A tipical Irishman

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view post Posted on 30/3/2017, 20:12
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss

◆ Fox ◆ 26 anni ◆ Purosangue
◆work ◆ Irlandese ◆ Scheda
◆ Eterosessuale ◆ Single
PV: Wade Holter

Mio padre era un uomo formidabile, il mio eroe, e ora è morto. Da piccolo pensavo che gli eroi non potessero morire, ora so che gli eroi non esistono, ma esiste il coraggio e l'onore. Continuerò la missione di mio padre con onore e coraggio.

Era passato un mese da quando era tornato alla civiltà dopo aver passato diversi anni sull'Isola di Skellig in completa solitudine, nascondendosi di tanto in tanto alla vista dei Babbani turisti, per poter riflettere su ciò che voleva intraprendere nella vita.
Per fortuna che aveva trovato subito Lena, sua sorella, la quarta dei cinque fratelli Weiss, la cui bontà si era estesa al volerlo con lei nel suo appartamento a Londra. D'altronde, Aiden non aveva una casa tutta sua, era sempre stato o con l'intera famiglia o con la zia, e di certo non voleva tornare a casa da sua madre. No, decisamente non era il caso.
Sua madre era un Auror e così lo era stato anche suo padre, prima che venisse ucciso ben sette anni prima in una missione. La perdita del suo eroe lo aveva gettato nello sconforto più totale e tutte le certezze sul suo futuro erano evaporate; per questo si era ritirato in solitudine, per riflettere, perché sua madre aveva insistito e conosceva Aiden come le sue tasche: se fosse diventato Auror troppo presto, sarebbe andato a cercare i responsabili per fargliela pagare - usando il distintivo come pretesto - o facendosi uccidere.
Ora però Aiden era pronto, aveva riordinato le idee e poteva coronare il suo sogno senza che le emozioni che lo legavano a suo padre prendessero il sopravvento, con uno scopo e una giusta morale. Avrebbe combattuto il Male per dovere, perché era giusto, non per il proprio tornaconto.

Arrivò al Paiolo Magico in tarda serata, Lena era uscita con alcune sue colleghe del Ministero e lui non aveva di certo voglia di starsene in casa ad annoiarsi. Piuttosto aveva davvero bisogno di tirare fuori l'animo del tipico irlandese, quello sempre ubriaco e allegro che contagia anche gli altri.
Non appena varcò la soglia, sentì gli sguardi dei commensali addosso, ma lui si tolse la giacca di pelle, restando con la sua maglietta preferita, quella della Guinness, una marca di birra famosa irlandese. Si sedette nel primo tavolo libero che trovò e alzò il braccio per chiamare l'attenzione di Tom, il locandiere. «Una pinta di birra, grazie!» urlò. «La più forte che hai!»
Era il momento che il vecchio Aiden ritornasse, doveva divertirsi, recuperare anni della propria vita in cui non aveva vissuto davvero.
Afferrò la copia della Gazzetta del Profeta che trovò nel tavolo accanto e lanciò uno sguardo alla didascalia nell'angolo in basso a destra della prima pagina. Il viso si rabbuiò quando lesse: "La commemorazione degli caduti durante la missione a Mancherster si terrà tra una settimana.... Charles Weiss, Ducan O'Neill,...". E i nomi scorrevano senza fine, di Auror, di civili sia Maghi che Babbani. Fu una vera carneficina, ma era quel Charles Weiss ad averlo reso cupo.
Oh papà, mi manchi di continuo... Che devo fare adesso? Si passò una mano sulla barba che aveva provveduto ad accorciare e sistemare, per poi indugiare sulla birra appena arrivata.
Sorrise. «Grazie mille!» Poi prese la pinta e iniziò a bere a lunghe sorsate.

◆ #38 Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


Edited by Sirius White - 30/3/2017, 21:21
 
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L’aria parve crepitare prima di dischiudersi e accogliere la figura del mago appena materializzato. Lo spostamento che lo aveva condotto in sicurezza a Diagon Alley, alla soglia della più famosa locanda di Londra, aveva avuto un fine ben preciso, quello di distogliere il docente dai pensieri e dai tormenti che ormai da mesi lo logoravano nello spirito. Sirius era provato non tanto nel fisico quanto nella psiche. Gli avvenimenti degli ultimi tempi non avevano fatto altro che provare quanto impreparato fosse in realtà di fronte a tutto quello che lo aspettava. Come poteva lui, un membro dell’ordine della fenice accettare il nuovo posto che aveva deciso di occupare nel mondo? Come poteva convivere con i cambiamenti, con le morti pur sapendo di esserne in parte stato responsabile? Lavorare era diventato difficile, magiare era diventato impossibile. Il peso delle morti anche se non ancora avvenute lo seguivano pendendo sulla sua testa come una enorme spada di Damocle. Egli era un debole,ne era consapevole, forse troppo attaccato alla vita e ai suoi principi morali per abbandonarsi all’idea di quei sacrifici che Do riteneva indispensabili oltre che sacrosanti. Per questo era fuggito e non per altro motivo. Schiacciato da questi e altri sintomi di colpevolezza aveva lasciato la scuola nel tentativo di raggiungere il paiolo magico e berci su. Per Dimenticare. Quanto fosse ironica poi la scelta di bere quando invece Do aveva giurato di non farlo più era una questione a parte. Fino a quel momento Sirius era infatti stato praticamente astemio ma le circostanze avevano cambiato le sue abitudini rendendo necessarie delle scappetelle abituali alla locanda nelle sue ore buche. Si beve per dimenticare avrebbe detto qualcuno ma Sirius non ne era poi tanto convinto. Tirare giù qualche pinta di birra ogni tanto aiutava ma non lo liberava dagli affanni che violenti tornavano con rinnovata forza a colpirlo nell’indomani. Passatempo dannoso oltre che stupidamente inutile eppure tanto necessario agli occhi di un profano che della vita ancora poco aveva assaggiato. Nel sollievo di qualche ora almeno sarebbe riuscito a trovare pace.
* Si fotta il domani…adesso ho bisogno di dimenticare anche come mi chiamo…*
Aveva varcato la porta facendo tintinnare il campanello all’entrata e raggiungendo il bancone si era adagiato al primo posto libero. Soliti volti, alcuni fin troppo familiari. Stava davvero diventando l’ubriacone di turno??
Che triste fine per un professore…a pensare che fino a ieri era stato uno studente e un mago modello.
<< Una pinta di birra, Tom, già sai...>>
disse rivolgendo la parola al barista. Ormai conosceva le sue abitudini, inutile ricordargli quanta e quale birra avrebbe dovuto servigli.
<< Giornata dura anche per te amico? Bere birra è un ottimo modo per dimenticare! >>
Inappropriato probabilmente ma ormai s’era abituato ad attaccare bottone con il primo sconosciuto che gli capitava a tiro. Dopotutto nei bar non si andava per bere e sfogarsi? Una volta ubriachi nessuno dei due si sarebbe ricordato dell’altro. A condividere i pensieri in quello stato la catarsi era oltremodo efficace. Perché cambiare?
 
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view post Posted on 30/3/2017, 21:31
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Mio padre era un uomo formidabile, il mio eroe, e ora è morto. Da piccolo pensavo che gli eroi non potessero morire, ora so che gli eroi non esistono, ma esiste il coraggio e l'onore. Continuerò la missione di mio padre con onore e coraggio.

La schiuma della birra scura che gli era stata servita gli impregnò i baffi rossicci, mentre le labbra schioccarono deliziate da quella bevanda fresca e dal sapore leggermente forte. Trattenne il rutto di apprezzamento, non voleva iniziare subito con la prima birra, così si pulì dalla schiuma e portò gli occhi blu intenso sulla figura di un uomo appena entrato, che si rivolse a lui, forse perché aveva visto che era nuovo e con la faccia di tipo chiacchierone o forse perché voleva semplicemente bere in compagnia e dimenticare.
«A meno che non ci sia un baldo irlandese pronto a riscaldare l'atmosfera con canti e balli da sbronzi!» esclamò, alzando la pinta come saluto. «Accomodati pure, si deve sempre bere in compagnia.»
Liberò la parte di tavolo occupata dalla Gazzetta del Profeta e la gettò in uno sgabello accanto.
Lo sguardo tornò sull'uomo e al primo colpo d'occhio sembrò all'incirca della sua stessa età. Almeno non avrebbe bevuto con persone più anziane di lui, questo fu un sollievo, considerato che al Paiolo Magico non c'erano molti giovani Maghi a quell'ora.
«Forse rimarrai un po' deluso da me, ma sono anni che non bevo come si deve e sono sicuramente un po' fiacco. Ma farò del mio meglio per reggere e rendere onore alla cara e vecchia Irlanda!» Batté il palmo sul tavolo con un motivetto musicale e prese un altro sorso di birra, ma si fermò quando si rese conto di non essersi ancora presentato. A quel punto staccò il bordo della pinta dalle labbra e allungò la mano al nuovo "compagno di bevute". «Che villano da parte mia non presentarmi. Aiden Weiss, tanto piacere!»

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view post Posted on 30/3/2017, 22:03
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Seduto accanto all’uomo dai tipici tratti irlandesi Sirius White non potè fare a meno di gettare lo sguardo alla gazzetta e ai titoli a caratteri cubitali in prima pagina. D’improvviso avvertiva come una morsa al torace. Su quel giornale, in prima pagina, avrebbe potuto finirci lui tra qualche giorno o due e con lui i nomi delle morte che i suoi gesti scellerati e le sue scelte avevano provocato. Tormentato anche lì, in una locanda, la prima considerazione era stata quella di non meritarsi mai pace. Il destino avverso ce l’aveva forse con lui? Gli mandava qualche messaggio che non riusciva ancora a interpretare?
Restava allora interdetto mentre l’uomo dai capelli rossi gli parlava spostando immediatamente la gazzetta neanche fosse stato ospite sgradito e inappropriato. Non poteva immaginarlo ma un gesto simile distoglieva Sirius e il suo spirito dallo sconcerto di quelle pagine di giornale che da tempo ormai raccontava solo di episodi di cronaca nera. Salvo, almeno per il momento.
<< Non posso che essere d’accordo >>
disse in rimando rispondendo al saluto con un eloquente gesto del capo.
<< D’altronde come è che si dice? Chi non beve in compagnia….>>
ma non completava il proverbio sapendo di essere stato ben inteso. Dopotutto chi mai era all’oscuro di un tale proverbio tanto famoso tra maghi e non? Certi luoghi comuni sapevano valicare anche i confini magici accomunando diversi uomini che alla fin fine non era poi così tanto dissimili.
<< Non ti preoccupare. Nemmeno io sono tutto questo talento. Ho iniziato a bere da poco. Diciamo pure che ho il fegato in rodaggio. Irlandese dunque…>>
L’Irlanda era sempre stata un sogno per lui ma per un motivo o un altro non era mai riuscito a concedersi il lusso di visitarla. Era strano in modo in cui il fato trovava strade alternative per venire incontri ai desideri degli umani.
<< E io sono Sirius White >>
La mano protesa in avanti avrebbe serrato quella della controparte in una stretta salda e sufficientemente forte se solo Aiden avesse desiderato fare altrettanto.
<< docente di giorno, ubriacone di notte pronto a bere come se non ci fosse un domani. Certe volte credo che la monotonia potrebbe uccidere ma non farci caso. Spero che la tua scusa sia più interessante della mia! >>
 
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view post Posted on 31/3/2017, 12:25
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Mio padre era un uomo formidabile, il mio eroe, e ora è morto. Da piccolo pensavo che gli eroi non potessero morire, ora so che gli eroi non esistono, ma esiste il coraggio e l'onore. Continuerò la missione di mio padre con onore e coraggio.

Il rosso annuì quando venne citato il proverbio. «O è un ladro o una spia.» completò vivacemente. La birra che aveva chiesto a Tom era veramente forte, più di quanto ricordasse, ma forse era solo perché non era più abituato e doveva assolutamente recuperare. Era già allegro a metà pinta che si era scolato in grosse sorsate e per di più scura, quindi avrebbe fatto effetto prima rispetto ad una bionda.
«Piacere di conoscerla, signor White! Ma dato che stiamo bevendo insieme, direi di passare al tu, anche perché non siamo mica in ufficio per rispettare il ritmo dell'uso del Voi.» esclamò, agitando un dito con un sorriso furbo e allegro. Eh sì, la birra stava già facendo il suo effetto, ma forse era anche perché aveva estremo bisogno di essere allegro, di tanto in tanto.
Alla domanda dell'uomo di nome Sirius, Aiden scoppiò a ridere. Una scusa per bere? La sua non era particolarmente interessante, anzi per nulla! Il desiderio di passare una serata in compagnia dell'alcool e delle tipiche chiacchiere da pub era stato l'unico movente, a parte non stare a casa per compiacere sua sorella.
«In tutta franchezza, no. Non ho una scusa interessante per essere qui a sbronzarmi. Semplicemente non volevo starmene a casa a fare il bravo bambino come vorrebbe mia sorella, pensa che voglia combinare guai come ai tempi di Hogwarts. In più mi mancavano le serate al pub, sono stato via dalla civiltà da molto tempo e per un po' avevo dimenticato cosa significa vivere in mezzo alla gente.» spiegò, scrollando le spalle mentre riprendeva in mano la pinta e prendeva altre grosse sorsate. Aveva veramente una gran sete, il pesce fritto che aveva preso sua sorella per cena fu veramente salato e ora voleva solo bere fino a vomitare.
«Quindi insegni? Immagino ad Hogwarts. Quale materia?» chiese curioso, asciugandosi i baffi della barba rossiccia.

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view post Posted on 1/4/2017, 12:14
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Apprese fin troppo rapidamente e in assenza di difficoltà - l’alcool facilitava oltremodo l’opera - dettagli di vita che, se anche approssimativi, costruivano un quadro abbastanza chiaro. La natura dell’uomo irlandese s’era palesata in così brevi battute da trovare nell’animo suo e in quel interloquire il più gentile dei benvenuti. Non esisteva forse anima più tormentata di quella di Sirius, felice, se fosse stato questo il caso, di accogliere confidenze che lo avrebbero sottratto ai suoi tormenti. E questo gli rammentava le parole che gli sussurrava spesso sua madre.
* Ogni persona che incontrerai, Sirius, sta combattendo una battaglia di cui non sai niente…sii gentile…sempre e non dimenticarlo *
Era un sollievo, una sorta di cura per la sua anima nera, potersi rifugiare in un ricordo tanto puro, luminoso e buono quanto la persona che aveva contribuito a generarlo. Che cosa avrebbe pensato di lui se adesso avesse saputo la persona che era diventata? L’avrebbe probabilmente rinnegato rimpiangendo il giorno in cui era nato.
<< In effetti e forse dovrei correggermi, neanche serve una scusa. Dopotutto perché devono essere solo tormenti e conflitti interiori la buona scusa per una bevuta? >>
Sciocco da parte sua parlare in quel modo perché tradiva contraddicendo quanto aveva affermato e cioè che fosse in quel pub per sottrarsi alla semplice noia di una vita da insegnante. Ma era troppo tardi. Non servivano comunque delle confidenze per ricevere altre confidenze e rendere il colloquio più interessante?
Aiden era stato tenuto a lungo lontano dalla civiltà. Sirius non sapeva se fosse stato per libera scelta o per imposizione di altri ma la cosa gli diede di che pensare. Qualcuno che trovava la necessità di appartarsi o che veniva costretto a farlo doveva aver chissà quale segreto da nascondere o tormento dal quale sottrarsi. Nella casualità probabilmente quei due uomini avevano un problema simile solo che Sirius non aveva ceduto alla possibilità di una fuga. Lui nel tormento e nei problemi si era gettato come un bambino in un vasca di palline. Se l’era andato decisamente a cercare
<< Nessuno dovrebbe star lontano dalla civiltà per troppo tempo. La solitudine non aiuta quasi mai a risolvere i problemi qualunque essi siano >>
Aveva detto problemi dando per scontato che ci fossero problemi ad affliggere l’animo dell’irlandese e che problemi avessero reso necessario il suo allontanamento. Era stato invadente ma tutto sommato aveva preso la questione alla larga, curioso di leggere nella risposta di Aiden, la conferma ai suoi sospetti. Che fosse stato ignorato o contraddetto avrebbe comunque tratto la sua risposta.
<< Insegno volo per il momento e supplisco la cattedra di difesa contro le arti oscure nell’attesa che un occasione mi porti un po’ più in alto. Sono entrato a Hogwarts come docente di volo ma aspiro a divenir qualcosa di più. E tu Aiden, di cosa ti occupi nella vita?? >>
L’irlandese aveva ammesso di essersi sottratto alla vita per molto tempo per cui probabilmente era disoccupato ma doveva pur avere una aspirazione. Chiunque ne aveva una.
 
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view post Posted on 1/4/2017, 13:04
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Mio padre era un uomo formidabile, il mio eroe, e ora è morto. Da piccolo pensavo che gli eroi non potessero morire, ora so che gli eroi non esistono, ma esiste il coraggio e l'onore. Continuerò la missione di mio padre con onore e coraggio.

Le parole di Sirius erano in parte veritiere: gran parte delle volte la solitudine induriva il cuore dell'individuo, una cosa che purtroppo era accaduta pure ad Aiden, ma non così nettamente; aveva preso il suo tempo per capire, non per risolvere un problema ben più grande di lui.
Il Male era l'opposto del Bene, nessuno dei due poteva esistere senza l'altro, ma poteva essere mitigato, tenuto a bada. Come poteva il giovane Aiden distruggere il Male quando era vasto quanto l'Universo? Non si trattava di risolvere il problema del Male, o di ottenere vendetta. Un Male non si combatte con un altro Male, non necessariamente, ma si dovevano comunque fare delle scelte e lui ora doveva prenderle. Tutto il tempo che aveva speso su Skellig era servito solo a quello, a dargli modo di capire cosa e come farlo.
«Un uomo si rifugia nel più piccolo angolo del mondo per meditare su ciò che è stato e su ciò che sarà, su come compiere certe scelte e del perché le si vuole prendere. Un problema non si risolve scappando, ma lo si affronta.» Quelle parole non sembrarono sue, ma di suo padre, come se avesse preso possesso del suo corpo. La cosa stupì Aiden e non poco, non aveva mai pensato di dire una cosa così saggia. A meno che Lena non avesse ragione: era la copia di suo padre.
Posò la birra, non volendola finire subito prima ancora che Sirius ricevesse la sua. Inoltre ascoltare l'uomo che raccontava della sua carriera da insegnante era molto interessante, era un mestiere affascinante ma di certo non adatto ad Aiden.
Quando gli venne chiesto cosa facesse nella vita, il rosso scrollò le spalle. «Quando avevo finito la scuola avevo aiutato mia zia Clarisse con il suo negozio di animali, mi serviva tempo per scegliere il tipo di carriera che facesse al caso mio.» Prese a spiegare. «La mia famiglia è sempre stata composta da Auror, ma da quando mio padre è morto gli altri miei fratelli hanno come improvvisamente rivisto ogni loro aspettativa. Mio fratello Samuel ha preferito diventare Medimago, una professione meno pericolosa e che contribuisce comunque a salvare vite. Mia sorella Lena lavora all'Ufficio Misteri piuttosto che tentare di continuare la professione di famiglia. La paura e il dubbio ci ha presi tutti eppure... Eppure ora io so cosa voglio fare. E voglio essere un Auror!»
La birra gli era salita al cervello velocemente, forse troppo per i suoi gusti, e dopo ciò che disse aveva dato un pugno sul tavolo con determinazione. «Sì, sarò un Auror, costi quel che costi! Prenderò tutti quei Maghi Oscuri e gli rinchiuderò ad Azkaban! Le persone vanno protette!»

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view post Posted on 2/4/2017, 21:56
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La sorpresa nell'apprendere i sogni di Aiden e la carriera ministeriale di famiglia fu tale da non riuscire a reprimere un sorriso. L’interlocutore non poteva immaginare né intuire cosa celasse la reazione di Sirius ma da parte sua il docente non poteva non pensare quanto ironico fosse il destino. Quella donna Re e Sirius avevano abbandonato il castello nel tentativo di trovare una tregua alle lotte intestine. Bere e dimenticare, questi erano stati i propositi eppure le aspettative si erano infrante nella casualità di incontro che li aveva portati faccia a faccia nientemeno con un auror. Che corso avrebbe preso quella discussione se l’irlandese dai capelli rossi avesse scorto nei suoi occhi l’intima natura di Sirius? Se avesse visto Re e tutta l’oscurità che si celava nel suo intimo? Probabilmente lo avrebbe preso a schiaffi e lui, di rimando, non glielo avrebbe negato. Dopotutto, in fondo in fondo, anche lui si odiava più di quanto volesse ammettere.
<< Sono d’accordo. Ciò nonostante il frutto delle meditazioni in esilio forzato non è sempre quello che si era sperato. Le conseguenze delle proprie scelte sono evidenti solo a tempo debito. Peccato non si possa sapere un po’ prima >>
Ed era palese che in quel dire trasparisse l’evidenza di scelte prese i cui effetti pesavano ancora sul suo presente oltre che sul divenire di Sirius. Quando poi il discorso virò sulla famiglia di Aiden il docente ebbe modo di apprendere che alla morte di un parente era seguita la deviazione dall’attitudine familiare a rivestire i panni di auror. Dal modo in cui l’irlandese ne aveva parlato, dall’utilizzo di quel termine preciso, la paura, si poteva comprendere chiaramente che le cause di morte del padre di Aiden non fossero state, come dire, naturali. Da esso doveva essere dipeso l’allontanamento e l’esilio. Parlare sotto i fumi degli alcool era il modo più semplice per apprendere la natura e i tormenti di un individuo.
<< E’ un sogno molto ambizioso quello di divenire un auror come ambiziosi sono i tuoi propositi. Gli auror promettono di proteggere e di servire tuttavia non sempre riescono nello scopo. Il sistema non è così infallibile come si crede e spesso sono proprio gli innocenti, quelli che si promette di difendere, a farne a spese >>
Do sarebbe stato fiero nell’udire una risposta simile anche se non avrebbe approvato il modo con il quale era stata proferita. Probabilmente gli avrebbe invece riso in faccia facendogli notare quanto insulso e stupido fosse quel sogno e quanta debolezza celasse la scelta di operare per un sistema che in realtà era la causa di tutti i mali di quel mondo. Ma Sirius era diverso. Appoggiava il pensiero di Do ma si mostrava più tollerante. Se Do era la spada, Re era la mente. Laddove Do agiva con il cuore, Re si muoveva con strategia e raziocinio.
<< Se si lotta per un ideale non si muore mai ma mi auguro che le persone che hanno fatto del male alla tua famiglia paghino. La giustizia, quella vera, avrebbe già fatto calare la sua scure >>
Il ministero non era che un potere costituito per perseguire i propri propositi, incapace nell’aiutare la popolazione magica, figurarsi nel difenderla. L’orchestra era il futuro ed era un peccato vedere gente come Aiden, gente buona con un ideale, schierarsi dalla parte sbagliata, divenire parte di un esercito di pecore che giuravano di proteggere l’unica vera ragione di tutte le ingiustizie del mondo. Sirius aveva sorriso bonariamente di quelle parole ma i pensieri di Re, la sua reazione volgevano a tutt’altro capo. Se il mondo fosse stato diverso, se invece di essere entrato in quel locale come Sirius, fosse entrato come Re, con la sua maschera e il suo mantello, la note dardeggiante sul petto, probabilmente quella conversazione avrebbe avuto tutt’altro epilogo.
Aiden sarebbe divenuto un auror e così un nemico, il suo nemico, il nemico dell’orchestra e di tutto il mondo magico.
 
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view post Posted on 3/4/2017, 10:54
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Mio padre era un uomo formidabile, il mio eroe, e ora è morto. Da piccolo pensavo che gli eroi non potessero morire, ora so che gli eroi non esistono, ma esiste il coraggio e l'onore. Continuerò la missione di mio padre con onore e coraggio.

Le parole di Sirius risultarono ancora una volta in parte veritiere.
Era vero che gli Auror avevano il compito di proteggere la comunità magica e che spesso fallivano nell'intento, lasciando che alcuni individui innocenti ne pagassero le conseguenze, ma era anche vero che sebbene fossero dotati di poteri magici, gli Auror restavano comunque degli essere umani, pertanto capaci di fallire. Gli Auror agivano con quanto gli si metteva a disposizione, in base all'etica morale, poiché guidati dalla legge.
Se gli Auror avessero agito come i Mangiamorte, cosa gli distingueva da essi? Il Male non si combatte con altro Male, salvo casi in cui la posta in gioco era troppo alta per applicare l'etica e la legge. E al momento Aiden conosceva solo gli Auror che combattessero con onore senza ricorrere a misure drastiche. Che esistessero altro o meno organizzazioni che combattessero i Mangiamorte, con metodi non legali, lui non lo sapeva e se anche lo avesse saputo avrebbe dovuto rifletterci bene a riguardo, perché ciò significava andare contro ogni insegnamento di suo padre.
«Gli Auror a volte non riescono a fare il loro lavoro, è vero, perché negarlo?» convenne con una nota amara. Scolò la birra e né ordinò una seconda, ma più leggera. Poi tornò a guardare Sirius. «Ma è anche vero che gli Auror sono umani e agiscono con gli strumenti che a loro vengono concessi, seguono delle regole, i Mangiamorte no. E quando c'è una guerra in corso, temo sia impossibile impedire che alcuni innocenti ne facciano le spese, perfino se gli Auror ricorressero a misure estreme, come uccidere ogni Mago Oscuro che incontrano.»
Aiden si passò una mano tra i capelli umidi, sentendosi accaldato e sudato tra l'effetto della birra e il caldo che aleggiava nel pub. Si scollò perfino la maglietta che aveva aderito al suo corpo sudato. Emise un flebile sbuffo e poi continuò ad esprimere la sua in merito. «Un'azione cattiva non può cancellare un'altra azione cattiva. Genera solo altro Male, lo alimenta e potresti perdere te stesso. Ma io credo anche nella redenzione.» Concesse a Sirius un mezzo sorriso, sperando condividesse quel suo punto di vista o anche in parte. «Mio padre diceva sempre: "Dentro ogni uomo ci sono due lupi, uno buono e uno cattivo. E in base a quale dei due alimentiamo di più scopriamo ciò che saremo.". Ogni volta che lo diceva mi domandavo cosa sarebbe successo se all'improvviso non si nutrisse più lo stesso lupo di prima, ma l'altro. Adesso posso dire di avere la risposta di questo quesito!»
Aiden guardò Sirius negli occhi quando parlò della giustizia, quella vera, quella dura. Non poté evitare di fare una piccola smorfia. «Se fossi stato veramente ambizioso, avrei preso le redini della situazione e cercato i responsabili per occuparmene io stesso. Ma questa si chiamerebbe vendetta, non giustizia. E la vendetta equivale al suicidio. Ammetto che ogni tanto ci penso e vorrei davvero farlo, ma so che mio padre non lo vorrebbe.»
Pensò che forse sua sorella Lena aveva ragione, forse stava diventando sempre di più come il padre, ogni volta che parlava sembrava la voce del padre, non la sua. Sarebbe stato quindi fiero di lui?

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view post Posted on 3/4/2017, 21:21
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Le parole di Aiden era farcite di così tanta etica e inclini a cotanta morale che se al posto suo ci fosse stato Do ad ascoltarle probabilmente lo avrebbe mandato alla malora. I principi cavallereschi che alimentavano l’etica e la morale dei membri dell’Orchestra non poteva che stridere pienamente con quanto enunciato dall’uomo irlandese. Sirius non poteva tuttavia che prenderne atto assentendo in parti ai discorsi del suo interlocutore.
<< Pedine sacrificabili dunque….agnelli destinati essere carne da macello>>
Parole dure ma che esprimevano un concetto molto esplicito. Quegli innocenti sacrificabili per Do i veri attori della guerra che stava per giungere, le sementi dal quale sarebbe sorto il nuovo mondo. Quel pensiero, Sirius ancora non riusciva ad accettarlo. Come membro dell’ordine s’era sempre visto come un protettore di color che non erano in grado di difendersi, degli innocenti. Come avrebbe mai potuto accettare di concepire questi stessi innocenti come vittime la cui fine era inevitabile?
<< Ciò nonostante non posso darti torto Aiden…presumo sia per questo che in una battaglia si mandano avanti i fanti. >> L’aria seria si scomponeva in un sorriso nel tentativo di alleggerire la tensione palpabile. Il discorso tra i due s’era fatto tanto serio che improvvisamente la mancanza di birra era divenuta insostenibile. Che fine aveva fatto Tom? Aveva forse deciso di ignorarlo per tutta la serata?
<< Il male trova vie infinite per alimentarsi. In ciascuno di noi esiste sia la luce che il buio questo è chiaro. Chi lo nega è solo un imbecille che mente a se stesso. Quanto alla vendetta se è la giustizia il vero motore e non la semplice sete di sangue il discorso è ben diverso. Un tempo nessuna legge avrebbe perseguito chi nello stato d’ira punisse l’offesa recata al proprio onore o alla propria famiglia >>
Che cosa avrebbe fatto lui se ai posto del padre di Aiden ci fosse stato il suo? Probabilmente avrebbe impugnato la bacchetta e ucciso il colpevole seguendo il proprio senso di giustizia. Se la legge era stata incapace di punire non era forse sciocco ritenere di poter ottenere giustizia in diverso modo?
 
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view post Posted on 4/4/2017, 10:12
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«Se ci fosse un modo per evitare che gli innocenti muoiano, se ci fossero più persone a combattere per difenderli, la questione sarebbe ben diversa. Pensaci, il mondo è popolato da miliardi di persone, ma solo un quarto di essi danno sé stessi per applicare la Difesa. Ma gli altri?» Scosse il capo mestamente mentre diceva tali parole.
Capiva perfettamente il pensiero di Sirius a riguardo, era orribili pensare che fossero destinati a morire, ma era anche vero che c'erano poche persone che si prodigavano alla Difesa. Sarebbe stato impossibile coprire così tante zone in poche persone. La soluzione migliore era che tutti fossero pronti a difendersi.
Si voltò verso Tom e gli fece segno di portare le birre, ci stava mettendo troppo e la cosa - accentuata già dall'effetto della birra precedente - lo stava irritando.
«Può darsi. Penso che probabilmente ogni uomo o donna prima o poi dovrà affrontare l'altra faccia di sé stesso e scegliere. Così come può darsi che la giustizia sia come tu l'hai appena descritta.» Alzò le spalle con aria pensosa. Lui ancora non si era ritrovato ad affrontare una situazione simile, se non in campo teorico. Forse, se si fosse trovato davanti i responsabili della morte di suo padre, avrebbe reagito nella maniera di cui Sirius parlava, ma non né era sicuro del tutto. Nella vita tutto era possibile, niente era pura casualità.
Non appena le birre arrivarono, Aiden prese la sua e la alzò verso Sirius, proponendo un brindisi. «Ad un futuro più prospero ed equilibrato. O almeno io lo spero, mi piacerebbe davvero che migliorasse.» E sorrise. «D'altronde, la speranza è l'ultima a morire!»

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view post Posted on 5/4/2017, 20:12
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L’indifferenza generale in materia di giustizia era argomento non estraneo al docente di volo. Era stato oggetto di discussione, forse la ragione più importante che aveva portato spinto un membro del bene a compromettere la sua integrità con l’ingresso in Orchestra. Il giorno in cui Do gli aveva parlato della giustizia, di quel sogno che era sempre stato il suo progetto tutto era cambiato e Re era nato. Araba fenice da macerie che per molto tempo erano stati i pilastri della sua resistenza. Conviveva dunque il pensiero ma non la soluzione a cui era giunto l’irlandese. Scegliendo di essere un auror Aiden si infilava volontariamente tra le fila di maghi che pur credendo diversamente in realtà rinunciavano all’azione e alla difesa del mondo magico. Lo abbandonavano ed era triste che Aiden non se ne rendesse conto. La morte del padre l’aveva rovinato molto più di quanto egli avesse modo di credere. Lo aveva spinto nella direzione sbagliata abbracciando una promessa che era stata solo ragione di sofferenza e di morte, per un ideale sbagliato, per un ordine che non aveva motivo valido per esistere. Ma era inutile insistere. Sirius White non avrebbe mai potuto cambiare il destino dell’irlandese, forse neanche lo voleva ma il punto era un altro. Ora che il patto era stato stretto, ora che la sua promessa era stata fatta all’orchestra, cosa sarebbe successo se mai si fossero incontrati sulla stessa strada? impossibilitato a tirarsi indietro per colpa di un patto che ancora faticava a perdonarsi sarebbe stato costretto a farlo fuori. Una vita sprecata….e per causa sua. Le conseguenze di scelte sbagliate prima o poi si pagavano. Era inevitabile.
<< Un modo per evitare la fine degli innocenti esiste ma non è quella che tu prospetti. La giustizia non viene dalla legge, dagli auror o dai ministri. Ciascun mago conosce infatti la differenza tra bene e male per cui non necessita che alcuno gliela indichi >>
ma era un concetto talento profondo che probabilmente ora che entrambi stringevano una pinta di birra avrebbero avuto difficoltà a comprendere.
<< Il cambiamento giungerà quando tutti faranno la scelta giusta, rinunciando a essere parte di un gregge di pecore e diventando artefice del proprio destino. Quanto a noi possiamo solo augurarci che questo accada il prima possibile >>
Ma aveva i suoi dubbi. Il primo a compiere la decisione sbagliata sedeva proprio davanti a lui.
<< Ad un futurò migliore….>>
E così avrebbe portato la pinta alle labbra buttando giù la birra che Tom o chi per lui gli avrebbe portato.
 
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view post Posted on 6/4/2017, 12:27
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Aiden Weiss

◆ Fox ◆ 26 anni ◆ Purosangue
◆work ◆ Irlandese ◆ Scheda
◆ Eterosessuale ◆ Single
PV: Wade Holter

Mio padre era un uomo formidabile, il mio eroe, e ora è morto. Da piccolo pensavo che gli eroi non potessero morire, ora so che gli eroi non esistono, ma esiste il coraggio e l'onore. Continuerò la missione di mio padre con onore e coraggio.

«Sembri disapprovare il Ministero. Ti confesso ci sono certe cose che nemmeno io comprendo e tollero, ma ti posso assicurare che non sarò tra quelli che si riparerà dietro una scrivania a divorare ciambelle, a lasciare che la ruota del Destino giri a discapito degli innocenti o che mi lasci sopraffare dal peso del Ministero.» disse, intuendo nelle parole di Sirius che sembrava disapprovare i modi di fare del Ministero della Magia e quindi anche degli Auror.
Era stato via troppo tempo, troppo distaccato dal resto del mondo, che ora faticava a capire cosa fosse accaduto durante la sua assenza. Qualsiasi cosa fosse accaduto, Aiden aveva come la sensazione che ci fossero a dir pochi guai al Ministero e che molti della comunità magica ritenesse perfino gli Auror inutili e bugiardi. Se erano adirati come Sirius, Aiden avrebbe lottato per portare il cambiamento, non sarebbe mai stato a guardare.
«Se ci sono delle falle, le troverò e farò in modo di porvi rimedio. Se si vuole il cambiamento, deve esserci qualcuno a dare l'esempio, non trovi?»
Quando le birre arrivarono, Aiden prese la sua e la sollevò appena per il brindisi. All'improvviso il senso di sbronza della birra precedente era scomparso, forse per via della serietà con cui avevano affrontato l'argomento. Le pinte tintinnarono e lui prese un lungo sorso.
«Forse mi sto davvero infilando il gran bel pollaio, come dici tu, ma cosa succede quando una volpe si infila nel pollaio?» E le sue labbra si incresparono in un sorriso furbo. «Esplode il caos, il cambiamento. Ecco la mia ambizione, Sirius.» Si pulì la barba dalla schiuma dopo aver bevuto ancora. «Tu cosa faresti?»

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view post Posted on 8/4/2017, 23:23
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Non era stato franco di cerimonie, tantomeno aveva risparmiato le parole mostrando non poco peli sulla lingua per cui non si sorprese che Aiden avesse intuito ove il suo discorso volesse giungere. Il fulcro della sua disapprovazione era esattamente quello: il ministero, l’assenza di iniziativa, l’immobilità e la noncuranza degli auror.
<< Bingo…>>
Iniziava a sentire la testa girare ma era piacevole poter chiacchierare con tanta libertà in presenza di un uomo diverso da Do, il punto di riferimento ma anche la causa dei suoi interiori tormenti.
<< Disapprovo le politiche del ministero perché non portano a niente e intanto il male continua a mietere vittime. L’acciaio si arrugginisce quando si decide di abbandonarne l’uso, lo stesso spirito perisce quando non si alimenta più con l’iniziativa, con la lotta, il sacrificio. Bramo un mondo in cui ciascun mago lotti per i propri diritti, in cui non ci si abbandoni alle false promesse di pace ma si combatta attivamente per il futuro. Sono forse solo un visionario? >>
Evidentemente era solo uno stupido. La promessa, il voto infrangibile, i suoi sogni lo avrebbero portato solo alla fine.
Era bello vedere in Aiden tanto spirito di iniziativa, una così forte volontà di agire anche se indirizzata verso una destinazione diversa dalla sua. Poteva vedersi quando giovane aveva aderito alla causa propinata dall’Es prima e poi dall’ordine. Anche lui aveva creduto di poter fare la differenza, anche lui sognato di poter annientare il male e salvare gli innocenti. Dove lo avevano portate quelle convinzioni se non a Do e alle mete dell’Orchestra? E Aiden dove sarebbe andato a finire?
<< Io? >>
La domanda dell’irlandese lo fece sorridere. Era lecita ma Sirius non poteva rispondere come desiderava per il semplice motivo che il semplice parlare lo avrebbe ucciso.
<< Mi sacrifico, ecco cosa faccio. Voto me stesso alla causa e al bene di tutto il mondo magico perché dalla mia lotta possa venire la pace, dalla mia distruzione e dalle miei ceneri possano germogliare i semi del cambiamento e nascere la speranza del futuro. La mia ambizione è forte quanto la tua Aiden ma temo che non ci frutterà nient’altro che sofferenze e dolori. Siamo allora ambiziosi o solo stupidi? >>
 
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view post Posted on 9/4/2017, 11:47
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Aiden Weiss

◆ Fox ◆ 26 anni ◆ Purosangue
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Mio padre era un uomo formidabile, il mio eroe, e ora è morto. Da piccolo pensavo che gli eroi non potessero morire, ora so che gli eroi non esistono, ma esiste il coraggio e l'onore. Continuerò la missione di mio padre con onore e coraggio.

La disapprovazione di Sirius era più che giustificata, forse anche più giusta di quanto Aiden volesse ammettere, ma lui era stato via troppo a lungo per poter dare un giudizio obbiettivamente giusto ed esatto.
Non poteva basarsi sui ricordi della sua gioventù, quando ancora la sua mente non era pronta a ragionare per conto proprio, bensì era guidata dagli insegnamenti dei suoi genitori. Che avessero combattuto per nulla come diceva Sirius? O magari avevano cercato di fare la differenza? Il dubbio si insinuò nuovamente in Aiden, come un'onda impetuosa che ti travolgeva e ti trascinava negli abissi più oscuri. Se c'era del vero nelle parole di Sirius, Aiden avrebbe fatto meglio a tenere occhi e orecchie aperte così da scoprire la verità e prendere i dovuti provvedimenti.
Se tutto il Ministero, compreso il Dipartimento Auror, è compromesso, corrotto o anche solo manipolato dai Maghi Oscuri, allora dovrò trovare un modo per migliorare la situazione. pensò, grattandosi distrattamente la barba.
Alle parole di Sirius, non poté che sospirare. Condivideva il suo pensiero sul sacrificio per cercare di rendere il mondo un posto migliore, ma più pensava alla morte, più pensava a suo padre. Era morto veramente in maniera accidentale o c'era sotto qualcosa? Sua madre non si era mai prodigata a dirgli ulteriori dettagli, aveva detto solo ciò che riteneva indispensabile per un giovane che all'epoca dei fatti aveva solo diciannove anni. Oppure suo padre era morto per salvare qualcuno o qualcosa? Era veramente caduto per una causa che gli era sempre stata a cuore o era morto per una banalità?
«Temo che le sofferenze e il dolore sia inevitabile, amico mio. Cos'è la vittoria senza sacrificio, sofferenza e rinunce?» Lo sguardo cadde sul boccale di birra mezzo pieno. Pensò a quante rinunce avrebbe dovuto fare lui una volta Auror. Avrebbe mai trovato l'amore come era successo a suo padre alla sua età? Avrebbe avuto anche lui dei figli? Più ci pensava, più stava male. In un'altra vita avrebbe dato qualsiasi cosa per avuto un'educazione diversa, ambire ad una carriera diversa, sposarsi e avere una famiglia da cui tornare senza correre rischi ogni giorno. Una vita diversa da come l'aveva vissuta suo padre, una vita semplice.
E invece era vissuto e morto da Auror, lasciando una famiglia divisa a metà. Doveva farlo anche lui quindi? Doveva trovare l'amore e rischiare di fare soffrire altre persone se fosse accaduto l'inevitabile? L'amore era forse l'unica rinuncia che avrebbe fatto in quel momento, perché in cuor suo Aiden sapeva che l'amore era la morte del dovere e lui aveva scelto il dovere.
«Forse siamo sia ambiziosi che stupidi o nessuno dei due, ma in ogni caso c'è sempre un pizzico di masochismo. Scegliamo una strada pericolosa, ma speriamo di riuscire a combinare qualcosa di buono.»

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