Aches and Pains, ORDINAZIONE | Guarigione da Taken

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 23/10/2020, 09:23
Avatar


Group:
Mago
Posts:
1,340

Status:


Atena McLinder | Auror & Docente
EldkFzM
La pioggia scendeva a dirotto. Grandi pozzanghere si allargavano sul selciato e rigagnoli d’acqua correvano lungo i bordi delle strade. Era ormai scesa la sera su Charing Cross Road.
Atena osservava la notte attraverso il vetro della finestra accanto al tavolo a cui era seduta. Era ancora avvolta nel mantello, il cappuccio – appena abbassato – le cingeva il collo. Aveva scelto un modesto tavolo in disparte, lontano dai pochi avventori che a quell’ora si intrattenevano al Paiolo Magico. Non amava la confusione, né le chiacchiere poco desiderate. Si adagiò sullo schienale, inspirando l’odore di umidità mista al profumo di pietanze calde che permeava nell’Aria. Il dolore al piede non le dava tregua. Succedeva spesso, dopo quel lontano giorno dell’attacco ad Hogwarts e del conseguente interrogatorio di un sospettato. Inizialmente aveva creduto si trattasse di una ferita di poco peso, che sarebbe guarita da sé. E, in parte, così era stato. La lesione era effettivamente guarita e per diversi mesi Atena se ne era dimenticata. Tuttavia, constatò presto, un certo dolorino tornava regolarmente a farsi sentire, talvolta sottile come spilli, altre con fitte più acute - soprattutto nei giorni di pioggia o di particolare gelo. Nervi e muscoli si lamentavano e cigolavano al mimino cambiamento. Cielo, sembrava un’ottuagenaria! Forse avrebbe dovuto farsi visitare da un Medimago, ma non amava particolarmente gli ospedali – e per una bazzecola simile, poi! No, sarebbe stato alquanto imbarazzante.
Fortunatamente, quella sera, l’insegna della Locanda le era sembrata un’ancora di salvezza. “Le zuppe del Paiolo sono miracolose!” si diceva in giro – sarebbe stata l'occasione giusta per constatarne la verità?
Aprì il menù riposto sul tavolo, scorrendo senza particolare fretta le diverse pietanze. Zuppe e gustosi primi piatti si susseguivano sulla carta, uno più invitante dell’altro, insieme a sfiziosi dolci e bevande di ogni genere. Dopo essersi presa il tempo necessario per soppesare ogni singola scelta, optò per un menù classico.
Avrebbe atteso che il cameriere di turno le si fosse avvicinato per l'ordinazione, dopo di che avrebbe esordito:
«Una Zuppa del Paiolo e una Burrobirra Chiara, per favore.»



IN ATTESA DI ESSERE SERVITA
- Zuppa del Paiolo
- Burrobirra Fondo del Calderone Chiara
TOT: 11 Falci



PS: 198/203 - Dolore al piede
Post di guarigione da Taken.
 
Top
view post Posted on 6/11/2020, 10:39
Avatar

Group:
Prefetto Grifondoro
Posts:
1,779

Status:














V i v i e n n e P i e r c e


Era proprio in quelle serate di pioggia che Viv adorava lavorare al Paiolo, quando poteva ascoltare il rumore dell'acquazzone in sottofondo ma nel frattempo se ne stava al calduccio, in mezzo alla gente e all'odore del cibo che usciva ininterrottamente dalle cucine. In quei momenti si sentiva tranquilla e al sicuro. Vivienne, comunque, lavorava sempre con piacere, la faceva sentire utile e produttiva. Inoltre la sua indole buona la aiutava molto a non perdere la pazienza neanche di fronte ai clienti più maleducati - e questo era quello che apprezzavano di più i suoi datori di lavoro. Ogni volta che qualcuno le rispondeva male lei era pronta a giustificarlo, pensando che magari gli era successo qualcosa di brutto ed era quello il motivo per cui si era rivolto a lei in quel modo. Così Viv ogni volta si divertiva a inventare una storia che giustificasse il comportamento di ogni cliente indisponente: un fulmine aveva bruciato la sua scopa e non sapeva come tornare a casa, ad esempio. In quella serata, fortunatamente, non le erano ancora capitati clienti del genere.
Aveva appena finito di sparecchiare un tavolo, quando si accorse della donna seduta accanto alla finestra. Viv aveva l'accortezza di controllare spesso quell'angolo del pub; essendo il più lontano dalle cucine spesso passava inosservato. Nonostante Viv preferisse di gran lunga stare in mezzo alla gente, capiva che molti preferissero mangiare in un posto tranquillo e rispettava chi sceglieva quei posti. In ogni caso, qualsiasi posto avessero scelto, Viv non avrebbe mai fatto aspettare i suoi clienti. Così tirò fuori il block-notes dove appuntava le ordinazioni e si avvicinò a lei.
« Buonasera, cosa desidera? » Appuntò con attenzione il cibo richiesto dalla donna. « Ottima scelta, arrivano subito! » Commentò, prima di allontanarsi dal tavolo verso la cucina, in modo da consegnare la comanda. Nel frattempo che veniva preparata la zuppa, Viv si occupò della birra. Non aveva ancora preso troppa dimestichezza, quindi ogni volta che ne spillava una doveva stare attenta ai passaggi: inizialmente doveva tenere il bicchiere inclinato, poi alla fine andava raddrizzato, in modo da formare un piccolo strato di schiuma, il tutto stando attenta a non rovesciare nulla dal bicchiere. Aveva appena finito di spillare quando sentì il campanello della cucina che la avvisava che un piatto era pronto per essere consegnato. Viv si avvicinò e constatò che era proprio la zuppa. Wow, ogni volta si stupiva di quanto fossero veloci. Così, bicchiere in una mano e zuppa dell'altra tornò dalla donna. « Ecco a lei, sono 11 Falci, buon appetito! » Le disse mentre la serviva. Intanto con la coda dell'occhio aveva visto che una coppia di ragazzi si era appena seduta su un tavolo poco distate. « La zuppa è deliziosa, le auguro una buona serata. » Concluse, prima di dirigersi verso i nuovi clienti.







Aggiornata
 
Top
view post Posted on 7/11/2020, 10:50
Avatar


Group:
Mago
Posts:
1,340

Status:


Atena McLinder | Auror & Docente
EldkFzM
Le gocce di pioggia si rincorrevano sul vetro, ipnotiche, e il rumore del Vento si mescolava al crepitio del fuoco nel camino. Il tepore del locale stava pian piano asciugando i suoi abiti, regalandole una sensazione di rilassatezza. Atena distolse lo sguardo dalla finestra, assaporando un sorso di burrobirra. Pochi altri avventori affollavano il locale. Al lato opposto della sala, un uomo giocava a carte. Era avvolto in una nuvola di fumo che sembrava rendere grigia e nebbiosa ogni cosa nel suo aspetto: dal consunto mantello in lana cotta, ai capelli ormai bianchi e radi, fino alla stessa pelle del volto, chiazzata da barba e baffi incolti. Anche il bicchiere di liquore che teneva sul tavolo sembrava fatto di nebbia dorata. A pochi tavoli da lei sedevano invece due giovani. I sorrisi frizzanti sui loro volti parlavano di complicità e allegria. Perfino i loro gesti sembravano esprimere vitalità, e il movimento delle loro labbra una conversazione che appassionava entrambi.
Atena accolse con un cenno del capo la giovane cameriera mentre le serviva il piatto richiesto. Il profumo della zuppa giunse invitante alle sue narici, stuzzicandole l’appetito. Ne assaggiò una cucchiaiata, prendendola dai lati. Il sapore fresco della menta accompagnava quello più dolce dei legumi e della panna, e il filo d’olio conferiva al tutto un sapore rotondo. Tuffò alcuni crostini nel piatto, croccanti al palato, ben si accostavano alla densità della zuppa. La pietanza le scaldò lo stomaco; era deliziosa, non v’erano dubbi. Cucchiaiata dopo cucchiaiata, una piacevole sensazione di appagamento le pervase le membra. Per diversi minuti si dimenticò del dolore al piede, le voci dei commensali divennero un indistinto brusio di sottofondo, alla pari della pioggia che picchiettava sul vetro. Quando ebbe terminato, bevve l’ultimo sorso di burrobirra e si pulì le labbra nel tovagliolo. Si sentiva sazia e, con sorpresa, anche il suo corpo era pervaso da una piacevole sensazione di benessere. Il dolore al piede si era attenuato, fino a divenire poco più di una sottile ombra indistinta, tanto che si domandò se fosse ancora presente o se quello fosse solo il suo ricordo. Restò seduta al tavolo, ascoltando una vecchia strega intonare un motivetto a qualche tavolo di distanza; infine si alzò, pagò il conto dovuto ringraziando la cameriera per il pasto. Nulla, del dolore che prima l'aveva accompagnata, restava al suo piede. Soddisfatta, si diresse verso la porta d'ingresso; l'Aria fresca della sera le sferzò il viso, non appena ne ebbe varcato la soglia, carica dell'odore di pioggia e di terra umida. Sollevò quindi il cappuccio sulla testa, avvolgendosi le spalle nel mantello, e si allontanò nella notte.


Grazie cara ♡
 
Top
2 replies since 23/10/2020, 09:23   91 views
  Share