The Wizar∂ Voi¢e - IV Incontro, Speciale Halloween

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view post Posted on 14/9/2016, 21:12
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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The Wizar∂ Voi¢e - Halloween is coming -
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Fialmente, per tutto il gruppo, era arrivato il momento di dimostrare davvero quanto valevano, come? Con una bellissima festa di Halloween. Violet si era assicurata di mandare lettere a tutti attraverso Coraline, la sua gatta, gufi e con passaparola. Ognuno aveva avuto la sua lettera dove era stato segnato giorno ed ora. La sala era sempre quella, qualche piccolo stuzzichino in fondo alla sala era sempre presente così come il palco, il pianoforte e qualche altro strumento babbano, le sedie e la ragazzina, seduta proprio sul legno del palco ad attendere tutti. Non vedeva l’ora di vederli arrivare, era proprio ansiosa e il cuore le batteva forte: finalmente potevano preparare il loro primo vero spettacolo.


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-GdrOff-

CITAZIONE

Su Telegram erano state prodotte le seguenti idee:
    ♥ Filastrocca musicata
    ♥ Musical
    ♥ playlist con canzoni in tema
Ovviamente nulla è stato deciso, ci penseranno ora i nostri pg ^^ iniziate pure a fare la vostra entrata, dal secondo giro inizieremo il vero e proprio lavoro! ^^
Scadenza: 20/09/2016


-GdrOn-
 
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view post Posted on 16/9/2016, 12:27
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Wolfgang si era proprio perso: sapeva che doveva accadere prima o poi, ma questo non cambiava il fatto che fosse stanco, che volesse solo tornare nel proprio dormitorio e che non sapeva neppure in quale piano fosse. Poco male, avrebbe solo dovuto scendere di piano in piano per ritrovare almeno un punto di riferimento conosciuto - doveva esserci qualche vantaggio a dormire nei Sotterranei, no? Eppure eccolo lì, incantato all'ingresso di quella sala sconosciuta ad osservare qualcosa che aveva sempre ammirato da lontano - la mano rigida del padre chiusa sul suo polso, a trattenerlo - e che aveva sempre desiderato. Qualcosa di segreto, da nascondere a tutti, perché non era quello il suo destino, perché... eppure eccolo lì, a carezzare con lo sguardo le linee decise del pianoforte, l'eleganza dei violini, delle trombe e tanti altri strumenti che non riusciva a scostarsi dall'ingresso - probabilmente bloccando il passaggio a chi aveva davvero ragione di trovarsi in quella sala.

C'è nessuno? Cos'è questo posto?

La stanchezza, il desiderio di tornare nel proprio dormitorio era ormai scomparso, rimpiazzato dalla curiosità e dal bisogno di avvicinarsi a quel frutto proibito e toccare con la propria mano almeno uno di quegli strumenti bellissimi.
 
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view post Posted on 17/9/2016, 00:13
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• The Wizard Voice •

Quel giorno era stato organizzato un importante incontro con il Club musicale "The Wizard Voice", forse il più importante degli incontri. Era stato avvisato da Coraline, il gatto di Violet un Corvonero che aveva conosciuto molto tempo addietro, agli albori della sua grande avventura ad Hogwarts. Stranamente non vedeva l'ora, dopotutto era passato un bel po' di tempo dall'ultimo incontro e il Grifondoro si sentiva ancora in colpa per aver rovinato la "sorpresa" di compleanno al suo migliore amico, Oliver, ma il danno era stato fatto e ovviamente da lui. Forse era così ansioso di cominciare anche perché non si esibiva da moltissimo tempo e dopo averlo fatto per la prima volta con quello stesso gruppo, la voglia di ricominciare era cresciuta giorno dopo giorno. La musica era parte di lui come sicuramente era parte di tutti gli altri membri, ed era proprio per questo che gli piaceva tanto suonare con loro, in quel modo riusciva a condividere una stessa passione con persone diverse e legare sempre di più con queste. Il Rosso-oro scese di fretta dalla Torre di Astronomia al Terzo Piano, per dirigersi all'Ufficio della Professoressa Leia, nonché ex Capocasa Grifondoro, dove si sarebbe tenuto il quarto incontro del Club di Musica. Però, quando arrivò difronte all'Ufficio della docente di Erbologia andò a scontrarsi contro la schiena di qualcuno e quasi cadde a terra a causa dello scontro.«Scusami, non ti avevo visto» disse al ragazzo di fronte a sé. Ancora una volta aveva dimostrato di vivere in un mondo tutto suo, anche se stavolta la colpa non era del tutto sua, non era una decisione saggia mettersi sulla porta e bloccare il passaggio. Il Prefetto si chiese chi fosse, non ricordava di averlo mai visto agli incontri del Club; era sicuramente uno studente del Castello, ma non aveva idea del perché si trovasse lì, magari voleva iscriversi anche lui al gruppo. Come suo solito sorrise calorosamente attendendo una reazione da parte dell'altro studente.

 
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view post Posted on 17/9/2016, 16:13
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Se in tutta Hogwarts fosse stata stilata una classifica delle persone che più scrivevano e spedivano lettere giorno dopo giorno, Oliver Brior avrebbe probabilmente ottenuto il primo posto. Erano più le volte che saliva in Guferia che quelle trascorse tra una lezione e l'altra, intenzionato a mantenere attiva la sua corrispondenza epistolare con la propria famiglia, in particolare suo cugino Elijia, e con gli stessi studenti del castello nel quale viveva la maggior parte dell'anno. Era piacevole, senza ombra di dubbio, ricevere un'epistola scherzosa, sincera oppure stravagante, notare la calligrafia tutta sgambettante del mittente e poter subito impugnare la tradizionale piuma di fagiano che aveva acquistato da poco tempo, così da buttare giù un paio o più righe di risposta. Ancora più divertente era osservare la sua civetta delle nevi, Lady, spiccare il volo con aria dispettosa, le penne arruffate e lo sguardo intenzionato ad uccidere. Era stanca di tutti quei giri, in effetti non aveva tutti i torti, eppure era compito suo, da buona messaggera, assolvere quel dovere nel migliore dei modi. Fra missive, calamai da ricaricare e via dicendo, Oliver avrebbe potuto giurare sulla sua stessa chitarra classica di non aver mai visto - mai, neanche nei suoi sogni fin troppo folli - un gatto consegnare una busta al suo indirizzo. Ritrovarsi Coraline, il micio di Violet, in un corridoio desolato del terzo piano, ecco, era stata una sorpresa non indifferente. Quella scena lo aveva contagiato positivamente per molte ore e neanche l'informazione racchiusa nella pergamena fu in grado di attirare la sua attenzione, non troppo perlomeno. Non era cosa di tutti i giorni ritrovarsi un felino come Gufo. Era trascorso poco prima che l'incontro del The Wizard Voice potesse effettivamente concretizzarsi. La borsa a tracolla che Oliver indossava già era pronta a contenere diversi oggetti che gli sarebbero tornati utili, non ultimi un blocchetto di fogli, qualche penna e il suo personale album musicale con note e appunti di canzoni che si divertiva ad inventare solitamente la notte. Come spesso accadeva, anche quella volta il Caposcuola era in anticipo. Aveva spuntato, velocemente, qualche risposta dal manuale di Divinazione, ampliando così il saggio circa le Profezie legate alla lettura delle foglie di tè. Non aveva altro da fare, stranamente, e fu di buon grado che osservò l'orologio da taschino che portava al polso, quell'orologio che poco apprezzava a dispetto del suo valore e della sua efficienza. Vestito con la divisa scolastica, scura e con una bella cravatta dai colori Rosso ed Oro sotto la felpa nera, Oliver aveva appuntato la spilla da Caposcuola al petto come da regolamento, si era riflesso una sola volta nello Specchio Magico nel suo dormitorio, ricevendo un complimento poco ironico, e poi era andato via, diretto alla stanza accanto l'ufficio di Madama Goodheart, che tanto sperava di rivedere anche solo di sfuggita. Conque minuti soltanto furono necessari per giungere alla meta di suo interesse, ormai aveva imparato qualche scorciatoia per evitare trambusti e fiumane di studenti, oltre che l'ignobile presenza del poltergeist. Si sporse sulla porta, notando già qualche volto, alcuni familiari e altri meno, per poi esprimere un sorriso a tutti i presenti. «Buh!» salutò, stringendo tra le mani un flauto argentato. Si fece spazio a suon di "ciao" e convenevoli vari, raggiungendo Violet prima di tutti. «Vì, ti ho portato un esemplare di EgoFlauto!» disse, aprendo le mani. Lo strumento si librò dai palmi e cominciò ad emettere note altissime prima che Oliver non lo minacciasse con un'occhiataccia. «Sono egocentrici, pensavo potesse aiutarci ad immaginare una situazione di morte e distruzione per Halloween. Almeno è quello che mi istigano tutti i flauti del genere» borbottò, un rapido sguardo intorno. Era arrivato.
 
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Leah‚
view post Posted on 19/9/2016, 13:43





You can be a master, don't wait for luck.

« Leah Rose Elliot; Tassorosso; Scheda »
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Se avesse avuto uno zellino per ogni volta che aveva cambiato idea in merito a quella riunione dei Wizard Voices, probabilmente Leah avrebbe potuto comprarsi Hogwarts, Hogsmeade e anche Londra. Si era arrovellata e scervellata per ore, e aveva perso anche una notte di sonno - cosa più unica che rara per una ragazza che faceva del sonno notturno uno dei suoi hobby preferiti.
Tutto perché se era rimasta agghiacciata all'idea di essere l'unica timida in un gruppo di canterini sfegatati, dall'altra parte aveva anche percepito la vera bellezza di quel club musicale. Aveva percepito che lì c'era gente che come lei amava la musica e che avrebbe potuto anche insegnarle a temere di meno il giudizio altrui... almeno a giudicare dalla naturalezza con cui cantavano e suonavano davanti a tutti. Così, quando le era arrivato il biglietto che conteneva data e ora del successivo incontro, Leah aveva deciso di andare.

"Se dovrò cantare per forza da sola per farne parte, me ne andrò gentilmente scusandomi. Nessuno mi può obbligare a cantare davanti a tutti." Si era detta mentre si preparava.
Aveva infilato uno scamiciato grigio scuro, una camicetta bianca e annodato al collo la cravatta gialla e nera della divisa. Aveva raccolto i capelli in una treccia e indossato le sue ballerine di vernice nera. Si era scoccata uno sguardo di incoraggiamento attraverso lo specchio e si era avviata, a passo di marcia, verso il corridoio della professoressa Goodheart.
Una volta davanti alla porta non si era concessa il tempo necessario per dubitare: l'aveva spalancata ed era entrata: per fortuna nell'aula c'erano già alcune persone, dai volti più o meno noti.
Sorrise a tutti come se fosse più serena di quanto non fosse in realtà e poi si avvicinò al gruppo.

«Ciao a tutti, - salutò. - Ciao, Violet.»
La ragazza che l'aveva accolta la volta precedente era già arrivata, per fortuna. Così come era arrivato anche Oliver, il Caposcuola Grifondoro che aveva conosciuto tempo prima. L'aveva visto alla riunione precedente ma non l'aveva neanche salutato, praticamente.
"Dove lasci la tua spavalderia, quando entri in questa stanza, Leah Rose?"
Leah gli si avvicinò con un sorriso.
«Ehi, ciao. Ti ricordi di me? Ci siamo conosciuti nell'orto delle zucche!»
Vedere un paio di facce note in quella stanza la rassicurava, e sperava che la riunione la aiutasse a sciogliere le riserve che ancora aveva sulla sua partecipazione al gruppo.



Edited by Leah‚ - 19/9/2016, 16:31
 
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view post Posted on 20/9/2016, 22:07

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Quella mattina se ne stava pigramente abbracciata al suo morbido cuscino quando l'era parso di sentir una voce squillante rivolgersi a lei. Aveva lentamente aperto un occhio e, dopo aver riconosciuto Violet in quella figura che le stava di fronte, aveva abbozzato un sorriso alla concasata che, come sempre, era tutta allegra e pimpante, mostrandosi ai suoi occhi come quello che era stata lei ere prima. L'aveva informata dell'imminente incontro del The Wizard Voice guadagnandosi, per il graditissimo servizio, una manciata di caramelle e un buffetto sulla guancia. Ripensava alla scena mentre scrutava le viscere del suo baule fin troppo pieno, cercando di prevedere il futuro, o quanto meno di trovare qualcosa di decente da indossare. Il suo umore, da un po' di tempo a quella parte, non aveva fatto altro che peggiorare, ma quelle serate dedicate alla musica si stavano rivelando un ottimo diversivo da tutti i suoi pensieri. Le braccia incrociate di fronte al petto e lo sguardo ormai più che perso nello spazio cosmico, la ragazzina dai lunghi capelli rossi doveva essersi incantata là davanti da almeno un paio di minuti, finalmente rinvenne e decise di lasciar fare alla sorte, estraendo dal magico baule un paio di pantaloni celesti e una lunga maglietta nera. Constatando che poteva andarle decisamente peggio si vestì il più rapidamente possibile, si avvolse attorno al collo una sciarpa blu piuttosto leggera e infilò le solite scarpe da ginnastica nere. Con un movimento fluido si slegò i capelli e diede loro una rapida pettinata con le dita prima di raccoglierli nuovamente in uno chignon morbido. Agguantò la sua nuova chitarra e, dopo aver dato un bel morso al sedere di una delle sue cioccorane, si avviò verso la sala al III piano. Fortuna che la strada era in discesa, anche se, pensandoci bene, poi sarebbe dovuta risalire, ma forse avrebbe potuto convincere qualcuno a portarla in spalle, o quanto meno in braccio.. ma si sarebbe accontentata anche di esser trascinata. Era sempre stata una piccola pigra amante delle avventure, un eterno paradosso fatto di contraddizioni, in sintesi si poteva dire che amasse la comodità. Finalmente giunse di fronte all'aula nella quale si era tenuta anche la prima lezione, si appoggiò delicatamente alla porta e s'intrufolò al suo interno, lanciando occhiatine furtive a tutti i presenti. Con la scusa di appoggiare la chitarra si avviò verso “il tavolo del cibo” e addentò immediatamente la solita soffice fetta di torta che quel giorno aveva avuto una sorte poco clemente. Voltandosi notò che era presente una figura che non aveva mai visto, forse solo di sfuggita, che se ne stava accanto ad un grifondoro piazzata sull'uscio. Si avvicinò ai due salutando prima Fred e poi l'altro, presentandoglisi come Flammy mentre finiva il suo dolce. Trovava meraviglioso come un'aula apparentemente simile a tante altre fosse in grado di sollevarle il morale, c'era ancora da chiarire se si trattasse dell'aula in sé o delle persone che la frequentavano, ma di certo qualcosa di speciale c'era. Rivolse un sorriso ai due ragazzi e, con un cenno della mano, salutò la sua concasata che se ne stava seduta sul palco placcata dal garzone dello Zufolo, che le stava mostrando qualcosa di decisamente chiassoso. Presto avrebbero cominciato quell'incontro e più il tempo passava là dentro, più la ragazzina si sentiva a suo agio e rilassata, anche se, in un angolo non poi così remoto della sua mente, i suoi ricordi e tutti i suoi dolori e le sue preoccupazioni erano pronti a riprendersi il loro trono.
 
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view post Posted on 21/9/2016, 20:54
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The Wizar∂ Voi¢e - brainsotrming -
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Era ansiosa e il suo cuore batteva forte. Quella era la prima vera riunione per poter fare qualcosa tutti insieme, per poter partecipare ad una festa. Quando le era stato detto che ci sarebbe stato bisogno di qualcuno che suonasse e, soprattutto, quando avevano accettato che fossero proprio i The Wizard Voice, il suo stomaco aveva fatto parecchie capriole all’indietro per la gioia, le sembrava un grande passo, una cosa meravigliosa ma in quel momento, stando lì ad aspettare e pensare troppo, iniziava a dubitare che ce l’avrebbero fatta.
Per fortuna, a distrarla dai suoi pensieri, fu un giovane che fece capolino da dietro la porta e che aveva un’aria particolarmente persa, non era ben chiaro se nei meandri della sua mente oppure stordito dall’immensità del castello…poco importava, ad ogni modo non aveva una faccia conosciuta.

"Un intruso! Pensi di cacciarlo via a suon di schiantesimi?"


”Ma anche no! E poi, intruso, probabilmente sarà qualcuno che vuole unirsi a noi.”


In effetti non era ancora sicura di sapere in quanti avrebbero risposto e vedere anche una faccia nuova un po’ la rianimava. Con un sorriso si alzò dal palco, sul quale era seduta, e corse a tutta velocità verso il giovane Serpeverde porgendogli la mano destra.

«Ciao, il mio nome è Violet Wilson, tanto piacere! Queste è il club di musica della scuola, oggi c’è una riunione molto importante, sei interessato? Ti piacerebbe assistervi? Ovviamente non sei obbligato però sai ci farebbe piacere avere gente nuova, inoltre puoi anche dare solo un’occhiata oggi e se non ti interessa puoi andare. Dai, fermati con noi!»


Porvò dire con un sorriso entusiasta e gli occhi che le brillavano. Ovviamente non lo obbligò a stringerle la mano, l’avrebbe fatto solo se avesse voluto, con il tempo aveva imparato che non tutte le persone potevano amare il contatto fisico e lei stessa iniziava a trovarlo davvero fastidioso in certi momenti.
Mentre stava letteralmente cercando di comprarsi il nuovo arrivato, arrivò come una saetta il giovane prefetto di Grifondoro che andò a sbattere contro il Serpeverde come un topo impazzito, rischiando quasi di perdere l’equilibrio. Violet si spaventò facendo un salto sul posto e trattenendo per un attimo il respiro.

«Oh Zeus! Fred, ti sei fatto male?»


Chiese evidentemente preoccupata e tendendogli la mano per aiutarlo a rialzarsi in caso ne avesse avuto la necessità.

«Ti sembra il caso? Devo forse ricordarti le regole della scuola? Per tutti i flauti di Pan…e dire che dovresti essere tu a sgridare chi corre come un matto per i corridoi. Voi Grifondoro siete tutti uguali, guarda che le regole le dovete rispettare anche voi!»


Era iniziata come una sgridata ma alla fine scoppiò quasi a ridere, proprio lei che al suo primo anno era scappata nelle cucine trascinandosi dietro mezza casata, stava parlando di rispetto delle regole, era quasi paradossale in effetti.

«Forza, adesso entriamo! Come ci ha ben dimostrato Fred non è saggio rimanere sulla porta.»


Avrebbe quini fatto loro strada fino alle sedie che erano disposti davanti al palco e sul quale il suo violino, appoggiato appena nella custodia, era pronto per essere utilizzato.

«Sedetevi pure…intando dimmi, ragazzo nuovo, sai già suonare uno strumento, canti oppure vorresti imparare? Qui siamo molto aperti su tutto e….»


Stava già iniziando a spiegare, probabilmente rendendosi anche antipatia e noiosa agli occhi di Wolfgang, venne nuovamente interrotta dall’arrivo di un altro membro: Oliver. Alzò gli occhi sul giovane caposcuola e lo salutò sventolando la mano.

«Ciao Oliver, guarda abbiamo un ospite per oggi, cerca di fargli una buona impressione che magari decide anche di partecipare!»


Annuì tutta contenta prima di vedere lo strano strumento che stringeva fra le mani. Quello attirò la sua attenzione e, quasi come se fosse stata rapita, camminò verso di lui ignorando qualsiasi altra cosa per poter osservare lo strumento più da vicino.

«È un po’ come il mio violino ronzastridulo? Credo che questo sarà perfetto da far suonare ad Helen, io purtroppo non ne sono capace, odio a morte i flauti!»


Li odiava così tanto che non provò nemmeno ad allungare una mano, si limitava a fissarlo, esattamente come faceva il suo gatto quando adocchiava qualcosa di nuovo che però la sconfifferava davvero poco. Era indecisa se allontanarsi o continuare a fissarlo per vedere se era in grado di muoversi o emettere suoni pericolosi quando, per sua immensa fortuna, arrivò anche Leah, un po’ timida, come al suo solito. Violet era felicissima di vederla e di averla ancora a bordo, sapeva che con lei c’era parecchio lavoro da fare, soprattutto per convincerla che era brava esattamente come tutti loro e che non doveva sentirsi inferiore a nessuno e, soprattutto, convincerla su quanto fosse bello cantare tutti insieme.

«Ciao Leah, benvenuta! Accomodati pure, fra poco iniziamo.»


Rimase un po’ delusa nel vederla correre subito da Oliver invece che da lei, quella ragazza le piaceva e sperava di averle fatto una buona impressione…o forse si aspettava solo troppo.

"V, lo so che a te piacciono molto le scene stile ‘tutti insieme appassionatamente’ ma io credo che alle giovani come Leah piacciano di più gli aitanti ragazzi come Oliver piuttosto che le repellenti Corvonero che blaterano sempre a caso."


Ridacchiò Lucy all’interno del suo animo, facendole quasi venire voglia di sbattersi la testa contro il muro da sola.

”Cara L forse ti sei dimenticata che Oliver è fidanzato e per quanto Leah sia carina e simpatica lui ha Helene….e poi scusa mica ti stava antipatico?”


"Si, ma se è per questo non mi piace nemmeno Helen o Leah o Fred….ancora devo valutare il giovanotto appena arrivato però….e comunque non è sposato, mi piacerebbe vedere qualcosa di divertente, magari la piccola e timida Leah sarà così brava a ingraziarsi Oliver da fargli dimenticare completamente Helen e creare un triangolo amoroso. Sarebbe divertente, in quel caso dovresti andare a comprare i pop corn V, non mi piace guardare gli spettacoli a stomaco vuoto."


Non le piaceva l’idea di vedere tre persone, una delle quali era molto affezionata, stare male e soffrire però, doveva ammetterlo, se fosse toccato a tre estranei anche lei avrebbe trovato la cosa divertente.
Durante il suo piccolo dibattito interiore era rimasta ferma, immobile, con lo sguardo perso a fissare Oliver e Leah, quasi come se fosse stata intrappolata in un certo torpore, che si concluse solo quando vide l’ombra di una testolina bionda fare capolino da dietro la porta e intrufolarsi dentro con aria furtiva: era Flam. La fissò per un attimo seguendola con gli occhi.

”Chissà dove ho messo le caramelle che mi ha dato questa mattina….”


Si chiese sempre più pensierosa prima di sentire qualcosa di morbido e peloso che si strusciava contro le sue gambe seguito da un dolce miagolio, abbassando gli occhi vide che era Coraline, tornata da qualunque posto fosse finita, finalmente pronta a partecipare anche lei.

«Dove sei stata? Quando ho detto “Vai a mandare un messaggio a tutti” avevo dato per scontato che saresti poi dovuta tornare da me….ah, gatta monella!»


Il gruppo iniziava ad essere completo, mancavano due persone ma iniziava ad essere tardi ed era il caso di muoversi a cominciare. Lasciò andare la gatta per andare sul palco e cercare di attirare l’attenzione di tutti.

«Mi spiace per quelli che non sono arrivati ma dobbiamo assolutamente cominciare. Prima di tutto benvenuti tutti a questo quarto incontro, devo ammettere che non abbiamo avuto tra i migliori degli inizi ma, finalmente, sembra che le cose inizino ad andarci bene. Siamo stati invitati a suonare alla festa di Halloween della scuola e quindi qui, oggi, dovremo decidere che spettacolo proporre. Le idee che possiamo avere sono tante.
La nostra cara Flam potrebbe scriverci una poesia di Halloween come apertura e mentre la legge si potrebbe suonare qualcosa di sottofondo con gli strumenti offerti dal negozio di Oliver, poi si potrebbe fare un piccolo musical del quale decidere ancora tutto dato che abbiamo tante persone che cantano molto bene e quello che resta scegliere una serie di canzoni a tema, fare un picolo dj set….insomma quello che vogliamo. Quindi direi di iniziare, chi ha proposte? A chi vanno bene le cose elencate? Cos cambiereste? Forza ragazzi, brainstorming, dite tutto quello che vi passa per la testa!»


Annuì tutta contenta cercando di invogliare la gente dalla cima del suo palco per farsi dire più cose possibile, per far uscire più idee possibile e creare un vero spettacolo, qualcosa di meraviglioso.


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view post Posted on 22/9/2016, 07:50
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Wolfgang in quel momento si sentiva un po' sopraffatto - tra la confusione di essersi perso, la bellezza di quegli strumenti e le parole di quella ragazza Violet- ma si concentrò per mostrare il meno possibile di quelle emozioni, mentre le stringeba la mano con una presa che poteva solamente essere considerata decisa.

Il mio nome è Wolfgang Bogdanow. Non volevo interrompere la vostra riunione, ma mi sono perso e - senza volerlo - sono capitato qui.

Era sul punto di accettare l'invito della studentessa e, fortunatamente, le aveva già lasciato libera la mano, quando qualcosa - o qualcuno - lo spinse da dietro, facendolo cadere a terra. Mordendosi il labbro per evitare di dire frasi di cui avrebbe potuto pentirsi, si concentrò sul fatto che fermarsi sull'uscio delle porte era pericoloso, proprio perché qualcuno avrebbe potuto non vederlo - non che si sarebbe messo a chiedere scusa, ma non avrebbe neppure incolpato l'altro ragazzo che, non solo si era già scusato, ma stava anche venendo rimproverato da Violet.

Non preoccuparti, la colpa non è tua e non mi sono fatto nulla.

Come al solito, aveva evitato di pronunciare la parola "vietata". Intanto, senza neppure sentirsi a disagio, si lasciò condurre dalla ragazza all'interno della stanza e, quindi, più vicino agli strumenti, che sembravano chiamarlo come il canto di una sirena.

No, non ho mai suonato nulla ma non mi spiacerebbe imparare.

In particolare il violoncello: aveva sempre amato il suono più cupo, quasi più triste, rispetto a quello del violino,la linea armonica della cassa e l'eleganza innata di chi lo suonava. Intanto Violet era stata distratta dall'ingresso di un altro ragazzo più grande, che aveva portato con sé un flauto capace di suonarsi da solo - con questa, Wolfgang poteva davvero pensare di averle viste tutte - e di un'altra ragazza che si presentò come Leah. Per ultima entrò una ragazzina che, dopo essersi avvicinata al tavolo del rinfresco, si avvicinò a Fred e Wolf, presentandoglisi come Flammy. E la riunione poté finalmente iniziare, sebbene il ragazzino tornò a sentirsi quasi immediatamente sopraffatto: non sapeva suonare e non aveva idea di cosa sapessero fare gli altri ragazzi, quindi non avrebbe potuto essere di grande aiuto per l'organizzazione della festa di Halloween. Chissà se avrebbe potuto continuare ad osservare in silenzio per un po'.
 
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view post Posted on 22/9/2016, 10:47
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A pensarci bene, non era stata una brillante idea chiedere al signor Vinaccia, proprietario dello store di Evviva Lo Zufolo, di portare via un EgoFlauto per una lezione musicale all'interno del castello di Hogwarts. Qual era la reale utilità di uno strumento del genere, senza considerare quella di disturbare di continuo? Aveva appena cominciato ad emettere suoni fastidiosi, quando finalmente Violet aveva rivolto la sua attenzione ad Oliver. Il ragazzo annuì con un sorriso quasi mesto, aggiustando il nodo della cravatta più per spezzare il suo imbarazzo dovuto alla reazione del Flauto al suo fianco che per altro. Rivolse un'espressione tra il divertito e il "pardon-non-è-colpa-mia" alla Corvonero di fronte, prima di confermare la buona idea di quest'ultima: probabilmente Helen sarebbe riuscita a suonare quel Flauto. «Sai, Vì, un giorno io e Helen ci siamo ritrovati a combattere contro uno di quei tipetti antipatici. Non fu una bella cosa, ci mise al tappeto prima di strozzarlo con le mie mani» commentò, estraendo la bacchetta magica dalla tasca interna della giacca che indossava. La puntò esattamente contro l'EgoFlauto, sferzando l'aria come un colpo di spada dall'alto verso il basso, diretto chiaramente allo strumento. «Silencio» scandì un attimo dopo. Mai Incantesimo sarebbe stato più apprezzato. Senza più fastidio alcuno, ripose il legno d'Abete all'interno dell'abito e si affrettò a prendere posto. Si chiese se Helen fosse in ritardo per un motivo particolare o semplicemente per sua decisione. Si erano visti quel primo pomeriggio per una passeggiata poco dopo pranzo e avevano anche parlato dell'incontro musicale di quella giornata. Augurandosi che non fosse successo nulla di grave, si diresse accanto a Fred, la sua postazione standard come sempre. Fu contento di scorgere un volto altrettanto familiare: quella ragazza era tanto carina quanto cordiale e le sue parole fecero sorridere d'improvviso il giovane Caposcuola. «Zucche, una mela, una canzone e un incontro tra Irlandesi» disse, ricordando quell'incontro di tanto tempo prima. «Leah, è un piacere rivederti! Come stai? Sei sempre più incantevole!». Non c'era malizia nella sua voce, era un complimento sentito, quasi instintivo, oltre che chiaramente sincero; il bon ton avrebbe potuto far ingelosire Helen, poco ma sicuro, eppure la Tassorosso sapeva bene quanto la gentilezza fosse la dote migliore del Grifondoro. Non sarebbe cambiato, non avrebbe voluto né probabilmente potuto. Prese posto, invitando Leah a sedersi con lui. Sarebbe stato felice di scambiare qualche chiacchiera con la studentessa, era una delle persone che apprezzava maggiormente, anche solo ad una prima impressione. Poco dopo, fu la volta di Violet di prendere parola e Oliver fu pronto ad ascoltarla. La chitarra classica era stata già sciolta dalla custodia di pelle nera, che adesso era appesa alla sedia. Rivolse un occhiolino a Fred e quando sentì il nuovo arrivato presentarsi, per poco non saltò dalla sedia. «Un momento, scusami! Bogdanow, hai detto? Come William Bogdanow, il solista dei Goblins? Sei per caso un suo parente?» domandò, colpito. Chiese tacitamente scusa a Violet, il cuore che batteva leggermente più forte all'idea di avere incontrato un familiare di un cantante che stimava moltissimo. Aveva sentito qualche suo album allo store e ne era rimasto entusiasta. Sarebbe stato un colpo di fortuna incontrare un nipote, un cugino o addirittura un figlio. O niente del genere, nonostante quel cognome avesse riscosso ormai la sua curiosità. Alla fine del discorso della sua amica Corvonero, Oliver annuì con un rapido cenno del capo. «Vì, è fantastico! Voto anch'io per un musical, mi piace! Potremmo chiamarlo The Wizard Horror Story oppure Hogwarts Horror Story... o qualcosa del genere.» Spostò la chitarra alla sua destra, riprendendo subito. «Per gli strumenti, nessun problema, il signor Vinaccia non farà storie se ne prendo qualcuno magico, magari farà pubblicità. Potremmo scrivere una trama! Un copione, ecco. Ognuno interpreta un ruolo, magari si pensa ad un abito da indossare e in base al travestimento si scrive un testo che unisca più mostri, Fantasmi e via dicendo. Effetti scenici a non finire, canzoni a tema... posso scriverne qualcuna, se volete!». Sì fermo, lo sguardo acceso di una nuova luce. Era partito.
 
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Leah‚
view post Posted on 26/9/2016, 17:16





You could go the distance, you could run the mile.

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Oliver l'aveva riconosciuta e l'aveva salutata con la sua abituale classe, il che significava che non aveva fatto una completa figura da Knarl. Per fortuna. Quella seppur piccola vittoria la fece rilassare quel tanto che bastava da farla sedere accanto al Grifondoro per osservare meglio la gente che c'era in sala. Violet faceva gli onori di casa, ma Leah l'aveva capito già alla lezione precedente che era la leader del gruppo. Poi c'erano Fred, Oliver e quella ragazzina Corvonero dai capelli rossi di cui non era ancora riuscita a imparare il nome. E poi c'era quello nuovo, il Serpeverde che se ne stava per conto suo e che aveva detto di non saper cantare.
"Anche io, amico, anche io," pensò.
Per un istante fu tentata di andare a salutarlo, invitandolo a sedersi, ma si sentiva ancora troppo a disagio per fare gli onori di casa. Si limitò a scoccargli un sorriso, sperando che il ragazzo guardasse dalla sua parte e cogliesse il suo invito a sedersi e a partecipare anche lui.

"Dopotutto non sei l'unico che si sente fuori posto," pensò, sperando di riuscire a comunicare con uno sguardo.
Nel frattempo Violet aveva chiuso la porta e iniziato la riunione. Si trattava di intrattenere la gente alla festa di Halloween.
Un brivido gelido corse lungo la spina dorsale di Leah mentre si immaginava su un palco davanti a tutta Hogwarts. Dovette ripetersi due o tre volte che non c'era niente da temere e che non avrebbe dovuto cantare da sola per potersi calmare un attimo.
Si ravviò la frangetta con un dito e seguì la conversazione con attenzione: stavolta avrebbe dato il suo contributo e non si sarebbe limitata ad osservare. Appena sentì Oliver proporre un musical, qualcosa scattò nella sua mente.
Un musical in cui ognuno aveva una parte era un'idea geniale! Poteva nascondersi dietro un qualcosa di incantato che avrebbe mimetizzato il fatto che stava cantando con un filino di voce! Era perfetto! Doveva solo trovare il costume giusto e i giusti compagni di cantata, così da camuffare del tutto la sua voce (o piuttosto la sua assenza). Magari a farlo la paura le sarebbe passata e avrebbe pure cantato. Magari.

«Sono d'accordo con Oliver - disse - Hogwarts Horror Story è carino come titolo, potremmo cercare qualche leggenda un po' horror sui sotterranei di Hogwarts e prenderla come spunto, che ne dite? Qualcosa di veramente inquietante, io non punterei tanto su creature mostruose succhiasangue e mangiacervelli, di quelli ne abbiamo tutti abbastanza e tra queste mura non fanno quasi neanche più paura! Io pensavo a qualcosa di un po' più sottile, magari con una protagonista molto carina e innocente che capita nei sotterranei per fare una buona azione, mentre tutta un'ambientazione dark di sussurri e luci soffuse renderà la cosa inquietante...»
Sulle cose horror andava forte, preferiva i misteri alle storie di principesse ed era a quelle storie che si ispirava da bambina quando giocava in soffitta.
«... che potremmo fare finire quasi a metà, con molta suspance, così quando la gente scenderà nei sotterranei si ricorderà dello spettacolo! Quanto alle cose pratiche poi io non sono la persona giusta... cioè, non so scrivere musica, né suonare niente...»
"E canto solo se non mi sente nessuno," aggiunse mentalmente.
«Però potremmo raccontarla tipo con una voce fuori campo, con una recitazione semi-muta, con un po' di effetti sonori di sottofondo e delle canzoni nei punti giusti...»
La sua mente girava a una velocità tale che la sua bocca non riusciva a starle dietro. Era sicura che sarebbe stata una grande esibizione, almeno a giudicare dal fremito che sentiva nelle dita e nella sensazione di bollicine che avvertiva dentro. Sarebbe stata una grande, grande serata, ne era certa... gli occhi le brillavano e non vedeva l'ora di iniziare a fare qualcosa.

 
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view post Posted on 30/9/2016, 15:48
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Helen Willow Mckay X

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*Quello cos’è? Un pandacorno arcobaleno?* Helen era nel bel bezzo di una foresta ad inseguire una strana creatura quando d’improvviso avvertì un forte dolore dietro la nuca. Sì sveglio di soprassalto e si ritrovò nella biblioteca del castello. Accanto a lei una bibliotecaria molto arrabbiata con in mano un libro, che aveva appena usato per colpire in testa la Tassorosso. “Vergognati! Addormentarsi così in biblioteca. Per poi sbavare anche sui libri. Rispetto signorina!” Helen ci mise un bel po’ a capire cosa stesse accadendo, era ancora mezza addormentata. Con fatica mise a fuoco la stanza, la donna accanto a lei e gli innumerevoli libri che aveva di fronte a se. Era andata in biblioteca a studiare, ma doveva essersi addormentata. Con lo sguardo assonnato guardò l’orologio e scattò immediatamente in piedi. Oh cavolo è tardissimo, la riunione del Wizard è già iniziata!Raccolse in fretta tutta la sua roba e, ignorando la bibliotecaria e le sue proteste, corse rapidamente fuori dalla stanza. Salì in fretta le scale e si precipitò nell’aula del club spalancando con forte rumore la porta.Per..do..na..te il rita..rdoAveva il fiatone e a stento riusciva a parlare. Si andò a sedere e, una volta ripreso fiato, chiese ad Oliver di farle il riassunto di quanto detto fino a quel momento.
L’idea di una rappresentazione a tema horror per la festa di Halloween le piaceva molto e voleva contribuire anche lei. –
È davvero una bella idea. Possiamo dividere la storia in varie piccole scenette e tra una scena e l’altra magari fare delle pause di sola musica, così per far ballare anche i partecipanti alla festa. E prenderci una pausa noi, dividendoci i compiti. Io posso mettere a disposizione il mio flauto crea immagini per creare delle scenografie virtuali o altri effetti. Mi sono esercitata molto e credo di potercela fare.Sì, si era davvero esercitata molto col suo nuovo flauto per imparare al suonarlo meglio e per poter evocare varie immagini grazie al suo potere. Ora poteva mettere a disposizione del club tutte quelle ore del club.

Parlato - *Pensieri* - Azioni


 
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view post Posted on 2/10/2016, 09:18
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Dopo aver salutato tutti il Grifondoro si concentrò sulle parole di Violet e ascoltò le varie idee. «Sono d'accordo con voi, i Musical piacciono sempre» e lui ne era un amante ovviamente «Però non so se sia il caso di lasciar perdere le creature mostruose. Sono d'accordo che ormai pochi qui ne hanno paura ma hanno comunque un certo fascino, non so se mi spiego. L'idea di fare qualcosa di più sottile come ha proposto Leah, mi piace, anche perché sarebbe una cosa diversa dal solito, ma direi comunque di non lasciar perdere i mostri i fantasmi eccetera» Non aveva molte idee riguardo al musical quindi non aveva potuto fare altro se non commentare le idee degli altri. Riguardo alla musica invece... «Riguardo alla musica invece direi che potremmo anche scegliere qualche canzone babbana, non sono per niente male, e magari sulla base ci creiamo noi un testo. Alcune potremmo farle anche solamente suonate senza cantare, e di tanto in tanto far partire degli ululati, una risata di quelle terrificanti e cose così» Questa era l'unica cosa alla quale aveva pensato, d'altronde non conosceva molto la musica del mondo magico, forse era proprio per quello che si era andato a comprare dei CD da Evviva lo Zuffolo qualche giorno prima.


Scusate per il ritardo e per il post sintetico
 
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view post Posted on 2/10/2016, 20:08
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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The Wizar∂ Voi¢e - Alla ricerca di un canovaccio -
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Alle parole del giovane, prima di iniziare ufficialmente la riunione, aveva sorriso calorosamente.

«Bene allora, alla fine della riunione, possiamo scegliere lo strumento che ti piacerebbe imparare, se è qualcosa in cui posso esserti utile posso insegnarti io!»


Forse era un po’ azzardato da parte sua ma era sicura di poter adempiere, almeno sulla linea teorica, a quel suo compito in quanto anche leader di quel gruppo di sgangherati muscisti.

Mentre stava sul palco a vagliare le proposte di tutti vide nuovamente la porta aprirsi e una trafelata Helen entrare. Sorrise ancora di più salutandola con la mano.

«Benvenuta Helen, prendi pure posto! Allora, prima di andare avanti voglio presentarvi ufficialmente un giovane che è venuto a vedere cosa combiniamo e, se fate una bella figura, magari decide anche di rimanere in maniera permanente. Salutate tutti Wolfgang Bogdanow.»


Lo presentò con un applauso indicandolo. Voleva sembrare quasi una vera presentazione ma, effettivamente, faceva più circolo degli alcolizzati anonimi…non era molto brava in quel genere di cose.
Tornando però alle proposte, tra tutte quelle espresse, ne aveva trovata bella una in particolare, che forse poteva andare più in linea con l’idea che aveva lei della festa.

«Leah, trovo che sia un’idea strepitosa! Mi piace! Anche l’idea di Helen è bella ma secondo me sarebbe meglio offrire uno spettacolo tutto per intero, che magari porti via un’oretta, e poi lasciare il resto della festa per ballare con performance nostre, magari canzoni babbane come suggeriva anche Fred….insomma qualcosa per farli scatenare sulla pista.
Adesso ci serve solo qualcuno che ci crei un canovaccio, chi si propone? Così magari mentre noi altri pensiamo alle canzoni il prescelto può già mettersi a scrivere!»


Ridacchiò divertita in attesa che qualcuno si facesse avanti.


code by Misato Kojima ♥ don't copy


-GdrOff-

CITAZIONE


Scadenza: 9/10/2016


-GdrOn-
 
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view post Posted on 3/10/2016, 06:56
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Wolfgang ricordava ancora il suo primo e unico musical: la scuola Babbana che aveva frequentato aveva deciso di far vedere ai loro studenti un musical di Peter Pan, con le canzoni di Bennato. Un cantante italiano, non aveva capito nulla se non che si era innamorato della musicalità dei testi e della bravura degli attori intenti à ballare e a cantare - avrebbero per caso dovuto ballare anche loro? Già era imbarazzante essere presentato in quel modo davanti a tutti, mentre si stava per sedere accanto alla ragazza che gli aveva rivolto un sorriso di incoraggiamento - Leah - figuriamoci dover ballare di fronte a tutta la scuola! Chissà, magari avrebbe potuto cavarsela impersonando un albero o un'armatura!

Grazie Violet, rispose il ragazzino seppur con la mente altrove, già immaginandosi accarezzare le linee eleganti di un violoncello e il peso confortevole dell'archetto in mano.

Scusate se mi intrometto, ma se mettessimo in scena qualcosa che bene o male conoscono tutti? Cioè, io non conosco le Fiabe dei Maghi ma i Babbani hanno alcune fiabe per bambini che nella loro versione originaria sono davvero inquietanti.

Stava pensando a fiabe come Cenerentola che, nella versione dei Fratelli Grimm, prevedeva che le sorellastre come punizione dovessero indossare scarpette minuscole e danzare fino a perdere i piedi, trasformati in monconi sanguinolenti. Oppure a Barbablù con la sua stanza piena di mogli sgozzati, il pavimento ricoperto di sangue e la nuova moglie prossima a uno svenimento e una prevedibile morte. Che dire, gli erano sempre piaciute le storie dell'orrore o quelle macabre!

Poi a me va benissimo tutto, anche l'idea di scriverne una originale.

Anzi, avrebbe anche potuto aiutare Leah: ne aveva già una trentina pronti di racconti horror e non aveva mai avuto problemi a inventarne di nuovi.
 
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view post Posted on 11/10/2016, 14:55
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Helen Willow Mckay X

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Un musical horror era davvero una buona idea, bisognava solo trovare la storia giusta. *Pensa Helen, hai letto tante di quelle storie, sia del mondo babbano che del mondo magico, una storia adatta ci deve pur essere*. Era concentratissima, persa nella biblioteca della sua mente a sfogliare, virtualmente, tutti i libri che aveva letto. Sembravano esserci solo storie troppo allegre per essere riadattate su un tema halloweeniano. Si stava quasi per arrendere quando ad un certo punto le ritornò in mente una storia abbastanza creepy che aveva letto parecchio tempo prima. Non ricordava il titolo, e anche la trama era un po’ sfocata nella sua mente, ma era la storia più adatta all’occasione.
Si alzò in piedi e cominciò ad esporre il suo pensiero.
C’è una storia che potremmo utilizzare, non ricordo bene il titolosperava che qualcun altro potesse venirle incontro dopo aver ascoltato la trama che stava per raccontare.Parla di un uomo che riteneva che l’amore facesse solo soffrire così si strappò il cuore e lo pose in una teca. In questa vita senza amore lui divenne ricco, ma i suoi amici lo deridevano perché non aveva una compagna, così decise di sposare una donna ricca, pur non amandola. Dopo le nozze l’uomo rivelò alla donna che era letteralmente senza cuore e lei lo pregò di rimetterlo a posto. La accontentò, ma tale azione lo fece impazzire; strappò il cuore alla donna e poi si uccise.Finì il racconto, una storia abbastanza cupa, ma anche abbastanza semplice da mettere in scena, soprattutto con l’ausilio della magia. E non prevedeva molti ruoli ed era cosa buona dato che il loro gruppo era abbastanza esiguo.
Che ve ne pare? Potrebbe andar bene?Chiese infine.

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19 replies since 14/9/2016, 21:12   336 views
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