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letizia schmit
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Bauman: 'Zuckerberg ha puntato con Facebook su paura solitudine' 'Oggi tanta comunicazione ma non dialogo, questa è la vera sfida' "Mark Zuckerberg ha capitalizzato 50 miliardi di dollari puntando sulla nostra paura di essere soli, ed ecco Facebook: mai nella storia umana c'è stata così tanta comunicazione, la quale però non sfocia nel dialogo, che resta oggi la sfida culturale più importante". E' il pensiero del filosofo e sociologo Zygmunt Bauman, giunto a Lignano Sabbiadoro per ricevere il Premio Hemingway 2 conferitogli per ''L'avventura del pensiero''. ''Usando Facebook o Twitter mi metto in una cassa di risonanza - ha spiegato - dove mi aspetto che tutti mi diano ragione. E' una sorta di stanza degli specchi in cui non ci si confronta, non ci si espone realmente al dialogo che, invece - ha precisato - presuppone che io voglia espormi a qualcuno che la pensa in modo diverso, correndo anche il rischio di avere torto''. Il filosofo e sociologo che ha analizzato la post-modernità e teorizzato la ''società liquida'', ha indicato che invece "un esempio di vero dialogo lo ha dato Papa Francesco nella sua prima intervista: ha cercato il dialogo, avendo deciso di confrontarsi con Eugenio Scalfari, giornalista italiano noto per essere dichiaratamente ateo". Bauman: 'Come cambia l'amore ai tempi di Facebook' Bauman è poi intervenuto sulla Grande Guerra, di cui si è alla vigilia dell'anniversario. "Per evitare nuovi conflitti occorre impegnarsi per imparare l'arte del dialogo, l'unica che può aiutarci ad abbattere i nuovi muri costruiti dopo la caduta del muro di Berlino. Ma dialogare - ha ribadito - vuol dire parlare con qualcuno che ha opinioni diverse, e a volte che aborriamo. Una sfida comunque obbligatoria, visto che viviamo in un mondo interdipendente dove non possiamo evitare di confrontarci con gli altri". Bauman domani ritirerà il premio Hemingway (30/a edizione) insieme con lo scrittore Abraham Yehoshua, vincitore 2014 per la letteratura; Guido Guidi sarà invece premiato per la fotografia e la reporter Alice Albinia per il giornalismo. Bauman al Festival della Filosofia: 'Le celebrità sono utili'
Addio a Zygmunt Bauman, "padre" del Festival dell'Economia Dopo essere stato tra gli ospiti più illustri della prima edizione il grande sociologo era tornato a Trento più volte, creando attorno a sè un'attesa ed un affetto del tutto particolari da parte del pubblico trentino
Redazione 09 gennaio 2017 17:51 5 Condivisioni Si è spento all'età di 91 anni a Leeds, dove viveva ed insegnava da tempo, Zygmunt Bauman, sociologo e politologo, uno dei massimi intellettuali contemporanei. Bauman era un volto noto in Trentino, avendo preso parte a diverse edizioni del Festival dell'Economia. Il teorico della "società liquida" era stato tra gli ospiti più illustri della prima edizione, nel 2006, tornando poi nel 2011 come "ospite d'onore". L'ultima volta a Trento, il 31 gennaio 2016, fu protagonista di una serata di grande successo, in una sala della Cooperazione completamente affollata, parlando de "L'utopia del futuro dell'Utopia".
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