Narcissa Miller
view post Posted on 30/11/2020, 15:31




Narcissa Elodie
Miller
«O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!»

► Mood: Happy► Età: 12 anni ► Ruolo: Studentessa► Outfit: Divisa di Serpeverde

L
a divisa, grazie al cielo, era tornata pulita in men che non si dica. La sua bacchetta, per la prima volta in assoluto, era stata utilizzata per un più nobile motivo che non fosse un'esercitazione in classe. La cosa la fece gongolare (e non poco!). La sua autostima, già di per sé stessa piuttosto sviluppata, s'avviluppò in un contorcersi di euforia e ardore. C'era riuscita, al primo colpo. E finalmente le lezioni di Hogwarts avevano scopo.
La Corvonero, invece, sembrava esterrefatta. A primo acchito, Narcissa si ritrovò a credere di non aver udito bene. Com'era a dire "gratta e sgratta?". Il suo viso mutò in una maschera di perplessità. In vita sua mai avrebbe pensato di ritrovarsi a dover rispondere a una domanda tanto ovvia, men che meno all'interno delle mura di Hogwarts.

"Sei seria?" domandò brusca rimanendo poi in un attonito ed eloquentissimo silenzio.
Narcissa era certa scherzasse, anche se preferiva sentirselo dire apertamente. Così, per certezza. Anche se, doveva ammetterlo, quell'adularla in quel modo stava facendo fluttuare il suo egocentrismo a livelli mai visti sino a quel momento.

"Fenomenale? Beh, grazie, ma non hai visto niente" - disse con una punta di vanitosa superbia nel tono di voce - "So fare magie che al primo anno nessuno conosce" mentì in aggiunta, certa che così facendo avrebbe aumentato l'ammirazione nei suoi confronti.
Sì, le piaceva decisamente sentirsi adulata e ricevere complimenti. Egocentricamente, mulinò i capelli biondissimi, che le ricaddero sparsi sulle spalle.
La seconda domanda, tuttavia, fece fare a Narcissa un passo all'indietro. Se fino a pochi istanti prima aveva provato un tremendo piacere nel sentirsi adulata e venerata, adesso un'obbrobriosa sensazione di vuoto si stava facendo largo in lei: lentamente maturò la consapevolezza che forse sì, era stata seria a non conoscere il Gratta e Netta, perché la sua domanda successiva sembrava quasi confermarlo.

"Momento, momento, momento" la interruppe brusca.
Adesso i suoi occhi color ghiaccio erano puntati in quella della piccola Corvonero che aveva di fronte. Narcissa deglutì, prima di esprimere il suo dubbio.

"Parli come se fossi cresciuta in mezzo ai babbani" sentenziò mostrando un'espressione di puro disgusto sulla faccia. Non voleva crederci, lei cercava in tutti i modi di allontanarsi dal suo status di mezzosangue e faceva di tutto per evitare di pensarci, e in tutti i modi il mondo babbano arrivava ad annidarsi nel suo piccolo regno.
"Voglio credere tu stessi scherzando, dai..." - borbottò più rivolta a sé stessa che alla Corvonero - "Vuoi forse farmi credere che tua mamma lava i pavimenti usando il secchio?"
Lo disse come se fosse un crimine, con la stessa enfasi negativa che c'avrebbe messo nonna Elodie. E la stessa nonna commentava spregiativamente quest'usanza babbana, deridendoli per i loro pomeriggi passati a immergere le mani in acqua e detergenti.
*Solo i babbani hanno le unghie rovinate, Cissy. Noi maghi abbiamo quegli idioti di elfi. Sono indegni e insulsi, ma a qualcosa servono*
Le parole della nonna echeggiarono nella sua testa. E in tutto questo rimbombare di pensieri anti-babbani Narcissa scordò persino le buone norme dell'educazione, dimenticandosi di presentarsi alla sua interlocutrice.


 
Top
view post Posted on 30/11/2020, 20:04
Avatar

Di sole e di gatti

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
1,824
Location:
Ferrara

Status:



Amelia Gin Moonword
‹ Studentessa primo anno ‹ 11 anni ‹ Outfit



Gin si incupì. La ragazza che aveva di fronte si sentiva superiore ai babbani e, di conseguenza, in qualche misura, a lei. Certo, anche Gin da quando aveva scoperto di essere una strega si sentiva speciale e "diversa" ma mai si era sentita SUPERIORE o MIGLIORE di sua madre o dei nonni materni. E se c'era una cosa che mal sopportava erano gli atteggiamenti di superiorità e perdere tempo. E litigare con quella ragazza gliene avrebbe probabilmente fatto perdere molto. E sarebbe stato terribilmente banale! Del resto, non le sembrava carino litigare con la prima persona che conosceva fuori dalla sua casa. Le rivolse uno sguardo indagatore, quasi cupo. Avrebbe voluto leggere in quella testa bionda per capire se quella ragazza era davvero come sembrava. Stava per risponderle che sì era cresciuta tra i babbani e ne andava fiera, quando Ka le volò sulla spalla e strofinò la sua testolina sulla sua guancia. La nebbia nella sua mente si dissipò all'istante. Rise, di una risata piena, e disse: «No, non usa il secchio. Abbiamo il Folletto tutto completo, con la parte che aspira e quella che lava i pavimenti. Credo che ci sia anche un aggeggio per i materassi. Ci è costato una fortuna, ma visto che alla fine tocca quasi sempre a me lavarli, sono contenta che mia madre l'abbia comprato!»

png
‹ PS: 100 ‹ PC: 50 ‹ PM: 50 ‹ EXP: 1






edit: corretto errore di battitura (t9 maledetto)!


Edited by Gaelle - 30/11/2020, 20:24
 
Top
Narcissa Miller
view post Posted on 30/11/2020, 20:29




Narcissa Elodie
Miller
«O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!»

► Mood: Happy► Età: 12 anni ► Ruolo: Studentessa► Outfit: Divisa di Serpeverde

L
espressione sul viso della ragazza cambiò repentina e, per un solo istante, risvegliò in Narcissa un triste ricordo. Aveva visto lei, lungo un viale a Londra, insieme a sua mamma, in procinto di recarsi al San Mungo per andare in visita a un parente ricoverato e due ragazzini all'incirca quattordicenni avevano deriso il modo di abbigliarsi di sua madre. Ricordava ancora l'odio che aveva provato nei loro confronti quando avevano definito Helena Cooper 'la stravagante pazza'. Come si permettevano?
Narcissa scrollò impercettibilmente il capo, quasi a voler allontanare quel moto di pietà e di rancore che s'era risvegliato in lei. Inclinò appena il capo di lato per mettere meglio a fuoco la figura del Corvonero. Era piccola, ma sembrava anche determinata e pronta a ribattere. E, come da copione, Narcissa incrociò le braccia al petto, in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare e che la sbalordì, visto che la fraintese brutalmente.

"Tu sei fuori seriamente" boccheggiò stranita.
Sbatté le ciglia un paio di volte, manifestando tutto il suo stupore. Aveva sentito diverse storie sui folletti e ne aveva visti diversi impiegati alla Gringott. Sua nonna Elodie, avvezza alla magia e razzista all'inverosimile, oltre che fervente sostenitrice del primato dei maghi sulle altre razze, le aveva però narrato che i folletti nutrivano grandissime ostilità nei confronti dei maghi. Nessuno di loro amava essere al servizio della popolazione 'dotata di bacchetta', come li definivano con spregio. Mai però le venne in mente il Folletto che i babbani utilizzano per fare le pulizie in casa: certo, un paio di dimostratori avevano suonato alla porta nella vana speranza di farglielo acquistare, ma quando lei aveva sentito il prezzo finale li aveva frettolosamente liquidati con un 'ma siete pazzi, avercele tutte quelle sterline lì'. Ancora la vedeva richiudere con forza la porta in faccia a quei poveri ragazzi armati di trolley e buona volontà.

"Gli elfi amano stare al servizio dei maghi, vivono per servirli... ma i folletti... oh, sì, i folletti ci odiano" disse in un soffio, prima di prorompere in una risata compassionevole.
L'ingenuità di Gin si stava palesando in tutto il suo splendore: ciò che però Narcissa non capiva era come facesse una strega a conoscere solo il lato babbano. Anche suo padre arrivava da un sobborgo londinese e prima di scoprire Hogwarts riteneva che far magie fosse tirar fuori carte dalla manica del doppiopetto, eppure poi aveva scoperto la beltà di tale e nobile arte. La magia, quella vera. E anche in questo caso a Narcissa non venne in mente di preoccuparsi del fatto che suo padre aveva un passato da babbano, "real babbano", come amava definirsi, che aveva vissuto nella più totale ignoranza magica.

"Hai tanto da imparare, mi sa. Ma se vuoi..." - e qui fece una lunga pausa profetica - "...posso aiutarti a migliorare. Potresti trovare persone sgarbate a scuola che potrebbero manifestare, come dire... insofferenza a una visione tanto becera e ristretta" aggiunse assumendo un'espressione angelica. Sorrise, un sorriso tirato e senza spirito. Gli occhi color ghiaccio si posarono sul gufo, che nel frattempo s'era posato sulla spalla della sua padrona e sembrava quasi volerla spalleggiare. Earl, nel mentre, assisteva alla scena silenzioso e irriverente dal suo trespolo. La busta per Lord Byron era ancora a terra, Narcissa sembrava non essersi ancora accorta del disguido.
 
Top
view post Posted on 1/12/2020, 11:09
Avatar

Di sole e di gatti

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
1,824
Location:
Ferrara

Status:



Amelia Gin Moonword
‹ Studentessa primo anno ‹ 11 anni ‹ Outfit



*Si sta offrendo di aiutarmi? Perché dovrebbe? E perché dovrei aver bisogno di aiuto? Cosa intende con visione becera e ristretta? Intende la mia visione ristretta probabilmente* pensò subito Gin. Non si sentiva né in pericolo, né in qualche modo minacciata da qualcuno a scuola. Era riservata e generalmente non attaccava briga con le persone per il gusto di farlo. Se avesse avuto qualcosa da ridire con qualcuno, in futuro, lo avrebbe semplicemente ignorato: il castello era grande, in fondo. Non pensava nemmeno di avere una visione ristretta, semplicemente era cresciuta in un mondo diverso e questo voleva dire che la sete di conoscenza che aveva sempre avuto era giustificata. Non capiva perché quella ragazza dovesse aiutarla, in fondo nemmeno la conosceva. E soprattutto non si era nemmeno presentata. Che avesse un secondo fine? All'improvviso alcuni dei commenti che aveva sentito in giro sui Serpeverde le tornarono in mente e quasi tutti dicevano di non fidarsi troppo. Quella ragazza sembrava a posto, ma ignorare gli avvertimenti, una volta conosciuti, non faceva parte di lei. E nonna Cent le aveva raccomandato di essere semplicemente se stessa. Preferì, dunque, mantenere aperte le sue possibilità. La prossima volta che l'avesse incontrata, avrebbe potuto capire meglio quali erano le sue intenzioni, se c'erano. Quella ragazza sarebbe benissimo potuta diventare la reginetta del ballo (c'erano anche ad Hogwarts?), o comunque sarebbe presto diventata sicuramente molto popolare e questo le faceva ancor di più pensare che non c'era da fidarsi completamente. L'ultima cosa che voleva era trovarsi in mezzo a discussioni sugli abiti o ancora peggio, trovarsi a fare la "galoppina" di un pavone! Gin non dava la sua lealtà tanto alla leggera e nemmeno la sua amicizia. Ma, per amor di cortesia e visto che intravedeva uno sforzo di gentilezza in quella ragazza, disse:

«Grazie per l'aiuto, né terrò conto se mai ne avrò bisogno» disse cordialmente, nel tono più neutro che poteva e subito aggiunse, accarezzando Ka, «del resto non so nemmeno come ti chiami. Se fossimo amiche allora ti direi che credo ti sia caduto qualcosa» disse facendo un breve cenno alla lettera per terra, «ma visto che non conosco il tuo nome, credo che mi farò i fatti miei!» sorrise e si girò per scendere. Il suo tempo era terminato. Ma non appena scese il primo gradino un pensiero le si formò nella mente e si rigirò dicendo «beh, se magari ti capitasse per le mani, o conoscessi, qualche libro di incantesimi base e utili per la vita di tutti i giorni, fammi sapere, questo mi sarebbe effettivamente di aiuto! Probabilmente avrei già dovuto guardare in biblioteca, ma mi hanno detto che c'è una pianta infestata di Nargilli!» e detto questo si girò e iniziò a scendere le scale.

png
‹ PS: 100 ‹ PC: 50 ‹ PM: 50 ‹ EXP: 1

 
Top
Narcissa Miller
view post Posted on 1/12/2020, 17:22




Narcissa Elodie
Miller
«O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!»

► Mood: Happy► Età: 12 anni ► Ruolo: Studentessa► Outfit: Divisa di Serpeverde

E
d eccola lì, empia dei pregiudizi che malnutrivano la figura degli adepti di Salazar. Coloro che indossavano il verde-argento avevano lo sciagurato destino di venire sempre guardati con diffidenza, quasi dovessero essere sempre pronti a preannunciare disgrazie o doppiogiochismo. Sospirò Narcissa, evitando di replicare alla sua palese provocazione che trasudava dallo sguardo. Era implicita, ma lei l'aveva letta. Avrebbe riconosciuto quell'aria bellicosa anche a chilometri di distanza quanto c'era ormai abituata. Il tono neutro con cui le parlò confermò quanto temeva.
"Mi chiamo Narcissa" si limitò a dire, stranamente evitando lo scontro. La lettera che aveva scritto a Lord Byron le aveva risucchiato parecchia energia. La mente era ancora ubriaca da quelle parole, da quella presa di posizione che s'era imposta di assumere all'oscuro di nonna Elodie. La lettera che...
"A terra?!" strillò Narcissa cercando disperatamente la pergamena per terra. Si guardò attorno con frenesia e poi la vide: la busta era lì, per terra, tra gli escrementi di gufi e civette. Narcissa corse a raccoglierla, col cuore in gola. La strinse forte tra le mani. Sembrava aver perso l'aura di distacco e freddezza che l'avevano caratterizzata sino a quel momento. C'era il panico negli occhi a dilatarle le pupille e farla sentire indifesa.
"G-grazie" boccheggiò cercando di recuperare compostezza.
La Serpeverde si rialzò dal suolo e osservò la busta, ormai irreparabilmente macchiata. L'indirizzo e il destinatario però erano ancora leggibili.

"Sai, basta che usi il manuale di incantesimi che la McLinder ci ha fatto acquistare durante l'estate" disse poi a mo' di ringraziamento. Il Gratta e Netta era lì, la McLinder l'aveva spiegato qualche tempo prima, ma era sicura che l'avrebbe spiegato entro breve anche ai Corvonero.
"O sennò in biblioteca qualcosa trovi di sicuro" aggiunse, ma la ragazza s'era già voltata ed era pronta a scendere dalla scala a chiocciola. Narcissa alzò gli occhi al cielo di fronte a tanta stranezza.
"Vabbè..." si limitò a borbottare sottovoce con una scrollata di spalle.
"Ciao, eh" concluse ironica, prima di tornare a occuparsi della busta e di riprovare ad appenderla alle zampe di Earl.
 
Top
view post Posted on 2/12/2020, 10:55
Avatar

Di sole e di gatti

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
1,824
Location:
Ferrara

Status:






studentessa | I anno | Corvonero | Mood: in fissa | Outfit: divisa Corvonero






Gin era già scesa di diversi scalini quando udì la ragazza di prima borbottare qualcosa. Non capì esattamente cosa diceva ma al suo orecchio arrivò almeno il suo nome: Narcissa le parve di capire, o qualcosa di simile. Si rese conto che, forse, se ne era andata troppo rapidamente ma lei era fatta così! Era sta un po' villana? *Ma no, dai, le ho anche detto della lettera!* pensò. Non era certa che quella lettera fosse della ragazza ma in ogni caso pensava di aver fatto la cosa giusta. Avrebbe anche potuto raccoglierla e sbirciare a chi fosse destinata, ma Gin detestava gli impiccioni, nonostante la curiosità fosse una delle sue caratteristiche. Eppoi adesso aveva in testa la questione degli incantesimi da imparare e questo era davvero importante: era una lacuna che doveva colmare. Sarebbe andata in biblioteca, sì ecco: magari esisteva un qualche libro per bambini in cui ti insegnavano le magie più basilari. Oppure avrebbe chiesto al professore di incantesimi. Aveva per ora fatto solo poche lezioni e, in effetti, tra tutte le altre lezioni non aveva verificato a fondo il suo libro di testo: magari c'era una appendice con gli incantesimi di pulizia! Immersa in questi pensieri, continuò a scendere le scale.





PS: 100 | PM: 50 | PC: 50 | EXP: 1




© Gaelle







Grazie per avermi fatto rompere il ghiaccio con le role. Mi sono divertita a scoprire questo carattere un po' strano e originale di Gin. Ora ha una vera fissazione per questa questione degli incantesimi! Se solo avesse sentito il tuo consiglio finale! Comunque lascio la scelta a te se continuare oppure chiudere qui. Gin sta scendendo le scale e probabilmente andrà verso la biblioteca. Vedi tu se per caso Narcissa deve scendere anche lei. Io sono sempre disponibile!

PS: scusa per il cambio di grafica, ma sto testando questa creazione
 
Top
9 replies since 29/11/2020, 17:59   126 views
  Share