The Wizar∂ Voi¢e - V Incontro, il periodo barocco

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view post Posted on 5/5/2017, 20:59
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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The Wizard Voice V incontro - Una dolce attesa -
Vestito_1
Dopo gli eventi di Halloween quella era la prima volta che doveva tenere una vera e propria e propria lezione e, soprattutto, per presentare qualcuno che avrebbe seguito le loro lezioni e che avrebbe dato loro una mano per ciò che la piccola aveva in mente: una bella gita. Con un sorriso sperò sinceramente di vedere nuovi e vecchi volti, pronti per poter ripartire.
Era tranquilla, seduta ad una delle sedie con il suo quaderno sotto il naso, mentre ripassava tutti i punti della lezione e, alla fine, alzò gli occhi sulle sedie vuote che le stavano intorno sperando di vederle tutte piene un giorno.

"E il tuo professorino? Alla fine sei giunta ad una conclusione…bianco o nero?"


Lucy, come sempre, riaffiorò inaspettata e irritante ma era tutto nella norma. Si limitò quindi a sorridere appena mentre richiudeva il quadernetto.

”Diciamo che lo sto ancora studiando ma spero arrivi presto!”


Pensò semplicemente in risposta al giovane Corvonero. Alzò poi lo sguardo verso la porta sperando di vedere entrare qualcuno il prima possibile.


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-GdrOff-

CITAZIONE
Salve a tutti, benvenuti alla V Lezione dei The Wizard Voice ^^
Questa lezione sarà molto importante per poter accedere alla gita che inizierà successivamente e, per potervi prendere parte, sarà necessario fare almeno un post durante tutta la lezione che durerà circa un mese. Ovviamente l’unica eccezione è per il professor Max perché comunque ci dovrà accompagnare ^^

Non ci sono giri precisi da rispettare e ognuno può scrivere anche più di una volta nell'interazione con una persona ^^ Beh, se avete domanda scrivetemi pure un mp e divertitevi ^^

-GdrOn-
 
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view post Posted on 6/5/2017, 10:05
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Aveva passato l'intero pomeriggio ad esercitarsi con la sua nuova chitarra, acquistata qualche tempo prima da Evviva lo Zuffolo. Considerando il fatto che aveva dovuto imparare per lo più da autodidatta, sebbene ricordasse ancora qualcosa dalle lezioni fatte dal padre durante l'infanzia, la giovane Tassorosso non poteva certo definirsi una grande musicista, ma era comunque riuscita ad imparare sufficientemente bene i principali accordi.
Appena aveva un momento libero era solita esercitarsi un po' per acquisire dimestichezza con lo strumento, cosa che solo la pratica le avrebbe potuto conferire.
Il dormitorio non era affollato e fu felice di non dover assillare le orecchie delle sue compagne con quelle melodie improvvisate sul momento. Unica compagna di sventure infatti era stata per tutto il pomeriggio Maya, che gironzolava per il dormitorio senza trovare un luogo che la soddisfasse. Il gattino sembrava irrequieto e Mary sperò divertita che non fosse per il suo modo di suonare e che i compagni del The Wizard Voice non avessero la stessa reazione.
A una certa ora la ragazzina decise di abbandonare lo strumento per iniziare a prepararsi per l'imminente lezione, non voleva arrivare tardi, soprattutto alla prima lezione dopo la reiscrizione al corso.
Aveva infatti preso parte alla prima lezione del coro e anche al primo evento in cui si era esibita in un'allegra canzone con la compagna di casata Helen, poi però, a causa degli impegni scolastici, non era più riuscita a seguire gli altri incontri e si era sentita tremendamente in colpa per non aver dato alcun preavviso della sua ritirata.
Aveva dunque deciso di presentarsi un po' in anticipo e scusarsi sinceramente del suo comportamento. Forse nessuno ci aveva fatto troppo caso considerando la brevissima partecipazione, oppure alcuni invece se l'erano presa per il suo comportamento, sta di fatto che lei sentiva la necessità e anche il dovere di porgere le sue scuse.
Indossò un comodo maglione bianco e dei jeans neri poi, riposta la chitarra nella sua custodia, se la mise in spalla e si diresse verso l'aula insonorizzata in cui si sarebbe tenuta la lezione.
Una volta raggiunta l'aula notò non essere affollata, anzi, al suo interno vi era solo una persona, Violet, prefetto di Corvonero e nuova responsabile del corso.
Appena imbarazzata Mary entrò nell'aula salutando con un sorriso la ragazza e poggiando la pesante chitarra su una delle sedie libere e poi, tornando a rivolgersi alla Corvonero disse
-Ciao Violet, come stai?- Distolse per un attimo lo sguardo e osservò l'aula vuota, ordinata e silenziosa. Non sapeva bene se la ragazzina si ricordasse di lei o semplicemente del fatto che avesse fatto parte del coro anche lei...be per decisamente poco tempo, comunque, come si era prefissata di fare continuò dicendo -Mi volevo scusare per non essermi più presentata al corso, i compiti mi hanno completamente risucchiata...mi dispiace di non aver avvisato ma adesso sono pronta a ricominciare- Accennò nuovamente un sorriso, probabilmente tutto quel discorso doveva parer strano alla ragazza e Mary non l'avrebbe biasimata se non avesse capito a cosa si stesse riferendo.
Prese posto in una delle sedie vuote, quella dove aveva posizionato la chitarra che ora stava in equilibrio tra il pavimento e il bordo della sedia occupata dalla tassina.
Dovevano attendere l'arrivo degli altri membri del gruppo, così Mary si mise più comoda sulla sedia e iniziò a giocherellare distrattamente con il manico della custodia di pelle. Era sicura che l'aula si sarebbe riempita in breve tempo e che quella nuova esperienza l'avrebbe potuta arricchire tanto e non solo dal punto di vista strettamente musicale.

 
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Leah‚
view post Posted on 10/5/2017, 18:30




Leah stava camminando verso l'aula di canto animata da sentimenti contrastanti. Se da una parte era felice di aver trovato finalmente un posto dove poter condividere il suo amore per la musica, dall'altro continuava a temere il momento in cui avesse dovuto esibirsi davanti a tutti. Ormai non poteva più negare che avrebbe dovuto, prima o poi, cantare davanti a tutti. Durante la lezione precedente gli altri avevano suonato e cantato, e di certo si sarebbero aspettati lo stesso da lei, prima o poi. Più prima che poi, visto che ormai stava diventando una presenza fissa in quell'aula.
Le persone che frequentavano il corso le piacevano, anche se non aveva avuto granchè modo di conoscerle. Violet in particolare le piaceva molto, sperava solo di poterci scambiare più di un saluto questa volta. Non aveva visto nessuna delle sue compagne di casata in Sala Comune, quindi magari erano già arrivate.
Magari erano già arrivati tutti. Si fermò, guardando il suo riflesso in una finestra, da cui filtravano i raggi obliqui del sole al tramonto. Una bambinetta di dodici anni con indosso uno scamiciato grigio e un paio di ballerine nere. Si era acconciata i capelli in tutti i modi che conosceva, per finire con la consueta treccia su un lato del viso. Quanto di più banale e anonimo e infantile ci fosse al mondo. Si lanciò un'occhiata arrabbiata, poi sospirò. Lei era così. Punto.
Ricominciò a camminare, stavolta guardando fisso il pavimento su cui si muovevano le sue scarpe. Sperò vivamente che nell'aula non ci fosse nessuno. Poi che ci fossero tutti. E poi sfiorò l'idea di tornare indietro.

"Avanti, Leah Rose, non essere così fifona e vergognosa e affronta il mondo a testa alta, che diamine! Non hai mai avuto paura di niente e di nessuno e adesso? Questa riunione ti rende sempre qualcuno che non sei," pensò irritata.
Arrivata davanti all'aula mise la mano sulla maniglia e riuscì ad avere solo altri tre o quattro ripensamenti prima di decidere, finalmente, di entrare.
Stava trattenendo il respiro, perchè non sapeva cosa - o per meglio dire chi - avrebbe trovato, ma quando si accorse che nell'aula c'erano solo la suddetta Violet e una delle sue compagne di Casata, Leah ricominciò a respirare.
Sfoderò un gran sorriso e si rivolse a Violet.

«Ciao, Violet! Sono contenta di rivederti! Spero che tu stia bene!»
Era veramente contenta di vederla, e sperava di riuscire a beccarla in qualche momento libero in giro per la scuola per quattro chiacchiere e due dolcetti. Si avvicinò alle sedie e si accomodò accanto alla Tassorosso dai capelli rossi che era già arrivata.
«Ciao! Sei Mary, giusto? Sono una frana con i nomi! Io sono Leah, ci siamo incrociate qualche volta in Sala Comune! - Leah scoccò uno sguardo alla sua chitarra e poi continuò con un sorriso - Immagino che sia una chitarra, non è vero? Non sai quanto io invidi chi sa suonare uno strumento!»
 
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view post Posted on 11/5/2017, 11:08
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gifoliver4

Il buio calava rapidamente sui confini del castello di Hogwarts, rivestendo di nero i giardini all'esterno, sgusciando tra corridoi e finestre socchiuse, senza dimenticare di trapuntare di stelle quei cieli che dipingevano una visione d'insieme sicuramente spettacolare. Dalla Torre d'Astronomia, tra i punti più alti di tutta la Scuola, un giovane studente cercava di arrampicarsi su invisibili gradini per scalare il vuoto e raggiungere il manto luminoso in grado di attirare il suo sguardo da sognatore. Il volto sollevato, gli occhi a rapire il bagliore sempre più accennato di stelle e di luna, Oliver avrebbe volentieri allungato una mano verso il creato, se solo non si fosse sentito così piccolo alla sua presenza. Si limitò ad ammirarlo, istante dopo istante, in perfetto silenzio. Soltanto il soffio del vento scandiva quel momento e fu lo stesso a solleticare la figura del Caposcuola a tal punto da far rabbrividire il suo corpo; quello era senza dubbio il suo posto preferito di Hogwarts, forse l'unico a favorire tranquillità e calma al pari della quercia secolare in prossimità delle rive del Lago Nero. Se non fosse stato così tardi, avrebbe volentieri raggiunto anche quel punto poco distante dal limitare della Foresta Proibita e si sarebbe lasciato cullare dal tepore del giorno che sfumava di sera. Magari l'indomani, si ritrovò a pensare. Rialzatosi rapidamente, conscio di quanto il prossimo appuntamento fosse di grande importanza e piacere per lui, il ragazzo si premurò di recuperare la chitarra classica ancora nella sua custodia di pelle nera e, infine, la borsa a tracolla che aveva abbandonato contro una parete della zona circolare della Torre. Sistemò la prima dietro la schiena al pari di un grande zaino da viaggio, mentre la seconda scivolò sulla spalla destra con quasi nonchalance. Poco dopo Oliver percorse in fretta le scale che lo avrebbero condotto ai piani interni del castello, scendendo sempre più fino al terzo piano; evitando studenti, docenti e lo stesso fastidioso poltergeist che sembrava puntualmente pedinarlo di continuo, scelse di seguire tutt'altra strada da quella comune per tutti. Grazie alla Mappa del Passaggio che aveva da tempo memorizzato per davvero, il corridoio laterale del quarto piano divenne scorciatoia esemplare e pochi attimi dopo il Caposcuola giunse di fronte alla porta dell'Aula Insonorizzata, luogo di suo interesse per quella sera. La spinse leggermente con la mano destra, facendo il suo ingresso senza alcuna esuberanza. Già un accenno di sorriso spuntava sul proprio volto, sulla scia di un'emozione che soltanto un incontro musicale come quello del Club in questione avrebbe potuto offrire intensamente. «Buonasera a tutti, spero di non essere l'ultimo!» disse, osservandosi intorno. Riconobbe tutti i presenti e li salutò in generale, lo sguardo che si tratteneva un istante di più su una studentessa in particolare. «Allora, Vì, un altro musical in arrivo? Sarebbe straordinario!» aggiunse, temprando il suo cuore in un migliore equilibrio. Avrebbe preso posto accanto a Leah, se fosse stato possibile, attendendo magari Fred o Helen, che sperava di vedere anche quella sera. «Mary, ciao! Come procede lo studio della chitarra? Ti stai trovando bene?» domandò infine alla Tassorosso poco lontana. Aveva partecipato attivamente all'acquisto di una preziosa chitarra da parte della ragazza, era sinceramente contento di vederla con quello strumento a lezione. Sarebbe stato come sempre un bell'incontro, ne era certo.


 
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Laowyn Hawk
view post Posted on 17/5/2017, 16:47




Laowyn percorreva a passi lenti i lunghi corridoi del castello, ripassando mentalmente il percorso da compiere per raggiungere il punto di ritrovo dei The Wizard Voice. Mille emozioni affollarono il cuore della giovane al ricordo del momento in cui aveva deciso di iscriversi al club di musica della scuola, ma solo una aveva la meglio: il desiderio irrefrenabile di gettarsi in questa nuova avventura.

Si ritrovò a ripensare al motivo che l’aveva spinta a firmare la pergamena per la raccolta delle adesioni. Non era di certo per le sue abilità musicali, dato che non aveva mai toccato uno strumento in vita sua, se non si conta quella volta che si era improvvisata batterista con il set di pentole della madre, per la ‘delizia’ dei suoi familiari. Questo non vuol dire che ella non avesse alcuna considerazione delle arti musicali. Anzi, quando la compagnia degli artisti di strada arrivava in città, lei era immancabilmente in prima fila per lo spettacolo dell’uomo-orchestra. Questo simpatico ometto, la cui esile figura era resa ancora più precaria dalla mole di strumenti che portava addosso, riusciva sempre ad affascinare la piccola. Ogni volta pareva se ne aggiungessero altri, a tal punto che Laowyn aveva smesso di contarli e di tanto in tanto alzava il dito per indicarne uno, chiedendo alla nonna di dirle che strumento fosse. L’anziana vecchietta, che pazientemente accompagnava la nipote a questo evento, si affidava alla memoria, ripescando ciò che ricordava della sua cultura musicale.
“È un banjo, cara” si limitava a dire, mentre gli occhi estasiati dell’irlandese non si staccavano dal fenomeno davanti a lei. “E quello?” “Una grancassa.”
Continuavano così per un po’, fino a quando l’indice della bambina non andò a puntare quel particolare strumento che l’artista maneggiava con estrema scioltezza, muovendo le dita in rapidi movimenti, che corrispondevano ad altrettante rapide note, a comporre una melodia allegra che la folla seguiva battendo le mani. “Uhh! Cos’è quello?” domandò curiosa. La nonna, strizzando gli occhi per mettere a fuoco il piccolo arnese, rispose con un sorriso “È un’ocarina.”
Ocarina. Per qualche strana ragione quella parola risultava particolarmente armoniosa mentre continuava a ripetersela nella mente. Si addiceva perfettamente al suono grazioso che lo strumento era in grado di produrre. Laowyn non smise di pensare a quanto sarebbe stato bello poter imparare a suonare almeno quello strumento e magari un giorno diventare una ragazza-orchestra come l’artista che tanto ammirava. Probabilmente il suo sogno si sarebbe realizzato, se il carretto dello zucchero filato adiacente al palco non avesse rapito la sua attenzione, facendole completamente dimenticare dell’ocarina e del musicista, che ora si stava inchinando solennemente al termine dello spettacolo, ancora paonazzo per lo sforzo compiuto. Da quel giorno la ragazza non aveva mai avuto occasione di riportare alla mente quell’episodio, che era rimasto sepolto dentro di lei fino a quando il suo sguardo non incrociò il volantino del The Wizard Voice. Immediatamente l’aria festosa e l’odore di mandorle caramellate si ripresentarono come vivi nella sua immaginazione, ma soprattutto tornò a farsi vivo il suono melodioso dell’ocarina. Senza un minimo di esitazione aveva impresso il suo nome sulla pergamena, accompagnato da quello del suo amato strumento.
Bhe, suo per modo di dire visto che non ne possedeva ancora uno. Sperava che quella sua mancanza non avrebbe in qualche modo compromesso la sua accettazione nel gruppo. Si era ripromessa, comunque, che non appena ne avesse trovato il tempo, si sarebbe recata al negozio di strumenti musicali per acquistare la sua prima ocarina.

Immersa in uno stato a dir poco sognante, la ragazza si ritrovò nei pressi dell’aula dove si sarebbe tenuto il corso. Molte volte vi era passata davanti, mentre si recava a lezione di incantesimi, ma mai vi aveva prestato veramente attenzione. Ora l’imponente portone in legno scuro si ergeva di fronte a lei come a sfidarla, per testare la sua determinazione nel voler andare oltre. Purtroppo per lui, la giovane non era certo arrivata fin lì per poi fare dietro front; perciò, senza un briciolo d’esitazione, spinse la porta e l’oltrepassò.
Una volta dentro i suoi occhi iniziarono ad esplorare l’ambiente, scoprendo un piacevole arredo che si differenziava notevolmente dallo stile a cui era abituata. Le strette finestre della Sala Comune e dei corridoi del castello erano state rimpiazzate da alte e numerose vetrate, che regalavano una vista sconfinata verso i dintorni della scuola. L’ambiente era reso ancor più luminoso dal lucente parquet ambrato che tappezzava il pavimento. Una collezione di strumenti di ogni genere faceva la sua bella figura sulla parete, capeggiata da un magnifico esemplare di pianoforte a muro all’angolo della stanza. Dall’altra parte, invece, lo sguardo di Laowyn incontrò un’esile figura che sembrava incontrare perfettamente lo stile della stanza. Vestita come una bambolina, la giovane ragazza dai capelli castani la guarda con quei suoi occhi tranquilli. Solo allora la giallo-nera si ricordò di non essersi presentata, non accorgendosi nemmeno della presenza di un altro gruppo di ragazzi poco più in là. Arrossì quindi per l’imbarazzo, tentando di rimediare con un vivace
“Ciao a tutti! Il mio nome è Laowyn”, accompagnato da un saluto con la mano.
Dopo di che, più tranquilla, poté tornare ad analizzare la situazione. Fu piacevolmente sorpresa nello scoprire che altre due Tasse facevano parte di quel gruppo, anche se in quel momento si stavano intrattenendo con un Grifondoro il cui volto non sembrava del tutto nuovo alla giovane irlandese.
Si voltò nuovamente in direzione della ‘bambolina’ rivolgendole un luminoso sorriso e prese posto su una delle sedie nere presenti nell’aula, dondolando allegramente le gambe mentre attendeva l’inizio della lezione.
 
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view post Posted on 18/5/2017, 21:37
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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The Wizard Voice V incontro - Troppe nozioni -
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Per fortuna le persone on tardarono ad arrivare, la prima fu una simpatica ragazza di Corvonero che suonava la chitarra che però non riconobbe subito, solo quando lei la salutò scusandosi di non essersi più presentata allora riuscì a ripescare il suo volto e quindi sorrise ancora di più.

«Non preoccuparti….Mary giusto? Si, ti avevo associato ad una mia compagna di casata che al tuo stesso nome e quando faccio simili associazioni difficilmente mi sbaglio! Ad ogni modo tranquilla, non ci sono problemi anzi spero che la lezione di oggi sia di tuo gradimento…ovviamente alla fine qualsiasi spunto, critica e tutto quanto saranno bene accetti e invito ognuno di voi a dire cosa ne pensa!»


Per lei l’opinione che ogni studente aveva di quel gruppo era importante, in fondo lei non era una professoressa né una musicista professionista, inoltre loro stavano crescendo tutti insieme con i propri punti di forza e di debolezza.
Subito dopo arrivò Leah, la loro provetta cantante. Violet aveva ancora nelle orecchie la sua meravigliosa voce dal musical di Halloween e davvero avrebbe desiderato sentire qualcosa di più corposo, qualcosa di più soave uscire dalle sue labbra ma la giovane Corvonero si era ripromessa che prima o poi l’avrebbe messa bene sotto torchio e quando la ragazzina si metteva in testa qualcosa era davvero difficile schiodarla. La salutò con un bellissimo sorriso così come fece anche con Oliver e Laowyn. Non aveva detto molto, a parte un piccolo “ciao”, ma non lo fece per scortesia ma solo perché era troppo nervosa per dire altro. Orami era ora di cominciare e sebbene ci fossero molti componenti vecchi e alcuni nuovi, ancora non aveva visto una faccia che avrebbe voluto al suo fianco, quella del professore.
Poco male, avrebbe iniziato senza di lui.

"Allora V, sei pronta?"


”no Lù, nemmeno un pochino.”


A quella risposta il suo alter ego sghignazzo dal profondo della sua anima, poteva sentire il cuore del suo ospite battere a mille e l’ansia chiuderle completamente lo stomaco.
Cercando di combattere le proprie paure, Violet si alzò per mettersi davanti a tutti schiarendosi la gola per cercare di attirare l’attenzione dei presenti e quindi cominciare.

«Buongiorno a tutti, per chi non mi conosce sono Violet Wilson, studente responsabile dei The Wizard Voice e sono immensamente felice di vedervi qui. Oggi parleremo della musica barocca ma state bene attenti perché io non sono assolutamente una professoressa quindi se qualcuno ha delle cose in più da aggiungere, delle curiosità da approfondire o delle critiche costruttive da portare io sono tutto orecchie. Da quando il laboratorio ha…cambiato direzione, siamo diventati una classe di apprendimento, quindi un gruppo sempre in crescita che non si sviluppa grazie alle doti di un insegnante ma a ciò che ognuno di noi sa e che mette a disposizione di tutti. Quindi, per chi interverrà, per chi ascolterà o per chi porterà critiche, io lancio un caloroso ringraziamento perché ogni cosa è utile alla nostra crescita.»


Inizialmente flebile, la voce si fece più forte e sicura man mano che andò avanti con il discorso. Violet era convinta di non essere nata per fare la leader, si vedeva più come un lupo solitario, ma davanti a quei ragazzi sentiva di fare qualcosa di importante insieme a loro, di essere parte di qualcosa di meraviglioso che avrebbe potuto portare soltanto tanta gioia e quindi ci mise tutto il suo impegno e tutto il suo cuore.
Quando ebbe finito quella breve introduzione abbassò lo sguardo sui suoi appunti prima di deglutire rumorosamente. Ovviamente li sapeva a memoria ma parlare davanti alle persone le metteva ancora ansia e quindi sarebbe risultata molto più forbita ma meno calorosa, più nozioni e meno cuore ma in fondo la capacità di parlare in pubblico quando le cose si ponevano come una lezione, sarebbe migliorata con il tempo. In fondo era soltanto una studentessa del secondo anno.

«Con il termine Barocco si indica un periodo che va dal 1600 al 1750 circa, e non un stile musicale.
Sussistono infatti tendenze musicali diverse.
Firenze, roma, Venezia e Napoli furono le città più importanti per la musica durante il periodo Barocco.
Il melodramma è una rappresentazione teatrale nelle quali i personaggi invece di parlare cantano accompagnati da strumenti musicali.
Questa forma musicale nasce a Firenze da un gruppo di intellettuali , la cosiddetta Camerata fiorentina, che si riuniva presso la dimora del conte De Bardi; all’inizio il melodramma prese il nome di recitar cantando.
Fra i componenti della Camerata Fiorentina erano presenti anche molti musicisti famosi e di grande intelletto e non solo babbani, un mago che aveva dato tutta la sua vita alla musica era proprio Vincenzo Galilei, un liutatio di rinomata bravura e padre di Galileo Galilei, il famoso fisico, astronomo, filosofo e matematico italiano che molti di voi conosceranno.
A Venezia nel 1637 fu inaugurato il primo teatro d’opera, il San Cassiano, così si passa dal teatro privato al teatro pubblico a pagamento.»


Fino a quel momento aveva sempre tenuto lo sguardo fisso sul suo quadernetto, alzando gli occhi di tanto in tanto ma diventando subito tutta rossa appena il suo sguardo incrociava quello di qualcuno dei presenti. Voltò quindi pagina prima di riprendere.

«Uno dei più importanti musicisti di questo periodo fu Claudio Monteverdi, autore di numerosi madrigali ed opere (Orfeo, Arianna, il ritorno di Ulisse in patria e l’incoronazione di Poppea).
La scuola napoletana nasce e si sviluppa grazie ai conservatori della città, nei quali si formano molti grandi compositori e strumentisti.
Cominciarono a distinguersi due generi del melodramma, serio e buffo.
Compositori illustri furono: Giovanni Pergolesi, Niccolò Piccinni, Giovanni Paisiello, Domenico Cimarosa, Alessandro Scarlatti.
Le principali forme strumentali del Seicento sono:
- il concerto grosso: in cui il concertino si contrappone al resto dell’orchestra;
- il concerto solista: un singolo strumento “dialoga” con il resto dell’orchestra;
- la fuga: una forma strumentale contappuntistica – imitativa
prevalentemente per strumenti a tastiera;
- la suite: è una serie di danze strumentali
- l’oratorio: è una specie di melodramma religioso senza apporto
scenico.
Le parti narrative venivano affidate ad uno “storico”.»


Di nuovo si fermò giusto il tempo di girare la pagina e cercando di alzare lo sguardo per cercare di parlare a tutti ma avendo come risultato di diventare di nuovo tutta rossa e con un sorriso ebete sulla faccia. Quando sentì il rumore del foglio cambiare riabbassò lo sguardo sperando di non essere presa per pazza dall’intera classe.

«In particolare oggi noi parleremo di Georg Friedrich Händel, famoso compositore tedesco naturalizzato inglese, del periodo barocco, che trascorse la maggior parte della sua carriera a Londra, diventando molto conosciuto per le sue opere, oratori, inni, e concerti d'organo. Händel ricevette una formazione critica ad Halle, Amburgo ed Italia prima di stabilirsi a Londra nel 1712; diventò un cittadino naturalizzato britannico nel 1727.
Nel giro di quindici anni, Händel aveva avviato tre compagnie d'opera commerciali per provvedere alla richiesta di opere italiane alla nobiltà inglese. Il musicologo Winton Dean scrive che le sue opere dimostrano che "Händel non era solo un grande compositore, era un genio drammatico di prim'ordine." Poiché Alexander's Feast, composto nel 1736, aveva ottenuto una buona accoglienza, Händel fece una transizione verso le opere corali inglesi. Dopo il suo successo con il Messiah, composto nel 1742, non ha mai più eseguito un'opera italiana. Quasi cieco e avendo vissuto in Inghilterra per quasi cinquant'anni, morì nel 1759, da uomo rispettato e ricco. Il suo funerale è stato celebrato con gli onori di stato completi e fu sepolto nell'Abbazia di Westminster a Londra.»


Un’altra breve pausa ma, questa volta, Violet non ci provò nemmeno ad alzare lo sguardo, semplicemente attese di vedere il nuovo scritto prima di andare avanti.

«Nato lo stesso anno di Johann Sebastian Bach e Domenico Scarlatti, Händel è considerato uno dei più grandi compositori dell'era Barocca, con opere come Musica sull'acqua, Musica per i reali fuochi d'artificio e il Messiah che rimangono stabilmente popolari. Uno dei suoi quattro Inni di Incoronazione, Zadok the Priest del1727, composto per l'incoronazione di Giorgio II di Gran Bretagna, è stato eseguito ad ogni successiva incoronazione britannica, tradizionalmente durante l'unzione del sovrano. Händel compose più di quaranta opere in più di trent'anni.»


Fece un profondo respiro prima di guardare i presenti e sorridere cercando di mantenere sotto controllo ansia e paure perché, da quel momento in avanti, non ci sarebbero stati altri pezzi di carta a salvarle la faccia, avrebbe dovuto metterci cuore e sostanza insieme.

«Diciamo che questo è il grosso che si può dire quindi se ci sono domande, osservazioni o aggiunte fatevi sotto. Anche semplici riflessioni o commenti magari su futuri lavori che potremmo fare con uno stampo simile…sono tutta orecchie, ora è il vostro turno!»


Annuì sorridente in attesa di qualche mano alzata.


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-GdrOff-

CITAZIONE
Chiedo scusa se il post è moooooolto lungo ma ho deciso di licenziare velocemente la parte più noiosa XD ad ogni modo siete invitati tutti a rispondere, anche per chi non vuole fare interventi o dire qualcosa, semplici reazioni, anche con dei vicini di posto (ovviamente per questo mettetevi d’accordo via mp ^^) per chi invece ancora non è arrivato e deve inserirsi, può farlo decidendo la parte che più lo aggrada; può entrare all’inizio del discorso, a metà, alla fine….quando volete ^^ a voi la tastiera ^^

-GdrOn-
 
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view post Posted on 25/5/2017, 23:28
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E anche quell'oggi era un altra giornata lunga. I lunedì non era mai stati i suoi giorni preferiti, tante cose da fare, la settimana appena all'inizio e un lungo programma da dover stilare. Ma a quell'ora toccava dirigersi al Terzo Piano, verso il posto che la signorina Violet Wilson gli aveva indicato. E sarebbe giunto lì in orario, prendendosi tutto il tempo necessario per iniziare e accogliere gli studenti, se non fosse per quella maledetta punizione. Un gruppo di teppistelli si era divertito nel trasfigurare il gatto del signor Gazza in un calice di cristallo, invitando il bidello a bere un sorso di succo di zucca. Peccato che il bicchiere miagolasse. Non erano bravi a fare degli scherzi, e non erano nemmeno dei buoni trasfiguratori. Il magonò come impazzito corse nei corridoi alla ricerca del suo aiuto, e dopo un veloce controincantesimo e la sfuriata contro quei piccoli mascalzoni lo aspettava la parte peggiore di tutte: Sorbirsi le paranoie del bidello. Una volta che attaccava discorso, non riuscivi più a staccartene. Lui annuiva alle sue farneticazioni, a braccia incrociate, con tono di voce distratto da cui emergeva anche un poco di impazienza. Dopotutto, era in ritardo per l'incontro! Quando finalmente riuscì a liberarsi del morso fatale di Gazza e dal suo cattivo alito consegnò in pasto a lui i birboni, e per un attimo si domandò se la sua non fosse stata una decisione troppo crudele. Quel genere di tortura non l'avrebbe augurata nemmeno al suo peggior nemico.

Dopo una serie di peripezie e di corse per i corridoi, finalmente giunse di fronte alla porta d'ingresso dell'aula. Si fermò un attimo, ricomponendosi, sistemandosi il collo della camicia bianca e la borsa in pelle che reggeva alla mano destra. Tirò su i pantaloni neri, raddrizzando la cintura. Una rapida pettinata con la sinistra ai capelli bruni, ed ecco che aprì lentamente la porta per entrare nell'aula, facendo capolino in mezzo al gruppo di studenti lì riuniti per la lezione. Le iridi azzurre incontrarono quelle dei ragazzi, e infine andarono a cercare quelle della signorina Wilson. Un piccolo sorriso si disegnò sul suo volto, e disse così:


Buon pomeriggio a tutti. Per chi non mi conoscesse, io sono il professor Maximilian Barrow, insegno Trasfigurazione e sarò il vostro supervisore per questo corso. Chiedo scusa per il ritardo e l'interruzione... Prego, fate pure come se non ci fossi.

Dopo quella breve presentazione andò alla ricerca di una sedia libera, e si mise vicino alla giovane Violet, che nel frattempo aveva iniziato la spiegazione. Rimase in silenzio mentre ella parlava, e si sistemò sulla sua postazione in modo da avere una posizione frontale con gli studenti. Messosi comodo, aprì la borsa di pelle dove portava i suoi oggetti, tirò fuori un blocco note e una penna, e appoggiò infine la borsa a terra, richiudendola.
Lo sguardo si sollevò verso gli studenti, erano ancora pochi, sarebbero dovuti arrivare altri all'incontro. Per fortuna, dopotutto non era così in ritardo. Come titolo scrisse "The Wizard Voice" con una scrittura in corsivo elegante e concisa in inchiostro nero. Annotò i nomi dei presenti, alcuni dei quali erano volti noti, poichè li aveva già visti in altre occasioni a lezione o per i corridoi, altri gli erano sconosciuti. Poco male, avrebbe avuto occasione di conoscerli. Iniziò a scrivere le prime cose di cui parlò la giovane Wilson, in maniera schematica e sintetica, annotandosi via via le cose significative.
 
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view post Posted on 2/6/2017, 13:50
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La risposta datale da Violet non fece che alleggerire il cuore di Mary che aveva temuto, inizialmente, che i componenti del gruppo si fossero arrabbiati per il comportamento avuto, ormai, molto tempo addietro, ma fu davvero felice di dover considerare stupide tutte quelle sue preoccupazioni.
Era passato poco più di un minuto prima che la porta dell’aula si riaprisse, permettendo alla nuova arrivata di essere notata dalle due ragazze che aspettavano tranquille che tutta la combriccola si riunisse.
Mary scorse, oltre la soglia, una figura familiare, una sua compagna di casata, con cui non ricordava di aver avuto il piacere di conversare. Dovevano frequentare lo stesso anno perché era abbastanza sicura di averla incontrata durante qualche lezione e, sicuramente, anche tra le mura della sala comune.
Sorrise verso la ragazza il cui nome era riaffiorato alla sua mente, non seppe nemmeno lei bene per quale motivo, proprio nel momento in cui si era rivolta a Violet per salutarla.
La vide avvicinarsi e prendere posto nella poltrona accanto alla sua, e ampliando ancora di più il suo sorriso, si rivolse a lei allegra.
-Ciao, si sono proprio io, Mary!- rise spontaneamente -Si, probabilmente anche a lezione, sei al primo anno anche tu giusto?- poi, seguendo lo sguardo della ragazza, si ritrovò ad osservare la sua chitarra, ancora avvolta dalla custodia nera, e ad annuire appena -Diciamo che nel mio caso saper suonare forse è un po' esagerato…sono alle prime armi con la chitarra ma alla fine siamo qui anche per imparare, no? Tu invece canti?-
Per partecipare al coro non era necessario, in realtà, saper suonare o cantare, si poteva semplicemente aiutare nella preparazione degli eventi e delle esibizioni, ma era anche vero che molti dei partecipanti erano stati spinti ad iscriversi al corso da una passione che li contraddistingueva e li rendeva tutti diversi e allo stesso modo importanti.
In quel momento un’altra persona aveva fatto il suo ingresso. Oliver aveva fatto capolino nella stanza e dopo pochi istanti si era avvicinato alle due tassorosso.
Mary lo salutò con un cenno della mano per poi aggiungere allegra

-Ciao Oliver! Lo studio procede…la chitarra è fantastica, grazie ancora per avermi aiutata a sceglierla, ci sai fare- gli fece un occhiolino divertita e poi continuò -Devo ancora prenderci un po’ la mano ma qualcosina dovrei riuscire a suonarla.-
La stanza si stava riempiendo e pian piano i membri del The Wizard Voice stavano prendendo posto nelle poltroncine disposte ordinatamente su più file. L’ultima arrivata era una ragazzina dai capelli rossi che Mary aveva l’impressione di aver già visto precedentemente. Si voltò verso di lei e disse cordialmente sorridendole -Ciao Laowyn, io sono Mary!- La osservo per qualche istante e fu in quel momento che
Giunse nella stanza anche il supervisore del corso, il professore di Trasfigurazioni, che Mary aveva incontrato durante le lezioni tenutesi quell'anno. Lo vide accomodarsi accanto a Violet che, alzatasi e portatasi davanti ai presenti, diede inizio alla parte teorica dell’incontro, che Mary ascoltò con molto interesse. Non conosceva bene il periodo di cui la ragazza iniziò a parlare e proprio questo fece sì che l’attenzione della ragazzina si facesse ancora più grande.
Non aveva ritenuto necessario prendere appunti, in fondo quello era più un gruppo di discussione che una vera e propria classe, così si limitò a continuare ad ascoltare la corvonero. Sembrava essere abbastanza in imbarazzo, probabilmente a causa della timidezza. Mary non la conosceva particolarmente bene e si limitò a sorriderle incoraggiante, qual’ora avesse posato il suo sguardo su di lei.
La spiegazione fu chiara e precisa e la tassorosso si soffermò a rielaborare ciò che aveva appena sentito, fissando prima il pavimento, poi spostando lo sguardo sulle due figure che le stavano davanti, Violet e il professor Barrow.
Non sapeva bene cosa aggiungere, sempre che ce ne fosse effettivamente bisogno, così attese in silenzio che qualcuno intervenisse o ponesse delle domande alla giovane studentessa.

 
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view post Posted on 7/6/2017, 19:41
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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The Wizard Voice V incontro - Gita -
Vestito_1
Chissà se erano tutti riusciti a prendere appunti ma, in fondo, Violet sapeva bene che se qualcuno avesse avuto delle domande da fare lei si sarebbe ovviamente resa disponibile in corso d’opera.
Una volta terminato lasciò scivolare il proprio sguardo sui giovani occhi che la fissavano e anche sull’insegnante che era riuscito ad arrivare poco prima dell’inizio della sua presentazione di quel periodo. Lo salutò con un sorriso per non interrompere il filo dei propri pensieri.
Non erano arrivate domande né annotazioni quindi decise comunque di andare avanti. Fece un profondo respiro per prendere coraggio.

«Forse vi stareste chiedendo come mai una simile presentazione ma, tranquilli, non l’ho fatto per darvi dei compiti…»


Esordì con un sorriso che la sua Lucy ci mise ben poco a spegnere.

"No, infatti l’hai fatto solo per pavoneggiarti e dimostrare a tutti quanto sei brava…complimenti reginetta egocentrica."


Era stata una frase fin troppo crudele per i suoi gusti, soprattutto perché Lucy sapeva molto bene quanto la giovane avesse poca fiducia nelle proprie potenzialità e nei propri strumenti, forse poteva anche evitarselo ma in fondo il suo alter ego si stava parecchio annoiando e tutta la gente che si era assiepata in quella stanza a lei non piaceva.
Violet si morse il labbro cercando di trattenere una smorfia e cercò di riportare la propria concentrazione su ciò che stava dicendo.

«Questa lezione e questa introduzione era necessaria perché faremo una bellissima gita fuori porta e andremo a trovare, niente di meno che il fantasma di Georg Friedrich Händel
che si trova proprio nell’Abbazia di Westminster a Londra. Credo che potrebbe essere una gita molto istruttiva, oltre che divertente e, magari, potremmo anche suonare insieme al maestro per farci dare qualche dritta. Ad accompagnarci sarà il nostro insegnante di Trasfigurazione e credo che molti di voi lo conosceranno.»


Annuì indicandolo con la mano sinistra e chinando appena il capo prima di ritornare nella sua posizione eretta.

«Chiederei al professore di dire due parole a tutti noi e, magari, cosa pensate dell’idea di questa gita e se volete partecipare…a voi la parola insomma!»


Annunciò poi con aria entusiasta prima di sedersi nuovamente per lasciare spazio a tutti gli altri e ai loro pensieri.


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view post Posted on 11/6/2017, 11:29
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gifoliver4

«Sempre un piacere, Mary!»
Sorrise con fare gentile in direzione della ragazza poco distante, finalmente prendendo posto a sua volta. Non aveva ancora visto né Helen né Fred alla lezione, eppure era convinto della loro partecipazione. Forse erano in ritardo oppure avevano avuto un contrattempo, non restava che attendere con fiducia. Posizionò per bene la chitarra classica davanti a sé, facendo aderire la custodia in pelle nera alla parte laterale della sedia, mentre lo sguardo ammirava per l'ennesima volta quel ritrovo tanto caratteristico del Club di Musica. Ricordava il nome che qualcuno, in passato, aveva utilizzato per una descrizione più precisa: Aula Insonorizzata. Un'etichetta piuttosto semplice nel suo insieme, ma chiaramente esplicativa com'era prevedibile che fosse. Numerosi erano e sarebbero stati i ricordi di quel luogo e per Oliver, amante della musica fin da bambino, non esisteva un'organizzazione più bella per soddisfare pienamente la sua passione quasi innata. Estrasse un blocchetto di pagine ancora immacolate, senza dimenticare la piuma di fagiano che aveva sempre con sé, già prontamente ricaricata d'inchiostro in precedenza. Apprezzava le lezioni di quel corso extra-scolastico, poiché sebbene Oliver potesse dirsi versato nel campo musicale, non poteva altresì dire di essere ferrato nella storia della musica. Di nomi, opere e titoli restava tuttora a digiuno, solo il The Wizard Voice avrebbe effettivamente potuto colmare quella grande lacuna. Fu allora con interesse che ascoltò la spiegazione di Violet, apprezzandone notevolmente lo stile e l'impegno che si percepiva dal tono di voce della Corvonero; che Oliver vi fosse legato da amicizia non indifferente, quello era ovvio; che nutrisse una stima intensa per il neo Prefetto, sempre risultava essere qualcosa di quasi scontato, oltre che evidente. Eppure, Violet era una continua rivelazione e rappresentava al meglio il ruolo di organizzatrice del Club di Musica in questione. Alcune nozioni snocciolate con diligenza dalla studentessa furono mandate repentinamente a memoria dal Caposcuola Grifondoro, mentre con calligrafia elegante e ondulata tracciava alcune informazioni di artisti, opere e luoghi sul blocco di pergamena che aveva con sé, poggiato sulle ginocchia per scrivere senza troppi problemi. Ancora una volta, l'Italia dimostrava di essere un paese eccellente nell'Arte in generale ed Oliver non poté che esserne contento, poiché quella lezione confermava quanto detto già in passato dal signor Vinaccia, il proprietario di Evviva Lo Zufolo, lo store musicale dove Oliver lavorava come commesso; lo stesso proprietario di origini italiane, che sempre avrebbe spezzato una lancia a favore della sua splendida terra. Tutto era stato abbastanza chiaro per Oliver, non avrebbe saputo ricordare ogni nozione, ma ci avrebbe provato a fronte anche di una conoscenza strettamente personale. Attese il momento esatto solo per porre una domanda, più una curiosità che altro. «Perdonami, Vì, cosa si intende con concertino? Un piccolo concerto?» Non era certo di aver sentito bene e il rischio di essere deriso divenne quasi realtà improvvisa; avrebbe atteso, se presente, un'eventuale risposta, per poi meravigliarsi all'accenno del nome del professor Barrow. Il nuovo rappresentante del Club, a quanto pareva, era proprio il docente di Trasfigurazione; il suo corso extra-scolastico aveva avuto tanto successo, per Oliver trovare quella figura gentile anche nel The Wizard Voice fu un grande piacere. E non appena lo stesso fece il suo ingresso, salutò con rispetto e un sorriso cordiale. «Salve, professor Barrow.» Ma le sorprese non erano ancora finite, poiché la voce di Violet riscosse l'attenzione del Caposcuola fin nel suo cuore. «Una gita? Ma è straordinario! Una domanda ancora, chiedo scusa. L'abbazia di Westminster non è accessibile anche dai Babbani? Nessuno ha mai notato il Fantasma del musicista?» La curiosità si era accesa, quell'incontro si stava dimostrando ancor più interessante del previsto. Oliver attese che il docente prendesse parola, impaziente di scoprire qualcosa in più sull'intero programma.


 
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Elsea Miller
view post Posted on 27/6/2017, 10:07





Spencer Hastings
Tassorosso | Studentessa | 11 | Outfit | tumblr_inline_nlmi77vP2i1scq4k2 parlato - narrato - pensato
Dannazione.
I pensieri di Spencer non erano tanto buoni mentre correva per poter arrivare puntuale ed in perfetto orario alla sua prima lezione del club The Wizar∂ Voi¢e.
Non era facile stare da sola in quel enorme castello, pieno di quadri e scale che si muovevano a piacimento o di piccoli elfi che si aggiravano nelle cucine e che appena ti vedevano volevano servirti e riverirti.
Sospirando cerco di sistemarsi il fiocco nero che legava i capelli in una treccia, treccia fatta persino di fretta, cercando di arrivare puntuale all’incontro.
Il suo ritardo era stata tutta colpa di suo padre; da quando era partita per la scuola, raccomandandole di scriverli sempre, era stata impegnata con le lezioni e la conoscenza di qualcuno, anche se ancora nessuno aveva fatto breccia nel suo cuore.
Si fermo di colpo davanti alla porta dell’aula insonorizzata dove si tenevano tutti gli incontri, ottimo visto che quello era un club di musica e canto e dove si faceva sempre troppo rumore, prese un profondo respiro per poi aprire ed entrare trovando all’interno già alcuni studenti ed il professore di Trasfigurazione.
Salve e scusate il ritardo.
Fece un cenno di scuse un po’ a tutti per poi sedersi su una sedia lasciando cadere sul banco la borsa a tracolla che portava, ascoltando il discorso di Violet la ragazza che sembrava aver creato il club.
Una gita non era nulla di male, sarebbe stato divertente ma anche un po’ inquietante trovare magari il fantasma di qualcuno morto, sentendo poi la domanda di Oliver a cui anche lei interessava la risposta.


PS: 102 | PC: 50 | PM: 54| PE: 1
Giuls || © harrypotter.it

 
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Leah‚
view post Posted on 27/6/2017, 17:23




Leah aveva seguito l'intera spiegazione di Violet con gli occhi fissi su di lei, cercando di ignorare la sensazione di calore (e vago disagio) che emanava dal posto accanto a lei, dove un interessatissimo Oliver stava ascoltando la lezione.
Si era a malapena accorta dell'arrivo del professore di Trasfigurazione, tanto si era concentrata a non spostare occhi e mente dalla ragazzina che parlava della musica barocca. In effetti, forse, dal di fuori avrebbero potuto pensare che qualcuno le aveva scagliato un Pietrificus Totalus sottovoce, tanto era difficile vederla così ferma e zitta.
Si era perfino costretta a tenere le braccia incrociate per non giocherellare con la stellina della sua collana, in modo che nessuno potesse sospettare la sottile - e piacevole - agitazione che stava provando.
Era una cosa strana, curiosa e nuova per lei, quella sensazione di inquietudine dovuta alla presenza di una persona.

"Ammirazione e soggezione," si disse quando cercò di spiegarsi perchè si sentisse così inquieta. "Tutto perchè so che Oliver è così bravo a cantare... e così coraggioso e perfetto nelle sue esibizioni, e io sono un'undicenne imbranata che non ha il coraggio nemmeno di alzare la voce in pubblico."
Doveva essere quel mix di voglia di essere ammirata e timore di non esserlo, che la mandava così in confusione. Eppure la sua razionalità non riusciva a spiegare perchè facesse fatica a rilassarsi anche in quel momento, quando si trattava solo di stare fermi ad ascoltare e non doveva dimostrare proprio niente.
La sua vicinanza la innervosiva, eppure quando l'aveva visto entrare aveva sperato di vederlo sedersi accanto a lei.

"Sei un controsenso vivente, Leah Rose," si rimproverò.
La sua mente era di nuovo andata in direzioni in cui non avrebbe dovuto, quindi Leah si costrinse a tornare con gli occhi e la testa a Violet e alla musica barocca.
L'argomento era per lei nuovo, e sebbene Leah fosse sempre piuttosto insofferente quando si trattava di stare seduta su una sedia ad imparare, non le dispiaceva conoscere qualcosa di nuovo. E poi quel tale Handel l'aveva forse già sentito nominare... Le sembrava di avere in mente qualcosa, nel profondo del suo cervello, ma non riusciva a concretizzare nemmeno un pensiero compiuto.
Fu solo quando Violet accennò alla possibilità di andare in gita a Westminster, che Leah si mise più dritta sulla sedia: niente lezioni, banchi o sedie... si andava a fare un giro!
In quel momento la colpì un pensiero: era già stata a Westminster, ce l'avevano portata i suoi da bambina... non ricordava niente di speciale (al di fuori dei dolcetti canditi che le avevano messo in mano quando erano usciti perchè era stata brava), ma soprattutto non ricordava nessun fantasma.
Oliver diede inconsapevolmente voce al suo pensiero un attimo dopo, chiedendo come mai nessun Babbano avesse mai visto il fantasma di Handel.
Sorpresa da quell'involontaria telepatia, Leah si concesse di rivolgergli un breve sguardo...Fu solo un istante, perchè la sua attenzione fu catturata dall'arrivo di una nuova componente del club, mai vista prima, con un fiocco tra i capelli.

"In effetti manca gente, oggi. Chissà Helen e Fred che fine hanno fatto," pensò Leah tra sè, lanciando un sorriso comprensivo alla nuova arrivata: sapeva cosa voleva dire arrivare in ritardo.
 
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view post Posted on 28/6/2017, 20:54
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The Wizard Voice V incontro - Iscrizioni -
Vestito_1
Violet attendeva domande e quando sentì la voce di Oliver si sentì quasi sollevata.

«Esatto, un piccolo concerto…in fondo siamo musicisti giusto?»


Chiese con un sorriso prima di riflettere bene sulla seconda domanda, molto interessante.

«Alcuni babbani hanno sentito dei rumori strani, sospetti, ma la maggior parte ha pensato fosse suggestione e no, il fantasma da loro non si è mai fatto vedere anche se in realtà non so bene perché…segnati questa domanda: gliela faremo quando lo incontreremo!»


Annuì con un sorriso prima di rimettersi a sondare la stanza in cerca di mani alzate. Solo due ritardatarie che Violet salutò con un cenno del capo ma nient’altro. Attese quindi il discorso del professore e, una volta concluso, si mise su una sedia con un foglio in mano, pronta a segnare i partecipanti.

«Chi vuole partecipare alla gita venga pure ad iscriversi!»


Annuì con un sorriso prima di vedere la fila formarsi in maniera ordinata.

ISCRITTI
♪ Maximilian Barrow
♪ Violet Wilson
♪ Mary Owen
♪ Leah Elliott
♪ Oliver Brior
♪ Laowyn Hawk
♪ Spencer Hastings



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-GdrOff-

CITAZIONE
Chi manca può fare la sua entrata per l’iscrizione che chiuderà il 6/07/2017 alle 23.59. Dopo quella data chi non si è segnato qui in role non potrà partecipare ^^ se avete dubbi o domande non esitate a contattarmi ^^ e attendo ancora il discorso del professore XD

-GdrOn-
 
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view post Posted on 4/7/2017, 21:43
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perdonate il post scarnissimo


I want to be a unicorn!

Elizabeth Silverman

Elizabeth era riuscita ad arrivare in ritardo, anche in un'iniziativa che le interessava. The Wizard Voice era una proposta davvero interessante, la giovane Silverman non avrebbe potuto resistere ad un'occasione così bella come quella di poter cantare assieme a tante altre persone e ovviamente disturbarle con la sua presenza meravigliosa. Era arrivata giusto in tempo per sentire Violet, la leader dell'iniziativa, parlare di una gita. Ovviamente lei avrebbe partecipato, I poveri partecipato sarebbero stati caricati di dolci ottenendo dunque il diabete.
«Io ci sono!» dice lei squittendo allegra «Porterò i miei dolcetti: i miei muffin alla violetta piacciono a tutti!»
Era davvero molto sicura sulla propria arte culinaria, dunque era sicura cbe nessuno si sarebbe lamentato se lei avrebbe deciso di fare da mangiare. Non ebbe domande da chiedere, si affrettò solo ad andare ad iscriversi alla meravigliosa gita.




«Parlato»
"Pensato"

11 years | gryfondor | student | sheet
I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf
 
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view post Posted on 6/7/2017, 22:59
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• The Wizar∂ Voi¢e - V Incontro •

6OOoim4
*Non è possibile.*
Ancora una Volta Fred Zoungla era in ritardo. Quel giorno ci sarebbe stato il quinto incontro del "The Wizard Voice" e il Prefetto Grifondoro si stava chiedendo come fosse possibile che anche quella volta fosse in ritardo. Era qualcosa di inconcepibile,
il destino sembrava giocargli sempre lo stesso scherzo. Non era importante quante minuti o ore prima si cominciasse a preparare, il Rosso-oro arrivava sempre tardi, per un motivo o per un altro. Quel giorno per esempio aveva pensato bene di prepararsi con un'ora d'anticipo solo che poi non sapeva effettivamente come trascorrere il tempo restante quindi aveva deciso di stendersi un po' a letto con Lu, la sua puffola pigmea,
e riposarsi dalle lunghe giornate scolastiche che insieme alle ronde notturne non favorivano molto il suo sonno. L'unico problema è che non aveva considerato che la stanchezza potesse essere così grande da consegnarlo dritto dritto tra le braccia di Morfeo prima del tempo. Per sua fortuna però Lu aveva cominciato a leccargli la faccia facendolo svegliare. Ovviamente però la sua puffola pigmea non poteva svegliarlo subito, aveva deciso di aspettare un oretta in modo che il suo padrone arrivasse comunque in ritardo all'incontro. *Meglio tardi che mai, giusto?* si era detto mentre correva per raggiungere il più in fretta possibile l'aula del terzo piano dove si sarebbe tenuto quel quinto incontro. Il Grifo arrivò poco dopo la presentazione di Violet alla classe e cercando di non interromperla si andò ad accomodare su una sedia prestando ascolto alle parole della Corvonero. Purtroppo però non si era ancora ripreso dal piccolo sonnellino e ciò gli impedì di intervenire nel discorso, limitandosi solo a prestare orecchio alle parole di tutti. Parlò solo quando uscì il tema "gita", che per niente al mondo si sarebbe perso.
«Speriamo che questo Georg sia simpatico» disse andando da Violet per iscriversi.
Non vedeva l'ora. Non aveva fatto molte gite nella sua vita ma le poche che aveva fatto gli erano piaciute molto e poi era un'esperienza unica e per giunta sarebbe stato circondato da amici e ciò l'avrebbe resa ancor più bella.





Giusto in tempo :fru: , perdonate il ritardo
 
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15 replies since 5/5/2017, 20:59   307 views
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