Cio' che nascondi sotto la maschera., Concorso a Tema 36: Maschera

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 9/2/2018, 13:27
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401

Status:


Issho
Fuji-Tora
«I ciechi hanno la fortuna di non poter vedere le nefandezze di questo mondo»

► Origine: Mezzo-Sangue ► Età: 44 ► Ruolo: Mago Adulto ► Scheda: Qui

Come spesso accadeva, per il ``vecchio`` giapponese la vita trascorreva quieta. Si trovava quest'oggi appena fuori lo Zoo di Londra, seduto in una panchina piazzata in mezzo a uno spiazzale verde. Era gia' mattino inoltrato, l'ora che vedeva le strade ricche, sature di gente che andava e veniva, chi da lavoro, chi da scuola per tornare nelle proprie abitazioni o per trovare ristoro in qualche tavola calda nei pressi. C'era insolitamente un bel sole ad accompagnare la scena e far luce sui volti di tutti, compreso quello di Issho che, dopo aver osservato un po questo via-vai caotico, socchiuse gli occhi per tornare con la mente ad almeno 30 anni prima. Troviamo un giovanissimo 14enne, chiaro di carnagione, con due bei occhi cerulei, pelo nero e sito di mezzo a un gruppo di tutti orientali. Si distingue dagli altri per l'insolita altezza. Tutti ridono in quella grande sala del castello di giada. Siamo a Mahoutokoro, la scuola di magia e stregoneria Giapponese. I ragazzi discutono, fra risate e schiamazzi vari dell'ora di pranzo, dell'ultima partita dei Toyohashi Tengu, la famosa e forte squadra di Quidditch nipponica. Ricorda ancora quelle vesti di diversi colori dei suoi amici e anche la sua, di un bel giallo ocra, aveva dato da poco alcuni esami in campo di trasfigurazione e incantesimi e la veste cambiava secondo quest'ultimi. Erano anni spensierati, indimenticabili, felici e sinceri; avrebbe tanto voluto che non passassero mai, come del resto fanno tutte le persone adulte. Si arriva delle volte a dover indossar delle maschere per nascondere la voglia di tornar nel passato. C'era chi aveva provato a ingannar il tempo con le giratempo, facendosi del male e subendo una punizione molto dura da parte dei vari ministeri, chi invece cercava di trovare un incantesimo, senza successo, per poter far salti temporali, facendosi beffa della causa-effetto. Eppure Issho, sconfortato delle volte, trovava sempre il modo di stamparsi in volto il sorriso. Era dell'idea che bastasse solo il pensiero per tornare a vivere attimi del passato. Ora apriva gli occhi, tornando nel presente, con davanti a se' la gente di diversa etnia, un mix di babbani e maghi, che sembrava esser tutta felice, ma quanti sarebbero stati veramente tali? A suo avviso quasi tutti, semplicemente perche' secondo lui ogni individuo, dotato o meno di potere magico, possedeva un maschera si, ma che non nascondesse nulla. Le maschere rivelavano, nel suo modo di veder le cose, il proprio desiderio, la propria passione, i propri più profondi e segreti desideri. Ecco, era quella la chiave di lettura. A prescindere dal sentimento che si manifestasse attraverso i volti della gente, Issho riteneva che quello che si manifestasse fosse proprio dell'ego sepolto e desideroso di ogni individuo e parlando o meno con tale individuo si poteva secondo lui approfondire e accertare ulteriormente questo atteggiamento, ponendo i giusti quesiti e i giusti temi. Non era ne' un filologo, ne' filantropo ne filosofo. La pensava semplicemente cosi'. Riteneva che gli unici elementi che non portassero maschera fossero i bambini e/o in parte gli adolescenti, perche' ancora ingenuamente sinceri e quindi manifestazione totale dei propri desideri e aspirazioni ed e' per questo che si rimpiange spesso il tempo trascorso dell'infanzia, perche' a suo avviso ci si ricordava della sincerità' delle proprie azioni, si ricordava la disponibilità' di aiutare o aiutarsi a esprimere i propri desideri. Una semplice discussione di una squadra di Quidditch da parte di ragazzini era quanto più' di sincero, bello e vero dialogo senza maschere, privi di qualsivoglia sentimento negativo. Perché' dunque c'e' chi sopperisce questi sentimenti...cosa porta l'uomo delle volte a metter tutto di lato e sforzarsi a far male anche quando il proprio desiderio e' l'opposto? Si domandava ora l'orientale, sospirando, ponendosi un quesito in netto contrasto col ragionamento appena fatto. Nel suo discorso infatti vi era insita una variabile che trovava diverse sfaccettature: la delusione, il tradimento, il fallimento e qualsiasi altro loro ``alleato`` che potesse minare la sicurezza, sincerità' e bravura di un individuo, il male in assoluto. Il male non sa cosa sia il male finché qualcuno non gli strappa la maschera del bene, portandosi via alcuni lembi della propria pelle. Ecco che cosa porta l'uomo a far il brutto tempo. Ecco la risposta alla domanda del giapponese che, lentamente, aiutandosi con il suo fidato bastone di bambù', si alzava dalla panchina per rimettersi in marcia verso casa, sorridendo nuovamente e fissando ancora la gente che adesso si mescolava insieme a lui, portandolo piano piano a perdersi alla vista per la troppa calca. Era questo il motivo per il quale Issho, da giovane stesso, decise di parlar alla gente e a se stesso cosi' come i sentimenti e desideri dicevano di farlo, senza veli, filtri o maschere; la sincerità' era la cura ai mali a parer suo e lui era il primo a doverla attuare per poter riuscire a portarne l'esempio anche a chi lo avesse ascoltato. Quando dici ciò che pensi non sempre sei ben visto, ma guardandoti allo specchio non avrai bisogno di levarti la maschera per riconoscerti.


 
Top
0 replies since 9/2/2018, 13:27   71 views
  Share