Noctuary

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view post Posted on 3/11/2018, 16:53     +3   +1   -1
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25 dicembre, mattina

Non mi va di iniziare con "caro diario", così come non mi andava di iniziarne uno. Non sono mai stata capace di scrivere ogni giorno quel che mi accade, e ammetto che invidio leggermente chi ci riesce poiché in questo modo può ricavarsi un momento per riflettere. I bei quaderni li ho sempre utilizzati per seccarci le violette che coglievo al parco ogni volta che ci andavo, ognuna di un colore diverso, ma mai per raccontare giorno dopo giorno di me. Non sono in grado di mettermi su un foglio con l'intenzione di scriverci dentro le mie giornate; in compenso ci sono fogli sparsi nel mio baule o addirittura annotazioni qua e là nei miei quaderni e nei libri di cose che mi sono passate fortuitamente per la testa. Ma adesso che mi trovo qui, a Londra, nel mio letto dell'orfanotrofio, con gli occhi gonfi e ormai prosciugati, sento il bisogno di parlare con qualcuno, che sia una persona vera o no. Il fatto che questo sia un Diario Personale e che possa essere letto solo dal suo autore mi alleggerisce, perché altrimenti non mi sarei mai permessa di portare a galla ciò che sto per scrivere. Mi rendo conto di non essere mai stata sincera nelle rare occasioni in cui ho scritto: in maniera del tutto inconscia smussavo gli angoli delle mie idee considerando l'ipotesi (o la speranza) che qualcuno leggesse, anche in un futuro molto lontano. Ora che non è così, dunque, non ho via di scampo, a meno che io non voglia mentire a me stessa.

Ho fatto qualcosa di terribile. Ed è ancora più terribile che io me ne sia ricordata solo ora. Ho spezzato la vita di Betty, l'ho ridotta ad un'ameba sulla sedia a rotelle. Mi sembra impossibile che io me ne sia dimenticata. E' accaduto tutto in un lampo: è bastato il suo sguardo e i ricordi sono tornati, le immagini si sono ricostituite in ogni loro dettaglio. L'ho vista, ho percepito la sua sofferenza nel passato e nel presente. Ed è come se lei sapesse che sono stata io, glielo si legge negli occhi, nel modo in cui mi ha guardata, con un odio ben giustificato; ed io mi sento colpevole perché è effettivamente così. Sento di non meritare niente.

Sono giorni che non mi alzo da questo letto. Le mie compagne fanno quasi finta che io non esista. A volte mi lanciano delle occhiatacce e io mi sento sempre più piccola. Mi adatto a quel che pensano di me e al loro astio. Le istitutrici invece sono venute più volte, prima per rimproverarmi di aver lasciato Betty da sola senza avvertire, poi per intimarmi di alzarmi. Poi si sono cominciate a preoccupare e hanno chiamato un medico che dovrebbe venire domani.
Io però non voglio parlare con nessuno. Voglio dimenticare tutto.

Sera

E' tutto spento qui. Tutti dormono, tutti mi ignorano. Sembrano essersi abituati a questo mio stato, più simile alla mia assenza durante l'anno. Anche io mi sto abituando. Dentro di me esiste qualcosa che prima non conoscevo. E' sempre stato così per me, non ho mai saputo nulla sulla mia vera vita finché non mi ci sono ritrovata dentro. Ed è qualcosa di terribile, di pericoloso se incontrollato, assetato di potere. Adesso mi sono chiare tante cose e ho voglia di approfondirlo.
Me lo sento scorrere dentro.

***

26 dicembre

Il dottor Foy, dall'accento inconfondibilmente francese, si è svelato subito. Non è un medico normale, bensì un medimago mandato appositamente per me. Non so come abbia fatto l'orfanotrofio a contattarlo; forse ormai il mio nome è registrato nella comunità magica e intervengono direttamente. Mi ha visitata e ha appurato che non ho nulla a parte stress e debolezza fisica, dato che non mi sono alzata nemmeno per pranzare. Mi ha raccomandato di non saltare più i pasti, di passare del tempo con le mie compagne e soprattutto di alzarmi e di sgranchirmi un po' le gambe. Io ovviamente non gli ho detto nulla sul vero motivo per cui sto così. Mi sono sentita quasi infastidita dalla sua presenza e dalle sue raccomandazioni. Non è vero che non ho nulla, io sto male, sto male dentro. Lui non se ne rende conto. Se solo sapesse che tipo di peso mi porto addosso... di sicuro non capirebbe, anzi mi considererebbe un potenziale pericolo o una carnefice.
Continuo a odiare tutto ciò che mi passa accanto, le persone, le insegnanti, le suore, il medimago Foy, ma sono io l'errore. Sono io ad essere profondamente sbagliata per ciò che ho fatto; e adesso mi vergogno del modo in cui mi sono comportata negli anni con gli altri. Sono stata saccente, ho sbandierato ovunque il mio senso di superiorità col mio solito fare sprezzante. Mi vergogno pienamente solo ora della scenata che ho fatto in Sala Grande prima delle vacanze, di come ho insultato Daniel solo perché ha detto la pura e semplice verità: che la mia vita è insignificante. E io in quel momento cercavo solo le sue attenzioni. Adesso mi è tutto chiaro, adesso è tutto così semplice, e mi sento un'idiota, sempre più idiota.
Sento di voler scomparire, di morire. Solo così potrò dimenticare tutto e non sentire più niente.

***


Mi dispiace. Ti prego, scusami, Elizabeth.

***

27 dicembre


Gliel'ho detto. Ho raccontato a Foy di quel che ho fatto, del ricordo che ho vissuto con Betty. Non ne potevo più, sentivo di dovermi liberare in qualche modo e di parlare con un mago. Forse ho sbagliato, ma a chi potevo dirlo? A Caleb? A Gwen? A Drinky? Mai avrei potuto confidarmi con lei, mai avrei accettato il suo sguardo pietoso e spaventato insieme dopo averle rivelato tutto. Adesso mi sono tolta un peso.
Il dottor Foy è rimasto interdetto, come mi aspettavo. Non penso mi creda, e comunque ho avvertito un tono di allarme nella sua voce quando mi ha risposto. Io ho pianto di fronte a lui e lui mi ha detto che io non sono cattiva, che un bambino di quattro anni non può esserlo, specie se non controlla i suoi poteri. Io però lo so, sentivo di volerlo in quel momento. Io volevo fino in fondo di farle del male, volevo che percepisse tutto il mio dolore. Poi ha detto che a quell'età, tra l'altro, è impossibile fare del male così intensamente da ridurre qualcuno su una sedia a rotelle. Questo mi solleva, davvero. Ma se non fosse così? Se fosse scattato un meccanismo in grado di fare fuoriuscire tutto il mio potenziale grazie alla mia rabbia?

***

28 dicembre


E' peggio di quel che pensassi. Adesso è davvero tutto inutile. Mi è arrivato un gufo da Foy e dopo averne letto il suo contenuto non so più cosa pensare.

"Cara Casey,
ho pensato a lungo al tuo problema e ho deciso di indagare. Sono riuscito ad entrare in possesso della cartella clinica di Betty e ho scoperto che la sua situazione attuale è dovuta a una malattia congenita. Ciò potrebbe dirci qualcosa sulla sua famiglia, ma soprattutto ci permette di assodare che non è mai stata colpa tua. E' possibile che da piccola tu non sia riuscita a contenere la rabbia, ma non fino a questo punto. Quindi rasserenati. Adesso capisco il grosso dolore e senso di colpa che ha provocato il tuo stress, è un enorme peso quello della responsabilità della vita altrui. Ora non c'è più motivo di angosciarsi, rallegratene! Festeggia questi ultimi giorni di vacanza e torna ad Hogwarts col cuore più leggero. E non saltare i pasti.

Dott. Hector Foy"



Mi sento male, mi sento come se mi fosse stato strappato qualcosa. La lettera di Foy era destinata a togliermi un peso, lui si aspetta che io mi senti meglio scoprendo di non esser stata io. Sono contenta, sì, mi sento più leggera. Come avevo potuto pensare di avere dentro un così grande potere da torturarla in quel modo? Come sono potuta essere così arrogante? Mi fa male pensarlo, mi sento una sciocca. Se prima ero addolorata e mi sentivo in colpa per quel che credevo di aver causato, adesso mi sento solo una stupida bambina con manie di grandezza.

***

1 gennaio, mezzanotte passata


Giorno dopo giorno diventa tutto più chiaro. Non ho più scritto nulla dalla lettera di Foy perché ha causato in me uno shock, non tanto per ciò che mi ha rivelato, bensì per il tipo di reazione che ha scatenato in me. Non credevo di rimanerci così male, non credevo di poter desiderare così ardentemente di essere stata io la causa di quel che è accaduto a Betty. Il senso di onnipotenza che quella consapevolezza mi dava era imparagonabile a tutto quel che avevo provato fino ad allora, nonostante mi sentissi uno schifo e provassi un enorme senso di colpa. Adesso mi sento in colpa perché provo questa mancanza. Non riesco più a vedermi con gli stessi occhi, non riesco più a percepire nulla alla stessa maniera. Non riesco a mandarla via, e più lascio parlare questa parte di me più l'altra, quella che credevo mi avesse accompagnata fino ad ora, si inorridisce e mi induce a odiarmi. Ora come ora mi sento più consapevole, come se una meteora fosse passata nell'oscurità della mia mente e l'avesse illuminato all'improvviso; ma più sono consapevole, più sento di cambiare; più mi conosco, più mi ripeto che Casey sta morendo. O sta nascendo?



Tutto ciò accade nel futuro, o meglio nel dicembre che deve venire. I fatti sono collegati al contest di ottobre a cui ho partecipato col frammento "Chimaera Monstruosa" (anch'esso avvenuta nel prossimo dicembre) che chiaramente era solo un incipit di tutto ciò, nessun autoconferimento di poteri fuori dal normale a Casey, Ovviamente nessuno poteva saperlo, ma se avessi scritto tutto insieme sarebbe venuto un papiro. Mi sembrava un buon espediente per avviare un processo psichico all'interno del mio personaggio, composto da traumi, autopsicanalisi con conseguente tentativo di armonizzare le parti.
Chiedo ai mod cortesemente di mettere il titolo in bianco. Thanks.


Edited by Keyser Söze. - 3/11/2018, 18:41
 
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view post Posted on 23/3/2021, 17:58     +4   +1   -1
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25 agosto xxxx
16 giorni dopo
Non c'è niente. Mi sveglio in mezzo al nulla, ma a quanto pare la mia concezione di "nulla" è uguale al nero assoluto. Assenza di luce? Ignoranza? Interiorità?
Però mi vedo, mi vedo dall'esterno ma mi vedo anche dall'interno, come se stessi guardando due film su due schermi uno accanto all'altro. Prima persona e terza persona in contemporanea. Sembra che voglia dire che mi sento protagonista e non insieme secondo i libri ma sento che non è esattamente questo il significato.
Mi sento comunque calma, sento di trovarmi a casa e che lì dentro, se lì esistono un dentro e un fuori, non può entrare nessuno. Credo che si tratti della mia testa.
Poi "il nulla" è cominciato a svanire, come se stessi aprendo le palpebre per svegliarmi, perché ho visto le forme del dormitorio. Però credo stessi sognando ancora perché mi sono vista che dormivo sotto le coperte. Mi guardavo dall'alto, dal soffitto della stanza, e allora mi sono spaventata e mi sono svegliata, questa volta sul serio.

2 settembre xxxx
24 giorni dopo
Non ho dormito molto nei giorni precedenti e al massimo sono stata in dormiveglia. Per questo dopo il viaggio e lo smistamento sono praticamente crollata la sera a letto e ho dormito tanto.
Ho visto di nuovo "la mia testa" ma questa volta, quando mi ci sono svegliata dentro, ho capito di non essere sola. Però non mi ha dato fastidio. Prima ho sentito dei tintinnii, poi ho visto in fondo in fondo un puntino. Ero curiosa e mi sono avvicinata. Ho visto che si trattava di una lunga tavolata imbandita, come quelle in sala grande a cena, talmente lunga che non ne vedevo la fine. Mi sono detta che non potevo accomodarmi senza invito anche se sapevo di potermici sedere di diritto perché quella è la mia tavolata dentro la mia di testa, e allora me ne sono andata.

23 settembre xxxx
45 giorni dopo
Ho sognato di essere in classe di Divinazione e che il prof faceva l'appello. Quando hanno chiamato il mio nome ho alzato la mano ma il professore mi ha detto che mi dovevo essere sbagliata perché io non ero Casey Bell. Io gli ho detto che è un coglione e ho riso, aspettandomi che anche i miei compagni ridessero di lui, ma mi hanno guardato storto e mi hanno chiesto di andarmene perché io non ero loro compagna. Allora mi sono vergognata e sono uscita e sono andata a cercare Gwen e Camillo nel Club di Pozioni e li ho trovati lì che stavano parlando di me. Si dicono che mi vogliono bene ma che ultimamente sono molto strana perché mi spaccio per qualcuno che non sono. Allora io vado da loro e gli dico che non è vero ma loro mi guardano male e se ne vanno.

24 settembre xxxx
46 giorni dopo
Non riesco a dormire. Stamattina appena ho visto Camillo l'ho abbracciato e gli ho chiesto di saltare la prima ora insieme. Credo che il sogno di ieri voglia dire che ultimamente mi sto comportando in maniera strana con gli altri, che lo sento e che credo che questo possa cambiare il nostro rapporto. In particolar modo con Camillo. Mi dispiace tanto. Sono una persona di merda.

25 settembre xxxx
47 giorni dopo
Le persone continuano a non riconoscermi e Peverell vuole che me ne vada dalla scuola. Me lo ha detto Gazza mentre ero seduta a fare colazione in sala grande con gli altri concasati. Io non me ne voglio andare ma lui chiama Oliver che però non arriva. Invece viene Vivienne per dirgli che lui non può raggiungerci perché non mi può vedere perché io tempo fa ho deciso che non voglio vedere lui e che lui vuole rispettare la mia decisione. Però lui non ha niente da dire sulla situazione. Gazza allora mi scorta fuori dalla sala grande dove ci aspetta Megan. Lui ci lascia e lei mi prende per mano per portarmi fuori dal castello, fino al cancello esterno. E lì mi chiude fuori e mi dice che le dispiace tanto per tutto ma che non è colpa sua.

No, non è colpa sua. E' colpa mia.

20 dicembre xxxx
133 giorni dopo
Non ho più sognato per tanto tempo e ne sono stata contenta. Probabilmente perché le giornate erano troppo piene e io ero troppo stanca. E nessuno mi ha detto che io non sono Casey.
Stanotte però ero di nuovo nella mia testa e mi guardavo sia da dentro che da fuori. C'erano ancora il tintinnio e la tavola imbandita e il fatto che fossero ancora lì, dopo così tanto tempo, mi ha dato molto fastidio. Però appena ho raggiunto la tavolata ho notato un piatto vuoto a capotavola con un piccolo rotolo di pergamena sopra chiuso da un sigillo in ceralacca. Lo apro e dentro c'è un messaggio: "prima di potermi raggiungere dovrai togliere il tappo". Non ne capisco il significato nemmeno nel sogno, allora giro la pergamena per vedere il sigillo ed è un gallo con corpo umano e gambe di serpente.

Devo capire che cazzo di animale è.



*Casey sfrutta il diario personale per raccogliere i suoi sogni non appena sveglia. E' un consiglio di Camillo.
Quelli scritti entro il 2 settembre sono stati fatti prima della role Evigheden.


Edited by Keyser Söze. - 23/3/2021, 19:06
 
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view post Posted on 19/8/2021, 20:39     +1   -1
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3 luglio xxxxMi trovo nel mio appartamento. C'è freddo e il buio mi avvolge. Sto cercando di coprirmi con le coperte del mio letto ma le mie gambe continuano a tremare. E' innaturale per luglio e, benché il buco dell'ozono continui a strozzare il naturale respiro della Terra, questo gelo è fin troppo intenso per credere in un altro disastro climatico.
La condensa del mio fiato viene inghiottita dalla penombra. Andare più in là con lo sguardo rispetto ai piedi del letto mi è impossibile: nebbia e nero rendono impenetrabile il vero e mascherano la mia Vista con la loro illusione.
Non riesco nemmeno a percepire lo stridere di Marcabrù, né il miagolare di Julius Marvin. Ho il terrore che siano morti assiderati o di stenti, perché credo di essere rimasta immobile nel mio letto per mesi. La notte dura da mesi, così come il gelo. Sono una statua di ghiaccio che compie movimenti lenti per non essere annichilita del tutto dalla stasi.

Il sogno si ripete ogni notte da quando mi sono trasferita nel monolocale di Bones Street. Ogni mattina, quando mi sveglio, benché il sole baci le superfici dei mobili e gatto e gufo continuino a stridere e a miagolare, sento che l'oscurità e il freddo siano sempre più reali.
Credo che si tratti di semplice spaesamento, non di una visione. Questo posto fa schifo ed è pari a una prigione. I giorni sono monotoni. Studio per il rientro a scuola, leggo il giornale, e vado e vengo da Sinister e da un alimentari goblin dall'altra parte della strada. Mi annoio. Mi sento sola.
Sto morendo assiderata per questo gelo.

6 luglio xxxxE' di nuovo notte e c'è di nuovo freddo, ma sento che vi è qualcosa di vivo nella stanza, che si muove e che gratta il pavimento di legno. Ho molta paura.
Dopo poco mi convinco a spostare la montagna di coperte sotto cui giaccio, e in mezzo alla penombra vedo seduto un animale a quattro zampe. Ha un corpo felino, una coda e orecchie a punta. Julius Marvin! chiamo battendo i denti, ma quando l'animale fa un passo verso di me e viene illuminato dai raggi della luna provenienti dalla finestra, si rivela essere qualcos'altro.
Penso sia una lince. Cosa ci fa una lince nel mio appartamento?
Rimango a fissarla senza proferire parola, e lei fa altrettanto. Non so cosa fare, non so come comportarmi. E' meravigliosa, il suo pelo è folto, grigio e striato; i suoi occhi sono due fanali nel buio. Nonostante questo ho paura di ciò che potrebbe fare: rimane un animale selvatico che fugge il contatto con l'uomo.
Tra l'altro credo di non aver mai visto una lince in vita mia. Questa è la prima volta.
Il tempo scorre interminabile rimbalzando fra i nostri sguardi, almeno così mi appare. Ma nel momento in cui mi muovo per tirare fuori la mano da sotto la coperta lei scappa. Salta sul davanzale della finestra, mi guarda ancora e poi salta.

Mi sono svegliata percossa dai brividi di freddo. Si è davvero protratto nel reale, e sento che lentamente ne prenderà vero possesso.
Ho cercato in tutti i libri di divinazione, creature magiche e storia qualcosa sulla lince. Ho persino letto il giornale nel vano tentativo di trovare fortunate informazioni su di essa. Ma niente.
La Gazzetta parla delle ultime sortite del Wizengamot, delle valutazioni di mercato, di una imminente eclissi di luna sull'emisfero boreale che pare avrà un forte influsso astrologico per molti mesi e di una bislacca spedizione mercantile su una nave verso Capo Nord, per uno scambio di ingredienti per pozioni fra maghi inglesi e maghi lapponi. E' stata criticata da alcuni esponenti della Gringotts come un certo fallimento per il mercato inglese, perché in quelle zone vivono solo maghi che coltivano una magia sottosviluppata e per nulla "pregiata" quanto la nostra.
Ma sulla nave cercano un pozionista di bordo. Non so a che serva.
Vorrei poter fuggire da qui con loro.

9 luglio xxxxLa lince non c'è più. E' saltata definitivamente dalla finestra. D'altronde un appartamento a Nocturn Alley non deve essere il suo habitat preferito. Questa cosa, però, mi fa stare male e, nonostante il freddo e la stasi, mi sento tanto inquieta da rigirarmi di continuo sotto le coperte. Vorrei saltare anche io, ma non posso. Questo gelo è enorme, e probabilmente se saltassi dalla finestra morirei per davvero.
Ma sento di stare già morendo sotto queste coperte, anche se sono la mia unica fonte di calore. Forse è il letto a risucchiarmi la vita, forse è questo appartamento. Diverrò lentamente parte anche io del gelo e dell'oscurità, e non potrò più tornare indietro. Ma cosa potrei fare?
Scosto le coperte. Il freddo mi divora quando poggio i piedi sul pavimento. Tremo, cado. Mi trascino fino alla finestra perché devo vedere la lince e capire che strada abbia potuto fare. Ci dovrà essere una scala antincendio che non ho notato prima, un balcone o la sporgenza di un tetto.
Mi tiro su aggrappandomi al davanzale e guardo oltre il vetro.
Nocturn Alley non c'è più, ma in lontananza, su uno strapiombo nero, vi è la sagoma di un uomo di spalle. Non riesco a vedere chi è, perché una luce intensa mi abbaglia divorando il profilo del suo corpo.
Mi sembra così lontano, così vicino, così improbabile ma così reale. Vorrei semplicemente saltare anche io.

La mia ragione continua a dirmi che non si tratta di una visione. Voglio semplicemente andarmene.
Sinister a breve mi darà le ferie.
Voglio fare il pozionista di bordo e andare a Capo Nord. Penso che mi proporrò, anche se probabilmente non vorranno una neo-maggiorenne a bordo che non è in grado di vivere.Words of Magic | Spirit | 7 • descrivi un sogno che sembra voler comunicare qualcosa di importante al tuo PG.

 
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view post Posted on 29/7/2023, 12:49     +1   +1   -1
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3 maggio xxxx
Camminavo per la mia stanza di notte e vedevo il mio corpo dormire nel letto. Quando mi sono reso conto di cosa stava accadendo ho avuto molta paura. C'è stato un risucchio e mi sono svegliato.

17 maggio xxxx
Alice era al mio fianco mentre facevo l'ennesima dose di Amortentia. Aveva la pelle pallida, gli occhi e i capelli neri come la pece. Mi sorrideva, ma poi il suo sguardo diventava vitreo osservando la pozione. E allora il suo sorriso si spegneva.

23 maggio xxxx
Un'altra OBE. Volendo provare a rimanere quieto e a capire la cosa, ho colto l'occasione per ripassare la mappa stellare appesa alla parete per l'esame di Astronomia.
Posso muovermi ma non ho peso. Non posso spostare niente.

1 giugno xxxx
Alice bacia Coso-come-si-chiama, e suoi colori tornano naturali.

19 giugno xxxx
OBE. Qualcosa graffia e geme contro la porta della mia stanza. Paura, risucchio, mi sveglio.

21 giugno xxxx
OBE. Stessi suoni. Apro, c'è un cane. Indietreggia pauroso ma mi fa capire che devo seguirlo. La sala comune non c'è, è un bosco molto fitto. Il cane mi porta ad una grossa quercia chinata sopra un piccolo specchio d'acqua. Dentro il suo tronco, affossato nel terreno dalle sue profonde radici infracidite dall'acqua, c'è un essere umano che piange. I suoi occhi sono chiusi perché sono costretti dall'albero a specchiarsi per sempre nello stagno senza poter vedere la luna riflessa. Essa è nascosta dalle fronde perennemente piegate sull'acqua, come un Narciso che si ammira e che costringe l'uomo a farsi ammirare. Provo a toccare il volto dell'umano, perché seppur non sapendo come vorrei aiutarlo a liberarsi, ma una spaccatura si crea nel mezzo della sua fronte ed emerge un altro occhio che mi fissa. Lacrima gocce di fuoco che colano sull'albero. Tutto si incendia. Paura, risucchio, mi sveglio.

 
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