Lost and found, privata

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view post Posted on 21/4/2020, 16:10
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Vivienne Leah Pierce
Grifondoro ✧ 11 anni ✧ schedaoutfit

La lezione di pozioni era terminata e l'obiettivo della giovane grifondoro era di iniziare subito con i compiti. Sarebbe stata una studentessa diligente e applicata, così da riuscir a far colpo su tutti i suoi professori - persone che le erano sembrate tutte così rispettabili -. Si sarebbe vergognata un mondo a deluderli.
Purtroppo il suo senso dell'orientamento non la stava aiutando a realizzare il suo piano. La piccola Viv non aveva mai avuto bisogno di doversi orientare: nella sua vita non era mai andata in giro da sola, aveva avuto sempre i suoi genitori con lei e non si era mai dovuta preoccupare di non perdersi (per quanto fosse possibile perdersi in una chiesa!). Dopo esser salita e scesa per le scale almeno una ventina di minuti, finalmente era sicura di aver beccato il corridoio giusto... o perlomeno, credeva di essere sicura: anche questa volta, nessun segno della biblioteca.
« Non è possibile! » Sbuffò contrariata chiedendosi se l'universo avrebbe smesso, prima o poi, di prendersela con lei. Evidentemente non era seria: la sua presenza ad Hogwarts era già praticamente un miracolo, e questo - nonostante le piccole disavventure che avrebbe avuto da ora in avanti - non l'avrebbe dimenticato.
Era ora di tornare alle scale e cercare di capire dov'è che aveva sbagliato: poteva aver già perso mezz'ora di prezioso studio, ma di sicuro non si sarebbe arresa. Viv era testarda e orgogliosa, non avrebbe mai ammesso un fallimento.
Purtroppo il fato sembrava avere in mente altri piani per la sua giornata: quando Vivienne riuscì a trovare l'imbocco delle scale, anche queste raggiunte a fatica, si trovò davanti una bella sorpresa... le scale non c'erano più.

« Non è possibile! Non. È. Possibile! » Ormai la povera ragazzina era incredula, Sapeva che avrebbe dovuto tener conto dei movimenti delle scale - glielo avevano detto i prefetti all'arrivo al castello - ma per una nata babbana non era facile ricordarsi un fatto come quello, insomma, non è una cosa che si vede tutti i giorni.
Nonostante la disperazione, Vivienne reagì alla situazione in un modo inaspettato: scoppiò a ridere. Lo fece perchè quella situazione era troppo paradossale rispetto alla vita noiosa alla quale era abituata. Insomma, prima le scale c'erano, due minuti dopo erano scomparse e al loro posto c'era una voragine! Neanche nei suoi sogni più fantasiosi sarebbe successa una cosa del genere.
Se almeno ci fosse stato qualcuno nei paraggi avrebbe potuto chiedere informazioni ma nulla, anche in quel frangente non era stata molto fortunata. Così fece l'unica cosa che avrebbe potuto fare: avrebbe studiato lì, tanto non c'era nessuno che avrebbe potuto disturbarla. Si appoggiò alla parete di fronte alle scale - così avrebbe potuto tenerle d'occhio e vederle ritornare - e scivolò giù, fino ad arrivare a sedersi per terra. Incrociò le gambe e tirò fuori le pergamene con gli appunti delle poche lezioni che aveva iniziato a seguire.
Poi, nel momento in cui i suoi occhi iniziarono leggere le prime parole, l'illuminazione:
*forse il piano della Sala Grande va contato come piano terra, non come primo piano! Ecco perchè non sono nel posto giusto!* Ops! Perlomeno, la piccola Viv, aveva capito l'errore.

 
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view post Posted on 21/4/2020, 20:15
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Mary Grenger
Grifondoro | Studentessa | 17 | Outfit |
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Make it better honey.
L La giornata era iniziata benissimo.
Sì, dalla sua compagna di stanza intonatissima che si era messa a cantare alle otto del mattino, alla perfetta colazione con latte ed un croissant al cioccolato talmente buono che dopo due ore Mary stava ancora sbavando. Quel giorno fortunatamente non c’erano lezione, una concomitanza di impegni tra professori aveva lasciato la giornata libera a lei così come ad altri studenti del terzo anno.
Una giornata perfetta.
Quel giorno aveva dunque abbandonato la divisa rosso-oro preferendo una felpa grigia ed un paio di jeans elastici stranamente comodi. Ed aveva anche deciso che no, non si sarebbe chiusa in stanza a studiare, avrebbe fatto qualcosa di differente. Si sentiva stranamente allegra e leggera, glielo aveva fatto notare anche la sua coinquilina quando, tornata in camera per cambiarsi d’abito, l’aveva guardata con aria maliziosa dopo averle detto Hai per caso ricevuto qualche lettera d’amore? Oh, non è che sei stata colpita da una pozione? Stai bene? Non era certo una novità che Mary fosse per lo più sorridente e di buon umore, ma quel giorno in particolare pareva avesse ricevuto qualche notizia straordinaria. Beh no, nulla del genere.
Ma che dici Katie? Non posso semplicemente sorridere? Con un “mh” non convinto la sua amica, due anni avanti a lei, aveva lasciato la stanza per poi tornare indietro per pregarla di raccontarle tutto.
Ok ok, vado via perché mi stai torturando! Esclamò Mary lasciando la stanza ed infine la sala comune. Sapeva benissimo dove andare per stare da sola, ma soprattutto per allenarsi un po’, era da qualche tempo che non si prendeva un minuto per sé stessa e per esercitarsi su gli ultimi incanti che aveva appreso nelle scorse lezioni. Prima di lasciare la sua stanza aveva quindi preso la bacchetta, i due anelli che era solita indossare, l’orologio e la sua collana preferita, quella regalatagli dallo zio.
L’aula insonorizzata si trovava al terzo piano ed era solitamente usata dai ragazzi del coro (per fortuna) ma Mary aveva ricevuto una soffiata da alcuni grifondoro a colazione e di conseguenza era abbastanza certa fosse vuota. E così era. Sistemò un po’ i banchi, alzò le maniche della felpa ed iniziò ad esercitarsi con i vari incantesimi appresi. Esercitarsi, esercitarsi ed ancora esercitarsi. Certo era un buon modo per migliorare ma soprattutto era un buon modo per liberare la mente, per non pensare a nulla per una o due ore. Finita la sua personalissima esercitazione, la giovane donna sudatissima si era piegata sulle ginocchia per recuperare un attimo le energie prima di lasciare l’aula. Sarebbe tornata nuovamente nella sua stanza, una doccia veloce, una buona lettura e poi di corsa a pranzo, già affamatissima. Uscita dall'aula Mary ripose la bacchetta nella tasca davanti della felpa, maniche ancora alzate per il caldo che ora percepiva intenso, a passo leggero verso le scale. Arrivata a destinazione notò due cose: la prima e che le scale, prevedibilmente a quell'ora, non c’erano; la seconda era una ragazza seduta per terra. Sì, proprio una ragazza a terra. Non riuscì ad inquadrarla per bene in realtà, quello che poteva vedere erano dei bellissimi e liscissimi capelli biondi che, a dirla tutta, a Mary davano anche l’impressione di essere davvero morbidi al tatto, se non si fosse trattenuta avrebbe anche potuto allungare la mano per toccarli e la divisa grifondoro? Non riusciva a vedere bene lo stemma.
Ehi. Mary era a piedi uniti a circa un metro dalla ragazza, la sua voce era uscita un po’ graffiata ma dolce, gentile. Si schiarì la voce e fece giusto un colpo di tosse per essere sicura al 100% che la ragazza notasse la sua presenza, non voleva di certo spaventarla. Cosa ci fai seduta per terra nel piano più anonimo della scuola? A queste parole Mary accompagnò un ampio gesto con le mani e con il corpo per indicare il vuoto totale che le circondava e, riportando l’attenzione verso la ragazza, le sorrise divertita. Non era proprio una battuta, era la verità più che altro. Incrociò le mani in modo composto dietro la schiena diritta e con un sorriso a bocca chiusa attese di ricevere risposta. Che la sua giornata perfetta potesse diventare ancora più perfetta?




Giuls || © harrypotter.it



Edited by »Mary« - 25/4/2020, 23:30
 
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view post Posted on 25/4/2020, 18:59
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Vivienne Leah Pierce
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Vivienne provò con tutte, ma veramente tutte, le forze che aveva in corpo a concentrarsi sugli appunti, ma c'erano ben due motivi per cui non riusciva. Il primo era che, beh, non erano granché come appunti: il professore parlava veloce e lei non faceva in tempo a segnare tutto. Aveva capito che doveva cercare di scrivere solo le cose più importanti, ma anche quello non era semplice, doveva ascoltare, pensare, riassumere il discorso nella sua testa e poi scrivere... tutto questo contemporaneamente! Le sembrava un'impresa titanica. Il secondo motivo era legato alla situazione in cui si era ficcata, le scale non davano nessun segnale di tornare e man mano che i minuti passavano, Viv si spazientiva sempre di più. Voleva tornare in dormitorio, distrarsi un po'. Avrebbe cercato la biblioteca il giorno successivo, dopo essersi calmata, magari facendosi aiutare ed evitando di perdersi, di nuovo. Non le piaceva dover ammettere a se stessa che la sua "avventura" era fallita. Certo, almeno nessuno lo sapeva ed già era importante, avrebbero pensato tutti che fosse stupida ancor prima di conoscerla.
Si spaventò quando sentì qualcuno che le parlò (di sicuro si stavano rivolgendo a lei, visto che Vivienne era abbastanza sicura di di essere l'unica seduta per terra in quel momento). Alzò la testa cercando il proprietario, o meglio la proprietaria di quella voce. Era una ragazza, molto più grande di lei, dai lunghi capelli castani. Aveva l'aria spossata, ma era comunque molto bella. Alla sua vista Viv si alzò in piedi, buttando rapidamente tutte le pergamene dentro la borsa.
*Tanto non avrei più studiato* ammise a se stessa. « Ciao! » Salutò sorridendo (l'educazione prima di tutto, dopotutto, la ragazza, aveva una faccia simpatica).« In realtà... » Viv si bloccò. Non aveva idea di come avrebbe potuto rispondere. Una parte di sé aveva paura di essere giudicata da quella ragazza. Se fare una figuraccia con i suoi nuovi compagni di classe sarebbe stato umiliante, farla con una ragazza grande sarebbe stato ancora peggio. In quel poco che aveva girato il castello, o frequentato la Sala Grande, Vivienne era stata conquistata dal comportamento degli studenti più grandi, così a loro agio, belli e disinvolti. La ragazzina li guardava con la speranza che crescendo sarebbe diventata come loro, e non impacciata e spaventata come invece si sentiva. « Avevo bisogno di un posto tranquillo dove st... » Ma si bloccò. Si senti falsa. Non era una bugiarda e Hogwarts era la sua occasione per dimostrare di essere una bella persona. Doveva darsi delle regole e la prima sarebbe stata che non avrebbe ingannato le persone, neanche per delle banalità. « Chi voglio prendere in giro... stavo cercando la biblioteca e mi sono persa! » Confessò, mentre abbassava la testa imbarazzata. « Sai per caso quanto ci mettono le scale a tornare? » Continuò, tanto ormai il danno era fatto. Mentre aspettava la sua risposta per un attimo si pentì delle sue parole. Forse per una banalità del genere non avevano senso tanti discorsi sulla sincerità... cosa avrebbe pensato ora quella ragazza di lei?
Ma i suoi pensieri furono interrotti da una terza voce.
« Ehi, voi due! » Sentì tuonare dall'alto. Dall'alto? Alzò la testa confusa. Fu così che vide il fantasma che si stava avvicinando a loro. Viv ne aveva già incontrato qualcuno in Sala Grande, così mentre lui si avvicinava, provò a capire chi fosse. Era Nick-Quasi-Senza-Testa, il fantasma di Grifondoro! « Cosa ci fanno due Grifondoro qui? Non starete per cacciarvi nei guai, vero? Vi conosco bene! Sappiate che se state rischiando di perdere punti casata sarebbe una grande delusione per me! » Continuò il fantasma, mentre fluttuava intorno alle due ragazze. Viv lo seguì con lo sguardo e con il corpo (visto che il suo percorso includeva anche passarle alle spalle). *E così anche lei è grifondoro!* notò Vivienne, e questo la rese ancora più simpatica ai suoi occhi, anche se non la conosceva. Fino a dopo lo smistamento non aveva dato molto peso alla sua casata di Hogwarts, ma le era bastato poco tempo per rendersi conto che il legame tra concasati era veramente profondo, sarebbero stati "la sua famiglia" per i prossimi 7 anni.

 
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view post Posted on 25/4/2020, 23:10
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Dal terzo piano l’illuminazione non era delle migliori ma da quel poco di luce che entrava dai finestroni Mary poté intuire che c’era un bel po’ di sole fuori. Dopo probabilmente avrebbe approfittato del tempo meteorologico gradevole per fare una passeggiata a Londra, magari avrebbe riunito la vecchia gang, Oliver, Nieve, ce n’erano tanti.
Intanto era alle prese con una ben diversa situazione al momento: una giovane grifondoro.
Sì perché Mary ebbe modo di guardare bene la ragazza una volta che questa si alzò: oltre ai capelli biondi (che la ragazza voleva ancora toccare in realtà. Beh sì, le piacciono i capelli, non è un crimine) riuscì a notare anche gli occhi di un colore molto chiaro, erano azzurri? Verdi? Non riuscirò a dirlo con sicurezza e non voleva farsi beccare a fissarla. La bionda era più bassa di Mary, cinque o dieci centimetri e aveva l’aria di qualcuno che non aveva completamente idea del perché si trovasse lì.
Con fare goffo aveva dapprima accennato ad una scusa che aveva fatto sorridere Mary ancora di più, probabilmente a ruoli invertiti avrebbe agito allo stesso modo, per poi confessare di essersi persa.
La biblioteca è al quarto piano, ci sei andata vicinissima!
Con fare cordiale Mary fece un paio di passi in direzione della concasata per poi allungare la mano destra con il palmo all’insù.
Sono Mary Grenger.
Si presentò accennando ancora un sorriso, stavolta ancora più ampio.
Vedo che sei anche tu grifondoro.
Fece cenno con la testa allo stemma della ragazza. Mary aveva evidentemente un problema nel ricordare i volti: aveva di certo seguito lo smistamento della bionda, si erano di certo incrociate nella sala comune o nei corridoi verso le camere, ma nulla. Non aveva idea di chi fosse.
Dopo averle stretto la mano l’avrebbe riportata nella tasca davanti della felpa.
Quando la ragazza le chiese delle scale Mary non poté che ridere ricordando la propria simile esperienza. Diede un’occhiata all’orologio e poi si rivolse nuovamente alla ragazza.
Non c’è un orario preciso purtroppo, non che io ricordi. Saranno qui a breve però, ora che siamo in due non possono farci attendere.
Ebbene sì, le scale di Hogwarts erano scale educatissime, far attendere una persona? Sì, certo. Ma due? Proprio no. Stava per accennare alla concasata di quella volta che lei si perse nei sotterranei e stava quasi per scoppiare in lacrime quando Nick-Quasi-Senza-Testa fece il suo ingresso in scena. Al rimproverò del fantasma Mary saltò e si portò una mano sul petto. Puoi passare mille anni ad Hogwarts ma sarà sempre difficile abituarsi ai fantasmi. Nick era come sempre teatrale ed esagerato e Mary sapeva come prenderlo: affetto, educazione, rispetto ma soprattutto, tanti ma tanti complimenti.
Sir Nicholas che piacere vederla.
A seguito di queste parole Mary abbassò leggermente la testa ma quando la rialzò si lasciò scappare un occhiolino verso la ragazza al suo fianco.
La trovo dimagrita. E’ possibile? Non so gli altri fantasmi ma lei, oh lei, di sicuro è in forma!
Ovviamente i fantasmi non dimagrivano, questo era ben ovvio a tutta la comunità magica. Nick andava preso per la gola, era presuntuoso ma era anche il più divertente dei fantasmi del castello così come il più disponibile. Intanto gettò un occhio alla ragazza al suo fianco per vederne le reazioni e soprattutto scoprirne il nome. Questa volta non avrebbe dimenticato né il suo nome né il suo viso.



Sono in cerca del mio role scheme, scusami per il cambiamento visivo :fru:

Edited by »Mary« - 26/4/2020, 14:23
 
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view post Posted on 1/5/2020, 16:47
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Vivienne Leah Pierce
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La ragazza sconosciuta si presentò, ma l'arrivo di Nick-quasi-senza-testa impedì alla piccola Viv di risponderle.
*Non mi abituerò mai al fatto che sto parlando con un fantasma* pensò la ragazzina mentre ascoltava con un sorriso divertito le parole del cavaliere. Mary salutò gentilmente, sembrava aver confidenza con il fantasma. Vivienne di rimando si rese conto che magari avrebbe dovuto fare la stessa cosa, dopotutto era il fantasma della sua casa. « Buongiorno Sir Nicholas » Rispose, chiamando il fantasma con il suo nome in imitazione alle parole dell'altra grifondoro. Per un attimo le era venuto in mente di rivolgersi a lui come Nick-quasi-senza-testa, il nome con cui lo aveva conosciuto. Era stato la sera del suo smistamento: alcuni grifondoro più grandi di lei, vedendola sconvolta dalla visione dei fantasmi, spiegarono a Viv chi fossero, e si rivolsero al loro fantasma di casata come Nick-quasi-senza-testa. Anche se doveva essere ovvio, a Vivienne non era neppure venuto in mente che quello potesse essere solo un soprannome e nella sua innocenza lo avrebbe sicuramente usato davanti a Nick stesso. Si appuntò mentalmente di ringraziare Mary, l'aveva salvata da fare subito una brutta figura!
Dopo aver rivolto un rapido occhiolino a Vivienne, la ragazza iniziò a tessere lodi sulla forma fisica del fantasma. Per un attimo Viv si sentì confusa, i fantasmi potevano dimagrire? Ormai era tutto così bizzarro che non sapeva più a cosa credere. Realizzò poi che era proprio a quello che si riferiva l'occhiolino!
« Grazie signorina Grenger, in effetti mi sento molto in forma. Il trucco, ragazze, e fare molta attività fisica! » Viv sorrise divertita mentre ascoltava la risposta gongolantedel fantasma che teatralmente sollevò un braccio mostrando il bicipite alle due ragazze. Viv stette al gioco annuendo e fingendo ammirazione, come a voler confermare le parole della concasata, ma dentro di sé si stava sforzando per non scoppiare a ridere. Nick ci stava credendo davvero! Era proprio un personaggio bizzarro, ma si stava dimostrando anche molto divertente.
Vivienne notò inoltre che il fantasma sembrava aver dimenticato per completo il suo attacco iniziale: solo un piccolo complimento e non gli importava più che gli studenti della sua casata perdessero punti! *Basta così poco per confondere Sir Nicholas?* pensò divertita, appuntandosi mentalmente quello che aveva appena imparato: magari sarebbe stato utile per il futuro!
Vivienne approfittò del momentaneo silenzio del fantasma - troppo occupato ad ammirare i suoi muscoli - per riprendere il discorso interrotto prima.
« Piacere, io sono Vivienne, Vivienne Pierce » si presentò, allungando il braccio per stringere la mano della ragazza... si faceva così per presentarsi, no? « Si, grinfondoro anch'io! Primo anno! » Sorrise fiera, abbassando la testa per ammirare la spilletta della sua casata appuntata sul petto. « Il mio senso dell'orientamento non aiuta, e le scale che scompaiono neanche! » Continuò, iniziando a sentirsi più a suo agio in compagnia di Mary. Nonostante non la conoscesse per niente, Viv era così: se una persona appariva anche un minimo simpatica, lei subito si fidava - quasi - completamente. « Veramente le scale sanno quante persone le stanno aspettando? » Chiese sorpresa, e anche un po' offesa: se sapevano che lei era lì da chissà quanto, perché non si erano presentate?
Vivienne aveva trovato qualcuno che sembrava avere le competenze per appagare le sue curiosità e, il suo desiderio di sapere il più possibile su tutto quello che vedeva, le diede la motivazione per continuare a tartassare Mary di domande.
« E' mai successo che qualcuno... cadesse? » Continuò, indicando con lo sguardo il punto dove dovevano esserci le scale, dove ora c'era il vuoto.




ahahaha capirai, no problem (;
 
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view post Posted on 5/5/2020, 21:11
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Sir. Nicholas era stato particolarmente felice di ricevere dei complimenti come al solito d'altronde, e dunque aveva già iniziato a mettersi in mostra. Non che ci fosse molto da mostrare, forse lui aveva rimosso di essere un fantasma. Quando Mary era al secondo anno sentì un paio di corvonero (e di loro immagini di poterti fidare dato che sono, a detta del cappello parlante, i più intelligenti di Hogwarts) affermare che capita molto spesso ai fantasmi di dimenticare di essere, beh…fantasmi. Forse stava capitando a Nick-Quasi-Senza-Testa in quel momento.
Era così concentrata a fissare il suo fantasma preferito buffoneggiarsi che quasi perse di vista il momento in cui la sua concasata si presentò. Vivienne, quel nome non le era nuovo. Si sbagliava ovviamente, ma Mary aveva un grosso problema a ricordare i nomi. Grosso.
Girò il suo corpo completamente in direzione della piccola grifondoro, donandole tutta la sua attenzione. Era ormai chiaro che il fantasma non avrebbe più avuto nulla da obbiettare alle due, troppo preso da sé stesso.
Beh, sei finita nella casata migliore, nulla da dire!
Mary portò entrambi i pugni chiusi ai fianchi e gonfiò il petto, testa alta e fiera per sottolineare le sue parole. Alla fine, abbandonata quella posizione, scoppiò in una piccola risata riportando nuovamente le mani nella tasca della felpa.
Cavolo sì, io ho avuto problemi per tutto il primo anno.
Sbuffò e girò gli occhi al cielo al ricordo di tutte le volte che arrivava tardi a lezione e subiva i richiami e le punizioni di tutti i professori che, bisogna dire, non erano per nulla comprensivi; come non era comprensivo il suo Caposcuola che a quanto pare trovava particolarmente divertente punirla. Oliver Brior come caposcuola era decisamente un dono divino, molto più calmo e divertente.
Sarò arrivata tardi a lezione un milione di volte e ho ricevuto altrettante punizioni, ti giuro!
Scosse la testa ricordando quei momenti. Era una persona molto diversa, più timida ed insicura.
Beh sì, queste scale sono molto più intelligenti di quanto diano a credere.
Se 10 anni fa una Mary bambina avesse detto a dei ragazzi che le scale erano “intelligenti” probabilmente l’avrebbero presa, 30 kg di bambina, e sbattuta nel cassonetto più vicino. Invece eccola ad Hogwarts a raccontare ad una ragazza più piccola di lei una storia sulle scale magiche. Come cambia la vita.
Ovviamente se sei un professore o un capocasa o caposcuola le scale arrivano più velocemente, ma ahimè noi dobbiamo aspettare ancora…
Abbassò la testa e diede uno sguardo all'orologio mentre con l’altra mano muoveva le dita come se stesse facendo dei calcoli.
Beh onestamente non ne ho idea. Mi siedo va!
Anni ad Hogwarts e ancora aveva problemi ad adattarsi alle scale. Non l’avrebbe detto ad alta voce ovviamente, ne andava della sua già fragile reputazione, ma era così. Intanto Mary si era diretta verso la parete precedentemente occupata da Vivienne e si era lasciata cadere in modo drammatico. Appena a terra incrociò subito le gambe e portò le mani tra esse.
Vivienne fino a quel momento non era stata difficile da inquadrare: la prima impressione era quella di una bambina (perché a 11 anni non sei altro che una bambina) un po’ timida, ma nulla di anormale in fondo. Quando ti trovi in un’ambiente nuovo tendi a non dare molta confidenza.
Mary aveva alzato gli occhi verso la ragazza e con la mano aveva dato due colpetti al pavimento al suo fianco per far capire a Vivienne di accomodarsi vicino a lei, se voleva.
Gli occhi della bionda rivolti verso le scale, ancora assenti, e la sua successiva domanda avevano lasciato Mary senza parole. Beh, quella era di certo una cosa a cui non aveva mai pensato.
Non credo sai? Cioè l’avrei saputo immagino. Poi lo sai, Hogwarts è il luogo più sicuro al mondo, lo dicono tutti.
E certo, poi ti trovi nel giardino e ti attaccano i mangiamorte. Fai un esame e ti attaccano i mangiamorte. Ti appoggi ad un quadro e ti risucchia, proprio al sicuro Mary non si sentiva. Ma forse era meglio evitare di accennare le sue avventure alla concasata, non era il caso di spaventarla.
E quindi, come sta andando questo primo periodo ad Hogwarts? Chiese sorridendo alla ragazza. Dimmelo se qualcuno ti sta dando fastidio, anzi dillo a tutti i grifondoro. Non abbiamo problemi a far “accidentalmente” cadere qualcuno dalle scale. A sottolineare la frase Mary alzò due volte le sopracciglia come a suggerire un piano segreto. Quello che Vivienne avrebbe capito molto presto è che i grifondoro sono protettivi. Diventi grifondoro e non si tratta solo di indossare una spilla, si tratta di essere una famiglia. Ci sono pro e contro ma, alla fine, è così in tutte le famiglie.
Ma questo Vivienne l’avrebbe capito presto.

 
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view post Posted on 12/5/2020, 10:38
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Vivienne Leah Pierce
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Viv sorrise, fin'adesso essere grifondoro le aveva dato solo soddisfazioni e quindi le parole di Mary le diedero ulteriore fiducia. « Beh, ancora le altre casate non le ho ben chiare, ma lealtà e coraggio mi piacciono come qualità, quindi spero di essere davvero così! Il cappello non può sbagliare, vero? » Vivienne non era ancora troppo consapevole di che tipo di persona voleva diventare ma di sicuro non si considerava una persona cattiva.
Mary non la giudicò per essersi persa, anzi Viv si sentì sollevata nel rendersi conto che magari il suo era un problema abbastanza comune a quelli del primo anno (anche se lei era esageratamente negata nell'orientarsi!). Si preoccupò, però, per le parole che vennero dopo: non aveva mai considerato che perdersi poteva portarla ad arrivare tardi a lezione.
« E cosa succede se si arriva tardi? Ti tolgono punti? » Chiese inquieta, l'ultima cosa che avrebbe desiderato era far perdere punti alla sua casata per una cosa stupida come perdersi per il castello. Per non parlare del fatto che i professori di sicuro non avrebbero visto di buon occhio studenti che arrivavano tardi alle proprie lezioni. *Le prossime volte devo stare super-attenta* Pensò Viv, con tutta l'intenzione di non finire nei pasticci. Che poi ci fosse riuscita era tutta un'altra storia.
L'idea delle scale che si presentavano quando volevano e secondo chi c'era ad aspettarle un po' la divertiva, un po' la indispettì. « Ecco perché non si sono presentate, perché sono solo una studentessa del primo anno. » Ma non riuscì veramente ad arrabbiarsi per l'idea che le scale facessero favoritismi, era una concetto così assurdo per una ragazzina cresciuta da babbana, che Viv non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere di gusto.
Il fatto che nessuno era caduto dalle scale non riuscì a placare la curiosità di Vivienne, che di nuovo rivolse lo sguardo verso il "dirupo". Qualcuno, anche per sbaglio - magari inciampando - di sicuro aveva rischiato la caduta, che però non era accaduta. Perché?
« Magari c'è una barriera magica che impedisce di cadere! » Ipotizzò, facendo due passi per avvicinarsi di più: magari lo avrebbe capito. Ma nell'accostarsi, quello che vide Vivienne era l'altezza a cui erano, così alta da realizzare subito che forse non era così furbo fare esperimenti. Magari se avesse avuto con sé un manico di scopa avrebbe potuto provare: al massimo poi sarebbe volata su, evitando la caduta. Ma non l'aveva, quindi si morse il labbro e tornò indietro verso Mary, rinunciando ai suoi esperimenti, per il momento almeno. Sorrise nel vederla sedersi con tanta teatralità e, subito dopo, Viv accolse il suo invito a mettersi vicino a lei. Appoggiò da una parte la borsa e si sedette incrociando le gambe, appoggiata al muro ma leggermente ruotate verso di lei, per guardarla in faccia mentre parlavano. Alcuni minuti prima era nella stessa posizione ma con stato d'animo completamente opposto: quel pomeriggio fallimentare era riuscito a trasformarsi in un modo completamente inaspettato. Questo le confermò quello di cui ormai si era convinta, ovvero che il peggio era passato: la vita le aveva dato una seconda occasione e ora sarebbe andato tutto per il meglio.
Mary le diede l'occasione di parlare e la piccola Viv non se lo fece ripetere due volte. Non potendo raccontare ai suoi genitori come stava andando ad Hogwarts (e anche se poteva, non lo avrebbe fatto!) e non sapendo dove fosse suo fratello, non aveva avuto nessuno con cui parlare di tutte le cose che le stavano succedendo e di come la sua vita era stata rivoluzionata. E lei aveva veramente voglia di parlarne.
« Le lezioni sono bellissime, soprattutto quando ci fanno provare gli incantesimi, però prendere appunti è faticoso! » Iniziò lei, mentre cercava di farsi venire in mente tutto quello che aveva fatto il quei giorni. « Abbiamo iniziato anche con il volo, il Quidditch è super divertente! » Continuò, ripensando a quella sua prima esperienza sulla scopa. « L'altro giorno ho provato a dormire con la bacchetta sotto al cuscino, per tenerla al sicuro, ma poi mi sono resa conto che magari si poteva rompere! Cosa succede se si rompe la bacchetta? » Viv stava passando da un argomento all'altro in base a quello che le veniva in mente, in pratica un flusso di coscienza ad alta voce. « È vero che presto dovrebbero esserci le selezioni per il Quidditch? » Ecco che tornava a parlare del Quidditch. « Posso partecipare anche se ancora sono al primo anno? » chiese dubbiosa, ma allo stesso super entusiasta al pensiero di far parte della squadra grifondoro.
« No! Nessuno mi ha dato fastidio! Anzi, sto facendo tantissimi amici! » Viv non aveva mai avuto amici stretti e l'essere sempre circondata da coetanei era una cosa completamente nuova e super eccitante, nella sua innocenza non aveva ancora realizzato che non tutti sarebbero stati amici, ognuno ha il proprio carattere e spesso due persone si trovavano ad essere incompatibili, era invece convinta che tutti le sarebbero stati simpatici. « Anche se a lezione non si può chiacchierare, appena ci provi i professori ti sgridano! » Si imbronciò lei, non capendo cosa ci fosse di male a scambiare due parole con i suoi nuovi amici.

 
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view post Posted on 18/5/2020, 22:08
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L’entusiasmo di Vivienne era contagioso. Mary era uscita dall’aula stanca, stravolta per tutti gli esercizi fatti ed ora, seduta vicino al muro ad ascoltare la giovane grifondoro parlare, aveva quasi recuperato tutte le energie. Aveva un sorriso stampato sul volto per la velocità con cui Vivienne passava da un pensiero all’altro, raccontando qualsiasi cosa le venisse in mente.
Mary decise di lasciare che la ragazza si sfogasse quanto più poteva, rendendosi disponibile per qualsiasi domanda che avrebbe da lì a poco ricevuto.
Certo che no! Il cappello parlante non sbaglia mai.
E Mary era convintissima dell’affermazione appena fatta. Il cappello non sbaglia mai, raccoglie tutto ciò che può e fa sempre la scelta giusta. Il problema non è il cappello, sono le persone che si evolvono e tendono a cambiare. Di questo Mary ne era al corrente. Ciò nonostante lei non si era mai sentita altro che Grifondoro: amava i suoi colori d’appartenenza, amava i suoi compagni, la sua casata, la sua divisa, la sua sala comune. Tutto! Erano la sua famiglia, niente poteva cambiarlo.
Se sei Grifondoro è perché ne hai le caratteristiche e avrai modo di metterle in mostra, non ti preoccupare.
Fece un altro occhiolino alla ragazzina che nel frattempo si era già gettata nell’argomento successivo. Le punizioni erano un argomento, per cosi dire, molto vicino a Mary: aveva subito quella che forse era stata la punizione più famosa del castello e non ne ricordava neanche il motivo. Durante il suo primo anno ad Hogwarts tendeva a mettersi ne guai continuamente, delle volte di proposito e delle volte no, trascinata da altri Grifondoro combina guai proprio come lei.
Ah sai, dipende dai professori. Per lo più sono comprensivi, ma c’è sempre qualcuno che ti costringe a restare dopo la lezione per aiutarlo con qualcosa. Argh, terribili!
Mary si lasciò scappare una smorfia arrabbiata. Per di più i professori ad Hogwarts erano buoni ed amichevoli, ma attenti a farli arrabbiare. Sanno essere spietati.
Finalmente Vivienne prese posto di fianco a Mary che, a sua volta, si girò leggermente con il corpo in direzione della concasata per poter agevolare la conversazione. Tendeva a muovere molto le mani quando raccontava qualcosa, si faceva prendere velocemente dall’entusiasmo.
Parlare con una ragazza del primo anno le faceva riaffiorare tantissimi ricordi, esperienze passate ed indimenticabili.
Se si rompe la bacchetta dici?
Mary si portò una mano sotto il mento e alzò gli occhi come persa in chissà quale pensiero articolato. Vivienne si sarebbe aspettata chissà quale risposta particolare vista la continua teatralità di Mary.
Mah guarda, le bacchette non posso essere riparate, quindi tieniti stretta la tua.
Riportò il suo sguardo sul viso della bionda e si avvicinò a lei come per dirle un segreto.
Io la mia la tengo sotto al cuscino e non si è mai rotta. Ah, è come una figlia per me!
Iniziò con un sussurro per confessare quel suo “segreto” all’amica e poi finì alzando la voce.
Le domande di Vivienne continuavano ad arrivare a raffica e Mary prese un’ampia boccata d’aria prima di passare all’argomento seguente.
Oh per tutte le cavallette il Quidditch è bellissimo! È divertente, competitivo e si vola! Capisci? Si vola!
Quando si parlava di Quidditch Mary andava su di giri. Era il suo sport preferito di sempre, lo amava alla follia. Con anni e anni di pratica alle spalle Mary era diventata una delle migliori giocatrici grifondoro e, non per vantarsi eh, probabilmente dell’intero castello!
Certo che puoi partecipare! Anzi, non vedo l’ora che iniziamo. Non ho sentito nulla ma sono sicura che tra un po’ partiremo più forti che mai! Io AMO il Quidditch!
Ecco, non era più riuscita a contenersi. La sua voce era quasi rimbombata nel vuoto del terzo piano. Ma alla fine: chi se ne frega!
Ai provini ti divertirai tantissimo, te lo assicuro!
Ora che l’argomento era stato buttato in mezzo Mary non avrebbe pensato ad altro. Ah, il Quidditch, bello quasi quanto è buona la torta speciale di Madama Piediburro!

 
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view post Posted on 16/6/2020, 10:32
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Vivienne Leah Pierce
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Il tono sicuro di Mary convinse subito la piccola Viv, grifondoro era proprio la sua casata (anche se l'idea di un cappello che ti può leggere dentro era ancora troppo assurda per essere accettata da Vivienne senza stupirsi di nuovo ogni volta). L'argomento punizioni la interessava molto visto che era intenzione di Viv evitarle con tutto il cuore. Le parole di Mary furono abbastanza rincuoranti: se la punizione peggiore era aiutare un professore, allora poteva tranquillamente cacciarsi nei guai! Qualcosa dentro di lei le disse che le punizioni ad Hogwarts potevano essere anche molto più cattive. Subito scacciò il pensiero dalla testa: se fosse stato così, Mary glielo avrebbe detto, che motivo c'era per non farlo? Vivienne aveva troppa fiducia nelle persone per avere il sospetto che qualcuno potesse mentirle.
La grifondoro realizzò che era bello poter parlare liberamente con qualcuno, fin'ora non aveva mai avuto nessuno oltre che se stessa, era una bella sensazione potersi confidare con qualcuno. A volte le succedeva di pensare che non aveva nessuno a cui raccontare tutte le cose belle che le stavano succedendo... non era giusto.
Aveva intuito che aggiustare una bacchetta non era una cosa banale ma la conferma di Mary la preoccupò ancora di più. Strabuzzò gli occhi alla sua risposta e di riflesso allungò la mano verso la tasca dove l'aveva riposta, per assicurarsi che fosse tutta intera... adesso per un bel po' avrebbe avuto l'ansia di romperla!
« E quindi bisogna per forza ricomprare un'altra! Ma a incantesimi ci hanno detto che non esistono 2 bacchette uguali! » esclamò troppo preoccupata al pensiero che potesse succedere qualcosa alla sua. Nonostante la rassicurazione, difficilmente avrebbe messo di nuovo la bacchetta sotto al cuscino.
« A me piace molto la mia bacchetta: legno di salice, capello di Veela, sibilante. E invece la tua? » chiese, tirandola fuori e accarezzandola, mentre la faceva vedere alla concasata. Sempre dalla lezione di incantesimi aveva scoperto che anche le bacchette riflettevano il carattere della persona che le possedeva ed era troppo curiosa di sapere qualcosa di più sul carattere di Mary.
La magia era un'argomento che la interessava, ma parlare di Quidditch la faceva diventare matta. Da quando per la prima volta aveva provato a cavalcare un manico di scopa, imparare a volare decentemente era stata la sua priorità assoluta. E il tono di Mary le fece pensare che non era l'unica ad amare quello sport. Colta da uno scatto di entusiasmo, Viv si tirò su in piedi. « Ma tu hai mai giocato per la squadra di grifondoro? Io voglio fare la cacciatrice perché bisogna lavorare in squadra e mi piace lavorare in squadra! » Trillò entusiasta mentre imitava il lancio della pluffa: con la mano sinistra teneva stretto un manico di scopa invisibile, con la destra una pluffa altrettanto immaginaria.
Nel frattempo, ormai completamente impazzita, aveva anche cominciato a girare in cerchio. Ma allo stesso modo che il Quidditch è uno sport pericoloso, lo è anche correre per un vecchio corridoio indossando delle vecchie sneakers consumate. E infatti non passò neanche un minuto dall'inizio della sua goffa imitazione quando l'attrito non fece il suo dovere e il piede sinistro di Vivienne scivolò in avanti. La ragazzina non fece in tempo ad accorgersi di nulla che si ritrovò di nuovo seduta per terra, solo che questa volta ci era finita con un bel tonfo. Nel momento in cui realizzò cosa fosse appena accaduto, si sentì morire dall'imbarazzo, desiderando di scomparire in quel preciso istante. « Ma quanto sono cretina! » sbottò, mentre la sua espressione si incupiva e il suo sguardo si abbassava, incapace di guardare in faccia Mary. Ma possibile che stava cercando di farsi un'amica e che le dovevano capitare tutte a lei?

 
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view post Posted on 3/7/2020, 22:43
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La curiosità di Vivienne era contagiosa. Da quando Mary l’aveva incontrata, non più di una mezz’ora prima, ne era rimasta assolutamente affascinata.
Più guardava la concasata e più le veniva in mente il suo primo anno ad Hogwarts, quella paura innaturale di restare da sola ad affrontare probabilmente gli anni più difficili della sua vita. Ora, arrivata al terzo anno, aveva trovata una famiglia, non solo i suoi concasati, ma varie persone sparse per il castello.
Il suo sguardo su Vivienne era dolce e coinvolto, sulle sue labbra un sorriso perenne dovuto anche un po’ alla goffaggine della ragazza di fronte a lei, la sua insistenza, la sua gioia.
Mary aveva le guance tinte di rosso, non più per la fatica degli esercizi fatti precedentemente, ma per la passione e la gioia della conversazione che stava intrattenendo.
Se si fosse soffermato a pensare al suo recente passato, sarebbe stato difficile ricordare un momento in cui era stata così felice, di una felicità così infantile; la possibilità di parlare con qualcuno di tutto e di assolutamente niente, di avere una conversazione sulla musica, il tempo, il quidditch, gli interessi.
Vivienne le stava dando questa opportunità e Mary non se lo fece ripetere due volte.
Quando Viv aveva compreso che la bacchetta era più preziosa anche del vicino di letto, l’aveva raggiunta con la mano; Mary ne aveva seguito i movimenti e quasi istantaneamente li aveva emulati: la sua mano destra si era rifugiata nella tasca anteriore della felpa e aveva stretto quel pezzo di legno consapevole delle avventure affrontate insieme.
Viv si era rivelata essere un pozzo di informazioni, stava ricordando alla bionda grifondoro informazioni su argomenti che neanche ricordava. Arricciò le sopracciglia cercando di ricordare qualcosa sulla questione delle bacchette.
Occhio allora, tieniti stretta la tua!
Mary esclamò rapidamente, guardando prima negli occhi l’amica e poi spostando il suo sguardo sulla bacchetta indicandola.
Mary di bacchette ne capiva poco e niente e quando Viv le mostrò la sua, poteva benissimo giurare lì che fossero uguali. La lunghezza era praticamente la stessa, la differenza era il colore del legno.
Ma sai che è proprio bella la tua?
Non era necessariamente una bugia ma neanche la verità. Le sembrò adeguato complimentare la ragazza al suo fianco, in fondo la bacchetta era come un tratto della personalità quindi Mary stava indirettamente complimentandosi con la bionda.
Estrasse la sua dalla tasca e la mostrò a Vivienne posandola gentilmente su entrambe le mani. Diversamente da quella della bionda, la bacchetta di Mary presentava qualche graffio qui e lì, ma tutto sommato si mostrava ancora perfettamente funzionante.
La mia è di ciliegio, pelo di Crup. Ma cavolo, Veela? Lo sai che sono praticamente fate?
L’interesse per gli animali magici balzò fuori da Mary con un tale entusiasmo che, se Viv non si fosse nel frattempo alzata, l’avrebbe investita in pieno.
Mary si sentiva nuovamente un’undicenne piena di curiosità e speranza. Soprattutto quando si parlava di Quidditch di cui era rimasta affascinata sin dal suo primo anno.
Stava per aprire la bocca per gettarsi in un curioso flashback su sul passato come capitano, vicecapitano, battitore titolare, tutte le sue partite (insomma un flashback di un’ora), quando Viv si cimentò in una partita virtuale di quidditch in solitaria. Mary non poté fare altro che portarsi entrambe le mani allo stomaco ed iniziare a ridere dell’imitazione un po’ goffa ma stranamente adeguata del lancio di una pluffa. E stava andando tutto bene se non fosse stato per la storta che Vivienne prese, per poi cadere per terra con la stessa teatralità che Mary aveva avuto precedentemente.
Fosse stata al primo anno avrebbe iniziato a ridere fino a morire, ma era maturata a tal punto che vedere qualcuno cadere non era più fonte di risate ma di preoccupazione. Essere adulto aveva i suoi pregi e i suoi difetti. Inarcò le sopracciglia dapprima preoccupata, dubitava che Vivienne si fosse fatta male. Il dolore era più all’orgoglio. Se fosse successo a lei al primo anno di fronte ad una ragazza del terzo anno sarebbe morta dall’imbarazzo. Quando alla caduta seguì l’esclamazione seguente di Viv, Mary si sentì improvvisamente triste. Ad Hogwarts tutti erano perfetti e sentivano la necessità di esserlo, imponendo a tutti di comportarsi in un certo modo. Se anche una bambina di 11 anni si era sentita stupida per essere caduta, significava che c’era proprio un problema culturale.
Viv, guardami.
Mary cercò di rivolgersi alla ragazza nel modo più dolce possibile. Pronunciò la sua voce per attirarne l’attenzione. Se la concasata avesse alzato lo sguardo avrebbe visto Mary alzarsi in piedi per poi gettarsi rovinosamente con il sedere per terra.
Ecco, ora siamo pari!
Le risate della più grande grifondoro avrebbero percorso tutto il corridoio. Ad Hogwarts si potevano trovare due tipi di persone: quelle che arrivano e ti danno una mano ad alzarti e quelle che vivono l’esperienza con te in prima persona. Si cade insieme, ci si rialza insieme.

 
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view post Posted on 12/7/2020, 23:11
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Vivienne Leah Pierce
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Ascoltò con curiosità la descrizione della bacchetta di Mary quando realizzò che non ricordava nulla sui costituenti diversi da quelli della sua di bacchetta: quando tentò di concentrarsi per capire cosa le potevano dire il legno ciliegio e il pelo di Crup, il suo cervello non trovò nessuna risposta. Ops. *Beh Mary sembra simpatica, non mi serve sapere altro!* Viv si consolò il fretta dalla mancanza. « Bella! » esclamò lei al vederla, rispondendo al complimento che Mary aveva rivolto prima verso la sua. Certamente non era lei responsabile dell'aspetto della sua bacchetta, ma era diventata una parte così fondamentale della sua vita che sentì come se il complimento fosse stato rivolto, appunto, a lei stessa.

Di quei pensieri rimase ben poco una volta che il Quidditch diventò il protagonista della conversazione. Rimase ancora meno dopo che Viv si ritrovò a terra, dopo la caduta. Ancora le faceva piuttosto male il fondoschiena, il viso le era diventato fucsia dall'imbarazzo e si stava ancora maledicendo per essersi distratta in modo così stupido, quando sentì Mary che la chiamava con un tono di voce piuttosto tranquillo - troppo per la situazione in cui si trovavano, pensò Vivienne. Ma la cosa che catturò veramente l'attenzione della grifoncina era che Mary non aveva usato il suo nome completo, ma "Viv", un'abbreviazione che fino ad ora avevano usato per chiamarla solo sua nonna e suo fratello. Era una cosa banale ma a Viv scaldò il cuore realizzare che era così semplice entrare in confidenza con qualcuno e l'apprezzò così tanto che bastò quello per farla calmare e far scomparire l'imbarazzo. Ma evidentemente Mary questo non lo sapeva e aveva deciso di fare di più per far sentire Vivienne a proprio agio: la ragazzina aveva appena alzato lo sguardo quando la vide gettarsi improvvisamente a terra. Non riuscì a trattenere un piccolo urlo di spavento mentre sgranava gli occhi e si portava le mani davanti alla bocca, per coprire la sua espressione spaventata.
« Tutto bene? » Esclamò una volta passato lo shock iniziale. Quello che le rispose Mary non poteva assolutamente aspettarselo. *Ma... lo ha fatto per non farmi sentire stupida ad essere caduta!* Ci mise un po' a capire il motivo del folle gesto della ragazza. « Ma Mary!!! Non dovevi! » Ovviamente non avrebbe mai chiesto a qualcuno di fare questo per lei e non riuscì a trattenersi nello "sgridare" Mary per il suo gesto. « Adesso che sei caduta è come se avessi dato della cretina anche a te! » Alla fine, però, aveva centrato l'obiettivo: Viv aveva già dimenticato la sensazione di imbarazzo provata prima tanto da riuscire ad azzardare una battuta.
Ancora un po' dolorante si alzò in piedi, si diresse poi verso il punto in cui c'era Mary a terra e le tese la mano, con l'intenzione di aiutarla ad alzarsi. Ovviamente la sua era un'intenzione per lo più simbolica: essendo Mary più grande rispetto alla piccola Vivienne, la ragazzina non sarebbe mai riuscita a tirarla su di peso. Lo fece perché ci teneva anche solo a ringraziarla per essere stata così comprensiva e paziente con un una primina in difficoltà.
Fu in quel momento che un rumore sordo catturò l'attenzione della giovane grifondoro. Rapidamente volse lo sguardo verso il punto da cui era arrivato. *Le scale!* pensò lei sorpresa, realizzando che le aveva appena sentite entrare in contatto con il pavimento del corridoio. Si era quasi dimenticata del motivo per cui le due concasate si erano ritrovate a conversare nel mezzo di un corridoio qualunque di Hogwarts! Comunque il ritorno delle scale fu un sollievo perché significava poter tornare in Sala Comune e lanciare via la borsa contente libri e appunti delle lezioni: per oggi ne aveva avuto più che abbastanza. Allo stesso momento però, realizzò che il pomeriggio non era stato del tutto un fallimento, le aveva dato l'occasione di conoscere - forse per la prima volta da quando era arrivata ad Hogwarts - qualcuno e avere una vera conversazione.
« Le scale! Son tornate! » Viv trasformo il suo pensiero in esclamazione per avvisare la concasata, nel caso in cui non si fosse accorta di quello che era successo. « Torniamo in Sala Comune? » aggiunse poi: se anche Mary fosse stata diretta verso la torre di astronomia, avrebbero potuto fare la strada insieme, a Viv non avrebbe fatto altro che piacere la sua compagnia.



Momento ringraziamenti: GRAZIEEEE!
Viv è stata felicissima di aver trovato una nuova amica e io son stata felicissima di aver ruolato con te. Grazie per la pazienza! <3


Edited by V i v i e n n e - 14/5/2023, 16:14
 
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view post Posted on 13/7/2020, 20:08
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Guardò con un sorriso la mano tesa di Vivienne. Fu catturata dal gesto ma soprattutto dal sorriso sul volto della piccola grifondoro. Provò un senso di fierezza e tanta tanta allegria all’idea di aver reso felice qualcuno. Avrebbe voluto avere qualcuno di più grande al suo fianco il primo anno ad Hogwarts. Tutto di quell’ambiente era spaventoso, soprattutto per chi era nato in una famiglia babbana.
L’idea che qualcuno di appena undici anni fosse costretto ad affrontare tutto da solo faceva ancora venire i brividi a Mary.
Fortunatamente, da quando c’era Oliver come caposcuola le cose erano un po’ cambiate: erano soliti organizzare serate insieme, escursioni, quanto più possibile per rendere i nuovi arrivati parte della famiglia. Quando Mary aveva visto Vivienne da sola aveva sentito come la necessità di fare qualcosa. Non se ne sarebbe mai pentita. Anche se la conosceva appena, Mary già provava un senso di protezione e molta tenerezza nei confronti della concasata.
Guardò Viv per un attimo in più e poi prese la sua mano, fece perno con i piedi e con l’altra mano e si spinse in piedi. Si lasciò scappare un “ah” trionfante.
Seguì con gli occhi lo sguardo della ragazza e notò le scale.
Ah, finalmente! Alla buon’ora.
Disse rivolta le scale. Non sapeva se queste potessero sentirla o meno ma si aspettava di tutto. Proprio quando Viv propose di tornare in sala comune Mary sentì un rumore provenire dal suo stomaco. Istintivamente portò entrambe le mani allo stomaco e di conseguenza abbassò la testa.
Sì…
Alzò un dito nell’aria e guardò Viv con aria sospetta.
Oppure possiamo andare a mangiare qualcosa, no?
Avrebbe accettato qualsiasi risposta.
Quello che possiamo confermare è che Mary sarebbe stata felice per tutta la giornata consapevole di poter aggiungere un’altra voce alla sua lista “amici”.



Perdonami il post finale un po' MEH.
Grazie mille a te, felicissima di aggiungere Viv agli amici in on e off :fru:

Ci becchiamo alla prossima!


FINE.

 
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11 replies since 21/4/2020, 16:10   278 views
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