la Polis

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    laureata
    letizia schmit

    Group
    Administrator
    Posts
    722
    Location
    Pisa

    Status
    Offline
    Con il termine polis (in greco antico: πόλις, "città"; plurale πόλεις, póleis) non si indica solo una città-stato dell'antica Grecia, ma anche il modello politico tipico in quel periodo in Grecia.

    La polis fu un modello di struttura tipicamente greca che prevedeva l'attiva partecipazione degli abitanti liberi alla vita politica. In contrapposizione alle altre città-stato antiche, la particolarità della polis non era tanto la forma di governo democratica od oligarchica, ma l'isonomia: il fatto che tutti i cittadini liberi soggiacessero alle stesse norme di diritto, secondo una concezione che identificava l'ordine naturale dell'universo con le leggi della città. Queste erano concepite come un riflesso della Legge universale preposta a governo del mondo.

    L'armonia esistente fra la polis e gli individui che la componevano era assimilata così a quella esistente in natura fra il tutto e le sue singole parti. In virtù di una tale corrispondenza l'uomo greco era portato a sentirsi organicamente inserito nella sua comunità. Ognuno trovava la propria realizzazione nella partecipazione alla vita collettiva e nella costruzione del bene comune.

    Questo modello di armonia tra pòlis sarebbe poi iniziato ad entrare in crisi con l'avvento della sofistica, i cui esponenti erano soliti mettere in dubbio l'esistenza di fondamenti universali insiti nella natura, sulla base di un soggettivismo e un individualismo sempre più accentuati, che avrebbero progressivamente intaccato lo spirito di cittadinanza della polis.

    Le polis erano in origine piccole comunità autosufficienti, rette da governi autonomi; una sorta di piccoli stati indipendenti l'uno dall'altro. Il carattere autonomo delle polis deriverebbe dalla conformazione geografica del territorio greco, che impediva facili scambi tra le varie realtà urbane poiché prevalentemente montuoso. Spesso, le varie polis erano in lotta tra loro per l'egemonia del territorio greco; ne è un esempio la celebre rivalità fra Sparta e Atene.

    Apparsa intorno all'VIII secolo a.C., la polis divenne il vero e proprio centro politico, economico e militare del mondo greco. Ogni polis era organizzata autonomamente, secondo le proprie leggi e le proprie tradizioni. Vi furono esempi di polis dal regime politico democratico, come Atene, e oligarchico, come Sparta.

    L'indipendenza e la mancata unità delle polis furono le cause principali della loro caduta. Il re macedone Filippo II e suo figlio Alessandro Magno infatti sfruttarono a loro vantaggio le lotte interne fra le città stato per dominarle e sottometterle. Anche in Italia meridionale, nella Magna Grecia, le polis caddero sotto il dominio di Roma tra il IV secolo a.C. e il III secolo a.C. proprio per le lotte interne e la loro disunione.

    Nascita e struttura urbana della polis
    Nel 1050 a.C. in Grecia si conobbe un aumento dell'uso del ferro, da cui nacque un miglioramento della sua lavorazione e che permise, grazie ad una efficace coltivazione della terra, un aumento demografico. Quindi i popoli non potevano più vivere in villaggi di difficile accesso, sperduti e in mezzo alle montagne, ma dovevano organizzarsi per difendersi dagli attacchi esterni e bisognava accumulare provviste per le carestie. Così avvenne un cambiamento della struttura urbana. L'incremento demografico è testimoniato da registrazioni archeologiche di necropoli. Tuttavia, l'archeologo americano Ian Morris, criticando la prospettiva archeologica, sostiene che le tombe ritrovate sono l'attestazione di un nuovo modo di seppellire che valorizza più morti, ciò dal momento che si diffonde una cultura funeraria che valorizza la morte. Di conseguenza per lo studioso, nell'VIII secolo non vi è stato alcun incremento demografico.

    La polis comprendeva sia il centro urbano, cinto da mura e costituito dall'acropoli e dalle abitazioni, sia il territorio circostante: la regione. La parte bassa della città era chiamata asty ed era la parte delle abitazioni più povere, dove vivevano contadini ed artigiani che però a volte diventavano ricchi grazie al commercio. L'acropoli, la parte alta della città, era il fulcro della vita religiosa (vi si trovavano templi e santuari), mentre l'agorà, cioè la piazza, di solito si trovava più in basso e rivolta verso l'esterno (i porti erano una parte molto importante della città). I centri politici, economici e sociali erano svolti in edifici situati nell'agorà: erano edifici con funzioni politiche, ma anche strutture dedicate allo svolgimento delle attività commerciali e finanziarie (botteghe e cambiavalute). La chora era la parte fuori dalle mura, era il luogo dove i contadini coltivavano i campi e si dedicavano all'agricoltura. Anche se era fuori dalle mura, la chora non era meno importante dell'acropoli, infatti i greci avevano uno stretto rapporto con la terra e non davano meno importanza al lavoro dei contadini.

    Le strade principali, che univano l'agorà, i santuari, le porte della città, avevano un aspetto monumentale ed erano costruite con grande cura. Per il resto la rete stradale era fatta di stradine piccole che consentivano a malapena il transito dei pedoni e degli animali. Questo perché le attività economiche (artigianato e commercio) e quelle residenziali erano concentrate in aree specifiche. Questo edificio urbanistico riduceva il traffico dei quartieri residenziali.

    Oltre all'unità territoriale, però, le polis erano caratterizzate da un'unità sociale ed una strettamente politica: si trattava di un gruppo di cittadini che si dotava di leggi che si impegnava a rispettare. I cittadini non erano più sudditi, come nelle società precedenti, ma esercitavano il proprio potere eleggendo i rappresentanti (magistrature) ed intervenendo durante le assemblee.

    La nascita della polis presuppone alcuni fattori che portarono la Grecia al superamento delle condizioni caratteristiche del Medioevo ellenico e alla scoperta della città intesa come comunità politica: la stabilità delle comunità sul territorio, lo sviluppo dell'economia agricola, la dispersione della proprietà terriera, la crescita demografica, il miglioramento del livello di vita.

    Il punto di partenza fu l'esperienza coloniale nel periodo compreso tra il 750 e 650 a.C.; in questo periodo i Greci diffusero i loro insediamenti nell'area mediterranea, espandendosi dai territori egei della Grecia e dal litorale turco fino al Mar Nero, alla Sicilia e al sud dell'Italia, che prese il nome di Magna Grecia. Si pensa che le persone trasferite in tali zone fossero in numero almeno uguale a quello di quanti erano rimasti in patria.

    L'emigrazione interna portò inoltre alla scomparsa degli insediamenti più piccoli nelle isole, per essere sostituiti da un unico insediamento urbano, e l'avvento di nuovi assetti urbanistici nelle città antiche, come successe a Smirne e ad Atene. Un altro fenomeno di tale rilevanza fu l'esplosione urbanistica che contribuì alla nascita di società nuove in un contesto privo di aristocrazia, del concetto di proprietà privata e di associazioni di culto, nel quale c'era tutto da inventare e da far funzionare, per far fronte alle innovazioni e alle difficoltà che si intravedevano all'orizzonte.

    Durante questo periodo alcuni riformatori che miravano a cambiare la società sembrarono riuscirci; Solone creò infatti un nuovo codice di leggi basato sulla sua personale idea di giustizia, senza appellarsi a una divinità o alla comunità. Nacquero nuovi criteri di cittadinanza, si imposero nuovi regolamenti alla struttura della famiglia, comparvero confraternite di sacerdoti che ebbero il sostegno delle famiglie più potenti.

    Ma il vero punto chiave fu il passaggio dal potere politico dalla mani della aristocrazia a quella di uomini nuovi e di gruppi chiamati "soci" oppure gli "uguali", e la caduta di centri di potere rappresentati dai palazzi; in questo periodo di cambiamenti le comunità locali guidati dai "basileis" divengono nuovi poli di aggregazione di carattere prevalentemente religioso-culturale. Si costituì così intorno ai santuari e ai centri di culto, la polis.

    Alcuni studiosi hanno cercato di collocare la sua nascita in contesti geopolitici particolari enfatizzando un contesto geografico come la città della Ionia, sede di un precoce sviluppo politico e culturale. Tuttavia oggi si pensa che la formazione delle polis interessò l'intera Grecia e ebbe un carattere non soltanto urbanistico, ma anche sociale così che non è possibile scindere da esso fenomeni come la progressiva affermazione delle classi medie e la riforma oplitica, molto importante per capire il processo di formazione della città intesa come realtà sociale.
     
    .
0 replies since 1/1/2018, 17:20   33 views
  Share  
.