Astaroth Morgenstern |
|
| Astaroth aveva finito le scorte di alcool la sera prima e sentiva il bisogno di un calice di vino bianco, o due, o tre. Al momento stava finendo il secondo, ma aveva ancora la gola un po’ secca, e poi faceva davvero caldo quel giorno: non poteva rischiare di morire disidratata. Aveva deciso di uscire di casa per fare due passi e così infrangere la noia che l’opprimeva nel suo appartamentino londinese. Camminando verso il suo negozio di liquori di fiducia, non aveva potuto non accorgersi di trovarsi nei pressi del Paiolo Magico e improvvisamente il caldo di quel tardo pomeriggio estivo diventò così insopportabile che solo un po’ di frizzante bianco avrebbe potuto alleviare le sue pene. E così era entrata nel locale che un incantesimo manteneva climatizzato, si era seduta al bancone salutando con un cenno del capo e un sorriso ammiccante il garzone che conosceva molto bene, e aveva deciso che avrebbe passato lì la serata. Non c’era nessuno di interessante nel locale, osservò non senza un certo dispiacere. Avrebbe voluto incontrare qualcuno che irrompesse nella sua solitudine, magari un mago o una strega attraenti che potessero scaldarle il letto quella notte, o semplicemente qualcuno con cui scambiare due chiacchiere per qualche minuto. Sapeva per certo, dagli sguardi che le venivano rivolti, che avrebbe trovato facilmente qualcuno con cui passare la notte; ma nessuno era di suo gradimento, perciò aveva deciso di continuare a bere fino a placare la sete, per poi smaterializzarsi a casa. Infine, qualcuno finalmente attirò la sua attenzione, principalmente per tre ragioni: innanzitutto, la nuova arrivata, che non aveva mai visto da quelle parti, le si era seduta sullo sgabello accanto; in secondo luogo, aveva dei bellissimi capelli rossi naturali che catturavano lo sguardo come una calamita; infine, la giovane aveva una civetta bianca sulla spalla. Concentrata com’era sul proprio calice di bianco e assorta nei propri pensieri, Astaroth non si era accorta del suo arrivo nel locale. Continuando a sedere a gambe accavallate sullo sgabello, Astaroth girò il busto un po’ di più verso la giovane strega dai capelli rossi che si era seduta alla sua destra, continuando a percorrere il bordo del bicchiere con la punta dell’indice della mano sinistra, sovrappensiero. Si stampò un sorriso amichevole sulle labbra e disse: «Vedo che hai conosciuto Sugar.» Si portò il calice alle labbra e lo svuotò, poi fece cenno al garzone di versarle dell’altro vino, prima di tornare a guardare la nuova avventrice del Paiolo. «È la civetta di Sam il Guercio.» Indicò con un gesto della mano destra un tavolo in fondo al locale, sotto il quale giaceva un fagotto di vestiti apparentemente abbandonati: in realtà gli abiti erano riempiti abbondantemente da un nano così ubriaco da cadere a terra addormentato. Astaroth sapeva che a breve si sarebbe alzato, avrebbe ruttato e subito dopo ordinato un altro boccale di birra. «Certe volte ha voglia di compagnia e di due carezze; appena Sam si risveglia, vola da lui.» Edited by Astaroth Morgenstern - 14/7/2017, 20:07
|
| |