Una lettera difficile

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Elsea Miller
view post Posted on 21/6/2017, 11:50





Spencer Hastings
Tassorosso | Studentessa | 11 | Outfit | tumblr_inline_nlmifzZg2N1scq4k2 parlato - narrato - pensato
Ciao nonna, la tua nipotina…
Spencer scosse di scatto la testa facendo dondolare i capelli da destra a sinistra con velocità, stracciando la carta con forza su dove aveva iniziato a scrivere.
Sospirando poggiò la testa sulla mano e guardo l’ennesimo foglio vuoto, lindo e pulito da ogni tipo di scrittura.
Si trovava nella guferia della scuola, seduta dietro il tavolo di legno e con tanti fogli e piume sopra stava cercando di scrivere una lettera a sua nonna ma non ci stava affatto riuscendo non sapendo bene cosa scriverle e dirle. A lei piaceva parlare direttamente con una persona e guardarla negli occhi mentre le diceva qualcosa, ma questo per ora non era possibile visto che si trovava nella scuola di Hogwarts da dove di certo non poteva scappare.
Sbuffo passandosi una mano nei capelli e guardando fuori vedendo il sole splendere e sicuramente fare felice qualcuno che ovviamente non era lei, visto l’umore nero che aveva in quel momento; passo lo sguardo sul tavolo dove a parte i fogli stropicciati e poi strappati cera una bellissima civetta bianca che guardava la sua padrona con la testa di lato e con occhi un po’ preoccupati.
Allungo la mano destra lasciando qualche carezza sulla testa del suo animaletto non che l’unica anima viva che le faceva compagnia nelle sue giornate.
Si morse il labbro inferiore per poi spostare lo sguardo sul faglio ancora vuoto, riprese la piuma che intinse nell’inchiostro e con sguardo determinato cerco di riprendere a scrivere la lettera.
Ciao nonna, sono la…
Spencer scosse un’altra volta la testa, stracciando di nuovo l’ennesima lettera per poi lanciarla dietro di lei senza vedere dove sarebbe finita e senza importarsi delle conseguenze di quel gesto.

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Giuls || © harrypotter.it

 
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view post Posted on 8/7/2017, 09:45
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Mary Owen - Studentessa I anno
Maya si era tranquillamente adagiata sulle gambe conserte di Mary che, presa ad osservare la piccola sfera di vetro che racchiudeva una piccola Cranfield assolata, cercava ispirazione per la lettera da scrivere alla propria famiglia. Qualche giorno prima aveva mandato una lettera ai genitori, così aveva pensato, questa volta, di indirizzarla a Jack.
Il dormitorio era mezzo vuoto, le sue compagne erano probabilmente uscite a godersi il sole che riscaldava quella giornata estiva così Mary aveva deciso di rilassarsi appena e godersi la tranquillità del dormitorio...evento più unico che raro.
Con la piuma, intinta nell'inchiostro nero, iniziò a scrivere una lettera abbastanza spontanea, scritta seguendo il flusso di pensieri che pian piano si facevano largo nella sua mente, mentre con la mano libera accarezzava distrattamente la gattina che aveva iniziato a fare le fusa.

*Ciao Jack,
come procede l’ultimo anno nella scuola babbana? Ormai manca solo un anno, e poi potrai raggiungermi qui ad Hogwarts! Chissà in che casata verrai smistato, io ti ci vedo bene tra noi tassorosso…comunque sarà il cappello a scegliere.
Come stanno mamma e papà? E tu ti stai comportando bene?



Spero di avere presto tue notizie,
Un bacio
Mary*

La lettera era abbastanza breve, come al solito, le domande di rito che una sorella maggiore era portata a fare al fratellino, e poi un breve racconto della sua settimana ad Hogwarts, giusto per tenerlo informato e renderlo partecipe della vita nel castello.
Il rapporto che aveva con Jack era davvero speciale, erano sempre stati molto uniti la lontananza da casa, spesso si faceva sentire maggiormente anche per la sua assenza. Per questo motivo, l’idea di vederlo gironzolare per il castello l’anno successivo, la rendeva estremamente felice.
Una volta terminata la lettera decise di spedirla subito, così, sistematasi la divisa scolastica e chiusa per bene la lettera, si avviò verso la guferia.
Arrivò dopo diversi minuti e mentre saliva a passo lento le scale, rilesse l'intestazione scritta con una calligrafia abbastanza ordinata sul retro della lettera.
Alzò appena gli occhi per osservare gli ultimi scalini che portavano alla guferia, quando vide qualcosa venirle addosso velocemente. Istintivamente spostò la testa in modo da non essere colpita, evitando l’impatto con quella che, dopo essersi voltata, notò essere una pallina di pergamena.
Entrò allora nell'ambiente e notò una ragazza dai capelli castani che le dava le spalle, accanto a lei una civetta bianca scrutava ogni angolino con sguardo attento.
Mary esclamò senza sapere bene a chi si stava rivolgendo -Ehi! Dovresti fare più attenzione a cosa lanci alle tue spalle, stavi per beccarmi in pieno! Ottima mira tra l’altro- disse tranquillamente mentre raccoglieva “l’arma del delitto” e notava, solo in quel momento, gli altri fogli accartocciati che erano stati disseminati prima del suo arrivo.

 
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Elsea Miller
view post Posted on 25/7/2017, 11:55




• Una lettera Difficile •

2vJfm
Disperazione era la parola adatta per indicare il suo stato di animo in quel pomeriggio così caldo. Non sapeva davvero cosa fare, i suoi propositi sembravano essere andati chi sa dove e la sua voglia di scrivere una lettera a sua nonna era sparita non appena si era accorta che non sapeva cosa scrivere, cosa davvero rara per lei che scriveva qualsiasi cosa, sempre e comunque.
Alzò lo sguardo per guardare la sua civetta che la stava fissando in malo modo, allungo una mano ed accarezzo il piumaggio bianco pensando al fatto che presto sarebbe stato il giorno del bagno del suo animale.
Si morse il labbro ed in contemporanea si passo una mano tra gli occhi riflettendo sul fatto che non poteva continuare ad esitare ed essere così poco creativa su una dannata lettera semplice e lineare. Prese la piuma intinta già nell’inchiostro e si protese con la mano per scrivere quando una voce la fermo in tronco.
-Ehi! Dovresti fare più attenzione a cosa lanci alle tue spalle, stavi per beccarmi in pieno! Ottima mira tra l’altro- Di colpo si giro e ciò che vide fu una ragazza della sua stessa età con in mano uno dei tanti fogli accartocciati, date le sue parole doveva essere quello che aveva lanciato senza vedere dove andasse a finire, con capelli rossi e mossi ed nell’altra mano una lettera chiusa molto probabilmente pronta per essere indirizzata a qualcuno. Sospirando e con voce di scuse decise di porre rimedio, sperando che la ragazza non se la fosse presa troppo. Mi dispiace non volevo. Poi per alleggerire la situazione volle aggiungere. Di solito non ho tutta questa buona mira, anzi. E con un sorriso sicuramente poco credibile di felicità ritorno con lo sguardo sul foglio bianco che aveva davanti.
 
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view post Posted on 7/8/2017, 17:11
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Mary Owen - Studentessa I anno
Teneva ancora in mano la pallina di carta quando vide il viso della ragazza che le stava davanti. Vedendola di spalle non si era accorta di aver già visto precedentemente quella ragazza. Riconobbe infatti in lei, una sua concasata, più di preciso, una sua compagna di dormitorio, Spencer.
Non aveva mai avuto modo di parlare con lei per più di cinque minuti e in occasioni diverse dal semplice incontro in dormitorio o in sala comune. In realtà, di lei non sapeva proprio nulla.
Essendo anche lei al primo anno aveva avuto modo di vederla qualche volta a lezione ma le due non avevano mai parlato approfonditamente tra di loro.
Si avvicinò a passo lento verso la ragazza e poggiò vicino a lei la pallina che aveva lanciato poco prima, sorridendole in modo da farle capire che non era arrabbiata.

-Tranquilla scherzavo, comunque magari hai scoperto un nuovo talento!-
Si allontanò di poco, in direzione dei gufi che riposavano tranquilli sui loro trespoli e iniziò ad osservarli in silenzio. Doveva sceglierne uno della scuola per inviare la lettera a Jack ma non sapeva ancora quale.
Era calato un silenzio che metteva Mary, sebbene non ce ne fosse motivo, un po' a disagio, così decise di porvi fine.
Non voleva disturbare la ragazza che sicuramente, o almeno questo dimostravano tutte le lettere iniziate e non finite, era occupata a trovare il giusto messaggio da spedire, ma alla fine decise comunque di parlarle. Se la tassina avesse voluto avrebbe potuto zittirla e lei avrebbe portato a termine le sue faccende in silenzio.
Distogliendo per un attimo l'attenzione dai gufi si rivolse nuovamente alla ragazza, sperando di non essere troppo indiscreta, e alludendo con lo sguardo alle tante lettere accartocciate disse -Problemi nel trovare l'ispirazione? A me succede sempre-
L'inizio di una lettera era sempre abbastanza complicato ma una volta trovata la giusta formula per introdurre i propri pensieri, essi scivolavano sulla carta con facilità e scorrevolezza, seguendo il semplice flusso di pensieri della ragazzina. Anche per la lettera che teneva ancora stretta in mano era accaduto così, scrivere alla propria famiglia era ormai diventata una piacevole abitudine, un appuntamento fisso che cercava sempre di rispettare.

 
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