Niente Buone, Buone Nuove (?)

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FluffyUnicorn
view post Posted on 26/10/2016, 21:49






Scheda Ruolo ♦ Stato

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Chi ha deciso che i Serpeverde dovevano essere nei sotterranei? Si domandava Ragnar mentre saliva le scale in direzione della guferia.
"Poi si lamentano che diventiamo piuttosto ostili e tetri, con tutto il tempo che passiamo lì sotto, sfido io" continua così a commentare nel proprio io più profondo per non dover dar sfogo a certe curiosità e dubbi in presenza di altri.
La madre del giovane rosso si era spesso lamentata, in questi primi giorni di scuola, perché il ragazzino non scriveva abbastanza frequentemente come lei avrebbe gradito, ma la verità era che non gli andava di arrivare fin in guferia per mandare sciocche lettere rassicurandola sui propri voti, che tutto andasse liscio e che non eccedeva con i propri fastidiosi modi.
Il giorno degli acquisti a Diagon Alley Ragnar aveva scelto come animale da compagnia un gatto ed ora si maledì per quella scelta, una civetta, doveva assolutamente scegliere un volatile in modo da poter mandare lettere da un qualsiasi luogo aperto, ma, ora si ritrovava a cercare un rapace della scuola per inviare una lettera a casa.
Ancora non l'aveva scritta e quando arrivò in cima alla torre rimase fuori tirando sulla testa e sul micio, il cappuccio per ripararsi dal vento gelido che tirava a quell'altezza.
Il micetto tirò fuori la testa, gli occhi vispi e azzurri scrutarono il panorama oltre la stoffa del mantello.



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Miss Black
view post Posted on 26/10/2016, 22:27





Elizabeth Wolf
Slytherin – I anno

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E

videntemente la coordinazione è una dote di chi indossa la divisa verde e argento, visto che anche un altro piccolo concentrato di veleno sta affrontando la scalata che porta alla guferia.
Una fatica che comunque non è in grado di dare un po’ di colore al viso che rimane fermamente pallido, soprattutto a contrasto con i capelli scuri che oggi sono liberi di cadere lungo la schiena; un’aria da delicata bambolina di porcellana che si frantuma ogni volta che decide di aprire quella sua deliziosa boccuccia da marmocchia viziata.
A queste premesse manca solo il fatto che lei – al contrario di Ragnar - è l’orgogliosa proprietaria di un gufo nero perfettamente capace di fare il suo mestiere, eppure non poteva essere così facile, no?
Domanda puramente retorica.
“Oh….” Una semplice espressione di stupore che si fa sfuggire dalle labbra alla fine di questa odissea di scale nel trovarsi a pochi metri da una figura di spalle che non può essere in grado di riconoscere come il suo compagno di Casata. Non così imbacuccato per il freddo.
Freddo che lei a quanto pare è in grado di ignorare come fa solitamente con il genere umano.
”Luogo isolato, compagnia inquietante….”
Gli occhi chiari ruotano in direzione del soffitto più che guardarsi intorno, mani che frugano nella borsa alla ricerca di una lettera già perfettamente imbustata e pronta per essere spedita.
Cosa farebbe una ragazzina normale in un contesto simile?
Non lo sapremmo mai, visto che questa in particolare si limita a stringersi nelle spalle e a riprendere la saga della ricerca del gufo perduto.
”Che cliché.”
Giustamente mancava la battuta finale.



 
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FluffyUnicorn
view post Posted on 26/10/2016, 23:21






Scheda Ruolo ♦ Stato

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Di certo i passi altrui non potevano passare inosservati, l'eco dello scalpiccio femminile rimbombava nel nulla sbattendo sulle pareti cave della guferia dentro il quale aveva invano cercato riparo il rosso.
Non era di certo un freddoloso, ma, diavolo, quel vento avrebbe fatto raggelare persino uno dei fantasmi di Hogwarts, cosa che non sembrava scalfire minimamente la serpe che si infilò nello stesso spazio vitale di Ragnar costretto a condividerlo con la sua presenza.
Nonostante tutto non si gira, immerso nella scrittura di una riga e mezzo, per essere generosi, di lettera rivolta ai parenti, nessuno in particolare, giusto per non sciogliere il cuore di ghiaccio che si muta in pietra ogni giorno che passa dentro quella scuola.
Il micio pensa a scoprire i capelli del ragazzo, arancio come le fiamme del crepuscolo curioso come solo un gatto sa essere, gira il visetto baffuto e gli occhi ghiaccio intensi come quelli del padrone, se non fosse per la pupilla, certamente diversa da quella di Ragnar.
Cerca di ignorare brutalmente la ragazzina che è entrata nella guferia finché non parla, ancora, sospira nasalmente quasi senza rumore, eccetto un leggero sibilo quasi rappresentasse al 100% il simbolo della casata che condividono, oltre a quel pavimento, la torre, la sala comune e molti più luoghi di quanto gli piaccia ammettere, non perché non gli andasse a genio la coetanea, semplicemente per mantenere la faccia ed auto-convincersi che nessuno può e deve andargli a genio.
"lo definirei infausto destino"
puntualizza con un tono piatto tentando di risultare più fastidioso possibile.



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Miss Black
view post Posted on 27/10/2016, 11:55





Elizabeth Wolf
Slytherin – I anno

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E’

la prima volta che scrive a sua madre da quando è arrivata ad Hogwarts e si è trovata a riempire gli spazi vuoti della pergamena con una sequela di banalità senza valore.
Ma infondo ha fatto il suo dovere e la donna farà altrettanto, leggendo e mandando una lettera altrettanto insignificante; dopo di che, Salazar permettendo, potranno entrambe chiudere questa trafila burocratica con la coscienza pulita.
Si avvicina all'angolo dove intravede l'aria sdegnosa del suo gufo - a dispetto dello pseudo dissenatore che vaga per la sala- e si mette in punta di piedi per poter allisciare le piume arruffate dell'animale con una serie di carezze distratte.
È la voce di Ragnar che le fa voltare appena la testa, giusto in tempo per vedere il gatto smuovere il cappuccio quello che basta per svelare l'identità del ragazzo.
"Ah, siete voi" No, non ha iniziato improvvisamente a parlare come se si trovasse in un corte dell'Ottocento; semplicemente considera Ragnar e la creaturina che si porta dietro come un unico pacchetto completo. Il tono fastidioso poi non ha altro effetto se non quello di farla ridacchiare.
"Chi e' quell'uomo che puo' tenere in pugno il suo destino?"
Cita da brava mocciosa colta, declamando come se si trovasse su un palcoscenico.
Poi? Poi squadra il ragazzo per qualche secondo e senza battere ciglio afferra il suo gufo dal trespolo e se lo mette sulla testa.
Per amor di cronaca c'è da dire che l'animale non sembra particolarmente sconcertato dalla faccenda.
"Ecco. Ti senti più a tuo agio adesso?"
Mano su un fianco e sopracciglia alzate.
Mai che ci sia qualcuno con una macchina fotografica quando serve.



 
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FluffyUnicorn
view post Posted on 23/11/2016, 13:02




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Resta impassibile, come se qualsiasi cosa stesse per fare la ragazza non lo tangesse minimamente, semplicemente se ne sta lì, con fare calmo ed impenetrabile da emozione alcuna, o almeno è questa l'impressione che da.
La osserva dal cappuccio ormai calato sulle spalle spigolose, accompagnato dallo sguardo felino dell'animale che disinteressato dalla faccenda, si gira e si riaddormenta.
Persino Ragnar a volte si stupiva del magico equilibrio che dimostrava avere quel piccolo felino, anche se ormai non ci faceva più molto caso e sperava che quando fosse cresciuto, questo vizio di stargli intesta gli sarebbe passato.
Osserva con sguardo vispo la teatralità della ragazza e non si fa sfuggire quell'occasione, infondo era un modo per sottolineare la propria intelligenza o meglio, cultura.
"Prima d'ucciderti io t'ho baciata, non mi restava altro modo che questo, ucciderti morendo in un tuo bacio."
il tono è quello che si usualmente viene utilizzato per le letture delle poesie, cosa che con l'accento che si ritrova il roscio, viene piuttosto naturale, anche per via delle movenze che esso ha.
Si rigira per far volare quel maledetto uccellaccio che con una sferzata scompigliò i capelli pel di carota e alzò un bel pò di puzza e piume, cosa che disturbò notevolmente il giovane serpeverde che quasi fu costretto a girarsi ancora nella direzione della concasata.
Non la odiava, sia chiaro, anche se tutti i segni erano quelli, semplicemente era riluttante verso chiunque e di certo lei non era da meno.
Nonostante tutto però, quel suo modo di fare, insistente e beffardo strappa a Ragnar un mezzo ghigno, un mezzo passo e si china appena sulla figura minuta della ragazza
"no"
Apprezzava l'ostinazione che atteggiava la compagna, semplicemente non era uno dalla parlantina fluente o con cui è facile interagire, non si spreca mai, avrebbe detto la madre e nessuno avrebbe osato dargli torto, mica per paura, solo per ragione.
Rizza nuovamente la schiena nel solito portamento quasi regale che lo contraddistingue da qualsiasi marmocchietto urlante della sua età, ma lui è così e questo è fuori discussione.
Porta la mano tempestata di lentiggini alla sciarpa per fargli fare un altro mezzo giro intorno al collo in cerca di calore.
"sei una ragazzina ostinata, mh?"
è una domanda dall'aria retorica ma c'è da dire che bisogna apprezzare lo sforzo che il maghetto sta compiendo per interagire con la suddetta ragazzina, della medesima età di Ragnar.
 
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4 replies since 26/10/2016, 21:49   72 views
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