Brividi e avventure nel cuore della notte, Role privata con Maxine Kampell

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Narcissa E. Miller
view post Posted on 18/9/2020, 11:32




Narcissa Elodie
Miller
«O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!»

► Mood: Happy► Età: 11 anni ► Ruolo: Studentessa► Outfit: Divisa di Serpeverde

A
ll'improvviso avevano deciso: addio Sala Comune, benvenuta avventura. L'adrenalina che scorreva nelle vene di Narcissa era paragonabile all'eccitazione che si poteva leggere negli occhi di Maxine, con la differenza che Narcissa però aveva già fatto qualche escursione notturna nel castello e sino a quel momento non era mai incorsa in nessun intoppo. Dato che, alla luce della conversazione che avevano avuto in Sala Comune, la Foresta Proibita avrebbe potuto essere un'opzione un po' troppo rischiosa per due studentesse del primo anno, avevano optato per decidere strada facendo il da farsi. Una cosa però era certa: i sotterranei non erano sicuramente il luogo ideale, dato che Serpeverde era lì ubicato e stare in quelle zone era tutto tranne che adrenalitico. Forse le cucine avrebbero potuto rivelarsi un posto migliore, ma Narcissa non aveva la più pallida idea di dove si trovassero. Voci di corridoio narravano che fossero nascoste da qualche parte non meglio precisata nei sotterranei, ma che la porta fosse stata sapientemente incantata affinché nessuno studente potesse imbucarvisi. E questo per Narcissa e la sua latente bulimia non poteva che essere un bene, dato che la piccola bambina appena vedeva del cibo sentiva il cervello andare in tilt.
*Ottimo, cominciamo con l'andare verso l'alto, poi il resto si vedrà*
"Muovi le chiappe a chi?" domandò Narcissa fingendosi offesa, anche se in realtà se la stava ridendo sotto i baffi. Le sfide le erano sempre piaciute e Max sembrava altrettanto pronta a lanciarsi in quella folle avventura notturna senza meta. La piccola Cissy scoccò un'occhiatina verso l'amica e poi di corsa si avviò verso la porta della Sala Comune, pronta ad uscire nell'oscurità del corridoio. Ovviamente, non aveva la più pallida idea di dove sarebbero 'approdate'.
"Chi arriva ultima paga da bere!" esclamò Narcissa a bassa voce, ma in maniera tale che Max potesse sentirla distintamente. Non aveva la più pallida idea di cosa volesse dire quella frase, ma ogni qualvolta nei telefilm babbani veniva usata le faceva un certo effetto, perciò aveva deciso di .
Con passo veloce si diresse verso l'uscita del sotterraneo, curandosi di avere la piccola Max alle calcagna.
Narcissa risalì le scale con rapidità. Fortunatamente di notte sembravano meno iperattive rispetto al giorno: probabilmente abbassavano le difese magiche per permettere ai professori e ai caposcuola di pattugliare con meno difficoltà di pattugliare i corridoi. Senza nemmeno rendersene conto, nel silenzio della notte, la piccola Cissy s'accorse d'essere arrivata già al terzo piano.
Il timore di incappare nell'odioso Pix, il Poltergeist della scuola, improvvisamente la fece arrestare bruscamente, tanto che nell'immediato si voltò allarmata verso Max, gli occhi sbarrati.

"Ehi, Max!" sussurrò a bassissima voce, per fare in modo che se ci fosse stata qualche ronda in atto nessuno potesse udire la sua voce.
Narcissa si guardò attorno con circospezione, prima di riprendere il discorso. Temeva che qualcuno potesse comparire da un momento all'altro e se Pix fosse comparso avrebbe decretato una punizione coi fiocchi. Ma anche se al posto di Pix fosse comparso Mastro Gazza non se la sarebbero passata meglio.

"Guardiamoci bene le spalle, potremmo incappare in quell'odiosissimo Pix o in qualche caposcuola. Se facciamo perdere punti a Serpeverde, Mike ci ammazza"
Erano ormai al terzo piano. Tutto sembrava essere tranquillo, nessuno studente, nessun prefetto, nessun professore o caposcuola era ancora comparso all'orizzonte. Narcissa era certa che sarebbe andato tutto bene, d'altronde non stavano facendo nulla di male e per di più erano silenziose e furtive come due pantere. Inoltre, poco distante, c'era un'aula vuota che avrebbe permesso loro di nascondersi nel caso in cui avessero dovuto udire passi sospetti o voci in lontananza avvicinarsi a loro.


Prosecuzione della role "una pessima idea"
Eris95
 
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view post Posted on 19/9/2020, 20:56
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Ero davvero contenta di avere una compagna di avventure come Narcissa, sembrava proprio un piccolo peperoncino come me, e questa cosa mi elettrizzava ancor di più! Chissà cosa avremmo trovato nel castello di notte, oltre ai professori e beh, ovviamente ai caposcuola… magari ci saremmo imbattute in qualche stanza segreta! "Chi arriva ultima paga da bere!" esclamò Cissy, mentre si affrettava a camminare con passo veloce. *UH, mi sta sfidando eh?!?* sul mio volto spuntò un sorriso malizioso e mi affrettai anch’io a camminare a grande falcate. L’atmosfera del castello era un qualcosa di davvero emozionante, mentre continuavo a seguire Narcissa, che stava davanti a me e che sembrava abbastanza “sicura” di dove stesse andando, mi guardavo intorno con gli occhi colmi di magia, molto probabilmente per la metà degli studenti tutto ciò era normale e “banale”, ma per me era tutto nuovo. Insomma, fino a poco fa vivevo con una mummia essiccata e il suo cane puzzolente! Dovevo ammettere che avevo proprio fatto un gran salto di qualità. Mentre inseguivo la piccola biondina guardavo con molto interesse ogni quadro, trovavo davvero buffo che di mattina erano super arzilli mentre di notte dormivano, alcuni ronfavano proprio alla grande! Insomma… PERCHE’ I QUADRI DORMONO?!? Non hanno delle funzioni fisiologiche… O forse si? *Oddio che faccia da maiale ha quello!* sogghignai a bassa voce, cerando di non far rumore.
“Ehi, Max!” Narcissa sussurò per attirare la mia attenzione, quando finalmente riuscì ad essere abbastanza vicina a lei , sotto la luce offuscata delle candele Narcissa aveva un’aria quasi buffa.
Non che lo fosse, ma in quel momento il mio cervello aveva deciso questo, così afferrai una sua ciocca bionda e me la appoggiai sopra il labbro, imitando dei folti baffi boccolosi.
“Dimmi tutto, agente Cissy.” Dissi sussurrando. "Guardiamoci bene le spalle, potremmo incappare in quell'odiosissimo Pix o in qualche caposcuola. Se facciamo perdere punti a Serpeverde, Mike ci ammazza" continuò a dire Cissy.
Ovviamente, non la presi sul serio. “Pff, andiamo. Basterà fare gli occhi dolci a Mike e la passeremo liscia.” Feci spallucce “Oppure, gli porteremo qualche dolcetto o del bacon.” Dissi con aria sicura. “Nessuno può resistere al bacon. Nessuno, Cissy.” La guardai negli occhi per qualche istante, ma finì per ridere poco dopo, misi anche una mano sopra la bocca per soffocare la risata e far si che non si sentisse.
Comunque, quando mi ripresi dai cinque secondi di “follia”, mi affacciai alla scalinata con molta disinvoltura , quasi dimenticando appunto la prima regola di quella scappatella notturna: non farsi vedere.
Girai la testa verso il soffitto, era davvero incredibile quanto fosse alto e luminoso.

“DIAMINE. E’ tutto così bello!” incrociai le braccia e appoggiai la testa sopra la ringhiera della scala. Le scale di notte erano meno birichine, ma anche in quel momento un paio di esse in lontananza si muovevano lentamente.
“Sai sono davvero cont-“ incominciai a dire, ma qualcosa in lontananza attirò la mia attenzione… ero quasi sicura di aver visto qualcosa al piano di sopra, una cosa luminosa, ma l’immagine era sfocata e si mosse troppo velocemente per capire che diamine fosse.
“Cissy… credo che non siamo sole.” Mi voltai verso di lei. “I fantasmi di notte dormono, vero?” la guardai preoccupata. Sapevo che era una domanda stupida, ma ehi… se i quadri dormono di notte, perché mai non avrebbero potuto farlo i fantasmi?


Edited by Eris95 - 20/9/2020, 00:59
 
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Narcissa E. Miller
view post Posted on 20/9/2020, 09:28




Narcissa Elodie
Miller
«O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!»

► Mood: Intrepid► Età: 11 anni ► Ruolo: Studentessa► Outfit: Divisa di Serpeverde
narrato | "parlato" | *pensato*

U
ltimamente Narcissa stava scorrazzando un po' troppo nel cuore della notte e fino a quel momento, ringraziando il cielo, le era sempre andata bene. L'idea di far perdere punti a Serpeverde e l'umiliazione che ne sarebbe conseguita se Mike o Daniel, o peggio ancora Emily, le avessero fatto presente il suo comportamento decisamente poco esemplare non l'allettava minimamente. Eppure era così eccitante trasgredire alle regole, uscire di notte e farla sempre franca. Dava quel pizzico in più di brivido che l'aiutava a godersi di più la vita a Hogwarts. D'altronde, che vita monotona sarebbe stata se si fosse limitata a studiare, studiare e ancora studiare? Certo, era a scuola e in una scuola quello principalmente si doveva fare, ma di stare tutto il giorno china sui libri proprio non ne aveva voglia, anche perché se c'era una cosa che detestava, quella era leggere.
Maxine trotterellava dietro di lei e ogni tanto si fermava, estasiata, a guardarsi attorno. Narcissa osservò con sorpresa il modo in cui la sua piccola amica sembrasse meravigliarsi di fronte a piccole cose che a lei, invece, apparivano ormai banali e prive di interesse. L'attenzione di Maxine si soffermò su alcuni quadri che stavano amabilmente pisolando all'interno delle loro cornici. Effettivamente, quando di giorno percorrevano quelle scalinate, tra le cornici c'era sempre particolare fermento: c'era poi quel Sir Cadogan che faceva confusione per un esercito. Una volta aveva persino minacciato Narcissa di trafiggerla con la sua spada quando lei, dopo aver tirato diritto e non aver considerato il suo appello a comportarsi da cavaliere, s'era portata a casa un 'marrana' come complimento del giorno.
Quando il suo sussurro pervenne alle orecchie di Max, la piccola Serpeverde si fermò accanto a lei e, con somma perplessità di Narcissa, prese una sua ciocca di capelli e se la portò sotto il naso, fingendo così di avere un paio di buffi baffetti biondo platino. Narcissa dovette ammettere tra sé e sé che aveva l'aria decisamente buffa.

"Agente Cissy?" domandò di rimando la piccola Narcissa, inarcando entrambe le sopracciglia e guardando con perplessità l'ingenuità e la spontaneità di Maxine. Le sembrava, in quel momento, così diversa rispetto a quando s'erano conosciute. Era come se all'improvviso si fosse tolta la maschera di freddezza e timidezza e si fosse sciolta, lasciandosi andare e godendosi la vita al castello.
"Dubito che Mike sarebbe contento di saperci a zonzo per il castello" le fece notare Narcissa, con una punta di fresca ironia nel tono di voce.
Già se lo prefigurava il loro prefetto, pomposamente erto al loro cospetto e pronto a propinar loro una bella ramanzina. Di beccarsi una lavata di capo, Narcissa proprio non ne aveva voglia.

"E credimi, se Mike ci spedisce da Peverell non basterà del bacon con lui, ne sono sicura. Ma l'hai visto bene?!" proseguì Narcissa.
L'idea di finire diritte nell'ufficio del preside restava l'ultima delle avventure che avrebbe voluto vivere quella notte. Peverell era un mago tutto d'un pezzo e a Narcissa metteva già soggezione sotto le spoglie di un ordinario professore, figuriamoci se avesse dovuto ritrovarsi a fronteggiarlo in presidenza. Per quanto l'idea di farsi un viaggetto per il castello fosse stata parecchio allettante, Narcissa stava iniziando a valutarne anche gli aspetti negativi. Mai, sino a quel momento, aveva preso in considerazione l'ipotesi che qualcuno potesse levare dei punti a Serpeverde. E se fosse successo i suoi compagni di casata cos'avrebbero mai pensato?
Narcissa era sul punto di aggiungere qualcos'altro, ma non fece in tempo, poiché Max corse verso la ringhiera delle scale e si affacciò per guardare a basso. Sembrava estasiata, ma sembrava anche aver perso di vista la regola principale: non farsi scoprire in giro per i corridoi da nessuno. E quando Narcissa aveva specificato nessuno, intendeva proprio nessuno nessuno.

"Max, per l'amor del cielo, vieni via da lì, prima che..." sussurrò Narcissa con tono di rimprovero, prima che l'esclamazione della ragazzina echeggiasse nella tromba delle scale.
*Ottimo, di questo passo finiremo diritte in bocca a Peverell* pensò Narcissa con una punta di agitazione. Istintivamente si portò entrambe le mani sulla faccia, nel vano tentativo di poter scomparire per qualche istante dalla faccia della terra.
Ma la vera angoscia la conquistò nel momento in cui Max interruppe bruscamente la frase che stava pronunciando per sgranare gli occhi incredula. Le sue parole fecero agghiacciare il sangue nelle vene a Narcissa, che in quel momento si sentì improvvisamente spiazzata e indecisa sul da farsi.

*COME SAREBBE A DIRE NON SIAMO SOLE?!*
Nella sua mente stava urlando frasi senza senso. Era in preda al panico e aveva quasi la certezza matematica che di lì entro breve qualcuno sarebbe comparso alle loro spalle e avrebbe messo una mano sulla loro schiena, bussando con ironia e pescandole in flagrante mentre scorrazzavano indisturbate per i corridoi dopo il coprifuoco. Cissy deglutì nervosamente, prima di dirigere lo sguardo verso il punto che Maxine stava fissando con tanto ardore. Quando Max distolse lo sguardo e si voltò verso di lei aveva l'aria preoccupata. Cissy alzò gli occhi al cielo e poi la vide: c'era una figura argentea che fluttuava nell'aria. Era chiaramente un fantasma e ad occhio e croce sembrava avere un'aria piuttosto tetra e assorta.
"Max, come fanno a dormire i fantasmi se sono morti?" domandò Narcissa con ovvietà, senza riuscire però a distogliere lo sguardo dall'impalpabile figura argentea che gravitava sopra alle loro teste.
Narcissa temeva che quel fantasma potesse fare l'infame e andare ad avvisare qualcuno. D'altronde, come il Barone Sanguinario o Pix erano in grado di parlare e di comunicare con loro, perché quel fantasma non avrebbe potuto fare altrettanto, andando magari a chiamare qualche docente?

"Dobbiamo stare ferme e immobili, non deve accorgersi che siamo qui. Se va a chiamare un professore, domani io e te siamo in punizione o, nella peggiore delle ipotesi, sull'Espresso per Hogwarts in direzione di Londra. Di farmi espellere non ne ho la più remota intenzione" sussurrò con convinzione in direzione di Maxine.
L'idea di farsi espellere e di tornare a casa da nonna Elodie ad annunciarle di una sua eventuale espulsione le faceva venire la pelle d'oca. Sapeva di cosa era capace sua nonna, l'aveva vista anche qualche volta scagliare incantesimi punitivi nei confronti dell'elfo domestico che lavorava alle sue dipendenze. E se lei avesse anche soltanto osato macchiare ulteriormente il buon nome dei Cooper era sicura che sua nonna non avrebbe esitato a declassarla e a trattarla al pari dell'elfo. D'altronde già la considerava una lurida mezzosangue e non glielo aveva mai nascosto. Ma se la mezzosangue osava farsi sbattere fuori da scuola e ridicolizzare ulteriormente la reputazione famigliare...beh, lì le cose si sarebbero messe male, molto male per lei.
Con una fugace occhiata d'intesa osservò Max. Ricordava la storia che le aveva raccontato poco prima in Sala Comune e il disprezzo che anche lei nutriva nei confronti di sua nonna. Pertanto Narcissa era certa che anche per Max l'espulsione fosse l'ultima delle opzioni da tenere in considerazione.

 
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