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L'Ottobasso"il gigante degli strumenti"

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view post Posted on 16/5/2019, 14:31
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L'Ottobasso"il gigante degli strumenti"

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L'Ottobasso: uno strumento a corda estremamente grande che fu costruito per la prima volta intorno al 1850.

Credits: google, wikipedia.TheVintageNews.com
Traduzioni by Valene.


L'ottobasso, chiamato anche col nome francese octobasse (octobass in inglese), è uno strumento ad arco, una sorta di enorme contrabbasso a tre corde, alto 3,85 m, inventato e realizzato dal liutaio francese Jean-Baptiste Vuillaume nel XIX secolo in collaborazione con Hector Berlioz.

E' talmente enorme come strumento a corde, che possiamo tranquillamente definirlo "il gigante degli strumenti".
Ha tre corde ed è generalmente una versione estremamente più grande del contrabbasso.
Nella collezione del Musée de la Musique a Parigi, è presente un esemplare che misura 3,48 metri di lunghezza.

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Il musicista che suona l' Ottobasso lo fa usando un sistema combinato di leva e pedali attivati ​​a mano e dai piedi, a causa dell'enorme lunghezza della tastiera e dello spessore delle corde.

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L'Ottobasso è così grande che a volte due musicisti lavorano insieme per suonarlo; uno per controllare la leva e pedali e l'altro la tastiera.

Lo strumento non è mai stato usato da molti compositori o prodotto su larga scala. Tuttavia, Hector Berlioz, un compositore romantico francese è stato piuttosto affascinato da questo strumento da promuoverne l'uso .

Nel suo trattato di strumentazione, Berlioz ne parla in termini entusiastici: "Questo strumento ha suoni di potenza e bellezza considerevoli, pieni e forti senza essere aspri". A suo giudizio, lo strumento ha un ottimo effetto nelle grandi orchestre e ne propone un'adozione su ampia scala, suggerendo l'uso di almeno tre ottobassi nelle orchestre che superano i 150 strumentisti.Nonostante tali apprezzamenti, lo strumento non si è però mai affermato nell'usuale organico orchestrale.


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Nella sua edizione del Berlioz's Treatise (Cambridge University Press, 2002, p 318) Hugh Macdonald ne elenca un altro al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Dichiara inoltre che Adolphe Sax ha creato un "extra largo doppio Ottobasso che scende fino a C" con quattro archi sintonizzati in quinta ".

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Lo strumento ha un suono così in basso che l'udito umano può sentire a fatica quando viene suonata la corda più bassa.

Caratteristiche tecniche

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Le spesse corde dello strumento non vengono premute con le dita ma con un sistema di leve per la mano sinistra, collocate alla base del manico, e di pedali comandati dall'esecutore, che muove contemporaneamente l'archetto stando in piedi su una pedana a fianco dello strumento. La meccanica copre usualmente un'estensione totale di solo un'ottava e una quinta. Per queste ragioni, vista anche la difficoltà nell'eseguire passaggi rapidi, Berlioz indica nell'orchestrazione la necessità di scrivere per lo strumento una parte distinta da quella dei contrabbassi.

Caratteristiche acustiche

Esiste discordanza tra le fonti per quanto riguarda l'estensione e l'accordatura. Anticamente si accreditava un'accordatura Do-Sol-Do o Do-Sol-Re con la corda più grave a 32,7 Hz nel temperamento equabile (quindi solo una terza sotto il contrabbasso). La differenza col contrabbasso è dovuta alle grandi proporzioni della cassa armonica e alla lunghezza delle corde, che danno un suono molto più scuro e ricco.

Un esemplare conservato presso il museo del Conservatorio di Parigi monta corde in budello, con una lunghezza delle corde vibranti pari a 2,15 m e diametri di 4 mm, 5,3 mm e 8 mm rispettivamente per il Do (32,70 Hz), Sol (24,50 Hz) e Do (16,35 Hz), per una tensione di circa 35 kg ciascuna.

Il Do a 16,35 Hz è fuori dal campo di udibilità umano e ai limiti della percepibilità: la frequenza è di un'ottava ed una terza sotto il contrabbasso, un'ottava sotto il controfagotto ed il tubax in Mi♭. Questi suoni sono talmente gravi che l'orecchio umano non può sentirli direttamente. Essi sono percepibili e diventano musicalmente utili grazie a due fenomeni fisici: gli armonici naturali ed il fenomeno del terzo suono di Tartini.

In qualsiasi suono, contemporaneamente alla nota fondamentale risuonano armonici più acuti che la accompagnano e concorrono a costituirne il timbro. Nell'ottobasso questi armonici sono ampiamente compresi nel campo di udibilità e quindi risultano particolarmente evidenti all'ascolto.

Nel momento in cui l'orecchio umano percepisce questi suoni armonici, grazie al fenomeno del terzo suono, ricostruisce la frequenza del suono fondamentale partendo dall'interferenza dei suoni armonici. La nota suonata risulta quindi chiaramente percepibile anche se si trova ai limiti del campo di udibilità. Il fenomeno fisico è ben spiegato alla voce battimenti.

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