ALIMENTAZIONE NELLA RIABILITAZIONE ECOLOGICA UMANA

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    BIOLOGO TEORETICO

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    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    Alla Conferenza Internazionale "Ecopolis 2000: Ecologia e Sviluppo Stabile delle Città" Università di Mosca, 24/25 Novembre 2000, i professori V.M. Rosental, V.L. Voeikov, A.V. Volkov, S.E. Kondakov, K.N. Novikov, hanno esposto il loro lavoro.

    Ansietà, stress, depressione, inquinamento, alimentazione adulterata, producono malattie croniche gravi.

    In sintesi si è spiegato che nella seconda metà del XX° secolo, nei paesi sviluppati, è considerevolmente aumentata la percentuale delle persone che soffrono di malattie croniche gravi. La alimentazione ha un ruolo rilevante per la loro diffusione, perché alcuni alimenti possono provocare reazioni patologiche sugli individui, influendo enormemente sullo stato di salute.
    L’errata alimentazione del cittadino coincide con altri fattori sfavorevoli dell’ambiente esterno, ed è difficile aspettarsi che a breve scadenza l’ambiente antropico migliori.
    Nello stesso tempo, togliere dai sistemi di protezione dell’organismo lo stress, che provoca l’assimilazione dei cibi controindicati, può aumentare le capacità di adattamento dell’organismo.
    Abbiamo elaborato una indagine basata sull’analisi degli estratti dei prodotti di alimentazione: la analisi della reazione di deposizione degli eritrociti (RDE), permette di individuare la sensibilità personale ai diversi prodotti di alimentazione. A questo esame sono stati sottoposti 700 malati con diverse malattie croniche. Praticamente in tutti i casi, la esclusione dei prodotti con reazioni alimentari (i cui estratti hanno la RDE), è stata accompagnata da considerevoli e stabili miglioramenti dello stato di salute dei malati, anche in casi patologici molto gravi.

    Quali sono le caratteristiche delle malattie moderne?

    La statistica medica, raccolta negli ultimi decenni nei paesi economicamente sviluppati, dimostra un marcato cambiamento nello spettro dei casi di malattie della popolazione.
    Se all’inizio del XX° secolo c’era prevalenza di malattie infettive e di malattie acute e brevi, alla fine del secolo sono uscite in primo piano le malattie croniche sistemiche.
    Per esempio: nelle statistiche della mortalità negli USA nel 1900, il cancro era all’8° posto ed il diabete non era fra le prime 10 principali cause di morte. Nelle statistiche del 1997 il cancro è al 2° posto ed hanno un ruolo importante le malattie croniche del sistema cardiaco, vascolare, polmoni, fegato.

    È stata considerata la componente degli aggravamenti da stress?

    Oggi, molti casi di malattie croniche somatiche, vengono accompagnati dalla tendenza alla nevrosi e stati depressivi. Il numero di persone che soffrono i diversi tipi di malattie allergiche, aumenta sempre più. A confronto con i decenni precedenti, i casi di malattie da allergia classica sono saliti al 30-40% ed in alcuni paesi al 50% della popolazione.
    Secondo certe prognosi queste malattie raggiungeranno presto il primo posto.
    Una delle più sgradevoli manifestazioni di allergie e malattie simili è la dermatite atipica, una malattia cronica recidiva che si manifesta con prurito intenso e reazione della pelle, con comparsa di ulcerosi ed altri disturbi cutanei.
    Per esempio: in Svizzera la diffusione di dermatite tra gli scolari ha raggiunto, nel 91, il 18%.
    Rilevante ruolo, nella statistica medica, hanno le malattie croniche dell’apparato digerente come dispepsie (dal greco dis = male e psis = digestione), coliti, gastriti, sindromi delle infiammazioni intestinali, ecc...
    Così la sindrome della dispepsia si presenta nel 26% della popolazione USA e nel 41% in Inghilterra.
    La dispepsia non ulcerosa, nella maggior parte delle malattie si trasforma in lesioni organiche assai più gravi, fino alle oncologie.

    Dunque dal modo di vivere moderno alla cattiva digestione alla colite cronica al tumore, il passo è sempre più serio. Ma che rapporto c’è con l’obesità?

    Fino a ieri, non tutti i medici ritenevano la massa eccessiva corporea, l’ingrassamento, una patologia clinicamente importante. Ora l’aumento percentuale delle persone obese in tutto il mondo, evidenzia la correlazione del peso eccessivo con le gravi malattie croniche.
    Nei paesi economicamente sviluppati, nel 30% delle popolazioni in genere e nel 50% degli adulti, la massa corporea supera parecchio la norma con tendenza all’aumento. Secondo le ultime statistiche USA, il 45% dei malati ipertonici, l’80% dei diabetici, il 35% dei malati cardiaci, sono persone obese.
    Nei casi di morte da cause oncologiche, prevale la morte dei malati con obesità del 30/50% in più; nei casi di cancro dell’intestino retto, di prostata degli uomini e di endometrio della donna, è superato di 5 volte. Quindi il malato tipico moderno è regolarmente cronico con malattie che contemporaneamente colpiscono molti sistemi fisiologici.

    Tante diagnosi sembrano facili e la terapia medica offre grandi speranze.

    Molto spesso la definizione della diagnosi per alcuni tipi di malattia è difficile.
    Per esempio: nei casi delle malattie cardiovascolari e di diabete, si considera solo il complesso di sintomi più evidenti, invece in realtà è palpabile l’influenza reciproca di alcune manifestazioni patologiche su altre che sostanzialmente complicano il processo della diagnosi.
    A volte si esprime il punto di vista che il cambiamento del carattere della malattia (rispetto a quello che si osservava alla fine del XIX° secolo), sia determinato dai "successi" della Medicina come l’aumento della durata della vita o la capacità di affrontare situazioni acute (che dopo diventano croniche). Ma la statistica medica constata l’immancabile "ringiovanimento" di molte malattie che prima erano considerate solo dell’età adulta.
    Ciò che provoca maggior preoccupazione è l’aumento veloce dei casi di bambini che soffrono di malattie croniche. Secondo gli ultimi dati, nel periodo 89/94, nei paesi europei l’aumento dei casi di diabete tra i bambini inferiori a 4 anni, è del 6% all’anno, più veloce che negli altri gruppi di età.
    In alcuni paesi come in Finlandia, il diabete è presente con 40 casi ogni 100.000 persone, mentre prima non era mai stato osservato. Nel 1999, nella conferenza dell’Associazione Cardiologia americana, è stato constatato che quasi il 20% di bambini e ragazzi vengono colpiti nelle coronarie da placche arteriosclerotiche, anche se all’evidenza non erano ancora presenti i sintomi della malattia.
    Secondo i dati di dottori scozzesi, negli ultimi 10 anni, i casi di malattie autoimmunitarie in età inferiore ai 22 anni, è aumentato del doppio.

    Quali sarebbero allora le cause delle malattie moderne?

    Riguardo alle cause di malattie croniche comuni, che toccano la maggior parte della popolazione, ci sono varie ipotesi. Per i casi delle malattie su menzionate, i biologi molecolari usano la teoria della predisposizione genetica del malato (es. per il diabete o le allergie), e come correlazione a questo si fa la ricerca dei geni responsabili di queste anomalie.
    Secondo un’altra ipotesi, molte malattie croniche hanno natura infettiva (es. l’ulcera dello stomaco quasi ufficialmente è considerata malattia infettiva, provocata dal batterio Elicobacter - pilori).
    Da poco si dice che il sovrappeso può essere collegato con l’adenovirus, ma anche questa ipotesi provoca alcuni dubbi.
    Considerando che, ancora 100 anni fa, l’umanità non conosceva il diabete e fino agli anni ‘20 la diagnosi della arteriosclerosi era una grande rarità, è difficile immaginare che fra le popolazioni umane siano apparsi difetti genetici in poche decine di anni, come responsabili della assenza di queste malattie.
    Riguardo alla natura infettiva delle malattie sopra indicate, è una definizione più vaga di come è stata formulata da Pasteur e Coch. Basta dire che anche l’Aids, che viene chiamato con sicurezza infezione, non si può assolutamente considerare come malattia infettiva secondo i criteri classici.

    Da questa teoria, nascono metodologie e terapie concrete per le malattie croniche?

    La Teoria Genetica indirizza la medicina verso lo sviluppo delle Terapie Geniche, anche se gli effetti degli interventi sul genoma umano, allo stato moderno dei concetti scientifici, sono assai scarsi (essendo di estrema delicatezza i processi di intervento, anche sui microrganismi molto più semplici dell’uomo).
    La Teoria Infettiva richiede uso di mezzi antibatterici, gli antibiotici. Ma anche adesso, dopo decenni di terapia antibiotica (senza freno), la quantità di specie di microrganismi patogeni resistenti è aumentata gravemente, al punto da manifestarsi un reale pericolo di nuove esplosioni ed epidemie infettive da tempo dimenticate. Per quanto riguarda le malattie virali, il successo della lotta del medico ufficiale contro di loro si può giudicare dalle regolari e ripetute epidemie delle stesse (vedi l’influenza).

    Si può dedurre che la nostra scienza è sempre più incapace.

    Le prospettive sarebbero abbastanza tristi, riguardo la seria vittoria sulle malattie croniche.
    Ma esiste un altro gruppo di ipotesi riguardo alla loro origine, dalla quale seguono metodi completamente diversi sulla cura delle malattie croniche di cui abbiamo parlato.
    Coincide con questa ipotesi anche il ruolo basilare, nel cambiamento della panoramica delle malattie, giocato dal cambiamento delle condizioni di esistenza umana nel 20° secolo, particolarmente nei paesi economicamente sviluppati a paragone con i periodi storici precedenti.
    Nell’ambiente circostante l’uomo (che spesso è difficile chiamare ‘Naturale’), è nato un insieme di diversi prodotti di chimica petrolifera, di isotopi radioattivi... e già ho detto tanto. Certamente tutti questi fatti non possono non riflettersi sullo stato di salute delle persone che vivono in questo ambiente. Si discute anche sul fatto che tutti questi prodotti dell’attività industriale umana, insieme con diversi erbicidi, pesticidi, concimi chimici, arrivano con l’acqua e l’alimentazione nell’organismo umano. Non per caso negli anni '90 è aumentato parecchio il largo uso di filtri selettivi per la depurazione dell’acqua potabile e la produzione di "cibi ecologici". Ma, come dimostrano alcune ricerche, anche nell’acqua maggiormente purificata rimangono fattori patogeni sconosciuti, grazie alla procedura di clorurazione dell’acqua per la disinfezione.

    Sono fattori che hanno compromesso seriamente la salute delle popolazione.

    L’assimilazione del cibo ecologicamente pulito, sicuramente abbassa la quantità di tossine assunte dall’organismo, però ultimamente sono apparse maggiori indicazioni che anche una quantità ecologicamente pulita può portare con sé un determinato pericolo. Alcuni prodotti alimentari che non potrebbero danneggiare la salute di una persona sana, assunti da un organismo indebolito, diventano subito un veleno alimentare.

    Perché succede questo? A cosa è dovuto?

    Parliamo dell’"intolleranza alimentare".
    Le ricerche degli ultimi anni dimostrano che una determinata parte delle albumine potenzialmente immunogeniche, acidi nucleici, polisaccaridi, biopolimeri misti, che arrivano come componenti negli alimenti del tratto digerente e che nello stato di pre-monomeri possono influire nell’ambiente interno dell’organismo, provocano la sua reazione di risposta.
    Questo è un esempio di allergia alimentare. Anche se in genere il prodotto alimentare non provoca reazioni allergiche classiche, l’assimilazione di alcuni alimenti accompagnata da sensazioni sgradevoli, il cui complesso viene chiamato "intolleranza alimentare", viene ora chiamata "allergia alimentare dal processo rallentato", perché i sintomi possono apparire dopo un lungo periodo di tempo dopo l’assimilazione.
    Dal tipo di effetti che risultano, non solo i classici anticorpi per allergie del tipo IgE, ma anche anticorpi del tipo IgG, è dimostrata la penetrazione di antigeni nel sangue.
    La possibilità di penetrazione di macromolecole alimentari indivise nel sangue, tramite le vie più banali (come le mucose danneggiate in quantità sufficiente per l’inizio delle reazioni immunitarie), non si può mai escludere. Però esistono anche altri meccanismi poco conosciuti di interazione dell’ambiente interno con l’esterno, come nel tratto digerente. L’esistenza di questi meccanismi viene rilevata in particolare dall’arrivo di anticorpi e fermenti del latte materno che entrano nel sangue del neonato.
    È dunque molto probabile che con l’esistenza di una sensibilità anomala a certi prodotti alimentari, la loro assunzione possa provocare lo sviluppo di diverse malattie croniche. Alcuni esperti considerano il peso corporeo oltre la norma, un sintomo di anomalia.

    Quali componenti del sangue reagiscono?

    La costante provocazione di reazione immunitaria di neutrofili, secondo questi studiosi, può influire negativamente sulla funzionalità secretiva del fegato, portare allo squilibrio dell’omeostasi dell’acqua, con l’accumulo nell’organismo di acqua in accesso, depositata nei tessuti adiposi che si accrescono.

    Come si esaminano gli alimenti, per vietarli, e quale è la conseguenza?

    Fin dall’inizio degli anni 90’ il fenomeno della intolleranza alimentare è stato diagnosticato esclusivamente per le manifestazioni evidenti di tipo allergico, e tutti gli altri tipi di intolleranza non sono stati considerati da molti medici, per la mancanza di esami provati.
    Circa 10 anni fa, prima in Sudafrica, poi in Inghilterra, sono apparse notizie che i nuovi naturopati, per combattere il peso eccessivo, avessero elaborato un modo originale per la rivelazione della sensibilità anomala individuale ai diversi prodotti alimentari.
    Il metodo Sudafricano si è chiamato "ALCAT - test", e quello britannico "NuTron - test". Sono simili. I campioni di sangue del donatore vengono incubati con estratti alimentari. Se questo estratto provoca il cambiamento morfologico dei Leucociti, del tipo Neutrofili, allora questo alimento viene considerato provocatore di reazione anomala. Secondo l’affermazione di questi autori, l’esclusione di questi prodotti dalla dieta viene accompagnato non solo dalla diminuzione del peso eccessivo ma anche dal notevole miglioramento nei sintomi di molte malattie.
    Autori polacchi, dopo il trattamento di numerosi casi di artrite, bronchite, orticaria, gastroenterite, hanno ottenuto un efficace miglioramento dell’80%.
    Al momento, negli USA, in Europa, in Sudafrica, si è allargata la rete di laboratori con esami automatici di estratti alimentari, in via di perfezionamento.
    La rivelazione di sensibilità anomale individuali non si può restringere alla sola analisi della reazione dei Neutrofili. Recentemente sono stati pubblicati i dati di questa sperimentazione clinica su 114 pazienti. L’eliminazione degli alimenti, con reazione positiva all’esame radio-allergo-immunologico RAST sulle IgG, ha portato alla eliminazione delle gravità dei sintomi nel 70% dei malati, e nel 20% la completa scomparsa dei sintomi. È stato segnalato che i risultati più evidenti si sono ottenuti nei casi di malattie gravi, per malati che erano insensibili a qualunque altra terapia.
    È importante sapere che i malati partecipanti a questa sperimentazione, non sono stati trattati da altre terapie in quel periodo.

    È stata allora trovata una buona soluzione?

    Anche questo metodo avrebbe le sue carenze: alcuni alimenti non tollerati non vengono esaminati perché richiederebbero reagenti specifici come i radioisotopi ed apparecchiature costose. Però, abbiamo accompagnato l’esame con un altro: l’RDE (la reazione di sedimentazione degli eritrociti). Ci siamo basati sul concetto che i parametri della reazione RDE riflettano certe proprietà del sangue, come tessuto biologico, ad essere influenzato da diversi fattori. Il cambiamento di questi parametri è determinato ancor più dal disturbo di diverse forme di interazione tra gli stessi componenti del sangue. L’estratto alimentare influisce notevolmente sulle proprietà del sangue come tessuto biologico, indipendentemente da come o quali singoli componenti del sangue siano bersaglio diretto della reazione e l’effetto risulterà sulla dinamica di sedimentazione degli eritrociti.

    Possiamo spiegare la esecuzione?

    Dopo l’estrazione dal paziente del sangue arterioso stabilizzato con anticoagulanti, nelle varie provette vengono aggiunti estratti alimentari in soluzione fisiologica. I campioni di sangue vengono depositati in pipette standard che vengono trattate con RDE. Ogni 15, 30, 60 120 minuti si controlla l’altezza del plasma. Se la velocità di sedimentazione del sangue, con l’estratto, è diversa dalla velocità di quello con la soluzione fisiologica, ad un determinato valore, si decide che questo alimento provoca reazione anomala nel paziente e viene sconsigliato dall’assimilazione (figura 1).
    Attualmente queste analisi vengono effettuate su oltre 90 campioni di prodotti alimentari. Con l’uso di questo esame elaborato, è stato studiato il sangue di oltre 700 pazienti con diverse patologie, incluso il diabete, asma bronchiale, problemi cardiovascolari, artrite, psoriasi, sclerosi multipla, lupus rosso sistemico. È stato constatato che, più è grave la malattia, più vasto è l’elenco dei prodotti, gli estratti dei quali reagiscono negli esami RDE con reazione del sangue più evidente.

    C’è una generalità di prodotti standard per ogni malattia?

    No. Per diversi pazienti con uguali malattie, vengono sconsigliati prodotti diversi.
    Fra tutte le categorie di malati, il miglioramento è stato evidenziato quando eseguivano precisamente la cura. Per esempio: nel caso di malati di diabete ci sono stati casi di rifiuto della iniezione di insulina, perché si normalizzava il livello di glucosio nel sangue; l’annullamento dei farmaci inalanti per gli asmatici nel caso di scomparsa dei sintomi; la considerevole diminuzione di lesioni nelle pelli malate di psoriasi. Un esempio lampante è il considerevole miglioramento dello stato di una paziente malata di Lupus rosso sistemico con oltre 10 anni di progressivo e marcato peggioramento.
    Sulla figura 2 è rappresentata la diminuzione del cambiamento nelle correlazioni dei prodotti alimentari permessi o vietati di questo malato di Lupus dopo il primo esame. Osserviamo il cambiamento di qualità dei prodotti permessi dopo gli esami del RDE o Diet-test.
    Sulla figura 3 si vede il cambiamento della forma delle RDE. L’ultimo esame diagnostico è stato elaborato dalla Cattedra di Biochimica del prof. Voeikov e coautori. Osserviamo l’RDE-gramma e le curve che riflettono il cambiamento del limite della posizione del sangue arterioso/plasma (i grafici a forma di S) della malattia Lupus, durante la terapia.
    Questo esame permette di seguire la dinamica di sedimentazione del sangue arterioso nel processo di analisi RDE. Si vede che dopo l’esclusione degli alimenti vietati, la velocità di deposizione del sangue diventa sempre più bassa e l’ampiezza della oscillazione della velocità si abbassa secondo i nostri dati. Questo dimostra l’ottima normalizzazione dello stato del sangue dell’individuo. Bisogna però specificare che nel periodo Maggio-ottobre non c’è stato un considerevole cambiamento dell’RDE della malata e questo indica che non è sufficiente solo la normalizzazione degli alimenti per la totale guarigione, soprattutto per patologie gravi.
    Però, secondo la nostra opinione, per una persona che ha patologie croniche, l’esclusione dalla dieta di prodotti che creano reazioni protettive (immunitarie od altro), è una condizione necessaria per effettuare qualsiasi tipo di terapia.

    Perché?

    L’organismo impegna le sue riserve per riparare i danni provocati dalla malattia cronica, ma queste riserve spesso non sono sufficienti per tornare al perfetto stato di salute.
    Possiamo concludere che l’esperienza della selezione alimentare conferma il vecchio e dimenticato postulato medico del primario ruolo dell’alimentazione sullo stato di salute dell’uomo, anche se i normali fattori alimentari non possono essere garanzia di salute nelle attuali condizioni ambientali che confluiscono sull’uomo tanti altri fattori di stress.

    Come si potrebbe ripulire la Natura che chiamiamo Ambiente? Pensieri, desideri, parole, non servono a nulla. Granelli di sabbia rispetto al deserto di sudiciume che c’è in giro. Siamo ormai rivolti alla globalizzazione tecnologica e mentale? Tutti paghiamo le scelte di alcuni. Mentre il medico vorrebbe studiare, il malato non vorrebbe morire.
     
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