+Dark & Gothic Lolita+

Eternal Passion Capitolo 14

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view post Posted on 14/9/2016, 13:12
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CAPITOLO 14

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La commedia stava quasi per terminare quando Louis andò a sedersi vicino a Lestat.
“Allora? Come sta andando?” domandò a bassa voce.
Il vampiro lo guardò coi suoi occhi dai riflessi violetti profondi e stupiti.
“Davvero ti interessa saperlo?”
“Bhe, dato che sono stato io a trovargli l’ingaggio direi di si…”
Sul palco gli attori recitavano la storia di Lucrezia Borgia e la musica dell’orchestra accompagnava le battute ed i momenti cruciali.
“Jean è bravissimo, lo stanno applaudendo tutti…” gli sibilò senza guardarlo.
“Com’e’ andata la riunione al castello?” Solo allora Lestat si voltò a fissarlo stupito.
“Louis, sto seguendo l’opera…ti dispiace fare silenzio?”
Louis annuii con un sorriso e rimase a sorbirsi l’intero atto sino alla fine che decretò un grande successo, col pubblico in piedi, applausi ed urla.
Jean salì sul palco per ringraziare tutti, fece un discorso breve e un piccolo assolo, poi venne reclamato dai suoi nuovi “fans”.
Lestat e Louis uscirono dalla sala e si sedettero ad un tavolino del bar del teatro, rimanendo un po appartati da quella confusione.
Mentre il teatro si svuotava, gli attori uscivano vestendo i loro panni normali così come gli orchestrali fermati da amici o fans in cerca di autografi o dei più moderni “selfie” che Louis detestava.
“Allora, dimmi, come ha reagito Armand quando ha incontrato Jean?” esordii Lestat guardandosi intorno distrattamente.
“Jean è vivo, no?
“E con questo cosa intendi scusa?” si agitò.
Louis sorrise scuotendo il capo.
“Oh suvvia Lestat…scherzavo, ovviamente mi ha confermato la somiglianza con nicholas….”
“….E?”
“E.. niente…abbiamo assistito al provino e poi ce ne siamo andati.”
“Tutto qui?”
“Tutto qui…” mentii.
Proprio allora udirono la voce di Jean che li stava raggiungendo, circondato da alcune giovani ragazze tutte eccitate ed adoranti.
“Siete qui! Vi ho cercato ovunque nel teatro”
“Volevamo farti godere il tuo momento di gloria!” disse Louis indicando le giovani che si erano fermate al bancone del bar e lo guardavano da lontano.
“Oh bhe, di loro poco mi importa…ma delle critiche di giornalisti e direttori invece si…” scostò una sedia e si accomodò.
“Allora? Come ti è sembrato il tuo debutto?” chiese Lestat stringendo fra le mani gelide un thè verde caldo.
“Magnifico! Ero così agitato nel sentirmi tutti gli occhi addosso….ma poi mi sono concentrato sulla musica ed il tempo è volato!”
“Mi fa molto piacere…” si intromise Louis
“Monsieur renard devo tutto a voi, ma Monsieur De la Croix non è venuto con voi?” si guardò attorno stupito e Lestat aggrottò la fronte.
Louis si schiaì la voce poi rispose:
“Oh bhe, ha avuto un impegno improvviso ma ti manda i suoi saluti ed i migliori auguri anche per la tournee…”
Jean spalancò gli occhi di colpo e di nuovo Lestat guardò Louis in attesa di una spiegazione.
“Forse…non te lo hanno ancora comunicato?” aggiunse guardando il ragazzo che era impallidito.
“Insomma qualcuno mi vuole spiegare di cosa state parlando?” sbottò Lestat ormai spazientito.
Allora Jean non potè far altro che dirgli tutto.
“La Compagnia parte per un tournee…in America…”
“E con questo?”
“Bhe…ecco…anche noi orchestrali ovviamente la dobbiamo seguire….”
Lestat lo guardò serio con le labbra socchiuse in una nota di stupore.
“E…quando me lo avresti comunicato?” bisbigliò
Jean non aveva il coraggio di guardarlo.
“Domando scusa, lo avrei fatto al più presto.. in un luogo più tranquillo…”
Lestat si alzò in piedi, si pulii le labbra col tovagliolo e buttò sul tavolo i soldi per le consumazioni, poi si avviò verso l’uscita.
Jean stupito guardò Louis.
“Lascia che gli parli prima io.. puoi attendere qui qualche minuto?”
Il ragazzo si limitò ad annuire.
Quando Louis varcò l’uscita del teatro trovò Lestat appoggiato con la schiena ad un lampione, teneva gli occhi chiusi ma percepii chiaramente la sua presenza.
“Tu lo sapevi , vero? E’ per questo che gli hai fatto avere quel posto….”
Louis si sedette sulla panchina accanto.
“Doveva finire in qualche modo no?”
“Tu sei geloso…” sibilò a denti stretti.
“Si, è vero, ma mi preoccupo anche per la sua incolumità..”
Lestat aprii gli occhi e gli si sedette vicino con uno scatto talmente rapido da farlo sussultare.
“E con questo cosa osi insinuare?”
Louis lo guardò negli occhi ora furiosi.
“Lestat, se Jean rimane qui…Armand lo ucciderà!” disse senza giri di parole.
“Che…cosa??”
“Armand si è sentito male quando lo ha visto..Ha quasi perduto il controllo per la sete del suo sangue! Mi ha implorato si portarlo via dal teatro oppure non avrebbe potuto trattenersi. Non l’ho mai visto così sconvolto, ma ha ragione, come ti dissi tempo fa per Jean è un pericolo frequentarti. Devi porre fine alla vostra storia questa sera stessa. Ormai ha un brillante futuro davanti a se, Ti prego Lestat, per una volta metti da parte il tuo egoismo e pensa al suo bene!”
La voce suadente di Louis lo avvolse e lui si perse in quei profondi occhi verdi.
Guardò le sue labbra carnose, mordendosi le proprie per placare l’improvviso desiderio di baciarlo.
“Credo che tu abbia ragione Louis, l’ho tirata troppo alla lunga, vado a dirgli addio, anche se gli si spezzerà il cuore ed io ne perderò un pezzo del mio….”
Si alzò lentamente e Louis lo vide rientrare nel teatro, ma decise di non seguirlo.
Ora era una cosa troppo privata. Lo avrebbe atteso su quella panchina.

Quando Lestat tornò in teatro trovò Jean ancora seduto al tavolino, da solo senza fans intorno.
“Possiamo parlare?” disse con voce bassa.
“Certo, ma prima lascia che ti chieda scusa per non averti detto subito della tournee…”
Lestat si sedette davanti a lui.
“Appunto…La tournee è stata solo l’ennesima conferma ai miei dubbi….”
“Dubbi? Su cosa? Non su di me e quello che provo per te spero!” Disse allarmato.
“Jean….conoscerti è stata la cosa più bella che mi sia capitata dopo anni di sofferenza, ed averti potuto aiutare a realizzare il tuo sogno, ancor di più….ma ora…devo farmi da parte. TU devi fare le tue scelte libero da ogni tipo di legame e dovrai viaggiare, imparare, conoscere altre persone e…”
“Lestat aspetta un attimo…” lo fermò” ..Non mi starai per caso dicendo. .che tra noi…è finita vero?”
Gli occhi del ragazzo si riempirono di lacrime, Lestat vacillò non sapendo cosa dire.
“Jean, io ho molti impegni, non potrò vederti per settimane, oppure per mesi, sarebbe una storia falsa, tu meriti di trovare qualcuno che possa seguirti sempre ed ovunque, un Umano.. che possa darti il calore che invece io ruberei a te….”
Jean abbassò gli occhi sul tavolino.
“Ti sei stancato di me, vero?”
“Non è vero! Non dire così! E’ che siamo troppo diversi, lo sapevo che prima o poi sarebbe accaduto e mi dispiace te lo giuro, ma non posso esser così egoista e rovinarti il futuro solo per tenerti accanto a me…”
“Trasformami allora!” sbottò tra le lacrime.
Lestat spalancò gli occhi trafitto da quella richiesta.
“NO! Assolutamente Jean! Mi rifiuto…io non voglio rovinarti la vita e condannarti ad un’eternità di rimorsi, credimi, so quello che dico….”
“Io non posso vivere senza di te…” sibilò scosso dai singhiozzi.
“Prenditi del tempo, vai in tournee, diventa il grande violinista che hai sempre voluto essere, e vedrai che troverai tante altre ragioni per vivere…”
Lestat estrasse dal cappotto una busta e gliela mise davanti.
“E questa.. cos’è?”
“Un regalo di addio.. E’ stato stupendo il periodo vissuto con te, ma ora devi dimenticarmi, addio Jean Daniel DuMont…”
Gli posò un bacio sul capo e poi si girò a passo svelto ed uscii dal teatro col magone in gola e calde lacrime scarlatte cominciarono a scendere sul suo viso.
Louis lo stava aspettando e gli venne incontro porgendogli un fazzoletto.
“Com’è andata?”
“Fa più male a me che a lui..” sibilò freddo “Louis portami a casa…” lo supplicò e lui annuii prendendolo per mano ed avviandosi insieme verso la zona dei taxi.





Edited by Valene - 13/11/2018, 16:12
 
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