Ufficio del Direttore, Paul Dwight

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 22/3/2020, 17:58
Avatar

Group:
Direttore San Mungo
Posts:
30

Status:


A dirla tutta, Paul Dwight aveva espresso la sua volontà di non possedere un Ufficio.
Chi di dovere gli aveva fatto notare la necessità di avere quanto meno una scrivania e un paio di sedie per ricevere papabili dipendenti o le famiglie degli infermi che si svegliavano la mattina con l'idea di denunciare questo o quel mancato funzionamento.
Paul, allora, aveva sospirato e si era lasciato convincere. Si era persino lasciato prendere la mano.
Entrando nella stanza, nulla lascia immaginare che fosse esattamente il luogo in cui il Direttore dell'ospedale passasse la maggior parte del suo tempo.

Reso poco luminoso dalle tende scure, angusto per la quantità di oggetti posti alle pareti e sui ripiani, Paul sembrava, alla fine, essercisi trasferito.
L'unico tavolo libero da ampolle o libri era, paradossalmente, la scrivania, oltre la quale si trovavano due sedie, posta l'una difronte all'altra. Non essendovi differenze per colore o comodità, sarebbe stato complesso, per i visitatori, capire da che lato prendere posto.
Sul legno scuro e lucido, s'ergeva una piantina dai fiori che, con i suoi petali candidi, offrivano un netto contrasto con i colori dominanti dell'ufficio. La margherita, ampia e succosa, veniva curata con costanza maniacale affinché Karl avesse sempre una scorta del suo cibo preferito. Al lato destro dell'entrata, v'erano tre credenze, che, per via del loro diverso colore, incrementavano la confusione che si respirava a una prima occhiata. Al loro interno prendevano posto scatole di ogni misura, attrezzi antichi e dal dubbio utilizzo, nonché bottigliette dal contenuto salmastro eppur lucide. Sì, perché in quell'Ufficio, la polvere sembrava non osare nemmeno mettervi piede.
Sulla parete opposta alla scrivania, v'era ulteriore mobilia, posta lì semplicemente per accogliere ciò che non era entrato, a forza, nelle credenze. Il camice, candido e ben stirato, era appesa sotto un vecchio orologio fermo.
Oltre la scrivania, accanto all'inutile finestra oscurata, v'era un mobile, più alto e nuovo degli altri, forse appartenuto al suo predecessore. In alto, dove Paul a stento arrivava, venivano esposte ennesime bottiglie e ampolle, di diverso stampo e contenuto. I libri, erano stati chiusi nei cassetti: nessuno si sarebbe sentito al sicuro se avesse letto molti di quei titoli.
Il camino, spento, sarebbe stato presto colmo di pergamene stropicciate e buttate lì per giorni e giorni, fino alla nuova fiammata, prologo di una comunicazione urgente proveniente dal Ministero.
Un piccolo lettino, dalle lenzuola pulite, ma per niente comodo all'apparenza, completava il tutto. Non era chiaro a cosa servisse di preciso. La sua posizione in quell'ufficio lasciava intendere che potesse esser utile dopo una lunga giornata volta a salvare vite, per riposarsi, il tempo necessario per affrontare un nuovo capitolo. Quel giaciglio, tuttavia, non era solo per lui. Vi erano casi e casi, e non tutti potevano venir curati in bella vista. Non ora che la carica era passata in mano sua.



 
Top
0 replies since 22/3/2020, 17:58   62 views
  Share