+Dark & Gothic Lolita+

Eternal Passion Capitolo 15

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view post Posted on 18/9/2016, 13:10
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Eternal Passion Capitolo 15

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Dal salone giungevano le note de “L’appassionata” suonata al pianoforte da Sybelle, mentre tutti gli ospiti l’ascoltavano rapiti.
Marius, Armand, Daniel , Benji, David e Jesse percepirono subito che qualcosa non andava nel loro Principe.
Armand chiese mentalmente a Sybelle di fermarsi un momento e lei obbedii.
“Lestat…Louis…è successo qualcosa?” si preoccupò Jesse andandogli incontro.
“No, solo.. una serata pesante, continua a suonare tesoro, sai quanto amo quella sinfonia…” disse rivolgendo un sorriso forzato alla ragazza e lei annuii ricominciando a battere sui tasti.
“Divertitevi amici miei, io sono troppo stanco, mi ritirerò presto stanotte….”
Detto ciò appese il cappotto e si avviò alla scalinata.
Louis lo guardò scomparire nel buio.
Era preoccupato ed Armand gli fu subito accanto tirandolo in disparte.
“Cosa gli è successo?” sussurrò.
“Ha lasciato Jean…”
Gli occhi di Armand sfavillarono di gioia, ma non sorrise.
Credi che abbia bisogno di qualcosa?”
“No, gli passerà, ora deve stare un po’ con sé stesso a riflettere…”
Detto ciò Louis raggiunse David Talbot, il caro amico che non vedeva da tempo e si sedette accanto a lui cominciando a parlare dei loro ricordi.
Armand invece era preoccupato.
Avrebbe voluto vedere come stava Lestat, ma si trattenne e tornò ad ascoltare la sua Sybelle.

In camera sua Lestat stava intingendo con lacrime di sangue i cuscini di raso e seta sul suo baldacchino.
Nel buio più profondo , avvolto dalle coperte…
Soffriva per Jean , ma Louis aveva ragione, continuare quella storia lo avrebbe condotto a morte certa.
Ma già gli mancava la sua presenza al suo fianco .
Le loro lunghe discussioni filosofiche, le sue improvvisate col violino.. i suoi baci e le carezze…
Quel suo corpo caldo….vivo…
Aveva sbagliato ad avvicinarlo . Avrebbe dovuto evitare di frequentarlo.
E pensare che tutto era successo perché somigliava al suo Nicki!
Furioso, addolorato, stanco cominciò a distruggere ogni cosa attorno a se, strappando lenzuola e cuscini , rompendo vasi e specchi.
Il fragore raggiunse le orecchie dei suoi amici immortali e Louis ed Armand corsero al piano di sopra, spalancando la porta della sua camera lo trovarono accucciato sul tappeto vicino al baldacchino, tremante, ferito e coperto dalle piume uscite dai cuscini.
Louis indicò ad Armand di restare sulla soglia e si avvicinò piano verso Lestat.
“Hey, Lestat…ti sei ferito….” Bisbigliò preoccupato per poi inginocchiarglisi davanti.
Ma il vampiro non sollevò lo sguardo.
Continuava a piangere, le spalle scosse dai singhiozzi, si stringeva le gambe al petto in una morsa impenetrabile.
“Lestat, posso fare qualcosa per farti stare meglio?”
Ma di nuovo lui non rispose, né lo guardò.
“Allora?” domandò Armand ansioso.
“Nulla….è catatonico…”
Armand gli fu subito accanto.
“Oh no! Non di nuovo…..” sibilò.
Marius arrivò in silenzio e capii subito la situazione scuotendo il capo.
“Questa proprio non ci voleva…”
“Ora che si fa?” si preoccupò Louis.
“Nulla…aspettiamo che rinsavisca.”
A Louis quella risposta non piacque affatto.
“Lasciatemi solo con lui, devo lavargli via il sangue, le ferite si stanno già rimarginando…” sibilò prendendolo in spalla senza alcuno sforzo.
“Ti serve altro?”
“No Armand, ti ringrazio, penso io a lui…voi calmate gli ospiti e badate che per ora la notizia non si venga a sapere. Domani contatteremo Maharet e vedremo il da farsi…”
Si avviò nel bagno privato di Lestat, lo posò sulla sedia accanto alla vasca, preparò l’acqua ed il bagnoschiuma, accese le candele e l’incenso, come faceva sempre Lestat, poi si tolse i vestiti rimanendo completamente nudo.
Sollevò il corpo immobile del suo Creatore e si immerse con lui nella vasca.
Il calore dell’acqua lo rilassò all’istante mentre Lestat rimase pietrificato.
Con lentezza Louis prese una spugna , vi versò il bagnoschiuma
E cominciò a tergere via il sangue ormai secco dal volto, dal collo, dal petto, insomma dal corpo del vampiro biondo .
“Temevo che saresti stato male, ma non credevo che potessi reagire così. Non con tutti gli impegni e le responsabilità che ora ti ritrovi a dover affrontare….” Sospirò cominciando a ripulirgli i capelli color oro.
“Mi dispiace di averti obbligato a prender quella decisione, ma era l’unica cosa da fare! Ammetto di esser rimasto molto male quando ho visto Jean ed ho scoperto della vostra relazione, ed ho saputo anche…di te ed Armand…Ho provato gelosia, rabbia e…tristezza…”
Sciacquò con devozione il suo capo e poi gli prese le mani, ripulendo anche loro dal sangue rappreso.
“E’ tutta colpa mia Lestat…ogni volta che faccio qualcosa ricade su di te…con Claudia, e poi con Armand, ed ora…Jean….Ammetto di essermi infuriato con te quella sera, quando hai risvegliato i miei peggiori ricordi recandoti al teatro dei vampiri, ti ho odiato per il male che mi costringevi a rivivere, ma poi ti ho visto con quel ragazzo, ed ogni volta che ti sfiorava o ti sorrideva, ho provato un colpo allo stomaco, ero così geloso del modo in cui gli parlavi, dei sorrisi che gli dedicavi. E la notte, nella mia bara piangevo di rabbia immaginandoti a letto con lui, col corpo caldo che io da lungo tempo non possiedo più….”
Posò la spugna e gli prese il viso fra le mani.
Gli occhi di Lestat erano vuoti, assenti.
“Amato Creatore, amato Principe, sarò presto con te!” sussurrò con voce strozzata dall’emozione.
“Ricordi queste parole? Te le dissi un anno fa quando salvasti tutti i vampiri da quella Voce.. Poi hai fatto ritorno nella tua amata patria e poco dopo ho mantenuto la mia promessa e ti ho raggiunto qui. Credevo che ci tenessi alla mia presenza, ma evidentemente, mi sbagliavo….”
Si sporse in avanti e posò le labbra sulle sue rimanendo immobile alcuni secondi per poi osare insinuarsi fra le sue , rigide ed immobili, ma Louis continuò succhiandogli il labbro inferiore, sperando in una reazione che tardava a mostrarsi.
Prese fra le mani il capo di Lestat pur di attirarlo il più possibile a se e continuò a baciarlo a lungo, delicatamente, a volte sfiorandogli appena le labbra, altre volte con più irruenza, ma non accadde nulla , se non il fatto che ora si sentiva eccitato.
“Oh lestat…davvero la mia presenza non ha più importanza per te?” sibilò con la voce rotta dall’emozione.
Fu in quel momento che Louis si morse la lingua con le zanne fino a farsi sanguinare, e poi tornò a baciarlo, lasciando che il suo sangue si insinuasse nella bocca del suo antico creatore.
Dapprima parve non accadere nulla, ma pochi istanti dopo le labbra di Lestat si mossero!
La sua lingua guizzò su quella di Louis e cominciò a succhiare il sangue dolce del suo novizio, un sapore unico che ricordava ancora a distanza di lunghi anni .
Louis non oppose resistenza, anzi, sperava che quella sua reazione potesse aiutarlo a riprendersi.
E così in quella vasca , nudi, uniti in un solo infinito bacio di sangue, Louis capii di amare il suo Lestat come mai aveva creduto di poter fare!
Quando il taglio sulla sua lingua si richiuse Lestat si staccò dalla sua bocca.
I suoi occhi brillavano di potere e non erano più vacui ed opachi.
Poi, di colpo, Louis si rese conto che lo stava fissando!
“Lestat! Riesci a sentirmi?”
Il vampiro annuii e lo colse di sorpresa scivolandogli contro per stendersi al suo fianco, poi posò il capo sul petto di Louis e lo abbracciò rilassando i muscoli prima quasi pietrificati.
“Oh Lestat….”
“No Louis.. ti supplico.. non dire niente, solo tienimi stretto a te…£ gli sussurrò con tanta dolcezza che quasi stentò a riconoscerlo!
“Va bene mio Creatore, lo farò, fino a quando vorrai…” e gli posò un bacio sui capelli bagnati e lucenti.
Quando l’acqua della vasca cominciò a raffreddarsi, Louis lo convinse ad uscire .
Lo avvolse in un accappatoio e poi lo condusse verso il letto tenendolo per mano.
Scostò le coperte (che erano state cambiate e nuovi cuscini erano stati portati per sostituire quelli distrutti..) ed aiutò Lestat a sdraiarsi.
Il volto del vampiro stava riprendendo colore, i tagli e le ferite erano completamente scomparsi.
Louis aprii il cassetto del comodino ed estrasse un pettine, si sedette sul bordo del letto e cominciò a pettinargli i lunghi capelli biondi.
Lestat non glielo impedii.
Rimase immobile a guardarlo finchè ebbe finito.
“Ora cerca di riposare un pò….” Disse con un sorriso , poi si alzò e fece per voltarsi verso la porta ma la mano di Lestat afferrò la sua e lo costrinse a voltarsi a guardarlo.
“Louis….ti prego…non lasciarmi da solo, io non so se…..” la voce gli tremava ed il suo sguardo implorava il suo aiuto disperato.
Gli ricordò quella notte di tanti anni prima quando lo aveva trovato in quella villa disabitata, fragile, debole e spaventato dal nuovo mondo…
Anche allora gli aveva chiesto di restare , ma lui aveva rifiutato lasciandolo solo.
Una morsa gli strinse il cuore.
Questa volta non lo avrebbe fatto.
Gli sorrise facendogli cenno di spostarsi e Lestat scostò le coperte per permettergli di sdraiarsi accanto a lui.
Con la schiena sollevata sui cuscini Louis allargò le braccia e lo attirò a se lasciandolo senza parole.
Lestat posò una guancia sul suo petto e poi.. chiuse gli occhi rilassando le membra.
“Non ti lascio Lestat….Questa volta non lo farò…” gli sussurrò mentre lo copriva con le lenzuola, poi, esausto si addormentò anche lui.





Edited by Valene - 13/11/2018, 16:13
 
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