...rancido, Segue da "Un Bicchiere di Latte"

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view post Posted on 18/5/2019, 14:20
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“Nessuno può sapere, se non dopo una notte di patimenti, quanto dolce e prezioso al cuore e agli occhi possa essere il mattino.”



MAURIZIO PISCIOTTUsquadra antimago ✧ 27 anni ✧ ...rancido
Dandelion, Raven, la lettera. Continuo a ripetermi queste frasi nella testa senza sosta, come se qualcosa mi fosse sfuggito dal puzzle degli eventi della notte che ho appena vissuto. Le parole dell'Auror continuano a risuonarmi in testa come un tamburo mentre, a fatica, mi trascino all'esterno del locale dove Raven è stato appena catturato. Il mio primo pensiero va verso casa, ma è troppo lontana; subito dopo ricordo il posto che mi ha dato riparo per i primi mesi a Londra, "il Paiolo Magico". Durante la strada non oso nemmeno posare lo sguardo sulla mia giacca, quella lettera deve rimanere nascosta. Faccio fatica a muovere le gambe, ogni tanto sento un ginocchio cedere sotto il mio stesso peso, sono esausto. Lungo la strada per il Paiolo Magico più volte mi chiedo se ne sia valsa la pena, quella stupida lettera che mi ha consumato anima e corpo, che valore ha senza Raven?

Arrivato al Paiolo Magico noto alcuni sguardi rivolti verso di me, molti di più verso le mie gambe tremolanti, immagino che la visione sia ridicola: un uomo massiccio di quasi 90 kili che non si regge in piedi e con le gambe tremolanti, come un cucciolo abbandonato. Faccio qualche passo verso il bancone e, quando lo riesco ad afferrare con una mano, mi abbandono ad esso per gravare meno sulle gambe, la "passeggiata" non mi ha fatto bene. Senza nemmeno guardare chi ho di fronte e con lo sguardo basso tento di formulare una frase.
"Ho bisogno di una stanza singola, una zuppa del Paiolo e un caffè. Sarebbe così gentile da farmele avere in camera?"
Mentre parlo vedo uno sgabello su cui mi siedo all'istante per poi tirare fuori il portafoglio dalla giacca di pelle.

@ CODE BY SERENITY



Il titolo è ovviamente un giochino di parole per il titolo originale :flower:

PS: 190/193
PC: 134/135
PM: 139
Ematoma alle gambe.

Maurizio ordina la camera per una notte, assieme alla zuppa del Paiolo e un caffè!




RqEoEem

Edited by Trhesy - 30/11/2019, 21:19
 
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view post Posted on 22/5/2019, 21:51
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entropia.

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«UNA ZUPPA DEL PAIOLO E UN CAFFÈÈÈÈÈ!»

L'urlo della locandiera risuonò nelle prossimità del bancone, frastornando gli avventori più vicini e strappando loro qualche mugugno. I modi di Donna Francesca erano noti alla clientela più affezionata, che aveva imparato ad accettarli per quello che erano: uno sfoggio di carattere e, di tanto in tanto, un modo per sfogare la frustrazione. In fondo, era una donna brava, pulita, puntuale e con un ottimo senso degli affari. Non aveva mai lasciato una bocca affamata e non aveva mai permesso che si approfittassero di lei. In un senso o nell'altro, trovava sempre il modo di tirare fuori il meglio da una situazione, anche la più ingarbugliata. I meno avvezzi, d'altra parte, facevano sempre un po' di difficoltà a prendere le misure con cotanta esuberanza.
L'assenso verbale della cucina bastò a placarla, almeno momentaneamente. Quindi, Donna Francesca afferrò una delle decine di copie del listino che aveva a sua disposizione e la porse a Maurizio.

«Dai un'occhiata a questo e vedi quale preferisci. Intanto, tieni un bicchiere d'acqua: questo lo offre la casa.»

Un ghigno sardonico.



Vai qui, caprone, e compila il format. Al prossimo giro, se mi gira, ti servo.


Edited by ~ Nieve Rigos - 3/6/2019, 17:14
 
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view post Posted on 31/5/2019, 15:08
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MAURIZIO PISCIOTTUsquadra antimago ✧ 27 anni ✧ ...rancido
La donna che mi serve è molto gentile è provvedo a ringraziarla a dovere per la gentilezza e, in particolare, per il bicchiere donatomi.
Grazie mille.
Soltanto quando l'acqua tocca le mie labbra mi rendo conto di quanta sete ho, sento l'acqua compiere tutto il suo percorso e persino arrestarsi in alcuni punti del mio tratto digerente. La mia gola è talmente secca che il primo sorso mi da fastidio e mi costringe a chiuderla e quasi a soffocarmi.
Passato il rischio di morte mi piego per vedere meglio il listino e sento la carta piegarsi assieme al mio petto, la tentazione di leggerla lì davanti a tutta è altissima. Devo sbrigarmi.
Una attira il mio occhio all'istante, è la stessa che ho preso quando mi sono trasferito a Londra.
Credo che questa vada bene. Oh, e se possibile domani vorrei avere la gazzetta, grazie ancora.
Saggiamente chiedo il giornale del giorno dopo, sopratutto per sapere quanto velocemente viaggiano le notizie.

@ CODE BY SERENITY



Il titolo è ovviamente un giochino di parole per il titolo originale :flower:

PS: 190/193
PC: 134/135
PM: 139
Ematoma alle gambe.


Nome:Maurizio
Cognome:Pisciottu
Camera Blindata:2120
Numero di stanza:3


Maurizio che beve l'acqua:

giphy

L'hai capita?!? Perché è un caprone!
 
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view post Posted on 3/6/2019, 16:27
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entropia.

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«Ecco a te, ragazzo!» La voce di Donna Francesca accompagnò il gesto del servire: pose davanti a Maurizio una scodella abbondante di zuppa. Rivoli di fumo sottile si levavano dalla superficie e un profumo intenso sprigionava dal suo contenuto. Avrebbe fatto venire fame anche a chi si fosse appena congedato da un buffet! «Il caffè te lo porto appena finisci. In totale — fece una pausa, valutando le scelte dell'uomo — mi devi un galeone e dodici zellini.»

Lasciandogli il menù, si appropriò del listino delle camere e lo ripose nel punto dal quale lo aveva preso. Poi, si affaccendò a servire un altro paio di clienti. I suoi occhi correvano comunque sulla sala alla ricerca di una persona non meglio identificata. Quando un uomo smilzo fece finalmente la sua apparizione dalla scalinata che conduceva al piano superiore, le dita di Donna Francesca schioccarono ed ella impartì un ordine, intimando all'inserviente di mostrarsi lesto e zelante. La camera numero tre sarebbe stata pronta ad accogliere Maurizio con tutte le comodità del caso.

Dieci minuti più tardi, la proprietaria tornò a parlargli. «Ed ecco anche il caffè! Non sarà come quello italiano — l'accento doveva averlo tradito e la provenienza comune aveva fatto il resto, rendendo semplice a Donna Francesca trarre le dovute conclusioni — ma facciamo del nostro meglio. La stanza è già pronta: questa è la chiave.»



Zuppa del Paiolo: 6 falci.
Caffè: 1 falce.
Stanza n°3: 10 falci.
Servizio Gazzetta: 12 zellini.

Totale: 1 galeone e 12 zellini. Aggiornato.


Sei stupido. :ihih:
 
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view post Posted on 10/8/2019, 19:51
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MAURIZIO PISCIOTTUsquadra antimago ✧ 27 anni ✧ ...rancido
Metto i galeoni sul bancone e divoro la zuppa. So per certo che è la zuppa più buona d'Inghilterra eppure oggi tutto sa di cartone e odora di cane bagnato. Chiedo alla donna se posso portare il caffè in stanza e lei, seppur leggermente contrariata, mi concede questo piccolo strappo.
Entro nella stanza chiudendomi la porta alle spalle, stando ben attento a far fare un paio di giri alla serratura e ad infilare una piccola pezzuola nella toppa.
Mi siedo sulla scrivania e poggio il caffè. Metto la lettera proprio accanto alla tazzina e mi denudo; resto solo in mutande stando ben attento a chiudere le finestre e a mettere la bacchetta sulla scrivania. Non voglio commettere di nuovo lo stesso errore.
Do una seconda occhiata al retro della lettera e confermo ciò che avevo già notato alla prima occhiata: porta ad un posto ben definito; latitudine e longitudine sono segnate ai due lati con una piccola croce al centro. Devo andarci. Non ho il tempo però di metabolizzare la cosa che mi fiondo sul contenuto effettivo della lettera.

"Dichiarazione di Guerra
Il mio nome è Shinretsu Raven e ho qualcosa da dirvi. E anche qualcosa da chiedere, a proposito di voi, del vostro dovere e di quel mondo che vi gira intorno.
Sappiate: adempiere al dovere non significa agire per i propri egoistici scopi, il dovere è sempre rivolto al gruppo.
Così ho sempre interpretato quest'insegnamento, sin dai banchi della scuola e così durante tutta la mia esistenza, finanche ora, in questa condizione ingiustamente definita di ricercato in cui mi ci ritrovo.
Sì, perché e proprio così che le autorità mi hanno definito, un ricercato, uno scarto della società, un pericolo. La cosa divertente è che hanno ragione, anzi voi tutti avete ragione.
E me ne compiaccio più che dolerne: mettersi contro di voi non è una scelta, è un obbligo che dovrebbe valere per chiunque sia ancora disposto ad adempiere ai propri doveri, a ricordarsi i vecchi insegnamenti e a sacrificarsi per una causa più alta, annientando ciò che questa modernità ha costruito, una tensione ricca di guerre e sangue, contro un muro di sofferenza e lacrime.
Una necessità, un obbligo, non un'opzione.
Chi non è in grado di combattere per ciò che ama; chi non vuole mettersi in gioco per il mondo che lo circonda e per le persone intorno a lui, è destinato a perire. E’ Una nullità, il cui compito è semplicemente quello di ritrovarsi ad essere schiavo; di non riuscire mai a superare le difficoltà; di non capire mai cosa significhi la sofferenza e il sacrificio per i propri compagni.
Se vi chiedete se io ho fatto il gesto di cui si parla, se quelle fiamme sono opera mia, sappiatelo: io l'ho fatto, io ho scatenato l'inferno e non me ne pento. Lo rifarei ancora, ancora e ancora. Perché con voi lettori, che non vi volete mettere in gioco, che non vi volete sacrificare per un bene maggiore e vedere gli inganni del Ministero anche se sono dinnanzi al vostro naso, c'è solo una scelta: un sì oppure un no. La vita degna di essere vissuta; oppure l'oblio totale: la grigia zona della mediocrità. Nessun patteggiamento, nessun dialogo, niente ricerca di strani compromessi, ma raggi verdi che colpiscono al petto.
Proprio per colpa vostra, dei vostri inganni, dei vostri tradimenti e delle vostre falsità sono diventato quel che sono: un rifiuto, completo e totale, di essere come voi. E non m'importa cos'è che mi aspetta alla fine della mia strada: il Bacio del Dissennatore sarebbe comunque un'opzione migliore che vivere in mezzo a voi, con voi, portando la maschera che portate ogni giorno. Facendo finta che va tutto bene quando l'evidenza mostra il contrario. Non mi pentirò mai di aver fatto le mie scelte e qualora la Provvidenza mi permettesse di percorrere la mia strada terrena nuovamente, farei tutto senza cambiare una sola virgola.
Dopo gli eventi accaduti nella Congrega, che per l'ennesima volta mi hanno permesso di capire questo mondo sino nelle sue profondità, ho finalmente rigettato una qualsiasi morale. Prima ero un mago; ma non ero un guerriero. Ero un uomo cieco; ora ho capito: il vostro mondo è il mondo delle illusioni, ma solo la fedeltà, il devoto silenzio e la completa dedizione alla realizzazione di una realtà nuova saranno in grado di fermare il sangue, di fermare le guerre, di scavare i pozzi e di portare il cibo a coloro che lo necessitano. Queste sono le virtù alla base di un membro della comunità; di un uomo che adempie ai suoi doveri di mago.
Già oggi il Ministero è diventato padrone, completo e totale, della vostra vita e della vostra volontà. Volente o nolente, voi accettate le sue norme, le morali pre-imposte, avete paura di finire ad Azkaban e, spesso, preferite la morte anziché un'esistenza priva di qualsiasi gioia. Voi ne accettate le leggi anche se non avete partecipato a stilarle, se non le avete create, se non avete contribuito a discuterle e perfezionarle: siete più schiavi di me ed è il non ammetterlo che vi rende tali. Laddove chiunque cerchi di alzare la voce, ecco che questa si perde tra le celle di Azkaban e tra la bacchette degli auror: persone che non furono mai dei guerrieri, ma soltanto dei parassiti che vivono sulle spalle dei maghi accecati dal Ministero. Il Ministero attuale, che pensa soltanto a mantenere le proprie poltrone e poteri, concede il distintivo dell'auror al primo venuto tramutando una persona in carne, senza tenere in considerazione ciò di cui il mondo magico ha bisogno: un sospiro di tranquillità: essere maghi non è uguale a nascondersi dietro le mura di Hogwarts. Da anni il Ministero si copre con il nome dell'Oscuro Sire, millantando di combattere per una qualche specie di causa comune eppure ancor oggi non si è arrivati a nessun punto. Il tutto rifiutando le richieste d'elezioni, non cambiando i propri vertici, non cambiando le proprie politiche, ignorando le raccolte firme e con questo fare assurdo e testardo, facendo nascere sempre nuovi e nuovi ribelli costretti a indossare delle maschere pur di non finire nelle fredde celle. Il Ministero da anni non fa che creare un mondo completamente decaduto, i cui concetti di bellezza, fratellanza, amicizia sono in completa decadenza. Il putrido mondo di chi non sa e non può condurre una nazione alla sua salvezza, ma invece partecipa a scavare la fossa per il mondo magico stesso.
Ma la forza, quella vera, non è mai stata nel passivo mantenimento di uno statuto che dura da decenni. Nè in una continua ricerca di equilibrio con la controparte: le guerre si vincono o si perdono; non si congelano e non si fanno durare per decenni per il solo motivo di mantenere intatta la propria poltrona. Perché, diciamocelo: se avessero voluto vincere o perdere; se avessero solo voluto rischiare se stessi, lo avrebbero fatto.
L'illusorietà della "pace" vi ha resi deboli e ciechi, tanto che non riuscite a vedere i fratelli vicini che muiono.
Tuttavia anche l'attività della controparte lascia a desiderare: i Mangiamorte sono i vostri becchini alla pari degli auror ministeriali. Si ucciderebbero; ma ucciderebbero anche voi: inutili scagnozzi dei potenti, gli utili idioti dei ricchi. Se i ministeriali non vi uccidono per mandarvi invece a marcire ad Azkaban, luogo di tortura, i mangiamorte non vi uccidono al solo scopo di torturarvi fino allo stremo delle vostre forze. Credetemi, io lo so: sono stato un mangiamorte per troppo, forse per tanto tempo. E allora vi chiedo: qual è la differenza?
Di fronte a quest'evidenza alcuni scappano, ma io sono obbligato dal dovere ad agire per costruire un Regno Unito e un mondo magico in cui non ci si debba più nascondere, fuggire o combattere contro i propri simili. In cui la Gazzetta non racconta bugie per sostenere il Ministero e in cui il Ministero non è governato da persone che mandano a morire altre persone standosene seduti nelle proprie ville, approfittando delle vite altrui. Un mondo in cui l'educazione non instilli nei giovani soltanto l'idea che la vita sia il bene più prezioso, ma un'educazione che spinga a migliorare, crescere ed evolvere, insegnando l'autosacrificio come il bene supremo e sopra ogni altro. Il Ministero per me, a differenza degli altri, non è un fine, ma un mezzo. Uno strumento utile per realizzare quel che molti considererebbero un'utopia, sì', ma un'utopia degna di essere vissuta se l'alternativa è quella proposta.

Io voglio vivere in un mondo che non sia barbarico e sbagliato nelle basi. E chiunque voglia vivere deve anche essere pronto a combattere. Chi si rifiuta di combattere in un universo in cui i conflitti durano dalla notte dei tempi, non merita di vivere affatto. Conscio di quest'eterna verità io vi dichiaro Guerra e non sono il solo. Vi dichiaro guerra ovunque, a partire da oggi per gli anni a venire. Guerra senza scampo, senza sosta, guerra senza pausa. Vi dichiaro guerra nei vostri salotti borghesi, nei vostri castelli ben difesi e nelle vostre stanze di tortura ad Azkaban. Vi dichiaro guerra nei vostri uffici, nei vostri corpi, nelle vostre anime e persino nei vostri spiriti. Cancellerò la vostra vigliaccheria una volta per tutte e credo di agire con quel che è la Volontà della Provvidenza: non combatto per me, ma per tutti voi che non riuscite ad alzare la voce dinnanzi a tali malefatte. Vi dichiaro guerra in ogni momento della vostra vita, perché possiate finalmente smettere di difendere l'indifendibile e allontanarvi in pace da un mondo che vi ha sconfitti. Ma dichiaro guerra anche ai Mangiamorte, a Lord Voldemort in persona e a tutti i seguaci di colui che credevano essere nel giusto e che si è rivelato essere solo un viagliacco. Non si tratta di essere buoni o di essere cattivi, né di sottostare alla propaganda di ciò che inculcano nelle teste sin dalla nascita. La vostra mancanza del senso di sacrificio, resa evidente dalla vigliaccheria che vi contraddistingue, contribuisce soltanto ad alimentarne la farsa.
E credetemi: tutto ciò che c'è di grande nel Mondo Magico è frutto di un solo vincitore, di una sola mente; non di un eterno conflitto o dei successi che portano in sé il germe della divisione e dello sgretolamento. Da ora in poi non per un solo momento penserò di servire il padrone di turno o sottomettermi all'attimo che passa. Da ora in poi sono libero di contrastare e sconfiggere le irreali regole ministeriali guardando al futuro. Ma sono anche libero di contrastare colui che contribuisce a fornire al ministero mezzo e modo per regnare sempre.
Per tutta la mia vita mi sono allenato in modo da poter colpire ovunque, chiunque, in ogni momento e in ogni istante: non provo né rimorsi, né sensi di colpa. Sarò un'ombra, un fantasma: colpirò il vostro mondo, colpirò il mondo babbano e costringerò ad accettare la realtà che porto. Vi obbligherò a scendere a compromessi, tutti insieme, costi quel che costi: sono sempre pronto a sacrificare la mia vita per gli ideali che ritengo giusti e vi combatterò fino allo stremo, fino all'ultima goccia, lacrima o respiro. E vi metterò dinnanzi alla dura realtà: le strategie della tensione che difendete falliscono, perché c'è sempre qualcuno che abbandona il circuito per cercare la verità egli stesso.
Da queste pagine lancio la mia sfida al Capo-Auror: prendimi e sconfiggimi, oppure perisci senza destinare altri alla morte certa, senza nasconderti dietro alle scrivanie e gli uffici, senza mandare al macello gli altri. Ma lancio la mia sfida anche a Lord Voldemort: hai fallito con me, fallirai con gli altri. Non puoi essere sconfitto soltanto perché dalla tua Villa non esci mai e perché preferisci essere a capo di giovani idealisti che ti considerano un eroe. Non sei per nulla migliore del Capo-Auror.
Questo è il mio dono a un mondo che dell'egoismo fa il proprio scudo, che all'indifferenza compone gli anni e che ne esalta le debolezze. Non ho mai pensato che si debba sempre mangiare in orario, dormire al caldo e vivere più di 100 anni: solo il sacrificio conta. L'essenziale è trovare la forza che ci spinge in avanti, ci rianima e ci infuoca. Perché allora nient'altro da sofferenza e ogni dolore diventa solo l'altruistica gioia del sacrificio. Laddove di giorno in giorno il mondo diventi più eogista e brutale, alimentando gli screzi tra gli auror e i mangiamorte, tra le classi, tra studenti e tra adulti, io credo di proporre una via d'uscita: l'annientamento totale di coloro che hanno creato questo mondo.

Come già dissi non sono solo nella mia guerra e spero, - lo spero davvero, - che i cuori addormentati di coloro che hanno dimenticato i propri doveri si uniscano a me in modo che il destino ci possa trovare forti dinnanzi ai pericoli che i finti nemici ci faranno capitare dinnanzi. Perché da soli contiamo poco, ma insieme siamo davvero in grado di cambiare le cose: bisogna crederci, combattere, non demordere mai, rialzarsi dopo ogni sconfitta e non arretrare di un solo passo.

Conscio del fatto di non essere solo e che con il sistema non si può dialogare, ma solo distruggere,

Shinretsu Raven, nel pieno delle sue facoltà mentali, psichiche e fisiche."


Le parole di Raven mi suscitano numerose emozioni. Leggendo le sue parole vedo tantissimo coraggio, tantissimo potenziale e degli ideali così nobili da penetrarmi la mente con forza incredibile. Leggo in lui lo stesso mio fuoco di quando ero nella Comunità Nuragica, ma allo stesso tempo scorgo gli stessi errori di gioventù. Quel potenziale sprecato in modi così futili...
Una delle prime cose che ho imparato dalla mia esperienza è che è proprio dal popolo che si riparte in questi casi. Sono i cittadini il più grande potenziale a nostra disposizione e sono la prima e migliore risorsa di uno Stato. Quelli di Raven ricordano gli errori e i sogni di un adolescente e non un serio progetto ben definito: l'idea di creare così tante stragi, di uccidere senza distinzione. Raven parla di una epurazione totale nei confronti di tutto e tutti senza cognizione di causa. Ha lanciato una sfida della cui portata non sembra essersi reso conto e ne ho avuto la più chiara delle dimostrazioni. Raven ha portato avanti un'idea dal potenziale enorme ma da quando ha iniziato ha commesso solo passi falsi.
Mi soffermo su di una frase in particolare
"... Conscio del fatto di non essere solo..."
Questa frase mi colpisce nel profondo. Ci sono altri! Altre persone hanno a cuore il futuro del mondo magico e con buone probabilità non sono estremisti come lui, ma hanno scelto Raven come unica alternativa.

Mi alzo dalla scrivania. In un moto di agitazione ed eccitazione corro a prendere le sigarette. Sono talmente su di giri che inizio a sentire i primi sintomi della trasformazione. Il clipper sta dentro al pacchetto dove le ultime due, forse tre, sigarette leggermente schiacciare dal peso dell'accendino, giacciono su uno dei lati. Svuoto il pacchetto, poso le prime due sulla scrivania e porto la terza alla bocca mentre apro la finestra e accendo il tabacco. Tzak! Il rumore dell'accendino che parte ha sempre un non so che di familiare alle mie orecchie.
Mie vecchie parole mi risuonano nella testa e le sussurro a bassa voce tra un tiro e l'altro.
"... senza troni... un mondo senza troni... comunità... Raven... non sei degno..."
Non è un flusso di coscienza. Il discorso non segue nemmeno un filo logico, tant'è che persino per me interpretare quelle parole risulta difficile. Sento che la mia testa sta per esplodere in mille pezzi. Sento il cervello gonfiarsi e toccare le pareti del mio cranio. Razionalmente mi rendo conto che è una cosa impossibile, ma la confusione continua a prendere il sopravvento a momenti alterni , che si fanno via via più lunghi.

Non mi rendo conto del tempo che passa e si è fatta mattina in un battito di ciglia. La tazza di caffè è vuota, le sigarette scomparse. Qualcuno ha usato il bagno, ma ho la sensazione di non essermi mai mosso.
"... non è solo..."
Ripeto la frase più volte tra un tiro e l'altro di quella che, a rigor di logica, deve essere l'ultima sigaretta rimasta.
Non è solo.
Questa frase ha assunto diversi significati durante la notte, ma nella mia testa sono giunto ad una conclusione. Devo trovare il loro ritrovo ed evitare che qualcuno azzardi un'evasione.
Quell'uomo non è più utile alla... nostra causa.<p align="center">

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