+Dark & Gothic Lolita+

Eternal Passion Capitolo 16

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view post Posted on 18/9/2016, 13:14
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CAPITOLO 16


ryEgOg3



Quando riaprii gli occhi la prima cosa che vide fu il viso di Louis rivolto verso il suo.
Profondamente addormentato, immobile, statuario.
I lunghi capelli neri sparsi sui cuscini di seta, il corpo nudo, muscoloso bloccato per l’eternità ai 25 anni mortali, quando lui lo aveva incontrato .
Era sempre stato bellissimo dinnanzi ai suoi occhi ma ora Lestat era riuscito a vedere in lui un altro lato più nascosto.
Ricordava ogni cosa che Louis aveva detto mentre era catatonico.
Ricordò i momenti in cui gli aveva detto di esser geloso di Jean e delle attenzioni che gli rivolgeva, ma ora. Lì disteso al suo fianco non c’era Il suo “ultimo capriccio” come l’aveva chiamato Armand, bensì il suo amato Louis con cui aveva condiviso anni tra incomprensioni, ripicche e ferite mai richiuse.
Lentamente si mise a sedere nel letto.
L’orologio appeso al muro indicava le 18.30.
Aveva dormito a lungo come non gli capitava di fare da tempo.
Louis si mosse appena e ne percepii il risveglio.
“Lestat!” sbottò sorpreso.
“Ciao Louis, buona sera…”
Il vampiro moro si tirò su e guardò a sua volta l’ora.
“Sei riuscito a riposare?” domandò a Lestat con sguardo preoccupato.
“Si, anche troppo, ormai dormo molte ore di seguito raramente.. doveva aver esaurito tutte le mie energie fisiche e mentali…” rispose scostando le coperte per uscire dal letto, ma poi si fermò coi piedi posati sul tappeto.
“Ho anche…molta sete.. e non mi capita da lungo tempo di sentirmi così.. assetato!”
“Si, ti capisco, provo anch’io la stessa sensazione….” Rispose Louis sdraiandosi nuovamente nel letto per poi stirarsi le membra, come un qualsiasi essere umano al mattino appena alzato.
Lestat lo guardò in silenzio provando per lui e per quel suo perfetto corpo immortale un’attrazione fortissima…e gli accadde una reazione istintiva che non potè controllare: ebbe un’erezione!
Sentiva il membro pulsare fra le gambe e si coprii col lenzuolo cercando di riprendere il controllo, ma il profumo della pelle di Louis era troppo eccitante.
“Hey Lestat cosa c’e’?” domandò sfiorandogli la spalla sinistra, allora lui non resistette più….si voltò di scatto salendo sul letto con le ginocchia e rapidamente gli fu accanto attirandolo a se in un abbraccio molto intimo in cui i loro corpi si toccarono non potendo più nascondere la propria eccitazione.
Le labbra di Lestat incontrarono quelle carnose del suo pupillo e si scambiarono baci appassionati, selvaggi, pericolosi.
Esplorarono l’uno la bocca dell’altro unendo le loro lingue in un ballo furioso.
Quella passione mai sopita riesplose accendendo i loro corpi che da troppi secoli non si erano più cercati.
Non ci fu bisogno di parole, né di richieste.. Accadde naturalmente, come ogni incontro passionale.
Caddero in balia delle loro emozioni a lungo represse, e non poterono più fermarsi.
Louis aprii le gambe lasciando che Lestat si ritrovasse contro il suo ventre.
I loro membri turgidi si sfiorarono più volte, e quando Lestat cominciò a muovere i suoi fianchi lentamente Louis ebbe uno spasmo, lo attirò a se divorandogli la bocca assetato di passione e sangue.
E quando Lestat, ormai troppo eccitato si spinse in lui penetrandolo Louis lanciò un grido di piacere avvolgendo le sue gambe dietro la schiena del suo Oscuro principe.
Mentre i loro corpi si riunirono finalmente, Louis sentiva il membro di Lestat spingersi sempre di più dentro di lui e, allora, perse ogni inibizione.
Ogni dolore, rabbia, ricordo negativo scomparve e lui gli si concedette come non aveva mai fatto prima.
Si lasciò cavalcare selvaggiamente ed in quella passione incontrollabile graffiò la schiena di Lestat facendola sanguinare e ne leccò le ferite eccitandolo ancora di più.
Lestat lo sollevò di peso e si sdraiò sotto di lui, così facendo Louis si ritrovò al suo posto a cavalcarlo, sentendo la penetrazione farsi ancora più profonda.
Oh quali sensazioni stavano riscoprendo.
Muoveva i suoi fianchi avanti e indietro mentre Lestat lo cingeva per la vita muovendosi sotto di lui in preda all’eccitazione, ansimanti ma mai appagati.
Non capirono per quanto tempo durò quel loro amplesso, il tempo parve fermarsi mentre i loro corpi si cercavano e si volevano ogni volta di più dopo ogni estenuante orgasmo!
Non avevano mai fatto l’amore in quel modo e non voleva che Lestat smettesse si prenderlo!
Quando raggiungevano l’apice del piacere e ricadevano l’uno sul corpo dell’altro, le mani di Louis vagavano su quello del biondo immortale toccando zone un tempo proibite e riaccendendo così l’ardore, per ricongiungersi ancora al suo corpo.
Poi si ritrovarono abbracciati , persi l’uno nello sguardo dell’altro.
“Ricordi le prime volte in cui ti volevo?” gli sussurrò Lestat con tono basso e sensuale.
Louis annuii un po’ intimidito.
“Più ti volevo, più tu mi respingevi…”
“Ma non era mai facile…”
“Già…cercavi di resistermi ogni volta…”
“Ed ogni volta, fallivo…”
“E’ sempre stato così fra noi…un continuo fuggire e rincorrerci.”
Lestat gli accarezzò il viso dolcemente.
“Ti ho desiderato così tanto…ma il mio orgoglio ha sempre rovinato tutto tra noi…”
“Oh no Lestat, la colpa è anche mia, troppo a lungo ti ho allontanato, ma ora sono stanco di fuggire e negare ciò che provo e che ho sempre provato per te…”
Questa volta fu lui a prendergli il viso fra le mani.
“Io ti amo Monsieur De Lioncourt…ti ho sempre amato…”
Senza dargli il tempo di rispondere lo attirò a se e lo baciò con dolcezza e sincerità, poi sentii qualcosa di bagnato sulle dita delle mani che ancora stringevano il suo volto.
Aprii gli occhi e vide che Lestat stava piangendo ad occhi chiusi!
“Lestat….ma…ho detto qualcosa che ti ha ferito?” si preoccupò.
Lestat riaprii gli occhi violetti e sorrise scuotendo il capo.
“ Louis….tu non immagini da quanto tempo stessi aspettando di sentirti dire queste parole…” sibilò con voce emozionata.
“Mio Principe….ti chiedo scusa, avrei dovuto dirtele molto tempo fa’…”
Si abbracciarono e quel momento intimo fù interrotto dal bisogno impellente di nutrirsi.
“Credo che…abbiamo un po’ esagerato ..ho una sete disperata!” disse con una risatina Lestat e Louis annuii.
“Andiamo a caccia insieme, ti va? “
Il vampiro colmo di gioia annuii e , con malavoglia, lasciò libero il suo corpo si rivestirono in silenzio, pettinandosi e rendendosi impeccabili come sempre, poi lasciarono la stanza e scesero nel salone illuminato dai lampadari seicenteschi.
Sybelle stava accordando il piano mentre Benji si fumava una sigaretta beatamente sdraiato su un sofà.
Armand sedeva accanto a lui sfogliando una rivista moderna con poco interesse, mentre non vi era traccia di Marius.
Si voltarono tutti e tre verso di loro non appena ne percepirono la presenza.
“Alla buon ora.. ci stavamo domandando quale fine aveste fatto…” sbottò Armand posando la rivista sul tavolino poi si rivolse a Lestat.
“Come ti senti questa sera?”
“Molto ma molto meglio...” sorrise” Sono solo…parecchio assetato, io e Louis usciamo per andare a caccia…”
“Ah…bene…” si stupii.
“E Marius?” domandò Louis guardandosi intorno.
“E’ stato fatto chiamare da Maharet…per una cosa urgente…” spiegò vago.
“E’ successo qualcosa di grave?” si allarmò il vampiro biondo, ma Armand scosse il capo.
“Andate a nutrirvi…” li congedò .
Seppur un po’ incerti Louis e Lestat uscirono dal castello notando con stupore che si era già fatta notte fonda!
Si guardarono e sorrisero per poi incamminarsi verso un parco.
Il freddo di dicembre non li sfiorava nemmeno.
I loro pensieri erano ancora riscaldati dai momenti di ardente passione da poco condivisi.
Non parlarono, si limitarono a camminare l’uno di fianco all’altro come le prima notti in cui Lestat gli aveva insegnato a cacciare, am Louis , troppo umano nell’animo, rivolgeva la sua sete verso gli animali.
Ora non era più così.
Beveva sangue umano come Lestat . ripulendo il mondo dalla feccia di delinquenti, stupratori, spacciatori ed esseri malvagi la cui morte non sarebbe stata pianta da nessuno.
Quella notte furono fortunati.
Captarono i pensieri di due criminali che si stavano spartendo i proventi di una rapina nel quale avevano ucciso due coniugi anziani.
Nascosti oltre una siepe Louis e Lestat attesero il momento più adatto per rivelarsi e quando uscirono allo scoperto i due si spaventarono ed il loro attacco fu così fulmineo che non provarono nemmeno a difendersi!
Louis e Lestat li prosciugarono poi lasciarono i corpi seduti su una panchina.
La droga nascosta nelle loro tasche gli era stata fatale, questa sarebbe risultata esser la causa del loro decesso.
Prima che cominciasse ad albeggiare dovettero uccidere altre sei persone per placare la sete.
Un record dopo così tanti anni!
Nel ritorno al castello si tennero sotto braccio immaginando stelle nel cielo plumbeo.
Varcato l’ingresso solo Armand era ancora alzato, stava leggendo un libro in latino.
“Ah…bentornati!”
“Gli altri?”
“Riposano…”
Lestat si tolse guanti , cappello, sciarpa e cappotto imitato da Louis che li ripose nell’armadio.
“Voi due….siete radiosi!” sbottò quasi incredulo notando il loro colorito arrossato.
Louis abbassò lo sguardo sedendosi sulla poltrona accanto al camino , mentre Lestat si distese sul sofà con un sorrisetto da furbo sul volto.


“Non vi capirò mai…” sussurrò Armand tornando alla sua lettura.
Proprio in quel momento anche Daniel rientrò seguito da David, persorsero l’ingresso quasi di corsa e Lestat si allarmò subito.
“Cosa succede?” disse tirandosi su di scatto.
“C’e’ un ragazzo qui fuori….sembra ubriaco, stà vaneggiando…cose….” Disse David.

Daniel si intromise.
“In realtà sta dicendo a mezzo vicinato che qui dentro siamo tutti vampiri, satanisti, cose del genere…”
Lestat guardò Louis preoccupato.
“Non può essere….”sibilò.
“Chi? Cosa? Mi volete spiegare voi due?” sbuffò Armand spazientito.
Poi sentirono una voce urlare il nome di Lestat.
Era Jean!
“Misericordia….cos’’è venuto a fare?”
Corsero alla finestra del terrazzo ed uscirono fuori.
Sotto di loro davanti al cancello c’era Jean col violino in una mano ed una bottiglia di liquore nell’altra.
Sollevò lo sguardo verso di loro e poi li indicò.
“Eccoli!! Eccoli lassù!! I vostri vicini…sono tutti mostri! Dal primo all’ultimo!!” urlò con la voce impastata , ubriaco e traballante.
Molte persone erano ferme ad osservare quella scena nonostante l’alba fosse in punto di sorgere.
“Lestat dobbiamo fermarlo oppure i vicini ci denunceranno…” sibilò Armand con occhi pieni di collera.
“Armand ha ragione, c’è gente che deve alzarsi presto per lavorare e…”
Mentre Louis stava pronunciando quella frase Jean cominciò a suonare il violino!
E subito dopo i vicini cominciarono ad urlare.
“Smettila!! Chiamo la polizia!! …vattene!!”
Lestat era come ipnotizzato da quella scena.
“Maledizione!!” sbottò Armand dirigendosi di nuovo dentro” Avrei dovuto farlo fuori quella sera stessa!” e corse all’ingresso.
Lestat si riscosse ed urlò “No aspetta!!”
Ma Armand era già al cancello, lo spalancò e raggiunse a lunghe falcate il giovane afferrandolo per la camicia cominciò a trascinarlo con se tra lo sconcerto della gente.
Oltrepassarono l’ingresso e richiuse il portone alle sue spalle per poi lanciare il ragazzo per terra.
“No Armand, Fermo!!” lo bloccò Lestat accorrendo da Jean.
Louis annuii avvicinandosi al giovane.
“Jean! Ma che ci fai qui? Dovevi esser in America ormai!” sbottò Lestat facendolo rimettere in piedi, ma barcollava, così lo portò sul divano.
“Che ne è stata della tournee?”
“Oh…bhe…è iniziata…ma senza di me…” biascicò.
“Cosa intendi?”
Jean sorrise e poi gli si avvicinò sibilando:
“Ho lasciato la compagnia….”
“Hai fatto….cooosa??” urlò Lestat furioso.
“Ho pensato che se non fossi partito…se non avessi fatto il provino.. nulla ci avrebbe separato. Niente distanza ne viaggi…”
Lestat lo schiaffeggiò facendogli cadere il violino e rompendogli il labbro.
“Sei uno stupido Jean! Ti avevo avvisato, è finita tra noi.. non ti voglio più vedere.. e tu hai buttato la tua unica possibilità di diventare famoso!”
Il ragazzo si gettò ai suoi piedi.
“Non mi importa della fama!! Suonerò per te e per i tuoi ospiti! Così potremo stare insieme, e se tu mi trasformassi…”
Ma Lestat non lo lasciò continuare, lo afferrò per il colletto della camicia sollevandolo in aria.
“Non farò mai di te un immortale! Né ora ne mai….” Urlò lanciandolo sul divano, allora Louis lo fermò.
“Calmati Lestat! Così non risolvi nulla….!”
I suoi occhi erano cupi.
“Se vuoi ci penso io a lui…” disse Armand muovendosi lentamente verso il ragazzo.
Daniel e David osservavano la scena in disparte non capendo cosa stesse accadendo.
“Avevi detto che mi amavi….” Piagnucolò Jean.
“Era quello che credevo, ma mi sono confuso.. ho amato il ricordo del mio perduto Nicholas…”
Jean spalancò gli occhi neri, arrossati dalle lacrime e dall’alcool, poi guardò Louis fermo vicino a Lestat, lo tratteneva per la mano.
E capii tutto.
“Ora mi spiego molte cose…”
“Che vuoi dire?”
“E’ a lui che appartiene il tuo cuore! Ecco perché avete litigato quella sera in teatro, mi sono messo in mezzo a voi due…” sibilò sconvolto.
“Ho sbagliato, ti chiedo scusa, avrei dovuto dirti la verità…”
Jean si coprii il volto, scosso dai singhiozzi.
“Come hai potuto? Mi hai rovinato la vita!!”
“Jean..ti avevo dato la possibilità di ricominciare.. ti ho lasciato proprio per non ferirti, ma tu hai fatto di testa tua…”
Il ragazzo si voltò per guardare in faccia Louis.
“Hai architettato tutto tu.. pur di allontanarmi da lui ti sei finto un amico, mi hai fatto avere quel provino perché già sapevi delle tournee, così non sarei più stato un ostacolo fra voi….”
Louis chinò il capo.
“Mi dispiace, lo abbiamo fatto per proteggerti…”
“Proteggermi??”urlò isterico” e da cosa? Da chi?”
Armand si intromise.
“Tu sai chi siamo, conosci la nostra vera natura! Non possiamo avere relazioni con voi umani per lungo tempo perché tutti gli umani che ci hanno conosciuti sono morti…o sono diventati immortali!”
Jean lo guardò allibito e si prostrò ai suoi piedi.
“E allora fatelo!! Trasformatemi! Sarò uno di voi…Potremo stare insieme.. non mi importa se hai altre relazioni Lestat! Le accetto !! Solo.. fammi essere una di loro, potrei suonare qui, alle vostre feste, ho udito un pianoforte prima suonare, potrei duettare con chi suonava quei tasti ! Sarei quello che il tuo caro Nicholas non è mai stato…il tuo violinista immortale perfetto!!”
Udire quelle parole lo ferii e fece scattare qualcosa in lui.
Lestat si mosse così velocemente che nessuno potè presagire la sua mossa.
In pochi istanti si ritrovò con le zanne nel collo di Jean!
Il liquido caldo e salato gli riempii la bocca ma provò disgusto invece che piacere, mentre il ragazzo cadeva in ginocchio sibilando quasi in estasi “Si…si…si!!”
La vita cominciò ad abbandonarlo, la vista gli si appannò e cominciò a sentire freddo in tutto il corpo, le mani intorpidite, debole.. la testa cominciò a girare.
Fu allora che capii…
Lestat non lo stava tramutando in vampiro…lo stava uccidendo!
Colto dal panico tentò di divincolarsi urlando e proprio quando stava per perder conoscenza udii voci concitate e cadde sul tappeto semi svenuto.
Louis trattenne Lestat con entrambe le mani mentre Armand e Marius controllarono il ragazzo.
“E’ ancora vivo….ma.. lo hai dissanguato!” disse Marius scuotendo il capo.
“Ora che si fa?” sibilò Louis mentre Lestat si lasciava cadere in ginocchio accanto al corpo di Jean che respirava debolmente.
“Perché ti sei fermato Lestat! Dovevi terminare ciò che avevi iniziato! Ma come tuo solito lasci i lavori a metà e qualcun altro dovrà finire per te!” sbottò Armand con occhi rossi, infuriato.
“Armand non dire così…” sibilò Louis sconvolto da quelle parole così dure.
“Di certo non sarai tu la Morte Misericordiosa a porre fine a tutta questa farsa, o mi sbaglio?”
Louis odiava quel soprannome.
Ma Armand aveva ragione, lui non avrebbe potuto uccidere Jean, aveva ancora troppo rispetto per la vita umana.
Marius guardò il corpo tremante del ragazzo.
“Allora?.. Lasciamo che muoio dissanguato lentamente o ci decidiamo a fare qualcosa?”
Lestat cominciò a tremare e ben presto dai suoi occhi caddero copiose lacrime scarlatte.
David e Daniel si tenevano distanti, neutrali.
“Forse avrei dovuto farlo per primo, così tutto sarebbe terminato da più tempo…” sibilò Louis guardando Lestat poi Jean.
Armand e Marius lo fissarono increduli.
“Che stai dicendo?” tuonò il vampiro celtico
“Che come al solito ho commesso l’errore di provare pietà per un umano…quando ho scoperto della sua relazione con Lestat , dopo aver ritrovato il Teatro dei vampiri , ero così infuriato che non appena ho visto Jean ho provato un forte istinto omicida verso di lui, ma la rabbia, la gelosia, il dolore dei ricordi risvegliati non sono stati abbastanza per permettermi di ucciderlo…ancora una volta ho agito da codardo, ed ho provato ad allontanarlo da Lestat in altri modi, credevo di esserci riuscito, ma mi sono sbagliato…” concluse lasciandosi cadere sulla poltrona.
Marius ed Armand lo fissavano sconvolti.
Non era da Louis fare discorsi così lunghi e parlare di certi argomenti!!
Il corpo di Jean sussultò a causa di uno spasmo, i suoi occhi si aprirono ormai quasi spenti, ma si fissarono in quelli verdi lucenti di Louis.
In quei due occhi scuri vide la disperazione.
“Imploro il tuo perdono Mio antico Creatore…” sibilò prima di avventarsi con velocità sovrannaturale sul corpo di Jean affondando i canini nel collo e risucchiargli il poco sangue vitale rimasto.
Quando sentii il suo cuore fermarsi, Louis si staccò da Jean e posò con dolcezza il suo corpo sul sofà.
Lestat lo fissava impietrito , ed anche i volti di Armand, Marius, David e Daniel erano sconvolti.
Louis si accasciò sulla poltrona e cominciò a piangere coprendosi il viso con le mani.
Non riuscii a sopportare il peso dei loro sguardi così si alzò e corse in camera sua evitando ogni loro invito a restare.
Si chiuse nella sua bara e continuò a lasciare cadere le lacrime perdendo il senso del tempo, isolandosi da tutto e da tutti.
Nel frattempo nel salone Marius aveva portato il corpo di Jean in una delle stanze per gli ospiti mentre Armand si era seduto accanto a Lestat in una poltrona davanti al camino.
Il volto del vampiro biondo adesso era inespressivo.
Solo gli occhi viola risplendevano grazie al riflesso delle fiamme.
David e Daniel si erano ritirati nelle proprie stanze ed ora il castello era avvolto dal silenzio più assoluto.
Dopo circa dieci minuti di silenzio, Armand si decise a parlare
“Lestat, come ti senti?”
Poteva apparire stupida come domanda ma era davvero preoccupato per lui.
Il vampiro biondo aprii le labbra ma poi le richiuse subito continuando a fissare il fuoco.
“Mi dispiace che sia andata a finire così anche con Jean, ma alla fine ci ha costretto a farlo. Il destino è stato crudele facendoti reincontrare un altro Nicky, e purtroppo hanno avuto lo stesso tragico finale…” sussurrò sincero.
Lestata sospirò passandosi una mano fra i capelli, poi , finalmente, parlò.
“Ti do ragione Armand, anche se il destino mi ha di nuovo beffato facendomi ferire anche questa volta da una delle persone che amo di più in assoluto….”
“…ma…”
“Ricorda Armand, tu tagliasti via le mania Nicholas che poi impazzii e si gettò nel fuoco, ed ora il mio Louis….ha avuto il coraggio di terminare ciò che io avevo iniziato.”
“Per Louis sarà stata durissima prender questa colpa su di sé….”
“…No, nessuna colpa Armand, Louis mi ha dimostrato il suo amore assoluto con questo gesto…Jean ha messo su si sé l’ombra della morte quando ha deciso di non partire e di venire qui a minacciarci, quindi non provo alcun rancore verso Louis….”
“Ma…allora diglielo! Si è chiuso nella sua bara! Stà piangendo da ore, crede che tu lo odierai in eterno per ciò che ha fatto!”
Gli disse il vampiro dal viso adolescente reso ancor più bello dal calore del fuoco.
Lestat sorrise ma non si mosse, restò a guardare il fuoco in silenzio mentre Armand saliva lentamente la scalinata di marmo diretto nella stanza di Louis.
Il corridoio era avvolto dal buio ed il silenzio regnava sovrano.
Si fermò davanti alla porta e cercò un contatto telepatico con Louis, ma la sua mente era invasa da lacrime e rimorsi.
“Louis! Sono Armand! Esci ti supplico! E’ tutto a posto!” disse sperando di poterlo convincere a lasciare la sua bara.
Ma fu inutile.
Non ebbe alcuna risposta.
Così, deluso ed esausto, andò a cercar conforto dal suo adorato Marius.



Edited by Valene - 13/11/2018, 16:15
 
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