Strani incontri, Privata.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 11/7/2017, 12:30
Avatar

Group:
Auror
Posts:
689

Status:


sY8uf74

Dopo aver visitato la famosissima Trafalgar Square Daphne si ricordò che per tornare nel Mondo Magico sarebbe dovuta passare per il passaggio che si trovava sul retro del Paiolo Magico, o almeno era quello che aveva sentito dire in giro.
Ormai tutto ciò che sapeva su Londra lo sapeva unicamente grazie alle voci che sentiva in giro, la gente aveva la terribile mania di parlare a voce troppo alta, e la rossa amava starsene per conto suo e osservare ciò che la circondava perciò per lei non era difficile capire se ciò di cui le persone stavano parlando fosse interessante o se le potesse risultare utile.
Arrivò davanti al locale e spinse la porta dopo essersi accorta che nessun babbano ci entrava, perciò seppe che le voci sugli incantesimi che la nascondevano erano tutte vere.
L'aria accogliente e fresca che la accolse la fece sorridere ma non fece nemmeno in tempo a mettere il piede dentro che una civetta delle nevi le volò sulla testa appoggiandosi sulla spalla, per nulla intenzionata ad andarsene.
«Ehi! E' di qualcuno questa civetta?» chiese talmente ad alta voce che tutto il locale si girò verso di lei, ma nessuno si degnò di risponderle.
Inclinò la testa verso il volatile, che la guardò dubbioso, ed emise un sospiro di sconforto «Allora, bella, mi dici di chi sei?» domandò come se l'animale potesse risponderle ma la sua stessa stupidità la fece ridere.
Non c'era nulla da fare perciò si diresse verso il banco per poi sedersi, con la civetta che non aveva la minima intenzione di andarsene.
 
Contacts  Top
Astaroth Morgenstern
view post Posted on 13/7/2017, 10:22




334nhcm


Astaroth aveva finito le scorte di alcool la sera prima e sentiva il bisogno di un calice di vino bianco, o due, o tre. Al momento stava finendo il secondo, ma aveva ancora la gola un po’ secca, e poi faceva davvero caldo quel giorno: non poteva rischiare di morire disidratata.
Aveva deciso di uscire di casa per fare due passi e così infrangere la noia che l’opprimeva nel suo appartamentino londinese. Camminando verso il suo negozio di liquori di fiducia, non aveva potuto non accorgersi di trovarsi nei pressi del Paiolo Magico e improvvisamente il caldo di quel tardo pomeriggio estivo diventò così insopportabile che solo un po’ di frizzante bianco avrebbe potuto alleviare le sue pene. E così era entrata nel locale che un incantesimo manteneva climatizzato, si era seduta al bancone salutando con un cenno del capo e un sorriso ammiccante il garzone che conosceva molto bene, e aveva deciso che avrebbe passato lì la serata.
Non c’era nessuno di interessante nel locale, osservò non senza un certo dispiacere. Avrebbe voluto incontrare qualcuno che irrompesse nella sua solitudine, magari un mago o una strega attraenti che potessero scaldarle il letto quella notte, o semplicemente qualcuno con cui scambiare due chiacchiere per qualche minuto. Sapeva per certo, dagli sguardi che le venivano rivolti, che avrebbe trovato facilmente qualcuno con cui passare la notte; ma nessuno era di suo gradimento, perciò aveva deciso di continuare a bere fino a placare la sete, per poi smaterializzarsi a casa.
Infine, qualcuno finalmente attirò la sua attenzione, principalmente per tre ragioni: innanzitutto, la nuova arrivata, che non aveva mai visto da quelle parti, le si era seduta sullo sgabello accanto; in secondo luogo, aveva dei bellissimi capelli rossi naturali che catturavano lo sguardo come una calamita; infine, la giovane aveva una civetta bianca sulla spalla. Concentrata com’era sul proprio calice di bianco e assorta nei propri pensieri, Astaroth non si era accorta del suo arrivo nel locale.
Continuando a sedere a gambe accavallate sullo sgabello, Astaroth girò il busto un po’ di più verso la giovane strega dai capelli rossi che si era seduta alla sua destra, continuando a percorrere il bordo del bicchiere con la punta dell’indice della mano sinistra, sovrappensiero. Si stampò un sorriso amichevole sulle labbra e disse: «Vedo che hai conosciuto Sugar.» Si portò il calice alle labbra e lo svuotò, poi fece cenno al garzone di versarle dell’altro vino, prima di tornare a guardare la nuova avventrice del Paiolo. «È la civetta di Sam il Guercio.» Indicò con un gesto della mano destra un tavolo in fondo al locale, sotto il quale giaceva un fagotto di vestiti apparentemente abbandonati: in realtà gli abiti erano riempiti abbondantemente da un nano così ubriaco da cadere a terra addormentato. Astaroth sapeva che a breve si sarebbe alzato, avrebbe ruttato e subito dopo ordinato un altro boccale di birra. «Certe volte ha voglia di compagnia e di due carezze; appena Sam si risveglia, vola da lui.»


Edited by Astaroth Morgenstern - 14/7/2017, 20:07
 
Top
view post Posted on 13/7/2017, 14:17
Avatar

Group:
Auror
Posts:
689

Status:



Daphne Woods
Ilvermorny-Wampus | Mago adulto | 24 anni | Outfit | ♪Y1onItd "Difficult roads often lead to beautiful destinations"
L'animale bubolava piuttosto rumorosamente sulla spalla di Daphne, cominciando a provocarle un leggero dolore alla spalla, sebbene non fosse troppo grande aveva comunque il suo bel peso, e sicuramente la rossa non poteva di avere dei muscoli da palestrata da poter reggere il volatile senza sforzo.
«Vedo che hai conosciuto Sugar.» La fulva si girò verso la sua sinistra, la direzione da cui proveniva la voce, e constatò che si trattava di una giovane donna che doveva avere più o meno la sua età. Capelli color mogano e un certo fascino erano accompagnati da un bicchiere di vino che la giovane teneva in mano.
«È la civetta di Sam il Guercio.» Le indicò un tavolo e Daphne rimase sorpresa nel constatare che era un uomo affetto da nanismo addormentato con la faccia sul tavolo, probabilmente ubriaco.
«Certe volte ha voglia di compagnia e di due carezze; appena Sam si risveglia, vola da lui.» Finalmente la rossa sorrise, era raro che si presentasse cordiale così tardi, ma quella donna l'aveva lasciata un po' spiazzata, forse era l'aria così sicura di sé o quel bicchiere di vino che teneva in mano, la lasciava tutto perplessa di lei.
«Mi ha praticamente assaltata quando sono entrata nel locale, spero che Sam si svegli presto, cominci a essere pesantuccia Sugar» disse ridacchiando, rivolgendo l'ultimo parte del discorso alla civetta.
«Daphne Woods, piacere» si presentò con un leggero sorriso porgendo la mano alla giovane che aveva davanti.


PS: 162 | PC: 110 | PM: 110| PE: 23
Giuls || © harrypotter.it

 
Contacts  Top
Astaroth Morgenstern
view post Posted on 14/7/2017, 21:57




334nhcm


Astaroth strinse la mano che la sua nuova conoscenza le stava porgendo ricambiando il sorriso della giovane e guardandola negli occhi.
«Astaroth Morgenstern» disse semplicemente, presentandosi a sua volta.
Daphne aveva un’aria così giovane e fresca paragonata al resto della clientela presente a quell’ora nel locale, e per questo saltava subito all’occhio; i capelli ramati catturavano la scarsa illuminazione presente nel locale e la restituivano vivida, come la fiamma di un focolare.
Astaroth riavvicinò il bicchiere alle labbra e lasciò che le bollicine del vino frizzante le solleticassero la lingua per qualche secondo. Non si poteva dire che il vino del Paiolo fosse paragonabile a quello che serviva l’attentissima Rosmerta – la sua datrice di lavoro selezionava i rifornitori con cura meticolosa - ma era complessivamente godibile: dolce e leggero, scivolava lungo la gola rinfrescandola. Ormai era già al terzo calice e, avendo bevuto a stomaco vuoto, la strega iniziava a sentire la testa leggera.
Tornò a rivolgersi a Daphne, dopo aver appoggiato il calice sul bancone di legno; le sorrise amichevolmente e le disse: «Sono abbastanza certa di non averti mai vista da queste parti.» Da quando aveva iniziato a lavorare ai Tre Manici di Scopa trascorreva molto meno tempo al Paiolo Magico, da un lato perché non aveva più così tanto tempo libero e dall’altro perché non sempre, dopo una lunga giornata a contatto con i clienti, aveva il desiderio di stare in luoghi pubblici, preferendo piuttosto qualche bicchierino di liquore in solitudine. Capitava, tuttavia, che nel suo giorno di riposo non disdegnasse un po’ di compagnia, dal momento che viveva da sola e non aveva amici da frequentare. E le sue passeggiate di solito la portavano sempre al Paiolo Magico.
La musica era cambiata: ora dalla piccola radio che, da dietro al bancone, trasmetteva - attraverso un incantesimo che ne amplificava il suono – in tutto il locale, proveniva una canzone che lei conosceva molto bene e che amava. «Quanto adoro Elvette!» La voce calda della goblin francese iniziò a cantare i primi versi dopo una lunga intro al pianoforte che preannunciava il tono struggente della canzone con una melodia dolce che le fece venire i brividi. Chiuse gli occhi per qualche secondo, con le mani incrociate al petto; sotto il palmo della sinistra poteva sentire il freddo metallico del medaglione che portava al collo. La canzone parlava di una storia d’amore destinata a finire in tragedia, come tutte le grandi storie d’amore… Astaroth riaprì gli occhi e scosse brevemente la testa per scacciare la malinconia: non era né il luogo né il momento adatto per crogiolarsi nel dolore. Si girò verso Daphne dopo aver recuperato, non senza farsi violenza, il sorriso e le chiese: «E tu? Che genere di musi -»
Fu interrotta da un fracasso di vetri infranti che la fece trasalire. Si voltò verso la fonte da cui proveniva quel rumore per scoprire che Sam aveva fatto cadere il boccale di birra che si trovava sul tavolo nel tentativo di rialzarsi. «Credo che a breve non dovrai più fare da posatoio per la tua nuova amica.»


Edited by Astaroth Morgenstern - 15/7/2017, 12:47
 
Top
view post Posted on 15/7/2017, 12:19
Avatar

Group:
Auror
Posts:
689

Status:



Daphne Woods
Ilvermorny-Wampus | Mago adulto | 24 anni | Outfit | ♪Y1onItd "Difficult roads often lead to beautiful destinations"
La donna si presentò a sua volta stringendole la mano.
Aveva un'aria affascinante, la metteva a dir poco a disagio, Daphne in confronto sembrava una ragazzina immatura senza il minimo accenno di bellezza. Si sentiva fuori posto, e lo avrebbe ammesso senza problemi.
«Sono abbastanza certa di non averti mai vista da queste parti.»L'affermazione le fece spalancare gli occhi per la sorpresa, però le venne subito in mente che non era necessario che gli dicesse per forza da dove venisse, non voleva certo rischiare che qualcuno scoprisse la sua vera identità.
«Beh, mi sono trasferita a Londra pochi mesi fa» disse sorridendo, non aveva mentito, aveva semplicemente omesso tutto il resto della storia.
Notò che Astaroth si era lasciata incantare dalla musica che era trasmessa alla radio, ma non riconosceva la canzone. Ci mise poco a capire che la donna che si trovava davanti stava navigando tra i ricordi e le emozioni, e ciò non fece altro che far comparire un sorriso malinconico sulla viso dell'americana. Anche lei aveva tanti ricordi brutti, ma non sembravano simili a quelli della bruna, non erano certo ricordi d'amore.
Stava per chiederle che genere di musica ascoltasse ma venne interrotta dal rumore di vetri infranti che il boccale aveva provocato schiantandosi per terra. Alla frase di Astaroth Sugar volò verso il suo padrone liberando la giovane da un peso.
«Stavi ricordando, vero?» chiese dolcemente riferita a quello che era successo pochi attimi prima, se poteva aiutare lo avrebbe fatto, anche solo dando conforto.


PS: 162 | PC: 110 | PM: 110| PE: 23
Giuls || © harrypotter.it

 
Contacts  Top
Astaroth Morgenstern
view post Posted on 16/7/2017, 18:19




334nhcm



Astaroth guardò la civetta raggiungere Sam il Guercio e posarglisi sul braccio teso; pensava ad un modo per rispondere all’osservazione di Daphne. Il nano accarezzò la testa di Sugar e lei girò il becco per mordicchiargli affettuosamente il dito.
Non era il genere di persona a cui piacesse rivelare troppo di sé agli sconosciuti – quantomeno, non i propri trascorsi e sentimenti. In effetti, l’unica persona con cui avesse mai parlato di Charles negli ultimi due anni era stata Rosmerta, e solo perché la donna a sua volta le aveva parlato con il cuore in mano, riuscendo a fare breccia nell’indifferenza cortese che Astaroth riservava a chiunque. Il suo narcisismo ed egocentrismo richiedevano attenzioni costanti, ma un certo qual orgoglio le impediva di interpretare il ruolo della vittima in cerca di comprensione e compassione. Senza risultare mai altera o scostante, scivolava con abilità e con un sorriso verso terreni più stabili delle sabbie mobili di qualsiasi tentativo di intimità emotiva. Così fece anche questa volta.
«Oh, come chiunque!» Prese il calice in mano e bevve frettolosamente un altro sorso prima di tornare a guardare Daphne con un sorriso gentile, fissando negli occhi della giovane il proprio sguardo impenetrabile. «Immagino che ci siano canzoni che hanno un significato speciale per te.» Stava facendo roteare il vino nel calice quando si accorse che mancava poco al momento in cui avrebbe dovuto ordinarne dell’altro.
«Dunque, Daphne, cosa ti piace bere? Mi piacerebbe offrirti un drink per brindare a questo incontro e al tuo trasloco a Londra.» Svuotò il calice e l’appoggiò sul bancone. Squadrò concentrata per qualche secondo la giovane che le sedeva accanto, cercando di studiarla nel tentativo di prevedere cosa avrebbe potuto ordinare: era la sua specialità. L’impressione d’ensemble era quella di una giovane che trasudava vitalità, forse per via della sua tavolozza di colori – i capelli ramati, gli occhi chiari e la pelle di porcellana; c’era tuttavia qualcosa che turbava questa energia, qualcosa che Astaroth percepiva ma non sapeva qualificare: non era abituata a dedicare troppo tempo allo studio delle persone che la circondavano, e anche l’osservazione finalizzata a prevedere cosa i clienti avrebbero ordinato rimaneva epidermica, per quanto tendenzialmente le riuscisse bene; individuò tuttavia una certa insicurezza, forse dovuta alla giovanissima età, tradita da una certa aria di timido disagio che Astaroth sapeva di poter suscitare. In ogni caso, Daphne non dava l’impressione di essere una grande bevitrice. «Una Burrobirra, magari? O un calice di Vino Elfico?»


Non prendere le previsioni di Astaroth come imposizioni, è solo che non potevo non farglielo fare ahahah. Comunque ammette di poter sbagliare anche lei, certe volte :fru: .
 
Top
view post Posted on 16/7/2017, 19:15
Avatar

La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.

Group:
Corvonero
Posts:
5,632
Location:
Planet Earth ...maybe

Status:




Il Paiolo era indubbiamente il locale che più si avvicinava a una locanda, un ostello babbano; solo leggermente fuori dalle righe, più dimesso, a tratti sudicio e indubbiamente strambo. Come qualunque cosa che riguardasse i maghi, i criteri e i livelli di "normalità" erano assenti. Jenifer non lavorava lì da moltissimo eppure aveva smesso di stupirsi di qualsiasi cosa. I cartelli che indicavano vietato l'ingresso ai cani o qualche schizoide ubriaca che s'infilava spilli nel naso come fosse in un numero del circo, non avrebbero mai potuto reggere il confronto.
La ragazza aveva notato la civetta svolazzare per la saletta da pranzo ma non si era minimamente posta il problema. D'altra parte vedere piccioni viaggiatori, posta straordinaria o i gufi dei clienti in giro per il locale era all'ordine del giorno, l'unica cortezza che bisognava mantenere riguardava i bisogni degli stessi. Ancora ricordava quando il barbone Rufus aveva pernottato da loro con il suo barbagianni: non aveva visto un rapace più ineducato e disastroso di quello, per pulire quella misera singola ci impiegavano più che a rassettare tutto il resto dell'ostello. Lei e la collega avevano sfidato la sorte con la pagliuzza più corta per decidere chi avrebbe gestito quel lerciume e l'uccello indisponente, almeno fino a quando Tom non si decise a trovargli qualche altra sistemazione. Era un uomo buono lui per certi versi.
Tuttavia facendo quel lavoro c'erano suoni o gesti che, bene o male, dopo una certa frequenza attiravano la tua attenzione. Jen era passata dalla cucina a lasciare una sfilza di ordinazioni da un tavolo di ragazzini, patatine e schifezze varie, ma non fece in tempo a rientrare in sala che il primo gesto che notò fu quello di una ragazza dai capelli corvini mentre posava il suo calice vuoto sul bancone. Velocemente sistemò il laccio del grembiule
*Oggi questo fiocco non mi da pace* e si fece avanti alle due giovani. A quanto sembrava la donna spostandosi aveva trovato compagnia, cosa abbastanza frequente per un locale del genere. Sorrise alle due donne e con fare semplice si propose. «Posso portarvi qualcosa?» Attese qualche attimo senza fretta, guardando prima l'una e poi l'altra. Nel mentre già aveva recuperato il calice vuoto dell'ottimo vino bianco che la donna aveva bevuto.

Astaroth teoricamente per consumare dovresti ordinare, o per lo meno scrivere in OT cosa state consumando in modo da poterlo aggiungere agli acquisti. Comunque, adesso sono a vostra disposizione.

 
Contacts  Top
view post Posted on 17/7/2017, 15:37
Avatar

Group:
Auror
Posts:
689

Status:



Daphne Woods
Ilvermorny-Wampus | Mago adulto | 24 anni | Outfit | ♪Y1onItd "Difficult roads often lead to beautiful destinations"
Notò che Astaroth non sembrava ben disposta ad aprirsi con lei e la frase vaga che le propinò le tolse ogni dubbio, ma sicuramente non avrebbe insistito per farsi raccontare qualcosa perché le avrebbe sicuramente fatto domande a sua volta e sicuramente non era in vena di raccontare la sua pessima vita.
«Immagino che ci siano canzoni che hanno un significato speciale per te.» Daphne ci pensò qualche attimo aggrottando le sopracciglia, però non trovava canzoni che per lei potessero avere significato, non si era mai innamorata, non aveva mai ascoltato molta musica con la sua famiglia o a Ilvermorny, non c'era nulla.
«In verità no» disse grattandosi la nuca, sorridendo imbarazzata.
«Dunque, Daphne, cosa ti piace bere? Mi piacerebbe offrirti un drink per brindare a questo incontro e al tuo trasloco a Londra.» Si sentì osservata per qualche attimo ma cercò di mantenere la sua aria tranquilla e sorridente, se si fosse agitata avrebbe attirato di più l'attenzione, non aveva voglia di trasferirsi, quel posto le piaceva. Ma la sua permanenza sarebbe stata impossibile se avessero scoperto la sua vera identità, quei vampiri la stavano cercando ovunque.
«Una Burrobirra, magari? O un calice di Vino Elfico?» Non fece in tempo a rispondere perché la cameriera, una ragazzina carina, molto giovane e dai capelli scuri si era avvicinata per chiedere cosa volessero ordinare.
«Ciao cara, per me una burrobirra, per favore» disse con voce gentile.


PS: 162 | PC: 110 | PM: 110| PE: 23
Giuls || © <i>harrypotter.it

 
Contacts  Top
Astaroth Morgenstern
view post Posted on 22/7/2017, 13:32




334nhcm



Quando Jen, la giovane cameriera del Paiolo, arrivò, Astaroth sapeva che non era il caso di continuare a bere ad oltranza; per soddisfare quel bisogno si sarebbe recata, come stabilito, nel suo negozio di liquori di fiducia, sarebbe tornata a casa, avrebbe indossato una vestaglia di seta, acceso una sigaretta e poi si sarebbe stesa sul canapé rivestito di velluto, a riflettere o a ricordare sulle note di qualche buon disco. Quello sarebbe stato il suo ultimo calice di vino prima di proseguire con gli acquisti, dal momento che non desiderava correre il rischio di rivelare di sé più di quanto fosse necessario. Con la lingua leggermente impastata e un sorriso benevolo, si rivolse alla giovane brunetta che le stava servendo.
«Per me un quarto, ed ultimo, calice di bianco.» Si spostò una ciocca dei capelli mogano dietro all'orecchio, poi proseguì. «Vorrei saldare il conto, pagando anche la Burrobirra della mia nuova conoscenza.» Poi, rivolgendosi questa volta esclusivamente a Daphne, aggiunse con un sorriso d'intesa: «E' meglio che mi fermi prima di diventare inopportuna e dare spettacolo di fronte a tutti.»
Era ben lungi dal sentire la testa girare o dall'avvertire il bisogno di stendersi da qualche parte e addormentarsi, e neppure, tanto meno, si era impossessato di lei il desiderio di alzarsi e ballare, o di sfoggiare il suo ampio repertorio di barzellette sporche - un tempo riservate agli amici invitati alle sue soirées e ora raccontate agli avventori dei Tre Manici che le risultavano più simpatici; tuttavia, se al quarto bicchiere ne fosse seguito un quinto, molto probabilmente la serata avrebbe preso quella piega.
Ora che il calice vuoto non era più tra le sue mani, Astaroth iniziò a tamburellare con le unghie color sangue di piccione sul bancone di legno mentre, rivolta verso Daphne, le chiedeva:
«Dunque, mia nuova amica, mi dicevi di essere effettivamente nuova da queste parti. Dove vivevi prima?»


Mi scuso ancora per il disagio, Arklys, e grazie per la pazienza!
 
Top
view post Posted on 5/8/2017, 12:49
Avatar

La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.

Group:
Corvonero
Posts:
5,632
Location:
Planet Earth ...maybe

Status:




La vendita di burrobirra in Granbretagna doveva essere il commercio più proficuo tra tutti. Non la stupì certo che la ragazza né ordinò una nonostante il suo accento la tradisse con tanta facilità. *Americana.* Jen adorava l'accento dei nonni originale inglese e aveva scelto di adottarlo da quando era tornata a viverci, ma la voce di quella ragazza non poté nascondersi alle sue orecchie. Veniva da oltreoceano ed era fin troppo familiare. Annuì e spostò l'attenzione sull'altra giovane fanciulla, d'altra parte tutti gli stranieri a Londra finivano per affacciarsi alle porte del Paiolo prima o poi. Sorrise alla sua affermazione. C'era qualcosa fuori dal comune in lei, a partire dalle sue ordinazioni. Inoltre sapeva bere, capacità non nota a tutti e che la stessa giovane cameriera stava ancora sperimentando. «Certo, il nostro bianco è di suo gradimento?» le chiese annuendo brevemente mentre appuntava la nuova ordinazione della donna sul taccuino e vi aggiungeva la burrobirra della ragazza straniera. Sorrise alle sue parole: di gente che dava spettacolo nel Paiolo poteva essercene una certa quantità ma quella figura esile ispirava una certa forza, forse era animo o forse soltanto presenza, che quelle parole potevano restare nell'aria come una curiosità mai svelata. «Torno tra un attimo» concluse allontanandosi dalla parte del bancone dove sedevano le due giovani e avvicinandosi alla zona degli alcolici. Verso ennesimo calice di vino per la ragazza dai capelli scuri e recuperò un boccale pulito da riempire dal barilotto di burrobirra, come fosse un dispenser di alcolici per babbani. Con le bevande apparentemente in bilico tornò dalle due donne al bancone. Porse la gustosa burrobirra ricolma alla rossa e il calice di bianco alla seconda. «A voi» esordì semplicemente con un sorriso.

Perdonate l'atroce ritardo.

Ricapitolando Astaroth paga in totale 1 galeone 1 falce
4 x calice di vino bianco (4 falci)
burrobirra (2 falci)

Se vi serve altro mandatemi un mp, buona continuazione (:

 
Contacts  Top
view post Posted on 13/8/2017, 19:23
Avatar

Group:
Auror
Posts:
689

Status:



Daphne Woods
Ilvermorny-Wampus | Mago adulto | 24 anni | Outfit | ♪tumblr_lxwh378pvF1r3ugwl "Difficult roads often lead to beautiful destinations"
Astaroth ordinò il quarto bicchiere di vino bianco lasciando la rossa piuttosto di stucco, sembrava sveglia e reattiva, lei al quarto bicchiere sarebbe già partita per la tangente. Non aveva mai retto l'alcol, non lo aveva mai amato, a dir la verità, era rimasta un po' una bambina. Non beveva, non fumava, mangiava dolci, era innocente come una bambina, non aveva nemmeno mai dato il primo bacio, era sé stessa un po' più alta.
Aveva ordinato assorta nei suoi pensieri e aveva ringraziato la nuova amica per l'offerta con un sorriso piuttosto distante, si era veramente risvegliata solo alla domanda che le aveva rivolto.
«Dunque, mia nuova amica, mi dicevi di essere effettivamente nuova da queste parti. Dove vivevi prima?» Sbatté le palpebre un paio di volte prima di rendersi conto di ciò che le era stato chiesto, era possibile che si fosse tradita da sola con le sue stesse mani, poteva aver suggerito alla bruna che qualcosa in lei non andava?
Odiava mentire con tutta sé stessa, spesso diceva solo ciò che era necessario, omettere non è mentire, era un po' la sua filosofia di vita in quel momento.
«Non vivo in un posto fisso da anni, ormai, ho girato tutto il mondo prima di venire qui» rispose con sicurezza, sorridendo e poi ringraziando la giovane cameriera.



PS: 162 | PC: 110 | PM: 110| PE: 23
Giuls || © harrypotter.it

 
Contacts  Top
10 replies since 11/7/2017, 12:30   201 views
  Share