i farisei

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    I FARISEI ANTICHI E I FARISEI MODERNI: STESSE AZIONI STESSO SPIRITO
    22/12/2010 di pacetv
    I FARISEI ANTICHI E I FARISEI MODERNI: STESSE AZIONI STESSO SPIRITO


    Elementi che caratterizzarono i farisei


    Volevano uccidere Gesù e quindi il suo ministerio di “mandato” (Matteo 12:14 ed altri);
    Seguivano Gesù e i suoi discepoli in ogni luogo osservandoli in ogni azione cercando di trovare l’errore per accusare. Quando vedevano un presunto errore si manifestavano evidenziandolo e rendendolo pubblico;
    Mostravano a tutti di conoscere bene ed osservare in modo pedissequo la legge mosaica al solo scopo di poter poi accusare gli altri;
    Si nascondevano tra la folla e si manifestavano solo per accusare o provocare Gesù e i suoi discepoli;
    Usavano le scritture interpretandole a loro piacimento per trovare l’errore nelle azioni di Gesù e dei suoi discepoli;
    Erano alberi senza frutto. Basavano cioè la loro missione sulla lettura e lo studio delle scritture al solo scopo di trovare l’errore negli altri ma non portavano alcun frutto di misericordia e di carità;
    Erano, secondo quanto affermato da Gesù, “ipocriti, guide cieche, stolti, sepolcri imbiancati, figli di coloro che uccisero i profeti, serpenti, razza di vipere…” (Matteo 23);
    La loro missione principale consisteva nell’uccidere i profeti, metterli in croce, perseguitarli. (Matteo 23:35).


    Chi erano i farisei


    I farisei rappresentavano una setta all’interno del giudaismo ebraico. Di loro ci rimane notizia in modo particolare dalle Sacre Scritture per il ruolo determinante che ebbero nel contrastare la missione terrena di nostro Signore Gesù Cristo.

    Erano uomini spregiudicati, non appartenenti alla aristocrazia del tempo, ma che basavano la loro vita sociale sullo studio e sulla conoscenza delle Scritture.

    Molte volte negli evangeli troviamo questi tali religiosi che, seguendo Gesù nell’espletamento del suo ministerio, cercavano di riprenderlo pubblicamente nelle sue azioni citando la legge mosaica e la tradizione ebraica.

    Possiamo dire che la setta dei farisei fu lo strumento per eccellenza utilizzato dal potere culturale, religioso e politico del tempo per uccidere Gesù il quale, pur rispettando la legge mosaica, introdusse un nuovo modo di applicare e compiere le scritture attraverso l’amore, la carità e il perdono. Matteo 5:17 “Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento”.

    I farisei, apparentemente “applicatori” della legge mosaica, davano una propria interpretazione traviata ai precetti al solo scopo di accusare Gesù e i suoi discepoli.

    Di fatto la tradizione farisaica incentrava la propria visione sul rispetto pedissequo delle scritture nelle prassi e nelle apparenze tralasciando in modo assoluto il compimento delle opere di aiuto ai bisognosi attraverso la carità. Gesù, al contrario, nel rispetto della legge, poneva al primo posto il perdono e l’aiuto.

    Eventi emblematici sono le storie del Samaritano e della donna adultera( Luca 10 e Giovanni 8). Nel primo caso il samaritano, nonostante fosse appartenente ad una popolazione scissionista rispetto ai giudei e alleata con gli idolatri (e quindi considerato di fatto idolatra), secondo la tradizione, fu preso da Gesù come esempio nell’insegnamento del concetto di “prossimo” per ciò che riguarda la carità cristiana.

    Il Signore dovendo spiegare al dottore della legge ciò che agli occhi di Dio era gradito ai fini della salvezza e della vita, non guardò all’aspetto religioso ma all’aspetto solidaristico ed altruistico di quell’uomo che al contrario degli altri due, il sacerdote e il levita, usò tutto ciò che aveva per aiutare il bisognoso.

    Nel secondo caso, Gesù provocato dai farisei al giudizio contro una persona che nei fatti aveva trasgredito la legge commettendo il grave peccato di adulterio, non condannò la donna ponendo al di sopra della legge il perdono e facendo capire agli stolti farisei che se ella era degna di giudizio anche loro, usando lo stesso metro, sarebbero stati degni di medesima condanna.

    La missione di Gesù fu quella di portare sulla terra il Regno di Dio e la sua giustizia basata sull’altruismo, sul perdono e sulla misericordia fino alla morte sulla croce ed alla resurrezione.

    I farisei, al contrario, usavano la legge per racchiudere tutto e tutti nel peccato chiudendo di fatto le porte del Regno a chi voleva entrarci (Matteo 23:13).



    Quali erano i comportamenti dei farisei

    I farisei, eccellenti conoscitori delle scritture, si caratterizzavano dal loro impegno nell’individuare sul territorio dottrine che a loro sembravano andare contro la tradizione ebraica e la legge di Mosè.

    Leggendo gli evangeli ci imbattiamo, infatti, nella figura dei farisei per la prima volta in Matteo 3, quando Giovanni Battista battezzava le anime e vedendo che erano venuti anche loro a “curiosare” subito li riprende dicendo “Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l’ira futura?

    Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento. Non pensate di dire dentro di voi: “Abbiamo per padre Abraamo”; perché io vi dico che da queste pietre Dio può far sorgere dei figli ad Abraamo.

    Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco.”

    Giovanni ci fa capire subito la natura del loro spirito e dei loro atti: Persone subdole e velenose come le vipere ; persone che si ritenevano figli di Abraamo e quindi legittimati nella loro azione perversa; alberi senza frutto destinati ad essere tagliati e bruciati, incapaci a compiere atti degli del ravvedimento.

    Da questo momento in poi troviamo i farisei sempre pronti a cercare ogni tipo di espediente per accusare Gesù e i suoi discepoli di essere peccatori e trasgressori delle leggi mosaiche.

    Ogni azione del nostro Signore finalizzato alla salvezza delle anime e al loro aiuto nei bisogni quotidiani veniva interpretata dai farisei come grave peccato. Erano sempre nascosti tra le persone pronti ad accusare Gesù parlando con il popolo o con i discepoli cercando di indurli a non seguirlo e a non imitarlo ritenendo addirittura i suoi miracoli opera di Belzebù (Matteo 12).

    Solo alcuni esempi:

    Matteo 9:11 I farisei, veduto ciò, dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e con i peccatori?»

    Mentre Gesù stava con i peccatori e i pubblicani per annunziargli l’evangelo del Regno, i farisei interpretavano tale azione come un peccato e una trasgressione della legge.


    Matteo 12:2 I farisei, veduto ciò, gli dissero: «Vedi! i tuoi discepoli fanno quello che non è lecito fare di sabato».

    Questo è un passo delle Scritture emblematico nel quale si evidenzia la natura spirituale dei farisei che contestano ai discepoli di avere raccolto delle spighe per mangiarle in giorno di sabato. In realtà l’azione dei discepoli autorizzati da Gesù contrastava apparentemente con la legge mosaica. Il nostro Signore Gesù però non basandosi sul singolo precetto, e dando maggiore importanza al soddisfacimento del bisogno dei discepoli, spiegò con le stesse Scritture che l’azione dei suoi discepoli era perfettamente secondo la volontà di Dio dicendo alla fine: “…E se sapeste che cosa significhi: Voglio misericordia e non sacrifizio, voi non avreste condannato gl’innocenti;”. La “missione” dei farisei era la condanna degli innocenti reputando il sacrificio maggiore della misericordia. I loro occhi non vedevano al bene delle azioni di Gesù ma solo al suo presunto errore. Non apprezzarono mai Gesù per le sue numerose azioni di bene e di misericordia ma stigmatizzavano e sottolineavano solo i comportamenti che andavano apparentemente contro la legge mosaica.



    In Matteo 15 troviamo di nuovo i farisei che chiedono a Gesù: “Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? poiché non si lavano le mani quando prendono cibo”.

    Ancora una volta ad accusare usando una propria interpretazione delle Scritture rimasero scandalizzati dagli insegnamenti di Gesù. Anche in questo caso Gesù li riprende aspramente dimostrandogli che mentre loro giudicano su questioni futili allo stesso tempo trasgrediscono la volontà di Dio usando le tradizioni umane per ciò che riguarda la carità e i bisogni del prossimo. Infatti gli spiega che a motivo della loro durezza di cuore e delle azioni basate sulle apparenze hanno trasgredito il vero comandamento di Dio insegnando che l’onore ai genitori può essere anche trascurato per fare delle offerte. Gesù, invece, gli insegna che i genitori vanno onorati ed aiutati nei bisogni. Li chiama “ipocriti, ciechi, guide di ciechi,”.



    In moltissimi altri passi delle scritture troviamo i farisei sempre pronti con atteggiamenti provocatori a mettere alla prova il Signore in ogni sua azione .

    Gesù in moltissimi casi prese spunto dalle loro accuse per difendersi e nello stesso tempo insegnare ai suoi discepoli ciò che era buono agli occhi di Dio. Sono numerose le raccomandazioni di Gesù a guardarsi dal lievito dei farisei.



    I farisei moderni

    Nostro Signore Gesù Cristo predisse ciò che sarebbe accaduto a coloro che avrebbero creduto in lui e avrebbero messo in pratica i suoi comandamenti.

    Giovanni 15:20 Ricordatevi della parola che vi ho detta: “Il servo non è più grande del suo signore”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

    Ciò ci conferma che la sorte dei cristiani in tutti i tempi è caratterizzata dalle stesse persecuzioni e dalle stesse lotte contro gli stessi spiriti.

    Come ai tempi di Gesù i farisei furono una setta nata dal giudaismo, anche oggi lo spirito farisaico nasce da una categoria religiosa cristiana, quella evangelica, dalla quale taluni si sono sviati per intraprendere la strada del giudizio indiscriminato ed arbitrario da applicare a tutte le chiese e a tutti i cristiani per accusarli e condannarli all’inferno.

    Oggi infatti sono sorti degli uomini gonfi di orgoglio che, mossi dallo spirito farisaico, si sono autonomamente insigniti del ministerio di “dottori della legge” o peggio ancora di “profeti” al solo scopo di trovare presunti errori dottrinali all’interno delle chiese, renderli pubblici e quindi affermare che tutti i responsabili e di conseguenza anche i credenti di queste chiese andranno all’inferno.

    Questi farisei moderni, giustificando la loro azione satanica con passi della Bibbia tolti dal contesto, fanno apparire i loro attacchi spirituali come volontà di Dio per “riprendere” le chiese nei loro errori. Quindi, di fatto, dicono di compiere una “missione cristiana” a favore delle chiese!!!



    Questo è falso ed antiscritturale poiché non troviamo alcun riferimento o modello biblico che conferma una azione del genere.





    Questi moderni farisei hanno perso l’identità familiare, infatti solitamente non appartengono ad alcuna chiesa o, pur frequentandone una, rimangono nascosti e compiono la loro azione satanica in assoluto anonimato.


    E’ piaciuto a Gesù Cristo dare un ordine ben preciso all’organizzazione delle chiese già dall’espletamento del suo ministerio sulla terra.

    Poi l’apostolo Paolo ci spiega chiaramente l’identità familiare definendosi “padre” di coloro che aveva portato a Cristo (1Cor. 4:15).

    In tutte le lettere di Paolo si comprende in modo inequivocabile la funzione del “mandato”:

    Paolo, in quanto mandato poiché autorizzato e benedetto da Pietro, Giacomo e Giovanni, poiché attraverso la sua parola si erano convertite le anime che poi avevano formato le chiese, impartiva insegnamenti alle chiese, riprendeva i membri o i comportamenti scorretti, mandava suoi incaricati (come Timoteo) ad ordinare le chiese ed insegnare ciò che vedeva fare a lui (Paolo) (1 Cor. 4:17), costituiva (o faceva costituire) anziani e diaconi ecc.

    La “riprensione” dei fedeli è prerogativa esclusiva del “mandato” (pastore o anziani mandati dal pastore) in un contesto familiare quale è la Chiesa. Il mandato, o angelo della chiesa, è nelle mani di Gesù Cristo stesso che è l’unico deputato alla sua riprensione (Apocalisse 2).

    I farisei moderni, come i loro padri, non appartengono ad una chiesa e quindi ad una famiglia, non ne comprendono i meccanismi spirituali, rinnegano l’ordine gerarchico tipico di una chiesa e quindi pensano di poter giudicare dall’esterno comportamenti che a loro (secondo le loro teorie e tradizioni) sembrano antiscritturali.

    Il ministerio di profeta o di dottore è funzionale alla chiesa di appartenenza e non a tutta la chiesa universale. Ogni chiesa o gruppo di chiese nate dallo stesso mandato (come quelle fondate dall’apostolo Paolo) hanno i propri ministeri che vengono dati dal Signore per la crescita e l’edificazione della chiesa stessa.

    Non è assolutamente previsto dall’ordine di Dio nelle Scritture un ministro (tanto meno che si nomina autonomamente) al di fuori di un contesto familiare quale è la chiesa.

    Secondo la teoria satanica di questi farisei moderni la chiesa è universale anche nell’espletamento del ministerio di dottore o di profeta per cui un cristiano si potrebbe alzare la mattina e, reputandosi degno da se stesso, a praticare un ministerio ha il diritto di riprendere, giudicare ed alla fine condannare tutti e chiunque, pensando così di svolgere un servizio a Dio!!!

    QUESTA E’ LA TEORIA DI SATANA IL DIAVOLO, L’ACCUSATORE DEI FRATELLI!!!

    I FARISEI ANTICHI E I FARISEI MODERNI: STESSE AZIONI STESSO SPIRITO
    Risposta alle accuse del fariseo moderno Gullotta
    Risposta al signor N. Iannazzo (e amici): Perchè crediamo che i morti in Cristo pregano per i vivi
    Gilberto Perri: Testimonianza del Dr. Adeleke Elikaiah Akinwumi, Pastore evangelico
    Testimonianze dei miracoli avvenuti attraverso la preghiera e la parola profetica del pastore Gilberto Perri
     
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