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| L'ennesimo arrivo di Zeus la trovò piuttosto indaffarata, tanto da dover lasciare il fedele pennuto a zampettare tra le scartoffie sulla scrivania per qualche minuto prima di potersi dedicare a lui. Anche se con un po' di ritardo, il gufetto ricevette la solita accoglienza calda, e Jolene poté finalmente leggere le parole che Elijah aveva scritto per lei. Aveva appena terminato quando un nuovo arrivato varcò la soglia dell'Infermeria, e allora Jolene lo accolse con un sorriso insolitamente aperto. Non mi spingerei fino a definirlo ebete, ma poco ci mancava. Fatto sta che l'infermiera White, quella volta, fu più premurosa che mai, e sorprendentemente incline alla risata. In qualche modo riuscì a mantenere la concentrazione sui gesti che doveva compiere, ma la mente tendeva irresistibilmente verso le visite che si stendevano, liete e luminose, nel loro programma immediato. Era già passato qualche tempo prima che potesse sedersi e scrivere la sua risposta. Zeus se ne era ormai andato, così dovette aspettare ancora prima di poter fare un salto in Guferia e mandare la pergamena dopo averla legata alla zampa di uno dei gufi della scuola. Mentre si apprestava a scendere le scale pensò che non sarebbe stato male avere un messaggero tutto suo.
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